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Racconti di Dominazione

Cagnetta Schiava

By 12 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Cagnetta

Sei lì ‘.
Davanti al computer’
Ti ha convinto tuo marito ‘.
Sai che devi obbedire’
Obbedire a chi? Sai soltanto che stai eseguendo gli ordini di un’altra persona:
per te &egrave IL PADRONE’
Non sai chi sia ‘ uomo ‘ donna ‘ bianco ‘ nero ‘
Sai soltanto che &egrave il tuo PADRONE ‘
Già da tempo ti invia gli ordini tramite tuo marito ‘
Tu devi eseguire, essere una brava Cagnetta, ubbidiente, sottomessa, schiava ‘
Non devi ribellarti, devi soltanto fare ciò che ti viene ordinato ‘
Come adesso, non sai ancora quali sono gli ordini del PADRONE ‘
Quelli che ha dato a tuo marito ‘ già tuo marito, che quando scopa &egrave un porco’ pronto a soddisfare tutti i voleri del PADRONE e a farti fare quello che vuole ‘
E tu perché lo fai? Ti piace? Ti eccita?
Forse non lo sai neanch&egrave tu, ma questo iniziato per gioco &egrave diventato qualcosa di diverso’
Anche tu non sai perché’
Perché obbedire ad uno sconosciuto’
Perché farsi trattare da schiava, farsi sottomettere ed umiliare’
Ma non ne puoi fare a meno’
Anche adesso non ne puoi fare a meno’
Ancora non sai quali sono gli ordini’
Gli ordini dati dal Padrone a tuo marito e che proprio adesso ti sta facendo fare’

E tu? Perché sei qui?
Ti ha portato tuo marito’
Sei in camcia da notte??? Con la sola maglietta??? Senza regiseno??? Senza mutandine???
E perché? Non lo sai. Devi soltanto ubbidire.
Sai che il padrone ti vuole col collare ed il guinzaglio’
E mentre stai leggendo, senti il cappio del guinzaglio che ti viene messo da tuo marito.
Sai cosa significa’
Sai che in tale veste sei solo una schiava’ la schiava del padrone ‘ non puoi ribellarti ‘ devi soltanto ubbidire’ Già ubbidire, ma quale sono gli ordini dati a tuo marito, non ti ha detto nulla ti ha portato davanti al computer’
Senti il cappio del collare ‘ non &egrave il solito’ &egrave fatto per le CAGNE ‘ quelle che non ubidiscono ‘ a strangolamento’ se tiri quando ti danno un ordine e non esegui senti il cappio che si stringe ‘
Ma sai che non puoi ribellarti ‘ devi solo ubbidire ‘

Ti ha portato davanti al computer’
Ti ha fatto sedere su di lui’
Ti ha fatto aprire le tue gambe’
Ti sta accarezzando’ prima le gambe ‘ poi sempre più su ‘ le cosce.. la passera’
Tu stai li ‘ a leggere ‘ ti eccita sapere che stai eseguendo gli ordini ‘ ordini del PADRONE ‘ sei tutta bagnata ‘
Lo sai’ da quando &egrave iniziato questo gioco ‘ non riesci a non pensarci ‘ ogni volta che tuo marito ti tocca’ ti viene in mente il PADRONE ‘ non sai perché lo sta facendo ‘ ci pensi ‘ lo chiedi ‘ e quando ti dice che sta eseguendo gli ordini del PADRONE non puoi fare a meno di bagnarti e colare tutta’
Ma quali sono gli ordini che ha dato il PADRONE? Non lo sai, ma sei lì ad ubbidire, ad aspettare gli ordini, ed intanto continui a leggere’

Tuo marito ti ricorda: ‘come ti vuole il padrone quando sei al computer?’
Lo sai’
Come ti vuole???
Lo sai’ ti vuole completamente nuda’
Sai anche il perché’ vuole sottometterti’ vuole umiliarti’ vuole fare di te quello che vuole’ vuole che voi due facciate tutto quello che vi ordina ‘ e sai che il porco di tuo marito &egrave pronto a tutto’
Si &egrave geloso’ ma gli piace farsi comandare e farti fare quello che vuole il PADRONE’
Te lo ha detto un sacco di volte ‘ si eccita’ si eccita vederti eccitata’ sottomessa’ schiava’ nelle sue mani’ a fare tutto quello che ti ordina ‘
E tu non puoi farne a meno’
Piace anche a te’
Ti senti eccitata’
Ti senti sottomessa’
Sai di essere la CAGNA agli ordini del PADRONE’
Ed ora senti che ti sta abbassando le spalline’
Le abbassa’
Ti scopre le spalle’
Ti scopre i seni’ li lascia liberi’ li mette in mostra ‘Già in mostra’ lo sai che gli piace’ che il Padrone ha ordinargli di metterle in mostra’
Lo hai fatto altre volte’ ti ha fatto mettere davanti alla finestra’ con i seni liberi’ ti ha fatto stare li’ alla merc&egrave di chi passando poteva sbirciare’ vederti’
Perché???
Lo sai erano ordini del PADRONE’
E tu?
Stavi li ad obbedire’

Ed ora???
Anche adesso stai li ad ubbidire ‘ aspettare gli ordini ‘ eseguirli’
Abbassi le braccia e l’aiuti a togliere l’ultimo capo che ti copriva’
Lo fai scivolare’
Cade a terra..
Sei completamente nuda’
Sei tutta bagnata’

Ma quali sono gli ordini del PADRONE???
Non lo sai’
Senti tuo marito che ti prende la mano’
Te l’avvicina alla passera’
Te la strofina sul bottoncino’
Poi arriva l’ordine:’toccati ‘ CAGNA’ fai un po’ la TROIA’ sai che gli piace ‘vederti’ così”

Lo sai che gli piace farti fare la TROIA’
‘Vedermi così???’
Sai che tuo marito poi racconta tutto al PADRONE’ nei minimi dettagli’ gli dice tutto di te’
Sai che gli ha inviato le tue foto’ e sai quali’
Non vorresti’
Ma la tua passera dice diversamente’ continua a bagnarsi mentre la strofini’

Altro ordine:’apri di più le gambe, continua a toccarti’ fai ‘vedere’ al PADRONE che sai fare la TROIA’ la sua TROIA”
E tu???
Esegui, apri di più le gambe, ti tocchi, ti senti esposta, schiava sottomessa alla volontà del PADRONE e ti eccita’

Ma quali sono gli ordini del PADRONE???
Ancora non li sai’
Continui’
Ti piace’
Sei quasi al culmine’
Non ti importa più nulla’
Vuoi godere’

‘ed arriva l’ultimo ordine:”continua PUTTANA’ continua’ che il PADRONE TI STA GUARDANDO’ finalmente ti vede’ aveva ragione LUI sei nata per essere SCHIAVA’ comandata’ sottomessa’ e farai tutto quello che ti ordina””

COME MI VEDE???

Ti blocchi’ solo ora ti accorgi della WEB CAM’ non ne capisci’ immagini che sia accesa’
Ora capisci quale erano gli ordini dati dal PADRONE’
Ora capisci cosa ha fatto il porfo di tuo marito’
Dall’altra parte, chi sa dove, c’&egrave il PADRONE’
ha visto tutto’
ti ha visto’
nuda’
mentre ti tocchi’
con la passera aperta’
bagnata’
come’
come una PUTTANA’

Ma &egrave solo un attimo’
Senti lo strappo del guinzaglio’ che stringe il collo ‘ ti riporta al presente’ ti riporta al fatto che devi ubbidire’ lo senti stringere’ e l’ordine: ‘CONTINUA PUTTANA’ NON FERMARTI’ VUOLE VEDERTI MENTRE GODI’ CONTINUA A TOCCARTI”

E Tu???
Sai di essere una schiava’
Non ti importa nulla’ ormai ti ha vista’ ti sta guardando’
Non vuoi’ non vuoi’
Ma la tua mano scende’ tocca la passera’ e ti piace’ continui’ sei una SCHIAVA’
Si! Sei una SCHIAVA’ felice di esserlo’ che in questo momento sta godendo’

Poi si vedrà’.

Commenti m.laroccam@libero.it
IL PADRONE

Come era potuto accadere’.
Come ti eri ritrovata lì’
Davanti al computer’
Ad ubbidire agli ordini di uno sconosciuto (o una) ‘.
Come era potuto accadere di trovarti lì, nuda, a toccarti e farti guardare attraverso la web cam???

Tutto era iniziato per gioco’
Per evadere dalla routine’.
Per provare nuovi stimoli’
Perch&egrave tuo marito ‘si ‘quel porco di tuo marito’ ti costringeva (ma poi non proprio ti costringeva) a leggere quei racconti’
Dicevi che non ti interessavano ‘ invece ‘ tu lo sai’ sai che ti bagnavi tutta, anche se non volevi ‘ era più forte di te’. Ed &egrave così che comincia ‘.

Dai, tieni, leggi’.
Dai, non voglio’ non mi va di leggere ‘ accarezzami’.
ZITTA’ PORCA’ LO SAI:::QUANDO TI METTI IL COLLARE DEVI SOLO OBBEDIRE’ NON PUOI CHIEDERE NULLA’ SEI UNA SCHIAVA’ LO SAI???? (Vedi i racconti precedenti)
Si lo so che sono una schiava’
ALLORA LEGGI PORCA CHE TI PIACE’.
Non &egrave vero’
ZITTA PORCA LEGGI’.

”’
un gioco troppo audace (1)
Da tanto tempo avrei voluto vedere almeno, una volta, mia moglie Pan vestita in modo provocante, ma il suo guardaroba, estremamente sobrio, tailleur seri, gonne sotto il ginocchio, sembrava non subire nessuna modifica. Tanto meno la lingerie. Quando le chiedevo di comprarsi qualche abitino un po’ sexy, lei sorrideva e cambiava discorso. Così presi la decisione. Le regalai un miniabito da portare senza reggiseno : si allacciava con un nodo intorno al collo e lasciava la schiena completamente scoperta. Non pago cercai anche un intimo particolare, un tanga, che le avrebbe lasciato nudo sotto il vestito quel suo meraviglioso culo, un reggicalze e delle calze nere velate con una riga nera per accentuare l’armonia delle sue bellissime gambe. Per completare un paio di sandali bianchi, contrastanti con il nero delle calze, che si allacciavano con un cinturino attorno alla caviglia e con dei tacchi a spillo vertiginosi. Sarebbe stato un bel cambiamento per una come lei che aveva sempre indossato collant ritenendo calze e reggicalze volgari. L’abito mi sembrò troppo corto e mi chiesi se sarebbe arrivato a coprirle il bordo delle calze, ma ormai non c’era tempo per cambiare. Le lasciai il pacco ben confezionato in camera, uscii prima che arrivasse. La avvisai sul cellulare di un mio regalo. Mi sembrava entusisata, di certo non si immaginava cosa le avessi preparato.
Quando la raggiunsi tra il curioso e l’eccitato, ero profondamente scettico , pensavo che non avrebbe fatto niente. Invece la trovai a dir poco fantastica: aveva indossato il vestitino, corto come mai ne aveva portato uno, annodato attorno al collo le lasciava la schiena completamente nuda e un abbondante visione delle tette.
I sandali con i tacchi a spillo le slanciavano le gambe divinamente. Era eccitante vederla in una tenuta così sexy. ‘Ti piace il mio culo?’, mi disse, lasciandomi allibito usando un vocabolario che non le avevo mai sentito usare. Poi sempre con lo stesso tono mi chiese di esprimere un paragone con chissà quale modella avessi citato in passato o il ricordo di un nostro amico che descriveva i culi delle ragazze creole. La abbracciai e mi strusciai contro di lei. La sentivo fremere. Osai di più e le chiesi di uscire a cena vestita così. Titubante mi rispose che si vergognava, visto che l’orlo della gonna arrivava appena a coprire il bordo delle calze. Insistetti protestò un po’ ma alla fine accettò a condizione di trovare un posto dove non avrebbe potuto essere riconosciuta ‘mi fai impazzire, sei l’unica persona al mondo che riuscirebbe a portarmi a cene vestita in questo modo.’ ”

Voi uomini siete tutti dei porci’ non pensate ad altro’ e tu non sei diverso.. ti piace che la fa uscire in quel modo ‘Non &egrave vero???
Si &egrave vero’ e Tu vorresti uscire così???
SEI PAZZO, NON DIRE SCIOCCHEZZE’
Continua a leggere troietta’ e vedi cosa gli ha fatto fare ‘

Intanto il porco di tuo marito ti continuava ad accarezzarti, a toccarti la passera’
E tu’ tu eri sempre più bagnata’ il racconto ti stava eccitando’ e continuavi a leggere’

”’Uscimmo dal nostro palazzo anonimamente, Pan aveva indossato uno spolverino per coprire il vestito e teneva i sandali con i tacchii a spillo in una busta che indossò solo una volta salita in auto togliendosi subito dopo anche lo spolverino. Solo un marito innamorato può immaginare quanto sia eccitante uscire a cena con una moglie trasformata in un’incantevole ‘femme fatale’. La mia mano continuava a correre lungo le sue cosce morbide fino alla fine della calza per scivolare sulla sua pelle vellutata. Raggiungemmo la nostra meta una città ben lontana da dove abitiamo. Avevo l’indirizzo di un ristorantino che faceva al caso nostro e per accentuare l’anonimato scelsi di fare l’ultimo tratto con un taxy. Cercò lo spolverino, la presi per mano e la feci scendere. Le dissi che era bellissima. Cercò ancora delle scuse per farsi ridare lo spolverino. ‘ se mi vede qualcuno che mi conosce?’. Le risposi che non avrebbe avuto nullo da nascondere tanto era stupenda e che non avrebbe mai più dovuto nascondere la sua bellezza dietro abiti che non le facessero onore. Anche lo sguardo del taxista sembrava esprimere lo stesso parere. Salita sul taxi lei stirò verso il basso il bordo della gonna che si era arricciato scoprendo il bordo delle calze . Mi chiese di ritornare , ora si vergognava di essere uscita così e si sentiva nuda. Di fatto sotto l’abito indossava solo un minuscolo perizoma. Furtivamente senza che il taxista si accorgesse di nulla, vincendo una minima resistenza, le infilai la mano sotto la gonna, sfiorando le calze e poi le cosce nude fino sulla stoffa del perizoma. La sentii calda ed eccitata; Pan strinse le gambe ‘..non ora..’ . Eravamo quasi davanti al ristorante. Mi chiese di nuovo di tornare. Il taxista ci indicò la fine della corsa. Scesi. Aprii la portiera a Pan e le porsi la mano per scendere. Scese dal taxy non riuscendo a trattenere l’orlo della gonna che le scoprì le cosce nude sopra il pizzo delle calze esponendosi allo sguardo indiscreto del taxista. Entrammo nel ristorante; attraversò il salone; i suoi tacchi a spillo valorizzavano le gambe generosamente scoperte dalla minigonna ed il culo ondeggiava facendo voltare molti avventori; schiena scoperta e tette straboccanti ed i laccetti del reggicalze che si disegnavano sotto il vestito la rendevano sexy e desiderabile. Sedendosi il suo imbarazzo crebbe accorgendosi di non poter evitare alla gonna di risalire e lasciare ben intravedere il bordo delle calze; cercò di coprirsi con la tovaglia ma non fu sufficiente per cui usò un tovagliolo aperto sulle ginocchia. In un tavolo di fronte c’era un gruppo di orientali che, sorridendo e parlottando, gettavano in continuazione delle occhiate verso Pan. Le presi una mano, stava tremando. Mi disse che si stava vergognando a morte che le stavo facendo fare la figura della puttana ‘.. la mia puttana per una notte…’ mi trattenni ma solo per un secondo. Non avevo mai usato un linguaggio così crudo con lei, ma non reagì , sorrisi e ripresi ‘non mi dici sempre che per me faresti qualunque cosa?’.
Pan mi sorrise a sua volta e lo interpretai come un incoraggiamento.
‘Tanto per cominciare potresti toglierti il tovagliolo dalle gambe, così potrò guardartele per tutta la sera’ .Pan abbassò una mano e portò il tovagliolo sulla tavalo lasciando in questo modo in mostra le sue cosce nude sopra l’orlo delle calze. Nel locale erano restati solo il gruppo degli orientali che stavano ormai indirizzando tutta la loro attenzione verso le gambe di Pan. Le porsi il tovagliolo pensando di interrompere la sua esibizione, ma lei si spinse oltre ” Dici che le mie gambe piacciono nche a loro ? del resto anche a te piace guardarmi ” tentò un’ennesima provocazione che non mi lasciai sfuggire ‘guarda che non sono geloso, ho sempre pensato che nascondere le tue grazie , come dici tu, sia solo un peccato, anzi se le accavalli li farai ancora più contenti’.
‘non credi ne sia capace?’ Spostò di poco indietro la sedia e dal suo movimento capii che lo stava facendo, ma l’arrivo del cameriere la fece ricomporre immediatamente. Anzich&egrave il cameriere era però Alfredo, il proprietario del locale, che molto garbatamente si complimentò per la bellezza di Pan facendola quasi arrossire poi, senza ritegno, disse che quei clienti erano giapponesi che gestivano un locale della città . Da lui stavano festeggiando il compleanno di uno di loro che era restato colpito dalla sensualità di Pan e le chiese se gentilmente accettasse di essere lei a portare la torta con le candeline al loro tavolo. Era evidente che c’era da parte di tutti la voglia di vedersela sfilare più da vicino e sinceramente il fatto che tutti se la stessero mangiando con gli occhi mi eccitava. Pan non sapeva cosa dire, Alfredo mi guardò. ‘Vai pure’ annuii a Pan ed Alfredo disse che l’avrebbe aspettata in cucina.
“MA dovrò passare davanti a quei signori vestita in questo modo, con questo decolteé che mi lascia quasi in bella vista le tette?’
‘e che c’&egrave di male? Sei una bella donna e chi resisterebbe alla tua sensualità, l’estate scorsa a Majorca non ti sei messa anche in topless? E su quella spiaggia deserta non ti eri accorta che qualcuno aveva apprezzato il bel panorama che offrivi? credo che potresti tranquillamente accettare la proposta di Alfredo’
‘E cosa dovrei fare?”
“Solo portare la torta al loro tavolo, anzi passagli davanti camminando sensualmente.”
Il mio cuore accelerò stimolato da quello che ero riuscito a dirle, un mix di eccitazione curiosità e timore per quello che le avevo chiesto. Quale sarebbe stata la sua reazione ora? Sarà stato l’ambiente anonimo, fatto sta che Pan senza dire nulla si alzò restando difianco a me senza che la potessero vedere. Era uno spettacolo; scarpe col tacco a spillo, gambe velate dalle calze che oltre a mostrare l’attaccatura del reggicalze lasciavano scoperti alcuni centimetri di coscia nuda che la gonna non riusciva a coprire. Si girò esibendo solo per me il suo sedere rotondo coperto solo dal minuscolo perizoma. Mi sembrava di scoppiare. Si abbassò l’orlo della gonna e si avviò verso Alfredo sculettando. Era uno spettacolo, le due tette disegnate sotto la sottile stoffa dell’abitino sembravano esplodere vergognosamente,le gambe sembravano non finire ed in quel modo sensuale attraversò tutta la sala.
Poco dopo uscì tenendo una grossa torta con delle candeline. Pan stava per andare verso il tavolo. Alfredo la fermò trattenendola per i fianchi mentre un cameriere accese le candeline. Abbassarono le luci nel locale. Alfredo la tratteneva ancora per i fianchi, io la guardavo a pochi metri da lei. Ebbi un sussulto per quello che stava succedendo. Alfredo con movimenti impercettibili tenendo le mani su fianchi di Pan le aveva fatto risalire l’orlo della gonna così che si vedessero bene calze e reggicalze ma quel che era peggio arrivava a scoprirle parte del suo sedere. La lasciò e mentre cantavano ‘happy birthday’ lei si avvicinò al tavolo. Appoggiata la torta sul tavolo, Alfredo la invitò a spingerla più avanti, ma, così facendo finì col flettere il troppo il busto, lasciando al giapponese che l’aveva davanti la magnifica visione sulle sue tette ma a quelli che erano restati dietro, la rotondità del suo culo ormai completamente scoperta. Restai quasi indignato ma ancor più scioccato, per il fatto che in quella posizione qualcuno riuscì anche ad immortalarla nella classica foto ricordo. Riaccesero le luci e tutti la videro con le gambe generosamente scoperte; raccolse un’ovazione e solo allora si rese conto del suo stato. Si abbassò l’orlo della gonna e corse da me tra i fischi dei presenti.
‘ Mi sono sentita sprofondare dalla vergogna in mezzo a quella sala’ disse Pan. ‘Mi sono sentita ‘ abbassò gli occhi e dopo un attimo di esitazione riprese- una puttana’ disse con un filo di voce. E visto che se la prendeva con me le risposi ‘ e tu ti sei fatta trattare come una puttana senza ribellarti ad uno sconosciuto che ti sollevava la gonna ‘ Non parlava,le presi la mano e la sentivo nuovamente fremere. Lei si era eccitata di questo suo esibizionismo fino ad allora sconosciuto ed io altrettanto nel vederla così sexy. Senza che né io né Pan parlassimo Alfredo tornò da noi ‘&egrave sempre piacevole ammirare una bella donna che si lascia guardare ‘ passò vicino a Pan e allontanandosi Alfredo le sfiorò il collo con la mano ‘torno fra poco’.
Eravamo restati ammutoliti. Le frasi di quello sconosciuto mi rimbombavano nella testa e tanto mi ingelosiva, tanto mi eccitava l’idea di vedere mia moglie al centro delle sue attenzioni. Ripeteva ‘che figura, che figura, sei pazzo, non ti dovevo ascoltare, per chi mi ha presa ? penserà veramente che sono una puttana….. ti rendi conto…..andiamocene ‘
‘Aspettiamo che ritorni ‘. Le appoggiai una mano sulla coscia scivolando sul bordo della calza. Pan era ansimante. Ero tanto eccitato che stavo perdendo di vista la realtà. ‘In fondo,non negare, ti &egrave piaciuto, ti sei sentita una star’ Pan si ammutolì vedendo Alfredo ritornare da noi.
‘E’ stata magnifica, ma penso che potrebbe essere ancor più provocante” disse sorridendo. Cosa poteva fare più di così? Ci guardammo interdetti.
‘Sono sicuro che dovreste lasciarvi ammirare ancora di più . Sareste una cameriera perfetta per il mio locale e magari potreste trasformarvi in un’eccitante cameriera sexy – le disse ‘
‘Per tutta la sera hanno potuto seguire le tue esibizioni al tavolo ‘ aveva preso a darle del tu ‘ non vedo perché non offrirci qualcosa di più da vedere andando a servire al loro tavolo’
Pan teneva gli occhi bassi pieni ora di vergogna che si era sostituita alla sua impertinenza giocata tra noi due.
Cercai di protestare poco convinto
‘ vi sdegnate per una proposta un po’ osée? E prima cosa avete fatto?’
Eravamo allibiti. ‘saresti una cameriera incantevole’ riprese Alfredo che si alzò dirigendosi verso il tavolo dei nostri spettatori. Subito dopo passò davanti a noi seguito dai giapponesi che guardavano Pan come se la stessero spogliando con gli occhi. Scomparvero salendo sul soppalco lungo una scala a chiocciola. Li sentivamo vociare, ridere Con un filo di voce Pan mi chiese ancora di andarcene.
‘Sai ‘ le dissi, non sapevo cosa mi stesse prendendo ma ormai decisi di passare ogni limite- non saresti male come cameriera sexy , quel diavolo di un proprietario ha ragione.’
‘ vorresti davvero che servissi al loro tavolo per tutta una sera? Mi vengono i brividi al solo pensiero… ‘
Le infilai ancora una mano sotto la gonna. La sentii eccitata
“Fermati, mi stai eccitando troppo ‘ disse Pan con un filo di voce
‘mi piace eccitarti, pensarti esibita così impudicamente’ ripresi io.
‘Ma sei perverso a pensare di mostrare la tua mogliettina seminuda a degli estranei’
‘Sarò anche perverso e tu cosa mi dici allora, non ti sei tirata indietro e hai lasciato che ti scoprisse il culo e non dirmi che non te ne eri accorta.’.
Un attimo di silenzio ‘Non avrei dovuto… ma, più mi vergognavo più trovavo la cosa eccitante, non ho mai osato portare abiti oseé ed ora invece…. sei tu,mi sono sentita tua più che mai, in fondo sei stato tu ad offrirmi ed in quel momento mi sono sentita completamente tua, eri tu che mi comandavi…ed ora cosa vuoi che faccia? ‘
Quella sua disponibilità mi stava eccitando enormemente.
Le piaceva essere ammirata. Ero a dir poco sorpreso. Sentivo una sorta di euforia trasgressiva : ‘credo che d’ora in poi ti porterò sempre a cena con abiti sempre più sexy,te lo dicevo che sei troppo eccitante quando ti scopri e ne hai di cose da scoprire. E’ un’insulto alla bellezza nascondere le tue gambe e non usare dei decolteé oseé’ .
Pan era eccitata, i suoi occhi lucidi e ansimante mi sussurrò ‘ se vuoi, ma dopo non sarai geloso…..’ Non completò il discorso che la voce di Alfredo ci interruppe.
Seguito da uno del gruppo ridiscese accompagnandolo in un’altra direzione per poi tornare da noi.
‘Ormai nel locale ci siamo solo noi. Ho lasciato il signore a scegliere i vini, ma ritorniamo a noi, allora cosa avete deciso?’
”. Volevo sapere se ‘. Noi avremmo pensato…’ – non riuscivo ad articolare un discorso Alfredo mi anticipò ‘avete cambiato idea. ‘ disse secco.
Titubante ripresi il discorso ‘ beh, si, se siete ancora disponibile mia moglie &egrave disposta a servire ai tavoli dei vostri clienti ‘.’
‘Direi che &egrave un’ottima scelta ‘ mi rubò le parole- &egrave già stata magnifica ed io potrei essere disponibile ma solo se accetterete le mie condizioni e come vi ho detto penso che dovrà spingersi un po’ più in là, sa i miei clienti sono ‘. diciamo: esigenti del resto guardate quanto impiega a scegliere uno champagne ‘
Restammo in silenzio. Il cuore mi batteva mi vergognavo e nello stesso tempo ero paurosamente eccitato. Strinsi la mano a Pan sapendo che il gioco stava diventando perversamente eccitante.
Vista la nostra titubanza ‘nessuno ti obbliga a continuare – le disse – ma se ora se accetti di restare ti dovrai preparare come una perfetta cameriera sexy senza sottrarti a nessuna delle miecondizioni.’
Nessuno di noi parlava.
‘allora siamo d’accordo?’ Pan abbassò gli occhi ed io annuii.
Alfredo si alzò e ci disse di aspettarlo.
‘Non stiamo esagerando?’ mi disse ‘ e poi quali condizioni sono?’
‘Una cameriera deve pur accettare le condizioni di lavoro del suo padrone…’
‘ il mio padrone? ‘troncò il discorso con il ritorno di che teneva tra le mani un grembiulino bianco come quello che le cameriere mettevano per servire ai tavoli, lo porse a Pan e senza tergiversare le chiese di indossarlo. Pan mi guardava come se aspettasse una mia approvazione.
Sentivo uno stato di perversa eccitazione per la situazione che si era creata.
Pan teneva il grembiulino bianco tra le mani. Alfredo capendo che ormai avrebbe potuto orchestrare la serata forzò la situazione ‘dovresti alzarti ‘ si rivolse quasi con melliflua cortesia a Pan- …per indossarlo non puoi fare diversamente’
Pan sorrise quasi forzatamente ma si alzò. Lasciò che Alfredo si riprendesse il grembiulino e con cura lo annodasse alla sua vita e portasse poi la pettorina intorno al suo collo .
‘ve la posso rubare un attimo?’ Per un attimo fui portato a fermarli ma Alfredo neanche attese la mia risposta che prendendola per mano la portò nella sala accanto. Solo un attimo e mi alzai anch’io per sapere cosa volesse fare a mia moglie. Girando l’angolo la vidi seduta in equilibrio precario su uno sgabello lasciarsi truccare occhi e labbra da Alfredo che si muoveva con l’abilità di un estetista. I capelli legati a chignon davano al suo viso una sensualità mai vista, ma ancora di più restai turbato nel vederla immobile difronte a lui con la gonna che era vergognosomanete risalita lasciandole scoperte le cosce nude. Pan scorse la sua immagine e abbassò lo sguardo quasi per pudore. Le labbra erano state trasformate in una viva carnalità , l’ombretto nero agli occhi era molto spinto . Il trucco la rendeva ancor più affascinante, il cambiamento era radicale non c’era più traccia della donna che un’ora prima era entrata con me in quel ristorante per una normalissima cena. Non mi sapevo capacitare di come era potuto accadere che uno sconosciuto ci avesse trascinato fin li, eppure nessuno parlava aspettando lo svolgersi degli eventi. Alfredo la aiutò a scendere dallo sgabello e la gonna scivolò ancora più su mostrando completamente calze e reggicalze .Alfredo commentò che Pan avrebbe offerto uno spettacolo eccezionale girando così per il suo locale e sorridendo le indicò di ritornare nell’altra stanza. Pan senza fiatare ad occhi bassi e dopo essersi tirata l’orlo della gonna verso il basso coprendosi le gambe tremante si avviò verso l’altra stanza camminando sui tacchi a spillo con il culo che ondeggiava volgarmente.
Alfredo la fermò . Con un gentile ‘posso’ che non trovò la nostra opposizione, le prese tra le mani il bordo superiore della gonna e lo portò più verso l’alto scoprendo maggiormente le gambe fino all’orlo delle calze lasciando vedere la pelle nuda ‘due gambe così belle &egrave un peccato coprirle – e aggiunse – così mi sembrate una perfetta cameriera sexy, del resto non avevate nascosto di meno prima’. Pan mi guardò,era innegabile che entrambi ci stavamo eccitando per quella proposta troppo azzardata, ma viste come erano andate le cose si poteva continuare a giocare.
Guardavo Pan in quei pochi centimetri di stoffa Avrei voluto prenderla per mano e scappare. Il cuore mi batteva mi vergognavo e nello stesso tempo ero paurosamente eccitato. Pan era immobile e lei pure sembrava eccitata.
Il proprietario accarezzò la sua schiena nuda ‘se vuoi fare la cameriera sexy ‘ usò questo termine in modo autoritario – devi andare fino in fondo’ Le appoggiò le mani sul collo sistemandole il grembiulino, scivolò sulla schiena nuda fino al nodo dell’abito che con un mossa rapida sciolse con decisione, scoprendole ancora di più la schiena. Pan immobile non faceva una piega. ‘Ma, siete pazzo’ sussurrai tra il sorpreso e l’allibito. Mi rispose di non temere e fissò i bordi dei nodi alla pettorina del grembiulino ‘in questo modo il nodo del grembiule sosterrà l’abito’ Restai impalato a guardare Pan con la schiena completamente nuda . Non avevo mai provato una tale eccitazione, fiumi di adrenalina scorrevano nelle mie vene facendo battere il cuore all’impazzata. Lui le fece strada ed io la guardava in quel suo incedere impudico Con una tensione alle stelle ed un groppo alla gola, con un ultimo senso di pudore ripresi ‘Non penserete davvero che ….. Questo gioco mi &egrave piaciuto fino ad ora, adesso ci fermiamo’
‘Non vorrete fermarvi sul più bello, non siete curioso di sapere come se la cava la nostra cameriera sexy? ‘
Poi aggiunse che lui mi avrebbe presentato al capo della comitiva dei giapponesi dicendogli che gli avevo portato mia moglie perch&egrave la potessi trasformare nella sua cameriera sexy . Tuttavia per rendere la cosa più credibile, dopo avermelo presentato, avrei dovuto uscire dal ristorante rientrando, non visto, dalla porta di servizio. La voleva veramente offrire a degli sconosciuti, ma quella nuova affermazione mi fece accaponar la pelle lasciandomi perplesso. Era un gioco o qualcosa di diverso?
Lui le disse di tenersi pronta e quando sarebbe ricomparso con il giapponese, mentre l’avrebbe trattenuto all’inizio della scala, lei avrebbe dovuto raggiungerlo per andare a prendere le coppe di champagne : ‘voglio che tu mi raggiunga e mi dica :padrone , vado bene così per servire al loro tavolo?’
Alfredo si avvicinò a Pan le appoggiò una mano sul culo senza che lei reagisse e senza ritegno disse ‘il culo di vostra moglie &egrave stupendo… e un’altra cosa ‘ si rivolse a me-Visto che il culo di vostra moglie con una gonna così corta si intravvede non vedo l’utilità di continuare a tenere un così antiestetico tanga , vi sarei grato se prima di lasciarla venire da me glielo toglieste, il grembiulino &egrave sufficientemente lungo da coprirla anche nei movimenti’
Quello che mi stava proponendo era folle . Pan restò a guardarmi.
Se ne andò sicuro di se e ci lasciò soli. Dove eravamo finiti? Mi vergognavo ed allo stesso tempo ero eccitato. Cosa avrebbero detto i nostri conoscenti se avessero visto Pan in quel modo seminuda in mezzo a quel ristorante?
Restammo immobili, abbracciati
La sentivo tremare tra le mie braccia. Mi venivano i brividi e nello stesso tempo mi eccitavo appoggiando il mio sesso sul suo culo. Scivolai con una mano sulle cosce fino a raggiungere la pelle nuda alla fine della calza e scivolare poi sulla stoffa del perizoma. La sua fighetta era calda e le mutandine bagnate.
‘ti prego,sono tua moglie, non vorrai continuare davvero ? ‘

