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Racconti Erotici

Mia sorella Giuseppina 59.1 Dal Ginecologo

By 14 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppina, così bella, così innocente, commette un errore. Pensa che sia tutto finito, ma è in agguato il fato..
Lui vede subito la possibilità di poter trarne vantaggio.
La storia si divincola nei giorni che si susseguono. La piccola giovane Giuseppina non sa cosa le accadrà..
Leggete e scoprirete..

i miei racconti
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La giovane Giuseppina è nella saletta d’attesa dello studio medico. Sfoglia una noiosa rivista cui considera che mai la razza umana potrebbe stampare.
‘Per chiunque non sia un dottore può avere un senso? Impossibile!- Si dice fra se e se pensierosa.- Una persona normale non si abbonerebbe ad una rivista del genere e poi la metterebbe a disposizione del pubblico in bella vista. Forse il loro piano era quello di annoiare a morte i pazienti, poi quando si dovrebbe dare loro qualche brutta notizia, la gente non potrebbe ribattere visto che una persona colta come lui legge articoli del genere.’

Nausea, vomito e ritardo della mestruazione. Questo aveva scritto sulla cartella come causale della ragione per cui in quel momento era seduta in quel posto; seduta, annoiandosi in una anonima sala d’aspetto di un centro medico leggendo una noiosa rivista medica.

Fra tutte le persone sedute c’erano alcune signore di mezza età, taluna accompagnata e che bisbigliavano fra loro, ma che la musica diffusa come sottofondo attutiva il loro dismesso vociare. Vicino a lei vi era una giovane bimba e dopo le prime domande che si era fatta senza potersi dare una risposta, continuava a chiedersi perchè era venuta in quel posto. Forse la visita era della madre seduta accanto a lei. Il pensiero della propria madre ignara che ella era seduta in quel posto la rattristava. Desiderava che fosse presente. Aveva bisogno di sentirsi protetta e che qualcuno l’aiutasse a guidarla in quel mondo fatto di brutture.

Per lei era tutto nuovo. Era venuta solo due volte in precedenza e ogni volta si sentiva a disagio. La prima era stata solo una chiacchierata perchè la madre non aveva avuto il coraggio di spiegare apertamente certe problematiche con i maschietti e aveva il timore che si avviasse sulla strada sbagliata. La seconda era a causa di un dolore al seno ed è stata la prima volta che occhi sconosciuti avessero osservato il suo petto in giovane crescita. Vergognandosi a morte era stata palpata e si sentiva eccitata e a disagio nel constatare che quelle manipolazioni l’avevano accesa quella volta. Ogni tanto passava un camicie bianco e quel ricordo la stava facendo fremere. Il tempo passava lentamente e pensando che la visita fosse stata fatta da uno di quei giovani maschi che di tanto in tanto passavano, la distraeva piacevolmente.

Si sentiva sempre più agitata per la lunga attesa e quando il suo nome è stato chiamato dall’infermiera, è scattata in piedi come un soldato. Il seno le è ballato e lo sfregamento dei capezzoli le ha ricordato che non portava il reggipetto. Ha seguito l’infermiera lungo il corridoio e come sono entrate nello studio medico, la signora le ha consegnato un grembiule di stoffa e le ha detto di spogliarsi e di indossarlo.

Rimasta sola, si è tolta velocemente i vestiti e si è coperta con il nuovo abito ospedaliero. Questo era abbastanza lungo da coprirla fino al ginocchio e lo ha legato dietro dietro di se come fosse un grembiule. Ha sentito l’aria condizionata colpirla alla schiena e penetrare nell’apertura facendole venire i brividi. Questo le ha causato un indurimento vistoso dei capezzoli che attraverso il tessuto leggero veniva quasi accentuato. Seguendo le indicazioni date dall’infermiera si è seduta ed ha aspettato pazientemente.

