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Racconti Erotici

Tu sai a chi mi riferisco

By 14 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiedo come sia possibile che lui non si renda conto del suo irresistibile appeal e del potere che ha sulle donne! La chiama buona educazione o savoir-faire, io lo chiamo semplicemente fascino, quello di cui ogni donna và matta e cerca in un uomo e lui, lo sfoggia così sfacciatamente come se fosse niente rendendomi gelosa, di quella gelosia che rode dentro.
Ma non &egrave solo quello.
E’ quello che dice, &egrave quello che fa, &egrave come lo fa!
Un grande uomo, un vero uomo’.
E’ riuscito col suo amore a tirarmi fuori da un mondo particolare pur non facendone parte, quel mondo fatto di master, slave e mistress’ ed &egrave per lui che ho preferito l’amore puro.. il SOLO AMORE, come lo chiama lui piuttosto che il SOLO SESSO.
Da quando ci siamo conosciuti, 16 mesi fa ci siamo sempre detti che non saremmo andati a letto, ma ci saremmo caduti dentro’ ora, per molti può sembrare una frase senza senso ma per noi che lo viviamo, per noi &egrave il desiderio più coinvolgente, &egrave l’amore allo stato puro; ed qualche giorno fa siamo riusciti a cadere nel letto!
Le sensazioni sono delle più svariate, non che prima non lo avessimo fatto ma stavolta &egrave diverso, stavolta non c’&egrave stata quell’ansia dell’orario, quella mancanza di privacy che di solito ci accompagna perché ci troviamo in posti poco tranquilli’ stavolta eravamo in una stanza, una stanza tutta per noi e da noi eravamo presi, indisturbati, desiderosi di appartenerci come tante volte sognato.
Io amo quell’uomo, lo amo come non ho mai amato in vita mia perché per la prima volta mi fa sentire amata, protetta, importante. E’ con lui che ho scoperto cosa vuol dire la parola amare, &egrave con lui che sogno il mio futuro’
Avete mai regalato una cosa tanto intima e personale quanto una lacrima al vostro amore? Io si, l’ho fatto, ma non una lacrima di dolore o malinconia, no!!! Una lacrima di gioia, di felicità per il semplice fatto di stargli accanto, di poggiargli la testa sulla spalla e ringraziarlo di ogni attimo che mi dedica… il tutto aiutato da una canzone, una semplice canzone che dice tutto, una canzone che &egrave capitata nel momento esatto in cui doveva capitare, quella, la NOSTRA canzone che ci riporta uniti nello spirito anche se siamo lontani a decine di chilometri.. noi, insieme, sempre!
C’&egrave sempre il rovescio della medaglia, da un lato la felicità più estrema quella che mi porta in Paradiso senza saper nemmeno come esserci arrivata, quella che mi fa volare 3 metri sopra il cielo, dall’altra l’assoluta disperazione quella che mi porta all’Inferno facendomi cadere giù, giù in basso, e per quanti sforzi io possa fare continuo ad annaspare cercando di risalire, affogata sempre nell’immenso dolore.
Perché mi chiedo io ogni cosa deve avere un prezzo? Non sarebbe tutto molto più semplice se le cose fossero ‘gratuite’? In quest’ottica uno deve avere anche paura della troppa felicità perché prima o poi verrà a riscuotere il suo tributo e sarà con tutti gli interessi!
Certi errori poi si pagano a vita, &egrave come avere un marchio addosso, indelebile e per quanto io possa fare quel marchio verrà sempre fuori e sarò additata come colei che ‘quella volta commise un errore’ e non ci sarà scampo affinché queste cose si possano nascondere’ nooo!!! Per quanto lui mi possa amare avrà sempre quei pensieri, e verranno fuori ciclicamente col tempo riaprendo di continuo quella ferita, un dolore che mi accompagnerà per tutta la vita.
Io mi sforzo di dimostrargli tutto il mio amore e la mia devozione ma sembra sia tutto inutile, dalle stelle alle stalle.. non sarebbe tutto più semplice se avessimo un pulsante di reset per cancellare i momenti più tristi o gli errori che determinano l’infelicità? E’ vero che di certe cose bisogna far tesoro per non ricascare nella stessa trappola, ma così fa male!!! Tanto!!!!!
Lui mi dice sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno’ e diamogli retta, magari questo mi aiuterà a passare serenamente la notte!
Domani &egrave un altro giorno’.
A questo punto ci due soluzioni, amare o non amare, anche se per natura l’essere umano ama. Una bella lotta nel decidere quale sia la cosa più semplice ma amare o non amare non &egrave mai semplice!
Entrambi comportano sacrifici, ma chi non &egrave disposto a farli in nome dell’amore?
