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Racconti di Dominazione

Alessandra ed Elisa

By 29 Dicembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Alessandra ed Elisa erano amiche da tanti anni, si erano conosciute alle elementari e da allora avevano seguito tutto il corso di studi insieme, fino ad arrivare in quinta liceo. Alessandra era sicuramente la più brava, voti alti, mai un debito e condotta impeccabile. Fisicamente era bassa, tuttavia con un bel fisico snello, un seno piccolo ma grazioso e un sedere molto bello e sodo. Elisa invece era la meno brava a scuola, sempre ad arrancare per la sufficienza, svogliata e priva di qualsiasi voglia di studio. Tuttavia fisicamente era molto più dotata, alta, con un senso prosperoso e un bel fondoschiena, dovuto agli allenamenti di pallavolo che seguiva costantemente. Infatti, anche se non dotata nello studio era molto dotata nello sport. Le due ragazze erano buone amiche, sempre disponibili l’una verso l’altra. Alessandra aiutava molto volentieri Elisa con i compiti ed era sempre disponibile in ogni cosa. Certo, benché amiche, Elisa era quella col carattere più fermo e deciso, mentre Elisa era sempre stata la più timida e remissiva. Infatti l’amica ricambiava i favori scolastici con consigli su come cercare ragazzi, tuttavia non sempre fruttavano. La due quindi erano buone amiche, e benché Elisa si era sempre rivelata di carattere arrendevole, Alessandra mai si sarebbe aspettata quello che sarebbe successo e che ora vi narrerò.
Era un giorno di gennaio, era la fine delle vacanze e come sempre Alessandra era indietro con i compiti, così Elisa era andata a casa sua per aiutarla.
‘ Sei la solita, mai una volta che studi prima!’.
‘ Vabbè, dai, non fare mia madre!’.
Le due cominciarono a studiare, tuttavia Alessandra non aveva per niente voglia di fare nulla, così si distraeva facilmente.
‘ Dai Eli, sta attenta!’.
‘ Ho bisogno di bere per riprendermi. Vammi a prendere un bicchiere di coca’.
‘ Dai Eli non distrarti!’.
‘ Me la vai a prendere dai!’
‘ Dai Eli”.
‘ Dai vai!’.
‘ Ok”.
Alessandra si alzò ed Elisa sorrise, il trucco delle tre volte funzionava. Ogni volta che le chiedeva una cosa dopo che la ripeteva tre volte lei acconsentiva. Di solito trovava la cosa divertente, però quel pomeriggio non aveva proprio voglia di studiare, così le venne in mente un giochino divertente. Chissà fin dove funziona questa piccola regolina?
L’altra sera aveva finito di leggere un libro che parlava di psicologia e di ente comandata mentalmente, fantascienza si intendeva, chissà se Elisa era una mente come quelle dei libri.
L’amico tornò e lei la ringraziò.
‘ Adesso riprendiamo!’.
‘ Ale, posso farti una domanda?’.
‘ Si, sentiamo’.
‘ Tu’ ti tocchi?’.
L’amica arrossì un po’, ‘ In che senso mi tocco?’.
‘ Ma si’ ti masturbi?’.
‘ Ma che domande sono? Studiamo dai!’.
‘ Dai dimmelo! Ti tocchi?’.
Alessandra cercò di svicolare il discorso, allora Elisa cercò di usare un tono un po’ più deciso, quasi da ordine. ‘ Dimmi se ti tocchi!’.
L’amica rimase ferma, come pietrificata, poi abbassò lo sguardo e rispose ‘ Si”.
‘ Veramente? E come?’.
‘ Che vuol dire come? Dai’ lascia stare!’.
‘ Dimmelo!’ esclamò lei con tono imperioso.
‘ Beh’ con due dita’ la sera prima di dormire”.
‘ Ma a letto?’.
‘ No’ in bagno”.
Elisa notò con stupore come l’amica fosse diventata ancora più remissiva del solito, sembrava incapace di reagire.
‘ E a cosa pensi?’.
‘ A nulla’ tu?’.
‘ Io? Io invece penso che sia un ragazzo a toccarmi, così mi eccito di più!’.
