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Racconti di Dominazione

Chatroulette

By 26 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Non mi sarei mai aspettato che quella giornata di riposo si sarebbe trasformata nella mia nuova vita. Dormo fino alle 11 ed esco a prendere un caffe al bar. Rientrando noto un pacco appoggiato sulla mia cassetta della posta. Incuriosito lo gurardo ma non vedo mittente, solo una scritta: “per Luca”. Mi si gela subito il sangue nelle vene leggendo quel nome. Nel palazzo non vive nessuno che si chiama così e la cosa che più mi preoccupa è che da circa un paio di mesi avevo cominciato a girare per chatroulette col nick di Luca. Magari è una di quelle belle fighe che ho incontrato in chat penso. Una volta ho lasciato il mio indirizzo ad una certa Luisa con due tette da paura. Col cuore che mi batteva a mille mi precipito in casa e apro il pacchetto che ne contiene altri due ed una lettera. La apro subito e il cuore stavolta si blocca realizzando che i miei sospetti erano fondati in parte. La lettera infatti diceva: “Caro Luca, sono sicuro che in questo momento ti sentirai un po’ impaurito ma non ti devi preoccupare perchè non ho intenzione di farti del male, ho solo voglia di divertirmi. Mi piace dominare ed avere una troietta a disposizione per potermi divertire. Così, una sera per caso, girando su internet, ti ho incontrato su una chatroulette ed è stato molto divertente vedere come ti toccavi ad ogni mio comando. La prima volta avevo la webcam spenta e ti sei scollegato subito (e come te tanti altri) ed allora ho capito cosa fare ed ho usato al posto della webcam un filmato rubato… niente di che, una che si masturbava in web per il suo ragazzo… ma non ti è dispiaciuto toccarti guardandola pensando fossi lei. Dopo ricollegandomi con lo stesso nome non è stato difficile chiederti di fare di più… forse per la sicurezza di non essere visto, ma quando ti scrissi di sborrare per me in fronte alla videocamera e di assaggiarla con un dito per descrivermene il sapore che la desideravo tanto, non pensavo lo avresti fatto…e invece lo hai fatto e se non ti ricordi puoi scaricarne il filmato. Tranquillo è un indirizzo privato che uso con pochi amici e ti assicuro che hanno gradito molto la visione. Ho dovuto servirmene perchè dovevo scoprire il tuo indirizzo. Dal sito web che usavamo sapevo che eravamo della stessa città e tu di sicuro eri contento perchè pensavi che fossi una bella fica e che magari un giorno mi avresti incontrato. Sbagliato. In realtà il mio nome è Pietro e mi piace sfondare culetti vergini col mio cazzone e non sapendo dove trovarne una sera che me lo menavo, mi son collegato su internet e ti ho trovato. Ricordo che non ci è voluto niente a farti mettere in varie pose sin da subito ed ho pensato che se ti avessi trovato ti avrei trasformato nella mia troia personale. Ho spiegato tutto ad un paio di amici e sono stati subito eccitati all’idea di svuotare le palle che era un bel po che nessuno se ne prendeva cura. Per aiutarmi infatti hanno preteso di avere la loro parte quindi per non far torto a nessuno dovrai essere anche la loro troia. Tranquillo, ti hanno già visto tentare di farlo, anche se per te erano Maria e Luisa! infatti per rintracciarti si sono inseriti anche loro sul sito… Luisa ( che in realtà si chiama Marco) una sera è riuscito a convicerti che per incontrarla ti saresti dovuto depilare tutto, mentre Maria (Rino per te d’ora in poi) qualche sera dopo ha preteso per incontrarti, visto che eri tutto bello liscio e depilato, di fargli vedere come sborravi con un dito infilato nel culo. Infine qualche sera fa ho concluso io in bellezza facendoti assaggiare la tua sborra dallo stesso dito. I miei amici poi hanno fatto un montaggio stupendo delle varie chat e il risultato è un film porno da oscar per la miglior troia! Perchè ti faccio questo? Niente di personale credimi, mi piace e basta. Mi eccita sapere di poter trasformare una persona che neanche conosco nel mio sborratoio personale.