Come il medico è entrato, è rimasta esterrefatta. Si chiedeva come un giovane forse non più che ventenne potesse essere un medico qualificato.
‘Forse è solo un tirocinante oppure un assistente.’ Si dice fra se e se ancora con la bocca aperta. Riflette che tutti i medici che aveva visto in precedenza erano grassi e incommensurabilmente anziani. Quello che si ergeva davanti a lei con il lungo camice bianco era giovane, sul viso compariva una leggera barba rada e camminava con il busto eretto segno di una inconsueta massa muscolare sotto a quegli abiti anonimi. I capezzoli freddi e duri si sono ancor più irrigiditi come un improvviso calore è partito dal basso, fra le sue gambe e le ha percorso tutto il corpo scalciando il freddo dell’aria condizionata.

‘Salve… Dottore… Sono Giuseppina F. Sono qui per… Il mio esame fisico .’ Voleva darsi della stupida. Voleva darsi uno schiaffo. Lui sapeva benissimo perchè lei era presente in quello studio e per quale motivo. Non poteva capire del perchè aveva parlato in maniera tanto idiota e in farsetto, come se fosse una bambina.

Il medico l’ha guardata come per studiarla.
‘Ok, Giusepina F. Possiamo pensare di incominciare…’

Involontariamente ha gemuto come nella sua testa è passato il termine ‘bel manico’ come l’ha visto sedersi davanti a lei con il grembiule aperto come per evidenziare i muscoli scolpiti del collo.

Egli ha preso in mano la scheda e dopo averla studiata la guardata.
‘Questa è la tua prima volta qui, Giuseppina?’

‘Sì, sai, sa…. A parte il mio medico di famiglia è la terza volta che mi reco dal ginecologo, ma… è la prima volta che vengo per una visita vera.’

‘Oh, sì, naturalmente…- Osservando la scheda che aveva precompilato nello studio di accettazione prima di sedersi.- Beh, comunque, vediamo di iniziare. Togli tutto e sali sulla bilancia.’

Giuseppina l’ha guardato dritto negli occhi restando con la bocca aperta e totalmente sorpresa.
‘Togli tutto… Vuol dire che mi desidera nuda?’

‘Naturalmente, signorina. Si tratta di un esame fisico completo e dopo tutto, io sono un medico… Dalla scheda ho potuto vedere che avete solo avuto esami veloci. Per un esame preciso, e per non falsare il peso, bisogna essere senza nulla addosso. Scommetto che vi hanno pesato sempre con il vostro intimo p peggio con i vestiti e il vostro peso non è mai stato indicato in modo preciso.’

Giuseppina ha annuito.
‘Sì, è stato sempre il modo abituale.’

‘Beh, è sempre stato un affare superficiale. Non è possibile ottenere un peso preciso se stà indossando abiti, in ogni modo veniamo a noi…. Su, su forza!’

Giuseppina era confusa. ‘Certamente era un medico, ma non avrebbe dovuto esserci anche un infermiere ad aiutare mentre lei era nuda?- Ha alzato le spalle.- Forse risparmiavano sul personale… Non essere sciocca Giuseppina.- Si dice fra se e se.- Lui è un medico e ha visto corpi di donne ogni giorno. I medici hanno un sacco di regole sulla condotta morale e su come comportarsi con i pazienti.

Il largo e sottile abito è scivolato lungo le braccia ed è restata nuda di fronte al Dottore. Al bello e giovane Medico. Si è messa sulla bilancia e il freddo metallo ha inviato brividi attraverso tutto il corpo, facendola tremare tutta.
‘Era il freddo metallo o era il fatto che era nuda di fronte a questo giovane medico dal bell’aspetto?’ Si chiede mentre sente le guance infiammarsi-

I suoi pensieri sono stati bloccati come ha sentito la barra per segnare l’altezza scorrere e posarsi sulla testa. Solo a questo punto si è accorta che stava respirando affannosamente e poteva sentire il petto salire e scendere. La mano che ha guidato l’asta di metallo le ha percorso tutta la schiena. è saltata quando ha sentito il dorso della mano toccarla e ha rabbrividito come il tocco leggero le ha percorso salendo lungo la colonna vertebrale. Ha fatto ricorso a tutte le sue forze per non muoversi e a restare immobile. Lo ha guardato negli occhi per vedere la sua reazione, ma lui si è mosso come se nulla stesse accadendo, come se tutto era nella routinne della visita medica.