‘ Davvero?’ chiese Alessandra incuriosita e riprendendo coraggio.
‘ Si’ tu hai mai visto un film porno?’.
‘ No mai”.
‘ Beh, dovresti! Ci sono tante scene eccitanti. Una volta mi sono masturbata con un film ed è stato bellissimo!’:
Elisa vide quanto fosse eccitata l’amica e decise di arrischiarsi di più nell’esperimento, al massimo avrebbe buttato tutto sullo scherzo.
‘ Sei bagnata ora?’.
‘ Cosa?’.
‘ Dimmi se sei bagnata!’.
‘ ‘ un po”’.
Elisa si avvicinò, cercando di mettere ancora più in tensione l’amica, e la cosa le riuscì, ormai Alessandra non riusciva nemmeno a guardarla negl’occhi.
‘ Quindi ti ecciti a sentire i miei racconti?’.
‘ Io”.
‘ Rispondi!’.
‘ ‘si’.
‘ Quindi non ti darà fastidio se faccio questo!’ e detto ciò le mise una mano sul seno.
Alessandra cercò di togliere la mano, ma fu una debole resistenza. ‘ Che fai Elisa?’.
‘ Mi sa che sei eccitatissima. Lo sai che questo non è molto bello? Insomma, vieni a casa mia e ti ecciti come una porcellina?’.
‘ S-scusa’ non volevo!’.
Con l’altra mano scese e si insinuò dentro le mutande, trovando un lago di umori.
‘ Hai pure la fighettina tutta bagnata!’.
‘ Scusa’ non volevo!’.
‘ Non volevi ma l’hai fatto! Dimmi, non meriti di essere puntita?’.
‘ Elisa io”.
‘ Lo meriti o no?’ urlò passandole una mano sulla figa e movendo leggermente il clitoride.
‘ Si’ merito di essere punita”.
‘Bene, allora togliti i pantaloni’.
L’amica eseguì il comando, rossissima in viso e restò solo con gli slip bianchi, sui cui appariva una chiazza scura di umori.
‘ Guarda come sei eccitata’ Sembri una proietta! Ora vieni qui!’.
Lei si chinò, la fece chinare e cominciò a sculacciarla come una bambina.
‘ Lo sai che lo faccio per il tuo bene vero?’.
‘ Si”.
‘ Anzi, io faccio tutto per il tuo bene. Ti do il permesso di venire a casa mia per aiutarmi a studiare, sono anche più bella di te, so giocare a pallavolo. Non credi ci sia una notevole differenza tra di noi?’.
‘ Si’ è vero Alessandra!’ rispose lei mentre il suo culetto diventava sempre più rosso.
‘ Esatto. Quindi non mi sembra nemmeno giusto che tu mia chiami per nome. Da oggi io sarò la tua padrona e mi darai del lei, capito?’.
‘ Si padrona!’.
‘ Pensi per caso che io abbia torto?’.
‘ No padrona’ lei ha ragione. Io non sarò mai al suo stesso livello!’.
‘ Brava schiavetta!’.
Detto questo smise di sculacciarla. Alessandra rimase a terra, le mutande ancora più intrise di umori mentre Elisa cominciava ad eccitarsi anche lei alla vista dell’amica sottomessa.
‘ Hai voglia di masturbarti schiava?’.
‘ Si padrona’ ne ho bisogno!’.
‘ Perché fino ad oggi sei voluta rimanere al mio stesso livello?’.
‘ Mi scusi’ non avrei mai dovuto!’.
‘ Taci! Dovrai recuperare il tempo perso e dovrai essere punita per ogni ordine e volta che mi ha trattata da tua pari, capito?’.
‘ Si padrona!’.
‘ Brava’ ora vieni qui che inizia la tua prima punizione!’.
CAPITOLO 2

Elisa pensava di stare in una specie di sogno. Aveva sottomesso al suo volere la sua miglior amica, quasi per caso, senza rendersene conto. Per un attimo si chiese se fosse giusto quello che stava facendo, se non stesse esagerando. Tuttavia, nel vedere la sua amica seminuda che camminava dietro di lei con lo sguardo basso, provò un incredibile eccitazione, un senso di potere incredibile. Era il momento di scegliere se avere una fidata amica o un’obbediente schiava.