La situazione eccitava entrambi come l’idea di saperla abbandonata nelle mani di un estraneo mandata a servire alla tavola dei giapponesi seminuda.
Le presi l’elastico del tanga
‘no ti prego fermati…… non mi fai capire più niente- sospirò Pan-‘ supplicò con poca convinzione
Le feci scivolare quel minuscolo indumento giù per le gambe. Ora sotto l’abito era completamente nuda .
Improvvisamente comparve Alfredo accompagnato dal giapponese soffermandosi come ci aveva detto, al fondo della scala
Baciai Pan sul collo e le sussurrai in un orecchio ‘Vai a servire al tavolo come ti ha chiesto il tuo padrone’ Pan tremava, le accarezzai il sesso aumentando ancora di più la tensione e andai verso il proprietario del ristorante.
Mi presentò al giapponese che conosceva bene l’italiano.
‘lui &egrave il marito. Mi lascia la moglie perch&egrave la possa trasformare nel modo che sai e poi sarà a vostra completa disposizione’
Quel ‘completa disposizione’ mi gelò, ma ora come si sarebbe potuto tornare indietro?
Iniziammo a recitare la sceneggiata concordata
‘ Allora siete d’accordo ‘ disse il mio interlocutore – vostra moglie resta qua’
‘ d’accordo potrà lavorare come cameriera’ dissi
Alfred sorrise ‘ Una cameriera particolare… e, suppongo che l’abbiate preparata come vi avevo chiesto?’ decisi di restare al gioco ed annuii. Lui mi lasciò solo difronte al giapponese ‘gran bella donna- sorrise- &egrave tutta la sera che la stiamo guardando, siete fortunato.’ Poi aggiunse qualcosa che mi turbò, meglio mi creò fastidio accrescendo quel senso di gelosia che fino a quel momento non avevo ancora provato ‘Non avrei mai pensato quando l’ho vista per la prima volta questa sera che sarebbe stato così semplice portarla a comportarsi così e se Alfredo c’&egrave riuscito in così poco tempo vedrete che potremo ottenere ed esigere da lei molto di più’ . Non riuscii a dire nulla perch&egrave Alfredo stava già ritornando con il mio spolverino accompagnandomi alla porta. Mentre la apriva il giapponese mi squadrò. Un brivido mi corse lungo la schiena quando il proprietario si rivolse a lui ‘Solo un attimo e la vostra gheisha sarà da voi ‘ e fece un cenno a Pan che ci raggiunse ” padrone , vado bene così per servire al loro tavolo?’ . Il dado era tratto.
Alfredo facendole cenno le indicò un vassoio Pan, prese il vassoio e si diresse verso noi. Era magnifica, tra il bordo della gonna e le calze c’erano almeno cinque centimetri di coscia nuda e il culo si intravedeva mentre camminava quel che bastava per essere indecente.
‘tu intanto sali pure e prendi le loro ordinazioni’
Pan si scostò lasciando la strada al giapponese che squadrandole le gambe le fece cenno di precederlo. Pan si fermò guardandoci ed il proprietario sorridendo ‘su cosa aspetti vai ‘
Pan senza scampo salì il primo gradino della scala a chiocciola ed i suoi passi successivi svelarono le sue nudità.
A metà scala lui la fece arrestare, chiedendole di aspettare il giapponese che dietro di lei non poteva che gustarsi al meglio quello spettacolo, le gambe fasciate dalle calze nere , il culo completamente nudo e tutto il resto che ad ogni piccolo passo si esponeva vergognosamente.
Mi chiuse la porta in faccia senza lasciarmi il tempo di replicare . Guadagnai velocemente il retro del locale. Gettando un’occhiata al piano di sopra vidi una vetrata del locale illuminata e mi accorsi che chiunque dalla strada buttando un occhio li dentro avrebbe visto Pan in quella tenuta indecente. La porta sul retro era chiusa. Corsi nuovamente davanti ma anche la serranda del locale era stata abbassata. Raggiunsi la sola finestra aperta ancora accessibile .
Si sentì un accenno di battimano un attimo di silenzio seguito da un ‘ooohh’ di approvazione. Nella mente avevo un turbinio di pensieri. Me la immaginavo con le loro mani che la frugavano dappertutto…oppure obbligata a cedere a tutti finendo posseduta da ciascuno di loro….trascorsi in compagnia di questi pensieri una tempo che sembrava non avere più fine e quando ritornai alla vetrata non si vedeva nulla.
Avevo le orecchie tese, cercando qualche parola, ma non mi era possibile, la musica di sottofondo, la distanza e il parlare piano me lo impedivano. L’unica cosa che percepivo era qualche risatina. Cosa facevano? Seguirono i minuti più lunghi della serata, l’ansia e i ripensamenti di quello che avevo fatto. Mi sembrava di impazzire, l’attesa era estenuante ed eccitante al tempo stesso,poi finalmente dopo un quarto d’ora riapparve.
Vederla ricomparire ancora con quel vestitino ora raccolto dal grembiule era uno spettacolo estremamente eccitante e nello stesso tempo mi tranquillizzò: Pan restava ferma immobile in mezzo alla stanza. La chiamai nello stesso momento in cui arrivava anche Alfredo .Pan non si mosse fissandomi. Alfredo mi sorrise ‘&egrave perfetta’ si lasciò sfuggire soddisfatto .
Si rifiutò però di farmi entrare perché solo in quel modo tutto sarebbe stato più credibile. Io e Pan ci guardammo. Lui ordinò a Pan di andare a servire dell’altro champagne e ci lasciò a guardarci dai lati opposti della finestra mentre si assentava affannato .
‘cosa &egrave successo? ‘ le chiesi geloso ma anche curioso.
‘mi hanno trattata come una ‘ una ‘ puttana. Hanno fatto degli apprezzamenti volgari’ Pan teneva gli occhi bassi pieni ora di vergogna . Alfredo ci interruppe ‘Non mi sembra niente di sorprendente, del resto avete lasciato che tutta la sera vostra moglie si esibisse seminuda in un locale senza che nessuno l’avesse spinta a farlo . Direi che &egrave stata magnifica, e mi hanno chiesto se gliela cedo per servire nel loro night club. Sai, ti vedrei bene girare tra i tavoli di un vero locale notturno, tra la gente, mezza nuda , per te bellezza sarebbe un’emozione unica’.
Sentendo come la stava trattando gli dissi che il gioco era già andato oltre.
‘Abbiamo appena iniziato a fare davvero non sei che all’inizio vedrai come saprò trasformarti in una perfetta cameriera sexy ?’
Poi le infilò la mano sotto il grembiulino. ‘Cosa fa &egrave impazzito’ Pan era immobile. Lui le sfilò i lembi dell’abito da sotto la pettorina del grembiule, così che scoprì prima una tetta e poi l’altra lasciandole coperte solo dalla pettorina del grembiuline ma in modo che guardandola di lato restassero ben in vista. Sorrise. ‘Mi sembra che ora tu possa ritornare da loro’
Gli dissi che era pazzo che non poteva rimandarla di la in quel modo. Mi guardò e disse che infondo avevo ragione come potevo aspettarmi che uscisse così. Sorrise e le sfilò l’abito dai piedi . Il sedere nudo risaltava ancora di più ed i laccetti del reggicalze risaltavano dai lati del grembiulino che le copriva mezza coscia.. Disse che era perfetta e la spinse verso l’altra stanza dove si erano riuniti i giapponesi. Pan tremava mi guardò abbassando gli occhi. Ero allibito. ‘Come cameriera sexy &egrave perfetta, non vi pare ‘ e la strattonò poco più lontano dalla finestra dove ero restato a vedere la scena.
Lo minacciai di andare alla polizia, si prese gioco di me dicendo se immaginavo cosa sarebbe successo. Lo supplicai di smettere.
Pan era impotente nelle sue mani. Ora indossava solo il grembiule da cameriera che le copriva il suo sesso ma saliva con la pettorina sulle tette. Le chiese di fare il giro della stanza passando davanti alla finestra dove c’ero io. Pan iniziò a camminare. Alfredo la invitò a camminare mettendo un piede davanti all’altro. Così facendo finì con sculettare in modo osceno. Ad ogni passo la pettorina del grembiulino oscillava come una tendina scoprendo i capezzoli e mettendo ben in mostra il suo sesso : era uno spettacolo eccitante e perverso.
‘adesso &egrave pronta e la posso portare di la ,e non credo che potrà rifiutare nulla di quanto le verrà chiesto,’
‘Siete pazzo, fermatevi, Pan fermati.’ Lei non diceva nulla. Lui si avvicinò alla finestra e prima di chiuderla mi disse di andare su di un’altra finestra che mi avrebbe lasciato socchiusa per lasciarmi godere dello spettacolo che stava per offrire ai giapponesi.
Corsi dall’altra parte.
La finestra era chiusa. Mi sembrava di impazzire. Sentii degli applausi . La finestra si socchiuse, gettai lo sguardo attonito; luci soffuse, Pan era ferma in piedi in mezzo alla stanza. Alfredo la raggiunse e prima che lei potesse rendersene conto le disfò il nodo del grembiulino. Un applauso generale accolse la sua spelendente nudità esaltata dal solo intimo di calze nere e tacchi a spillo. Tenendola per mano la spinse in mezzo alla sala facendola sfilare come in una passerella lasciando che tutti potessero accarezzare quella preda nuda che veniva offerta. Ora i presenti senza scrupoli facevano scivolare le loro mani senza ritegno su quelle meravigliose curve. Quella scena improvvisamente si illuminò di flash intermittenti e non fu difficile capire che Alfredo la stava fotografando mentre nuda era alla merce di quei tipi. Poi improvvisamente si arrestò tutto. I giapponesi si ricomposero e quasi incurante di Pan ferma nuda in mezzo alla stanza discussero con Alfredo. Non capivo nulla, ma fu tutto chiaro quando lui passò, a quello che sembrava il boss, un foglio che srotolò sul tavolo. Alfredo prese Pan per mano la spinse vicino al tavolo
‘leggilo &egrave il contratto con il signor Sushimi’
Pan leggendolo sbiancava coprendosi come poteva le sue nudità.
‘ firmandolo accetterai di lavorare come cameriera sexy nel suo night club, ma prima ti dovrò insegnare io qualche cosa’
‘Non mi era mai capitato di trovare una signora per bene che in così poco tempo imparasse ad ubbidirmi. E poi anche tuo marito ha accettato tutto sapendo che non avresti più potuto scegliere e che avresti dovuto seguire senza ribellarti tutti i miei ordini. Quello che hai accettato sino ad ora non &egrave che l’inizio di una più severa educazione, a cui verrai sottoposta ed a cui non puoi o forse già non vuoi sottrarti’
Pan non parlava.
‘adesso -riprese Alfredo – accompagnali all’uscita e prend i loro spolverini’.
Pan ubbidiente, nella sua completa nudità, resa ancor più eccitante dal trovarsi con indosso solo calze e reggicalze sfilò dinnanzi a loro raccolse i soprabiti
Compostamente i giapponesi salutarono ed uscirono dal locale. Solo Sushimi restò nel risorante le sfiorò una tetta. ‘Sei uno stupendo fior di loto ti aspetto nel mio locale dopo che Alfredo ti avrà preparato adeguatamente .’
Pan taceva e del resto se era arrivata fino al punto di restare nuda difronte a degli sconosciuti cosa avrebbe potuto obiettare?
Riuscii ancora a sentire
‘Sei molto eccitante e bella. Non &egrave giusto che solo noi si possa godere del tuo corpo, quindi da brava….. ‘
Non disse altro socchiuse la porta che dava sulla strada. Pan si teneva nascosta dietro la porta semisocchiusa.
Alfredo salutò, si scostò lasciandola sola con Sushimi e venne verso il retro dove ammutolito aspettavo lo svolgersi degli eventi. Alfredo mi raggiunse e aprì la porta da dietro il locale per farmi entrare; sorrideva soddisfatto. Feci per precipitarmi nell’altra stanza, ma lui mi fermò
Gli dissi di smetterla, che sino a quel punto avevamo giocato e che non saremmo andati oltre ‘l’abbiamo preparata così bene che sarebbe un peccato fermarsi, non vi pare? E poi nessuno la sta obbligando, guardate voi stesso’
Vidi Sushimi appoggiare la mano sul culo di Pan che non reagì . Il seguito divenne ancor più sconvolgente ed eccitante al tempo stesso.
Sushimi le stava parlando ma non riuscivo a capire le parole. Spalancò la porta ,cingeva Pan per la vita tenendole una mano sul culo, e lei senza fiatare ad occhi bassi passivamente si lasciò trascinare verso l’esterno. La sua sottomissione era estremamente eccitante. Per quanto fosse tardi la strada avrebbe potuto essere ancora ben frequentata. Sapeva di offrire uno spettacolo indecoroso, ma in fondo non aveva fatto nulla per evitarlo. La guardai esterefatto scendere barcollando quei due gradini. Mia moglie era li su un marciapiede con la sua nudità accentuata da quelle calze nere.
Potevo aspettarmi qualcosa di diverso? Potevo solo immaginare la vergogna che provava o il malsano piacere che la stava percorrendo. Pan si fermò girandosi verso Sushimi, forse incominciando a realizzare quanto quella perversione la stesse trascinando su una strada che non avrebbe mai immaginato. Ormai non aveva scelta. Sushimi chiuse la porta. Alfredo mi accompagnò alla finestra;per un attimo non vidi nulla poi comparve Sushimi e Pan nuda al suo fianco senza ribellarsi passeggiare nuda lungo il viale davanti al ristorante. La guardavo allibito per quella sua sottomissione attraversando la strada, lui la spinse davanti a se e Invece senza opporsi prese a camminare lasciando che il movimento su quei tacchi a spillo le facesse ondeggiare sensualmente il culo. Raggiunsero la loro auto dove Pan, senza la minima opposizione, vi salì prima di Sushimi accomodandosi quindi tra i due giapponesi.L’auto ripartì.
Restai di sasso .Inveii contro Alfred. Dove la stavano portando, cosa le avrebbero fatto? Passarono alcuni minuti ed un colpo di claxon mi scosse. Alfred aprì la porta del ristorante. Dall’altro lato della strada dall’auto in sosta Pan venne fatta scendere.
Corsi verso di lei abbracciandola correndo con le mani su quel corpo nudo così eccitante, riportandola barcollante all’interno del ristorante.
Alfredo ci guardò ‘ Questo &egrave solo l’inizio”.’ ”’

Allora ti &egrave piaciuto il racconto’
No, per niente’ non si può trattare una moglie in quel modo’ come una PUTTANA’
Se non ti &egrave piaciuto perché sei tutta bagnata’

Così dicendo ti portava la tua mano sulla passera e tu ti accorgevi di essere un lago ‘. Perché ..ti chiedevi come mai ‘ non volevi ‘però colavi come non ‘ mai e non eri riuscita a fermarti ‘. A non leggere’. Ti intrigava’. Volevi vedere come andava a finire’ forse ti immedesimavi ‘.