Certo poi dipende dal tipo di amore e da come lo si affronta e non ditemi che gli amori sono tutti uguali’ non &egrave dell’amore fraterno o quello dei genitori o quello tra coniugi, non &egrave di quell’amore che parlo, ma di quello’ clandestino. Anche solo pronunciarla questa parola mette soggezione, lo si può chiamare in tanti modi, ma il senso non cambia’ quel sentimento che unisce due persone legate ‘nel bene e nel male finché morte non le separi’ ad altri che non siamo noi, quelle per le quali si può essere legati per passione o per SOLO AMORE (ecco che ritornano queste parole, che ormai facciano parte del mio quotidiano?), quelle per le quali si pensa ‘se ti avessi conosciuto prima!!!’ed ora mi chiedo cosa sarebbe successo se io avessi conosciuto prima il mio lui, sarei stata diversa io? Sarebbe stato diverso il nostro rapporto? Nel dubbio, forse, &egrave meglio che le cose siano andate in questo modo.
Ed ecco emergere una vita parallela fatta di pura felicità, una vita dentro ‘il mondo che vorrei’ (tanto per citare il mitico Vasco Rossi), dov’era questa vita fino a quando non si conosce la persona che ci fa volare? Il punto &egrave che comunque vadano le cose di tanto in tanto bisogna tornare con i piedi per terra ed affrontare l’amara verità: la persona in questione non &egrave single.
Accidenti, c’era da immaginarselo! Come può un uomo tanto speciale essere single? Se lo fosse stato non sarebbe stato tanto meraviglioso! Ok affrontiamo la realtà, bisogna dividerlo con un’altra donna. Chissà se la tipa in questione si rende conto della fortuna che ha avuto sposando un essere straordinario?! Ma cavolo come vorrei essere io quella tipa!
Il quesito si ripropone; amare pur sapendo che in ogni caso lui ha una famiglia ed &egrave con essa che spende la maggior parte delle energie ed essere disposti a sopportare certe privazioni, oppure decidere razionalmente di non amare perché non si &egrave disposti a tanto sacrificio quindi, a malincuore si rinuncia per un atto di egoismo verso se stessi e quindi sentirci soli dentro?
Quante volte mi sono sentita sola dentro!!! Tante, troppe e non sono più disposta ad affrontare la vita in questo modo! Amare dunque. Amare e soffrire. Amare ed essere gelosa della tipa.
Sono io che ho scelto questo, non sarebbe forse più semplice pensare di farmi una vita con una persona ‘tutta mia’? No, non un’altra persona’ LUI, solo lui!
Accidenti alla gelosia (ancora Vasco). Ma cos’&egrave la gelosia poi? Va bene, razionalizziamo la cosa’.
‘Sentimento doloroso che nasce da un desiderio di possesso esclusivo nei confronti della persona amata e dal timore, dal sospetto o dalla certezza della sua infedeltà’ Ecco qua ‘sentimento doloroso’ e ‘possesso esclusivo’ e già, non poteva essere diversamente, non porta dolore e possessione la gelosia? Oh si!! E se queste venissero in qualche modo provocate involontariamente?
E’ capitato che lui mi confidi cosa fa con la moglie (certamente non le cose più piccanti!), delle coccole, dei baci o anche delle semplici passeggiate e se da un lato mi piace questo tipo di intimità che ha instaurato con me, dall’altra non può portare che la gelosia. E lui se ne sorprende pure!!! E’ davvero tanto strana la mia gelosia o &egrave tanto strano il suo sorprendersi?
E sempre Vasco ‘se c’&egrave qualcosa che non ti và dillo alla luna, può darsi che porti fortuna’..’ Ah la luna, la luna, quanti segreti custodisce, quanti desideri raccoglie’ la luna, se non ci fosse bisognerebbe inventarla!
E’ dura! Accidenti se &egrave dura! A volte addirittura insostenibile’.
Certo la mia situazione non &egrave delle più rosee, spesso stringo i denti e vado avanti, a testa bassa, senza pensare all’obiettivo. C’&egrave un obiettivo? Si’. ‘Invecchia insieme a me, il meglio deve ancora venire’.
E se qualcuno mi domanda ‘come và?’ Io rispondo sempre ‘bene grazie!’
Perché &egrave così che deve andare, deve andare bene’ se poi ci va o no non &egrave importante’ deve andare bene, sempre altrimenti si rischia di impazzire. Non voglio cadere nel baratro’ va bene, andrà sempre tutto bene!
Finalmente sei tornato, sei tornato da me!
Non &egrave durato tanto questo viaggio, ma per me &egrave stato come se fosse passato un secolo, eppure solo 5 giorni, 5 lunghissimi interminabili giorni senza di te.
