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Racconti Erotici

UNA MATTINA COME TANTE AL PARCO CON IL CANE

By 18 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

UNA MATTINA COME TANTE AL PARCO CON IL CANE

Ore 10:00 come, o quasi, tutte le mattine porto la bimba (ossia il mio cane) al parco, era una mattina di fine agosto calda e come al solito trovandomi al centro di Roma era colmo di gente il parco, incontrai i soliti padroni di cani che incontro sempre, altri arrivare due chiacchiere’e sì quella mattina mi sentivo proprio rilassata e pensai che forse era proprio il caso di cominciare a pensare di più a me stessa e non più a Luca, ormai erano mesi che non lo sentivo e non lo vedevo e pensare che’b&egrave alla fine che dire mi sono divertita ci sono stata bene la cosa che mi poteva dar fastidio forse il modo di come finì ma anch’io ho fatto i miei peccatucci ihihih’cmq riprendendo alla splendida mattinata di sole mi sentivo diversa.
Dopo un’ora di tira il sasso gioca con la pigna pensai che fosse ora di farsi un giretto e invece no!! ecco arriva lui con un sorrisetto amichevole, cominciò a parlare con il mio amichetto di giardino ihihih carino pensai e il mio ‘io’ pensava cavolo Zoe e pensare che stamani ti sei alzata dicendo basta uomini ed eccoti qui a guardare il tipo con il tuo modo malizioso.
‘Ciao Davide e tu?’
Mi prese un colpo ero momentaneamente distratta ihih ‘piacere Zoe’
Si cominciò a parlare del cane e che anche lui ne aveva uno e bla bla bla alla fine rimasi al parco tutta la mattinata nel parlare mi disse che il giorno prima era stato morso da un cane e che gli si era un po’ gonfiata la mano, paranoica come sono mi sono subito offerta nell’accompagnarlo al pronto soccorso per farsi vedere, tra sì no sì no sì no alla fine riuscii a convincerlo.
Portai la bimba a casa e così accompagnai Davide al pronto soccorso, nel parlare mi disse che lui nel parco lavorava come staff per la festa del cinema e che era praticamente un mese che mi vedeva e che non era mai riuscito ad attaccare bottone, certo pensai tra me ‘andavo al parco con un chiodo fisso ‘Luca’ e di certo non ero proprio propensa a far conoscenza’, gli risposi ‘Strano non mi sembra di averti visto altre volte me ne sarei ricordata ihihih’ e tra una battuta e l’altra sentivo piacevole il suo modo di sfiorarmi.
Arrivati al pronto soccorso come al solito ti fanno domande domande e alla fine ti scaricano con un ‘aspetti sarà chiamato, quando sarà il suo turno’ uscimmo la giornata era bellissima e stare sull’isola tiberina era bellissimo, era da un po’ che non ci andavo di giorno e stare lì con Davide mi faceva risentire una ragazzina al suo primo appuntamento ihihih ‘arrivato il turno dopo …b&egrave lasciamo stare ‘per una semplice medicazione ce n’andammo verso la macchina pensando che fare????
Io ‘b&egrave che facciamo io non ho programmi e tu?’
Davide ‘niente programmi, ci possiamo andar a buttare su qualche parco a bere qualcosa con questa giornata che ne dici?’ ‘b&egrave direi che &egrave la miglior cosa, opterei per il vino e non per la birra ihihih’
Andai verso lo stadio sapevo che era un posto tranquillo e nel tragitto mi fermai in una vineria, Davide scese e ritornò con un rosso ‘certo con questo caldo ihihih non era meglio un bianco?!?!’ ‘sì lo so, ma un nero d’avola non si poteva rifiutare e poi non ti lamentare io avrei preso un paglio di birre’ ‘si immagino per questo ti ho preceduto ihihih’
