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Siamo le troie del padrone di casa

By 1 Agosto 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Lucia e sono una donna di 39 anni , lavoravo come impiegata presso l’ufficio spedizioni di un un’azienda chimica di medie dimensioni (30 dipendenti)
Sono sposata con Alfio con il quale ho una figlia ,Maddalena , che ha appena compiuto 20 anni.
Anche mio marito lavorava come magazziniere presso la stessa azienda dove ero impiegata io.
Fisicamente sono una bella donna mora alta circa 1.73 cm, molto formosa (quarta misura di reggiseno) due belle gambe lunghe e ben tornite e un gran bel culo che non lascia gli uomini indifferenti.
Sono bene in carne ma non grassa, peso 63-64 kg , insomma sono una femmina molto appariscente.
Naturalmente metto ben in risalto questo mio fisico vistoso , indossando abiti molto aderenti con scollature che mostrano generosamente le mie belle tettone.
Inoltro calzo sempre dei sandaletti con tacchi altissimi dai 10 ai 12 cm, che mi conferiscono un’andatura molto eccitante.
Infatti,quando mi capitava di dovere attraversare i reparti di produzione venivo spesso apostrofata in maniera molto pittoresca:

– troia succhiacazzi rimani a qui a farci compagnia che ci divertiamo –
– che belle tette ha signora Lucia, venga qui che la mungiamo –
– come fa andare il culo la vacca , sculetta che &egrave un piacere–

Vivo con la mia famiglia a Reggio Calabria in un appartamento sito all’interno di una grande villa,naturalmente in affitto.
La nostra vita si svolge o per meglio dire si svolgeva in maniera tranquilla fino a che l’azienda dove eravamo impiegati , io e mio marito, &egrave andata in crisi e nel giro di 2-3 mesi ha chiuso i battenti mettendoci letteralmente in mezzo ad una strada.
Niente risparmi, nella nostra vita abbiamo sempre speso tutto quello che guadagnavamo,niente liquidazioni in quanto, l’azienda &egrave fallita per bancarotta e le banche hanno acquisito il poco rimasto , lasciando fornitori e dipendenti senza il becco di un quattrino.
Insomma eravamo a terra completamente disperati e la prima urgenza che si presentò fu quella dell’affitto di casa e naturalmente non avevamo di che pagarlo.
Mi recai personalmente dal padrone di casa , per l’occasione indossai un miniabito blu che mi fasciava il corpo come un guanto.Sapevo che il padrone di casa era attratto da me , me lo aveva fatto capire in mille modi negli anni che avevamo abitato li.
Comunque non avevo mai ceduto alle sue avances provocando in lui un forte disappunto.
Adesso però mi aveva in pugno e credo che sicuramente ne avrebbe approfittato.
Così rassegnata andai dal padrone di casa per spiegargli che non potevamo pagare l’affitto e soprattutto per pregarlo di non sfrattarci per questo nostro ritardo.

– Buon giorno signora Lucia – mi disse il signor Giovanni appena mi vide alla porta
– Entri pure si accomodi –

Mentre diceva questo gli brillavano letteralmente gli occhi , infatti sembrava guardarmi con più cupidigia del solito , fregandosi le mani.

– Qual buon vento la porta da queste parti ? –
– Vede signor Giovanni io e mio marito stiamo passando un brutto momento , finanziariamente parlando – dissi io molto imbarazzata e prosegui
– Io sono venuta qui per chiederle di pazientare per la riscossione dell’affitto –
– Già dovrei pazientare , ma io cosa ci guadagno ? rispose lui e poi continuò
– Vede cara signora io potrei anche concederle una proroga ma lei mi deve venire incontro –
– Ad esempio potrebbe levarsi quell’abitino che indossa mostrandomi come &egrave sotto –
– Ma signor Giovanni per chi mi ha presa – risposi io con poca convinzione
– Cara signora se vuole e libera di andarsene , ma se vuole una proroga della rata &egrave meglio che ubbidisce –

Così rassegnata al mio destino mi sfilai l’abito rimanendo solo con la biancheria intima e le calze

– ma che belle cosce che ha signora , su adesso si volti e mi faccia vedere il culo –
– lo sa che ha proprio un bel culo signora ? – e senza attendere risposta
– adesso si tolga il reggiseno e vediamo se le sue grosse tette sono sode come sembrano –

anche questa volta obbedii senza protestare

– splendide sono veramente splendide , stanno su che &egrave una meraviglia – disse il signor Giovanni che proseguì
– Ora le mutandine mi faccia vedere il cespuglio nero che ha tra le gambe – disse ancora il Signor Giovanni , ormai arrapatissimo

Così mi tolsi anche le mutandine rimanendo solo con scarpe e calze.Il signor Giovanni era arrapatissimo , mi guardava con un’espressione molto porca , si toccava il cazzo da sopra i pantaloni .

