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Racconti EroticiSensazioni

Sara una moglie timida – parte 9

By 17 Dicembre 2024No Comments

Il rientro a casa nuove esperienze parte 1

Alle 6 ci alzammo per andare a prendere il volo che sarebbe partito alle 9, eravamo entrambi abbastanza rimbambiti dall’assenza di sonno per cui non parlammo di quanto era successo nelle ultime ore con me scopata da 6 maschi e con il filmato solo nel mio cellulare. Pietro aveva scelto di farsi raccontare e di vedere a casa il tutto. In volo seduti vicini sembravamo una coppia in ritorno dalla luna di miele, lui tutto carino, io che appoggiavo la testa alla sua spalla. Il ritorno a casa ed alla vita di tutti i giorni avrebbe sfuocato quanto avvenuto durante la vacanza ma il filmato avrebbe potuto rinvigorire il sesso fra di noi se lo avessimo voluto.
Arrivati a casa demmo i regali ai nostri bimbi che erano venuti con il nonno a prenderci all’aeroporto. Eravamo entrambi abbronzatissimi ed i nostri figli ce lo fecero notare chiedendoci se eravamo stati sempre insieme. Pietro ed io ci guardammo negli occhi ed optammo per un rassicurante si che ai bimbi piacque molto.
Tornati a casa ci aspettava l’inizio della scuola ed il rientro al lavoro, non avremmo avuto da annoiarci. Avrei avuto un sacco di avventure e di scopate da raccontare nello spogliatoio ma mi domandavo se ne valesse la pena, restare la solita mogliettina timida agli occhi delle colleghe od insidiare il trono di Messalina strettamente detenuto da Sonja e dalle sue prestazioni multiple?
Pensai che avrei sempre potuto telefonare ad Elena, la nuova amica che mi ero fatta al villaggio senza rischiare di sputtanarmi in giro, si era la scelta più logica.
La sera messi a letto i bambini entrai in camera, Pietro mi aspettava nudo sul letto con già il cazzo dritto.
“Non vorrei che ti venisse una crisi di astinenza e cercassi ristoro al posto di lavoro” mi disse strizzandomi l’occhio. La mia figa si era ritirata abbastanza, speravo di riuscire a sentirlo così mi spogliai e mi buttai sul cazzo eretto iniziando a spompinarlo partendo dalle palle. Certo in vacanza mi ero fatta scopare da diversi fusti meglio di mio marito ma anche lui aveva usufruito di grazie di un paio di bocchivendole più giovani ed onestamente meglio di me ma insieme non eravamo una brutta coppia.
Mentre lo succhiavo sentii le sue mani prendermi la testa e guidare il movimento come se mi stesse scopando in bocca in effetti spinse la testa fin quasi a soffocarmi, se ne accorse e rallentò la pressione senza però interrompere il movimento. Poi mi tappò il naso e riprese a scoparmi in bocca. Mi sentivo usata e la sensazione mi piaceva, mi bagnai all’istante. Cosa ero diventata? Da timida mogliettina a femmina in calore? Lasciò il naso e tirò fuori l’uccello, aspirai aria come se fosse da alcuni minuti che non respiravo, lui usò il suo uccello, fradicio della mia saliva, come un manganello schiaffeggiandomi su guance e naso e nel contempo parlandomi come ad una mignotta: “come lo succhi bene vacca, si vede che hai fatto esperienza in vacanza, dovrei essere incazzato ma non lo sono godo di questa tua nuova abilità ma ti tratterò per quello che sei una mignotta sempre in cerca di cazzo. Ti scoperò tutti i giorni ed in qualsiasi occasione potremo. Da oggi in poi basta collant se non quelli aperti e come mutande solo tanga, meglio ancora se non le porterai quando sarai con me”.
Un fiotto ancora più forte mi bagnò tutta la vagina.
Pietro si staccò mi ribaltò di forza a gambe larghe sul letto e si tuffò sulla mia patata.
Infilò in sequenza 3 dita mentre mi mordeva e slinguazzava il clitoride. Mi piaceva da morire e comincia a gemere.
“La mia porcellina è bagnatissima, le piace il cazzo ed essere trattata da zoccola, non chiedo di meglio!”.
Dopo 3 minuti di quel trattamento mi mancava pochissimo a venire. Lui se ne accorse e si staccò quindi col cazzo drittissimo mi penetrò in due colpi era già tutto dentro ed iniziò a montarmi alla missionaria.
“Non temere porcona adesso ti monto così poi ti metto a pecorina e ti faccio anche il culo”.
Venni all’istante, l’idea di essere montata a pecorina e poi presa di dietro era troppo.
