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Racconti Erotici

Pensieri Perversi

By 27 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti/e, sono un ragazzo e ho 24 anni. è la prima volta che scrivo qui sul sito (che per altro apprezzo tantissimo) e la cosa mi agita un po’ perché sono curioso di sapere se ciò che vivo fa parte solo del mio mondo o è condiviso anche da altri esseri umani. La mia perversione è il crossdressing, cioè l’eccitamento che si prova indossando lingerie e indumenti dell’altro sesso, nel mio caso femminili. Sono etero e fidanzato, e amo indossare indumenti femminili, ma solo nel privato, quando sono solo in casa, non in giro in pubblico. Vi racconto come è nato tutto, fino ad arrivare a ciò che mi piace fare ora’

La mia storia ha inizio nella mia infanzia, quando tutto ciò era per me solo una forma di eccitamento, che avveniva durante le mie prime masturbazioni. Amavo ‘rubare’ i collant, reggiseni e mutandine di mia madre, che per un periodo utilizzavo solo per strofinare sul pene durante i miei atti, e che poi ho iniziato pian piano ad indossare. Mi ricordo che quelle prime sensazioni che provavo erano davvero splendide e mi portavano ad una forma di piacere davvero incredibile. Durante il periodo delle medie, credo in 2′, ho avuto una piccola esperienza bisex con un mio compagno di classe. Un giorno lo invitai a casa per studiare, lui non andava molto bene a scuola, io invece me la cavavo abbastanza. Durante il pomeriggio si studiava, leggevamo e facevamo i compiti. Ad un tratto i miei uscirono e noi rimanemmo soli in casa’ Casualmente, ora non ricordo con precisione, si iniziò a parlare delle prime sensazioni che provavamo, delle immagini erotiche che a quei tempi entravano nelle nostre case dalla tv, e iniziammo a confrontarci sulle nostre esperienze. Ovviamente si era ancora entrambi vergini, e quindi il discorso più ovvio era la masturbazione. Decidemmo di comune accordo di provare a farci una sega a vicenda, ma così, x provare le sensazioni che ne sarebbero venute fuori da una mano diversa dalla propria che ci toccava’ ricordo che io ero seduto e fu lui ad avvicinarsi a me. Era in piedi accanto a me, si sbottonò i pantaloni e poi abbassò un po’ gli slip, quanto bastava a tirare fuori il suo pene, per altro di piccole dimensioni e si avvicinò a me dicendomi di fare lo stesso’ Io non persi tempo e da seduto sbottonai e tirai già i miei pantaloni e i miei slip, tirando fuori il mio affare, che a dir la verità era molto più grande del suo. Ricordo che lui iniziò per primo a toccarmelo, e fu molto strano ma piacevole; tutto in quel momento mi sembrava così assurdo, anche quella voglia matta che ebbi di prendere in mano subito il suo. Lo toccai, era piccolo e moscio, mi piacque da subito e iniziai a menarglielo. Lui fece lo stesso, ma ci vollero entrambe le sue mani perché il mio arnese era più grande del suo. Lo sentii indurirsi, una sensazione diversa da quando toccavo e eccitavo il mio pene; il suo divenne un piccolo missile pronto ad essere segato’ continuavamo imperterriti a masturbarci e a chiederci cosa provavamo; era davvero eccitante, così tanto che ad un certo punto a me scappò un ‘dai, dopo proviamo anche e mettercelo nel culo”. Lui mi guardò sorridendo, ma mi rispose di no, seppur non proprio convinto di quella risposta. Io comunque non alludevo alla penetrazione anale, ma ad un semplice strofinamento a pecora, l’uno all’altro. Non accadde, e ci rimasi un po’ male. Tuttavia ci stavamo masturbando a vicenda e la cosa mi stava piacendo davvero tanto’ Ad un tratto mi disse che stava per venire e prese un fazzoletto che posizionò sulla scrivania. Stava piacendo anche a lui, e ad un tratto si staccò dalle mie mani, e da solo con pochi altri colpi venne nel fazzoletto. Il vederlo venire mi eccitò tantissimo, e andammo in bagno per far venire anche me’ In piedi entrambi continuò a masturbarmi, e alla fine, anche io da solo negli ultimi colpi, venni finalmente’
Dopo d’allora non l’abbiamo più rifatto. E quando oggi ci ripenso, sento che avrei voluto magari anche prenderlo in bocca, leccarglielo, vorrei avergli fatto un pompino’ Non perché ero o sono gay’ Ma perché la mia sessualità ora penso sia completa, e date le esperienze personali successive, oggi ho questo rimpianto’
Ma questa è un’altra storia’

Spero continuerete a seguire il mio racconto, assolutamente vero! Per ogni critica (positiva o negativa) scrivete alla mia e-mail: fetishdress@gmail.com

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