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The end

By 16 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Mia moglie ha 46 anni, ma ancora attira molti sguardi. Alta 175, snella, capelli biondi mossi, occhi castanti profondi, un bel sorriso, una seconda quasi terza di seno, ancora soda e con capezzoli lunghi, sedere di forma perfetta che ancora sta su come quando aveva trenta anni, gambe lunghe e affusolate. I due figli messi al mondo non hanno avuto particolari effetti se non l’allungamento dei capezzoli e il rilassamento della vagina.

Non ha mai avuto bisogno di vestirsi in modo sexy per piacere, e anche per questo non sono mai stato geloso ed ho sempre pensato che non era il tipo da farsi l’amante. Quando ha ottenuto un posto migliore nella sua azienda, a diretto contatto con i clienti e i fornitori, ha iniziato a vestirsi in modo leggermente più audace. Niente di particolare, ma qualche gonna corta, calze, perizomi sotto pantaloni attillati, maglie un pò più scollate.

Il giorno prima di partire per un fine settimana al mare senza figli, siamo andati ad una cena di lavoro, per festeggiare l’inizio delle ferie della sua azienda. Ogni volta che mi allontanavo per parlare con altre persone, un suo collega si avvicinava lei, parlavano, ridevano, si guardavano. Ho sentito la gelosia crescere e ho trovato un po’ di pace solo quando siamo andati via. Non le ho detto niente, per non sembrare possessivo.

La mattina dopo, appena arrivati in spiaggia ci siamo fatti una bella nuotata per raggiungere la nostra caletta preferita, raggiungibile solo dal mare, riparata e tranquilla. Ci abbiamo trovato due ragazzi da un parte e una coppia dall’altra, ma la caletta &egrave comunque abbastanza ampia per tutti, così ci fermiamo a riposare sulla sabbia. La donna dell’altra coppia &egrave in topless, ci guarda un attimo ma decide di non coprirsi. Effettivamente oltre ai presenti nessuno può vederla. Dopo un pò, però, lei e il compagno se ne vanno, forse annoiati, forse alla ricerca di un’altra caletta più solitaria. Le guardo le tette abbondanti e un pò cadenti mentre cammina verso l’acqua, e per un attimo incrocio lo sguardo del marito geloso, e mi volto finch&egrave se ne vanno.

Ricordo la gelosia della sera prima e parlo con mia moglie del suo collega, indagando su di lui. Lei subito mi chiede se sono geloso, dicendo che non c’&egrave motivo, sulla difensiva. L’atteggiamento mi insospettisce ancora di più e insisto, iniziamo a discutere e poi a litigare. Mi faccio scappare che a giudicare da come si guardavano, non ero sicuro che non fosse mai successo niente tra di loro. Lei si infuria, mi manda a quel paese e si gira dall’altra parte. Dopo un pò si alza e va a distendersi vicino ai due ragazzi, a una ventina di metri da me.

Mi viene quasi da ridere, &egrave un tentativo ridicolo di ripicca. Mi giro dall’altra parte e continuo a prendere il sole tranquillo. Dopo qualche minuto riapro gli occhi e guardo verso di lei, vedendo che uno dei ragazzi era andato via e lei rideva e scherzava con l’altro. Lui avrà una ventina di anni, moro, bel fisico atletico. Per un attimo sono geloso, poi mi rendo conto che &egrave quello che lei vuole, per vendetta. So che non &egrave il tipo da farci niente davvero, e poi, anche se &egrave una bella donna, quel ragazzo ha l’età di nostro figlio, ed &egrave pure bello, quindi non avrà problemi a trovarsi delle coetanee con fisico da modelle.

Richiudo gli occhi. Passano altri minuti. Li riapro. Li guardo. Lui &egrave disteso, mia moglie &egrave piegata su di lui, mi dà le spalle e, anche se non vedo, sembra baciarlo. La sua mano destra si muove lentamente sull’inguine di lui, aventi e indietro, ritmicamente. Mi ribolle il sangue nelle vene. Sgrano gli occhi. Non vedo bene, potrebbe essere una finta. Sì, forse stanno fingendo per vedere la mia reazione, sono d’accordo tra di loro. Che stronza. Una mano del ragazza le scorre dietro la schiena, con rapidità e bravura le sgancia il reggiseno e lo sfila. Per un attimo vedo il contorno del seno di mia moglie, non l’avevo mai vista in spiaggia in topless. Un attimo dopo il seno scompare nella mano di lui, che lo palpa e lo stringe, poi scivola giù tra le cosce di lei, che sussulta. Non li vedo in faccia. Puttana. Troia. Schifosa sgualdrina. Vaffanculo io ti lascio. Ma non riesco ad alzarmi, non so cosa dire, cosa fare. Ormai non mi appartiene più, &egrave una stronza che può fare e farsi cosa vuole. Andare via però comporta alzarmi, farmi vedere, farmi giudicare. E poi voglio proprio vedere cosa ha il coraggio di fare e dirmi dopo. Resto lì.

