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Racconti di Dominazione

Alla ricerca di quello che si ha

By 4 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Voglio raccontarvi questa storia che mi è capitata nel mio trastullarmi nel mondo BDSM. Se leggete il mio profilo capirete. In tutti i miei rapporti non usiamo nomi reali per cui tali nomi sono tutti inventati dalle persone reali che la hanno vissuta e che sono d’accordo alla sua pubblicazione per eccitarsi ancora di più a sapere che altri possono viverla o invidiarci.

Dopo aver postato su un noto sito di annunci alla ricerca di schiavi virtuali con cui giocare in completo anonimato per entrambi ricevo una mail di una donna di circa 35 anni sposata che mi chiede di essere educata ad essere schiava poiché si sente tale ma allo stesso tempo è fedele al marito che non recepisce questa sua necessità. Ovviamente il tutto doveva essere anonimo e avrebbe garantito la sua normale vita privata. Dopo un lungo periodo di addestramento (circa 3 mesi) in cui lei ha imparato ad assumere posizioni umili, sopportare dolore e immobilizzarsi per il mio ed il suo piacere, comincio a portare il discorso sul perché non provasse di nuovo a farsi dominare da suo marito e rendere il suo rapporto completo (purtroppo sapevo che la mia presenza sarebbe diventata ingombrante ma ero disposto a perderla per il suo bene e la loro felicità).

Veniamo ai nomi: Io (master), Giada e suo marito Giovanni

Ormai certo che le era una schiava abbastanza abile dovevamo lavorare sul loro rapporto. Il loro rapporto col sesso era quasi una routine che io stuzzicavo periodicamente dando ordini a Giada di stuzzicare Giovanni alcuni punti delicati in modo da rendere i loro rapporti più soddisfacenti per entrambi. Ovvio che ordinavo a Giada posizioni sempre più umili nei confronti del marito anche quando dicevo a lei di preparare giochi di ruolo che Giovanni assecondava sempre.

Vedendo che Giovanni non prendeva mai l’iniziativa di dominare Giada sul serio decisi di organizzare la prova definitiva che adesso vi vado a raccontare. La preparazione è esattamente il messaggio ricevuto da Giada per risposta al mio ordine mentre la sessione è raccontata da me riassumendo tutti i messaggi ricevuti.

Buona lettura.

Caro padrone sono umilmente in ginocchio davanti al PC dopo aver preparato tutto ed essermi vestita e truccata come da Lei richiesto.

Indosso Calze a rete nere autoreggenti, gonna nera lunga al ginocchio a tubo di materiale acrilico, camicetta bianca con sbuffetti alle maniche, scarpe lucide nere con tacco a spillo da 12 cm. Intimo rigorosamente rosso formato da perizoma di pizzo e reggiseno di pizzo una taglia più piccola della mia (seconda). Truccata leggera come al solito.

La pulizia intima è stata molto profonda, come da Lei ordinato ho fatto ben 4 clisteri per pulire per bene il mio culo e mi sono fermata sol quando l’acqua è uscita chiara che l’avrei potuta bere. Ho usato il Suo pene per aprire il mio culo, è ancora dentro di me e lo toglierò immediatamente terminata la scrittura di questo messaggio col massimo rispetto richiesto e ripulendolo con la mia bocca.

Il competo intimo modificato l’ho messo nascosto in bagno, ho preso i lucchettini e le fascette nascoste nel salone. La tavola è imbandita, la verdura è pulita, l’aperitivo è pronto, piatto di carne e fragole e panna è la cena. Come ben sa ho lasciato Giovanni in astinenza per 10 giorni (spero non si sia masturbato) ed io scoppio dalla voglia di cazzo.

Giovanni sarà qui a breve ed io sono eccitatissima spero che le cose vadano bene ma le giuro che La rispetterò sempre come mio padrone.

Bacio i Suoi piedi ed il dildo che rappresenta il suo pene appena estratto dal mio culo. Come da Suoi ordini lo ripongo nascosto in bagno affinché anche Lei possa godere della mia inutile figa dopo il trattamento che riserverà Giovanni per lei.

Appena entrato Giovanni, Giada si fa vedere vicino all’ingresso provocando nell’uomo un senso di piacere (giudicando dal rigonfiamento) ed una sensazione che quella sarebbe stata una serata speciale.

