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Racconti di Dominazione

Ancora esperienze

By 19 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Un giorno, agli inizi del mese,si è presentato in comunità un tizio dicendo di essere lo zio di Mirko. Dopo aver passato con il ragazzo tutta la giornata fuori lo ha riaccompagnato verso le 19.00 dicendo che avrebbero voluto averlo a casa per le feste. Ne abbiamo discusso con il team degli educatori, decidendo di concedergli di andare. Certo che se avessi detto tutto quello che era successo veramente, non solo lui si sarebbe dimenticato il viaggio a Cagliari, ma sarebbe tornato alla svelta al carcere minorile. E di me? Cosa ne sarebbe stato? Del rapporto con mio marito? Paura, ma anche voglia di non confessare tutto, cioè il fatto che avevo provato piacere in quella situazione, un piacere che il mio uomo fino a quel momento non mi aveva saputo dare, ho desistito.
Pensavamo all’inizio di mettere Mirko su un treno e avvisare questi zii di andare a prenderlo alla Stazione all’arrivo questa sarebbe stata anche una prove per capire se potevamo fidarci di lui, ma all’improvviso qualcosa è cambiato, ci siamo ricordati che dovevamo ritirare dei documenti urgenti dal Tribunale dei minori prima di fine anno. Cosi anziché piazzarlo su un treno e ‘spedirlo’ da questi zii, abbiamo deciso di andare in macchina e sbrigare anche queste altre commissioni.
Un altro imprevisto ha spostato la partenza dalla mattina al tardo pomeriggio; il padre di uno degli educatori stava male, quindi, essendo di strada, abbiamo aspettato che finisse il turno e verso le 18 siamo partiti io Mirko e l’educatore. Per essere presto l’indomani in tribunale avrei dormito con le cugine di Mirko a casa degli zii. Inutile dire che mentre l’educatore era con noi non è successo nulla. Non appena usciti dal paese in cui l’educatore aveva famiglia le mani di Mirko hanno cominciato a muoversi. Meno male che da lì mancavano meno di 15 minuti a destinazione.
Arrivati a casa degli zii subito qualcosa mi ha insospettito, a parte il fatto che di fantomatiche zie e nipoti non se ne scorgeva l’ombra, ma non c’era nemmeno aria di presenza femminile in quella casa. Insomma, ero stata ingannata ancora una volta ,avevo capito troppo tardi che il tranello nei miei confronti era riuscito,

Fino alla sera verso le 20.00 non è successo nulla di particolare fino a quando sono arrivati un altro uomo sulla sessantina e un altro ragazzino con una donna
Da quando aveva messo piede in casa l’uomo non aveva smesso di guardarmi, mi sentivo i suoi occhi addosso, non riuscivo a non pensare a quello che mi avrebbe fatto se fosse stato solo con me. Questo dubbio è diventato certezza quando il gruppetto di uomini non accorgendosi della mia presenza stava intervistando Mirko chiedendogli di raccontare l’esperienza di come mi aveva scopata. Accorgendosi della mia presenza si sono zittiti facendo finta di niente.
Mentre uscivo dal bagno, mi sono sentita spingere di nuovo dentro, era il vecchio sessantenne che mi ha detto subito che voleva un pompino io all’inizio ho provato ad alzare la voce ma lui ha ribadito: -senti troia, ti sei fatta sbattere da dei ragazzini e adesso non vuoi farti trattare da quello che sei? UNA SVUOTA COGLIONI! Dai mettiti in ginocchio! A quelle parole sopratutto ad essere chiamate svuota coglioni le gambe mi hanno ceduto e senza rendermene conto avevo il suo cazzo di fronte alle mie tette. Mi ha ordinato di scoprirle e di fargli una spagnola, Io schiacciavo il mio seno per avvolgerglielo il più possibile. Non ho un seno abbondantissimo, ma riuscivo comunque ad avvolgerlo e masturbarlo sentendo che anche cosi mi aumentava il calore tra le cosce. Fino a che non lo ho sentito indurirsi ed esplodere inondandomi la faccia.
Mi ha abbandonata li e mi sono potuta ripulire almeno un po’.
Dopo aver cenato qualcuno ha proposto la discoteca, non era assolutamente mia intenzione seguirli, ma ahimè non ero in condizione di opporre resistenza più di tanto. Il vino della cena più l’ammazza caffè avevano fatto effetto. Mi sono ritrovata in macchina tra il vecchio e il ragazzino che erano arrivati a casa per cena. Inutile dire che sentivo mani dappertutto e ad un certo punto ho anche rinunciato a cercare di fermarli.

