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Racconti di Dominazione

BDSM

By 11 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

UN SOGNO FUORI DELLA REALTA’ RAZIONALE

La mia vita nella realtà quotidiana è sempre stata piena di eventi alcuni gratificanti altri meno ma nell’immaginazione ho superato tutte le inibizioni e fantasie sino a crearmi un vero e proprio status di vita alternativo alla realtà.
Naturalmente la maggior parte delle gratificazioni sono avvenute durante i sogni erotici per i quali ho una certa predilezione sino a sentirli come una vera e propria esistenza secondaria di vita.
Alcuni giorni fa ho incontrato un amico che non vedevo da molti anni e dopo i soliti convenevoli e ricordi del passato mi ha raccontato come vive la sua sessualità all’interno della sua famiglia ”’
La sera a casa ho pensato molto a quanto mi aveva raccontato il mio amico e pian piano nel mio inconscio ho creato i presupposti per un sogno fantastico che cercherò per quanto mi sarà possibile raccontare in queste pagine.
Sono a letto e mi addormento con quel pensiero”’
Nel mio studio come di consueto viene a trovarmi Stella una Signora sulla quarantina alla quale insegno ad adoperare il computer per il suo prossimo lavoro, è una bella donna quasi perfetta nel fisico con tutte le forme al posto giusto insomma ben fatta e con una sua carica erotica che traspare da ogni suo gesto e parola.
Dopo il lavoro ci mettiamo in piedi a parlare della sessualità dei giovani, avendo figli entrambi e quasi normale confrontarsi con le loro problematiche, e così facendo ci trovammo a parlare anche della nostra vita coniugale e di come gli anni cambiano la nostra esistenza e i rapporti con i rispettivi partners nei confronti del sesso e dell’eros che a suo dire sembrava una gomma della macchina che bucata con un piccolissimo chiodo si sgonfiava lentamente ma inesorabilmente prima di arrivare all’area di servizio.
Compresi perfettamente quello che Stella cercava di dirmi e mi venne spontaneo rassicurarla che non era la sola a fare queste considerazioni e che anche io la pensavo allo stesso modo e che tutto sommato per me era ancora peggio proprio per il mio ideale di eros che non era quello che facevo con mia moglie ma un qualcosa di più forte ed irrazionale, insomma che se avessi pensato ad un rapporto extra coniugale sarebbe stato al di fuori della norma usuale e per tanto difficile da attuare.
Stella rimase un po’confusa dalla mia affermazione ma nello stesso tempo innescai in lei una certa curiosità sino al punto che mi chiese:
– che intendi per inusuale e irrazionale ?
Gli risposi che non mi sembrava il caso di esternare le mie fantasie erotiche in quel momento, ma lei appoggiandomi le braccia sulle spalle ed avvicinandosi con le sue labbra quasi a sfiorare le mie mi disse:
– non ti vergognerai certo di me
Un po’ imbarazzato non sapevo dove mettere le mani così decisi di cingerle la vita ma senza stringere e le sussurrai piano
– ti prego non mi forzare non so se ”
Ma in quel momento le sue labbra s’incollarono alle mie e ci baciammo con un certo ardore e mentre i nostri corpi erano ormai fusi le nostre lingue si univano ripetutamente in un lungo bacio e le nostre mani cominciavano a cercare con il tatto l’oblio del piacere.
Dopo un primo assalto seguì un secondo e poi un terzo con le mani alla ricerca del contatto dei seni, delle cosce, dei glutei stringendo con forza per gustarne il piacere mentre dalla sua bocca uscivano gemiti dolci e le sue mani sul mio cazzo sembrava volesse staccarlo dal suo posto ed un continuo ‘
– siiii ancora’ più forte ‘ stringi forte ‘ fammi male ‘
– si stringo e ti voglio risposi ‘ ti voglio scopare ‘ ora ‘ subito ‘
E sdraiati per terra la scopai con tutta la voglia di un toro assatanato mentre i suoi sussulti sembravano da delirio ripentendo spesso :
– spaccamiiii, spaccamiiii lo voglio dentro fino in fondo ‘
– si siii cosììììì
– ti stacco i capezzoli ‘ lo senti come te li stringo ‘
– siii fammi quello che vuoiiiii
– ti sto scopando come una troia cosiiii
– si sarò sempre la tua troia ‘
– si ma anche la mia schiava vero ‘
– siiiii sarò sempre la tua schiava ‘ vengo vengoooooo
– si siiii anchiooooo
Venimmo insieme e rimanemmo abbracciati ancora sino a calmare il respiro affannoso e pian piano ci alzammo cercando i nostri vestiti mentre continuavamo a baciarci e darci un comportamento da esseri umani.
Dopo aver ripreso un aspetto quasi normale lei mi si avvicinò cingendomi le braccia al collo mi chiese se davvero l’avrei voluta come schiava sessuale.
Risposi che era il mio sogno segreto avere una donna con la quale sperimentare le mie voglie BDSM e provare il piacere di sentirla in mio potere in qualsiasi momento come se fosse una mia proprietà e che anche lei godesse di questa sua sottomissione e che il dolore anche se forte diventasse per lei una fonte di piacere.

