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VIAGGIO DI LAVORO (pate prima)

By 21 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Giulia e da alcuni anni lavoro come segretaria di direzione presso una grande azienda di elettronica. Ogni tanto accade che i fornitori più importanti ci invitano a fare un viaggio con la scusa della presentazione di nuovi prodotti o per corsi di aggiornamento. In queste occasioni il mio capo mi prende sempre con sé così possiamo passare qualche giorno assieme senza i rispettivi coniugi. Entrambi consideriamo queste uscite come un diversivo rispetto alla quotidianità per cui non mettiamo mai in pericolo i nostri rapporti coniugali in quanto, una volta ritornati al lavoro &egrave come se non fosse accaduto alcunché.
Anche questa estate il nostro fornitore più importante ci ha offerto un viaggio di 3 giorni in Norvegia al quale abbiamo aderito immediatamente. Io infatti non ero mai stata in quel paese. Il giorno della partenza ci presentammo all’aeroporto dove trovammo un incaricato che ci consegnò i biglietti e ci presentò le altre quattro persone che, come noi, erano state invitate alla conferenza per l’area Italia. Paolo un uomo sulla sessantina di Roma, Francesco proveniente da Ancona, Roberto e Sandra una coppia di Milano e noi due Matteo e Giulia. Dopo i consueti convenevoli Sandra si avvicinò dicendomi “se non ti dispiace gradirei parlare un pò con te perch&egrave quelli discutono solo di affari, clienti, insoluti, crisi economica, ecc. e visto che siamo le uniche due donne la cosa mi sembra più che opportuna”. “Sono pienamente d’accordo anch’io, &egrave senz’altro la cosa migliore da fare” risposi. La osservai attentamente, era decisamente molto bella, circa 40 anni, alta e snella, bionda con gli occhi azzurri, vestita in modo elegante con una gonna scura appena sopra il ginocchio e una camicetta bianca che metteva in evidenza due bei seni non molto grandi ma decisamente ben fatti. Mi risultò subito simpatica e così parlammo un po’ mentre ci dirigevamo verso il check-in dove ci facemmo assegnare i due posti contigui vicini al finestrino in modo da poter continuare i nostri discorsi durante il viaggio.
Dopo il decollo Sandra si dimostrò una donna molto allegra e disponibile a parlare di qualunque argomento così che la conversazione risultò decisamente piacevole. Arrivati a destinazione e sbrigate le pratiche doganali ci recammo in albergo e prendemmo possesso delle nostre stanze. Il programma prevedeva un pranzo leggero e poi, alle 15, il discorso di benvenuto del presidente della società organizzatrice dell’evento e la successiva presentazione dei nuovi prodotti. Alla fine del pranzo Sandra si rivolse ai nostri due uomini e disse “Se non vi dispiace noi preferiamo rimanere fuori dalla sala in quanto credo che la conferenza interessi molto più a voi che a noi.”
Ci sedemmo nella hall e ordinammo due whisky e iniziammo parlare della nostra vita privata.
“Sono felicemente sposata da alcuni anni” dissi “ma quando vado in viaggio con il mio capo mi concedo volentieri a lui, &egrave sempre molto gentile e premuroso ed inoltre a letto &egrave veramente speciale, scopa e lecca divinamente. Lo so che non &egrave moralmente corretto ma penso che ogni tanto ho diritto anch’io ad avere qualche avventura fuori dalla normale routine senza con questo compromettere il rapporto con mio marito”.
Sandra, per nulla sorpresa, “mi pare che il tuo ragionamento non faccia una piega. Per me invece che non sono sposata andare a letto con il mio titolare non rappresenta alcun problema e il fatto che lui sia sposato mi permette di rimanere libera da complicazioni sentimentali anche perch&egrave io sono bisex e quindi faccio l’amore volentieri anche con le donne.”
