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Racconti Erotici

Pioggia, Bosco

By 4 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Alla ricerca dei colori perfetti, nel mosaico di foglie rossastre e gialle che ricoprono le radici nodose degli alberi, nel silenzio irreale di un bosco autunnale, in quel piccolo spazio creato da alberi stanchi di protendersi al cielo, che ricurvi incorniciano quel piccolo eden, con veemenza getta sulla tela dense pennellate di colori, come rapito dal vano tentativo di riprodurre su quello spazio intonso il calore del paesaggio, preso dalla foga riversa rivoli di colore…ocra, terra, rosso, nero, arancione. Ogni soffio di vento congela e immobilizza le gocce di tempera che colpiscono la tela, i suoi muscoli si contraggono nello spasimo di dare al colore la forma desiderata, ma le foglie improvvisamente iniziano una danza vorticosa e si levano fino a coprire la tela e rimangono intrappolate nella trama del quadro. Il vento aumenta e un sibilo sempre più intenso scandisce i minuti che mancano prima che si riversi la tempesta. In questo preludio, la natura si anima, si allarma e lui affonda pennellate sempre più energiche su una tela ormai esausta, poi improvvisamente, di scatto, come se avesse sempre saputo che lei fosse lì, distoglie gli occhi dalla tela per incrociare il suo sguardo. E il tempo si dilata nei loro occhi che, incuranti delle gocce di pioggia che ormai cadono battenti su ogni cosa, avvertono solo un tumulto. Gocce pesanti che impregnano l’indifesa camicia di lino di lui, che cerca riparo aderendo alla sua pelle, gocce pesanti che allagano i fiori del vestito di lei, ai loro piedi solo un soffice tappeto di foglie che non emette nessun rumore quando i loro corpi vi si adagiano sopra. Le tempere ormai annacquate della tavolozza appoggiata ai piedi della tela colorano i loro abbracci riversandosi sulla loro pelle, i brividi al contatto dei colori freddi, della pioggia, il solletico delle foglie e le mani ruvide per la vernice che si è seccata sulle dita di lui afferrano le mani setate di lei. Un bacio improvviso e l’aspro sapore del bosco, in una natura morta due colpi palpitanti, che si cercano e si trovano nelle carezze più audaci, nei baci più intensi che le labbra di lui lasciano sulle gambe di lei salendo in un crescendo di brividi e sospiri. Le braccia di lei cercano l’ultimo appiglio alla realtà cingendo le spalle di lui, ma presto quell’abbraccio si trasforma nella resa al piacere che le procurano le carezze più profonde di lui e infine quelle stesse braccia stringono con forza e determinazione il corpo umido di lui fino a cadere inermi sulla sua schiena ancora contratta esauste e ancora spasimanti per il brivido, il vuoto e l’abbandonarsi al piacere.

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