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Scopare in tre…no

By 11 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo finalmente finito le superiori, ed avevo una settimana di relativo relax perché i miei genitori erano andati al mare senza di me. Mi ero rifiutata di accompagnarli prendendo come scusa il fatto che avrei preferito godermi le serate in compagnia dei miei amici dopo tanto studio. In realtà volevo passare una settimana dedicandomi a ciò che più mi piace fare: SCOPARE!!!
Ero sul treno di ritorno a casa. Ero molto stanca ma ripensavo alla scopata che mi ero appena fatta con un uomo e sua figlia della mia stessa età. Solo a ripensare agli orgasmi che avevo avuto e assaporando il gusto di sborra di lui e degli orgasmi di lei nella mia bocca, mi eccitai di nuovo. La carrozza era quasi vuota salvo due uomini e una donna la quale scese quasi subito. Notai che uno dei due uomini mi fissava le gambe e la mia 5 di seno. Ero vestita con solo una canottierina bianca senza reggiseno, una minigonna nera davvero cortissima senza mutandine e un paio di stivali bianchi con tacco a spillo. Decisi allora di giocare un po’ con lui, volevo eccitarlo, farmi desiderare da lui e magari lasciarlo a secco.
Iniziai ad accavallare e scavallare le gambe lasciando che vedesse che ero senza mutande, mi mettevo su un fianco in modo che potesse vedere sia la figa depilata sia il mio culetto sodo. Pochi minuti di questi giochetti e decisi di spingermi oltre feci cadere la borsa e mi chinai a raccoglierla in modo che vedesse il mio seno abbondante e dal finestrino il riflesso della mia fighetta rasata. Lui però non era dell’idea di guardare e basta, si mise nel sedile di fronte al mio e mi fece segno di alzarmi in piedi. Fece scivolare a terra la gonna in modo che la scena potesse essere vista da fuori da chiunque. Inizio a passarmi la mano sulle labbra della fighetta. Mise un dito dentro e disse:>. Si slaccio i pantaloni e fece uscire un cazzo enorme già mezzo duro e mi disse me lo mise in bocca ed io iniziai a leccarlo e intanto salivo e scendevo dalla sua asta che subito reagì ai movimenti della mia lingua e divenne duro. Mi diede una forte sculacciata e mi disse >. Mi fece alzare e mi ordinò di togliermi la magliettina e aggiunse che una come me serve solo per svuotare i coglioni degli uomini. Si rivolse all’altro uomo che c’era sul vagone che si era messo vicino a me per godersi meglio la scena e gli chiese se anche lui voleva farsi gratis una vacca assetata di sesso. Lui in tutta risposta si mise a leccarmi la figa e strizzarmi un capezzolo. I due uomini li chiamerò Francesco e Roberto.
Francesco era il primo che ho iniziato a sedurre ed era anche quello che dirigeva il gioco. Francesco mi ordinò di mettermi a pecorina e di succhiare il cazzo a Roberto. Lo aveva già duro, disse che era a causa dello spettacolo che gli avevamo offerto prima io e Francesco. Anche Roberto aveva un cazzo lungo e grosso ma un po’ più piccolo di quello di Francesco. Mi misi come il mio occasionale padrone mi aveva ordinato e iniziai a leccare il pene di Roberto il quale gradiva e diceva . Ero intenta a far godere Roberto della mia bocca che Francesco mi impalò con la sua verga con un mio urlo di piacere, disse e dava dei colpi forti e diceva >. Roberto. Mi diede un poderoso schiaffo alcuni schizzi di sborra mi colpirono sul viso e colarono a terra. Francesco che intanto mi trapanava la figa mi sculaccio e mi afferro per i capellimi sfilò il cazzo con mio grande dispiacere mi dette un calcio e mi prese dalla nuca, spingendomi il viso a terra mi ordinòRoberto vedendo che non ubbidivo, prese la cinghia dei pantaloni e iniziò a sculacciarmi con quella dicendomi.Timidamente iniziai a leccare il pavimento del treno. I miei aguzzini dissero. Finito di leccare la sborra del pavimento Francesco disse a Roberto . Iniziarono così una doppia penetrazione e io urlavo e godevo a ripetizione incurante del fatto che dal finestrino mi potevano vedere o che qualcuno potesse entrare nel vagone. Non so quanti orgasmi ho avuto, ma i miei aguzzini mi scoparono fino a due fermate prima della mia godendo uno in figa e uno in culo.
Arrivai finalmente nella mia città e salutandomi mi diedero entrambi un poderoso schiaffo in faccia e una sculacciata, scesi che la stazione era deserta per mia sfortuna perché nonostante fossero le 24 ed era dalle 21 che stavo scopando, avevo ancora voglia di cazzo. Presi la mia macchina e tornai a casa, vidi mio fatello steso su divano che guardava un porno, accesi la luce e lui disse io gli risposi che non erano cazzi suoi ma lui non desistette e inizio a dirmi e iniziò a palparmi’.con mia grande soddisfazione’.
Ma questa &egrave un’altra storia che vi racconterò un’altra volta.
BACI E LECCATE SULLA CAPPELLA
Sesso dipendente.

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