Rimasi di sasso nel sentire quell’affermazione detta con una naturalezza disarmante; lei notò il mio stupore e “sei sorpresa del fatto che mi piacciono anche le donne? Ti assicuro che il rapporto saffico &egrave qualche cosa di estremamente appagante. Scusa ma tu non lo hai mai fatto con una donna, neanche da ragazzina?”. Decisamente imbarazzata risposi che non era mai successo e lei “secondo me dovresti provare perch&egrave ne vale la pena. E’ un’esperienza splendida. Una donna sa darti un godimento molto intenso perch&egrave non ha fretta, ti accarezza dolcemente, ti riempie di teneri baci, conosce molto bene i punti più sensibili ed &egrave quindi in grado di darti piacere e di portarti all’orgasmo nel momento migliore.” Se per certi versi ero imbarazzata per altri questi discorsi mi stavano eccitando, sentivo la micia pulsare e mi sentivo già bagnata. Capivo che Sandra cercava di incuriosirmi per poi propormi un incontro con lei. Infatti continuò dicendo “vedo che mi hai ascoltata con interesse e allora ti dico che se lo vuoi posso essere io la donna che ti inizia al sesso saffico.
Aggiungo inoltre che se il tuo capo lecca benissimo io lo so fare molto molto meglio, che ne dici, ti va di provare?”. La proposta mi aveva letteralmente sconvolta; la mia testa era in tumulto, avrei voluto dire un no secco e risentito ma temevo di rovinare fin dall’inizio quel rapporto di simpatia appena instaurato. Potevo rispondere cortesemente che non mi sentivo preparata a quel tipo di incontro e d’altra parte mi aveva tanto eccitata e incuriosita che dentro di me desideravo provare quel rapporto particolare. Sandra non volle forzare la mano e mi lasciò riflettere in silenzio. Cercai di guadagnare tempo bevendo un altro sorso di whisky e dopo qualche attimo mi decisi e “sono molto perplessa perch&egrave la cosa mi spaventa un po, devi capire che non l’ho mai fatto e quindi non conosco come reagirei alle tue attenzioni”. E lei “ti capisco benissimo ed &egrave del tutto naturale ma se accetti saprò metterti a tuo agio, tu non dovrai fare niente sarò solo io che mi prenderò cura del tuo corpo per darti un orgasmo indimenticabile e sono convinta che alla fine mi ringrazierai.”
Si dimostrava talmente decisa e sicura di se che alla fine dissi “va bene proviamo”. Il suo volto si illuminò “sei un tesoro” disse stampandomi un bacio sulla guancia ‘vedrai sarà meraviglioso. Vieni, andiamo in camera mia tanto la riunione dei nostri uomini finirà tra 3 ore e quindi abbiamo tutto il tempo per fare le cose per bene”. Sandra era molto decisa e intraprendente si alzò ed io la seguii come un automa. Ero stordita, non avevo avuto nemmeno il tempo di adattarmi all’idea che avrei fatto l’amore con una donna che già mi stavo dirigendo verso la sua camera da letto. Ero eccitata al pensiero che Sandra mi avrebbe fatta godere ma avevo paura di non essere capace di abbandonarmi completamente a lei.
Mentre eravamo in ascensore mi accarezzò dolcemente i capelli e disse “non essere così tesa, stai tranquilla che andrà tutto bene anzi benissimo”. Queste parole mi tranquillizzarono e poi pensai che tutto sommato se fossi rimasta delusa non sarebbe stato un problema era sufficiente non farlo più e comunque era un’esperienza che andava fatta. Arrivati in stanza mi strinse forte a sé, sentivo i suoi seni premere contro i miei mentre mi accarezzava dolcemente la testa e la schiena. Mi tolse lentamente la camicetta e altrettanto fece con la sua, ritornò ad abbracciarmi come prima, adesso il contatto era diretto sulla pelle. Le mani che scorrevano lungo la schiena mi davano una sensazione molto piacevole e quindi pensai che potevo dimenticare le mie perplessità ed abbandonarmi a lei. “Togliamo questi reggiseni” disse “che sono di impaccio e considerato che ti vedo più tranquilla eliminiamo anche il resto” così rimanemmo entrambe con i soli slip. Mi fece sdraiare sul letto, iniziò a baciarmi le caviglie salendo lentamente lungo le gambe, si soffermò a leccare l’ombelico e con la lingua sempre appoggiata alla pelle prese a succhiarmi i capezzoli facendoli diventare irti e duri. Sandra mi stava coccolando con infinita dolcezza ed io ero felice di aver accettato quell’incontro. Mi sfiorò le labbra con le sue, mi riempì il viso di teneri bacetti e quando mi accarezzò la bocca con la linqua io la aprìì e strinsi la sua testa contro la mia, le lingue duellavano vogliose mescolando le nostre salive in un amplesso travolgente. Dopo quell’intenso bacio si scatenò, appoggiò le labbra sul collo leccandolo e baciandolo avidamente facendo salire rapidamente la mia eccitazione. La figa stava diventando un lago, percepivo distintamente il liquido che colava fino a bagnare il forellino mentre Sandra mi succhiava amorevolmente i capezzoli. Scese leccando tutto il ventre, si posizionò di lato, appoggiò due dita sugli gli slip esattamente sopra il mio clito e riprese a leccare e baciare l’interno delle coscie. Ero percorsa da scariche di piacere che mi facevano bagnare sempre di più, lei continuava a salire mentre io allargavo le gambe per non impedire i suoi movimenti. Arrivata in prossimità del pube mi succhiò a lungo l’inguine da una parte e dall’altra della figa senza mai toccarla poi iniziò a leccarla sopra le mutandine. Mi aveva eccitata a tal punto che pensai che quel tocco superficiale mi avrebbe fatta venire immediatamente, ma Sandra evidentemente sapeva molto bene ciò che faceva, mi stava dando un piacere intenso e continuo senza farmi venire.