– Come &egrave bella signora Lucia , mi sta facendo tirare il cazzo , mi ha provocato un’erezione incredibile e adesso deve rimediare in qualche maniera cara la mia signora –

Devo ora premettere che il signor Giovanni &egrave un uomo di quarant’anni , non alto di statura (circa 1.70 m) e anche leggermente in soprappeso insomma , ha una leggera neanche troppo, pancetta.
E’ molto peloso ad esclusione della testa dove &egrave provvisto di una incipiente calvizie.In definitiva non si può proprio dire che &egrave un uomo affascinante.
Comunque ero nuda davanti ha lui mentre lui mi intimava a dare soddisfazione alla sua eccitazione.

– Su signora venga ad estrarmi il cazzo dai pantaloni –

Io mi avvicinai lentamente mi chinai ai suoi piedi aprii la patta dei calzoni vi ficcai la mano dentro ed estrassi il cazzo.
Qui ebbi una grossa ,in tutti i sensi, sorpresa. Il signor Giovanni aveva veramente un cazzo asinino : almeno 25 cm , era almeno il triplo di mio marito , sia per lunghezza che per circonferenza.

– Brava signora Lucia , che le sembra del mio cazzo , le piace ? –
– E’ veramente grosso signor Giovanni – risposi io tra lo spaventata e l’eccitata
– Certo che sicuramente non &egrave come il cazzettino di suo marito –
– Cara la mia signora ora &egrave arrivato il momento di agire, inizi pure a sucarmelo , e stia attenta voglio che faccia un bel lavoro –
– Sa &egrave tanto che sognavo di metterglielo in bocca , di sentire quelle sue labbra da bocchinara intorno alla mia cappella –

Così iniziai diligentemente ad eseguire quanto ordinatomi dal signor Giovanni, dapprima stuzzicai il filetto con la lingua poi proseguii a leccare il cazzo nella sua interezza alternando rapidi colpi di lingua a lunghe e lente leccate, fino a che non abboccai al cazzo ed iniziai a sucarglielo, emettendo degli osceni risucchi , che aizzavano ancor di più il signor Giovanni che, sembrava gradire enormemente il trattamento tanto che iniziò a esternare degli osceni commenti nei miei confronti:

– si signora lei &egrave propria una grandissima troia &egrave una bocchinara nata –
– ne deve aver ciucciati parecchi di cazzi cara la mia signora –
– d’altronde con le labbra da bocchinara che si ritrova , non poteva essere altrimenti
– penso a quel povero cornuto di suo marito , chissà che fatica a passare sotto le porte il cornutaccio –

I commenti del signor Giovanni invece di ferirmi ebbero un effetto devastante su di me , infatti la mia fica iniziava a colare umori in quantità industriale , forse a questo contribuì anche il maestoso cazzo dell’uomo.
Poi il signor Giovanni quando ormai era prossimo al culmine del piacere , mi afferrò la nuca con le mani ed iniziò a muovere il bacino , scopandomi letteralmente in bocca e passando dal lei ,con cui si era rivolto verso di me sino a quel momento, al tu :

– Si troia ti scopo in bocca-
– erano anni che volevo farlo lurida vacca e adesso mi tolgo questo sfizio –
– ed ora in poi me ne toglierò tanti di sfizi con te –
– si godo , godo ti sborro in gola , vengo puttanaccia –
– si ti faccio il pieno di sborra –

E così mi scaricò in gola tutta la sua sborra fino a quasi soffocarmi.Finito di eruttarmi sperma in gola si acquietò e tornò a rivolgermi verso di me dandomi nuovamente del lei, mentre con la mano mi accarezzava la testa :

– ah si cara Lucia avevo proprio bisogno di questa sborrata –
– che gliene pare della mia sborra –
– non &egrave vero che &egrave proprio buona ? –

e senza aspettare alcuna risposta, mi invito ad alzarmi

– su troiona si alzi e mi faccia toccare la fica –
– voglio proprio vedere in che stato si trova la sua bella fica –

Infatti non appena mi fui sollevata mi appoggiò la mano tra le cosce e con un dito si insinuò nella fessura.