Il benvenuto di Giada: ”Bentornato amore mio, stasera ho voglio di farti mangiare delle prelibatezze che, mi auguro ti lasceranno talmente soddisfatto da non poterne più fare a meno. Anzi mi auguro che tu le voglia tutte le sere cucinate e pretese in modo sempre diverso. Ho voglia di essere tua.”

Giovanni, senza proferire parole bacia Giada in modo intenso toccandole il seno ed infilando una mano in mezzo alla casta gonna. Con sua sorpresa, Giada si scosta da lui ricomponendosi ed invitandolo a sedersi in salotto mentre le pensava alla cena. Solo dopo cena avrebbe potuto consumare altro.

Giovanni si accomoda in salotto sempre più eccitato ma deciso a fasi guidare da quella donna che non riconosceva ma lieto di poter assecondare.

Giada lascia il suo uomo (e futuro padrone) sul divano mentre si reca in cucina a prendere l’aperitivo da servire al suo uomo. Giunta in salotto offre il bicchiere a Giovanni e resta in piedi col suo bicchiere ad attendere che sia prima lui a bere in segno di rispetto. Dopo il primo sorso, Giada si siede al fianco del suo uomo e comincia a carezzarlo al petto finché, con fare distratto, versa un pochino di aperitivo sulla maglia di lui.

Con atteggiamenti preoccupati e di scusa si affetta a togliere la maglia di Giovanni lasciandolo a dorso nudo. Si inginocchia davanti a lui e gli fa volutamente cadere altre gocce di aperitivo sul petto che si affretta avidamente a pulire stuzzicandolo sensualmente.

Giovanni, in evidente stato di preeccitamente comincia ad accarezzare Giada la quale, con aria stizzita si scosta e prende due fascette scringicavo che fissa ai polsi di Giovanni (una per polso) chedendogli di girarsi. Con un lucchettino lega le fascette dietro la schiena di Giovanni dicendo: “è preso per lasciarti l’iniziativa, amore mio, goditi la tua donna ceh non desidera altro che darti piacere”. Dopo essersi lavorata il petto del suo uomo per ancora un pochino si alza e comincia una danza molto sensuale avente come scopo la stimolazione dell’asta di Giovanni e liberarsi si gonna e camicia.

I movimenti di Giada sortirono una forte eccitazione sul suo compagno al punto tale che dovette fermarsi per evitare che venisse senza fare sesso (aveva precisi ordini di portare Giovanni al limite senza farlo venire fino al momento che aveva deciso il suo padrone.

La situazione intigantissima con Giovani a mani legate e col dorso nudo sul divano e la bella Giada in intimo provocante è sapientemente interrotta da Giada che dice al suo Giovanni di spostarsi in sala da pranzo dove era arrivato il momento della cena.

Giovanni chiede di essere liberato per mangiare ma la bella Giada dice di non preoccuparsi che ci avrebbe pensato lei ad imboccarlo.

Il tavolo era stranamente imbandito per una sola persona. Giada indica il posto di Giovanni dove era presente un piatto di carne (salsiccia) senza contorno. In un piattino affianco erano posizionate verdure (soprattutto carote e cetrioli), ben pulite e tagliate di lungo. La particolarità del piatto di verdura erano una carota intera posizionata al centro e della maionese al lato del piatto. Un cestino con delle fragole chiudeva quello che sembrava un misero e poco condito pasto.

Ormai seduto Giovanni chiese perché non era preparato anche per lei ma Giada lo tranquillizzò dicendo che avrebbe mangiato anche lei e lo stesso tipo di portata, di non preoccuparsi.

Seduta affianco al suo uomo, Giada lo guarda e comincia a tagliare la salsiccia dandogli il primo boccone. Subito dopo, con finta aria da sbadata si alzò, tolse il reggiseno e chiese a Giovanni di leccare i capezzoli cosa che fù prontamente eseguoita non senza l’eccitazione di entrambi. Prima di degenerare Giada si scosta e, dopo aver chiesto scusa di aver dimenticato il condimento, mette della maionese sui propri seni e imbocca Giovanni dopo aver passato la carne sulla maionese. Terminato il piatto permette a Giovanni di leccare e pulire i seni prima di mangiare il suo di piatto forte. Dopo aver comunicato che ora avrebbe preso la sua di salsiccia, si inginocchia sotto il tavolo e esegue un pompino magistrale frutto dell’addestramento imposto durante questo periodo usando il pene (dildo feticcio) del suo padrone. Stando ben attenta a portare Giovanni prossimo all’eiaculazione per 2 volte senza farlo venire, esce da sotto il tavolo e si togli ele mutandine che fa annusare al suo uomo, prima di risedersi al suo fianco. “Ora, amore mio, per tenerti leggero ho preparato delle verdurine con cui facciamo il pinzimonio”, detto questo Giada prende agita un pochino le labbra della figa come per lubrificarsi e prende le verdure. Prima di imboccare il marito le bagna nella sua figa e poi lo imbocca. Giovanni è estasiato e prega la sua compagna di farlo venire senza ottenere alcun riscontro. Terminata quasi tutta la verdura, Giada sostiene che ora deve cucinare l’ultima carota mentre si ciba della saliva del suo uomo. Infila tutta la carota della vagina e comincia a baciare Giovanni per buoni 5 minuti prima di estrarre la carota ed imboccare sia lei che il marito. Le fragole furono consumate con la panna spalmata sulla figa e capezzoli di Giada e Giovanni e sul pene di Giovanni. La consumano un morso a testa ed inzuppando in modi diversi.