Dopo aver scritto la sua altezza, ha preso dalla tasca del grembiule un nastro di misurazione. La giovane indifesa nuda Giuseppina aggrotta le sopracciglia. Non era come il normale nastro che aveva visto sempre, non era il flessibile panno di stoffa o di plastica, ma era di metallo anche se flessibile. Mentalmente ha riflettuto;
‘Forse è il più recente degli strumenti medici, non ha potuto strapparsi e portarlo in tasca occupa poco spazio. Forse era certamente per questo.’

Il medico mette il nastro intorno al suo petto e lei rabbrividisce per il tocco del freddo metallo in contrasto con la sua pelle calda.
‘Sta andando a prendermi le misure!’ Giuseppina si è detta un poco preoccupata e cercando di stare il più calma possibile.

‘La Visita ginecologica include anche questo.’ Ha detto con voce apatica, ma ha Giuseppina quella frase le è arrivata come da un posto lontano, quasi non la sentita.

Il Dottore le sembrava che si stesse comportando in modo totalmente distaccato. Teneva premuto il nastro all’altezza del seno avvolgendola completamente.
‘Questo comprende la visita completa. Tutte le altre precedenti sono stati molto superficiali e hanno intascato solo i soldi compilando una cartella medica imprecisa e per fare un lavoro veloce; poi, per la maggior parte degli esami, è necessario rifare le misurazioni in ogni caso… Non sempre restano le stesse, giusto?’

Giuseppina arrossendo ha annuito. ‘Aveva ragione su questo punto, sei una stupida! Ma queisuoi occhi verdi…’ Si dice fra se e se premendo le labbra fortemente.

Nel giro di due anni si era sviluppata, tardivamente, ed era passata da un petto piatto e piano con buffi capezzoli a forma di pera che le hanno provocato un dileggio totale nei compagni e la causa del malessere che aveva avuto in passato, ad una splendida figura che nell’ultimo anno scolastico era l’invidia di molte amiche. Con Tonino poi, ha iniziato a prendere il sole nuda e il colorito uniforme ha esaltato ancor più la sua figura. Doveva essere abituata oramai a mostrarsi e invece si sentiva in imbarazzo ad essere nuda davanti a lui.

Il nastro è sceso lungo il corpo soffermandosi a misurare la pancia e poi è disceso ancora per prendere la misura dei fianchi. Ha tremato nel sentirlo scorrere sulla pelle. Non sapeva se era per le sue dita e il tocco leggero o per il freddo nastro di metallo. Giuseppina ha trattenuto il respiro come ha sentito le dita del dottore soffermarsi sul pube depilato.

Con fare distaccato il dottore ha segnato le misure per poi voltarsi e guardarle in mezzo alle gambe. ‘Questo è ciò che ci piace vedere, una ragazza che capisce l’igiene.’

Giuseppina non poteva dirgli che si è rasata perchè quello era il volere di Tonino e perchè durante le chat room i ragazzi affermavano che è più sexy da guardare una figa depilata.

Posato il nastro per le misurazioni, il Dottore si posiziona davanti a lei.
‘Mensilmente ti fai l’esame dei seni?’

Giuseppina non aveva mai sentito parlare di esame al seno nelle calde adolescenti. Ha sempre pensato che fosse una pratica da fare per quando fosse vecchia. Forse se gli diceva che erano i ragazzi a farglielo l’esame e che le tette erano la misura alternativa per tenere le loro mani lontane dal mettergliele dentro la figa, forse era qualificabile come esame del seno? Le strizzatine e i succhiotti che riceveva ultimamente si erano accentuate purtroppo da quando ha conosciuto Tonino. Si sentiva fremere ed eccitata al pensiero di quello che stava facendo ultimamente e con un filo di voce ha risposto.
‘Si.’