Lei si distende velocemente, guidata da lui che mette una gamba sulla sua gamba, la mano sempre dentro le mutande, la bocca sul seno che succhia avidamente. Lei lo guarda e gli accarezza la testa, sembra aver paura di guardare verso di me e non gli stacca gli occhi di dosso. Sussulta ogni tanto per il piacere di quel ditalino improvviso. Deve essere fradicia, so quanto si bagna durante un ditalino fatto bene. Lui si distende su di lei, armeggia tra i loro inguini, ma vedo che lei chiude le gambe, gli toglie la mano e la mette sul seno, si baciano in bocca. Gli ha detto di no. Lui però si muove ancora, si capisce che non &egrave dentro, ma in alcuni momenti vedo il suo cazzo, davvero notevole, strusciarsi sull’addome di lei.

Lui smette di baciarla e le lecca il collo, lei gira il viso nella mia direzione per agevolarlo e per un attimo ci guardiamo. Io mi volto. Mi giro di nuovo per dirle qualcosa ma vedo che sta allargando le cosce, e con una mano guida il suo cazzo dentro di lei, spostando il costume. Vedo il cazzo affondare lentamente dentro di lei, fino in fondo, senza difficoltà. Le cosce si allargano ancora di più, la testa di mia moglie si piega leggermente indietro, la bocca di lui &egrave sul suo collo, sembra quasi morderla. Non inizia un movimento lento. La scopa subito con forza. Si sta sbattendo mia moglie.

Anche da quella distanza si sente il suono della loro pelle che cozza, con forza. Lui sta leggermente rialzato con il petto come se stesse facendo un esercizio fisico, delle flessioni con il solo inguine. Ha un gran fisico, deve essere sportivo. Non so neppure perch&egrave lo penso. Mi chiedo cosa sto facendo lì. Mi rispondo che non posso alzarmi ed andarmene davanti a loro così, non so perch&egrave. Lei ha le cosce spalancate, le mani sulla schiena di lui. Lui ansima. Lei a voce alta dice “sì” ad ogni colpo violento, in profondità. Sì, sì, sì. Sento un rumore in acqua dietro di me, mi giro e vedo in acqua, a pochi metri da me, due ragazzi che stanno a galla e guardano, ridendo tra di loro. Uno mi fa un segno con un pollice alto, come per dire “che ficata”. Io gli faccio cenno di andarsene, loro si dicono qualcosa e se ne vanno davvero. Sì, sì, sì, sìììì. Mi volto e la vedo con la testa inarcata all’indietro, in preda al piacere. Lui ansima e la scopa come un treno, poi rallenta e la bacia, forse con la volontà di baciarla dopo averla fatta godere. Lei sposta la testa per non baciarlo, mi sembra di sentirla piangere. A volte le capita dopo un orgasmo intenso. Non so cosa fare. Lui riparte a scoparla con forza, incurante. Non so proprio cosa fare. Lui lo sa. In un attimo alza la testa verso l’alto e dà gli ultimi colpi senza ritmo, in profondità. Lei piange. Io piango.

Il ragazzo esce da dentro, si sposta in avanti sul corpo di lei, appoggiandole il cazzo contro la bocca. Lei non si muove, lui lo struscia, mentre piano piano si ammoscia. Lei lo prende in bocca, lo succhia mentre lui si muove ancora come se la stesse scopando, nonostante il cazzo sia ormai quasi moscio. Soddisfatto si alza, le dà una mano per aiutarla ad alzarsi. Fa un inchino e lei sorride. Vanno in acqua e lui sciacqua il cazzo, lei la fica. Si &egrave fatta riempire di sborra da un ragazzo dell’età di nostro figlio, mai visto prima. Vaffanculo puttana. Spero tu sia rimasta in cinta e lui ti mandi affanculo. Lei mi guarda un attimo, io la guardo carico di odio. Lei recupera il reggiseno e va via con lui a nuoto. Resto fermo a non pensare a niente, poi vado verso il posto dove hanno scopato, in pellegrinaggio. La sabbia &egrave leggermente bagnata. Gli umori di lei, il seme di lui. In mezzo, qualcosa che luccica. La sua fede.

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