Terminata la cena, Giada conduce Giovanni di nuovo in salotto e gli libera le mani ma solo per legarle aperte agli estremi dello stesso. Giada sussurra la suo Giovanni che è arrivata ora di essere penetrata e, dopo aver spompinato il pene del suo uomo si impala ma, con sadicità estrema, arrivata a metta dell’asta ne esce e libera la mano sinistra di Giovanni ormai privo di controllo.

Giada ricorda le parole del padrone ed agisce (è quello il momento giusto). Lascia Giovanni da solo in salotto e si dirige in bagno da dove ne esce vestita con gonnellina corta, canottierina ed intimo di pizzo nero. Le mani ammanettate dietro la schiena ed una cordicella che esce dal suo sulo.

Entrata nel salotto scopre il povero Giovanni intento a segarsi e rimanere a bocca aperta nel rivederla vestita. Giada ormai decisa, si avvicina al salotto e si inginocchia baciando il suo uomo sulle cosce e dicendo “Eccomi, sono tua ora fammi vedere cosa sai fare e si gira a 4 zampe mostrando il filo che esce dal culo dicendo che conteneva le chiavi per liberare l’altra mano del suo uomo e le manette che indossava lei.”

Appena liberatosi, Giovanni si precipita su Giada, le strappa letteralmente i vestiti di dosso ed infila il tuo pene in tiro nella sua figa. In piena eccitazione Giada esclama “Sii, mio padrone domina la tua schiava per tutta la vita, ti servirò in tutti i modi possibili e sarò il tuo oggetto.”

In quel preciso istante Giovanni si ferma, libera Giada dalle manette e vedendola ancora in ginocchio si posiziona accanto a lei e comincia con voce sommessa “Amore mio, è questo che volevi ma mi spiace, io non mi sento padrone, anzi le mie fantasie mi vedono un tuo ogetto ed essere in tua balia stasera mi ha eccitato da matti. Mi spiace ma non posso essere il tuo padrone.”

Cessata la confessione i due si accarezzano e fanno l’amore normalmente in modo rassegnato finchè Giada racconta del suo padrone virtuale al povero Giovanni che, illuminato chiede a Giada di essere presentato e proporsi anche lui come slave virtuale in modo da soddisfare i desideri di entrambi e provare a vivere sereni nel loro ruolo. Tanto come il padrone aveva sempre rassicurato Giada, nessuna violazione dell’intità nascosta sarà contemplata e tutti possono decidere di cessare il rapporto quando si vuole senza neanche essere obbligato a spiegazioni. Così fecero ed oggi sono miei schiavi virtuali e mi diletto ad usare il corpo di uno come mio braccio nei confronti dell’altro anche se, essendo il passo recente (una settimana), Giovanni sta ancora assimilando le cose di base e la povera Giada deve subire gli ordini di dominare il marito per insegnargli quanto io le ordino, anche se avere Giovanni come braccio virtuale rende anche la dominazione di Giada più completa.

Questo è quanto e mi ritengo soddisfatto della mia attività di educatore virtuale, nessun problema di privacy, ognuno nei suoi ruoli e soddisfatti. I nostri giochi, per ora sono riservati ma, se dovessero capitare altri casi salienti e fossimo tutti daccordo potrei raccontarvi qualche altra cosina.

PS se pensate di avere indole da slave o semplicemente volete provare o dialogare di ciò, non esitata a scrivermi, da quando mi sono dedicato ad essere master virtuale il mio obiettivo è educare ed aiutare a capire la propria indole. mastervirtulae@gmail.com

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