‘ Allora, chiariamo bene le regole. D’ora in poi io sarò la tua assoluta padrona, qualunque cosa io ti dica di fare tu la dovrai fare, io avrò priorità su ogni insignificante parte della tua vita, capito?’.
‘ Si padrona’.
‘ Quindi non potrai obbiettare su nulla. Tu non vali nulla, vivi solo per mio piacere. Oltre a questo d’ora in poi farai sempre i miei compiti e se voglio anche le faccende di casa. Qualcosa da obbiettare?’.
‘ No padrona!’.
‘ Cosa vuol dire? Non mi ringrazi nemmeno?’.
‘ Grazie padrona per avermi concesso questi privilegi!’.
‘ Vedo che cominci a capire’.
Più guardava Alessandra, più l’idea di una schiava la affascinava e la eccitava, era u vero e proprio lago nelle mutande, aveva voglia di vederla umiliata e sottomessa, farle fare quello che voleva. Si, una schiava era meglio di un’amica.
‘ Per prima cosa spogliati nuda, voglio vedere il tuo corpo’.
La ragazza seguì diligentemente l’ordine ed Elisa poté notare il corpo dell’amica. Era magra, il seno non molto grande, il culo arrossato e la fighettina bagnata e con qualche ciuffo di pelo.
‘ Entro domani voglio che tu ti rada completamente la figa capito?’.
‘ Si padrona!’.
‘ Ed ora accucciati a terra!’.
La ragazza si mise a terra, cercando di coprirsi un po’ perché imbarazzata.
Vedendo l’imbarazzo dell’amica, Elisa capì come iniziare la sua prima punizione.
‘ Apri le gambe e togli immediatamente le mani. Le cagnette come te non hanno pudore!’.
Riluttante tolse le mani ed aprì le gambe visibilmente intimorita.
‘ Ed ora apritela, voglio vederla bene la tua fighettina da troia in calore’.
Questa volta lei esitò un po’, tuttavia non osò opporsi al volere della sua padrona, così, con le mani, si aprì le labbra per mostrare bene le pareti interne e il clitoride un po’ ingrossato.
‘ Sei imbarazzata?’.
‘ Tanto padrona’.
‘ Sappi che questo è solo l’inizio. Ora dimmi, hai mai pensato a me mentre ti masturbavi?’.
‘ Si’ vi pensavo spesso”.
‘ E cosa pensavi?’.
‘ Pensavo a lei che mi guardava mentre mi toccavo’.
‘ Ma come osi pensarmi così? D’ora in poi ti proibisco di masturbarti pensando a me, anzi, ti impedisco di masturbarti a casa e senza il mio permesso capito?’.
‘ Si padrona’.
Alessandra cominciò a perdere liquido dalla figa in maniera copiosa, si eccitava ad essere comandata e sottomessa. Intanto anche Elisa era molto eccitata dalla scena e dai discorsi, tuttavia non voleva sfogarsi così, voleva venire vedendo l’amica al massimo della sottomissione.
In casa non c’era nessuno e sul suo computer aveva qualche film porno che si era scaricata per quando voleva masturbarsi in modo violento, così ebbe un’idea.
‘ Resta ferma qui, torno subito. E guai a te se ti sditalini mentre non ci sono!’.
Andò in camera sua, prese i dischi con sopra i porno e li portò in sala.
‘ Bene, dato che sei una piccola puttanella in calore, credo che questa roba ti piacerà. Ora ti farò vedere n po’ di filmini porno, c’è roba di tutti i tipi, così vediamo quanto reggi.
Mise il primo, un film in cui una ragazza veniva sottomessa da tre ragazzi di colore piuttosto dotati. Alessandra cominciò a grondare e ad ansimare e subito la sua mano scivolò per toccarsi, tuttavia Elisa gliela prese e gliela tolse di forza.
‘ Ti ho detto che puoi toccarti sguldrina?’.