– ma signora ma lei &egrave proprio una puttana –
– io la costringo prima a spogliarsi e poi a sucarmi il cazzo e lei che fa? –
– mi si bagna come una fontanella , ma &egrave proprio una troia –
– allora troiona non mi risponde ? –
– non so cosa mi succede – risposi io imbarazzatissima

Quindi il signor Giovanni mi fece voltare ed iniziò a rovistarmi il buco del culo con il dito medio.
Mi sfiorava lo sfintere o introduceva solo una falange all’interno e mentre svolgeva questa indecente manovra sentii sulla coscia il suo pene che aveva ripreso turgore.
Era incredibile aveva eiaculato non più di due minuti prima ed era nuovamente eccitato, insomma un vero toro e non solo per le dimensioni del suo cazzo.
Accortosi anch’ egli della sopravvenuta erezione iniziò ad armeggiare con il suo nodoso bastone e me lo poggio tra le labbra della fica , da dietro. Restò per qualche interminabile attimo immobile e poi con una spinta improvvisa e ben assestata mi penetrò nella fica sempre da dietro.

– toh troia prendi sto cazzone –
– ti piace dillo che ti piace , lo senti come me lo avvolgi tutto con quella tua splendida fica –
– altro che il pisellino di suo marito –

Iniziò così una lenta e continua penetrazione , lo estraeva quasi del tutto dalla fica per poi respingerlo dentro, il tutto con una lentezza esasperante.Io non capivo più nulla ero letteralmente in estasi e subivo con immenso piacere i suoi affondi poi , improvvisamente , lo estrasse del tutto e puntò la sua cappella sul buco del culo , un attimo di attesa e con una vigorosa spinta mi piantò più di metà del suo bastone nel culo e nonostante, fosse per me la prima volta , ebbi istantaneamente un violento orgasmo.

– Che troia , che troia glielo ficco in culo e che mi fa ? –
– Neanche il tempo di ficcarglielo tutto in culo e la troia inizia a godere –
– Signora Lucia io sono un gran puttaniere ma vacche come lei non ne ho mai conosciute –

Quindi iniziò a pistonarmi l’ano con ritrovata vigoria , io non capivo nulla, avevo orgasmi a ripetizione senza soluzione di continuità e quando l’uomo mi depose nell’intestino il succo dei suoi coglioni io, ero ormai priva di sensi.
Quando mi ripresi ero stesa in terra a pancia in giù il mio aguzzino si era già rivestito :

– cara signora ma il cazzo le piace proprio , credo che ci divertiremo molto noi due –ed aggiunse
– bene troia si metta a quattro zampe tenendo il suo bel culo ben in alto –
– per oggi mi sono divertito a sufficienza ed ora una proposta da farle –

Così nuda , a quattro zampe e badando a tenere ben sollevato il culo ascoltavo la proposta del signor Giovanni.

– Vede signora ho saputo che sia lei che il suo cornutissimo consorte avete perso il vostro posto di lavoro – fece una pausa e poi proseguì
– Io potrei assumere sia lei che il cornuto , vi offro 1500 euro al mese a testa ed in oltre vi offro pure l’alloggio –
– Il cornutone dovrà svolgere mansioni di giardiniere e uomo di fatica in genere mentre lei mi dovrà fare da troia personale –
– In seguito coinvolgeremo anche quella zoccoletta di sua figlia –
– Naturalmente il tutto si dovrà svolgere nella maniera come dire : più limpida possibile –
– Ossia il cornuto dovrà essere a conoscenza dei fatti e quindi consenziente –
– Adesso si rivesta e torni a casa ci pensi su e domani mi dia una risposta –
– Ovvio che la risposta dovrà darmela insieme al suo cornutissimo consorte –