Se devo essere sincera avevo pensato di venire all’aeroporto solo per vederti, ma poi? Sarei stata capace di stare indifferente senza uno slancio, un abbraccio? Conoscendomi penso di no e così ho preferito, mio malgrado, non venire. Ma dovevo vederti. Dovevo!! Era tanta, troppa la voglia di riscoprire il tuo sorriso e i tuoi bellissimi occhi luminosi, dovevo inventarmi qualcosa per soddisfare questo mio desiderio.
Quando sapevo che eri arrivato a casa, con una scusa mi sono fatta confermare il tuo indirizzo, sarei venuta lì sotto, per vederti’ ti avrei chiesto di trovare una scusa, una qualunque per farti scendere, che so’ prendere un pacchetto di sigarette in macchina (mi viene in mente la canzone di Morandi ‘fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”), sai la mia proverbiale impulsività mi ha sempre portato a non vedere o non prendere in considerazione ogni possibile conseguenza, ma io sentivo il bisogno di vederti, sarei stata disposta a non parlarti, a non toccarti, ma dovevo assolutamente darti una cosa, anche a distanza’ un sorriso, uno soltanto!
Sono uscita per venire da te e tu, all’inizio incredulo di questo mio gesto, hai detto che sono matta, si matta… matta di te, perdutamente innamorata’ avrei smosso il mondo pur di vederti lo sai, non &egrave la prima volta! Non hai permesso che io venissi da te, hai preferito farlo tu e con una scusa sei uscito.
Non so descriverti il momento esatto in cui ti ho visto’ un turbinio di emozioni e pensieri mi hanno pervaso, non ricordo nemmeno se ti ho sorriso, ricordo solo che sono corsa verso la tua macchina e appena sei sceso ti ho abbracciato forte e tu hai ricambiato con altrettanto impeto. Anche per te deve essere passato un secolo dall’ultima volta che ci siamo stretti l’uno nell’altra, lo sapevo, non sono servite le parole’ bastavamo noi, quell’abbraccio ha detto più di mille parole. Non riuscivamo a staccarci’ e baci, baci tanti baci’ ovunque, sulla bocca, sul collo, sulla fronte.
E poi la quiete, quel dire ‘&egrave finita la lontananza, ora siamo di nuovo noi’, tu parlavi e mentre mi raccontavi del viaggio e di quello che hai visto e fatto io ti guardavo e sorridevo, era come vederti per la prima volta, infinitamente bello e dolce.
Dovevamo andare però, si era fatto davvero tardi.
Che magnifica sorpresa, io che mi sarei accontentata di vederti anche da lontano non mi sarei mai immaginata di poterti accarezzare e baciare per darti il bentornato. Avevo chiuso nel migliore dei modi la giornata’ e mentre scoccava la mezzanotte, come Cenerentola, tornavo a casa. Grazie amore mio.

Ero lì che lo fissavo, occhi negli occhi come ipnotizzata da quello sguardo magnetico, in una sala del ristorante con tante persone attorno a noi, ma io non sentivo nessun rumore’ il silenzio mi avvolgeva’ rapita, non vedevo che i suoi occhi!
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, se &egrave così la sua anima &egrave tra le più limpide e pure che conosca, quegli occhi scurissimi, profondi, penetranti, di quelli che ti leggono l’anima e dai quali non puoi nasconderti, quegli occhi scintillanti come stelle e vivi che si illuminano e sembrano guidarmi attraverso l’oscurità della vita, mi basta guardarli per sapere dove andare e ritrovare la giusta via, loro che rendono imbronciata la sua espressione da farlo sembrare un bambino indispettito o che diventano dolcissimi e teneri, desiderosi di coccole, tutti da baciare.
I suoi occhi, lui! La tua testa sul cuscino, riposi dolcemente mentre scorrono quei pochi attimi che seguono un’intensa e meravigliosa ora d’amore’. ed io al tuo fianco ti guardo, ammirando estasiata quel tuo profilo che mi apparterrà per sempre.
Silenzio attorno a noi, nemmeno i nostri respiri si sentono, sottili e leggeri come fili di seta.
Mi giro per guardarti, non mi stancherei mai di farlo’ quel profilo perfetto, le lunghe ciglia che incorniciano le palpebre ancora chiuse celando due stelle luminose, il naso perfettamente dritto, le labbra distese con gli angoli che tendono in alto quasi a sorridere’ sò che non dormi, chissà cosa stai pensando!
All’improvviso emetti un sospiro profondo, quasi a voler trattenere ancora un po’ quei pensieri a me ignoti’ ed apri gli occhi. Ed io lì, vorrei regalarti uno di quei sorrisi che ti piacciono tanto, ma non ci riesco, continuo a guardarti rapita dal tuo fascino ipnotico’. riesco solo a stringermi ancora una volta tra le tue braccia e sussurrarti piano ‘ti amo’.

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