A questo punto capirai che tutta questa fatica in un modo o in un altro va ripagata, quindi o diventi la nostra troia personale pronta ad esaudire ogni nostra voglia, o vendiamo il video e diventi la troia del mondo intero. Il sito dove risiede non è uno sharing, ma per vedere se il video è di gradimento e anche per rendere la cosa un po più eccitante anche per te che ti piace farti vedere in web da quello che ho visto, ieri mattina ho mandato il link del video su un blog di amanti del porno per leggerne i commenti. In realta non mi aspettavo di averne così tanti in così poco tempo ma hai riscosso un vero successo. Tra quelli che vorrebbero scoparti il culo ce ne è qualcuno che mi ha addirittura spedito la foto del cazzo asinino e il numero di telefono…. giusto per farti capire che diventando la nostra troia darai il tuo bel culetto a chi vogliamo dove e quando lo vogliamo. Nel pacco ci sono un clistere ed un cuneo anale di piccole dimenzioni, che prima di passare a quelli seri, voglio godermi il tuo culo ancora stretto. Se vuoi che tolgo il link del tuo video dal blog e se non vuoi che lo venda in giro allora presentati alle 15 al bar di via Costantino e prima di venire, lavati bene il culo con la peretta che ti ho mandato e poi infilati il plug. Se non riesci ad infilarlo ti do il permesso di succhiarlo per aiutarti nell’impresa ma ti assicuro che ne avrai di peggio. Non indossare mutande, solo una tuta, così facciamo prima ad usarti quando ci pare. Sarò seduto ad un tavolo con i mie amici ed un portatile pronto a fermare il blog come promesso. Ti sarà facile riconoscerci, saremo li un po’ prima delle tre e metteremo un cartello al tuo posto con su scritto: riservato per Lucia la Troia; così magari qualche curioso leggendolo resta a vedere che succede. Ovviamente non puoi arrivare prima delle tre altrimenti il link sul blog resterà li per un altro mese, inoltre, non mi piace aspettare quindi, ogni minuto di ritardo che farai ti costerà un giorno in più sul blog. Dovrai anche eseguire alla lettera quello che sto per scriverti, ogni mancanza ti costerà un altro giorno sul blog. Vedi troietta, io non scerzo, ma non è difficile giocare con me e riprenderti la tua vita, basta che fai tutto quello che ti ordino! I miei amici, come puoi ben vedere dal montaggio che hanno fatto, sono molto bravi con i video e filmeranno ogni nostro incontro, quindi, anche se sono convinto che in fondo sei una troia dentro, vedi di recitare bene la tua parte.
Appena arrivi al nostro tavolo ti presenterai a noi con queste parole, imparale a memoria: ciao sono Luca ma per voi da oggi sarò Lucia, la vostra troia obbediente pronta a soddisfare ogni vostro desiderio sessuale represso. Poi ti volti, ti abbassi i pantaloni della tuta fino alle caviglie, ti pieghi un po’ mostrandoci il culo che devi allargare bene con le mani, per farci vedere il plug infilato dentro e continui come segue: ho fatto come mi avete ordinato e vi ho riportato il plug infilato nel mio culetto vergine. Da adesso il mio culo non mi appartiene più, fatene quel che volete. Ve lo sto offrendo ora e per sempre, siete liberi di usarlo o di farlo usare a chi volete, la mia bocca sarà sempre pronta a soddisfare quanti cazzi vogliate e a ripulirne la sborra che mi farete ingoiare. Da questo momento sono solo una troia svuotacazzi, ho tanto da imparare ma ordinatemi qualsiasi cosa e farò del mio meglio per accontentarvi.
Quindi rimani li così immobile aspettando il tuo primo ordine.
Di solito il locale non è molto frequentato ma chiunque ci sia all’interno non ha importanza, dovrai eseguire alla lettera quello che ti ho scritto, una troia non discute, obbedisce e basta, comincia ad impararlo. Spero per te che hai visto il pacco in tempo e ti presenti altrimenti avrò già cominciato a venderne copie in giro al migliore offerente. I miei amici invece non vogliono soldi dal video, preferiscono rovinarti spedendolo a tutti quelli che conosci se non ti presenti.
A presto Lucia, ti aspettiamo col cazzo in mano.
ps. visti i numerosi commenti positivi mi sono permesso di scrivere sul blog l’indirizzo e l’ora della tua iniziazione a troia, così chi vuole può gustarti dal vivo.’