‘Brava ragazza. Ma facciamolo solo per essere sicuri. Un esame extra non guasta mai.’ Detto, egli ha iniziato ad accarezzare dolcemente, leggero come una piuma, la pelle levigata dei seni. I capezzoli, sentendo quelle carezze, da eretti si sono fatti ancor più duri e lunghi. Giuseppina ha iniziato ad irrigidire i muscoli delle gambe e della pancia come lui ha iniziato a toccarla. Ha avuto un’accellerazione della respirazione. Le sue mani erano così morbide che il tocco le sembrava erotico. Pensava che l’esame consisteva in palpate, dolorose e veloci pressioni e che il tutto non avrebbe dovuto essere eccitante e in vece, si sentiva tutta un fuoco.

In passato si era toccata spesso e mai nulla di tutto questo aveva sperimentato. Come poteva lui gestire le sue tette meglio di lei? Si chiede fra se e se. La risposta non poteva che essere ovvia. Naturalmente non ci si può aspettare nulla di diverso da un medico. Loro studiano il corpo umano per molto tempo e questo dottore conosceva bene il lavoro da fare. Lui è molto scrupoloso e ci vuole il suo tempo, molto tempo per fare l’esame. Certamente era necessario per una corretta diagnosi e completare la cartella medica. Purtroppo quel lungo lavorio le stava provocato un spiacevole incidente che la faceva arrossire vergognandosi. Si sentiva la figa calda e bagnata.

Come l’esame è finito, le è stato detto di sedersi sul lettino. La routinne degli esami hanno seguito le solite fasi cui già in passato era stata abituata. Il controllo agli occhi con la solita frase: ‘Segui il mio dito.’ Tutto stava avvenendo come sempre. Compreso l’esame delle orecchie in cui il suo alito la fatta rabbrividire di piacere, la lingua di bastone infilata in bocca per controllarle la gola… In tutto questo solo una cosa non era ‘solita,’ le aveva detto di tenere allargate le gambe e nel farlo gliele aveva divaricate tenendo un po’ troppo all’interno le mani. Durante l’esame le mani del dottore l’hanno accarezzata spesso e come ha voluto procedere al controllo dei riflessi, la mano libera dal martelletto è stata incuneato molto all’interno della coscia.

Il tocco leggero e deciso al ginocchio ha causato il riflesso del piede, ma quello che la faceva sentire in imbarazzo, era che quella posizione a gambe aperte, aveva permesso ai suoi succhi vaginali di fuoriuscire e ora poteva sentirne anche l’odore e non solo più la sensazione di bagnato. In quel momento desiderava tanto avere il suo boschetto peloso da poter nascondere gli effetti indesiderati di quella visita. Si sentiva tanto un’immatura bambinetta, mentre il dottore si stava preoccupando per la sua salute.

Messo da parte il martelletto, il Dottore ha inforcato lo stetoscopio. Le ha appoggiato una mano sul seno e ha iniziato ad ascoltare il cuore. Il freddo auricolare è stato spostato in diverse posizioni sul petto. La mano è scivolata sul seno, attorno ad esso, di lato.
‘Dannazione Giuseppina!’ Si dice fra se. Quella mano calda contrastava con il freddo oggetto e la stava eccitando sempre più. Come poteva pensare e provare un attrazione sessuale verso un dottore che si stava prodigando in un esame professionale. Forse era il suo modo calmo e rassicurante ad averle indotto un sentimento del genere.

Si è posizionato dietro di lei e ha posato lo stetoscopio nuovamente. Non ha saltato come in precedenza, ora si era scaldato. Ha proseguito nel sentirle il cuore solo che diversamente dagli altri medici in cui è stata visitata, questo le stava tenendo la tetta sinistra.
‘Il prenderle il seno nella mano e muoverlo con quel movimento rotatorio, avrebbe facilitato l’auscultazione e potuto sentire meglio il battito del cuore nelle diverse posizioni.’ La motivazione che le aveva dato il dottore l’aveva lasciata ugualmente un poco titubante. Le era difficile da credere che fosse una pratica per fare un accurato esame, ma forse ,era solo un pretesto per dare una strizzatina al capezzolo e facendole battere un poco più forte il cuore a causa dell’emozione che le stava provocato.