Ti piace vero porca’.
No non mi piace’.
Si che ti piace’. Vorresti essere al suo posto’
Non &egrave vero’.
E pech&egrave allora continui a bagnarti e sei così eccitata’
Non &egrave vero’
Allora posso smettere’.

Ed il porco si fermava’. Ti lasciava li ‘ si fermava ‘ mentre la tua passera stava scoppiando’ voleva essere toccata’ strofinata’ maltrattata’non riuscivi a trattenerti ‘e lo imploravi a continuare ‘

Non ti fermare ti prego’
Allora dillo porca che ti piace’
Si! Mi piace’
Cosa ti piace’ ti piace il racconto’
Si !
Perché ti piace’.
Non lo so, mi eccita’
Cosa ti eccita’.
Non lo so’.
Ti eccita che il marito ha fatto fare alla moglie la cameriera?
Si’.
E come gliela fatta fare???
L’ha mandata a servire mezza nuda a farsi guardare’
E tu lo faresti’.
No’
E cos’altro gli ha fatto fare’
L’ha consegnata al padrone del ristorante perché le insegnasse come fare’
E come lo doveva chiamare????
Lo doveva chiamare padrone’
Quindi gli ha trovato un padrone perché le insegni a comportarsi ed ubbidire???
Si, gli ha trovato un padrone per farla diventare ubbidiente’.
E ti eccita’
Si’
Cosa ti eccita’
Che il marito l’ha consegnata al padrone perche le insegni cosa fare’ a diventare una cameriera sexi ‘ ed a fare tutto quello che le dicono ‘ ad essere sottomessa come una schiava’.
E tu sei ubbidiente’.
Si,,,
Non &egrave vero’. E lo sai non fai mai quello che ti chiedo vero???
Si faccio quello che mi chiedi anche se non tutto’.
Allora vedi che non sei ubbidiente’.
Si non sono ubbidiente’
Ed allora cosa dovrei fare Io?????
Non lo so’.
Come non lo sai? Come faccio a farti fare quello che voglio e che tu ubbidisca sempre???
Non lo so’ Vuoi trovarmi un PADRONE????
Ti piacerebbe che ti trovassi un padrone???
Se lo vuoi tu????
No se lo voglio io’voglio sapere se lo vuoi Tu???
Si voglio un PADRONE che mi insegni ad essere ubbidiente’
Ma lo sai che poi devi fare tutto quello che ti ordina’ che ti farà andare mezza nuda a servire ai tavoli????
No non lo faccio’.
Come non lo fai ‘lo vuoi un PADRONE o no????
Si lo voglio’.
Allora farai tutto quello che ti ordina????
Si’
Anche servire mezza nuda’.
Si’
Anche a fare la PUTTANA’
No la PUTTANA no’
Si che la farai ‘ Vero???

Intanto continuava a toccarti ed a te piaceva sempre di più ‘ quel discorso ti intrigava’ ti vedevi come una PUTTANA’ e la cosa stranamente ti eccitava’ non volevi’ ma allo stesso tempo ti piaceva e quando stavi per godere ‘

Siii’ voglio un PADRONE’ farò tutto quello che mi ordina’. Sarò ai vostri ordini ‘ farò qualunque cosa’ se tu vuoi faro la tua PUTTANA’.
No farai quello che ti dirà il padrone’ e farai la PUTTANA PER LUI’.

E mentre godevi accettavi di avere IL PADRONE’
Ancora non sapevi a cosa ti avrebbe portato tale scelta’.

Commenti m.laroccam@libero.it
Verso un Padrone

Cosa fare’
Volevi veramente un Padrone’
Uno sconosciuto che facesse di te quello che vuole’
Sottometterti’ farti fare la sua schiava’
Era quello che volevi????

Cosa fare’. Ma come fare a trovare un padrone’

Contattare Sesamo’ o un altro ‘ o un’altra’
Dirtelo ‘ o farlo e basta ‘
Avresti accettato ‘ o l’avevi detto solo nel momento dell’eccitazione’

Lo sai quando sei eccitata’ diventi una troietta’ una porca’ anche una puttana’
Ma poi’ poi ti passa e non se ne fa nulla’ ed allora’

Allora il porco di tuo marito ti porta l’altro racconto di Sesamo’ te lo fa leggere’
Tu? Tu come al solito dici di no’ che non ti va’ che non vuoi’
Ma sei eccitata e tutta bagnata e ti metti a leggere’.

””
GODERE NELLA VERGOGNA

Mia moglie Mirna, 44 anni mora longilinea gambe stupende ed un culo ben sodo &egrave una seria e riservata professionista e chi la conosce non potrebbe certo immaginare quella che &egrave diventata la sua doppia vita. In una vacanza a Parigi, conoscemmo Gaston che trasformò completamente la nostra vita sessuale. In quei giorni del nostro soggiorno Gaston ha trascinato Mirna in un vortice di squallide e umilianti perversioni senza che io facessi nulla per fermarla anzi partecipando a quello che ci sembrava un gioco trasgressivo ed eccitante. In pochi giorni vidi mia moglie trasformarsi in quella femmina che avrei voluto vedere da sempre .Finì col fare cose che mai avrei immaginato ed io compiacente la vidi cadere sempre più in basso e senza oppormi assistetti alla sua depravazione. Aveva incominciato un masochistico cammino senza ritorno fatto solo di umiliazioni. In pochi giorni Gaston riuscì a farle provare tutto quello che in anni di matrimonio neanche mi sarei immaginato ed alla fine in una sorta di squallido mercato, senza che lei si ribellasse, fu ceduta al miglior offerente. All’inizio pensai ad uno scherzo ma mi resi subito conto che era tutto vero. Da quel momento Mirna, &egrave diventata la schiava di uno sconosciuto, e da quel momento ha accettato qualunque cosa lui le chiedesse imparando a godere nella vergogna.
Tutto &egrave cominciato il nostro anniversario due anni fa. Fino ad allora la nostra era una vita sessualmente stereotipata e tranquilla. Io avrei voluto accendere la passione ma lei non si lasciava andare. Il suo guardaroba estremamente sobrio: tailleur seri, gonne sotto il ginocchio. La pregai diverse volte di comprarsi qualche abitino un po’ sexy, lei sorrideva e cambiava discorso. Solo a letto qualche scopata fuori dalla regola con qualche fantasia spinta ma niente di più. Per il nostro anniversario le regalai due settimane a Parigi. La sua gioia richiedeva però qualcosa in cambio che mi riservai di richiedere direttamente durante la nostra vacanza.

La prima sera a Parigi, era di giugno inoltrato. Tra tutte le mie voglie, una, ricorrente, poterla vedere almeno una volta estremamente sensuale. Così mi buttai e per quella sera le regalai un miniabito di strech da portare senza reggiseno e che si allacciava con un nodo intorno al collo lasciando la schiena completamente scoperta; non pago cercai anche un intimo particolare, un tanga, un reggicalze e delle calze nere velate che erano un’esagerazione, lei che aveva sempre indossato collant ritenendo calze e reggicalze volgari e come diceva ‘ da puttana’. Per completare un paio di sandali che si allacciavano con un cinturino attorno alla caviglia e con dei tacchi a spillo vertiginosi. In hotel, lasciai il pacco ben confezionato in camera ed attesi Mirna nella hall. Lei tornò dal parrucchiere, aperitivo insieme e poi le dissi di iniziare a salire a prepararsi per la cena, preavvisandola che le avevo fatto un regalo. Corse in stanza. Qualche minuto dopo salii tra il curioso e l’eccitato. Mi aprì la porta. Era fantastica: aveva indossato il vestitino, corto come mai ne aveva portato uno, annodato attorno al collo le lasciava la schiena completamente nuda e un abbondante visione delle tette.

Si era persino messa i sandali con i tacchi a spillo. Era eccitante vederla in una tenuta così sexy. La abbracciai e mi strusciai contro di lei. Le chiesi di uscire a cena vestita così. Disse che si vergognava, visto che l’orlo della gonna arrivava appena a coprire il bordo delle calze. Insistetti, protestò un po’ ma alla fine accettò. Uscimmo ””..
”””””’..
In un viale alberato ci sedemmo su una panchina in un angolo buio ; le infilai la mano sotto la gonna. Cercò di resistere ma cedette. Era fradicia. ‘Se ci penso mi vengono i brividi, non avrei mai pensato che sarei riuscita ad indossare un abito come questo’ disse Mirna.
‘Tutti quegli occhi su di me, mi hanno fatta sentire ‘ abbassò gli occhi e dopo un attimo di esitazione riprese ‘ un po’ ‘.. puttana’ disse con un filo di voce. La sentivo fremere. Ormai eravamo entrambi eccitati. Le accarezzai il collo e le slaccia il nodo del vestito ‘cosa fai, ti prego’ mi sussurrò senza però fermare la mia mano che lentamente le scopriva una tetta. ‘sono tua moglie, se passa qualcuno e mi vede cosa può pensare.’ Ma era solo una finta difesa in realtà si stava eccitando moltissimo. Appoggiai una mano sulla coscia e lentamente scivolai verso l’alto sotto la gonna sentnedo la calza scorrere fino alla pelle nuda e poi arrivare sul suo sesso, caldo ed ancor più umido. Il mio dito ci sprofondò dentro. Con l’altra mano le scoprii anche l’altra tetta.
‘ Penseranno che sei davvero una puttana’ la mia puttana. Forse che non lo sei?..’ Mi stavo eccitando moltissimo,non avevo mai usato un linguaggio così volgare,e lei stava al gioco. Sussurrò un si quasi un gemito. Respirava profondamente mentre la mia mano penetrava sempre più a fondo nel suo piacere. Le chiesi di dirmelo. Mirna ripet&egrave: ‘Sono la tua puttana’ Non ci eravamo mai spinti ad un sesso così trasgressivo. Con difficoltà mi staccai da lei. Mirna non capì. ‘Ti prego continua, fammi godere’ La guardai era seminuda su una panchina in un parco pubblico. ‘Allora sei o non sei una puttana, di cosa ti vergogni alzati e fatti vedere’. I capezzoli sembravano scoppiare la situazione, per quanto dicesse, la stava eccitando. ‘Sono tua moglie, mi potrebbe vedere qualcuno’ Le chiesi di camminare lungo il vialetto sculettando come una puttana. Era ammutolita, si coprì le tette con l’abito ed iniziò a camminare tremante muovendo il culo da vera professionista del sesso. Era come me la ero sempre immaginata: vestita come una puttana, calze e reggicalze, una minigonna che le arrivava a malapena sotto le chiappe lasciando ben in mostra calze e reggicalze sandali con tacchi a spillo di 15 centimetri. Il bordo dell’abito aveva sortito l’effetto desiderato vedere mia moglie come non l’avevo mai vista mi eccitava. E pensare che fino a qualche settimana prima non avrebbe mai indossato una gonna appena sopra al ginocchio. Lei si era eccitata di questo suo esibizionismo fino ad allora sconosciuto ed io nel vederla così sexy. Le chioesi di lasciare l’abito.’ma….ma si scoprono….’ Smise di protestare e lasciò i lembi lasciando così che una tetta si scoprisse completamente. Improvvisamente sentimmo dei passi. Si tirò giù l’orlo della gonna e si riallacciò il nodo intorno al collo.. La abbracciai. Subito dall’ombra uscì un signore anziano; fu la prima volta che incontrammo Gaston. Lui si fermò dinanzi a noi. Senza scomporsi ci salutò. Mirna abbassò gli occhi. Mi resi conto che forse aveva assistito poco distante a tutte le nostre effusioni’..

E tu’ cosa stavi pensando’
Avresti mai fatto una cosa del genere’
No, non l’avresti mai fatto’. Sicuro non lo avresti fatto’ però’.

Però il porco di tuo marito già ti aveva spinto altre volte’.
Ti aveva messo in mostra’.
Ricordi’.
Si che ricordi’.
E ti bagni al solo pensarci’
Sempre quel collare’
Sempre la sensazione di sentirti sottomessa’ di sentirti schiava’ ai suoi ordini’
Ricordi’
Eri li’ vicino la finestra’ lui che ti abbassa le spalline’ hai le tette quasi scoperte’
E lui’ ti solleva’ tu lo preghi di non farlo’ gli dici che non può farlo’ che sei sua moglie’ che non ti può fare questo’ non può metterti in mostra’ anche se hai il collare’ anche se sei una schiava’ sei una schiava??? Si lo sei’ e allora’
Allora il porco ti avvicina alla finestra’ solo il sottile tendina e il vetro ti divide dal mondo esterno che continua a girare’ ti scende’ lo senti dietro di te’ ti sussurra’ ti chiede’
‘Sei la mia schiava????’ tu non capisci più niente’ vorresti scapare’ ma non ti muovi e rispondi ‘SI”
‘Sei ai miei ordini???”’ ‘SI’..
‘Posso fare di te quello che voglio???” ‘SI’
”’Sei la mia PUTTANA???’ ‘SI’
”’SI COSA”’ ‘Si sono la tua schiava, la tua PUTTANA”’
”Allora fai la PUTTANA””
Sentivi le sue mani sulle tue spalle’ prendere le spalline della maglietta’ tirarle’ farle scendere sulle braccia’ poi più giù’
Sentivi la maglietta scivolare ‘
‘NOOO”
‘ZITTA SCHIAVA’ ora farai la mia PUTTANA””
‘sempre più giù’ ed i tuoi seni sono ormai scoperti’ liberi’ davanti la tendina trasparente’ alla finestra’

E tu???
Tu restavi immobile’ ferma’aspettavi’
Arrivava l’ordine’ ‘SPOSTA LA TENDA!!!’
‘No non puoi chiedermi questo’ sono tua moglie”
‘NO ORA SEI SOLO LA MIA SCHIAVA e voglio metterti in mostra come si fa con le PUTTANE’ potrei spostarla io la tenda’ ma ti voglio sottomessa’ schiava’ porca’ PUTTANA’ SPOSTALA””

E tu??? Ti rifiutavi’ andavi via’ scappavi’
No. C’era qualcosa che ti tratteneva’ non lo sapevi nemmeno tu’ non riuscivi ad andare via’ a ribellarti’ ed allora???

Allora spostavi la tenda’
Rimanevi li’ davanti alla finestra’ in esposizione’ Si esposta come una PUTTANA in vendita” e ti eccitavi’

Ti sentivi spingere avanti’
Sentivi il freddo del vetro’
I capezzoli farsi duri’.
Perché’ per il freddo’ o per qualcos’altro????
Per l’eccitazione’.
Si l’eccitazione di saperti lì’ nuda’ alla merc&egrave di chi passava’ che poteva vederti’ in quel modo’. Esposta’ esposta come.. come una PUTTANA’
Sentivi la mano che ti sfiorava la fighetta ormai tutta bagnata e non potevi evitare di godere’..

Adesso continuavi a leggere’
Così ti aveva ordinato il porco di tuo marito facendoti soffermare su’.

””’
‘Ho predisposto tutto già da oggi pomeriggio, ero sicuro che vostra moglie sarebbe arrivata fin qui e che voi ce l’avreste spinta, quindi ora la voglio marchiare’
‘Cosa ? ‘ esclamai incredulo ‘ ma , siete completamente impazzito, non posso permettervelo e sono sicuro che pure Mirna non se lo lascerà fare ‘
‘Una schiava non può negare nulla al suo padrone ‘ disse sicuro di se ‘ e non solo, ma voglio anche che mi sottoscriva un contratto’.
Lo guardai interrogativo ‘Un contratto?’
‘Certo, vostra moglie mi chiederà di diventare la mia schiava Un contratto in cui liberamente accetta di diventare una schiava e gli obblighi che le competono accettando di non sottrarsi mai alle volontà del padrone a cui appartiene’

”’.

proseguì facendomi rabbrividire, ma restai a sentirlo e la mia curiosità di sapere cosa le avrebbe chiesto ancora faceva crescere l’eccitazione. ‘Potrò fare di lei ciò che voglio, toccarla,scoparla,punirla,umiliarla,esibirla insomma disporre di lei a mio piacimento. La educherò alle più sottili perversioni a cui si possa sottoporre una schiava fino al punto di annullarla nelle mie mani e alla fine metterla all’asta e venderla quando riterrò che la sua educazione sarà perfetta ‘.

”.

‘Allora lascerete che trasformi a mio piacimento vostra moglie?’
Mi sorprendeva quella richiesta. Voleva il mio consenso dopo che gli avevo offerto Mirna in modo così indecente. Non riuscivo a mettere un po’ d’ordine a quel succedersi di eventi spesso contraddittori fatti di passi avanti e indietro. Era stato chiaro, mi aveva dipinto senza mezzi termini quanto avrebbe chiesto a Mirna. Sarebbe diventata definitivamente una schiava, sottomessa a piaceri perversi, costretta a qualsiasi richiesta anche la più umiliante, di un severo ed esigente padrone, chiunque esso fosse, finanche a trattarla come una puttana.

‘cosa succederà allora?’ gli chiesi .
‘Ve l’ho detto. La farò marchiare, firmare un contratto di schiavitù e dopo – continuò facendomi rabbrividire – ‘. dovrete essere voi ad offrircela nella sua totale disponibilità, incatenata, nuda con indosso solo calze e reggicalze, e con la dichiarazione della sua completa ed inappellabile sottomissione’.
Voleva la mia collaborazione per poterla umiliare ancora di più. ‘Sono sicuro che non accetterà né di farsi tatuare né di firmarvi un contratto. Sono curioso di vedere cosa farà?’
‘E se accetterà?’
‘Vorrebbe dire che non avrà nessun ritegno ed allora ve la porterei dove e come volete’

‘Se voglio ti posso esibire come una puttana e allora? Dovrai accettare di mostrarti come una volgare battona. In fondo se hai accettato tutto fino a questo punto forse lo sei veramente Ti aspettavi qualcosa di diverso? Sei restata nuda a farti palpare piena di angoscia ed eccitazione come una puttana in un bordello.Ti vergogni? E’ quello che voglio farti provare vergogna per come ti sto trasformando’

‘ti stai trasformando in una puttana pronta per essere venduta per una notte all’arabo del cinema. Sta a te la possibilità di scegliere se diventarlo veramente o no
‘ E allora adesso cosa vuoi fare schiava? La puttana di Jamaal per tutta la notte?’
‘ Non sono una puttana, non posso’ sospirò Mirna.
‘In pochi giorni hai fatto quello che in anni non avresti neppure pensato ed ora mi dici che non puoi’
Le sfiorò la guancia con la mano ‘Sei nata per essere una schiava’ e di scatto le tirò uno schiaffo.
Mi sarei gettato contro di lui, ma non ne ebbi il tempo

Mirna scattò con un tentativo di reazione ‘lei &egrave pazzo’
‘taci puttana devi solo tacere e fare quello che ti dico e tutte le volte che non lo farai sarà peggio per te, hai capito’

Gaston fece cenno di smettere di accarezzarla.’VA bene ora ti rivesti e ti riportiamo da tuo marito’
Mi aspettavo che si strappasse la benda e lo mandasse sulla forca. Umiliata schiaffeggiata, lei tanto orgogliosa, ed invece piombò nella sua torpida sottomissione.
”. no aspettate ‘ domandò con voce flebile Mirna ‘ aspettate’
‘allora ti ribellerai ancora?’ la incalzò Gaston
‘No padrone,farò ciò che volete padrone sono la vostra schiava la vostra puttana,’
‘Ero sicuro che una seria professionista come te così perfetta e pudica di giorno di notte si sarebbe comportata come l’ultima delle puttane in un albergo frequentato solo da puttane, sei una puttana come tante. ‘

Gaston le sfiorò il sesso e violentemente fece scivolare le sue dita nella sua fighetta. Mirna sobbalzò.
‘Ti disgusta tutto questo ma ti piace’ Mirna sospirava mentre lui continuava ad accarezzarla sempre più profondamente.
Il vecchio le scoprì interamente le tette strizzandole i capezzoli tra l’indice ed il pollice.
Gaston le agguantò con la mano libera un gluteo stringendolo.
‘c’&egrave ancora una cosa, prima di lasciarti a Jamaal voglio marchiarti con le mie iniziali’
Mirna non rispondeva, tremava tra le mani dei due.
Gaston la incalzò ‘hai capito,proprio qui sul tuo culo’
Quasi a mezza voce lei lo supplicò ‘ non fatemi fare un tatuaggio … &egrave una cosa che davvero non sopporto, come non sopporto punture di qualsiasi natura, la mia &egrave una fobia che mi porto fin da piccola ‘
‘E’ la tua ultima possibilità , se vuoi continuare devi accettarlo’
‘Ho paura ‘ padrone” forse sentiva già i brividi sulla sua pelle per quella nuova ed umiliante richiesta’ma se volete lo farò’

Mia moglie si prostrò davanti al suo padrone ed iniziò a leggere a bassa voce; i capezzoli ritti e la respirazione profonda accentuavano il suo disagio e nello stesso tempo mostravano quanto spudoratamente fosse eccitata .

‘DA OGGI 23 GIUGNO 200. IO MIRNA cognome ACCETTO VOLONTARIAMENTE DI DIVENTARE LA SCHIAVA DI MAITRE GASTON CON IL NOME DI MIA LA BATTONA’

La sua voce divenne più flebile

‘SONO PRONTA AD ACCETTARE L’ EDUCAZIONE CHE IL MIO PADRONE SCEGLIERà PER ME SENZA OPPORMI A NESSUNA DELLE SUE RICHIESTE
ACCETTO SENZA NESSUN RISERVA TUTTE LE UMILIAZIONI E LE DEPRAVAZIONI CHE RITERRà UTILI PER TRASFORMARMI IN UNA BUONA SCHIAVA.

