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Racconti Erotici

SOLEIL DE PARIS 7

By 12 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

La doviziosa creatura del bosco decise di lasciare alla sua amica il possesso del prezioso strumento di legno’ Anche se avrebbe potuto strapparglielo subito, preferiva divertirsi a portarglielo via. Forse, sarebbe stata lei stessa a consegnarglielo, stregata dalla passione.
Il giocoliere se ne stava tutto solo nella sua cameretta, presso l’Ostello degli Artisti.
Quest’ultimo era un edificio tutto dipinto a colori vivaci, costruito con mattonelle verdi, gialle, rosse e blu.
Le finestre erano decorate con coriandoli finti e, all’ingresso, avevano collocato delle grandi sculture di legno, che raffiguravano degli allegri istrioni.
Alcuni erano stati immortalati mentre facevano le boccacce, altri, nell’atto di saltare tra i banchi o di fare le capriole.
Tutto solo, in mezzo alle sue biglie, ai suoi birilli e alle sue bombette colorate, il giocoliere dormiva saporitamente.
Ad un tratto, qualcuno bussò alla porta.
– Toc toc’ Posso entrare? ‘ chiese una voce di giovane donna.
L’uscio era rimasto socchiuso’ Varcare la soglia e avvicinarsi al giocoso addormentato fu l’affare di un istante per la nuova venuta.
Era vestita con un lungo mantello nero’
Portava con sé un sacco di juta, che depose sul tavolo, facendo tintinnare il suo contenuto.
Si tolse il cappuccio che le avvolgeva il capo. Fu così che apparvero i suoi bei capelli biondi.
In un lampo, abbracciò forte il giocoliere e gli accarezzò il volto con la sua morbida chioma.
Riuscì anche a fargli sentire addosso i suoi seni morbidi, nudi’
Sì, era proprio lei, la Mercantessa!
– Vieni qui, lascia che ti stringa forte al mio petto! ‘ disse al goffo burlone. ‘ Non sai quanto mi fai tenerezza’
L’altro prese a balbettare parole incomprensibili.
Si sentiva imbarazzato, indifeso.
Caspita, lo aveva svegliato di soprassalto, con quell’abbraccio!
– Chi’ Chi’ Chi’ Chi sei’ Sei? ‘ riuscì a farfugliare appena lo sprovveduto, alzando il volto e mostrandole il suo grosso naso dipinto di rosso.
– Sono un’amica ‘ rispose la donna, dandogli un grosso bacio sulla guancia, con lo schiocco. ‘ Ma tu devi dirmi tutto quello che voglio sapere da te! Sennò mi arrabbio’
– No’ Non’ Non ti ho mai vista’ prima!
– Che importa? Adesso puoi vedermi quanto ti pare’
– Davvero?
La Mercantessa si tolse una scarpa ed una calza. Fu così che gli mostrò una delle sue belle gambe, completamente nuda, dalla coscia alla punta del piede.
Poi gli sussurrò:
– Ti piaccio?
– Sì’ Sì’ Tanto’ – balbettò il buffone.
– Tu conosci la Rossa, non &egrave così? Noi due siamo amiche intime’ Lei suona il violino’ Ed &egrave tanto brava, sai?
– Tanto!
– Scusami, cocco, ma tu che la conosci, devi dirmi uno dei suoi segreti’ Sì, me lo dirai in un orecchio, da bravo ragazzo’
La Mercantessa si raccomodò una delle sue belle ciocche bionde e, mentre sulle sue labbra scarlatte appariva un sorriso malizioso, si alzò (dovete sapere che si era seduta per terra onde stare guancia a guancia con il giocoliere) e si diresse verso il centro della stanza.
Sospirando, prese il sacco di juta e riversò sul tavolino tutto ciò che conteneva.
Erano monete d’oro sfavillanti’
Oh, io non so quale potesse essere il valore di quel tesoro!
Cielo, quanto brillavano!
Il giocoliere, accasciato sul pavimento, la guardava con i suoi due occhioni, vinto dall’avvenenza di quella Circe e dallo splendore del suo denaro.
– Guarda, &egrave per te! ‘ gli assicurò la donna.
– Pa’ Pa’ Padrona mia’ Io’ Io’ – bisbigliò l’altro.
– Su, vieni qui e tocca con mano ciò che ti regalo’
– No’ No’ Non posso’ Accettare!
– Sì che puoi!
– In cambio’ In cambio’ Di che cosa?
Il fidanzatino della Rossa si alzò e, barcollando per l’emozione, si gettò su quelle monete sonanti’
Non aveva mai visto tanto oro in vita sua!
– Ca’ Caspiterina! ‘ esclamò, dando un bacio sulla guancia alla sua benefattrice.
– Aspetta, dammi la tua bombetta colorata, che la riempio con degli altri soldini!
Poco dopo, la Mercantessa mise una mano sulla spalla del malcapitato e, guardandolo negli occhi in un modo da far paura, gli gridò in un orecchio:
– Ora mi racconti tutto quello che sai sul violino della Rossa! So che te ne ha parlato’ Voglio sapere! Voglio sapere!
L’altro, tremante, la esaudì.
Oh, come balbettava! Gli aveva proprio messo spavento.
La Mercantessa se l’era immaginato: quello strumento, antico ed assai prezioso, aveva fatto parte del tesoro di un principe ed il suo suono poteva stregare.
Nella cassa era nascosto un monile di inestimabile valore, che valeva una vera fortuna. Qualsiasi regina avrebbe venduto la sua anima per averlo!
Forse, erano state le Muse a volere che quel violino capitasse tra le mani della Rossa, la sola che lo sapesse suonare con impareggiabile bravura.
Dopo che il burlone le ebbe rivelato tutto ciò che sapeva, la bionda, avvolgendolo nel suo mantello color della pece, gli sussurrò in un orecchio:
– Se racconterai a qualcuno di questo incontro, verrò a tagliarti le braccia nel tuo letto’
Oh, no! Così non avrebbe più potuto fare il suo mestiere!
Che minaccia!
Che voce da cattiva!
Il giocoliere non avrebbe mai trovato il coraggio di dire alla Rossa che si era permesso di rivelare uno dei suoi segreti.
Se lo ripeteva incessantemente, mentre si accoppiava freneticamente con lei, su di un letto che scricchiolava sempre.
La giovane, quando si sentiva penetrare, mugolava con passione’ Di solito, fin dalle prime spinte di lui, cominciava a lamentarsi per il piacere. Il suo sudore profumato bagnava i corpi di entrambi.
Le piaceva stare sotto e sentire il corpo del suo amato che scorreva tra le sue gambe.
Faceva l’impossibile per ritardare il momento culminante e, non di rado, ci riusciva. Capitava che chiedesse al suo compagno di fermarsi e di rimanere incastrato nel suo grembo per alcuni minuti.
Altre volte, lo stuzzicava con la lingua o col piedino.
Non desiderava restare incinta’ Per questo, gli chiedeva spesso di venire tra le sue labbra.
Delle volte, però, accadeva che lui le riempisse il ventre di sé’ Allora, la brava violinista correva a lavarsi, dopo avere infranto il silenzio con le sue grida di femmina appassionata.
Già, ho dimenticato di dirvi che, quando raggiungeva le vette del piacere carnale, la meravigliosa urlava forte.
E questo non dispiaceva affatto al suo allegro amante.

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