Resto immobile con lo sguardo perso nel vuoto stringendo ancora la lettera, la mente completamente in pappa per le parole lette. Passa non so quanto tempo prima che la mia vista metta a fuoco l’orologio appeso sul muro della mia cucina. Segnava le 13.15. Il cuore ricomincia a battere a velocità sostenuta. Devo sbrigarmi a prendere una decisione. Accendo immediatamente il pc per controllare se è tutto vero, digito l’indirizzo del blog e i miei occhi si sgranano vedendo che ci saranno state almeno 200 persone a commentare il video. Per poterlo vedere è obbligatorio registrarsi al blog e lasciare un commento del video. Non ho altra scelta, mi registro anche io sul blog e clicco finalmente sul link del mio video. Speravo non fosse vero ed invece era li, qualità ottima, mi si riconosceva benissimo e il montaggio sembrava un film unico. Nel video mi si vede mentre mi infilo un dito nel culo sborro sul tavolo e poi con lo stesso dito la raccolgo e ne assaggio un po’, mi si sente addirittura dire che mi piace! Resto ancora un po immobile a fissare lo schermo mentre il filmato riparte automaticamente da capo. Sotto al video c’è anche scritto qualcosa. Ciao sono Luca, in arte Lucia, questo è il primo video che giro per i miei padroni per far vedere loro quanto posso essere troia. Controllate sul blog come fare per assistere alla mia iniziazione e lasciate un commento grazie. Spero che prima o poi i miei padroni mi ordino di accontentare tutti quelli di voi che mi vogliono usare come sborratoio.
Mi sento in trappola e mi rendo conto di avere solo una scelta da prendere. Obbligato anche a lasciare il mio commento sul blog, non sapendo cosa, scrivo che il video è fatto proprio bene. Di lato c’è un trafiletto che non avevo notato prima, per poter comprare i biglietti della mia iniziazione! Ci clicco e si apre una pagina con su scritto. Entrata libera per tutti, è consentito fare foto e video ma solo per uso personale. Essendo l’iniziazione della nostra troia a nessono è consentito fare niente di più a meno che non siamo noi a deciderlo. Per ringraziarvi comunque della vostra presenza, la nostra troia provvederà a baciare, misurare e fotografare uno ad uno i vostri cazzi.
Quelli più belli, ovviamente previo compenso stabilito sul momento, verranno registrati sul telefono della nostra troia per futuri appuntamenti.
Sperando che nessuno degli iscritti al blog si presenti, prendo il clistere ed il plug e mi precipito in bagno per cominciare a prepararmi come ordinato cercando di limitare i danni e di arrivare almeno in orario. Mi sembrava l’unico modo per far smettere alla gente sul blog di vedere il mio video ma non mi stavo rendendo conto che quello sarebbe stato solo l’inizio… Mancheranno si e no 10 minuti alle 3. Non è stato facile prepararmi come mi è stato detto. La peretta per il clistere era da un litro e aveva attaccato un foglietto con le istruzioni scritte dai miei padroni: “riempi la sacca e svuotala completamente nel culo, usa il plug come tappo e aspetta 15 minuti poi ti puoi svuotare. Ripeti il procedimento tre volte ma l’ultimo clistere devi usare camomilla tiepida al posto dell’acqua”. Anche quella ci mancava! E dove la trovavo veloce?! Sicuro di rimediarla da un vicino mi son dovuto invece suonare 4 campanelli prima di trovarne uno che aveva la camomilla. E chi se lo era mai fatto un clistere poi! Il primo mi ha fatto perdere un sacco di tempo, per non parlare del plug che ho usato come tappo. Con la pancia che mi scoppiava ho dovuto fare piano piano per infilarlo perchè mi faceva un male cane sentirlo entrare. L’ultima volta invece, vista l’ora che neanche lei era dalla mia parte, me ne sono fregato del dolore e me lo sono ficcato dentro tutto d’un botto. Altro che leccarlo per aiutarmi. Ogni minuto di ritardo significava un giorno in più sul blog alla vista di tutti e chissà, se riuscirò mai ad arrivare in tempo. Meno male che ho messo sul fuoco la camomilla prima di cominciare col primo clistere, altrimenti mi ci sarebbe voluto un sacco di tempo in più. Peccato che son dovuto andare a spengere i fornelli proprio mentre cercavo per la prima volta in vita mia di infilarmi qualcosa nel culo. Sono stato costretto a camminare dal bagno alla cucina tenendomi quel tappo nel culo con una mano perchè non ne voleva sapere di entrare tutto. Ora sono seduto sul mio scooter, indosso una tuta e niente mutande come ordinato e sfreccio verso il bar. Ho pensato che fosse il modo più veloce per arrivare ma quel coso nel culo vibra in continuazione a causa della velocità e mi da dei colpi bestiali ad ogni scossa. Fa un male cane ma non mi importa, devo arrivare in tempo. Non ho il coraggio neanche di controllare l’orario per paura di un infarto. Il posto non è lontano ma di sicuro non infrangerò la regola di non entrare prima delle tre, lottavo per non arrivare tropo dopo!