ACCETTO DI ESSERE TRATTATA PEGGIO DELLA PIù INDECENTE CONCUBINA, DELLA PIù PORCA DELLE SCHIAVE SAPENDO CHE NULLA PIù MI VERRà RISPARMIATO AL FINE DI ESSERE TRASFORMATA IN UN OGGETTO DI PIACERE.’

Quell’inizio mi gelò. Mia si interruppe solo il tempo di prendere fiato
‘SONO LA VOSTRA SCHIAVA PADRONE, POTETE DISPORRE DI ME COME DESIDERATE: POTRETE ESIBIRMI IN QUALUNQUE MOMENTO OVUNQUE ED A CHIUNQUE VORRETE, ABBIGLIATA TANTO SUCCINTAMENTE PERCHé SEMBRI VOLGARMENTE DISPONIBILE COME UNA PROSTITUTA E PRONTA ,SE ME LO DOVESTE ORDINARE, A PASSEGGIARE VERGOGNOSAMENTE LUNGO UN MARCIAPIEDE .
NON INDOSSERò MUTANDINE QUALUNQUE SIA LA LUNGHEZZA DELLE GONNE , PERCH&egrave IL MIO SESSO DEBBA ESSERE SEMPRE DISPONIBILE IN OGNI MOMENTO PER LE VOSTRE VOGLIE’
Sentii dei brividi corrermi lungo la schiena; era pazza o perversamente ed irrimediabilmente sottomessa
‘SONO UNA VOSTRA PROPRIETà’
La voce si fece più sommessa e tremula
‘MI SOTTOMETTO COMPLETAMENTE A VOI PERMETTENDOVI DI UTILIZZARE IL MIO CORPO COME MEGLIO CREDIATE: MI LASCERò FOTOGRAFARE NUDA PER VOI O PER CHI DESIDERIATE ; SE VI FARà’ PIACERE POTRETE FAR GIRARE LE MIE FOTO, RENDENDOMI IRRICONOSCIBILE , SULLA RETE”’

Non potevo credere che mia moglie volesse realmente accettare di degradarsi a quelle richieste così umilianti. Mia abbassò ancora la voce
”’MI LASCERO’ PORTARE DA VOI IN CLUB PRIVEE’ DOVE BALLERO’ CON VOI NUDA ,PRONTA AD ESSERE OFFERTA A SCONOSCIUTI . ‘..’
Si arrestò alzandosi in piedi – non posso continuare,vi prego, lasciatemi -supplicò.’
Ero scosso avrei voluto reagire ma ora ero morbosamente curioso di vedere cosa sarebbe successo.
Gaston la riprese ‘ In ginocchio schiava e continua . ‘
Mia si rimise in ginocchio e continuò con voce ancor più flebile
‘SONO LA VOSTRA SCHIAVA PRONTA AD OGNI VOSTRO ORDINE SENZA RIBELLARMI ,SARò LA VOSTRA AMANTE, LA VOSTRA SERVA, LA VOSTRA ‘..’
lasciò una pausa quasi si vergognasse nel pronunciare quel nome
”’ TROIA”. E SE NON VI UBBIDERò, ACCETTERò IN SILENZIO LE VOSTRE UMILIANTI PUNIZIONI COMPRESA LA FRUSTA. POTRETE LEGARMI O INCATENARMI IN QUALUNQUE MOMENTO. TRASCINARMI O FARMI TRASCINARE A GUINZAGLIO” STRISCIANDO’. NEL”
fece una pausa guardò nel fondo della stanza buia ma poi riabbassò gli occhi e riprese
”’.NEL FANGO AI VOSTRI PIEDI O COME UN ANIMALE TRA IL LETAME DI UNA STALLA CHIUSA IN UNA GABBIA DI UN CANILE’

La mia immaginazione più perversa non sarebbe arrivata a tanto. Dunque per Gaston Mia era diventata la sua schiava ubbidiente disposta ad accettare qualunque cosa anche la più infamante.
‘ACCETTERò’ DI SOTTOPORMI A QUALUNQUE ALTRA FORMA DI UMILIAZIONE RITERRETE ULTERIORMENTE NECESSARIA PER AUMENTARE IL MIO GRADO DI SOTTOMISSIONE .

Ero senza parole. Gaston le porse una penna. Ricordo la scena come se fosse ieri. Mia che abbassava gli occhi e tremante firmava. Era diventata una schiava ma forse lo era già da molto tempo, solo che ora stava sottoscrivendo la sua schiavitù da cui non se ne sarebbe più liberata. Mia dichiarava di accettare volontariamente e incondizionatamente di trasformarsi in una schiava ed era evidente che Gaston da quel momento non avrebbe avuto alcun scrupolo nel chiederle qualunque cosa.
Gaston piegò il foglio e venne verso di me porgendomelo. Uscì dalla stanza mi indicò quello che aveva lasciato per terra ‘ora dovrete concludere voi’
Ero solo con mia moglie, la prima volta dalla mattina , da quando avevamo deciso di continuare quello che credavamo un gioco. Uscii dall’ombra. Lei si coprì le tette ed il sesso quasi si vergognasse farsi vedere nuda da me. Nessuno di noi parlava. Mi avvicinai e l’abbracciai.
‘ cosa hai fatto?’le dissi stringendo il foglio che aveva appena firmato tra le mani.
‘non avevo scelta E poi mi hai trascinato tu fin qui’
‘ma tu non ti sei ribellata’
‘come potevo, credevo che tu mi avessi completamente lasciata nelle loro mani, io amo solo te ricordatelo, quello che ho fatto mi ha disgustato ma non avevo altra scelta Non capisci quanto sia umiliante per me’.’
‘Però ti &egrave piaciuto, ti ho visto come godevi mentre il vecchio ti palpava e ti ho sentita gemere mentre ti scopava’ cercavo delle scuse come se volessi far ricadere su di lei tutta la colpa di quello che ci stava succedendo. Mia taceva.
‘e hai anche sottoscritto quelle sconcezze senza ribellarti.’
Mi ricordai di quanto mi fossi eccitato al mattino all’idea di accompagnarla da Gaston e al suo imbarazzo nel confessarmi che aveva scoperto il piacere masochistico nell’essere costretta a subire situazioni umilianti godendo nella vergogna. Quel gioco perverso ci intrigava e pensavamo che saremmo riusciti a fermare tutto in ogni momento ed invece ora non c’era più nessuna via d’uscita. Raccontai a Mia quello che ci eravamo detti io e Gaston . Tremava . Forse si rendeva conto di quanto ci fossimo spinti in là. ‘ Andiamocene -mi supplicò’
‘dove potrei portarti , ti sei vista?’
Ero eccitato nel vederla con indosso solo quelle calze e ancor più nel guardarle da vicino il tatuaggio.
‘Non lasciarmi nelle loro mani’.. La abbracciai nuovamente e le spinsi il mio sesso teso contro il suo. ‘Mi eccita enormemente vederti così- la baciai sentendola fremere- quando ti ho vista entrare in questo albergo ,che sembravi una puttana, ero folle di gelosia quanto di eccitazione’
”.

‘ veramente mi consegneresti a loro come ti hanno chiesto?’
Il mio sesso esplodeva. Come potevo pensare di proseguire, eppure mi eccitavo e percependo quel senso di possesso la sentivo mia più di ogni altro momento . L’idea di poterla cedere come schiava mi eccitava ancora di più. Ma era mia moglie, cosa stavo pensando. Mi staccai da lei sedendomi. Mia si avvicinò sfregandomi le tette sulla faccia.
La abbraccia la girai guardandole il culo e quel tatuaggio. Le chiesi se sapesse cosa le avessero marchiato. Scosse il capo. ‘Le iniziali di Gaston ‘ dissi con voce cupa cercando di farle pesare il più possibile quella sua condizione .’poi ci sono due catene come queste manette’ Con una mano raccolsi quelle che erano sul tavolo e sfiorai il metallo sulla sua pelle che vidi accapponarsi, mentre con l’altra mano scivolai tra la fessura delle chiappe sulla sua fichetta umida e vogliosa Infilandole il dito sul suo clitoride e presi a sfregarlo.Lei si lasciò fare eccitandosi.
‘Ho paura ‘sussurrò; mi eccitai ancor di più accorgendomi che per la prima volta si stesse accorgendo della sua condizione ma non poteva per questo, fare a meno di godere ‘smettiamo questo gioco’.
Le dissi che anche se avessimo smesso ora tutte le volte che l’avrei guardata nuda avrei visto quel tatuaggio e non avrei potuto fare a meno di pensare quello che si era lasciata fare.
‘farò tutto quello che vuoi, sarò la tua schiava, la tua puttana ‘
‘Hai chiamato Gaston padrone, hai ubbidito ad ogni suo ordine, ti fai chiamare puttana, sei la sua schiava, non la mia” Solo pensando che potesse essere vero sentivo i brividi. ‘ti vuole portare dal proprietario del cinema in catene..’ le presi un polso e lei mi supplicò di fermarmi. Chiusi la manetta e subito dopo presi l’altro polso e senza che lei dicesse nulla glieli incatenai dietro la schiena. Le accarezzai le tette, i capezzoli rigidi mi scoppiavano tra le mani:. Era magnifica in quella sua totale disponibilità.
Raccolsi il collare di metallo e glielo chiusi al collo.’Sei una puttana’ le dissi’guarda come ti sei lasciata trasformare’
‘smettila, liberami subito’
‘Dopo quel contratto che hai firmato non ti aspetterai che ti possa liberare, Gaston mi ha chiesto di portarti incatenatala Jamaal che ti aspetta la fuori. Ti sei fatta scopare e hai succhiato tutti come una troia’
‘smettila ti prego’
Mi sedetti e abbassai i pantaloni con il sesso che esplodeva ritto e teso.
‘siediti sopra puttana’
Mia mi guardò il sesso impertinente , si avvicinò incatenata allargò le gambe e sprofondò sulla mia asta mugolando. La penetrai senza sforzo tanto era fradicia.
La sollevavo movendola sempre più intensamente. Sembrava avere perso ogni pudore. La scopavo come non avevo mai fatto
‘non abbiamo scelte e tu lo sai.’
‘cosa mi faranno – mi chiese gemendo ‘vuoi davvero portarmi da loro?’ Era eccitante vederla in quella completa sottomissione,incatenata, nuda. ‘ se mi porti da loro ‘.,diventerò una, una ‘..una schiava’
‘Sei una schiava Mia ‘ la chiamai per la prima volta con il suo nome da schiava – e non puoi scegliere diversamente vero? ‘ Il cuore mi batteva forte.
‘Sei la schiava di Gaston e ti ha venduta per una notte all’arabo’
‘si ‘sospirava- sono la sua schiava continua’
Urlò facendomi liberare completamente in lei.
raggiunsi l’orgasmo prima di lei
‘Non smettere ti prego’
‘sei proprio una puttana’ Qualche attimo in cui ripresi fiato. Sentivo il mio sesso battere dentro di lei e lentamente assopirsi. La sollevai da me.
Agganciai il guinzaglio all’anello del collare che aveva al collo raccolsi le catene per le caviglie scivolai con le mani sulle sue bellissime gambe scosse da sottili tremori e la strattonai verso di me .Abbassò lo sguardo ‘Liberami, faccio fatica muovermi’.
‘Non ci ha lasciato nessuna chiave e anche se lo volessi non potrei più liberarti’ .
LA strattonai verso la porta e lei mi seguì a piccoli passi resi incerti dalle scarpe con i tacchi a spillo e dalla breve catena che legava le due caviglie.Arrivai alla porta e sapevo cosa fare e quel fatto mi eccitò ancor di più: ora la sua libertà nel senso fisico non dipendeva da me ed anche lei lo sapeva e non poteva più fare a meno di quel ruolo. Avevo preparato Mia come mi avevano chiesto ed ora io stesso avrei dovuto consegnarla ai suoi carnefici. Non dissi più nulla e mi avviai verso l’altra stanza.
Rientrando non trovammo più nessuno. Avevo seguito quelle farneticanti indicazioni ed ora stavo tenendo mia moglie nuda incatenata trascinata per un guinzaglio in quella stanza deserta. Mia era caduta in uno stato di umiliazione profonda e non parlava più. Anche la mia eccitazione era diventata paura; noi due soli li dentro in mano a chissà chi senza alcuna via d’uscita. Improvvisamente si aprì la porta facendoci sussultare. Mia non poteva neppure coprirsi e le sue nudità restavano obbligatoriamente esposte. Era rientrato il vecchio . Mi girai verso Mia scossa da fremiti con i capezzoli che sembravano esplodere. Per la prima volta provai solo imbarazzo e pensai a tutte le persone che ci conoscevano: se solo lontanamente avessero potuto vederci in quella scena.
‘Allora &egrave così che presenteremo questa schiava?’ mi disse allungandomi la mano.
Gli passai il guinzaglio con qualche esitazione. Mi chiese anche il contratto. Allungai il foglio, e capii che si stava concludendo un atto: stavo vendendo mia moglie. Lei mi guardò ancora ed io abbassai lo sguardo quasi vergognandomi per quello che stavo facendo. Nuda, umiliata, trattata come un vero e proprio oggetto al guinzaglio si lasciò trascinare dal vecchio che spalancò la porta che dava sul corridoio da dove era venuto. ‘ no vi prego non fuori sono nuda, vi prego’. Si girò verso di me con occhi supplicanti; non riuscii o non volli oppormi né lei resistette più di tanto visto che il vecchio non utilizzò molta forza per trascinarla nel corridoio. Con la salivazione azzerata seguii la scena. Se prima aveva attraversato quel corridoio seminuda coperta solo dai pizzi del baby-doll ora lo stava facendo completamente nuda ed incatenata .Se fosse arrivato qualcuno? Sentivo il mio sesso tendersi nuovamente per quell’esibizione, obbligata e non voluta, che mia moglie avrebbe potuto offrire. Camminava con lo sguardo basso, sculettando, le mani fermate dietro la schiena dalle manette. Di fronte all’ascensore ci fermammo. Il nostro accompagnatore chiamò l’ascensore. Spinse Mia dentro. Non reagì neppure allora o forse non riusciva più a fare diversamente. Una mano le afferrò una tetta titillandole il capezzolo già teso mentre lei lasciò correre un piccolo lamento.
Mentre continuava ad accarezzare una tetta l’altra mano scivolò sul sesso . ‘E’ più viziosa di quanto pensassimo credo che non deluderà le aspettative di Jamaal ; ora la porteremo da lui’ Feci per entrare anch’io. Lui mi fermò. Arrotolò il foglio del contratto e lo inserì tra il collare e la pelle di Mia. Tolse da tasca una macchina fotografica e mi chiese di scattare due foto alla schiava. Mi spostai indietro e tremante la immortalai nuda in quell’ascensore con il vecchio che aveva ripreso a tenerla per il guinzaglio.
La fece inginocchiare di fronte a lui tenendo il guinzaglio ben teso così da farle protendere la testa verso l’alto. Mi chiese di fare altre foto. Il flash freddo immortalava la scena. Mia mi guardava con occhi lucidi. Umiliazione vergogna e piacere si mischiavano. Le lasciò il collare. Io scattai altre foto senza accorgermi di cosa stesse facendo. Il rumore dell’ascensore e lo sguardo terrorizzato di Mia restarono impressi nell’ultimo scatto mentre la porta si chiudeva.

””””

E tu??? Cosa stavi pensando?’ ti immedesimavi in Mirna?’ ti sentivi crescere la rabbia per il trattamento che le avevano riservato?… per come l’aveva trattata il marito?…
O’ invece la situazione ti eccitava’ ti vedevi al suo posto’ ceduta’ fatta schiava’ umiliata’ cosa avrebbe fatto il porco di tuo marito’ voleva trovarti veramente un PADRONE’ pensavi’

‘COSA NE PENSI???’ ti riportava alla realtà la voce di tuo marito e le sue carezze sulla tua fighetta tutta bagnata’ già bagnata’ come mai???…

‘Hai visto? Che porco il marito. La fa passeggiare mezza nuda in strada per scherzo’ poi vuole continuare a vedere cosa succede’ e poi la cede ad un’estraneo’ per farne una schiava’ in vendita’ perché tutti la possano usare”

‘COSA NE PENSI?’

‘Cosa vuoi dire? Io non lo farei mai’ non farei mai quello che ha fatto Mia’ non andrei mai nuda davanti ad un estraneo’ o vorresti cedermi anche tu? Vorresti che uno sconosciuto mi comandasse, mi facesse diventare la sua schiava???”

‘Non pensare a ciò che voglio IO. Cosa vuoi TU??? Vuoi sempre il PADRONE???’

‘Io non voglio fare la PUTTANA!’

‘Non ti ho chiesto cosa vuoi fare. Cosa ne pensi? Lo vuoi un sempre il PADRONE che ti insegni ad essere ubbidiente?’

‘Se tu vuoi trovarmi un PADRONE, io faccio ciò che mi chiedi.’
‘Devi dire se lo vuoi tu?’

‘Si, trovami un PADRONE. Voglio diventare una cagnetta ubbidiente.’

‘Lo sai che non ti potrai sottrarre a nulla. Che dovrai ubbidire ad ogni suo ordine. Che farà di te quello che vuole. E soprattutto sai come ti vuole.’

‘Si’
‘Si cosa. Come ti vuole?’

‘Mi vuole ubbidiente e sottomessa”
‘ma come? Come ti devo consegnare a lui?’

‘Mi devi consegnare con il collare ed il guinzaglio”
‘E cos’altro?…’
‘NUDA”
‘E tu andresti nuda? Ti faresti consegnare al PADRONE come una cagna al guinzaglio?’

‘No, puoi farmi tu da padrone!’
‘No, io sono troppo bravo, troppo tenero con te’ tu hai bisogno di un vero PADRONE che ti insegni ad ubbidire”
‘Non &egrave vero. Lo sai che faccio tutto quello che vuoi”
‘Non &egrave vero. Fai solo quello che ti piace, quando sei eccitata come adesso”’
‘No faccio tutto”
‘Allora vediamo’ alzati’ metti il collare’ il guizaglio’ il perizoma’ vai in cucina, svuota il tavolo’ apri la finestra’ sali sul tavolo dando le spalle alla finestra e mettiti come una cagna a quattro zampe’ poi stai li finch&egrave tel lo dico io”’

E tu??? Ti alzavi dal letto’ la fighetta tutta fradicia’ eccitata’ indossavi il collare’ mettevi il guizagli’ indossavi il perizzoma’ lasciavi la camicia da notte’

‘Visto che non ubbidisci? Non dovevi togliere tutto?’
‘Ti prego, sono tua miglie, lasciami almeno indossare la camicia da notte”
‘Va bene, ma ora vai di la e fai quello che ti ho detto”

E tu??? Andavi in cucina, svuotavi il tavolo, salivi sopra e ti mettevi a quattro zampe come una cagnetta, con le spalle alla finestra’ la solita finestra’ con la sottile tendina.. che almeno ti nascondeva in parte’ senza aprirla’

Il porco di tuo marito arrivava’ si metteva ale tue spalle’ tra te e la finestra’

Pensavi ‘ così almeno sono coperta, non vuole mettermi in mostra veramente’

Ti sbagliavi’ sentivi che ti carezzava le gambe’ le cosce’ il culetto’ sentivi la camicia da notte salire’ scoprire il culetto’ lasciarlo libero’ salire ancora’ la camicia ti copriva la testa’ non vedevi più nulla’ sentivi che ti aveva scoperto i seni ‘ sentivi che li carezzava’ sentivi sfiorarti i capezzoli’ tirarteli’ stringerli’ sentivi male, ma ‘. ti piaceva ‘ una mano scendeva’ sentivi il dito passare nel solco del culetto’ carezzarlo’ ti stuzzivava il buchino’ lo violava facendovi entrare il dito’ ti spostava il perizzoma’ scendeva e sfioravala fighetta’ passava le dita sulle grandi labbra’ ti stringeva il clitoride’ non capivi più nulla’ non volevi che si fermasse’
Ti sentivi togliere il perizzoma’ rimanevi nuda’ come una cagna’ si una cagna in calore’ e volevi solo essere toccata per godere’ poi’ sul più bello si fermava e’

‘vedi che non ubbidisci??? che non fai quello che ti chiedo??? Pensi che il PADRONE si sarebbe accontentato??? che ti avrebbe lasciato la camicia da notte??? Che avrebbe lasciato la finestra chiusa??? O ti avrebbe costretto a fare ciò che ti aveva ordinato??? E tu avresti ubbidito o ti saresti rifiutata???”’

Lo sai il porco di tuo marito ti conosce’ quando sei eccitata sa farti fare quello che vuole’ sa farti dire quello che vuole’ sa portarti allo stremo della sopportazione’ con piccole carezze’ infatti ti sta carezzando il clitoride’ ti passa il dito sulla fighetta’ lo fa entrare dentro’ ti accarezza la schiena’ il culetto’ ti infila un altro dito nel culetto’ ti scopa con un dito nel culo e uno nella figa’ tu non capisci più niente’ vuoi che continui’ ti piace’ stai per godere’. Manca poco’ ma’ ma il porco si ferma’

‘TU AVRESTI UBBIDITO AL PADRONE????’

E Tu??? Non ti importa nulla’ vuoi godere’ sei eccitata’ ti eccita la sottomissione di Mia’ la perversione del marito’ anche di tuo marito che vuole trovarti un padrone per insegnarti ad essere ubbidiente’ si un PADRONE’ ti pensi davanti allo sconosciuto’ nuda’ con il collare’ al guinzaglio’ e tuo marito che ti consegna a lui’ non &egrave possibile’ ma ti eccita’ e rispondi’

‘SI AVREI FATTO TUTTO QUELLO CHE MI AVREBBE ORDINATO. SAREI VENUTA NUDA’ AVREI APERTO LA FINESTRA’ MI SAREI MESSA COME UNA CAGNA A QUATTRO ZAMPE ‘ AD ASPETTARE I SUOI ORDINI’ hai ragione tu sei troppo buono ed io non sono una cagnetta ubbidiente’ trovami un PADRONE che mi insegni ad ubbidire’ a fare la cagnetta ubbidiente”’

‘Vedi che ho ragione, sei una troia’ al PADRONE non avresti detto NO’ adesso imparerai ad ubbidire’ ed io non sarò più tenero’ ti troverò UN PADRONE CHE TI INSEGNI AD UBBIDIRE”’

‘SI PORCO, trovami un PADRONE’ trattami da troia’ fammi fare la tua PUTTANA”

Sentivi le sue carezze’ alzavi il culo perché ti potesse carezzare meglio la fighetta’ ti piaceva’ adesso si era spostato di lato’ non eri più coperta’ avevi il culo in aria’ soltanto la piccola tenda ti nascondeva’ ma’

Ma non immaginavi quanto porco era diventato in quel momento tuo marito’ eccitato dal tuo comportamento’ dalle parole che avevi detto’ dalla gelosia perché avevi accettato ad avere un padrone’ dalla tua sottomissione ad uno sconosciuto’
Lo sentivi allontanarsi’ lo pregavi di continuare a toccarti’ di non smettere’ di’

Sentivi il rumore’ il rumore di metallo’ della finestra’ della finestra che veniva aperta’ sentivi l’aria fresca sul culetto sulla figa’ sapevi che nonc’era più niente a proteggerti’ che eri col culo in aria alla vista di chi passava’ come’ come una PUTTANA’

Avresti voluto scappare’ ribellarti’ fuggire’ ma sentivi nuovamente le sue mani su di te’ che ti esploravano tutti i tuoi buchetti’ un dito dentro la fighetta bagnata’ che entrava ed usciva’ che si bagnava dei tuoi umori’ l’altra mano ti strofinava il clitoride’

Poi sentivi le sue dita’ avvicinarsi’ avvicinarsi alla tua bocca’ e’

‘Succhia PUTTANA, ti piace essere esposta’ trattata da TROIA’ senti le macchine che passano’ pensa che bello spettacolo che staranno ammirando’ vedere una bella troia col culo in aria’ ti piace PUTTANA??? SEI PRONTA AD AVERE UN PADRONE????”