Così raccolsi i miei abiti e senza neanche indossarli tornai nel mio appartamento in attesa di spiegare a mio marito la proposta del signor Giovanni.
Arrivata a casa dopo una doccia ristoratrice attesi l’arrivo di mio marito e gli illustrai la proposta del padrone di casa, non tralasciando neppure di raccontare quanto era successo tra me ed il signor Giovanni.
Alla fine conclusi che con lui o senza di lui avrei accettato la proposta in quanto il signor Giovanni oltre che ad un reddito sicuro mi offriva un bel cazzo e che finalmente avrei potuto godere di una soddisfacente attività sessuale, visto che con lui (mio marito) avevo rapporti sessuali saltuari e di qualità veramente penosa.
Il mio consorte che caratterialmente &egrave piuttosto remissivo accettò la proposta del padrone di casa.

– bene dissi io , meglio così –
– adesso gli telefoni e gli dici che accettiamo –

Cosa che il cornutone fece immediatamente

– pronto signor Giovanni ? –
– sono Alfio C . il suo inquilino e le telefono per dirle che io e la mia signora accettiamo la sua proposta –
– bene – rispose lui ed aggiunse
– Caro Alfio però adesso mi deve descrivere la mia proposta –

E mio marito con molto imbarazzo

– io accetto di farle da giardiniere e da uomo di fatica e la mia signora sarà a sua completa disposizione –
– vuole dire che potrò usare quella troia di sua moglie per sollazzarmi in qualsiasi maniera ?
– certo signor Giovanni – rispose il cornutone
– e potrò anche sedurre quella troietta di sua figlia ? –
– certo signor Giovanni – disse nuovamente il cornutone
– bene adesso venga a casa mia con la sua signora , naturalmente la troia dovrà indossare solo le scarpe e le calze – si fece una risata e riattaccò

Così mi denudai e insieme al mio consorte mi recai nuovamente a casa del signor Giovanni.
Appena entrati il nostro nuovo datore di lavoro fece accomodare mio marito sul divano ed invitò me a sculettargli per il salone :

– su troia ci faccia vedere come muove bene il culo – e poi rivolgendosi a mio marito
– sua moglie ha proprio un bel culo ,lo sa ,che &egrave stato proprio uno spasso sfondarglielo oggi pomeriggio – e aggiunse
– doveva sentire come godeva la puttana con il mio cazzone nel culo –

A questo punto estrasse il suo splendido bastone dai calzoni ed iniziò a menarselo lentamente e rivolgendosi sempre a mio marito

– guarda che cazzo che ho, &egrave lui che ti ha reso cornuto –
– dai toccalo senti cosa si prova a tenere in mano un simile arnese –

Quindi gli prese una mano e se la portò sulla nerchia.
Mio marito dopo un attimo di smarrimento , gli impugno per bene il cazzo ed inizio a menarglielo.

– guarda troia il cornutone mi sta facendo una sega – disse il signor Giovanni rivolgendosi a me
– si lo vedo , oltre che un pisellino impotente mi sa che &egrave puro frocio – risposi io e prosegui
– allora signor Giovanni vuole continuare a farselo menare dal cornutone o preferisce che me ne occupi io –
– Certo Lucia vieni qui a sbocchinarmi – e aggiunse
– Senti Lucia tu adesso puoi chiamarmi Giovanni e darmi del tu , mentre per te grandissimo cornuto che non sei altro , sono il signor Commendatore –
– Chiaro? –
– Certo signor Commendatore – rispose il cornuto

Obbediente a quanto ordinatomi iniziai a sbocchinare Giovanni davanti agli occhi di mio marito.
Gli succhiai il cazzo con devozione e maestria fino a ricevere in bocca un’abbondante sborrata

– godo troia , bevi la mia sborra –
– guarda cornutaccio come inondo la bocca di quella succhiacazzi di tua moglie

Tenni il cazzo di Giovanni per tutto il tempo della sborrata ed inghiottii tutta la sborra che mia aveva riversato in bocca , anzi finito di bere la sborra , con la lingua gli nettai l’asta lasciandogliela perfettamente pulita.

