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Racconti di Dominazione

Amicizia…

By 20 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivammo di fronte alla casa dei genitori di B.
Parcheggiai vicino al cancello principale e subito chiesi ad A. di provare a chiamare S., la fidanzata di B. per farci aprire il cancellino.
-Ciao S, si’siamo appena arrivati’ci aprite il cancellone? Ok’-
-Entra dal cancellone tanto c’&egrave un sacco di posto ‘disse guardandomi, -ok- risposi io e mi avvicinai al cancello che si stava già aprendo, mostrandoci quanto fosse grande la casa marittima di B.
Parcheggiata l’auto scendemmo per andare incontro ai padroni di casa che ci accolsero con baci e abbracci, come se non ci vedessero da una vita intera.
Dopo averci chiesto informazioni sul viaggio ci indicarono la strada per l’entrata alla villa e ci aiutarono a scaricare il bagagliaio.
-Arrivate giusto in tempo per la festa sulla spiaggia organizzata dal River, una discoteca del posto- ci disse B. e continuò ‘comincia domani sera con l’aperitivo e continua per due giorni, &egrave paurosa-.
-Al volo-, dissi io, e baciai A. sulla bocca abbracciandola.
A. dopo avermi baciato mi morsicò il labbro e sussurrandomi nell’orecchia disse ‘non vedo l’ora di iniziare, ho troppa voglia-.
S., forse intuendo qualcosa disse ‘ma’il nostro gioco quando comincia? Avevamo detto che sarebbe durato due giorni no?- e ancora- possiamo cominciarlo subito e riprenderlo dopo la festa oppure aspettare direttamente la fine dei due giorni devasto -.
Quindi ci accordammo per aspettare la fine del party e iniziare a goderci il totale relax.
La sera mangiammo in veranda e poi andammo a fare un giro in spiaggia a vedere le stelle.
I giorni successivi, passati quasi per intero alla festa organizzata dalla discoteca, a parte i numerosi momenti dedicati a fare all’amore, furono idilliaci, promettendo bene per i due giorni che ci aspettavano.

Finalmente arrivarono i due giorni di ‘gioco’ tanto aspettati.
Per caso, poco più di un anno prima io ed A. scoprimmo le passioni nascoste della nostra coppia di amici, da quel momento in poi la nostra amicizia si trasformò in qualcosa di più intenso, perché oltre a uscire insieme, cominciammo a condividere questa nostra passione per il mondo della dominazione femminile.
Fin dai primi incontri ci fu tra di noi un’intesa unica che ci permise di superare i nostri limiti e di esprimerci a pieno in questi momenti ‘ludici’.
Tornando a noi, l’ultima sera della festa A. e S. si confidarono durante una nostra breve assenza e concordarono il da farsi per i successivi giorni.
La mattina seguente dopo una colazione abbondante e dopo aver fatto la consueta toilet mattutina, verso le dieci e mezza cominciammo a prepararci per andare in spiaggia, e lì cominciò il gioco vero e proprio.
Entrai in camera da letto e avvicinandomi ad A. per darle un bacio, riceveti uno schiaffo, che mi aiutò a scacciare gli ultimi residui di sonnolenza.
– E’ cominciato…da adesso e per due giorni interi sei lo schiavo, ormai dovresti saperlo -, disse sogghignando, – invece ogni volta te ne dimentichi, mi sa che dovrò punirti…più tardi però, adesso prepara la borsa per la spiaggia e vieni in giardino, io e S. vi aspettiamo là –
Mentre A. si incamminò verso il giardino io cominciai a mettere tutto l’occorrente nella borsa e in men che non si dica la raggiunsi.
Quando uscii B. e S. erano già partiti e A. mi stava aspettando scocciata, – cazzo alla fine ce l’hai fatta, un pò lento non trovi? -disse e mi indicò -adesso ti spogli completamente nudo, metti la crema solare e mi segui -.