Mi sfilò gli slip e mi fece girare a pancia in giù sollevandomi leggermente il bacino e allargandomi bene le gambe, appoggiò i seni sulla mia schiena, passò una mano sotto il ventre e con l’altra scese da sopra e abbracciò la figa ormai fradicia allargandola e facendo in modo che il clito venisse completamente scapucciato, quindi iniziò lentamente a sfioralo e titillarlo con un dito mentre mi mordicchiava dolcemente le natiche. Mi stava donando violente ondate di piacere che scuotevano tutto il mio corpo, i miei gemiti tradivano inequivocabilmente tutto il mio godimento. Mentre continuava a masturbarmi infilò la testa tra le natiche e iniziò a leccare il buchino, continuò muovendo la lingua dentro la figa per poi farla scivolare lungo tutta la sua lunghezza fino ad arrivare al clitoride e comprimerlo contro il dito che lo stava tormentando. Ritornava poi con la lingua sul buchetto, infilava il pollice nella vagina e con l’altro dito sbatteva velocemente in qua e la il clito. Continuò a lungo con questo trattamento provocandomi scariche di intenso piacere che facevano vibrare tutto il mio corpo, “siiiiii ancora …. fammi godere porca ….. lecca troia” urlavo ormai senza alcun ritegno. Ad un tratto si fermò mi fece girare a pancia in su, avvicinò il suo viso al mio e “tesoro, ti piace vero?”, “si” risposi “sei meravigliosa, continua ti prego” e lei “prima voglio che assaggi il sapore del tuo sesso” e mi strinse in un bacio profondo che mi fece gustare gli umori raccolti dalla mia figa infuocata, era proprio una gran porca e con quel bacio mi portò al massimo dell’eccitazione. Anche lei era ormai fuori di se, inserì due dita nella mia tana spingendole avanti indietro in un favoloso ditalino mentre con la lingua leccava la figa e la succhiava dolcemente finch&egrave non decise di finirmi. Con la mano libera scapucciò il clitoride, lo prese tra le labbra ed incominciò a leccarlo e succhiarlo ad un ritmo sempre più rapido. L’orgasmo stava arrivando veloce e intensissimo, i muscoli si tendevano in spasmi violenti, sentivo la lingua di lei che mi leccava freneticamente, le dita che mi scopavano premendo sul punto G ed i liquidi prodotti dalla figa che colavano lungo l’ano. Iniziai ad urlare “vengooo, vengooooo, vengooooooooooo” in preda ad un godimento da infarto mentre lei, nonostante i miei movimenti scomposti, rimaneva attaccata al clito e continuava a succhiarlo con vera maestria, lo lasciò solo quando capì che ero venuta fino in fondo. Volli ancora baciare quella bocca fradicia del frutto del mio orgasmo e per dimostrarle che anch’io sapevo essere porca quanto lei. “Giulia” disse “ti va di far godere anche me?”. “Con vero piacere” risposi “&egrave il minimo che possa fare dopo il fantastico orgasmo che mi donato. Sistemati come vuoi che io cercherò di farti godere il più possibile anche se non sarò brava come te”.