– bene Lucia adesso sono sazio –
– tu ed il tuo cornuto potete andare –
– ma prima aspettate che faccio una telefonata –

compose il numero mettendo il viva voce

– ciao troietta –
– ciao Giovanni – rispose la voce di una ragazza all’altro capo del telefono
– sai chi c’&egrave davanti a me completamente nuda ? e senza attendere risposta
– quella troia di tua madre –
– mi ha appena fatto un bocchino davanti a quel cornuto di tuo padre –
– bravo maschione ci sei riuscito adesso potrai fotterci insieme , madre e figlia –
– ci puoi giurare , adesso ho proprio due belle troie a disposizione per me e per i miei depravati amici , per adesso ti saluto troiona – e riattaccò

– bene avete capito chi era al telefono ?
– era nostra figlia – disse mio marito
– bravo cornutone adesso sai che me la scopo , e non da poco –
– sono anni che la trombo , sono stato io a sverginarla e farla diventare quella troia che &egrave ora –
– bene ora potete andare vi faro avere più avanti mie notizie –

Così, messi a conoscenza del nuovo sviluppo della storia tornammo a casa .
Quindi anche mia figlia Maddalena era soggiogata da Giovanni , quando tornò a casa le chiesi di spiegarmi come Giovanni l’avesse sedotta. Lei mi spiegò, che l’aveva colta mentre tutta nuda era in giardino a masturbarsi e minacciandola di dare pubblicità alla cosa , l’aveva costretta a subire le sue attenzioni.Poi aggiunse che dopo una iniziale repulsione per gli atti a cui l’uomo la costringeva, aveva cominciato a provare gusto e a concedersi con vero piacere sia a Giovanni che ai suoi amici.

– sai mamma sono tutti superdotati come lui o anche di più e soprattutto lo sanno usare molto bene il cazzo –
– tu lo hai già assaggiato il cazzo di Giovanni , vero mamma? –
– si figliola e convengo che &egrave veramente eccezionale ,sia come dimensione che per qualità di scopata –
– sai i ero abituata al cazzettino di tuo padre che oltre ad essere veramente mini non riesce ad andare oltre i due minuti senza godere –
– davvero mamma ma quanto c’&egrave la piccolo papa –
– Guarda figliola adesso chiamo il cornutone e te lo faccio mostrare –

Così chiamai mio marito e gli dissi :

– Alfio fai vedere quanto ce l’ hai piccolo a tua figlia –
– Su dai calati i pantaloni –

Mio marito frastornato dalla situazione , rimase prima stupito della mia richiesta ma poi realizzando quanto gli avevo detto si calò calzoni e mutande alle caviglie mostrandoci la sua ridicola virilità.

– visto figliola che pisellino che ha papà –
– certo che &egrave proprio ridicolo – disse mia figlia tra una risata e l’altra

poi andò a prendere un righello e misurò il pisellino del padre che nel frattempo aveva raggiunto una comica erezione.

– &egrave otto centimetri &egrave ha il diametro di un dito , ma come hai fatto ad accontentarti di un cazzetto simile , in tutto questo tempo –
– Qualche cazzo più consistente ogni tanto me lo sono concesso –
– Non come quello di Giovanni ma più grosso di quello del tuo cornutissimo padre senz’altro-
– Chi mamma? dai raccontami –
– In ditta mi hanno scopata in parecchi , i colleghi in di tuo padre in magazzino , qualche camionista , il titolare ecc. , insomma, ha già un buon paio di protuberanze sulla testa lo stambecco-

Mio marito nel frattempo aveva preso a smanettarsi l’uccelletto e dopo poco si sborro in mano

– bravo maritino hai capito come devi fare a godere d’ora in poi perché da me non avrai più niente –
– D’ora in vanti solo seghe e prima di segarti dovrai chiedermi il permesso –
– Tutto chiaro cornutone ?–
– Si amore – rispose il segaiolo.