Messosi di lato a lei, le ha detto di sdraiarsi, prendere le ginocchia, tirandosele contro il petto e divaricarle. Lei in tutta risposta, lo ha guardato con la fronte accigliata e in forte imbarazzo. Lui la guarda dritto negli occhi e con le mani posate sulle sue spalle.
‘Posso immaginare che questo esame può essere imbarazzante, ma lei non è più una bambina. Ora sei una giovane donna e devo controllare che il tuo sviluppo sia andato tutto per il meglio. Che sia tutto corretto e per fare una diagnosi il più precisa possibile.’

Sdraiata come le era stato indicato, si sentiva esposta e indifesa alla mercé dei suoi occhi. Non solo poteva vederle la figa aperta, ma anche il piccolo buco del sedere era esposto.

‘m.. m.. m… Ma… Non dovrei mettere le mie gambe sulle staffe?’ Ha chiesto senza volerlo guardare. Lo sentiva che trafficava dietro di lei mentre le guance divampavano di rosso fuoco sempre più fortemente.

‘Non per questo esame. è più facile da controllare l’intera area in questo modo e si risparmia tempo e si riduce l’esposizione oltre che il senso di disagio che può provocare alle donne.’

La giovane Giuseppina si sentiva come la peggiore delle foto oscene che aveva visto nei siti internet porno. Le veniva in mente quando Tonino la faceva mettere in una posizione simile e la faceva godere. Ha iniziato a sentire le vampate di calore provenire dal suo viso come dal sesso esposto e palpitante.

Ha visto il dottore muoversi attorno a lei e posizionarsi davanti a lei. Non lo ha più visto e ha immaginato che si era chinato. Ha chiuso gli occhi per resistere alle emozioni che in quel momento la stavano stordendo e confondendo. Ha sentito la mano di lui accarezzarle il sedere e poi entrambe le mani l’hanno accarezzata. Ha potuto percepire che le ha divaricato i glutei e il suo alito che le accarezzava il piccolo buco del sedere e le faceva venire i brividi. Giuseppina stava cercando di controllare la respirazione, era troppo veloce e stava iniziando ad avere paura.
‘Hhhhmmmm…’ Geme involontariamente. ‘Cosa vuole farmi il Dottore con tutti i miei buchi aperti?’

Involontariamente la risposta le è arrivata in pensieri e sensazioni lubriche eccitandola maggiormente. Poteva immaginare di essere con Tonino e godere fino all’esaurimento delle forze.

Prima che i pensieri si potessero concretizzare e tramutare in fantasie spinte, ha sgranato gli occhi e ha inarcato la schiena. Il dottore le aveva infilato un dito profondamente nella figa. Non poteva credere neppure nelle sue fantasie più segrete che un tale atto le potesse provocare una tale forte emozione di piacere. Come se la figa fosse dotata di una mente propria, i muscoli vaginali hanno iniziato a stringersi intorno al dito bloccandolo il più in basso che ha potuto infilarsi. Era come se fosse stata dotata di una bocca e cercasse di succhiarlo. Tutti i suoi muscoli hanno iniziato a contrarsi mentre le emozioni hanno iniziato a vorticare intorno alla sua anima confondendo il piacere e ogni altra emozione.

Il piacere che stava provando nel sentire quel dito andare avanti e indietro nella sua calda e umida vagina, la stava portando ad una piacevole agonia. Stava iniziando a desiderare un cazzo e si sentiva come se fosse la più infima cagna in calore. Mai, in nessuna masturbazione precedente fatta con un solo dito si era sentita così calda ed eccitata. Nel preciso istante in cui sentiva l’orgasmo nascere ed esplodere, il medico ha tolto il dito e si è trattenuta dall’urlare morsicandosi il labbro inferiore e uggiolando ugualmente anche se tenuemente.