“Pensa a quello che ti ho fatto io e vedrai che ci riuscirai benissimo, ne sono certa” e così dicendo si mise sopra di me a 69 allargando le gambe in modo che la figa arrivasse a pochi centimetri dal mio viso. Era talmente bagnata che alcune goccie caddero direttamente nella bocca provocandomi nuovamente una gran voglia di godere ancora. Capii che Sandra era eccitata oltre ogni limite e quindi dovevo fare molta attenzione altrimenti sarebbe venuta subito. Allungai la lingua verso il clito e lo accarezzai dolcemente, iniziò subito a mugulare per cui decisi che per il momento non era il caso di insistere su quel punto. Alzai la testa per leccare il buchetto mentre spingevo il pollice dentro la tana, Sandra godeva e gocciolava in continuazione. Mi spostai a baciare languidamente l’interno delle coscie, lei si dimenava sempre di più, ogni tanto appoggiava la bocca sulla mia figa ma le scariche di piacere che le stavo dando la costringevano ad ansimare e di fatto le impedivano di proseguire nella sua azione. Pensai che forse era meglio farla venire perch&egrave secondo me stava soffrendo di quella attesa spasmodica. Infilai due dita nella figa e iniziai a leccare velocemente il clito per poi succhiarlo prima delicatamente e poi sempre più forte. “Siii fammi venire ….. succhia troia” urlava mentre un orgasmo spaventoso la stava travolgendo, “sborrooooooo ” urlò con voce roca, succhiai il clito con forza mentre lei si dimenava in un godimento stellare finch&egrave un grosso fiotto di liquido schizzò dalla figa riempiendomi la bocca e inondandomi il viso dopo di che si accasciò sfinita, “sei stata bravissima” disse con un fil di voce “mi hai fatta godere da morire”.
Ci prendemmo un meritato momento di pausa, le mani accarezzavano dolcemente i nostri corpi, le bocche si avvinghiavano in baci profondi con le lingue che si intrecciavano in una specie di combattimento, l’eccitazione stava salendo in entrambe quando Sandra disse “Giulia, vorrei fare con te un bel 69 con te sopra così posso bere il tuo miele”, “accetto con entusiasmo” risposi eccitatissima, allargai le gambe, posi la figa sulla sua bocca e mi tuffai sulla sua patatina. Iniziai a girare lentamente la punta della lingua intorno al clito, sentivo dalle sue reazioni che gradiva molto e allora continuai a lungo, infilai due dita dentro la vagina e con l’altra mano accarezzai dolcemente lo sfintere. Sandra mi stava leccando la figa in tutta la sua lunghezza soffermandosi a tratti a succhiarmi il bottoncino e contemporaneamente ruotava un dito sul mio forellino. Mi stava dando un piacere intenso e continuo e la mia voglia di venire stava aumentando rapidamente. Lei lo percepì, spinse delicatamente un dito nel culo e un altro nella figa così da farmi provare una doppia penetrazione mentre con il pollice torturava il clito e lo premeva contro la lingua mandandomi in estasi. Ormai al culmine dell’eccitazione implorai “fammi venire ti prego non ne posso più”. Intensificò i movimenti prese come prima il clitoride tra le labbra e lo succhiò voracemente, l’orgasmo mi colse improvviso e violentissimo, ero fuori di testa, le scariche di piacere si susseguivano ad un ritmo infernale finch&egrave all’apice del godimento sentii la figa schizzare umori in quantità che Sandra cercava di accogliere quanto più possibile nella sua bocca. Crollai distrutta, non avevo mai goduto così intensamente ed era la prima volta che mi accadeva di avere uno “squirting”. Poco dopo mi ripresi e considerai che ora dovevo cercare di far godere al massimo anche lei.
Mi chinai sulla sua patatina ormai fradicia infilai dolcemente un dito nel culo e due dita nella tana premendole verso l’alto per stimolare il punto G mentre con la lingua leccavo il clito e nel contempo lo torturavo con un dito esattamente come lei aveva fatto con me. Il suo respiro si faceva sempre più affannoso, il suo corpo si contorceva per il godimento, i gridolini di piacere riempivano la stanza, ero felice di poter dare alla mia amica tanto piacere. Memore di come mi aveva finita presi anch’io il clito tra le labbra e iniziai a leccarlo e succhiarlo con velocità crescente, Sandra urlava e si dibatteva sotto la mia azione incessante mentre mantenevo la bocca incollata a quel bottoncino centro del piacere. Venne fragorosamente travolta da un potentissimo orgasmo, sollevò il bacino e inarcò la schiena, la figa schizzava umori in grande quantità mentre io continuavo a succhiare il clito finch&egrave non crollò. Mi sentivo al settimo cielo, ero riuscita a farla “squirtare” per la seconda volta, non mi pareva vero. Mollai la presa e mi girai verso di lei, le nostre bocche, oscenamente fradice l’una dei succhi dell’altra, si unirono un bacio interminabile, le lingue si attorcigliavano mentre gustavano i sapori mischiati delle nostre fighe sfinite dal godimento.
