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Racconti Erotici

SOLEIL DE PARIS 33

By 9 Giugno 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

– Grazie per essere venuto all’appuntamento ‘ sussurrò la bionda, salutando il nuovo venuto con uno sguardo appassionato. ‘ Vi assicuro che non ve ne pentirete’
– Parlate sottovoce, per favore. Potrebbero sentirci ‘ disse l’uomo vestito di nero.
– Giusto! Ed io, credetemi, non voglio che la gente sappia i fatti miei. Volete fumare?
– Non fumo, grazie’ Ma com’&egrave possibile che una donna come voi, così bionda, così avvenente, desideri’
– Tacete! Ve ne prego’ Io conosco il destino ed i miei sogni proibiti’ Voi dovrete esaudirli! Ed io vi pagherò bene, per il lavoretto che vi incaricherò di portare a termine.
– Non ho problemi. Dite, avanti’ Confidatevi con me senza timore!
– Sì, ve lo dirò qui, in mezzo alla musica di Parigi, agli artisti ed al fumo dei sogni appassionati! C’&egrave una persona, di cui dovete liberarmi’ Ostacola i miei piani. Distrugge la mia felicità! Mi impedisce di abbracciare il mio amore’ Vi prego, non ditemi di no!
– Veramente’
– Saprò ricompensarvi! D’altronde, il vostro mestiere consiste in questo, non &egrave così?
– Siete maliziosa quanto una pantera, e affascinante quanto le più graziose ballerine del Moulin Rouge’
– Allora, baciatemi la mano!
– Lo farò volentieri, dopo che mi avrete detto qual &egrave il mio compito.
– In questa città, c’&egrave una meravigliosa violinista, dai capelli rossi’ Il suo nome &egrave’ Accanto a lei c’&egrave un burlone, un giocoliere, che non la lascia in pace un solo istante! Io sono follemente innamorata di lei’ Voglio che mi liberiate di quel rivale! Fatelo, e vi pagherò profumatamente.
– E’ un lavoro rischioso. Avrò bisogno di ulteriori dettagli.
– Vi ho portato un acconto’
A quel punto, la Mercantessa depose sul tavolo una borsa nera e la aprì, per un momento, onde mostrarne il contenuto al suo interlocutore. Era piena di biglietti di banca.
– Siete ricca, allora! ‘ esclamò il killer.
– Diciamo che sono un po’ agiata’ Ma voi non dovete farmi domande inutili. State ai miei ordini!
– E se vi farò questo servizio, mi sarete riconoscente?
– Oh, sì! Certamente!
– Mi fa piacere’ Non sapete quanto mi affascina il vostro volto’ Le vostre maniere, il vostro bel parlare, rendono folli’
– Che galante!
Fu allora che il killer si alzò, si tolse il cappello a cilindro nero, che portava sul capo, e le baciò la mano, con gran passione.
– Mi lusingate! ‘ mormorò la Mercantessa, muovendo le labbra rosse, come per tirargli un bacio. ‘ Liberatemi di quell’incomodo’ Lasciatemi riabbracciare colei che amo e’ Oh!
– Concedetemi un ballo, ve ne prego!
– Volentieri!
La bionda si alzò e lasciò che il killer le carezzasse i lunghi capelli e la abbracciasse, mentre chiedeva a gran voce:
– Orchestra? Valzer!
La gente li ammirò con un vago stupore ed una tenera ammirazione. Il pubblico non era numeroso: si componeva di alcune attrici, che recitavano in un teatro vicino, ed erano truccate in modo tale, che sembrava portassero delle maschere, sui loro bei volti; vi erano anche delle clown, delle ballerine, oltre agli uomini eleganti.
La Mercantessa era vestita con un favoloso abitino color porpora, dai ricami neri; la sua scollatura lasciava intravedere il seno perfetto. La sua chioma sembrava un mantello, che avvolgeva il suo ballerino, facendoli sognare.
Volteggiavano meravigliosamente; di tanto in tanto, lei tirava dei baci alla folla. Pareva vi fossero tanti violini e mille fisarmoniche, che suonavano per loro, sì, soltanto per loro’
Illusioni!
– Vi amo ‘ mormorò la giovane donna al suo compagno.
Era soltanto una bugia appassionata, appena sussurrata, per provare una gioia affettuosa in fondo al cuore.
Alla fine della danza, scoppiarono gli applausi.
Da dietro uno degli usci, comparve un volto, dai lineamenti perfetti e sognanti; era la Rossa!
Allorché vide la sua spasimante ballare con un uomo, gli occhi suoi si bagnarono di lacrime! Desiderò ancora una volta i suoi baci ardenti.
Il killer uscì dal bistrot senza dare troppo nell’occhio. Nessuno lo aveva riconosciuto. La violinista non volle neppure parlare con la Mercantessa, no, non volle’ Il suo cuore palpitava forte, per la gelosia e l’innamoramento, che non l’avevano mai abbandonata.
Nel boulevard, la attendeva una carrozza. Salì sul predellino con passo tremante. Riuscì a stento ad asciugare col suo fazzoletto di seta quella lacrima furtiva, che l’emozione le aveva strappato.
L’aveva vista ballare con un altro uomo’ Le era parso che si fossero baciati, sì, sulla bocca’ Aveva provato un tuffo al cuore’ I due si erano abbracciati’ Lui le aveva accarezzato i bei capelli’ Lei aveva sospirato appassionatamente’ Che amore clandestino! Che passione!
Ah, c’era da perdere la testa!
Quella della nostra protagonista già volava, tra mille fantasie proibite. Le sembrava di vedersi nuda, stretta al corpo della Mercantessa, mentre dei serpenti si attorcigliavano alle loro membra, tenendole legate insieme. Mangiavano a morsi una mela scarlatta’ Il profumo inondava la stanza, tappezzata di seta di Persia.
Altro non ricordo!

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