Stella rispose senza alcun indugio.
– se vuoi sarò io la tua schiava, sai mi sento masochista e vorrei sperimentarlo con te.
– sei sicura, ti rendi conto di quello che stai dicendo ?
– si voglio mettermi alla prova, poi tu mi piaci e sarà gratificante farlo per il piacere di farti piacere e di godere insieme a te.
– non so se hai le idee chiare sull’argomento
– ce l’ho, ce l’ho
– bene visto che si è fatto tardi ti accompagno alla porta e ci vedremo domani, cosi ti farò una vera proposta con tutte le regole del caso, che ne dici ?
E sulla porta di casa baciandomi mi rispose:
– Ok a domani mio Padrone.
Quella sera stessa Stella mi chiamò.
Era eccitata .
La sola idea di un nuovo nostro incontro le metteva a dosso un strano formicolio e un vera e propria fibrillazione.
Mi disse che proprio perché non sapeva cosa l’aspettasse l’indomani i suoi sensi si svegliavano alla sola idea di quel qualcosa di ignoto che insieme volevamo scoprire.
La sola idea di sentirsi donna, schiava di un uomo che la potesse dominare sessualmente e mentalmente le rendeva l’attesa lunga e dolorosa.
Questo era già piacere, era quel godimento che tanti provano al momento dell’atto sessuale mentre Stella lo avvertiva fortemente al solo pensarci ”
Mi sembrava ti aver toccato il cielo con le dita tanta era la gioia e non vedevo l’ora di cominciare a prepararmi con qualcosa che desse la sensazione di un contratto con delle regole ben precise e non avendo esperienza sono ricorso ad internet dove da alcuni siti ho preso suggerimenti e indicazioni.
L’indomani decisi di non lavorare per avere il tempo di organizzarmi, cosi sono sceso in cantina e dopo averla ripulita ho preparato i vari punti di sospensione non ché il mobiletto con lucchetto dove avrei messo i vari attrezzi per il BDSM .
Sempre eccitatissimo mi sono recato presso un Sexy-shop in un paese vicino ed ho acquistato alcuni oggetti per sadomaso mentre i prodotti migliori avrei dovuto prenderli in un negozio più fornito in un’altra Città.
Rientro a casa e dispongo con accuratezza gli oggetti nell’apposito armadietto, poi vado nello studio ed al computer preparo una specie di contratto con le relative regole e già mentre le scrivevo mi eccitai al punto di sentire il cazzo duro come non mai e mentre mi toccavo pensavo alla fortuna che mi era capitata ‘ la donna giusta al momento giusto.
Appena ebbi finito ho chiamato al cellulare Stella per sapere la sua disponibilità per la sera e così fissammo quel primo incontro per le 9 di sera, lei mi chiese come doveva vestirsi ed io trovandomi un po’ impreparato le dissi di vestirsi come voleva purché fosse molto sexy, ci salutammo e cominciò per me l’attesa per l’eccezionale evento.
Ore 9 di sera, il campanello suona ed io vado ad aprire ‘
E’ lei ‘ e mi appare sulla porta d’ingresso vestita da mozzafiato, veramente bella con una camicetta bianca molto aderente semi aperta che mostrava una buona parte del seno, una gonna nera a tubino molto corta e dei tacchi di almeno 10 cm; rimasi un attimino a guardarla nel suo insieme e salutandola l’abbracciai baciandola con ardore ‘ poi lei mi disse:
– Eccomi mio Signore e Padrone la tua schiava pronta per Te ‘
Le sorrisi affettuosamente e la feci accomodare nello studio dove iniziammo a parlare del più e del meno tanto per stemperare l’alone di eccitazione che impregnava l’aria della stanza.
Iniziai dicendole che ci saremmo comportati con professionalità e distacco da quello che potevano essere i nostri sentimenti, ed ella annui ‘
Seduti davanti al computer le lessi il famoso contratto che prevedeva :