Arrivammo ai giardini dello stadio. Rilassati sul prato a bere vino Davide mi chiese se avessi voglia di fargli un massaggino ed io ‘solita scusa di avvicinamento??antica ormai cmq sì tanto poi tocca a te ihihih’ e lui ‘no ma che scusa ho una spalla a pezzi giuro!!!e poi non penso che serva” e così si avvicinò e cominciò a baciarmi’mi piaceva, mi sentii tranquilla sentivo in lui una gran voglia di avermi e riusciva a trascinare i miei sensi verso di lui, ma ecco arrivare una macchina’ci fissammo sorridendo e bevendo un sorso, presa una sigaretta ci rilassammo uno addosso all’altro a vedere i cani scorrazzare sul prato.
Lui era dietro a me e con le mani cominciò ad accarezzare i capezzoli da sotto la maglietta, lui ‘non ti imbarazza che ci sono le persone?’ ‘non trovo quale sia il problema e non credo che stanno a guardare a noi con tre cani da gestire ihihih’
Cominciò a leccarmi il collo e se già ero rilassata senza aver bevuto in questo momento mi sentii veramente bene, ma molto bene, le sue mani nel fra tempo cominciarono a scendere, mi slacciò la cinta ed eccolo lì tutto preso a sbirciare la mia fichetta ero eccitatissima’solo un pensiero mi passò nella mente ‘non sò nulla di lui” ma non per questo non mi lasciai andare rimanemmo da soli e lì Davide mi tirò giù i pantaloni fino a metà coscia sentivo dietro di me il suo membro crescere sempre di più, insisteva a dire che aveva voglia di farlo lì al parco, la cosa mi stuzzicava e poi era così bravo con quelle mani e così risistemandomi mi girai e cominciai sbottonare i suoi pantaloni e ‘wow non porti le mutande, sembra che ormai &egrave un optional ihihih’ ‘in che senso??’ ‘o no nulla non &egrave la prima volta che mi capita’ cominciai a toccarlo con tutte e due le mani e lentamente mi chinai verso il suo bel cazzo voglioso di essere succhiato e leccato da me, sentivo i suoi gemiti e sentivo il suo cazzo crescere sempre di più ma ops ‘merda!!! Alzati arriva gente ahaha’ ‘che ti ridi ihihih ?!?!?!’.
Mi avvicinò a lui e cominciò a baciarmi da per tutto sul viso collo braccia senza mai staccare il suo membro dalla mia fichetta. Mi girò sorridendo ci guardammo intorno e vedendo di stare completamente da soli mi tirai giù le mutandine e lentamente mi appoggiai su di lui e con la stessa lentezza scendevo e salivo in quello strano silenzio i miei sensi erano completamente presi dalla situazione ero eccitatissima avevo la fichetta bagnatissima, lui con una mano cominciò a toccarmi il mio bel buchetto del culo gli presi la mano e cominciai a leccargli il dito e lasciandoci la saliva sopra gli dissi ‘continua a toccarlo’ lui continuo e piano piano lo infilò dentro mmmmmm mi piaceva sentire il suo cazzo nella mia fica bagnatissima e il suo dito nel mio culo, lentamente mi alzai togliendo il suo cazzo da dentro e lui ‘no ancora’sei uno spettacolo!!!’ con la mano appoggiai il suo cazzo sul mio bel buchetto del sedere e scesi lentamente lui cominciò a toccarmi davanti e baciandomi sul collo sentii il suo piacere entrare in me. Venne e stringendomi a lui mi disse che era da tanto che non stava bene così con una persona’. Mi tolsi e guardandolo lo baciai e sussurrai al suo orecchio ”cmq io non so nulla di te e se c’&egrave qualcosa da dire lasciamo le cose così’
Ci ruzzolammo ancora per un po’ sul prato e quando cominciò a calar il sole ci decidemmo di andare via. Lo lasciai dove lo avevo conosciuto la mattina e tornando a casa pensai proprio di aver passato una bella giornata.

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