‘SIIII’ sono la tua PUTTANA’ Voglio un PADRONE che mi insegni a fare la cagna’ la cagna in calore’ la cagna ubbidiente’

Non capivi più nulla’ ti piaceva troppo’ non volevi sapere nulla’ solo godere’ ed in quel momento stavi godendo’

Non avevi idea a cosa ti avrebbe portato quella decisione’

Avresti avuto quello che volevi’
UN PADRONE’ UN PADRONE CHE TI INSEGNASSE AD ESSERE UBBIDIENTE’.

PS. Foto dalla rete’
Un Padrone

Cosa fare’
Trovare un Padrone’
Uno sconosciuto che non ti conoscesse’
Per sottometterti’ Era quello che volevi!!!! Quello che ti meritavi!!!

Trovare un padrone’

Un Padrone che piacesse a tuo Marito’

Non un padrone che volesse scoparti’

Ma un padrone che si adoperasse alla tua educazione’

Alla sottile arte della sottomissione’

Portandoti a fare quello che non avresti immaginato’

Tuo marito alla fine l’ha trovato’

Ti ha barattato come un oggetto.. quello che saresti diventato’ un oggetto nelle loro mani’ che ti potessero plasmare come volevano e far uscire la parte più nascosta ‘ quella che non avresti confessato nemmeno a te stessa’ far uscire la puttana che &egrave dentro ogni donna’.

Quali sarebbero stati i tuoi compiti????

Per prima cosa il Padrone ordina che sia Tu ad accettare di essere una schiava e di sottometterti a Lui e fare quello che ti ordina’

Devi scrivere un atto di sottomissione ed inviarlo via e-mail’
E poi da quel momento in poi quando sei davanti al computer devi stare completamente nuda’ quando tuo marito ti scopa devi essere sempre disponibile e Lui deve esibirti in ogni occasione’ se scopi devi stare senza niente indosso ‘ nuda’.mostrare la tua fighetta’ aperta’. E stare sempre dal lato dove c’&egrave la finestra o il balcone con le tende tirate e aperta perché’ perche sei un oggetto da mostrare e far vedere.. una cagna ‘una cagna da esposizione’

Ma tu cosa fai’

Sei sul letto’
Stai aspettando tuo marito..
Arriva e ti spoglia’
Ti fa leggere l’e-mail del padrone e ti chiede di rispondere’
Tu non vuoi.. non se ne parla di andare al computer’

Lui continua a spogliarti ‘ completamente’ sei tutta nuda’ ti accarezza’ ti chiede se vuoi ancora il Padrone ‘ se sei disposta ad ubidire’

E tu’

Tu dici di si’ vuoi un padrone che ti educhi’ che ti dica cosa fare’ ma che gli ordini deve darli a te’

Tuo marito ti chiede di inviare l’e-mail di sottomissione ‘ se accetti di diventare una schiava’ la schiava del Padrone’ se vuoi ubbidire’

Tu gli dici di rispondere ‘ che accetti’ che vuoi diventare una schiava’ vuoi imparare a fare la brava cagnetta’

Tuo marito ti sta toccando’ si accorge che sei tutta bagnata’

‘Porca, tocca la figa, guarda come &egrave bagnata!!!’

Tu a tocchi e dici ‘E’bagnata perche mi stai toccando””

‘Non &egrave vero Troia’ ti sei bagnata perche ti ho parlato del Padrone’ perché hai letto i suoi ordini.. li hai capiti???’

‘Si’

‘Sicuro che hai capito cosa devi fare????’

‘Si’

‘Hai capito che vuole che ti metta in mostra’ che devi stare dalla parte del balcone e che devo aprire la tenda in modo che ti possano vedere???’

‘Si, devi fare quello che ti ordina il Padrone, devi ubbidire!!!’

Ti tocca la figa’ &egrave tutta bagnata’ sei eccitata dalla nuova situazione’ tuo marito non aprirà mai la tenda per farti vedere’ per metterti in mostra’. Non può farlo’sei sua moglie’.

‘Puttana ti sei tutta bagnata, sei una cagna in calore’ e vuoi ubbidire al padrone??? Va bene ti accontento subito””

‘che fa???? Non può farlo veramente’. Sono tua moglie’.

Ti lascia sul letto’ sei eccitata’ non ti muovi’lo vedi alzarsi’ avvicinarsi alla tenda’

‘non può farlo’

La apre completamente’ il balcone aperto ‘ nulla nasconde più niente’ se c’&egrave qualcuno nelle case di fronte??? Ti possono vedere ‘ completamente nuda’.

Cerchi di coprirti’ di infilarti sotto le lenzuola’

Tuo marito ti scopre’

‘Vuoi il Padrone??? Ed allora devi ubbidire’ devi restare scoperta.. in mostra’ in modo che ti possano vedere’ come una cagna”

‘Ma non puoi farmi questo’ sono tua moglie””

‘Zitta’ Hai accettato ora sei una schiava e posso fare di Te tutto quello che mi dice il Padrone.. sei la mia puttana””

..’e pio ti piace stare così’non &egrave vero????’

‘No, sei pazzo”

Ti tocca.. mette la mano sulla tua fighetta, che a dispetto di tutto continua a bagnarsi’ ti senti eccitata e Lui se ne accorge’

‘Vedi che sei una Troia’ ti sta piacendo’vero Puttana???? Sei un mare’ Stai colando tutta”

‘Si mi pace mi eccita”

‘Cosa ti Piace’cosa ti eccita???’

‘Mi eccita quello che mi stai facendo’che stai obbedendo al Padrone’che mi stai mettendo in mostra..che qualcuno può vedermi così””

Continua a toccarti e tu non capisci più nulla voui solo godere..

‘Si quando sei così eccitata faresti qualsiasi cosa’ sei proprio una puttana’ girati a pancia in giù’ ed alza il culo verso il balcone’ girati meglio in modo che ti possano vedere’ Troia muoviti’

Tu ubbidisci’ ti metti come ti &egrave stato ordinato’come una cagna in calore’ col culo in aria.. ben in vista’mentre tuo marito continua a toccarti la fighetta’

Non pensi a ninete..non ti importa se qualcuno ti vede in quel modo..che può pensare che sei una Puttana.. anzi la cosa ti eccita ti eccita tanto che non riesci a desistere e continui’

Poi tuo marito smette di toccarti’tu lo supplichi di continuare che vuoi godere’ma lui ti dice:’Toccati da sola Troia’ soltanto quando ubbidisci e fai la brava schiavetta sarò io a farti godere’ quando non ubbidisci dovrai soddisfarti da sola’ questi sono gli ordini del Padrone”’

Ti molla’ si sta toccando il cazzo’ se lo masturba guardandoti..

E tu’ ti senti umiliata’ma la cosa ti eccita’ ti eccita sapere che sono gli ordini del padrone e’ continui a toccarti’ col culo in aria ‘ alla vista di eventuali sconosciuti finch&egrave godi ‘ da sola’

‘perché questi sono gli ordini’ gli ordini del Padrone’

La Prima Punizione

Non era stato facile trovare un PADRONE.
O, almeno, un padrone come lo voleva tuo marito e fosse all’altezza del compito: ‘Educare Cagnetta’.
Aveva anche scritto a SESAMO per avere dei consigli, ma senza risposta, finch&egrave era riuscito a trovarlo: non volgare, senza esperienze esagerate, paziente, calmo, ecc’ ma che sapeva quello che voleva e, soprattutto, sapeva come sottomettere ‘cagnetta’ e’. non solo.

C’era stato subito un filing tra tuo marito e il PADRONE.
Gli era sembrato di trovare quello che voleva, un estraneo che educasse cagnetta. Senza esagerare, ma che gli dicesse quello che doveva farti fare, sottometterti sempre più, e, tramite lui, farti fare tutti quei giochini che non avresti mai fatto se a richiederli era tuo marito, invece se li ordinava il PADRONE era diverso”. Non potevi far altro che ”.. obbedire.

Così c’erano stati i primi contatti.
Tu dicevi di non voler sapere niente, quando tuo marito ti accennava qualcosa, però ti eccitavi a sapere che stava trattando con un estraneo la tua ‘. ‘educazione’.
La prima richiesta del Padrone era arrivata in fretta: ”’..Bene, sarai tu a farle fare tutto quello che io ordino. Ma per prima cosa, come sottomissione, ‘cagnetta’ dovrà scrivermi un e-mail in cui mi dica chiaramente che vuole diventare la mia allieva, sottomessa a tutte le mie richieste, ubbidiente e che accetta le relative punizioni qualora non esegue gli ordini. Sarà la mia ‘schiava’ e dovrà sottomettersi ai miei voleri e fare tutto quello che gli viene ordinato per il tuo tramite. Quando le farai leggere questa e-mail dovrà essere completamente nuda davanti al computer, col collare ed il guinzaglio (da ora in poi quando la porti al computer dovrà essere sempre completamente nuda ed al guinzaglio, per abituarsi ad essere una brava ‘cagna’ obbediente e sottomessa)”

Cosa &egrave poi successo???
Siete soli, tuo marito ti accarezza, ti spoglia e ti fa eccitare.
A te piace essere carezzata, ti fai spogliare e ti metti sul letto aspettando che lui continui. Non hai granch&egrave voglia, non sei bagnata e lui se ne accorge.
‘Non ti piace, non hai voglia???’
‘No, ma se continua ad accarezzarmi forse mi viene”
‘Non &egrave vero, se ti tratto bene non ti ecciti”
‘Ma che dici, e solo che non ho voglia”
‘Davvero??? E se ti dico che mi ha risposto il PADRONE e ha degli ordini per te???’
‘Ahh!! Ancora col padrone’ ti avevo detto di lasciar perdere ””
Intanto continua a carezzarti la fighetta e si accorge che ti stai bagnando, nenche tu sai il perché però sentire quei discorsi e sapere che contratta la tua educazione con un estraneo, il tuo futuro PADRONE, ti eccita e ti fa bagnare’
‘Vuoi che lasci perdere???? E perché appena senti nominare il Padrone ti bagni tutta??”
‘Non &egrave vero, mi sto bagnando perché tu mi tocchi’.”
‘Zitto ‘CAGNA’ tu ti bagni perché sai che ti ho trovato un padrone per educarti e farti fare quello che io ‘ che sono troppo tenero ‘ non sarei capace di farti fare, invece con Lui’.. ‘
‘e, cosa dovrei fare???”
‘dovrai ubbidire a tutti i suoi ordine ed imparare a fare la schiavetta. Farai tutto quello che ti dice e ti chiede.”
‘e Tu?? Mi farai fare tutto quello che vuole??? Non sei geloso??? Vuoi davvero dare tua moglie nelle mani di uno sconosciuto???”
‘si sono geloso, ma io farò quello che dice il Padrone. E Tu??? Cosa vuoi fare??? Lo vuoi un Padrone che ti educhi???”’
Intanto continuava ad accarezzarti e tu non riuscivi a trattenerti ed eri tutta bagnata in più sentire quelle cose, sapere che tuo marito avrebbe parlato di te, delle cose più intime, con uno sconosciuto ti faceva venire i brividi’.. ma ti eccitava in un modo perverso’
‘sii, voglio un padrone ce mi educhi.”
Ti porgeva il collare ed il guinzaglio’
‘Mettilo e vieni di la che ti aspetto””
‘ma’ come’ così’ sono nuda’ ci sono le finestre aperte, e di giorno anche con le tende possono vedermi da fuori’.”
‘zitta ‘CAGNA’, muoviti, ti aspetto di la al computer. Devi leggere gli ordini del Padrone.”’
Se ne andava, lasciandoti li, a scegliere: mollare tutto o ubbidire e fare la brava cagnetta???
E tu?? Cosa facevi???
Eri troppo eccitata, volevi essere scopata, godere, ma in fondo volevi sapere quali erano gli ordini, essere trattata da schiava, da uno sconosciuto, ti eccitava in modo particolare e, quindi, ‘
‘mettevi il collare ed il guinzaglio e raggiungevi tuo marito’
Lui era davanti al computer, non ne capivi molto, ma vedevi che stava per collegarsi ad internet, entrava in una casella di posta elettronica e l’apriva ‘.
Intanto ti lasciava li, in piedi, vicino a lui, con una mano si insinuava tra le tue gambe e ti sfiorava la fighetta, te la accarezzava ‘ a te quella situazione ti eccitava’ da un lato volevi leggere quello che aveva scritto il Padrone’ dall’altra stare li. In piedi, con la paura che ti potessero vedere da fuori ‘ che le macchine che passavano potessero intravederti in quella condizione ‘ ti faceva provare una strana perversione e nello stesso momento un nuovo senso di eccitazione’ lui ormai ti conosce e si accorge che ti stai nuovamente bagnando ‘ continua ad accarezzarti e si insinua dentro di te, sempre più infretta ‘ stai per raggiungere l’orgasmo e lo preghi di continuare’ lui che fa????
Si ferma, ti lascia in quella condizione, si sbottona i pantaloni e toglie il suo cazzo gia bello duro, poi ti prende per il guinzaglio ti fa sedere su di lui e te lo mette dentro, muovendosi piano’.
Apre la posta elettronica e’
‘leggi porca e fai quello che ti ordina il Padrone’
Tu leggi, vedi gli ordini, capisci che sei in quel modo perché l’ha ordinato il padrone e la cosa ti fa eccitare’ ti muovi sopra di lui, che intanto con la mano libera ti sta accarezzando il clitoride ‘. Vedi anche l’ordine del Padrone ‘ vuole che sia tu a scrivergli la tua sottomissione’
‘Hai letto porca???’
‘Si, ho letto!!!’
Vedi che apre la casella di risposta’
‘Rispondi, digli che vuoi essere educata da lui e che sarai una ‘brava allieva”
‘No, non voglio scrivere”
‘Dai porca, rispondi ‘.o non lo vuoi il Padrone???”
Intanto accellera con la mano e strofina sempre più forte’ tu vorresti solo godere e non ti importa di nulla’
‘no, non voglio scrivere’ scrivi tu’ digli che accetto di essere la sua schiava e farò quello che mi ordina’ ma diglielo tu.. io non scrivo’ lo voglio il Padrone”’
Allora vedi la risposta’
‘Cagnetta accetta di essere la tua schiava ed allieva. Farà quello che tu gli ordinerai e sarà sottomessa, ma non vuole scriverti ed ha detto a me di farlo. Aspetta nuovi ordini””
Tu stai per godere, stai per scoppiare, non capisci più nulla ma vedi che preme invio ed appare ‘il messaggio &egrave stato inviato correttamente al destinatario’
‘Sei un porco, hai mandato l’e-mail ad uno sconosciuto che capirà che mi hai fatto fare quello che ti ha ordinato’porco’ non ti pare di esagerare’ sono tua moglie”’
‘quando sei così sei solo una porca, e ti sta piacendo un sacco”’
Tu non rispondi, ma sai che &egrave vero, infatti raggiungi subito l’orgasmo li davanti al computer e a quell’immagine dell’e.mail inviata.

Per alcuni giorni torna tutto tranquillo, tuo marito non ti dice nulla.
Tu un po’ sei contenta, un po’ curiosa perche non sai cosa sta combinando, un po’ perche vorresti chiedergli se il Padrone ha risposto alla e-mail’
Poi una sera, da soli, lo senti particolarmente eccitato, si avvicina e comincia a carezzarti e ti dice’
‘Lo vuoi sempre il Padrone???’
Tu reagisce come al solito’. Al solo pensiero del Padrone ti bagni tutta’
‘Si, se vuoi darmi un Padrone che mi educhi io farò quello che vuoi”
‘Bene, allora sai come di devi mettere, io sono di la che ti aspetto”
Ti lascia e se ne va’ tu non vorresti andare, non vorresti dargliela vinta’ non vorresti essere così ‘. Eccitata ‘ e curiosa’. Ma non ce la fai’ in camicia da notte senza nulla sotto, metti il collare ed il guinzaglio e vai di la’
Nella sala sono spente tutte le luci, c’&egrave solo la luce del monitor, le persiane sono socchiuse in modo che si veda da fuori e ti accorgi che il porco di tuo marito ha tirato le tende ‘ da fuori, con il monitor acceso si ha l’effetto vedo non vedo e se qualcuno, passando da fuori guarda attentamente, allora’.
Ti avvicini’
‘cosa stai combinando?? Chiudi le finestre che ci possono vedere da fuori???’
Lui ti prende per il guinzaglio e ti tira verso di lui’senza darti ascolto’ apre la posta elettronica e ti dice’
‘come ti vuole il Padrone quando sei al computer???”
Intanto fa scivolare la mano sotto la tua vestaglia che &egrave già abbastanza corta e sollevandola di accarezza il culo, facendo in modo di scoprirlo’.
‘mi vuole nuda. Ma che fai fermo’ non alzare la vestaglia, da fuori possono vedermi…’
Lui continua, ti scopre il culo, lo accarezza, si insinua nel tuo solco e ti tocca il buchino’
‘sto eseguendo gli ordini del Padrone. Quindi zitta e obbedisci. Tanto devi spogliarti completamente e leggere quello che devi fare”’
Non sai nemmeno tu perché, però continua a bagnarti e quella situazione ti eccita sempre più, tanto che allarghi le gambe per far si che con la mano possa toccare ed accarezzarti la fignetta. Poi si alza, ha aperto l’e-mail e si mette dietro di te’
‘Leggi!!!’
Intanto senti che ti fa scivolare le spalline, la vestaglia sta per scivolare, cerchi di prenderla al volo, prima che cada, ma lui la strattona e la fa scivolare a terra..
‘Devi stare nuda quando sei qui. Questi sono gli ordini e devi ubbidire. Ora leggi’
Poi continua a carezzarti. Tu non sai sottrarti e così, nuda, con la paura che possano vederti, cominci a leggere:”So che sei qui e che stai leggendo. Per adesso ti immagino nuda e per come ti ha descritta tuo marito’più avanti, quando sarai pronta mi farò inviare una tua foto, così come sei adesso. So che hai accettato di essere la mia schiava ed allieva. Però quando do un ordine lo devi eseguire, altrimenti avrai la giusta punizione. Adesso sei stata cattiva. Non hai voluto scrivermi tu la tua sottomissione. Pertanto meriti una giusta punizione. Ho dato incarico a tuo marito di punirti in mia vece (per adesso). Quindi ora vai così come sei sul letto, ti metti a quattro zampe, come una cagnetta in calore, col culo in aria e tuo marito ti darà dieci frustate con la cinghia di cuoio. Tu dovrai contarle una ad una fino a dieci e se non conti a voce alta, quella non vale e te ne darà un’altra. Così la prossima volta sarai più ubbidiente e pronta. Ora vai ‘CAGNA’ il resto lo farà tuo marito’
Non credevi a quello che leggevi, non ti sembrava vero, ti voleva frustare, voleva una tua foto nuda’ non capivi più nulla’ tranne che dentro di te qualcosa si stava muovendo’ non riuscivi a sottrarti.. stavi colando tutta.. non riuscivi a staccare gli occhi da quello scritto’.
‘Allora cosa vuoi fare, sei sicura di voler sempre il Padrone???’
Senza dire nulla, senza nemmeno capire il perché, ti alzavi così com’eri, andavi in camera da letto, seguita da tuo marito, e ti mettevi a quattro zampe col culo in aria..
‘Fai quello che ti ha ordinato il Padrone, voglio essere una brava allieva!’
Tuo marito quasi non ci credeva, lo vedevi prendere la cinghia di quoio’
‘Sei sicura???’
‘Si’
‘Va bene porca allora conta!’
Ti arrivava la prima frustata, piano forse perché anche tuo marito era titubante..
-Phaa-
E tu contavi
‘UNO’
Arrivava la seconda:
-Phaa-
‘DUE’
La terza ancora piano:
-Phaa-
‘TRE’
‘Sei sicura di voler continuare???’
Tu avvinta da quel gioco perverso non sapevi sottrarti anzi ti piaceva..
‘Si, continua ubbidisci pure tu agli ordini’
Tuo marito era geloso, arrabbiato (perché il Padrone aveva avuto ragione, Lui era convinto che non avresti accettato, che non ti saresti sottomessa, non ti saresti fatta frustare, invece il Padrone aveva avuto ragione e glielo aveva detto:’Vedrai che accetta tutto quello che gli ordino: si farà frustare, le piacera’ e vorrà che continui a fare quello che ti ordino, perch&egravele piace essere sottomessa ad un estraneo e sentirsi schiava’) e anche eccitato nel vederti in quel modo’
‘.quindi la quarta frustata senza che te lo aspettassi arriva forte, il porco di tuo marito stava diventando geloso e gli dava fastidio che tu obbedissi ad un estraneo, però anche lui provava una sorta di eccitazione perversa nel vederti in quel modo, sottomessa, come con lui non lo eri mai stato’
‘Va bene vuol dire che continuiamo come ha detto il padrone, continua a contare CAGNA’
-PHAA-
‘QUATTRO’
Stavolta erano sempre più forti e facevano male, ma a te perversamente piacevano’
-PHAA-
‘CINQUE’
– PHAA-
‘SEI’
– PHAA-
‘SETTE’
– PHAA-
‘OTTO’
– PHAA-
‘NOVE’
– PHAA-
‘DIECI’
Hai il culo tutto rosso, tuo marito e incazzato ma anche eccitato, si mette dietro di te, ti accarezza la figa, si accorge che e tutta bagnata.. allora tira il cazzo di fuori ‘ senti che ti bagna il buchetto del culo con i tuoi umori’ capisci cosa vuol fare ‘
‘NOO, ti prego non lo voglio nel culo, mi fai male””
‘Zitto porca, vuoi essere educata, vuoi il Padrone, allora devi ubbidire a tutto quello che ti facciamo’..’

Senti quelle parole’.’quello che ti facciamo’ ‘ capisci che sta eseguendo altri ordini, che e stato il Padrone ad ordinargli di mettertelo nel culo dopo averti frustata, che vuole umiliarti ancora di più, ma sapere che ti fa quello che uno sconosciuto gli ha ordinato ‘ che poi gli racconterà tutto, nei minimi particolari’ ti fa eccitare e subire quanto sta avvenendo senza opporti—
Lo senti entrare nel culo senza delicatezza e comincia ad andare avanti ed indietro, mentre con la mano ti tocca a figa’
‘Ti piace porca??? Ti piace essere sottomessa da uno sconosciuto??? Ti Piace avere un Padrone??? E sarai accontentata, questo non &egrave che l’inizio, da ora in poi farai quello che ordina il Padrone e gli manderò una tua foto così potrà vedere quanto sei porca”’
A te non interessava nulla, anzi quelle parole associate al fatto di sapere di essere sottomessa ad uno sconosciutoti ti fa eccitare e godere ancora di più’
‘Si, voglio che esegui tutti gli ordini del Padrone così mi educhi, puoi fare quello che vuoi, sono la tua porca, la tua cagna e voglio imparare ad essere ubbidiente”’
Così raggiungevi l’orgasmo e stremata ti sdraiavi sul letto’.

