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Torrido pomeriggio di fine estate

By 29 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ieri pomeriggio, ancora gran caldo, quest’anno è veramente asfissiante, umido e torrido, interminabile. Siamo in pausa prima di ricominciare, in quel limbo temporale in cui sei rientrato ma il mondo è ancora in ferie, per cui ci si permette il lusso di stare in casa una giornata intera senza fare nulla se non vedere tv o navigazione su internet, condividendo un’apatia non noiosa, lenta per non sudare, silenziosa e ritmata dal nulla. Tardo pomeriggio sono quasi 2 ore che non ti sento, sei in camera da letto, mi affaccio e ti guardo lasciva fra le lenzuola, ipnotizzata nell’ennesimo telefilm made in usa, mi siedo sul divano e ti guardo bella come il sole, sprizzante sensualità da ogni lembo del tuo corpo, impegnata a guardare la maledetta tv nuda per il caldo. Sei su un lato e i tuoi abbondanti seni stancamente si toccano, testa sul cuscino e braccia perse nel panno delle lenzuola, mi piego in modo da scorgere il tuo culo, per guardarti le parti più intime e mi si gela il sangue, quanto sei troia, ti stai toccando il clitoride così lentamente e stancamente per quanto è ferma l’aria attorno. Ti accorgi che ti ho vista, giri un po’ gli occhi poi ritorni sulla tv, mentre ti guardo riflettendo su quello che sto vedendo, non so perché quell’immagine mi suggerisce un pensiero teoretico, sul senso gnoseologico dell’informazione, che si prolunga per diversi minuti. Poi alla ragione sopravviene l’istinto e mi ritrovo a menarmelo mollemente e lentamente né più né meno per come ti stai toccando tu. Sono almeno venti minuti così, finisce il telefilm e ti accorgi o fai finta di accorgerti di me che ti guardo massaggiandomi il cazzo durissimo. Ti alzi vai di là, dopo un po’ ti presenti su dei trampoli rossi dicendomi ‘ti piacciono le scarpe che mi ha regalato mia cugina?’. Cazzo penso, mentre mi scoppia in petto. Normalmente sei già alta qualche centimetro più di me, per cui mi alzo per ritrovarmi il naso giusto al centro del tuo seno meraviglioso, lo annuso, sento il pieno ed il florido vicino al viso, accarezzo il bianco candido delle coppe trabordanti dalle mie mani, in contrasto all’abbronzatura amabilmente dorata, strizzo i capezzoli per indurirli e tu ansimi piacevolmente soddisfatta della mia espressione visibilmente incredula. Ti bacio appassionatamente, mentre ti penetro con un dito. Ti tengo per i capelli per godere al meglio della travolgenza e tumidità della tua bocca, godo del contatto del tuo corpo, della passione con cui si scontrano labbra e lingue, degli ansimi che emetti per il mio dito perso nel bagnato del tuo corpo. Ti stacco e guardandoti negli occhi lo estraggo assaporando il tuo dolce sapore, per poi accompagnarti la testa verso il mio cazzo, preda degli sfregamenti del tuo ventre. E’ bello vedere come ti devi piegare sulle ginocchia per metterti al meglio per succhiarlo comodamente, scorgo le tue lunghe gambe partire dal tacco 12 rosso, oscenamente aperte per abbassarti, il culo che tocca quasi terra, la figa esposta sapientemente martoriata dalle tue mani, il mio cazzo durissimo e mostruosamente grande scomparire fra le tue labbra, alla mercè della tua lingua, brillante di saliva, ho difficoltà a tenere gli occhi aperti per l’intenso piacere, ma è troppo bello guardarti così. Ti prendo la testa e ti scopo in bocca profondo, ritmato, affondo per poi portelo al morbido di labbra e lingua, poi di nuovo dentro a sentire il calore, lacrime che ti scendono sul viso, hai quasi conati di vomito, tossisci ma non ti scansi, sei veramente troia. Ti allontano per guardarti, sei bellissima, i tacchi ti donano, ti tocchi i seni ardenti, scendi con una mano sulla figa esponi un dito e te lo infili, poi due e ansimi, ti giri e ti allarghi le chiappe con le mani, una due volte, vedo