Il giorno dopo Giovanni ci comunicò che la sera sarebbero venuti alcuni suoi amici ed io Maddalena e il cornuto avremmo dovuto adoperarci per intrattenerli.
Io e mia figlia nude solo con calze e scarpe mentre il segaiolo vestito ma con i calzoni e le mutande calate alle caviglie , in modo mettere in mostra il suo infimo pisellino.
Inoltre mio marito doveva presentarsi con introdotta nel culo una candela : così avrebbe potuto “ reggere il moccolo “ .
Ricevute le istruzioni ci preparammo accuratamente per la serata , pronte a soddisfare le esigenze del nostro padrone e dei suoi depravati amici.
L’introduzione della candela nel culo del cornutone la facemmo io e mia figlia , dapprima gli ficcammo nel culo le dita , dopo averle lubrificate con la saliva , poi appoggiatagli la candela al buco del culo , Maddalena gliela infilò in un sol botto per almeno 15 cm , facendo urlare di dolore il suo paparino un po’ frocetto.

– guarda mamma come sta bene la candela nel culo di papà –
– si figliola e gli piace pure , i suoi colleghi in magazzino, che come ti ho detto mi hanno scopato tutti , mi hanno confessato che una volta si sono fatti spompinare tutti ed uno lo ha pure inculato –
– Ma davvero , di papà &egrave vero quello che racconta la mamma? – disse Maddalena rivolgendosi al frocetto di suo padre
– Si una volta &egrave successo , ero ubriaco e hanno approfittato di me –
– Ma allora sei proprio un ricchioncello , un frocio depravato –

E mentre gli diceva questo faceva scorrere su e giù per il buco del culo la candela.
Mia figlia fisicamente mi somiglia molto &egrave solo 2-3 cm più alta di me e pesa 3-4 kg meno di me.
Per il resto &egrave molto simile a me sembra la mia gemella però più giovane.
Possiamo dire di essere due belle fighe che non lasciano per nulla indifferenti gli uomini .
Il cornutone invece &egrave bassino non più di 1,60 m ed &egrave pure grassottello 80 kg circa e per giunta &egrave pure calvo, insomma una vera schifezza, viste pure le dimensioni insignificanti del suo pisellino.
Verso le otto della sera ci recammo nell’appartamento di Giovanni.Venne ad aprirci la porta lui in persona .

– brave venite pure – disse mentre ci invitava ad entrare

mentre lo precedevamo lui ci palpava il culo , mentre il cornutone lo seguiva camminando goffamente con i calzoni alle caviglie e la maglietta alzata fin sopra il petto e soprattutto attento a stringere le chiappe per non far fuoriuscire la candela dallo sfintere.
I salotto seduti sul divano ci attendevano gli amici di Giovanni ,cinque in tutto.

– ragazzi ecco le due troie che vi avevo promesso –
– questa &egrave Maddalena , che già conoscete –

detto questo la fece avanzare da sola facendola girare su se stessa in modo da poter essere meglio ammirata dai maschioni.Poi la fece arretrare e mise me al centro della stanza a roteare su me stessa

– Questa &egrave Lucia la madre di Maddalena –
– Vi garantisco che &egrave troia almeno quanto la figlia –
– Vieni Maddalena mettiti accanto a tua madre – disse Giovanni a mia figlia
– Guardate ragazzi che belle fighe , che culi che gambe eh –
– Il vostro Giovanni vi porta sempre delle troione sopraffine , che ne dite ragazzi? –
– Certo sono proprio belle e hanno pure la faccia da troie come piace a noi – rispose uno degli uomini che proseguì
– Ma chi &egrave quel ciccione laggiù ? –
– A scusate mi stavo dimenticando, quel cornutone laggiù &egrave il marito di quella troia di Lucia e anche il padre di quella puttanella di Maddalena – e proseguì
– Come potete notare ha un pisellino veramente insignificante ed &egrave qui solo per reggere il moccolo –
– Su Alfio fai vedere come reggi il moccolo ai signori –
– Si signor commendatore – rispose mio marito mentre si girava e chinandosi in avanti, mostrò la candela che aveva conficcata nel culo.

A questo punto i maschioni scoppiarono in una fragorosa risata ed investirono il mio consorte con una serie di insulti.

