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sorprese di stagione

By 24 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Qualche settimana fa, io e la mia ragazza ci siamo concessi una piccola vacanza per rilassarci in un bellissimo paesino di mare. Dopo aver sistemato le nostre cose nell’appartamento affittato, decidemmo di andare a mangiare fuori, in un localino affacciato sul mare. L’atmosfera era incredibile, niente di più romantico avrebbe garantito un bel dopocena! Finito di mangiare, trascorremmo un po’ di tempo a passeggiare mano nella mano; c’era una brezza leggera che accarezzava i nostri visi e che con mia grande gioia faceva alzare la gonnellina di lei! Riuscivo a intravedere di tanto in tanto il suo bel culetto rotondo e le sue mutandine di pizzo bianco. Inutile dire che nei miei pantaloni si era accesa una certa fiamma!! Lei, probabilmente accortasi del mio gonfiore, iniziò a fare oscillare le sue natiche, facendomi attizzare ancora di più. Poi, dopo esserci fermati in un luogo un po’ più appartato, piano piano cominciò a tirarsi su la gonnellina e a mostrarmi ancora di più il suo culetto, ma soprattutto, girandosi, con le mani si fece largo tra le mutandine e mi fece vedere la sua bella fica succulenta e calda. Non ci vedevo più dalla voglia, anche se continuavo a stare immobile per vedere cosa avesse fatto in seguito. Con il dito iniziò a sgrillettarsi il clitoride, ignara che qualcuno potesse vederci! Poi se lo infilò dentro, e poi lo tolse, dentro e fuori ritmicamente ondeggiando con il bacino’che goduria! Non avrei chiesto di meglio! Una delle mie fantasie erotiche si stava realizzando! Continuò a toccarsi per un po’, infilando più di un dito nella passera’non resistevo più. Poi, smise di colpo. Si girò, e si appoggiò alla ringhiera, come se non fosse accaduto nulla. Non poteva lasciarmi così e non riuscivo a trattenermi fino a casa. Il cazzo era durissimo e scalpitava tra i boxer. Allora decisi. Mi avvicinai come per farle solo una dolce e romantica carezza, e dopo un po’ di moine, sbottonai i pantaloni e le infilai il cazzone nella fica, fradicia e pronta per essere scopata. Iniziai a pompare come un forsennato, avevo voglia, avevo sete di sesso, ero arrapatissimo e carico come non lo ero già da un bel pezzo. Lei non disse nulla, ma iniziò compiaciuta a muoversi e, con mio grande stupore tirò fuori dalla borsetta un vibratore! Non pensavo ne avesse uno!! Chissà quante volte l’aveva usato, e il solo pensiero di lei che si masturbava, mi arrapò ancora di più! Allora lo presi in mano, e dopo aver tolto il io cazzo dalla sua fica, le infilai il vibratore, spingendo fino in fondo e muovendolo su e giù. Quindi mi apprestai a inumidirle il buco del suo splendido culetto! Era un sogno che non avevo ancora realizzato’non me lo aveva mai permesso, ma quel vibratore era un chiaro segnale della sua voglia di prenderlo pure nel culo! Quindi appoggiai la cappella e entrai con calma. Gemette forte! Era stretto, ma appena ci abituò al membro, iniziai a scoparla con forza e a muovere contemporaneamente il vibratore e a palparle le belle e grosse tette. Se fino a quel momento era rimasta praticamente zitta, ora invece gemeva e urlava di piacere, implorandomi di continuare così e di sfondarla. Ne voleva di più, sempre di più e non mi tirai indietro. Venne e io subito dopo di lei, sborando nel suo culetto e riempendola tutta del mio sperma caldo! Si tirò su, si alzò le mutandine e rimise il vibratore nella sua borsetta. Ce ne andammo a casa, sorpreso da questa nuova lei, e soprattutto desideroso di sapere quali altre sorprese avesse per me! Io e la mia ragazza decidemmo di trascorrere il capodanno in uno chalet in Valle D’Aosta, e dal momento che era un po’ costoso, scegliemmo di invitare con noi un’altra coppia di amici. Io e F.(la mia ragazza) non sapevamo certo cosa ci avrebbe atteso.