Il film continuò e più tempo passava più la ragazza non ce la faceva più a resistere, aveva voglia di soddisfarsi, ma la padrona non glielo permetteva. Elisa invece si era infilata una mano nei pantaloni e si toccava con piacere, più che col film guardando la schiava soffrire.
‘ Vorresti masturbarti come faccio io eh?’.
‘ Si padrona’ la prego, la supplico, mi permetta”.
Di risposta Elisa tolse la sua mano dai pantaloni e la mise davanti alla schiava ‘ Se vuoi puoi leccare questa!’.
Senza ritegno si mise a pulire la mano coperta degl’umori della padrona, ormai sul divanetto c’era una chiazza di umori provenienti da quella figa che non poteva essere saziata e a quella vista Elisa esplose in un orgasmo divino.
Tuttavia l’eccitazione era talmente tanta che non le bastava un semplice orgasmo a saziarsi. Prese il seno della schiava e cominciò a giocarci. Lei cadde quasi in trans dal piacere, la mano cercava costantemente il clitoride, ma era bloccata. Così il bacino si agitava senza posa nel disperato tentativo di porre fine a quel tormento.
‘ La prego padrona’ non ce la faccio più”.
‘ Quanti cazzi ti prederesti in questo momento?’.
‘ Tutti quelli del mondo padrona, basta che mi lascia venire’ la prego”.
Non passò molto che Alessandra fece partire uno schizzo e finalmente l’orgasmo giunse intenso e meraviglioso.
‘ Brutta troia, sei venuta senza permesso!’.
‘ Mi scusi padrona’ io non volevo’.
Alessandra avrebbe voluto inizialmente dire ad Elisa che non voleva starci a quel gioco, ma la forza e la bellezza di quell’orgasmo erano stati tanto forti che l’idea di provarne altre le impediva di reagire.
‘ Sei una cagnetta lurida. Per oggi basta, ma da domani cominceremo sul serio, hai capito. Guai se ne parli con qualcuno. Fuori di qui noi due siamo amiche, ma da sole tu sei la mia schiava’.
‘ Si padrona, tutto quello che vuole padrona’.

Sono ben accetti consigli ed idee. Scrivetemi e ditemi cosa vi piace di più del racconto, cosa vi eccita, cosa vorreste leggere, oppure cosa non vi piace. Scrivetemi pure per dirmi se vorreste essere protagonisti di questo racconto, se vi ho fatto eccitare o venire con questa storia ( ovviamente queste ultime richieste sono rivolte ad un pubblico femminile), volendo potrei inserire personaggi da voi proposti, oppure proprio voi stessi, se questo vi può eccitare. Mi aspetto tante mail. A prestissimo. CAPITOLO 3

I giorni che seguirono furono molto pesanti per Alessandra. La sua nuova padrona la obbligava a servirla ovunque e in qualsiasi cosa, era diventata una schiava completa. A scuola la obbligava a passarle i compiti in classe, cos il loro rendimento si stava invertendo, con grande rammarico dei genitori. In più doveva portarle la cartella, offrirle da mangiare e persino elogiarla davanti agl’altri, pena: punizione. Alessandra non aveva ancora subito una punizione, tuttavia ne aveva una tremenda paura, la sua padrona era veramente temibile. A volte si era chiesta perché non si ribellava, perché si lasciava comandare, ma risposta era semplice: non aveva il coraggio di opporsi, appena sentiva la voce dura della sua amica non sapeva resistere ed eseguiva gli ordini, per lei era incontrollabile.
Tuttavia, benché fosse passata una settimana dalla prima sottomissione, non erano arrivati più ordini di quel genere dalla sua padrona, a parte quello tassativo di non masturbarsi.
Ovviamente a casa avrebbe potuto farlo, ma non riusciva, le era impossibile disubbidire a lei, questo l’aveva portata ad un costante stato di eccitazione a causa, sperava tanto che la padrona si decidesse a soddisfarla in qualche modo.
Ciò avvenne dopo più di una settimana durante una noiosissima lezione di matematica, il cellulare di Alessandra squillò, era un sms: ‘ Vai ora in bagno!’.