La sua sottomissione ai miei ordini
La cessione del suo corpo al mio BDSM
L’accettazione di ogni tipo di punizione
L’obbedienza anche fuori del nostro rifugio
Ed infine l’appartenenza mentale al suo Padrone
Stella mi confermò il tutto e mi chiese di stamparlo in modo da firmarlo e così facemmo.
Poi fu la volta delle regole che perfezionavano il contratto.
– OK ‘ procediamo mi disse.
Iniziai a leggere le regole :
Adorare il Padrone
Vestirsi come desidera il Padrone
Accettare di farsi legare dove e come decide il Padrone
Accettare di essere frustata si glutei ‘ seni ‘ cosce e altro’
Accettare le torture sul corpo con aghi, cera fusa, mollette e altro ‘
Farsi dilatare vagina e ano con falli artificiali e altro materiale ‘
Dare il massimo del piacere al Padrone con la bocca e con tutto il corpo ‘
Accettare di darsi ad altri su ordine del Padrone ‘
E quanto altro la fantasia del Padrone propone nel suo BDSM
Stella mi guarda e con decisione mi dice :
– mi sembra abbastanza impegnativo ‘ a me piace sfidare me stessa ‘
– OK accetto stampa il tutto che lo firmo.
Così dopo firmato e depositato anche questo atto in un cassetto sicuro le dissi con voce autoritaria:
– da questo momento la tua vita sessuale extra coniugale è mia ‘ pertanto iniziamo la nostra avventura ‘
– era ora ‘ mi rispose tutta raggiante.
La presi per mano e ci dirigemmo in cantina (il rifugio) e le mostrai come avevo impostato il tutto e che presto avrei avuto molto materiale in più.
Lei guardò e tocco tutto quello che c’era e poi guardandomi mi disse:
– uaooo ‘ qui si fa sul serio ‘ bene bene iniziamo ?
– OK spogliati gli ordinai ‘ e poi in piedi con le mani dietro la schiena attendi ‘
– OK mi rispose
ed io con fare serio le dissi che doveva rispondere sempre Si Padrone
– Si Padrone ho afferrato il concetto ‘
Quando fu pronta rimasi qualche istante a godermi quel corpo e quella pelle liscia e lucida mentre il cazzo si induriva di già, le girai di dietro e gli legai i polsi alla corda che calava dalla carrucola fissata al tetto.
– Oggi ti farò provare un po’ tutto ma solo in forma di assaggio ‘
– Si Padrone.
Iniziai con farle assaggiare la frusta senza esagerare nella forza ma ne assaporò ugualmente il sapore perché la vedevo divincolarsi ad ogni colpo ma senza un lamento, poi lasciai la frusta e presi la ‘canna’ ed iniziai a colpire i glutei, man mano che aumentavo il vigore aumentavano i suoi mugolii sino a divincolarsi e gridare per il dolore.
-Va tutto bene ? le chiesi
– Si Padrone.
Le massaggiai un po’ i glutei e passai ad occuparmi dei seni, dove bastarono pochi colpi per farla gridare e divincolarsi come un serpente.
Le ricordai che la seduta di oggi era soltanto un assaggio perciò fai bene mente locale a quello che sarà appena sarai degna del nome di ‘Schiava’, lei mosse la testa in segno di assenso.
Presi una crema lenitiva e le massaggiai il seno mentre i capezzoli già ben pronunciati presero ad indurirsi per il piacere mentre li stringevo sempre con maggior forza che lei da brava masochista sembrava incitarmi a proseguire.
Lasciai i capezzoli e presi degli aghi per siringhe ed iniziai ad infilarli nei seni con calma per assaporare le smorfie del suo viso e quando le forai da parte a parte il primo capezzolo la sentii gridare a denti stretti tendendosi in avanti come per sfidarmi ad essere più crudele con l’altro, ne presi atto con piacere e con un ago di dimensioni più grande le perforai l’altro capezzolo, ma questo la fece gridare dal dolore sbattendo i piedi e chiudendo gli occhi le apparvero due lacrimoni e le solcarono le guance.