– guardo sto ricchione , pura la candela nel culo si &egrave ficcato –
– &egrave inutile che ci mostri il culo frocetto, tanto a noi interessano solo quelli di tua moglie e di tua figlia – e giù un’altra risata
– Adesso cornutone mettiti in un angolo e goditi lo spettacolo e voi troie mettetevi a quattro zampe e venite a tirarci fuori dai calzoni i nostri bei cazzoni-

Cosi camminando come due brave cagnette ci avvicinammo ai 6 maschioni , sul divano si era aggiunto anche Giovanni, ed iniziammo ad armeggiare con le loro patte mentre il maritino stava in un angolo del locale con le braghe calate ,la candela nel culo ed il cazzettino in mano pronto a menarselo , ma non prima di avermi chiesto il permesso:

– amore posso farmi una sega mentre vi osservo ? –mi chiese mio marito
– per me va bene ma &egrave meglio che chiedi il permesso a Giovanni &egrave lui il padrone di casa –
– Posso farmi una sega signor commendatore, mentre Voi vi scopate le mie donne – ripete il cornuto questa volta rivolgendosi a Giovanni
– Certo puoi menarti il pisellino mentre osservi quelle troie di tua moglie e di tua figlia che ci sucano il cazzo –
– Si segati pure mentre noi ingravidiamo queste vacche – aggiunse uno dei maschioni provocando l’ilarità di tutti i presenti –

Così uno ad una estraemmo le superbe verghe dalle braghe dei maschioni , erano già tutti in tiro ed esibivano con orgoglio i loro nodosi bastoni .
Erano tutti enormi ,sicuramente non meno di 25 cm e con enormi cappelle e avevano un odore acre di vero maschio.
Io e Maddalena ci buttammo letteralmente su quei maestosi cazzi ed iniziammo a leccarli con passione e maestria da vere troie consumate ci alternavamo da un cazzo all’altro con sommo piacere nostro e naturalmente anche degli uomini.
Uno ad uno li facemmo sborrare, ma invece di ingoiare lo sperma ,lo sputammo in un bicchiere naturalmente con le nostre abili lingue pulimmo perbene le maestose aste dei nostri padroni e grazie a queste leccate i bei cazzi si rinvigorirono immediatamente.

– basta succhiare troie – disse Giovanni che poi rivolgendosi a mio marito disse
– su cornutone avvicinati –

mio marito a passettini , visto i calzoni alle caviglie e la candela nel culo , che gli impedivano una libera deambulazione , arrivò dinnanzi ai maschioni che se ne stavano stravaccati sul divano con le enormi aste ben erette.

– hai visto come ci hanno succhiato il cazzo quelle puttane delle tue donne ? –
– si signor commendatore – rispose il mio ometto
– vedi la sborra che gli abbiamo riversato in bocca non l’ hanno inghiottita ma l’ hanno conservata per te in quel bicchiere –
– adesso tu da bravo frocetto prendi il bicchiere e tutto d’ un fiato ne bevi il contenuto –
– Certo signor commendatore – annui quel pisellino che mi ritrovo come marito

E tutto d’un fiato si ingollò l’immondo liquido composto da sperma e saliva.
Quando ebbe bevuto tutto il contenuto del bicchiere nel salone scoppiò un fragoroso applauso seguito dai soliti scurrili commenti.

– Adesso voi due vacche vi mettete alla pecorina sul divano – disse sempre Giovanni
– Tu cornutaccio ti inginocchi e tieni la faccia in mezzo ai culi delle tue troie così mentre le inculiamo di tanto in tanto tiriamo fuori il cazzo dal loro buco del culo e te lo mettiamo in bocca –

E così fecero, infatti si facevano lubrificare la cappella dal cornutone e poi ce la ficcavano in culo violentemente.
Si alternarono nei nostri culi e nella bocca del frocetto per oltre un’ora

– ma che bella famigliola luci lecca la cappella e moglie e figlia ci offrono il culo –
– Giovanni le tue troie sono sempre le migliori –
– Guarda il cornutone come &egrave contento , eh ti piace vedere quelle zoccole di tua moglie e di tua figlia prenderlo in culo ? vero che ti piace ?
– Si &egrave bellissimo signori sono eccitatissimo –
– E sucati sta minchia se sei eccitato – ah ah ah ah ah ah
Come dicevo si alternarono per oltre un’ora poi uno ad uno ci riempirono l’intestino di sperma

– si ti godo nel culo troia –
– guarda cornuto come farcisco quella puttana di tua figlia –
– minchia come mi fanno godere ste puttane –

Finito questa seconda serie di sborrate i maschioni decisero di fare una pausa , naturalmente sia io che mia figlia durante la sodomizzazione godemmo più volte. L’unico che per ora non aveva ancora goduto era il mio cornutissimo marito che infatti esibiva la sua erezione nello splendore di tutti i suoi otto centimetri.