Cercò l’amica che stava un paio di banchi più in là con lo sguardo e subito capì che quello era un ordine tassativo.
Chiese di uscire e appena fu in bagno ricevette un secondo messaggio: vai nell’ultimo cesso e spogliati nuda’.
Rimase un po’ spiazzata dall’ordine, a scuola la cosa sembrava rischiosa. Avrebbe potuto dire di no, ma aveva troppa paura di contraddire la padrona.
Passò un paio di minuti completamente nuda nel bagno, con la porta ben chiusa a chiave, poi sentì dei passi e qualcuno bussare.
‘ Apri puttanella, sono io!’.
Aprì la porta e fece entrare Elisa, che la guardava con aria perfida.
‘ Cosa mi vuoi fare?’.
Ma di risposta ricevette uno schiaffo fortissimo sulla faccia che la fece cadere a terra.
‘ Lurida sgualdrina, ti sei dimenticata a chi stai parlando?’.
‘ Mi scusi padrona, non capiterà mai più’.
‘ Brava, vedo che capisci. Vediamo, ti sei masturbata in questa lunga settimana?’.
‘ No padrona, come lei ha ordinato”.
A sorpresa le passò una mano sulla figa, facendo fremere di piacere la ragazza.
‘ Però vedo che ti sei già bagnata piccola troietta’.
‘ Mi scusi padrona, io”.
Elisa le tappò la bocca e lentamente si tolse i pantaloni, per poi rimase senza nulla nella parte sotto.
‘ Oggi sono n po’ eccitata, e voglio che ti mi soddisfi per bene, capito?’.
Si chinò per leccarle la figa, quando la ragazza la ributtò a terra con un calcio. ‘ Prima mi devi leccare un po’ i piedi, non vorrai subito partire dal piatto forte’.
‘ Certo padrona’.
Si tolse le scarpe e la ragazza cominciò a leccare i piedini della sua padrona con avidità, assaporandone ogni singolo odore e sapore, sperando di saziarsi con essa. Poi dopo qualche minuto passato a lucidarle per bene i piedi ebbe l’onore di leccare la fighetta dalla padrona.
‘ Mi raccomando non ti eccitare e non ti toccare!’.
Cominciò a leccare avidamente, cercando di arrivare più in fondo possibile. Passò le labbra prive di peluria e cercando di assaporare il clitoride. Un torrido fiume di umori scendeva e questa la eccitava da morire. La sua figa grondava sempre di più, ma non poteva essere saziata.
‘ Lecchi bene la fighetta’ concluse Elisa ansimando, ‘ Cosa faresti per soddisfarti?’.
‘ Qualunque cosa’ la prego, mi permetta di toccarmi un po” solo un pochino, non ce la faccio più’.
Elisa sorrise soddisfatta e tirò fuori dalla borsa una pillolina, ‘ Se vuoi venire devi prendere questa!’.
Alessandra si spaventò un po’, non capendo fin dove volesse arrivare l’amica, tuttavia era la sua vagina a ragionare più che il cervello, e l’idea di poter trovare sollievo a quella tortura non le dava pace. Così, prima ancora di pensare la prese e la ingoiò, poi riprese a leccare.
Elisa venne silenziosamente e addosso alla schiava, la quale ringraziò. Poi lentamente si rivestì, tuttavia l’amica teneva in mano il suo intimo.
‘ Questo non lo metti”.
‘ Ma’ ho la gonna, vedranno tutto”.
‘ Non me ne frega un cazzo, sei solo una puttana e le puttane fanno questo e altro’.
‘ Con rammaricò si rivestì, lasciando la sua fighetta ancora umida affamata e all’aria, questa la eccitò ancora di più’.
‘ Ora torniamo in classe, comunque sappi che la pillola che hai preso è un potente afrodisiaco, agirà in pochi minuti!’.
Alessandra rimase paralizzata dalla paura ‘ E cosa vorrebbe che io facessi padrona?’.
‘ Lo vedrai, lo vedrai molto presto”.

Aspetto tanti commenti e consigli per i seguiti. Sono aperto a tutti quelli che vogliono conoscermi per parlare del racconto o altro. Divertitevi leggendo!