Per commenti
m.laroccam@libero.it

La Spiaggia

Era passato più di un mese dalla punizione’
Tutto era tornato normale’ o lameno così pensavi tu’
Tuo marito non ti aveva più detto nulla’ ma non aveva neanche più toccata’
Tu non avevi chiesto nulla, anche se eri curiosa e morivi dalla voglia di sapere se si era messo di nuovo in contatto col Padrone’ una curiosità perversa’ da un lato non volevi che ciò accadesse più, perché avevi timore che tuo marito mandasse veramente le tue foto, quelle che ti aveva fatto quando eri sul letto col culo in aria tutta nuda e pronta per la punizione’ dall’altra ti sentivi eccitata dal fatto che un estraneo ti comandasse, ti sottomettesse, ti facesse fare tutto quello che gli passava per la testa, che ti potesse vedere nuda e che tuo marito fosse accondiscendente ed eseguisse tutti gli ordini del Padrone’ e poi, dopo quasi un mese, avevi voglia di essere scopata’ ma non accadeva nulla’
Era arrivata anche l’estate e, come gli altri anni, avevate preso in affitto una casa la mare’ non era ancora alta stagione, la casa era isolata e la spiaggia quasi sempre deserta’
Avevate da poco pranzato ed eravate andati sul letto a riposarvi’
E’ bastato poco per farti eccitare, qualche carezza, un massaggio, e una mano che sfiorasse la fighetta e tu eri pronta a scopare’
‘Sei sempre dell’idea di avere un Padrone che ti comandi e ti sottometta???”
A quelle parole, non lo sai nemmeno tu, ma la tua fighetta si era tutta bagnata e colava, te ne eri accorta subito come se ne era accorto tuo marito’
‘Porca non c’&egrave nemmeno bisogno che rispondi, ti sei tutta bagnata solo al pensiero del Padrone. Non &egrave vero???’
‘Si. Mi piace e mi eccita sapere che il Padrone ti dice cosa devi farmi. Ma perché hai fatto passare tutto questo tempo??? Non ti ha più scritto???”
‘Si che mi ha scritto’
‘E allora perche e da un mese che non mi tocchi??”
‘Perché erano questi gli ordini. Dovevo farti aspettare cosi saresti diventata ancora più porca e disponibile ad eseguire gli ordini.”
‘Perché? Ti ha dato altri ordini?’
Intanto tuo marito continuava a toccarti e tu non capivi quasi più niente, volevi godere.
‘Si mi ha dato altri ordini. Vuoi continuare ad eseguirli e a fare la schiavetta??’
‘Si. Voglio fare la schiavetta agli ordini del Padrone. Farò tutto quello che mi dici e che ti ha chiesto di farmi fare.’
‘SICURO’
‘Si, ma fammi godere’
Invece ti lasciava..
‘Allora alzati, mettiti il costume blu a due pezzi che andiamo in spiaggia.’
‘Dai andiamo dopo, ora fammi godere’
‘Vuoi fare la schiava???’
‘SI’
‘Allora fai come ti ho detto E NON DISCUTERE PIU’ GLI ORDINI’
‘Ma cosa devo fare’
‘Vuoi veramente che ti dica cosa devo farti. Ma guarda che se te lo dico poi non puoi tirarti più indietro e dovrai eseguirli, altrimenti dillo adesso e smettiamo.”
‘Dimmi quale sono gli ordini ed ioda brava schiavetta obbedisco.’
‘Va bene allora. Mi ha ordinato di portarti in spiaggia (gli ho detto che saremmo venuti a fare le vacanze al mare) di farti mettere un bichini ridotto oppure uno normale e poi in spiaggia tirarlo in modo che ti entri nel solco e ti lasci il culo tutto scoperto e, poi, di toglierti il pezzo di sopra e lasciarti le tette scoperte.”
Te lo stava dicendo come se non potesse fare a meno di farlo e come se fosse la cosa più normale del mondo, ma insieme come se fosse qualcosa a cui non potevate sottrarvi’
‘Ora vai voglio farti fare la porca. La porca per il PADRONE e non vedo l’ora di raccontarglielo. Lui ha detto che farai tutto quello che ti ordina perché non puoi fare a meno di essere sottomessa. Visto quello che già hai fatto sarai una brava allieva perché sei nata per essere una schiava agli ordini del Padrone. Ora vai a prepararti, ti aspetto fuori. Mettiti il copricostume azzurro.”
‘Ma &egrave trasparente.’
‘MUOVITI SCHIAVA OBBEDISCI AGLI ORDINI’
Usciva e ti lasciava li ‘
E Tu’
Non sapevi nemmeno tu il perché, ma l’eccitazione era enorme, quasi non resistevi. Capivi che il Padrone aveva avuto ragione a farti lasciare un mese senza fare niente’ Avevi voglia di essere scopata, ti sentivi eccitata di essere sottomessa di fare la schiava ed eseguire gli ordini di uno sconosciuto’ di sapere che di li a poco saresti stata messa in esposizione su una spiaggia all’aperto dove avrebbero potuto vederti, anche se ancora era quasi deserta, visto anche l’orario’
Non sapevi neanche tu il perché però ti eri ritrovata fuori con il costume blu a due pezzi ed il copricostume trasparente azzurro come ti era stato ordinato’
‘Brava la schiavetta. Andiamo.’
Come un automa avevi seguito in spiaggia tuo marito’meno male che non c’era nessuno’
Tuo marito ti aveva portato in un angolo lontano dalle case, anche se sembravano ancora disabitate.
Poi ti aveva tolto il copricostume. Si era seduto su un masso sul bagnasciuga e ti aveva fatto sedere sopra le sue gambe.
Aveva cominciato ad accarezzarti il culetto’
‘Sai cosa vuole che faccia il Padrone???’
‘Si’
‘E lo devo fare???’
‘Fai quello che vuoi.’
‘No voglio sentirlo da te. Vuoi obbedire agli ordini???’
Non sai neanche tu il perché ma dalle tue labbra era uscito’
‘SI, obbedisci. Fai quello che ti ha ordinato il Padrone”
Allora avevi sentito la mano di tuo marito che prendeva il costume, lo stringeva e lo tirava verso l’alto alzandolo anche sui fianchi, finch&egrave lo sentivi scivolare dentro il solco e lasciare scoperto tutto il culetto. Tirando anche il davanti sentivi che l’elastico dei bordi era andato a finire dentro le labbra della fighetta e questo ti dava una strana sensazione che ti eccitava. Lui tirava e rilasciava il costume che strofinando dentro la fighetta ti faceva eccitare e quasi venire. Poi ad un tratto, sul più bello, si fermava’
‘Quali erano gli altri ordini???’
‘Non lo so”
‘Si che lo sai porca. Dillo’
‘Vuole che mi tolga il pezzo di sopra e mi lasci con le tette di fuori.’
‘E allora perché non lo fai’
‘Sei pazzo, mi possono vedere. Non voglio. Non lo puoi fare sono tua moglie.’
‘Ti avevo avvisata che avresti dovuto obbedire agli ordini e che non avresti potuto tirarti indietro una volta iniziato. Adesso sei soltanto una schiava ed una porca. Quindi obbedisci o lo faccio io’
‘No, non voglio’
Continuava intanto a muovere il costume che ti masturbava e non riuscivi a sottrarti perché ti piaceva.
Intanto iniziava a slacciarti il laccio che da dietro il collo teneva il pezzo di sopra.
Il costume scivolava, ma tu con le mani lo prendevi al volo tenendo le mani a coppa sui seni per non far cadere il costume’
A poca distanza, c’era la strada ferrata ed il semaforo e proprio mentre eravate li sentivi il treno arrivare e fermarsi a non più di cento metri da dove eravate voi. Per quelli che erano affacciati era quasi impossibile che non vi vedessero ed anche se davi di spalle, avevano un bel spettacolo del tuo culetto bello in vista. Non potevi muoverti perche se no cadeva il costume ‘
‘Mettimi a posto il costume”
‘Perché???’
‘Come perché. Porco così mi vedono il culo’
‘Zitto troia ti ho portato qui proprio perche il Padrone vuole che ti faccia vedere. Non lo sai’
‘Dai ti prego mettimi apposto il costume e lega il pezzo di sopra prima che cada e rimanga veramente con le tette di fuori’
Invece di rimetterlo a posto sentivi la mano di tuo marito che risaliva su per la schiena, lo sentivi che afferrava il laccetto dietro le spalle ancora allacciato lo sentivi che stava per scioglierlo’
‘FERMO CHE FAI”
Non facevi in tempo a finire la frase che sentivi uno strappo e tuo marito ti sfilava il costume disopra lasciandoti con il seno scoperto’
‘Ma che fai porco”
‘Zitto TROIA, OBBEDISCI AGLI ORDINI DEL PADRONE, ABBASSA LE MANI E SCOPRI LE TETTE, COME VUOLE LUI. TI VUOLE TROIA, DISPONIBILE, SOTTOMESSA E SCHIAVA.”
A quelle parole non sai neanche tu perché ma abbassavi le mani lasciando scoperto il seno’
Intanto il treno ripartiva e tuo marito ti girava verso le vetture’
‘L’hai visto troia??? Pensi che ti abbiano visto??? Cosa penseranno??? Ti avranno presa per una Puttana???’
‘Sei un porco. Vuoi che tua moglie passi per puttana???’
‘SI se te lo ordina il padrone.”
Ti Faceva alzare e preso il pezzo del tuo costume se lo metteva nella tasca del suo costume e ti diceva’
‘Andiamo a casa che voglio scoparti”’
‘Dammi il costume non vorrai che venga così il copricostume &egrave trasparente.’
‘Non solo voglio che tu venga così, ma voglio anche che lasci il costume dentro il culo. Questi sono gli ordini e se non obbedisci ti tolgo anche il pezzo di sotto e ti lascio qui”’
Senza avere il coraggio di ribattere, anche perché ti sentivi eccitata e troia, mettevi il copricostume e ti avviavi insieme a tuo marito verso casa.. Per fortuna (o sfortuna) nel percorso verso casa non incontravate nessuno.
Appena arrivati a casa ed entrati, tuo marito ti tirava sul divano che era proprio in corrispondenza della porta e senza chiuderla ti toglieva sia il copricostume che il pezzo di sotto lasciandoti completamente nuda.
‘Chiudi almeno la porta!!!’
‘Zitta troia, non devi replicare nulla. Quando sei schiava non devi chiedere nulla e obbedire a tutto quello che ti viene chiesto. Ora mettiti sul divano con il culo per aria e toccati.
‘No toccami tu’
‘Zitta porca il Padrone ha ordinato che io posso toccarti soltanto quando imparerai a obbedire senza commenti o richieste. Fino allora potrai godere quando ti verrà dato il permesso toccandoti da sola. Quindi ora toccati.”
Lo vedevi prendersi il cazzo in mano e masturbarsi da solo, mentre tu non potendone più ubbidivi agli ordini e ti masturbavi fino a godere anche tu da sola.
Per commenti
m.laroccam@libero.it

La Crociera ‘ 1^ parte
Si stava avvicinando l’estate.
I ragazzi avevano prenotato con gli amici per il mese di luglio una casa al mare.
Tu e tuo marito restavate da soli.
Quale miglior occasione per una nuova luna di miele???

Così aveva prenotato una crociera nel mediterraneo: Palermo ‘ Tunisi ‘ Barcellona ‘ Palma ‘ Marsiglia ‘ Savona ‘ Napoli ‘ Palermo.

Come al solito non era riuscito a non dire nulla, ma come al solito aveva consultato il Padrone.

Aveva raccontato tutto e chiesto se aveva ordini per Te.

Era arrivata subito la risposta. Non dovevi sapere nulla fino la partenza, dopo avresti dovuto eseguire gli ordini. Non approfittare dell’occasione era un vero peccato!!!

Per prima cosa aveva ordinato che non ti toccasse più fino la partenza, mancava ancora più di un mese.

Così aveva fatto tuo marito.

Poi, sempre a tua insaputa aveva acquistato, quello che il Padrone aveva ordinato: una tunica bianca molto corta per copricostume ed un bikini ridottissimo.

Dalle e-mail tuo marito aveva riferito che sicuramente non avresti mai acconsentito a mettere quel costume. Come al solito la sicurezza del Padrone l’aveva lasciato sconcertato:”Non preoccuparti tu daglielo l’ultimo giorno di crociera e digli che sono io a ordinarlo e che deve indossarlo e poi dovrai inviarmi le sue foto”
”Devi anche scoparla in cabina facendola stare nuda davanti la finestra e farla uscire nuda sul balcone. Hai tutta la settimana per farlo. Buon divertimento’

Il giorno della partenza era arrivato. Non avevate avuto più rapporti da oltre un mese.

Appena imbarcati vi siete sistemati in cabina.
Molto bella. Con un gran letto matrimoniale proprio davanti la porta finestra che dava sul balcone con due poltroncine per sedersi.

Appena arrivati decidete di fare una doccia e fare un giro per la nave. E’ tutto stupendo. Dopo cena rientrate in cabina e vi preparate per andare a vedere uno spettacolo. Vestiti eleganti. Tu con un abito nero che ti fascia ed &egrave molto sexi. Fate anche un salto in discoteca dove restate fino a tardi. Al rientro &egrave già notte siete in piena navigazione. Lui si avvicina da dietro e ti porta vicino la finestra. Comincia a carezzarti. Spegne le luci della stanza e tira le tende. Si vede il mare tutto nero rischiarato soltanto dalle luci della stessa nave. Continua ad accarezzarti e a te piace anche dopo tanto tempo che non scopi.
Sempre davanti la finestra, in piedi, senti che ti sta aprendo la cerniera del vestito. Hai tutte le spalle scoperte. Senti che ti slaccia il reggiseno e lo sfila togliendotelo. Hai ancora il vestito che ti copre, ma senti che sta abbassando anche quello ed istintivamente lo blocchi:”’Cosa fai sei Pazzo??? Chiudi le tende!!!”
”Perché???”
”Come perché! Vuoi che qualcuno ci veda???”
”Chi vuoi che ti veda? Siamo in mare aperto!”
”Si &egrave vero,comunque non mi và. Chiudi le tende!”
Lui continua a carezzarti e ti accarezza le gambe, risalendo l’interno delle cosce, da dietro, alzandoti il vestito e carezzandoti fa entrare lo slippino nello spacco del culo. Tu senza molta convinzione gli dici di smettere.
”Perché devo smettere???”
”Voglio che chiudi le tende”
”E se ti dicessi che sto eseguendo gli ordini del Padrone??”
”Perché gli hai detto che facevamo la crociera???”
”Si, glielo detto e mi ha dato degli ordini!!!”’
”’No, non dovevi farlo. Lo sai che ti chiede di fare sempre delle cose che mi mettono in certe situazioni’.”
”Quali situazioni’. Forse poi non finiscono per piacerti’ cosa dovresti fare???”
”Lo sai benissimo. Alla fine faccio la parte della ‘.”
”..della???”
”della donnaccia”’
”no, della???”
Intanto continua a carezzarti e comincia a toccarti la fighetta che e già bella bagnata.
”’della puttana’ e io non voglio farla””
”cosa non vuoi fare???? Sei tutta un lago. Sai quale sono gli ordini???”
”No, e non mi interessano.”
Però la tua figa dice un’altra cosa e sei curiosa di sapere quali sono gli ordini.
”Non &egrave vero!! Sei una porca e non vedi l’ora di obbedire. Vuoi sapere quali sono gli ordini???”
”Si. Porco. Dimmi cosa ti ha ordinato di farmi fare!!!”’
”Guarda che lo sai. Se te lo dico poi devi ubbidire!!”
”Va bene, ma dimmi quali ordini ti ha dato!!!”’
”Devo spogliarti tutta nuda e portarti fuori sul balcone.”
”Sei pazzo non lo farà MAI.”
Senti però che ti sta abbassando il vestito. Non fai resistenza. Sapere che stai eseguendo gli ordini del Padrone ti eccita.
Abbassa tutto il vestito e lo fa scivolare a terra. Sei con le sole mutandine infilate nel culo, le tette di fuori davanti la finestra. Meno male che siete al buio. Senti che ti accarezza e ti tocca la figa.
”Devo continuare ad eseguire gli ordini???”
Non sai neanche tu il perché ma la tua mente non vorrebbe invece gli dici ”SI”
”Vedi che sei una puttana agli ordine del Padrone!!!”
Quelle parole invece di offenderti, ti eccitano ancora di più.
Ti senti sfilare gli slip ed ora sei completamente nuda con le sole scarpe con i tacchi alti.
Apre la porta del balcone e ti spinge fuori. Non fai in tempo a renderti conto di quello che &egrave successo che lui richiude la porta. Sei completamente nuda, fuori, da sola.
Bussi sulla porta:”’Apri, dai non fare lo scemo. Fammi entrare.”
”Ti ho detto che devi eseguire gli ordini. Quindi ora girati e vai ad affacciarti che io intanto preparo qualcosa da bere.”’
Ti lascia la e si allontana e va ad aprire il frigobar.
Tu sai che non ti farà entrare se non ubbidisci. Ti guardi in giro. Fortunatamente non c’&egrave nessuno. Ti avvicini alla ringhiera e ti affacci. Vedi scorrere la scia del mare appena illuminata dalle luci del mare. Fortunatamente sei nell’oscurità, almeno così pensi. Infatti il porco non appena sei li esposta accende la luce della cabina e ti ritrovi illuminata ed in piena luce. Non sai cosa fare cerchi di coprirti alla meglio e ti siedi su una poltrona in attesa che lui ti apra. Dopo un po’ esce con due bicchieri e te ne dà uno. Dentro c’&egrave del succo e del liquore forte. Non vorresti bere niente ma soltanto rientrare. Lui ti trattiene e ti ordina:”BEVI’
Ti risiedi e prendi il bicchiere. Fai andare giù di colpo il contenuto. Subito senti il calore salire in viso e,stranamente, ti senti rilassata e ti viene da ridere. Senti anche scendere le tue inibizioni.
Lui ti ordina:”ALZATI E VAI ALLA RINGHIERA”
‘Ma sono nuda”
”Muoviti fai quello che ti dico”
Ti senti il basso ventre in fiamme e bagnato.
Ti alzi e vai alla ringhiera.
Sei di spalle, ma vedi il flash scattare e capisci che ti sta fotografando.
”Girati!!!’
Non sai neanche perché, ma non riesci a sottrarti e ti giri. Altre foto.
Poi ad un tratto sentite che qualcuno della cabina accanto sta uscendo fuori.
Tenti di scappare, ma tuo marito ti blocca. Ti prende in braccio. Sei con le spalle nude verso la parte dove hai sentito il rumore. Senti che ci sono delle persone che parlano. Non sai se possono vederti. Tuo marito ti tiene là. Comincia a carezzarti e toccarti la fighetta che &egrave un lago. Stai per raggiungere l’orgasmo,ma lui si ferma. Si sbottona, tira fuori il cazzo e te lo fa prendere in mano.
”Toccalo troia.”
”Zitto. Possono sentirti.”
”Perché se ti vedono cosa penseranno??”
Intanto ricomincia a toccarti la fighetta.
”Penseranno che sono una TROIA”
”Brava vedi che lo sai, allora continua e non ti fermare”
Tu non capisci più nulla. Vuoi che continui, vuoi godere. Intanto continui a fargli una sega e senti che sta per venire, poi il liquido caldo che ti cola sulle mai. Ha goduto. Vuoi godere anche Tu. Invece’

Invece ti molla’

”Che fai continua. Fammi godere.”
”No. Il padrone ha ordinato che se obbedisci l’ultima sera potrai godere.”
Ti fa alzare e ti lascia cosi con la tua voglia.

La Crociera ‘ 2^ parte
Rimani lì, pensando che stia scherzando.
Invece lo vedi entrare e andare a farsi la doccia.
Rientri e ti sdrai sul letto.
Sei arrabbiata, ti senti usata, trattata da puttana ed in più hai una voglia matta di godere. Ti senti la figa in fiamme e provi dolore al basso ventre perché vorresti sfogarti.
Porti la mano sulla figa e ti accarezzi, la senti bagnata e vogliosa.
Vorresti continuare a toccarla ed in un attimo raggiungeresti l’orgasmo desiderato.
L’eccitazione &egrave al massimo, perché saperti usata, obbedire agli ordini ti ha eccitato ed ora faresti qualsiasi cosa. Stai per continuare quando ricordi:”Il Padrone ha detto che potrai godere l’ultimo giorno di crociera se farai quello che ti ordina”’
Ti blocchi, una sensazione perversa di eccitazione e frustrazione ti pervade e non riesci a sottrarti agli ordini che ti hanno dato. In fondo lo sai che ha ragione il padrone: sei una donna da sottomettere, destinata a fare la schiava al comando degli altri. Questo a te piace, anche se non vuoi ammetterlo.
Per evitare di dover parlare, quando tuo marito ritorna fai finta di dormire. Lui si stende accanto a te, &egrave soddisfatto, tanto lui ha goduto, e infatti dopo un po’ si addormenta. Tu ti rigiri ma non riesci a dormire. Sei nervosa ma non osi toccarti, non puoi disubbidire vuoi che ti continuino a comandare. Finalmente dopo molto riesci a prendere sonno anche se &egrave agitato.
I giorni seguenti passano tranquilli fra divertimenti sulla nave e le varie escursioni.
Sono gli ultimi giorni di crociera dopo un’escursione a Savona rimane soltanto la sosta a Napoli e poi il rientro con sbarco a Palermo. Non &egrave successo nulla di nuovo e tu non hai mai goduto. Sono passati tantissimi giorno e hai voglia di farti scopare. Al rientro ti fai una doccia e col solo telo entri in cabina e ti strusci a tuo marito cercando di farlo eccitare.
”Cosa vuoi???”
”Tu cosa dici?? &egrave più di un mese che non mi fai godere!!!”
Comincia a carezzarti e si sofferma sulla tua fighetta che &egrave già tutta bagnata.
”Sei disposta a fare quello che ti ha chiesto il padrone???”
”Cosa dovrei fare??? E, poi, non ho già obbedito a quello che mi hai chiesto?”
”Si, solo una volta perché ti ho obbligato. Devi essere Tu ad obbedire senza che sia io a costringerti.”
Continua a carezzarti e tu non capisci più nulla, vorresti solo godere. Poi si ferma.
”Cosa devo fare???”
”Lo sai già. Quello che hai fatto l’altra sera.”
‘Ma l’altra sera era buio e non si vedeva niente, ora &egrave ancora giorno e stiamo per uscire dal porto. Le persone che sono sulla banchina potrebbero vedermi.”
”E allora??? Vuoi obbedire o no. Lo sai che ti eccita anche a te. E poi anche se ti vedono domani saremo lontani mille chilometri. Cosa ti interessa.”’
Vorresti rifiutarti, non fare nulla. Vorresti solo godere’
”Lo so PORCA, se te lo chiedessi io non lo faresti mai. Invece te lo ordina il Padrone e sai che finirai per obbedire perché ti piace essere la sua schiava, la sua PUTTANA””
Vorresti ch non avesse ragione, ma sai che &egrave vero. Infatti a quelle parole ha sentito un fremito al basso ventre e ti senti colare la figa.
Tuo marito ti infila due dita dentro e li tira fuori tutte bagnate.
”Sei proprio una PUTTANA, guarda come ti sei baganta. Dai TROIA obbedisci al PADRONE”
Si alza e apre le tende ed il balcone.