Le tre ore stavano scadendo, facemmo assieme una rapida doccia continuando a baciarci poi una altrettanto veloce sistemazione al trucco e quindi scendemmo giusto in tempo per incontrare i nostri capi che uscivano dalla riunione. “Mi sembri un po’ stanca” disse Roberto a Sandra la quale prontamente rispose “&egrave vero però ne parliamo a cena”. La guardai sorpresa con un punto interrogativo stampato sul viso al che lei mi sussurrò all’orecchio “Zitta. Poi ti spiego”.
Ci trasferimmo tutti nel locale bar a prendere un aperitivo e mentre i nostri uomini colloquiavano in inglese con gli altri invitati del resto d’Europa Sandra mi invitò in disparte e mi chiarì il perch&egrave di quella sua frase.
“Quello che ha detto il mio capo &egrave una specie di frase convenzionale. Vuol dire che ha capito che ho fatto sesso con qualcuno e nel caso specifico non essere altro che con te. Lui gradisce molto farlo in tre o in quattro e quindi la mia risposta &egrave finalizzata a fargli sapere se &egrave possibile realizzare questo incontro. Se la cosa forse si può fare dico quello che hai sentito altrimenti rispondo che sono stanca per il viaggio.”
“In pratica mi stai dicendo che gli hai comunicato che cercherai di organizzare un incontro a quattro?”
“Ti sto proponendo esattamente questo”.
“Tieni presente comunque che sono assolutamente nuova a questo tipo di incontri e quindi mi sento ancora una volta molto dubbiosa”
“Tranquilla, anche se non lo hai mai fatto te lo propongo ugualmente perch&egrave &egrave un’esperienza molto particolare e come sei stata felice e soddisfatta della prima volta con me ti assicuro che anche questo incontro ti lascerà uno bellissimo ricordo anche perch&egrave non &egrave detto che ti capiti un’altra occasione come questa per cui ti consiglio di accettare”.
“Va bene, mi fido di te. Ma come facciamo a coinvolgere Matteo? non ho idea di quale possa essere la sua reazione ad una proposta di questo tipo.”
“Tranquilla, secondo me non ci sono difficoltà per due motivi. Il primo &egrave che tra di noi non vi &egrave alcun legame sentimentale e quindi non possono esistere problemi di gelosia. Il secondo &egrave che se ad un uomo proponi di fare sesso con belle donne come noi quello non ti dirà mai di no a meno che non sia perdutamente innamorato della moglie, ma non mi sembra questo il caso.”
“Ti spiego quello che succederà. Finita la cena andremo a sederci nella hall per prendere un liquore e a questo punto Roberto mi chiederà se mi sono rimessa. Questo &egrave un messaggio per chiedermi se sono riuscita a concordare l’incontro a quattro. Se la risposta &egrave no dico che sono ancora un po’ stanca e che penso di andare a dormire presto e il discorso finisce lì. Oggi invece dirò che dopo aver mangiato mi sento benissimo e in piena forma. Allora lui mi chiederà il perché apparivo affaticata. A questo punto io racconterò quello che abbiamo fatto nel pomeriggio e poi il resto viene di conseguenza.”
“Tu sei matta. Racconti così di brutto le nostre performance sessuali?”
“Certamente e con dovizia di particolari. Mi serve per scaldare l’ambiente e poi mi darà una mano anche Roberto, vedrai che filerà tutto liscio e poi finiremo tutti insieme nello stesso letto a godere finch&egrave abbiamo fiato. Te lo ripeto ancora una volta fidati, so esattamente quello che sto facendo”.
“Va bene” conclusi “fino ad ora hai avuto ragione e quindi continuo volentieri a fidarmi di te”. Decisamente eccitata da questi discorsi mi avviai al tavolo con Matteo, Sandra e Roberto.

Prossimamente seguirà la seconda parte che vi sarà raccontata da Matteo.
Si accettano volentieri commenti, considerazioni e critiche. abakross@gmail.com

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