CAPITOLO 4

Alessandra tornò in classe tesissima. Non pensava certo che la sua amica fosse capace di tali cose, praticamente l’aveva drogata.
Appena seduta al banco ricette un messaggio da Elisa: non provare a toccarti!
Lei si girò e annuì con la testa, poi cercò di concentrarsi sulla lezione. Tuttavia la pace durò ben poco. Ad un tratto una vampata enorme la investì, sentì la sua fighetta inumidirsi all’improvviso, i capezzoli dure come rocce e una voglia incontrollata di avere un orgasmo.
* Ma com’è possibile’*
Cercò di sfregarsi le gambe in cerca di piacere, anche a succhiare la matita pensando di fare ben altro, qualsiasi cosa, ma non riusciva a farsi passare la voglia che cresceva in lei.
‘ Che hai? Sei rossissima!’ notò Matteo, il suo compagno di banco.
‘ No’ sto bene, grazie!’.
Per un attimo pensò che avrebbe potuto soddisfarsi con lui, ma poi la ragione si rimpadronì di lei e capì che stava delirando dalla voglia di un cazzo.
Arrivò un altro messaggio di Elisa: Chiedi a Matteo di usarti come la tua puttana. è l’unico modo che ti do per godere.
Alessandra trasalì pensando che il gioco si stesse spingendo ben oltre il possibile, tuttavia non riuscì a dire di no alla padrona, infondo, lei era una dea che si era abbassata a possedere un’umile e immeritevole schiava.
Pensò prima di non fare nulla, di aspettare che la droga finisse il suo effetto, ma col passare dei minuti la situazione peggiorò e sentì letteralmente grondare la figa di suoi umori. I succhi le colarono per le gambe e un odore dolciastro le arrivò al naso, doveva fare qualcosa e subito.
Le serviva assolutamente avere un orgasmo.
Guardò Matteo, un tipo piuttosto sfigato, uno che non si filava nessuna ragazza, probabilmente non si era nemmeno accorto lo stato pietoso in cui stava lei. Pensò che forse aveva pure un cazzetto minuscolo, ma chi se ne fregava? Le bastava qualunque cosa, basta che la sbattesse come si doveva.
‘ Matteo, devo chiederti una cosa”.
‘ Dimmi’.
Esitò ancora qualche secondo, poi giocò il tutto per tutto.
‘ Vorrei che venissi in bagno con me un attimo, adesso!’.
Lui rimase impassibile, non capendo la situazione fantastica che gli era piombata in mano.
‘ Appena finisce la lezione andiamo, stai tranquilla’.
‘ Fine lezione un cazzo!’ e detto questo appoggiò una mano sul pacco di lui.
Il ragazzo sobbalzò e finalmente notò lo sguardo strano che aveva la sua compagna di banco: due secondi dopo chiedeva di andare in bagno.
Aspettò qualche minuto e uscì anche lei.
Appena giunti in bagno notò come Matteo fosse visibilmente eccitato, non sapeva cosa volesse lei ma gli andava bene tutto.
‘ Ti spiego la situazione: ho voglia e tu mi devi aiutare!’.
‘ Voglia di cosa?’.
‘ Di cazzo!’.
Lui divenne sempre più rosso e il pacco gli si gonfiò di botto.
‘ Vuoi farlo con me adesso?’.
‘ Io voglio che essere’ la tua puttana!’.
‘ Cosa?’.
‘ Si’ trattami come una tua puttana. Io ho una voglia enorme e volevo chiederti per favore se mi concedevi il piacere di usare il tuo cazzo’.
‘ Alessandra stai bene?’.
Anche lei era vergognatissima, ma un po’ per la droga e un po’ per il fatto che ormai era abituata, la vergogna stava sparendo.
Si inginocchiò davanti e lui continuò.
‘ Ti prego, concedimi l’uso del tuo cazzo, mi basta solo toccalo, ma che dico, guardarlo!’.
Il ragazzo era piuttosto impacciato e rispose con un ‘ D’accordo!’.