Per non dilungare troppo, una sera noi due sentimmo degli strani rumori provenire dall’altra camera e dal momento che la porta era solo socchiusa fummo spinti dalla curiosità di spiarli.
Lei era a 90 e lui con ritmo sostenuto le spingeva il cazzo nella figa e nel culo ritmicamente. Poi la girò e continuò a scoparla finché non vennero entrambi. Quindi si sistemarono e si addormentarono.
Non si accorsero fortunatamente della nostra presenza.
Quando tornammo nella nostra stanza fummo presi da una passione sfrenata; iniziammo ad accarezzarci sempre più velocemente. Io le iniziai a toccarle le tette, le sue enormi tette, che a mala pena potevano essere contenute in una quarta; poi inizia a scendere e le strinsi il suo vitino così esile che poi si apriva in fianchi da paura. Lei invece iniziò ad accarezzarmi il pene, duro ed eretto, e piano piano fece scivolare la sua lingua sulla mia cappella. Facendo ciò si piegò con il busto tanto da farmi immaginare lo spettacolo delle sue chiappe sode al vento (e che mi facevano fantasticare una penetrazione nel suo ano). L’eccitazione era tanta e io non potei fare a meno di iniziare ad inumidire il suo buchetto con gli umori della sua fighetta ormai grondante. Sarebbe stata la prima volta nel suo culetto, e non so se avrebbe accettato, ma decisi di provare lo stesso.
Quindi appoggiai la cappella tra le sue chiappe e iniziai a sfregarlo e a puntarlo sul suo buchetto. Poi iniziai ad entrare, dapprima con la punta e poi con metà. Uscii, per poi rientrare; lei non si lamentava, anzi mi aveva appena confidato che da tempo sognava di farselo mettere nel culo. Così, rientrai e riuscii per un paio di volte, finché il cazzo non si fece largo dentro di lei. A quel punto iniziai a muovermi ritmicamente. F. stava iniziando a godere, e mi fece portare il mio dito sulla sua figa, così da farla godere di più.
Poi la girai e le penetrai in figa; era bagnatissima, calda, accogliente, una goduria. Iniziai a sbatterla sempre più velocemente fino a che non le sborrai dentro, mentre lei veniva urlando.
Quindi ci addormentammo accoccolati.
Forse svegliato dai rumori, il nostro amico entrò in camera nostra e iniziò a palpare le tette di F. In effetti la sua ragazza portava una seconda e la vista di quelle della mia lei gli avranno fatto venire il cazzo così duro da volerle almeno toccare. F. credendo fossi io, lo lasciò fare anche quando dalle tette passo alla figa e cominciò a toccarle il clitoride. A quel punto io lo vidi, ma anziché essere furioso, mi prese una eccitazione tale che succhiai i capezzoli di lei, che ormai si era accorta del disguido, ma che comunque non dava segni di riluttanza. Anzi mi sembrava proprio che le piacesse quel doppio trattamento!
Io la penetrai in fica e lui nel culo appena sverginato, lei godeva come una cavalla e urlava a più non posso, tanto è vero che l’amica fece capolino e vide questa bella scenetta. Non si arrabbiò ma decise di partecipare. Così io iniziai a leccarle la figa, mentre lei leccava quelle della mia ragazza che nel frattempo succhiava il cazzo dell’amico. Poi io misi il cazzo nel culo dell’amica, mentre la mia donna le leccava la figa madida di umori e mentre l’amico si faceva fare un bel pompino dalla sua ragazza. Quindi la mia ragazza prese in figa il cazzo dell’amico e io lo misi in quella di lei, mentre le due donne si baciavano come due lesbiche! Incredibile! Non mi era mai successo di partecipare ad una orgia così. Infine, allo stremo delle forze io venni nel culo della mia ragazza, mentre il nostro amico faceva venire la sua leccandola e mentre a sua volta veniva nella figa della mia donna!
Ci addormentammo così, e all’indomani mattina, decidemmo di ripetere l’esperienza della notte precedente.

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