– adesso facciamo una pausa – disse Giovanni
– voi due vacche sedetevi in mezzo a noi , mentre te cornutone vai in cucina a prendere il vassoio con le tartine e lo spumante e servici da bere e da mangiare –

Così il mio servizievole maritino ci servì da bere e da mangiare sempre stando molto attento a non far sfilare la candela dal culo e con il calzoni alle caviglie, mentre noi venivamo palpeggiate dai maschioni sul divano.
Quando finimmo di mangiare e di bere i maschioni ricominciarono ad impartire ordini :

– bene ora il frocetto e le due troie ci faranno un bello spettacolino per risvegliare le nostre bestie addormentate –
– Maddalena apri quel cassetto , dentro c’&egrave un cazzo con le cinghie prendilo ed applicatelo –
– Tu Lucia mettiti per terra a cosce larghe –
– Mentre tu frocetto levati la candela dal culo , mettiti alla pecorina e lecca la fica ed il buco del culo a quella troia della tua signora –
– Adesso Maddalena punti il cazzo che ti sei legata in vita sul buco del culo del tuo cornutissimo padre e lo inculi senza pietà –

Era veramente una situazione impensabile fino a qualche giorno prima : mio marito che mi leccava il culo farcito di sborra e mia figlia con un cazzo finto in vita che inculava suo padre senza pietà, in mezzo ai commenti volgari di sei maschioni che si godevano lo spettacolo toccandosi il cazzo.

– minchia ma una famiglia così depravata dove l’ hai trovata Giovanni –
– vedi i di troie e di cornuti me ne intendo li riconosco al primo sguardo e da quando sono arrivati qui ad abitare che ho capito che le femmine sarebbero diventate le mie puttane e lui un cornuto contento –

Mentre loro facevano i loro commenti io sotto i colpi di lingua di mio marito e lui grazie ai colpi di cazzo che gli dava nostra figlia godemmo.La cosa naturalmente non passo inosservata , infatti anche i maschioni se ne accorsero :

– guarda la troia sta godendo –
– si anche quel gran cornuto del marito sta godendo –
– lurido frocio , godi mentre tua figlia ti incula ? –
– papà sei più troia di me e la mamma messe assieme – disse mia figlia

A questo punto i maschioni si erano ringalluzziti e dopo aver slacciato il cazzone dalla vita di mia figlia, ma lasciandolo piantato nel culo di mio marito, sollevarono me Maddalena e ci penetrarono contemporaneamente sia davanti che di dietro mentre il terzo ci scopava letteralmente in bocca.

– si troie adesso vi facciamo fare un’indigestione di cazzo –
– quando andrete via di qui dovrete camminare a cosce larghe puttane che non siete altro –

Insomma subimmo una serie di doppie penetrazione che ci provocarono innumerevoli orgasmi che ci lasciarono sfinite li per terra.Ci svegliarono a calci nel culo e così a quattro zampe spinte da calcetti in culo ci fecero uscire dall’appartamento di Giovanni.

– fuori di qui troie siete solo delle scrofe impestate –
– andate fuori che con quello che vi cola dalle fiche e dai buchi del culo mi macchiate il pavimento –

Ci seguirono fino a casa nostra , sull’altro lato del pianerottolo, e appena entrate in casa ci fecero alzare sulle ginocchia, ci fecero aprire la bocca e puntandoci addosso i loro cazzoni ormai mosci , iniziarono a pisciare nelle nostre bocche.

– si troie adesso vi usiamo come cessi –
– ora non siete altro che delle luride latrine –

E nonostante, o per meglio dire grazie, all’umiliazione che stavamo subendo .io e la mia bambina avemmo l’ennesimo orgasmo .

– guarda ste vacche pure se ci pisciamo in bocca godono –
– troie più laide non esistono –

Così siamo diventate le troie del padrone di casa che approfitta di noi nelle maniere più schifose con nostro sommo gaudio e per la gioia nel mio cornutissimo marito.

Posta elettronica : adolfozenetti@virgilio.it

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