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Racconti Erotici

SULLA SPIAGGIA

By 26 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera Cristina era davvero triste, continuava a chiedersi cosa mai aveva sbagliato nella sua relazione con Massimo, in fondo aveva sempre dato tutto, da grande amante qual’era non si era mai negata nessuna esperienza, nemmeno le più forti ed oltraggiose che Massimo, spinto come sempre da grande eccitazione, le proponeva occasionalemente. Ripensandoci, sorrise lievemente e si passò un dito tra le labbra, segnandole con il rossetto rosso fuoco messo poch’anzi. Ma qualcosa non era andato tra loro e presa da un’inconfondibile rabbia cominciò a passeggiare solitaria lungo la spiaggia, togliendo le scarpe a tacco alto che inevitabilmente affondavano nella sabbia e lasciando che, di tanto in tanto, l’acqua marina, fresca, le bagnasse i piedi. Piedi affusolati e perfettamente curati.
Si fermò allora davanti al pontile, la luna si rifletteva nel mare calmo e placido di quella sera d’estate, lo percorse tutto con grande decisione e alla fine si sedette raccogliendo le ginocchia al petto e lasciando cadere lungo le guance alcune amare lacrime.
Si sentiva sola, sola come non mai.
Ad un tratto sentì alle sue spalle dei passi avvicinarsi sempre più, ma non si voltò, nella speranza di sorprendersi per la scoperta di Massimo dietro a lei.
Una mano le toccò la spalla ed ebbe un sussulto. La voce, calda e decisa ponunciò: “non piangere, sei troppo bella per versare queste lacrime, lo vedi, il tuo viso si sta rigando…”voltandosi scoprì con stupore e anche una punta di eccitazione che si trattava di Davide, l’amico di sempre.

Cristina si tuffò tra le sue braccia e Davide la strinse a sè più forte e convinto che mai. Nel consolarla posò una mano sulla sua gamba, quelle gambe perfettamente affusolate e lisce che invitavano ogni uomo ad essere accarezzate e scoperte. L’ eccitazione fu forte e Cristina la condivideva completamente, tanto da prendere quella mano che timidamente saliva e farle seguire il percorso dovuto, con maggiore decisione allungandosi verso l’alto fino a toccare il pube. Si perchè a Cristina non piaceba affatto portare gli slip, li associava ad una forma di schivitù condizionata e lei amava troppo la libertà.
Davide, visibilmente eccitato, la spinse dolcemente a terra, prese la sua mano e chiese aiuto nel aprire i pantaloni ed infilare la mano. Il membro felice della libertà acquisita uscì in tutta la sua erezione, era davvero smisurato e solo allora Cristina se ne accorse, mai avrebbe pensato che il suo amico d’infanzia potesse celare un così meraviglioso segreto tra le gambe. Presa dalla grande eccitazione cominciò a succhiare avidamente leccando dall’alto al basso la verga in perfetta erezione e assaportandone ogni venatura e ogni odore che si potevano sentire vicino al pube, coperto di un pelo nerissimo. Era davvero avida e avrebbe, con quella sua foga, fatto di sicuro venire Davide immediatamente. Così decise di fermarsi e si girò di schena, allungando il sedere a lui e dicendo:”ora prendimi, voglio che mi inculi fino a farmi gridare di un piacere misto a dolore!violentami “. Davide ebbro di piacere, leccò da prima l’orifizio anale umettandolo per bene e appena pronto infilò con un solo colpo il suo cazzo nel culo di lei. Un grido di piacere di entrambi squarciò la notte, seguito da un’infinità di sospiri e di ansimante goduria. Cristina godeva e soffriva contemporaneamente, ogni tanto si girava e nel vedere Davide possederla da dietro si eccitava ancora di più perchè sentita in trappola e dominata da un maschio così potente.
“vieni, vieni sborrami dentro e poi quando uscirai voglio leccare il tuo cazzo sporco di sperma e merda!”
A queste parole seguirono urla di piacere, Davide prese per la folta chioma Cristina, spinse ancora più forte fino ad arrivare in fondo e godendo scaricò il suo cazzo nel culo di lei, la quale sembrava estasiata e persa nella grande eccitazione. Appena uscito Cristina si piombò sul suo cazzo e bevve e leccò avidamente per alcuni minuti tutto quello che le era stato donato.
Sfiniti si distesero sul pontile a riprendere fiato accorgendosi che poco avanti un’ombra si muoveva furtivamente…si guardarono e scoppiarono a ridere, soddisfatti di aver fatto godere quel perfetto sconosciuto che vedendo tutto si era morbosamente masturbato. “Magari la prossima volta lo invitiamo…”

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