– Ma… -dissi
– Ma cosa, ti ho detto di spogliarti, punto…dai svelto –
Mi spogliai completamente e messa la crema su ogni parte del corpo in modo abbondante ci avviammo verso la spiaggia; durante il tragitto parlammo tranquillamente come se niente fosse, anche se ogni tanto gettavo qualche sguardo in giro per cercare un eventuale passante, ma poi mi ricordai che la stradina era privata e portava ad una caletta sempre privata (grazie B.).
Arrivati in spiaggia vidi S. e B. già sdraiati al sole; – pratichi nudismo ?- chiese S., poi rivolgendosi a B. – spogliati anche tu allora…e mettiti la crema -.
Mentre B. espletava il suo compito, io preparai il salviettone di A. sul lettino e al suo fianco, sulla sabbia il mio.
Le prime ore passarono tranquille, tra un servizio e l’altro ci venne richiesto più volte di leccare la figa delle ragazze e non mancarono gli orgasmi di entrambe.
Verso l’ora di pranzo, circa l’una, risalimmo in casa e mentre B. preparava il pranzo, io apparecchiai la tavola.
Mentre stavo sistemando i bicchieri mi si avvicinò A. e da dietro cominciò a toccarmi il pene procurandomi un’erezione spaventosa e ogni tanto insinuava un dito all’interno del sedere; poi d’un tratto vidi avvicinarsi S. con una corda e legati i polsi fece girare la corda intorno ad una trave non troppo alta, poi con un’altra corda mi legò i piedi e li immobilizzò a dei ganci presenti sull’asta dell’ombrellone da giardino.
A. mi applicò un bavaglio alla bocca, e capendo quello che stava per accadere cercai di liberare le mani, ma il primo colpo di frusta mi bloccò di colpo; era stato un colpo secco appena sopra il sedere, abbastanza forte da farmi digrignare i denti.
– Ti avevo detto che ti avrei punito, o no? -, adesso ti becchi un pò di frustate.
Poi avvicinandosi di nuovo al mio orecchio disse – puoi fermarmi quando vuoi, lo sai…ti amo -, parole che mi consolarono ma che furono spazzate via dal secondo colpo, preciso sulle natiche.
Contai una decina di colpi, poi mi furono slegate le gambe e le mani, ma fui tirato a terra per i capelli. – Resta a terra, a quattro zampe – disse S. e mentre B. servì l’aperitivo alle ragazze e ne prese uno per se, A. mi fece cenno, allargando le gambe e togliendo il costume, di leccarla; – questo &egrave il tuo aperitivo -.
Così dicendo mi avvicinai e mettendomi in ginocchio cominciai a leccarla, sentendo la sua voce tentennare mentre al tavolo intrapresero un discorso di non mi ricordo cosa. Dopo un tempo che mi sembrò infinito A. venne e io potei assaggiare per l’ennesima volta il suo sapore, un sapore fantastico che non rifiuterei mai.
S. vedendo che A. stava godendo fece cenno a B. di recarsi anchesso sotto il tavolo e di iniziare a leccarla, ma proprio in quel momento la sveglia della cucina suonò e S. fece correre B. a prendere il pranzo.
Mangiammo con tranquillità e quando tutto fu finito, prima di servire i caff&egrave, A. mi chiese se il pranzo fosse stato di mio gradimento e alla mia risposta affermativa disse – adesso allora ringrazie B. per aver cucinato per noi – e così dicendo prese tra le mani il suo pene che immediatamente cominciò a gonfiarsi.
Con un pò di imbarazzo mi alzai dalla sedia e su direttiva di A. mi inginocchiai sotto il tavolo tra le gambe di B.. -Mmmhh…oggi ti va di lusso – disse S. accarezzandogli il torace e scendendo sul pene eretto, -adesso leccalo, prima tutta l’asta e poi prendilo in bocca -, disse indirizzata a me e sorridendo maliziosa ad A..
Mi avvicinai e lentamente cominciai a leccare il cazzo di B. partendo dalla base, risalendo per tutta l’asta fino ad arrivare alla punta che già colava umori, – adesso prendilo in bocca – incitò ancora S. e mi spinse verso il basso con la mano. Nel frattempo allungò l’altra mano verso A. e cominciò a toccarla, prima sui seni poi scese fino alla vagina ormai bagnata.