Pietro se ne accorse e la cosa funse da afrodisiaco e scoppiò in una copiosa sborrata dentro la mia passera.
Crollammo entrambi sul letto senza fiato e ci abbracciammo a suggellare il cambio di fase ma io non ero ancora soddisfatta.
“Mi hai promesso di montarmi alla pecorina, non vorrai venire meno alla tua promessa e costringermi a cercare qualcuno che lo faccia al posto tuo?”
Era una provocazione, fare la beccacazzi mi era piaciuto in vacanza ma in città volevo mantenere la mia onorabilità.
La cosa eccitò comunque Pietro e vidi il suo uccello iniziare a crescere, lo presi in mano segandolo lentamente.
“Allora ti piace la moglie affamata di cazzo, caro il mio maritino”. Evitai la parola cornuto perché non sapevo come la avrebbe presa ma la tentazione di farlo eccitare presentandogli l’immagine di me che scopo con altri era molto forte.
“Certo che mi piaci quando sei così mignotta, a chi non piacerebbe una moglie così”
In breve il suo cazzo era di nuovo duro, in modo un po’ brusco mi mise a 4 zampe e si mise dietro. Sia il suo uccello che la mia patatina erano sporchi di sborra per cui l’ingresso fu semplice, il suo uccello scivolò dentro in un attimo, aggrappato ai miei fianchi mi sbatteva con vigore. Il rumore delle palle che facevano ciak ciak contro il mio culo fu un afrodisiaco notevole, almeno per me.
Mentre mi montava mi infilò due dita nella figa e non mi fece male, ne estrasse un po’ di sborra con cui iniziò a lubrificare il mio buchetto posteriore. Riuscì ad inserire tre dita tutte insieme senza che sentissi alcun dolore. Le fece andare aventi ed indietro mentre mi montava quindi estrasse il cazzo si alzò leggermente in modo da prendere l’inclinazione giusta ed infilò la cappella in un colpo solo. Non mi bruciava ma mi mancava il cazzo.
Non ebbe bisogno di infilarmi, buttai il culo all’indietro e lo aspirai tutto in un colpo solo.
“Che rotta in culo che sei!” mi disse Pietro con una voce iper eccitata, la mia era roca per il piacere.
“Ti dispiace?”
“No ma abbiamo bisogno di un cazzo di gomma per riempirti entrambi i buchi insieme”.
Quindi iniziò a pomparmi con lena anche in culo. Una mano era passata davanti e si dedicava al mio clitoride mandandomi brividi piacevolissimi. Sentii il calore salire, era un mix di piacere per il cazzo in culo e per il dito che mi masturbava.
Venni senza riuscire a trattenermi “pompami, sfondami, il mio culo ti vuole tutto” mi uscì a voce non bassa.
Fu troppo anche per lui venne di nuovo. Avevo le viscere piene di sborra sia in figa che in culo. Per un attimo pensai a prenderglielo in bocca ma era molto striato di marrone e la cosa mi fece un po’ schifo. Pietro si accorse di come gli avevo guardato il cazzo, per un attimo ci sperò ma anche lui vide le condizioni del suo uccello e non disse nulla.
Stavolta mi alzai per dirigermi verso la doccia, sentivo lo sperma che mi colava sull’interno coscia uscendo da entrambi i buchi.
Stetti 10 minuti buoni sotto la doccia per ripulirmi del tutto, all’uscita Pietro mi aspettava con l’accappatoio aperto, me lo fece indossare quindi mi abbracciò aiutandomi ad asciugarmi.
“Grazie, è stato fantastico, ti sei offesa per le parole che ho usato?” mi chiese.
“Te ne saresti accorto, no anzi”. Lo dissi passandomi la lingua sensualmente sulle labbra.
Entrò in doccia lui, quando uscì avevo appena finito di asciugarmi i capelli.
Lo baciai sulla guancia, mi tolsi l’accappatoio restando completamente nuda e mi diressi in camera. Dopo meno di 5 minuti Pietro mi raggiunse, il suo membro era finalmente saziato e tranquillo. Si infilò nel letto e ci abbracciammo. Non ricordo più nulla e mi addormentai così.
La mattina dopo venni risvegliata dai bambini che giocosi ed allegri erano venuti a chiamarmi per dirmi che la colazione era pronta. Aveva preparato tutto Pietro. The, cappuccio biscotti e fette biscottate con la marmellata. Fino ad allora al massimo mi aveva portato un caffè a letto.
Quando lo raggiunsi in cucina insieme ai bambini mi diede un casto bacio sulla guancia.
“Che facciamo oggi? Domani si torna a scuola bambini avete voglia di andare al mare?”.
Un sì esplose dalle bocche dei nostri figli, facemmo colazione e ci preparammo, in breve eravamo in auto diretti al mare.

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