Sfoderò il suo membro e lui rimase stupefatta: era enorme, saranno stati più di 25 centimetri in erezione, un fallo enorme.
‘ Ti prego’ concedimi di toccarlo, anche solo per un secondo”.
Lui acconsentì e lui cominciò a fare una lenta sega al cazzo i Matteo, assaporando quei momenti di piacere che in parte alleviavano la sua figa desiderosa di essere penetrata.
Probabilmente quella era la prima esperienza di lui, o comunque non era particolarmente esperto e infatti le venì copiosamente in faccia, con grande piacere di lei che di solito non gradiva ciò, ma nello stato in cui stava avrebbe fatto tutto.
‘ Come sei stata brava. Non sapevo fossi una così brava puttanella’ esplose lui con un po’ di coraggio.
‘ Ti ringrazio per il complimento. E la tua sborra è davvero un onore per me! Grazie’ e finì inchinandosi come una buona schiava.
‘ Vedo che sei brava a fare la cagnetta altrui!’.
SI girò di scatto e vide Elisa sulla porta del bagno, piuttosto soddisfatta della visione.
‘ Elisa, che ci fai qui?’ chiese lei.
‘ Tranquilla schiavetta, d’ora in poi farà anche lui parte del giro!’.

Sono ben accetti consiglie e se qualche ragazza ha voglia di dirmi se la storia l’ha eccitata e vuole parlarmi sono a disposizione. CAPITOLO 5

Elisa aveva deciso di portare Matteo a casa sua per continuare quel perverso gioco che la stava eccitando tanto. Era proprio un tipo impacciato e goffo, tuttavia sembrava aver capito molto bene che se avesse continuato il gioco avrebbe fatto divertire molto il suo uccello.
‘ Caro Matteo, ho scelto te come assistente per questo simpatico giochino’.
‘ DI che si tratta Elisa?’.
‘ Lo scoprirai presto, ma ti assicuro che ti divertirai. Alessandra puoi entrare!’.
LA ragazza entrò a gattoni, era completamente nuda ad esclusione di un guinzaglio legato al collo da qui penzolava una corda. Era molto dubbiosa su quello che stava accedendo, tuttavia aveva imparato come accontentare la sua padrona e sperava che presto le concedesse un orgasmo.
‘ Matteo, questa, come ben sai, è Alessandra. Devi sapere che la tua compagna di banco altri non è che una piccola puttanella vogliosa di un po’ di cazzo. è disposta a qualunque cosa pur di ricevere un po’ del tuo uccello, farebbe qualunque cosa. Di solito lei è solo mia, la mia cagnettina personale a cui concedo il lusso di eccitarsi osservando la mia magnifica bellezza. Tuttavia oggi ho deciso di concederla per un po’ a te. Dimmi un po’ schiava, sei felice che ti ho portato Matteo?’.
Elisa si sentiva umiliata da quelle parole, tuttavia la sua ghetta non la smetteva di sbrodolare al suono di quegli insulti, era come s’essere trattata da verme la eccitasse terribilmente.
‘ Si padrona, la ringrazio per avermi concesso questo onore’.
Alessandra le tirò un piede in faccia facendola cadere. ‘ E non ringrazi Matteo?’.
‘ Grazie Matteo per avermi concesso la tua presenza’.
Questa volta le diede un sonoro schiaffo sul culetto candido.
‘ Ma allora sei proprio maleducata. Scusala Matteo, non ha la minima educazione. Ti ho appena detto che ti ho prestata a lui, trattalo col dovuto rispetto’.
‘ Grazie padron Matteo per avermi concesso di essere la sua schiava’.
‘ Così va decisamente meglio! Avanti Matteo, è tutta tua, puoi farle fare quello che vuoi’.
Il ragazzo si alzò in piedi leggermente imbarazzo, senza avere idea di cosa fare. Il suo pene stava chiedendo di essere estratto alla visione della sua compagna di classe china davanti a lui in attesa di ordini, tuttavia non sapeva che fare.
‘ Elisa’ vuoi succhiarmi’ l’uccello?’.