Mi avvicinai ad asciugarle le lacrime con la lingua e mentre la baciavo le chiesi se dovevo smettere, lei riapri gli occhi e guardandomi mi disse di proseguire senza fare caso ne alle grida ne alle smorfie.
Così le girai di dietro e con gli aghi feci altrettanto sui glutei e siccome sono veramente belli e sodi ne approfittai infilando gli aghi con un po’ di sadismo e mentre li giravo dentro la carne lei si lamentava sempre di più sino a diventare un vero grido di dolore.
La lasciai circa 10 minuti con gli aghi infilati mentre preparavo la tortura successiva, appena fatto iniziai a levare gli aghi ed anche questo risultò un vero supplizio ma tra un lamento e qualche grido riuscii a levarli tutti.
Le comunicai che prima del prossimo trattamento le concedevo una pausa, cosi la slegai e tenendola tra le braccia l’accarezzavo e la baciavo mentre lei mi assecondava con amore e mi sussurrava negli orecchi grazie, grazie, grazie.
Dopo circa 15 minuti di coccole e visto che il tempo passava inesorabile perché doveva rientrare a casa mi chiese quanto sarebbe durata ancora questa sessione ed alla mia risposta mi chiese di ricominciare subito.
Così le presi i polsi e li legai dietro la schiena e piegata in avanti sul tavolaccio finii di bloccarla per le caviglie avendo così esposti alla mia mercè sia la fica che il buco del culo.
Presi della vasellina ed umettandomi il dito medio lo infilai nel culo facendolo scorrere avanti e indietro per lubrificarlo mentre per la fica non ve ne fu bisogno tanto era già zuppa dei suoi umori per il trattamento precedente.
Presi un dildo di una misura superiore ad un cazzo normale e cominciai a penetrarla nella fica con una certa difficoltà e con qualche suo lamento riuscii ad infilarcelo tutto cominciando così il classico movimento della scopata fermandomi appena la sentii mugolare dal piacere.
Presi un dildo anale di media dimensione e provai a penetrala nel culo, al ché lei mi disse che li era ancora inviolata, infatti me ne resi conto subito perché non riuscivo a penetrarla ma dopo vari tentativi con moderazione passai al metodo forte e premendo con vigore riuscii ad entrare mentre Stella gridava dal dolore, ma non curante lo infilai tutto nel culo.
Gli feci riprendere un po’ il fiato e cominciai il movimento di andi rivieni con tutti e due i dildi e mentre inizialmente si lamentava piano piano che andavo avanti cominciava a sentire piacere sino al raggiungimento di un favoloso orgasmo.
Appena terminarono gli spasmi dell’orgasmo e riprese coscienza del momento la slegai, le tolsi con delicatezza i due falli ed abbracciandola la baciai amorevolmente, poi le chiesi di inginocchiarsi e di prendere il mio cazzo in bocca, non esitò un attimo e mi fece un pompino con vera maestria e mentre venivo ingoiò tutto lo sperma senza perderne nemmeno una goccia.
Il tempo che avevamo a disposizione stava terminando così le misi una mantella lunga sulle spalle e salimmo in casa a farci una doccia e mentre ci asciugavamo mi diceva che si sentiva a proprio agio nei panni della masochista.
Si rivestì e mentre l’accompagnavo alla porta mi disse:
– Sono stata bene e sto ancora bene, spero di essere stata come tu volevi.
– Si, le risposi, sei stata brava veramente ma sarai così anche quando inizieremo le sessioni vere ?
– Si farò tutto quello che vorrai, perché voglio essere la tua ‘Schiava’ per sempre.
Ci salutammo e decidemmo di risentirci fra qualche giorno per le riflessioni sulla sessione e sul progetto futuro.

continua

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