A. e S. si spogliarono velocemente, mostrando tutto lo splendore dei loro corpi abbronzati e si avvinghiarono l’una all’altra leccandosi avidamente a vicenda.
Nel frattempo B. preso dalla foga mi prese per i capelli e diede il ritmo alla mia testa, rallentando e aumentando di velocità a suo piacimento. A., che si era temporanemente separata da S., prese dalla sua borsa da mare un cazzo di gomma nero e dopo avermi spalmato una crema lubrificante sul buco, spinse con forza quell’oggetto provocandomi un forte dolore. Mi staccai dal cazzo di B. lanciando un urlo, ma subito fui ripreso per i capelli e costretto a riprendere il mio lavoro.
Il fallo di gomma era ormai inserito completamente nel mio ano e A. si rigirò dedicandosi di nuovo alle cure di S., che impaziente la stava aspettando sdraiata nuda sul prato.
B. cominciò a gemere, segno che stava per venire. Mise anche l’altra mano dietro la mia nuca e prendendomi di nuovo per i capelli rafforzò la sua presa spingendomi ancora più a fondo il suo cazzo.
A. ed S. che si erano rialzate mi si avvicinarono e presa una robusta corda mi legarono i polsi dietro la schiena. ‘ Continua a leccare..mi raccomando’- disse S. accarezzandomi il sedere che ancora accoglieva il fallo.
– Bevi tutto’che ti piace’- disse A.; poi rivolgendosi a B. disse ‘ Voglio vedere tutto’quando stai per venire staccati un po’ dalla sua bocca’E tu’- rivolgendosi a me ‘ apri bene la bocca’tira fuori la lingua e bevi’AHAH ‘ e scoppiarono in una fragorosa risata.
B. dopo quelle parole non ci mise molto a venire e staccandosi dalla mia bocca spruzzò un getto caldo proprio sulla mia lingua e poi altri getti si susseguirono fino a che la mia bocca fu piena e dovetti ingoiare per forza tutto.
Alcune gocce caddero sui piedi di B. e A. prendendomi per il collo mi spinse verso il basso dicendo mi di leccare anche quello che era uscito.
Mentre intrapresi questo lavoro le due ragazze si munirono di due piccole fruste e iniziarono a colpire me e B.
Io subii parecchi colpi diretti ai genitali, cosa che mi eccitò ulteriormente, essendo questa la posizione che preferisco in assoluto; A. lo sapeva e quindi puntò proprio lì i suoi colpi.
S. intanto frustò con una forza mai vista B. sul petto e successivamente sulla schiena, lasciandogli molti segni rossi.
Dopo questa punizione lampo B. e S. rientrarono in casa.
Io e A. rimanemmo fuori in giardino ma ci spostammo all’ombra; – Ti &egrave piaciuto? &egrave stata proprio una bella mattinata’non trovi? Però ora ho una voglia pazzesca di sentirti dentro’mmhhh ‘ Non fece in tempo a finire la frase che mi avvinghiai a lei e la penetrai con decisione.
Mentre la penetravo le leccai i capezzoli che erano duri come poche volte avevo sentito, segno che la vacanza stava dando i suoi benefici.
Incrementai la velocità e la forza con cui penetravo A. e lei cominciò a mugolare e a graffiarmi sulla schiena; quando fu vicina all’orgasmo iniziò ad urlare ‘vai’puttana’se proprio una troia’fai tutto quello che voglio io’non credere che sia già finito tutto’il bello deve ancora venire’ahhhh’.dai’quando sei eccitato sei senza limiti’lo sentii’ – e affondando le unghie fino quasi a scarnificarmi venne in modo vistoso, tanto che potei quasi sentire il liquido schizzare contro il mio membro.
Venne altre due volte in pochi minuti e alla fine anch’io esplosi e venni nella sua vagina che ora era piena dei nostri umori, poi restammo abbracciati nel prato e ci appisolammo in questa posizione per qualche oretta.

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