Tu, come ipnotizzata, ti alzi e ti avvicini alla portafinestra. Stai per uscire sul balcone ‘.
”Non dimentichi di togliere qualcosa???”
Hai l’asciugamano ce ti avvolge, ti copre appena il seno e sfiora il culo.
Tu balbetti ”Ma’io’.non vorrai che esca completamente nuda’ guarda ancora siamo nel porto e si vedono delle persone lì sulla banchina’ e poi potrebbe esserci qualcuno affacciatoai balconi della nave’..”’
Tuo marito un po’ perché incazzato del fatto che obbedisci soltanto perché sono ordini del padrone, un po’ perché quel gioco perverso lo eccita da morire ‘
”Dai muoviti e non fare la santarellina” Ti rimette le dita in figa e ti dice ‘Guarda come sei ancora bagnata la solo pensiero che stai per uscire fuori nuda. E poi non &egrave vero che ti eccita sapere che possono vederti’ in fin dei conti sei un gran pezzo di gnocca.. ed &egrave un peccato tenerti nascosta..”’
Anche stavolta la mano te la da lui, infatti ti strappa di dosso l’asciugamano lasciandoti nuda e spingendoti nuovamente fuori e chiudendoti la porta.
Stavolta rimani ferma e lo senti dire ”Vai avanti ed affacciati, fai vedere che sei una brava schiavetta puttana obbediente. Così potrò far vedere al padrone la sua brava schiavetta”’

Ti giri e ti accorgi che ha in mano la macchinetta fotografica e che ti sta facendo delle foto.
Obbediente ti avvii e ti affacci al balcone. Appena fatto ti accorgi che non solo ti possono vedere dalla banchina, ma proprio sotto di te ci sono altre persone affacciate che stanno guardando la partenza della nave. Non sai se ti hanno vista, ma ritorni indietro e supplichi tuo marito di farti entrare.
”Ti faccio entrare se poi ubbidisci e fai quello che ti dico di fare sia stasera che domattina.”
”Va bene, aprimi farò tutto quello che mi chiedi”
”Sicuro???’
”Si, sai che ubbidisco a tutto quello che ti chiede il Padrone”’

Ti apre e ti fa entrare.

‘Vai a farti la doccia così andiamo a cena e poi a vedere lo spettacolo. Io intanto ti preparo quello che devi indossare”

Appena esci dalla doccia vedi che ti ha preparato il vestito di seta blu. E’ un bel vestito, non molto scollato, con spalline larghe ed arriva quasi al ginocchio. Unico difetto essendo di seta ed attillato non nasconde molto di quello che c’&egrave sotto, anche se non &egrave trasparente. Poi vedi un perizzoma dello stesso colore che non conoscevi.
”Ma chi ti ha dato quel perizzoma, lo sai che a me non piace con quel vestito si noterebbe subito ed accentua la vista del mio culo. Poi non vedo il reggiseno”’
”Il perizzoma &egrave uno dei regali del Padrone per la Crociera. E’ fatto apposta per valorizzare il tuo culo e metterlo in mostra. Il regiseno non serve”’
”Ma con l’aria condizionata dei locali non avendo il reggiseno sarei come nuda e si vedranno tutti i capezzoli”’
”E’ quello che ha ordinato il Padrone. Lo sai che gli piace metterti in mostra’ Ora non trovare altre scuse e vestiti”

Prendi il perizzoma e lo indossi. Lo senti entrare nel tuo culo e lasciarlo tutto scoperto, la fighetta &egrave appena coperta ed alcuni peli escono fuori’
Tuo marito ”quei peli sono un problema, toglilo ed aspetta”’
Lo vedi andare in bagno e tornare con la lametta e la schiuma da barba e l’asciugamano.”Stenditi sul letto”’ Tu obbedisci e ti stendi. ”Dai ora apri le cosce”’ Tu docile obbedisci e senti che ti passa la schiuma sui peli della fighetta, poi comincia a rasarti e dopo un po ha finito, ti toglie la schiuma residua e ti passa del disinfettante e della crema per ammorbidire e far passare il rossore.
Guardi il risultato e ti accorgi che ti ha lasciato solo il ciuffetto dei peli sulla fighetta e un po davanti.
”Ma mi hai depilato quasi completamente, che bisogno c’era’.”
”’lo vedrai domani”’
‘Ma cosa vuoi dire cosa dovrò fare domani???”
”Domani &egrave l’ultimo giorno e il Padrone ha dato degli ordini precisi ed alla fine potrai finalmente godere’ Ora vestiti””
Alla fine dopo esserti preparata non &egrave poi così male’ il vestito ti fascia alla perfezione, il perizzoma si nota quando ti muovi ed su seno libero senti la carezza della seta. In fin dei conti ti senti molto sexi ed anche un po’ troia ‘ se piace così a tuo marito ‘ perché non divertirsi’

La serata passa serena divertente. La cena, lo spettacolo, un po’ di discoteca &egrave quasi l’una di sera quando rientrate’ nella tua mente ritornano le parole ”’lo vedrai domani”’ cosa aveva voluto dire. Cerchi di farti dire qualcosa, ma tuo marito ti dice che &egrave stanco e vuole dormire. Di non preoccuparti, tanto domani &egrave già quasi arrivato”
La Crociera ‘ 3^ parte
Ancora stavi dormendo, ma già il porco di tuo marito era entrato in opera.
Infatti, a tua insaputa, visto che poteva utilizzare il computer con la chiavetta si era messo in contatto col Padrone ed aveva avuto gli ordini per l’ultimo giorno di crociera’
Ti avevano svegliato le carezze di tuo marito. Ti stava carezzando dolcemente tutta la schiena e piano piano era sceso a carezzarti il culo e le cosce. Poi era risalito e ti carezzava l’interno delle gambe. Tu le avevi aperte per dargli la possibilità di arrivare alla tua fighetta. Così aveva fatto e ti stava toccando la figa da sopra gli slip. Intanto si era bagnata e tu ti eri girata in modo da poter essere toccata meglio.
”Cosa facciamo oggi???” ti aveva chiesto tuo marito.
”Potresti continuare a toccarmi e farmi godere”’
”Oggi &egrave l’ultimo giorno e se obbedisci agli ordini godrai tantissimo”
”Se mi tocchi ancora un po’ godo subito”
Ti aveva lasciato ”Prima devi fare quello che sai e poi dobbiamo fare colazione”
”Mi vesto ed andiamo a fare colazione”
”No, ho un idea migliore. Prendiamo un po’ di sole sulla veranda e poi facciamo colazione”
Avevate deciso di non scendere a Napoli che già conoscevate, ma approfittare della giornata sulla nave che sarebbe stata quasi vuota visto che la maggior parte delle persone sarebbero scese.
”Va bene mi metto il costume e usciamo in veranda”
Avevi preso il tuo costume azzurro e dopo aver indossato lo slip stavi per mettere il pezzo di sopra.
”No, questo non serve”’
”Ma”’
”Nessun ma, oggi il sole lo prendi così”
Già abbastanza eccitata avevi desistito ed accettato di uscire in toples e tuo marito ti aveva detto ”mi metto il costume anch’io ed esco”
Di fatto si era attardato dentro e dopo un po’ era uscito col portatile e si era collegato alla rete.
Non erano passati dieci minuti che avevate sentito bussare alla porta.
”Chi sarà, aspetta non aprire che mi vesto”’
”No, aspetta qui, che tiro un po’ la tenda e poi vedo chi &egrave’.”’
Infatti era rientrato ed aveva tirato un po’ la tenda, tanto che tu non vedevi cosa succedeva però sentivi tuo marito dire:”lo appoggi pure sul tavolino in veranda”’ e, senza che avessi il tempo di reagire, era arrivato il cameriere col vassoio della colazione. Eri rimasta impietrita a trovarti lì, cercando di coprirti il seno, ma cameriere senza scomporsi minimamente di aveva chiesto ”Signora può per cortesia spostare il computer, così posso poggiare ilvassoio?” Tu non sapendo cosa fare e come un automa avevi risposto ‘Si’e così facendo avevi tolto le mani dal seno lasciandolo scoperto, e preso in mano il computer. Ti eri accorta che il cameriere, anche con la massima professionalità, non aveva disdegnato di dare una bella occhiata. Anche se la cosa ti aveva fatto arrabbiare non avevi potuto fare a meno di sentire una fitta al basso ventre e sentire la fighetta che si bagnava. Poi mentre il cameriere stava per uscire avevi sentito dire a tuo marito
”Apetti un attimo”’
Il cameriere si era fermato e ti fissava, anzi più che te fissava le tue tette in bella mostra.
Poi era arrivato tuo marito e gli aveva dato 10 euro
”Tenga per il disturbo”
”Nessun disturbo e grazie, quando avete finito chiamatemi che ritiro il vassoio” ed era uscito.
”Sei un bastardo’. Sapevi che era il cameriere’ ti sembra il modo di trattare tua moglie’ farla vedere agli estranei’ cosa pensarà ‘ vedendomi così”’
Lui si era seduto con calma’
”Oggi non sei mia moglie’ sei la schiava del Padrone’ ed io sto eseguendo gli ordini che ho ricevuto’ guarda cosa devi fare tra poco””
Cosi dicendo aveva aperto il computer su una pagina di chat e te l’aveva mostrata’
”dopo che avrete fatto colazione, fai che sia tua moglie a chiamare il cameriere, preparala a dovere (se vuoi puoi lasciargli gli slip ma dovrà avere il culo scoperto e le tette di fuori) e tu nasconditi in modo che il cameriere non ti veda’
‘ma non lo farà mai’
‘si che lo farà’ falle leggere questa pagina.. cosi capisce che sono i miei ordini e vedrai che ubbidirà’
‘se non sei convinto’ toccale la figa’ vedrai che sarà un lago’ mettile due dita dentro’ inzuppale per bene’
‘portale alla sua bocca’ e digli che se le lecca dovrà fare quello che ti ho ordinato’
‘dopo che il cameriere sarà andato via’ preparala e sai cosa fare’
Avevi letto.
Avresti voluto arrabbiarti.
Ma il padrone aveva ragione, sentivi bruciare il ventre ed eri tutta bagnata per quello che era successo e per quello che avevi letto volevano farti fare e’ per quello che ancora non era detto che dovevi fare ‘
Sentivi tuo marito scostarti lo slippino e toccarti la figa, infilarti due dita dentro e tirarle fuori tutte bagnate’.
”Sei proprio una porca. Ti conosce proprio bene il Padrone. Vediamo se obbedisci e fai quello che vuole. Hai capito cosa devi fare. Non rispondere se hai capito lecca le dita’.”
Ti aveva messo le dita davanti la tua bocca’ e tu, soggiogata, uscivi la lingua e cominciavi a leccare con avidità le dita ed i tuoi umori, mentre tuo marito teli infilava in bocca e li muoveva come se ti stesse masturbando.
”Brava la mia porca. Ora chiama il cameriere e fa gli ritirare il vassoio. E ti farai sbirciare per benino”’
Ti aveva portato e tirato su gli slip in modo che entrassero nel tuo culo e lo lasciassero scoperto.

Ti aveva messo il telefono della cabina in mano e schiacciato i numeri per mettersi in contatto col cameriere
‘Si, prego”
”Può venire a ritirare il vassoio”’
”Arrivo subito, signora”’
Tu eri indecente in quel modo ed avevi tentato di dire:”Ti prego non lasciarmi da sola, almeno resta anche tu”’
”No, li hai visti gli ordini e poi non credo ti dispiaccia ”’ e così dicendo ti strofinava la figa con le dita sopra lo slip che si bagnava lasciando vedere la macchia’
Sentivi bussare alla porta e tuo marito ti spingeva verso la stessa per aprire ed entrava nascondendosi in bagno.
Tu aprivi e ti trovavi col cameriere di prima che ti diceva:
”Posso ritirare”
”prego” e ti spostavi per farlo passare.
Il cameriere ritirava il vassoio e uscendo vedeva anche il tuo culo non nascosto dallo slip
”Non c’&egrave suo marito”
”No, sta facendo la doccia”
”Ahh, comunque se avesse bisogno di qualsiasi cosa può chiamarmi, sono a sua completa disposizione”’
”Grazie”
Lo facevi uscire e chiudevi. Tuo marito usciva dal bagno e ti abbracciava’
”Visto come &egrave stato facile’ sei proprio una brava schiavetta obbediente’ ora possiamo passare ad eseguire gli altriordini””
”che cosa dovrei ancora fare’ non &egrave bastato passare per troia’ il cameriere ha pensato che voglio essere scopata’.”
”Perché non &egrave vero che vuoi essere scopata”’ cosi dicendo ti strofinava la fighetta’
”Si voglio essere scopata da te”’
”Al ritorno’ ora ti prepari ed andiamo in piscina col regalo del Padrone”’
”Quale regalo???”
”Vieni”’ Tirava fuori dal cassetto un pacchetto confezionato e te lo dava ‘
‘Aprilo &egrave quello che devi indossare per andare in piscina”’
Lo aprivi e dentro c’era un costume bianco con lo slip a perizoma ed il pezzo di sopra erano due triangolino che appena avrebbero coperto le tette. Poi c’era una tunica bianca che arrivava si e no a coprire il culetto.
”E tu vuoi che io venga in piscina con questo??? Mi prenderanno per troia!!!”
”Si lo so &egrave quello che vuole il Padrone”’
”E tu permetti che ti comandi? Che faccia di tua moglie una troia? Che la faccia vedere da tutti? Vuoi che diventi una puttana???”
”Lo sai fin dall’inizio che ti avrebbe trattato come una puttana. Quando ti chiedevo io una cosa non la facevi mai’ adesso..”’
‘Adesso???”
”Adesso fai tutto quello che ti dice e sono sicuro che se ti chiedesse di fare la puttana o anche farti scopare dal cameriere che &egrave venuto prima tu finiresti per acconsentire”’
”E tu &egrave questo che vuoi???”
Tuo marito ti toglie il costume che avevi, ti fa allargare le cosce e ti tocca la figa, accorgendosi che sei tutta bagnata, con la figa gonfia e il clitoride che &egrave grosso ed esce in mezzo le grandi labbra (cosa che succede solo quando sei particolarmente eccitata). La cosa come al solito lo eccita e lo fa incazzare e quindi’
”Guarda come sei’ non riesci a trattenerti’ ti piace un sacco farti sottomettere dal Padrone e farti trattare da Puttana’ ed &egrave quello che voglio che ti insegni’ voglio che alla fine mi consegni una brava Puttana da monta’ e questo che voglio’ e ora vai a vestirti’ era per questo che ti ho depilato””
Senza replicare vai a metterti il costume che ti ha regalato il Padrone: copre appena la figa ed il culo &egrave completamente scoperto.

Il pezzo di sopra copre appena la parte rosea ed i capezzoli.

La tunica ti copre la parte superiore ed appena il culo, sicuramente se ti pieghi rimane quasi completamente scoperto.
Così vi avviate verso la piscina.
Tuo marito ti porta alla piscina vicino la palestra. E’ una piscina coperta,con idromassaggio e vi &egrave anche una specie di cascata dove si può stare sotto. Prima di accedervi ci sono gli spogliatoi dove &egrave possibile lasciare gli indumenti senza bagnarli. Così lasci la tunica ed ti avvii insieme a lui nella piscina. Per (s)fortuna non c’&egrave nessuno. Come avevate pensato la maggior parte delle persone sonoscese.
Entrate in acqua &egrave calda e si sta benissimo. Tuo marito ti accarezza e ti fa nuotare, portandoti verso la cascata.
Sarà l’acqua tiepida, sarà il fatto che non c’&egrave nessuno ma ti rilassi e ti godi il momento sentendoti eccitata dal fatto di avere un costume ridottissimo che di quel tipo &egrave la prima volta che indossi e dal pensiero che se arriva qualcuno ti può vedere in queste condizioni.
”Hai visto porchetta ce non &egrave poi così male???”
”Ti piace farmi fare la troia,vero???”
”E se arriva qualcuno???”
”Stai sperando che arrivi qualcuno e ti veda’non &egrave vero???”
”No, non voglio che mi vedano così. Però il fatto che ci sia questo pericolo mi fa eccitare”’
”Certo che lo so e lo sa pure il Padrone al quale dovrò raccontare tutto”’
”Ma tu gli racconti tutto quello che facciamo???”
”Si non solo glielo racconto, ma sai bene che vuole pure le tue foto”’
”E tu gliele manderai???”
”Si, perché mi piace fargli vedere che stai diventando una brava porchetta. O non vuoi??”
”Si, mi piace che fai tutto quello che ti ordina..”
Intanto ti ha trascinato sotto la cascata che &egrave un po’ più fredda e senti i capezzoli farsi duri al contatto della nuova acqua, poi la senti colpire i seni facendoli sobbalzare, poi ti gira e l’acqua di cade sul culetto scoperto. Cosi facendo senti che il pezzo di sopra si &egrave spostato ed i capezzoli sono liberi. L’acqua però ti &egrave anche andata negli occhi che, forse a causa del cloro, ti bruciano e non riesci a tenerli aperti. Quindi chiedi a tuo marito di farti uscire dalla piscina. Ti accompagna verso la scaletta e ti aiuta a salire (veramente ti senti una mano sul culo che ti spinge). Sali ma ancora non riesci ad aprire gli occhi. Tuo marito ti da un asciugamano e tu piegandoti in avanti cominci ad asciugarti la faccia ed i capelli. Ci metti un po’ di tempo. Resti piegata e non dai peso al fatto di avere il seno di fuori ed il culo scoperto. Cominci a vedere nuovamente, gli occhi non ti bruciano più come prima. Vedi di fronte a te tuo marito. Ti accorgi che ha il cazzo gonfio dentro il costume. Pensi che sia per il fatto che avete pomiciato prima ed ora nel vederti mezza nuda, ma poi ti accorgi che il suo sguardo va oltre te, &egrave puntato sull’altro lato della piscina proprio dietro dove ti trovi tu.
Allora ti giri e ti accorgi che ci sono due ragazzi di non più di 25 anni. Sono a poco più di cinque metri da te. Si godono il tuo seno di fuori ed il tuo culo in bella vista, anzi per come eri messa probabilmente hanno potuto vedere ben oltre il culo (il filo del perizoma &egrave entrato nella fighetta e, per come eri messa hanno visto anche quella). Cerchi di ricomporti. Tuo marito ti prende per mano e ti porta verso gli spogliatoi.
”PORCO. Ti sei divertito??? Ti &egrave piaciuto farmi guardare da quelli??? E’ questo che vuoi??? E’ questo che ti ha ordinato il Padrone???”
”Si &egrave questo che mi ha ordinato il Padrone. Guarda se mi &egrave piaciuto”
Così dicendo si avvicina a te e si toglie il costume. Ha il cazzo duro. Ti gira e te lo appoggia sul culo strusciandolo, intanto ti slaccia il pezzo di sopra e lo toglie. Con la mano ti accarezza la figa. Anche tu sei eccitata’
”Ma cosa ti prende’ se entrano quelli e ci vedono così’. che facciamo????”
Intanto ti toglie anche il perizoma e rimani completamente nuda’
”Se entrano adesso li facciamo partecipare’.”
Detto questo ti afferra per i capelli e ti spinge la testa verso il cazzo. Tu ormai almassimo dell’eccitazione lo prendi in bocca e cominci a leccarlo’
Sentite dei rumori. Tuo marito ti toglie e ti fa infilare la tunica senza niente sotto e lui indossa i pantaloncini e la maglietta’
”Dai andiamo a mangiare qualcosa””
”Ma così??? Non andiamo a cambiarci??? E Poi sono nuda e questo vestito mi lascia quasi scoperto il culo””
”Meglio così. Dai vieni”’
Ti prende per mano e ti trascina via. Appena fuori senti il vento che gonfia la tunica ed entra sotto sulla fighetta scoperta. Andate al ristorante self-service e tuo marito ti f a sedere al piano rialzato vicino la ringhiera ed alle scale. Il porco l’ha fatto apposta perché le persone che salgono non possono non vederti le cosce e se apri un po’ le gambe si vedono anche i peli della figa. Infatti mentre stai mangiando senti il suo piede forzare le tue gambe ed aprirle’
”Ma che fai???”
”Aprile’ voglio che fai la porca’ così posso raccontarlo al Padrone”’
Quelle parole, sapere che racconterà tutto al padrone, ti eccitano e così come una brava schiavetta obbedisci e lasci che chi passa possa vedere tutto’
Appena finito di mangiare ti prende per mano e ti dice che &egrave ora di andare in cabina perché ti vuole scopare.
Però come al solito c’&egrave il diversivo. Invece di prendere l’ascensore interno prende quello centrale a vetri che da sul salone principale ed &egrave a vista.
Mentre scendete per andare al vostro ponte ti abbraccia e comincia a baciarti. Ti infila la lingua in bocca e ti lecca le labbra. Intanto ti stringe e ti solleva la tunica di quel tanto che basta per scoprire il culo’
”Dai smettila che mi stai scoprendo”’
”Zitto porca e proprio quello che voglio fare. Mostrare il tuo stupendo culo a tutti quelli che ti possono vedere’ ”
Ti infila due dita in figa’
”’e la cosa vedo che non ti dispiace””
Tu mugoli e rispondi al bacio avvinghiandoti a tuo marito..
Arrivati al piano ti prende per mano e ti porta nel corridoio per andare in cabina.
Davanti la porta della cabina ti ferma e ti abbraccia da dietro, intanto ti accarezza e ti bacia sul collo. Con la mano ti accarezza il seno, i capezzoli diventano duri e spingono sulla tunica poi scende e ti tocca la figa…
”Dai entriamo ho voglia di scopare”’
Lui invece continua a carezzarti. Ti solleva la tunica, ti scopre il culo e lo accarezza’
”Smettila”’ dici senza molta convinzione, anzi quelle carezze ti piacciono ed il pericolo che possa arrivare qualcuno ti eccita’
Lui continua a sollevare la tunica. L’ha arrotolata fino alle spalle e ti scopre anche i seni. Ti stringe i capezzoli che sono già duri. Li tira e li strizza. Poi scende con la mano e ti carezza la figa bagnata.
Tu sei eccitata e ti guardi in giro per controllare che non arrivi nessuno. Il corridoio &egrave vuoto.
A questo punto tuo marito ti sfila la tunica e ti lascia completamente nuda’
”Sei completamente pazzo’ se arriva qualcuno mi vede così””
Ti sposta dalla porta e ti fa poggiare dall’altra parte del corridoio. Li vicino c’&egrave il locale dove avete visto entrare il cameriere del piano, quello della mattina. Lo vedi aprire la vostra porta’
”’aspetta qua”’ così dicendoti entra dentro e chiude la porta..
Sei terrorizzata. Sola, nuda nel corridoio. Ti avvicini alla porta e bussi piano e sottovoce dici ”Ti prego aprimi, non lasciarmi qui..”’ Non osi parlare forte per paura che ti possa sentire qualcuno ed affacciarsi in corridoio. Ti guardi attorno perché non arrivi qualcuno o, peggio, ti veda nuovamente ed in queste condizioni il cameriere.
Dopo pochi secondi, che comunque a te sembrano un’eternità, tuo marito apre la porta e tu cerchi di entrare. Lui ti ferma, ha in mano la macchina fotografica’
”Dai facciamo qualche foto”’
”No, fammi entrare’che può arrivare qualcuno”’
”Brava vedi che sai che può arrivare qualcuno, quindi sbrigati e non perdere tempo.”
Ti guardi attorno, il corridoio &egrave ancora vuoto’.così capitoli’
”Cosa vuoi che faccia???”
”Intanto comincia a camminare lungo il corridoio”’
Tu inizi a fare qualche passo e vedi tuo marito che comincia a scattare delle foto.
”Ora vai fino alla porta del personale di servizio..’
Ti avvii e arrivi davanti la porta. Tuo Marito continua ad immortalarti.
”Brava solleva le manie poggiati alla porta”’
”Ma se faccio rumore e c’&egrave qualcuno dentro???”
”Vorrà dire che ti apre’.”
”E se c’&egrave il cameriere di prima’.”
”Cosa vuoi che sia, già ti ha vista mezza nuda. Se ti vede così vorrà dire che ti darà una mano”’
”’cosa vuol dire che mi darà una mano”’
”’vuol dire che ti metterà la mano proprio sulla fighetta che a quest’ora sarà tutta bagnata’ ora poggia e schiaccia le tette contro la porta e spingi il culo indietro””
Tu ubbidisci mentre lui continua a fotografarti.