Arrivati nel locale hanno continuato a farmi tracannare di tutto e ad un certo momento mi sono ritrovata in pista dove cercavo di tenere a bada 2 ragazzini che non potevano avere più di 15 o 16 anni. La musica andava, i corpi si muovevano tra mille altri intenti sentivo i due sempre più addosso, il primo, con la mano a godersi la fica palpeggiandomela a dovere; sentivo il dito che scorreva in verticale sulle labbra della vagina. Ho pensato al fatto che meno male avevo indossato i pantaloni fino a quando non ho sentito abbassare la lampo, ero terrorizzata ma non ho avuto il coraggio di reagire in nessun modo. L’altro, dietro d lo sentivo bene appoggiarsi sempre di più col suo pene, ogni volta che cercavo di allontanare il ventre dalla mano che ormai si era intrufolata bene tra le cosce davanti. Cercavo di evitare di dare nell’occhio per la vergogna ma forse anche perché cominciavo a non riuscire più a dire di no ai due maiali che mi stavano spupazzando. Loro, i maschi approfittando della situazione, agivano pressoché indisturbati. Ho sentito il maschio dietro staccarsi un attimo dal mio corpo per poi subito ripiombarmi addosso dietro, si era sistemato meglio per fa finire il suo pene proprio sul solco al centro delle mie natiche ma lo sentivo anche tra cosce e natiche mi stava costringendo a sedermici sopra.
Nessuno si accorgeva del mio terrore e della vergogna, ma anche del piacere che stavo cominciando a provare. Eravamo incollati gli uni agli altri. I due maiali avevano cominciato, chi sulla mano e chi sulla cappella e su tutta l’asta,attraverso i miei pantaloni a cogliere il miele che sentivo colarmi tra le cosce. Il tizio davanti mi ha sussurrato chiaramente che voleva scoparmi: -chissà che piacere riesci a dare al maschio che te lo infila nella figa sono sicuro che mi farai divertire con questa bella ficona che ti ritrovi tra le cosce. Scommetto che mi farai fare una gran scopata ! Quelle parole. La situazione, la paura di essere vista hanno fatto esplodere l’orgasmo. Ho capito che anche le parole contribuivano. Mi sono resa conto ancora di più che i piaceri che il corpo può dare a volte si provano nelle situazioni meno volute e ricercate. M i hanno trascinata in bagno e li è successo ancora: palpata, frugata spogliata io ubriaca fradicia ho sentito afferrarmi una tetta, il capezzolo e massaggiarmelo tra indice e pollice. Ero loro!uno dei due si era tirato fuori l’uccello, mi ha preso il polso portando la mia mano ad afferrargli il cazzo e a masturbarlo, prima muovendo lui la mia mano sul suo uccello, ma poco dopo, stavo continuando da sola a fargli una sega mentre lui mi frugava nella figa con due dita dicendomi: ecco, vedi? Le senti le dita dentro? L’altro dietro di me sentivo il suo uccello che stava scoppiando dentro i pantaloni, l’ ha tirato fuori e col glande dopo avermi scoperto il culo mi separava le chiappe, trovato l’ingresso ha dato un colpo di reni e me lo ha infilato dentro. Dalla mia bocca è uscito un AAAHHHH. Lui: – il tuo culo è mio troiaaaa COSIIIII TUTTOOOOO, MUOVILO DAIIIII!! SI BRAVAAAAAAAA. Sentivo i suoi rantoli e i suoi grugniti.
Un altro colpo e lo ha infilato fino ai coglioni. Sentivo la sua pancia sbattere sulle mie natiche. Lui diceva: – SIII BELLE CHIAPPE GROSSE MI PIACIII!!
Il tizio davanti ha detto: – non hai resistito eh? Ti piace questa troietta? Com’è? Stretta? Ti piace? Brutto porco. – Cazzo se è stretta. Lo sento avvolto tutto dalle sue natiche da come stringe mi fa male al cazzo , mi piace eccome, tra un po’ la inondo. – dai sfondala, continua a incularla che adesso le alzo una coscia e me la chiavo, le allargo bene la fica. Così ha fatto. Mi ha alzato la coscia portandosela sul fianco, ha portato la cappella sulla mia fica e mi ha infilzata. Io a quel punto mi sono lamentata con un AAAHHHHIIIIAAA gutturale ed ho iniziato a venire. Ero completamente loro, con la testa abbandonata all’indietro sulla spalla di quello che la inculava e le unghie piantate sulle spalle del maschio che mi stava aprendo la figa, ricordo di aver detto: – SSSSIIIIIIIIII VENGOOOOOO GOOODOOOOOOO DAIIIII BASTARDIIIIII SIIIIIIIII GODOOOOOOOOOO MI STATE ROVINANDOOO. Il maschio davanti ha detto: – questa mi sta allagando il cazzo con i suoi succhi di figa, è della mia misura me lo avvolge come un guanto, me la sento tutta sul cazzo sssiiiiiii. Che scopata!! Si dai bella. Senti cosa vuol dire maschio? Non te li aspettavi due cazzi così da dei ragazzini eh?. Quanti ne hai fatti venire con questa figa bollente? Poi rivolto all’amico: – Me lo sta strizzando tutto non mi fa uscire più, le vengo dentroooooooo SSSSIIIIIIIIIIII AHHH SCHIZZOOOOOOOOOOOOO senti come ti innaffio la vaginaaa e in quel momento anche quello che si godeva il mio culo si è svuotato i coglioni, tra le mie chiappe e io ancora: – AHHH VENGO DI NUOVOOOO SVUOTATI LE PALLE STRONZOOOOOO DENTRO IL MIO CULOOOOOO DAIIIIII E TU MAIALE INNAFFIAMI LA FICAAAAACOSIIIIIIIIII.

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