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Racconti di Dominazione

5 centauri per mia moglie…e per me

By 18 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevamo deciso di farlo in auto. Un lunghissimo tragitto, per cui avevamo organizzato dei picnic intermedi.
Così dopo qualche ora di viaggio e mentre percorrevamo una strada praticamente deserta, decidemmo di fermarci.
Capitò a puntino uno di quei parcheggi, attrezzati di servizi e con, leggermente discosta, un area dotata di tavoli e panchine tra gli alberi.
Quasi terminato il nostro spuntino, da lontano udimmo un rombo assordante in avvicinamento. Cinque Harley-Davidson, cavalcate da altrettanti centauri in tenuta di pelle nera, cosparsa da borchie metalliche e stemmi di ogni genere.
Guarda caso parcheggiarono le moto vicino alla nostra auto e, armati di una borsa frigorifera, si diressero verso di noi.
Seduti poco distante, incominciarono a trangugiare birre tra versacci e frasi volgari. Non mancò qualche sguardo allusivo verso di noi, seguito da commenti su mia moglie che via via, diventarono sempre più pesanti.
La compagnia non era proprio delle migliori, perciò ci affrettammo a terminare.
In procinto di alzarci, giunse chiara, la richiesta di uno di loro: – ragazzi che ne dite di divertirci un po’?-. – Grazie – dico io – abbiamo ancora molta strada da percorrere e siamo di fretta -. Il tipo si avvicinò a mia moglie: – vogliamo divertirci, lo faremo comunque, se collaborate sarà senz’altro più piacevole e nessuno si farà del male -.
Uno sguardo tra me e mia moglie e senza fiatare capimmo che avremmo dovuto arrenderci.
Nel frattempo tutti e cinque le erano già attorno. – Vediamo come sei fatta ‘ dissero ammirando la gonnellina verde piuttosto corta e la camicetta gialla. ‘ Mostraci cosa c’&egrave sotto! -. Mia moglie non fece una piega, anzi si irrigidì. – Siamo stati chiari’- e così dicendo l’agguantarono per le braccia e di peso la misero seduta sul tavolo di legno.
Due di loro incominciarono ad armeggiare con la camicetta, mentre altri due afferrarono il bordo della gonna sollevandola.
Lei, per mio espresso desiderio, indossava sempre biancheria intima piuttosto sexy. Senza volerlo questa volta lo era troppo. Un completino bianco acquistato qualche giorno prima in un sexy shop. Sotto la gonna apparve un minuscolo perizoma trasparente.
Recentemente come da mio desiderio, si era fatta depilare le parti intime con il laser. Quanto era rimasto, un ricciuto e folto triangolino di peluria castano chiaro sul pube, faceva già mostra di se sotto il fine tessuto.
Aperti senza troppo garbo i bottoni della camicetta, ne usci un reggiseno a balconcino che lasciava scoperti i capezzoli e metteva in evidenza la quarta misura delle mammelle.
– Guarda guarda – esclamò uno di loro – non penserai di fare la santarellina con un abbigliamento del genere! –
Due mani andarono a palparle immediatamente le tette, che notai inturgidirsi quasi subito.
Un ‘addetto’ alle parti basse, non riuscii a vedere come l’avesse appurato, ma potevo immaginarlo, disse: ‘ la porca si sta già bagnando -.
Il quinto individuo che non partecipava, ma sembrava farmi da guardia, l’attacc’ con me: – vediamo se ti ecciti anche tu’-. Mi fece abbassare pantaloni e mutande fino al ginocchio e, non senza un po’ di vergogna, mostrai un cazzo abbondantemente in tiro.
Quella situazione, con mia moglie semi-nuda alla mercé di quei personaggi e, a quanto pareva, non troppo spaventata, mi intrigava molto.
Da seduta, spinsero mia moglie a sdraiarsi sul tavolo, lasciando le gambe a penzoloni dal bordo. I due abbandonarono le poppe scoperte a svettare in solitaria verso l’alto ed infilandole le mani sotto il culo, aiutarono gli altri a sfilarle contemporaneamente gonna e slip.
– Vediamo quanto sei eccitata! -. Anche stavolta dovettero ‘aiutarla’. Sempre in coppia agguantarono uno per parte i piedi e li sollevarono, tenendoli sospesi in aria. Le gambe erano perpendicolari al corpo sdraiato e gliele aprirono quanto più potevano.
– Hai proprio una gran bella figa – disse uno, notando che sotto il pube, la depilazione totale offriva la perfetta visione delle labbra ma specialmente del clitoride eretto.
Un altro con le dita, scostò le chiappe che poggiavano a metà sul bordo del tavolo, per mostrare a tutti che anche lo sfintere era stato ‘ripulito’.
Un terzo si infilò tra le sue gambe e con un dito saggiò l’umidità della vagina. – Perfetto – disse abbassando la cerniera dei pantaloni.
L’immagine di mia moglie oscenamente esibita e disponibile a cinque sconosciuti, mi fece perdere ogni ritegno. Non resistetti ed iniziai a segarmi davanti a tutti. Dopo pochi colpi venni copiosamente tra gli sghignazzi degli altri.
– Un momento – disse la mia guardia al compagno pronto a penetrarla – fallo intingere prima a me che poi penso a questo -.
Con sommo orrore mi fece chinare sul tavolo con il culo all’aria. In pochi secondi aveva ‘raccolto’ gli umori di mia moglie e mi spingeva il cazzo nell’ano dolorante. Un umiliazione ed un esperienza che avrei volentieri evitato nella vita.
Tenevo sollevata testa da tavolo, rivolto verso lei che si trovava a pochi centimetri. ‘ Spero non lo facciano anche a me – mi disse sottovoce – lo sai che mi fa troppo male e non siamo mai riusciti -. Evidentemente però, più che ai giochi erotici, miravano ad una sveltina.
Gli altri quattro a turno ed in pochi minuti, riempirono letteralmente di sborra mia moglie, uno si ‘accontentò’ del mio sedere.
L’ultimo dei quattro, con un fallo di notevoli dimensioni, riuscì a scatenare l’orgasmo di mia moglie.
La osservavo contorcersi sul tavolo con quel randello che la pompava furiosamente; notavo le sue poppe che io stesso, allungando una mano, avevo liberato dal balconcino e che ballonzolavano a quel ritmo; sentii un fiotto di sperma che mi inondava il retto e di nuovo, senza nemmeno toccarmi, innaffiai la terra sotto il tavolo.

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