La super eccitata giovane Giuseppina ha aperto la bocca in cerca di aria per la sorpresa, come il piccolo buco anale è stato violato. Inconsapevolmente ha mugolato quando il dito è stato spinto completamente dentro e le nocchie della mano hanno impedito che proseguisse nella sua corsa. In quel momento stava pensando che avrebbe voluto qualcosa di lungo e duro da infilare, come una candela. Questa non era troppo grossa e non le avrebbe dato molto fastidio come un cazzo vero.

Il dito andava avanti e indietro dentro al piccolo forellino del retto e più il tempo passava e più si sentiva eccitata e bollente. Tutto il suo corpo era coperto di sudore, poteva sentire colare le goccioline da sotto al seno. Anche la figa la sentiva umida e ben più calda del suo corpo. Vuoi forse per la inusitata posizione, ma l’aroma che proveniva dalla figa le entrava nelle narici esaltandola e pensava che tutto lo studio in quel momento era impregnato dall’odore del suo sesso. Desiderava il suo cazzo e se avesse avuto più coraggio e aria nei polmoni, glielo avrebbe chiesto direttamente.

Quando il dottore ha tolto il dito da dentro di lei, è stato come ricevere un getto di acqua fredda. Stava tremando tutta per quanto era intensa l’eccitazione che la stava percorrendo. Ora, libera dalla sua presa e dalle sue mani, aveva paura di cadere dal lettino per quanto tremava. La stanza le è sembrata innaturalmente silenziosa fatta eccezione per il suo forte e veloce respiro.

‘Aammrrr… Ammrrrr.- Il Dottore si è raschiato la gola.- Si può sedere adesso, tutto sembra che vada bene.’

Giuseppina non poteva credere che avesse detto quelle parole. Tutto il suo corpo stava urlando che aveva bisogno di essere scopata, ma anche se avesse voluto dire qualcosa, la bocca le era asciutta come il deserto. Con fatica e facendo ricorso a tutte le sue forze si è messa seduta. Si sentiva stanca e in preda a forti tremori.

Il Dottore le ha consegnato il sottile grembiule che aveva indossato in precedenza quando lui è entrato nello studio e lei lo ha infilato senza preoccuparsi troppo di legarlo adeguatamente. Stava solo pensando che in quel frangente stesse coprendosi la figa bagnata e che stava zampillando sugo come una fontana.

‘Come ho detto, tutto ‘PARE’ che vada bene, ma ci sono un paio di cose… Penso che si dovrebbe avere un secondo parere, solo per essere sicuri.’

Giuseppina ha immediatamente dimenticato la sua voglia sessuale ed ha iniziato a preoccuparsi. ‘Secondo parere? Cosa vuol dire?’

‘Ora, non è necessario essere spaventati, nulla, davvero. Solo che a volte è meglio avere un secondo consulto medico.- Dopo averla guardata negli occhi prosegue.- OK, Ti propongo la mia opinione!”

‘Penso che si dovrebbe smettere di parlare e di perdere tempo! Alza quel tuo culo da fannullone e TORNA AL LAVORO!!!’

Entrambi hanno saltato spaventati e si sono voltati a guardare la porta. Vi era un uomo, di mezza età con la pancia prominente e con un berretto da baseball che li fissava dall’ingresso dello studio.
‘Ti ho inviato qui più di mezzora fa per portare via la roba. Muovi quel culo che dobbiamo uscire di qui, presto!’ Detto questo, il panciuto uomo si è voltato ed è uscito.

Giuseppina ha guardato esterrefatta e impaurita la sfuriata del signore che usciva e poi ha osservato il medico che si chinava per prendere un rotolo di plastica e dei secchi posti in un angolo per poi uscire anch’egli.

Si sentiva stordita. Poteva percepire il fuoco avvamparle le guance e proseguire per tutto il corpo. Si sentiva in totale imbarazzo e umiliata nel più profondo del suo intimo. Ha visto la porta chiudersi dietro le spalle e la scritta che scompare con la giacca del ‘dottore’.

In un brillante rosso scarlatto,
.DittAlexiS.
..PITTORI.
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Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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