distintamente la tua figa grondare, il tuo ano cedere, non capisco più nulla. Mi avvento su di te, ti spingo sul letto e ti metto a pecora, mi metto in ginocchio per terra e affondo il viso su quel ben di dio. Parto dal basso, dal clitoride lo aspiro fra le labbra, ruoto la lingua vorticosamente, struscio il ruvido del suo corpo, ti dimeni, ruoti il bacino, ma mi segui e assecondi in ogni movimento, mi senti tutt’uno con te, la tua figa, il tuo piacere. Poi passo più in alto e sento forte il tuo afrore sgorgare, ti penetro profondo con la lingua mentre tengo il clitoride fra due dita, entro ed esco sempre più veloce, indice e medio roteano meccanicamente. Mi allontani bruscamente, stai per venire è ancora troppo presto, allora salgo al tuo ano, lo lecco sentendolo rilassare, lo punto col duro della lingua per poi penetrarlo, ansimi troia voluttuosa, il tuo respirare affannoso ora sono dei gridolini, che mi fanno arrapare all’inverosimile e allora spingo roteo accarezzo. Mi allontano e mettendomi un po’ di lato scorgo il tuo viso per leggere la tua espressione arrapata, poi ti infilo un dito in culo e ti cominci a mordere le labbra, entro ed esco e tu lì a godere e sentire. Ora le dita sono due, le ruoto su se stesse, ruoto i polpastrelli, le fletto, una due volte, le affondo. Non dimenticherò mai quella tua espressione, è parte della mia anima. Mi alzo e metto un cuscino a terra e ti invito a metterti in ginocchio ai piedi del letto, in modo da farti stare comodamente appoggiata con ventre e viso sul materasso; prendo un vibratore, è abbastanza grande ma un po’ più piccolo del mio cazzo, lo umetto con un lubrificante e te lo passo, spostandomi dietro per vedere cosa fai. Tu con grandissima naturalezza lo punto sull’ano e te lo infili dentro. Sono paralizzato, l’unica cosa che riesco a fare è avvicinarmi per vedere meglio ciò che accade, hai difficoltà e dolore nell’incularti ma vai avanti finchè non te lo sei piantato in corpo e mi fai ‘lo accendi?’. Giro la manopola e mi allontano, non ho più forze, sono basito ed annichilito, poi ti vedo in difficoltà nel movimento e mi riavvicino, scosto la tua mano e comincio a pomparti il vibratore acceso in culo. Godi meravigliosamente, sei arrapatissima, ma puoi goderti la penetrazione senza giungere all’orgasmo e perdere tutto, prolunghi voluttuosamente e nel modo più perverso la nostra eccitazione somma, la realtà ora mi sembra d’improvviso dolce e smussata. Lo sfilo e ti penetro col cazzo. Ansimi forte non so se è il dolore o il piacere, ma onestamente non me ne frega granchè, lo affondo enorme, sento le palle toccare spingo e non credo ai miei occhi per quello che oscenamente vedono i miei occhi. Sto per venire, lo caccio fuori, ti reinfilo il vibratore acceso, rapida pulizia vengo avanti, te lo porgo alle labbra, lo affondo e mi spompini. Vengo così, con l’eccitazione delle sole tue labbra, senza mani occupate a fare altro, copioso che erano giorno che non venivo, hai difficoltà a trattenerlo in bocca mentre esco, sento il rumore del vibratore nel tuo ano. Come un automa mi avvento alla tua figa, infilo una mano di sotto e ti meno vorticosamente il clitoride, pochi secondi e ti sento venire, ti sento gridare sordamente, hai ancora la bocca piena del mio sperma, non ti è mai piaciuto ingoiarlo, ma una due, alla terza contrazione e spasmo di piacere non ce l’hai fatta più e finalmente ti sento gridare piena di ogni piacere. Spengo il vibratore mi siedo sul divano di fronte, rimango qualche minuto così a guardarti, sei bellissima. In serata siamo stati a cena con amici, nonostante tutte le pulizie mi è rimasto un forte odore di te nel naso; ti ho rivissuta così davanti a tutti.
Questa è una storia vera scritta per rendere giustizia alla troiaggine di mia moglie e per avere commenti da tutti. Grazie mail restifdelabretonne@gmail.com

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