”Dai porca torna indietro, se no ti lascio qui fuori”’
Riapre la porta della cabina e rientra. Tu corri prima che veramente ti chiuda fuori.
Questa volta ti fa entrare.
Appena dentro tu gli dici ”’Sei un gran bastardo, meriteresti che ti mettessi veramente le corna..”
”Perché troia non ti &egrave piaciuto”’
‘No, non mi &egrave piaciuto per niente. Non mi piace passare per puttana. Poteva arrivare qualcuno’ non ti bastava come mi hai fatto vedere prima in piscina e poi al ristorante ed in ascensore???”
Lui ti gira e ti fa appoggiare contro la porta della camera. La sua mano scende sulle natiche e le accarezza, poi ti fa aprire le gambe e ti tocca la figa che &egrave un lago’
”Troia la tua figa non &egrave per niente d’accordo con quello che dici tu. Guarda come &egrave bagnata”’
Ti infila due dita e poi li porta alla bocca ”assaggia ”’ e ti mette le dita in bocca. Tu le succhi assaporandone il sapore aspro.
Poi ti prende in braccio e ti porta sul letto, ti fa mettere sopra di lui a pecorina in modo da avere la tua figa vicino la sua bocca mentre la tua e proprio sopra il cazzo.
Poi comincia a leccarti piano piano. Passa la lingua dal clitoride, su tutta la figa e fino al buchetto del culo e va avanti ed indietro. A te piace un sacco. Poi ti abbassa la testa e ti fa prendere in bocca il cazzo. Tu lo succhi avidamente. Ti senti al massimo dell’eccitazione ti piace quello che ti sta facendo. Sentire la sua lingua che scorre avanti e indietro sulla figa, che ti penetra e succhia i tuoi umori. Poi senti che si bagna il dito medio che lo inzuppa perbene e poi lo senti avvicinare al buchino del culo. Non ti &egrave mai piaciuto particolarmente quando ti tocca dietro, ma stavolta &egrave diverso ti senti una troia, pensi a quello che &egrave successo ed allora tu stessa ti inarchi di più e spingi in modo da farti penetrare. Il dito entra nel culo. Lo muove aventi e indietro, mentre con la lingua continua a leccarti. Anche tu ti dai da fare e succhi e lecchi il cazzo. Stai quasi per raggiungere l’orgasmo quando senti il primo fiotto che ti arriva in gola. Stai per ritirarti quando senti la sua mano che ti blocca la testa, ti afferra i capelli e ti costringe a continuare e lo senti venire nella tua bocca ed ingoi tutto. Contemporaneamente hai un orgasmo anche tu, godi ogni attimo fino a quando senti il tuo ventre rilassarsi dopo tanta attesa e ti lasci cadere sul letto e ti riposi sfinita.
La crociera &egrave finita resta il tempo di preparare i bagagli e prepararsi a scendere. Dopo tutto e stato molto bello godersi gli ordini’.
Eravate tornati dalla crociera.
Era l’inizio dell’estate. Ancora i giorni di ferie non erano terminati.
‘Che dici, andiamo qualche giorno al mare?’ avevi chiesto a tuo marito.
‘Perché vuoi andare al mare, non ti &egrave bastata la crociera?’
‘Visto che abbiamo ancora ferie e la casa al mare &egrave a disposizione, potremmo approfittarne.’
‘Cosa vuoi dire ‘potremmo approfittarne’??? Cosa sei disposta a fare???’
‘Sei sempre il solito!!! Io vorrei andare a fare qualche bagno e prendere un po’ di sole.’
‘Ma a me non piace tanto il mare ed in questo periodo non c’&egrave anima viva. Quindi che andiamo a fare. Se tu fossi disposta a fare la ‘Schiavetta’ sarebbe diverso. Potrei chiedere consiglio al padrone!!!’
Cosi dice si avvicinava e ti toccava la fighetta infilando la mano sotto la gonna e toccandoti da sopra gli slip.
‘Vedo che la cosa non ti dispiace. Ti stai bagnando tutta’
‘Va bene farò quello che mi chiedi se quando arriviamo non c’&egrave nessuno che possa vederci’
Con questa promessa eravate partiti per il mare. Arrivati effettivamente ancora tutte la case nei dintorni erano chiuse e non c’era anima viva.
La spiaggia era tutta deserta e voi eravate gli unici a fare il bagno e prendere il sole.
Eri distesa sulla spiaggia a goderti il sole.
‘Mi passi un po di crema sulle spalle prima che mi bruci??’
Tuo marito ti aveva fatto sdraiare a pancia in giù e presa la crema aveva iniziato a passartela sulle spalle massaggiandoti lentamente. Mentre faceva questo, avevi sentito che ti slacciava la parte di sopra del costume, prima quello dietro le spalle e poi il laccetto sul collo.
‘Cosa fai??? Dai smettila!!!’
‘Avevi detto che ti saresti comportata bene e saresti stata ubbidiente, quindi stai zitta e lasciati accarezzare’
Aveva continuato a mettere la crema e carezzarti spalmandola. Così facendo era sceso e dopo averla passata vicino al pezzo di sotto del costume era passato alle gambe iniziando dal basso verso l’alto.
Era arrivato sul tuo culetto e avevi sentito le sue mani prendere il costume e tirarlo verso l’alto.
‘Mahh!!!’ avevi appena fatto in tempo a dire e tuo marito ti aveva infilato dentro il solco il costume lasciandoti scoperto il culetto.
‘Fai la brava, se no dovrò sculacciarti’ ti aveva risposto.
Quelle parole ed il massaggio ti aveva provocato una certa eccitazione. Ora le sue mani erano sul tuo culetto e continuava a massaggiartelo.
Poi era sceso più giù e ti carezzava anche la fighetta da sopra il costume e tu ormai partita ti stavi eccitando.
‘Dai finiscila potrebbero vederci’dicevi poso convinta.
‘Chi vuoi che ti veda, non c’&egrave anima viva. E poi se non ti piace perche ti stai bagnando tutta??’
‘E da un pezzo che mi tocchi, certo che mi sto bagnando. Se continui poi dovrai farmi godere’
‘Se vuoi godere devi aspettare e ubbidire agli ordini. Dovrai fare quello che mi &egrave stato ordinato dal padrone’
‘Cosa ti ha ordinato?’
‘Ancora non &egrave il momento di dirtelo, lo saprai quando &egrave l’ora’
Così dicendo continuava a carezzarti la fighetta ormai tutta fradicia.
‘Girati, che ti spalmo la crema anche davanti!’
Tu ti giravi avendo cura di tenere le coppe, anche se slacciate, sui seni.
Tuo marito questa volta iniziava dal basso a spalmarti la crema. Prima sulle gambe, risaliva sulle cosce e, dopo un altro massaggio alla fighetta, ti spalmava la pancia e continuava a salire.
Tu ti godevi ad occhi chiusi quelle carezze e stavi sdraiata.
Ad un certo punto sentivi toglierti il costume di sopra. Aprivi subitogli occhi e cercavi di alzarti per riprenderlo, ma tuo marito ti spingeva giù ‘Stai buona’ ti diceva e riprendeva a passare la crema sui tuoi seni ormai liberi. Intanto oltre la crema ti carezzava i capezzoli che diventavano duri al contatto delle sue mani e della brezza che soffiava dalmare.
‘Dai rimettimi il costume, lo sai che non mi piace stare così’
Lui non ti ascoltava continuava a toccarti il seno e la fighetta.
‘Finiscila, che ho voglia di scopare’ gli dicevi ormai eccitata al massimo ‘e poi mi sento bruciare, devo fare il bagno, fa troppo caldo’
‘ed allora vai a farlo’
‘Ridammi il costume e ci vado’
‘E no. Se vuoi vai così’
‘Dai non fare lo scemo ho le tette di fuori, se mi alzo possono vedermi da lontano e se c’&egrave qualcuno”’
”se c’&egrave qualcuno si godrà un bel spettacolo”
”se a te sta bene..’ dicevi stizzita e ti alzavi ed andavi in mare a rinfrescarti così com’eri.
Tuo marito ti guarda, &egrave eccitato, ti vede con la tette di fuori ed culetto scoperto (non lo hai sistemato). Tu sei contenta, gli hai fatto vedere che se vuoi puoi fare tutto e poi &egrave stato lui a fare lo stronzo, se qualcuno ti vede ben gli stà.
Non avevi calcolato che era proprio quello che tuo marito voleva. Infatti mentre eri in acqua lo vedi alzarsi, raccoglier tutto e andarsene verso casa. Non puoi credere ai tuoi occhi. Ti ha lasciato li, mezza nuda e ora dovrai rientrare in quel modo. Pensi sia un bluff, di sicuro tornerà indietro. Esci dall’acqua e torni dove eravate prima. Non c’&egrave più nulla, soltanto i tuoi sandali, neppure il telo mare.
Sei su tutte le furie. Dovrai tornare a casa così, col seno di fuori e solo il pezzo di sotto, che ancora non hai rimesso apposto (volevi competere con lui, fargli vedere che potevi fare ciò che vuoi, ed ora’..). Ti guardi attorno e non vedi nessuno, però ‘. C’&egrave sempre la possibilità che arrivi qualcuno e ti veda in quelle condizioni ‘. Cosa potrà pensare ‘ che sei una ‘. una ‘ ‘puttana’. Questo pensiero ti attraversa la mente e, anche se ti fa incazzare, non riesci a fare a meno di eccitarti, senti che la tua fighetta si sta nuovamente bagnando. Allora decidi di avviarti verso casa. Sono appena 500 metri, ma devi attraversare la pineta e la strada sterrata che porta alla spiaggia prima di arrivare.
Per uno strano istinto di eccitazione e perversione che ti invade, decidi di ritornare cosi come sei, anzi tiri verso l’alto i laterali del costume così da diventare sgambato e nel contempo la parte di dietro ti entra ancora di più nel solco lasciando scoperto completamente il culetto.
Davanti addirittura si vedono i peli della fighetta che, dopo il taglio quando eravate in crociera, stanno ricrescendo. Pensi ‘vuoi che mi metta in mostra? Bene così ti accontento brutto porco che non sei altro. Anzi va a finire che se incontro qualcuno in pineta mi faccio anche scopare così poi vedi a lasciarmi in queste condizioni!!!’.
(S)fortunatamente non incontri nessuno ed arrivi in breve a casa. Lo vedi affacciato alla veranda che si gode lo spettacolo, anzi lo vedi armeggiare col telefonino, sicuramente ti starà facendo delle foto mentre sei mezza nuda.
Appena arrivata lo aggredisci: ”Bastardo che non sei altro, era il modo di lasciarmi. Sei un PORCO. Ti pare il modo di trattarmi???”
Lui senza scomporsi si avvicina e ti abbraccia poi fa scendere la mano e la mette sulla tua fighetta che &egrave bagnata per l’eccitazione di aver fatto una cosa fuori dalla norma.
‘E vero sono un bastardo e un porco, ma vedo che non ti e dispiaciuto, sei tutta bagnata e poi non ti sei aggiustata neanche il costume, anzi vedo che lo hai tirato ancora più su ed hai tutto il culo di fuori. Non &egrave vero???’ intanto continua ad accarezzarti la fighetta.
A te quella carezza piace, già da prima volevi godere e non ci eri riuscita.
‘E’ vero, porco, mi piace e sono eccitata, voglio godere. Non era questo che volevi. Non volevi che mi mettessi in mostra come’ ‘
”Come??? Dai dillo’
‘Come una puttana. Se avessi incontrato qualcuno in pineta mi sarei fatta scopare, così imparavi a lasciarmi li in quel modo,,,’
‘Davvero???? Sei proprio una troietta, ha ragione il padrone, basta stuzzicarti nei modi giusti e sei pronta a fare qualunque cosa.’
‘Ah, porco. E’ stato lui a ordinarti di lasciarmi così??? Cos’altro ti ha ordinato???’
‘Si me lo ha suggerito lui. Quello che mi ha ordinato lo scoprirai fra poco, e farai tutto quello che mi a detto.”’
‘No non faro nulla. Te lo puoi scordare.’
Intanto spingevi di più la fighetta sulla sua mano per farti toccare meglio.
‘Si che farai tutto quello che mi ha ordinato, quando sei in queste condizioni sei una bella porca. Potrei farti fare la ‘puttana’ e non rifiuteresti nulla’
‘Non &egrave vero’ intanto sapevi che era vero e volevi solo godere. Avevi la figa in fiamme e non capivi più nulla. Intanto tuo marito ti portava alla doccia e la apriva facendo scorrere a dosso l’acqua fresca.
‘Ora ubbidirai come una brava schiavetta. Togliti gli slip che voglio lavarti la fighetta e poi la metteremo a posto che stanno ricrescendo i peli.’
‘NO, SEI PAZZO. Siamo fuori, se arriva qualcuno mi vede nuda’
‘Ma come fino a poco fa hai detto che ti saresti fatta scopare dal primo sconosciuto che vedevi, ora ti preoccupi di farti vedere nuda. Se arriva qualcuno lo invitiamo”
‘Sei un PORCO. Non puoi farmi questo’
‘Si che posso e voglio farlo. Ricordi hai detto che se ti portavo a mare avresti fatto la brava schiavetta cosa che fino ad ora non hai fatto. Quindi comincia a ubbidire e togliti il costume.’
Così dicendo afferrava il costume e lo abbassava giù fino alle ginocchia facendolo scivolare a terra.
Eri completamente nuda sotto la doccia e lui continuava a toccarti. Prendeva il bagnoschiuma e ti insaponava tutta, soffermandosi sui seni, sul culo e sulla fighetta che lavava perbene e poi ‘
‘Adesso vai ad asciugarti e stenditi sulla sdraio che devo depilarti. Poi continuiamo con gli ordini ricevuti, così saprai cosa ha riservato per te il Padrone ‘.’
Come un automa andavi a sdraiarti ed aspettavi per capire quali erano gli ordini che avresti dovuto eseguire per poi poter godere come tutto il tuo essere in quel momento voleva ‘..
Continua
ERAVATE TORNATI DALLA CROCIERA 2
Eri sdraiata, nuda, sul lettino, l’eccitazione non ti era passata … anzi…
Vedevi tuo marito con le cuffie e lo smartphone acceso che entrava in casa. Usciva poco dopo con una bacinella ed altri attrezzi e veniva a sedersi vicino a te.
Ti accorgevi che aveva portato la schiuma, il rasoio ed altro. Intanto che era li continuava ad ascoltare qualcosa alle cuffie.
“Apri bene le gambe”
“Ma cosa vuoi fare???”
“Eseguo gli ordini del Padrone… ti devo depilare la fighetta…”
“Ma sei scemo… Vuoi tagliarmi???” questo &egrave quello che dicevi, ma non quello che pensavi. Sapere che erano ordini del Padrone, ti eccitava e ti intimoriva allo stesso tempo… senza dire altro allargavi le gambe…
Tuo marito prendeva il pennello da barba, lo bagnava nell’acqua tiepida ed iniziava a passarlo sui peli e sulla fighetta… quel passaggio aumentava la tua eccitazione e spingevi in avanti il bacino in modo da sentire meglio il pennello…
“Alla mia porcellina il trattamento piace… non &egrave vero???”
“SI… DAI… CONTINUA…. ANCORA… CHE STO PER GODERE…”
“Allora ti piace stare così, fuori, tutta nuda, con la figa aperta…”
“SI…SI…MI PIACE…CONTINUA..”
“E se ti vede qualcuno…”
“NON MI INTERESSA…”
“E cosa penserà… che sei una…”
“…PUTTANA…SI PENSERA’ CHE SONO UNA PUTTANA…LA TUA PERSONALE PUTTANA…CONTINUA NON TI FERMARE…SPINGI DI PIU’ IL PENNELLO…”
Invece si fermava…
“…NO CHE FAI… CONTINUA…”
“Perch&egrave dovrei continuare???”
“..STO PER GODERE…TI PREGO CONTINUA…”
“Ma sei una schiavetta???”
“SI…SONO UNA SCHIAVETTA…”
“Allora zitta ed ubidisci…”
prendeva la ciotola della schiuma da barba e dopo aver bagnato il pennello cominciava a passarti la schiuma su tutti i peli… ti guardavi e ti vedevi la figa tutta bianca cosparsa di schiuma…
“Ma che fai, perch&egrave ti sei fermato???”
“Sto eseguendo quello che mi dice il Padrone… ora vuole che ti depili..”
“Come stai eseguendo quello che ti dice il Padrone??? Come fa a dirtelo???”
“Siamo collegati con Skype, e mi sta dicendo cosa farti…”
“Ma… allora… ha sentito tutto quello che dicevamo…”
“Si. Ha sentito e sente tutto quello che stiamo dicendo..”
“Sei un porco… cosa penserà…cosa vorrà farmi…”
“Aspetta … adesso te lo passo così potrai chiederlo a lui..”
Detto, ti metteva le cuffie alle tue orecchie… e Tu restavi inebetita ascoltando quello che ti diceva il Padrone… e poi dicevi..
“Vuole vedere, quello che stai facendo. Vuole che faccia partire la videochiamata per vedere come mi stai depilando…”
“Basta che premi il pulsante con la telecamera ed entra in funzione…”
“Ma così mi vedrà tutta nuda…”
“Perch&egrave… non ti ha già visto in web-cam??? E poi sei Tu che devi decidere… se vuoi che veda cosa sto facendo tocca il pulsante con la telecamera…”
“…Ma…Io…non…” Il Padrone ti dava un ordine e tu a quel punto eri come soggiogata e non sapevi rifiutare… e premevi il pulsante della web-cam che subito entrava in funzione… l’ordine successivo era …
“…Vuole che metta il vivavoce…”
“Togli le cuffie ed entrerà in funzione il vivavoce…”
Tu eseguivi l’ordine…
“Brava Cagnetta…vedo che sei ubbidiente… ora inquadra la figa in modo che possa vedere mentre ti depila…”
Tu ubbidivi ed inquadravi la figa…mentre tuo marito iniziava a radere tutti i peli…
La voce arrivava come una frustata…
“Comincia a rasare le grandi labbra della CAGNA… e TU allarga di più quelle cosce… deve poter lavorare… e tieni fermo quel cellulare… HAI CAPITO…”
“Si ho capito…”
“SI…COSA…CAGNA…COME DEVI RISPONDERE???”
Quelle parole dure e sconce, a te davano una strana sensazione che si rifletteva al tuo ventre ed alla tua figa che… contro ogni tua volontà… iniziava a bagnarsi tanto da colare..
“ALLORA …”
“Si.. Padrone…”
Intanto tuo marito ti aveva depilato le grandi labbra ed iniziava a tagliare il cespuglio superiore…
Tu continuavi ad inquadrare la scena…
“Lascia solo un cespuglietto sopra la figa…””
Tuo marito obbediva e ti lasciava soltanto un cespuglio sopra la figa e tutto il resto era depilato…
“Bene così… ora lavala e disinfetta…”
Così riprendeva il pennello e lo passava sulla figa tutta liscia e depilata…. era una sensazione strana e nuova… poi ti passava un disinfettante analcolico perch&egrave non irritasse la parte.. e riprendeva a passare il pennello…
Quella sensazione strana ti eccitava e spingevi la figa verso il pennello… ti stavi nuovamente eccitando e volevi godere… il padrone ti stava guardando e se ne accorgeva…
“Continua a passare il pennello sulla figa…. Tu CAGNA guarda lo schermo che c’&egrave qualcosa per Te… poi lo racconti al porco di tuo marito… e chiedi se devo insegnarlo pure a Te…”
Ormai in calore non capivi nulla ed obbedivi all’ordine guardando inorridita ed affascinata lo schermo… dopo qualche minuto..
“Adesso basta col pennello… e Tu CAGNA accarezzati la figa e racconta a Tuo marito cosa hai visto e chiedigli di pregarmi di educare anche Te…”
Ormai presa, scendevi la tua mano e ti toccavi la figa depilata… una sensazione diversa, la sentivi liscia, calda ed umida e cominciavi a toccarti inquadrando la scena…
“Mi ha fatto vedere una schiava legata al guinzaglio… era tutta nuda… si stava toccando con una mano la figa… poi l’ha strattonata ed avvicinata ad un cazzo enorme e gli ha indicato di leccarlo… la schiava ha cominciato a leccare tutta l’asta e poi l’ha preso in bocca ed ha iniziato a fargli un lavoretto con la bocca… senza ribellarsi e con la mano continuava a toccarsi la figa… era a quattro zampe… e si lasciava accarezzare con un frustino… fino a quando ha iniziato a colpirla sul culo e l’ha fatta smettere di toccarsi… colpendo col frustino la figa… senza che lei si ribellasse… poi mi ha fatto vedere uno scritto nel quale la schiava diceva di essere contenta del trattamento e che avrebbe fatto qualsiasi cosa gli ordinasse il padrone… anche farsi scopare e fare la puttana per Lui..””
“E TU COSA SEI DISPOSTA A FARE PER IL PADRONE…. CHIEDI A TUO MARITO SE VUOLE CHE TI EDUCHI AD ESSERE UNA BRAVA CAGNETTA..””
“Vuoi davvero che faccia tutto quello che mi chiede… sai che mi vuol far diventare la sua puttana…”
E tuo marito che si era eccitato a guardarti mentre ti stavi toccando la figa tutta depilata…
“SI…VOGLIO CHE TI EDUCHI PER ME…NON MI INTERESSA COSA TI FARA’ FARE… BASTA CHE IMPARI AD OBBEDIRE…””
“ALLORA SEI DISPOSTA AE ESSERE LA MIA SCHIAVA ED INIZIARE IL TUO PERCORSO DI ADDESTRAMENTO…”
“SI…FARO’ TUTTO QUELLO CHE VUOI…DIVENTERO’ UNA BRAVA CAGNETTA PER MIO MARITO…”
“Brava la mia CAGNA…sarai una brava allieva ora toccati che voglio vederti godere…poi avrete gli altri compiti da svolgere…”
“SI..voglio altri compiti … voglio essere una brava Cagna…””
Cosi dicendo…arrivavi al culmine e godevi riuscendo a raggiungere l’appagamento che per tutta la giornata ti era stato negato…

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