‘ Ma cosa fai? Le fai pure delle proposte? Ti ho detto che è una cagnetta, non darle il diritto di replicare e prendere decisioni, sii più duro!’.
Matteo prese decisione e si rivolse alla schiava, ‘ Dimmi puttanella, hai voglia di cazzo?’.
‘ Si padrone, la prego mi conceda di soddisfarla come meglio crede’.
Uno schiaffo la colpì in faccia. ‘ Cosa ti fa credere che possa dare il mio grossissimo pene ad una ragazza di infimo livello come te?’.
Elisa rimase stupita da quel comportamento, ma allo stesso tempo eccitata come non mai.
Alessandra commentò positivamente e cominciò a godersi lo spettacolo slacciandosi la lampo dei pantaloni e cominciando a masturbarsi.
‘ Mi scusi padrone, ha perfettamente ragione’.
Il ragazzo si sedette e le porse il piede nudo ‘ Leccalo un po’, poi forse ne parliamo!’.
Non se lo fece ripetere due volte e subito Elisa cominciò a leccare furiosamente assaporando quel forte odore. Nel frattempo Alessandra era sempre più presa dalla scena e si era abbassata le mutande cominciando a sditalinarsi senza ritegno.
Dopo diversi minuti che faceva il suo lavoro, il ragazzo la bloccò e finalmente decise di estrarre la sua mazza smisurata per mostrarla alla schiava.
‘ La prego, mi permetta”.
‘ Girati!’.
Elisa rimase un attimo incerta ma alla fine eseguì gli ordini.
Il ragazzo la prese e avvicinò il culetto di lei al suo pene.
‘ A-Aspetti! Io non l’ho mai preso dietro!’.
‘ Una puttana come te che non l’ha ma preso nel culo? Evidentemente devi essere istruita!’.
‘ La prego’ tutto ma questo no!’.
‘ Va bene’ allora finisco qui, ti lascerò insoddisfatta!’.
Elisa non sapeva che fare. Era vergine di dietro, però la sua figa grondava, i capezzoli erano turgidi e la voglia di cazzo le era arrivata ad un livello che nemmeno lei credeva di poter mai raggiungere.
‘ E va bene’ ma faccia piano”.
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che in un colpo secco lui le fù dentro.
‘ AAAAAHHH!’. Il dolore era acutissimo.
‘ Ti piace cagna eh?’.
‘ La prego rallenti”.
Lui cominciò a muoversi su e giù e man mano le pareti si allentarono e il piacere cominciò a salire.
‘ Vedo che cominci ad apprezzare. Anzi, dato che sei una cagnetta, voglio sentirti abbaiare, abbaia!’.
Elisa, che in quel momento avrebbe fatto qualsiasi cosa, non ci pensò nemmeno su e cominciò ad abbaiare di piacere. ‘ Bau, bau!’.
‘ Godi?’.
‘Si padrone godo!’.
‘ Sei una puttana!’.
‘ Si, la più grande del mondo!’.
Continuò a stantuffarla senza sosta fino a quando ella non venne con un orgasmo talmente forte che le fece uscire il liquido vaginale a spruzzi.
Appena lui le tolse il membro ancora duro Elisa cadde a terra esausta col culo in fiamme ma completamente appagata.
Alessandra intanto stava continuando a masturbarsi furiosamente, si massaggiava il seno con una mano e con l’altra entrava e usciva dalla sua figa in un torrente di succhi.
Era talmente presa che non guardava Matteo, il quale, preso da un eccitazione e un coraggio inaudito, si avvicinò alla ragazza e, senza il minimo preavviso, le mise il cazzo davanti alla bocca.
Lei lo vide e quasi si spaventò.
‘ Che cazzo vuoi? Io non sono la tua schiava!’.
‘ Succhialo!’.
‘ Io non succhi un cazzo!’.
‘ Ho detto succhialo!’.
Lei lo guardò cercando di contenersi, ma il suo corpo parlava da solo e la sua resistenza durò ben poco, così ben presto anche Alessandra prese l’enorme membro in bocca.
‘ Bene, vedo che anche tu sei una piccola puttanella che aspettava di essere domata!’.

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