Finalmente ci sono, entro nel parcheggio del bar e mi dirigo col mio scooter verso l’ingresso deciso a parcheggiare di fianco e tuffarmi dentro. Non faccio neppure caso, preso come ero dalla paura del ritardo, al considerevole numero di macchine che affollavano il posto. Anche se nella mia città, non ero mai stato in quel locale perchè frequentato solo da ricchi e turisti. Mentre giro la chiave per il blocca sterzo cerco ancora di mettere a fuoco quello che sto facendo e con non poche difficolta a camminare con quel coso nel culo entro nel locale. Non sapendo dove e chi cercare, comincio a girare e mi accorgo fortunatamente di non conoscere nessuno. Intravedo in fondo al locale una rampa di scale che porta ad un soppalco. La sala è ampia, con tavoli al centro e divanetti ai lati, tra le varie persone che lo affolano noto che alcune indossano un bracceletto rosso al polso. Forse è una mia impressione ma sembra che tutti mi guardano poi d’un tratto rimango pietrificato quando vedo sotto a un tavolo in fondo alla sala un cartello giallo con una scritta rossa “riservato per Lucia la Troia”, seduti a semicerchio c’erano loro che mi fissavano ghignando. Alle spalle era fissata su un tre piedi una telecamera, che ovviamente stava già registrando vista la lucina rossa lampeggiante. Realizzo che il posto che mi aspettava si vedeva benissimo da tutta la sala, qualunque cosa avevano intenzione di farmi per umiliarmi l’avrebbero vista tutti. Abbasso la testa e mi incammino, costretto a dover recitare la mia parte. Arrivato al tavolo alzo lo sguardo verso il tipo col portatile, Pietro credo, che prontamente controlla l’orologio al polso e sorride compiaciuto guardandomi. “Che c’è vuoi farci aspettare ancora? Sei gia in ritardo di 8 minuti. Per non parlare dei quaranta che abbiamo dovuto passare qua per riservarti questo bel posto. Per ingannare il tempo abbiamo spiegato a tutti che si sarebbero potuti divertire fotografando la trasformazione in troia di un semplice ragazzo. Avanti facci divertire che i minuti son già diventati nove e non c’è bisogno che ti spieghi cosa vuol dire vero?”. Non c’era proprio più tempo da perdere, ingoio un po di saliva e comincio a recitare la mia parte. “ciao sono Luca ma per voi da oggi sarò Lucia, la vostra troia obbediente.” Non mi ricordavo molto bene le parole, speravo solo di non peggiorare la mia situazione. Quindi come ordinatomi mi volto per proseguire e solo allora noto che sono tutti girati verso di me, non solo, hanno tutti un qualcosa in mano per immortalare il momento e come se non bastasse, il cameriere sta salendo le scale e si ferma a guardarmi incuriosito. Volto la testa verso Pietro per capire cosa fare ed era meglio che non lo avessi mai fatto. “Allora mi vuoi proprio fare arrabbiare, che fai ti vergogni per il cameriere? Volevo passare sul fatto che non stai recitando bene la tua parte, ma adesso te le faccio scontare entrambe. Quindi per punizione farai un bel pompino con ingoio a tutti i fortunati del blog. Non sono molti, li riconosci bene dal braccialetto rosso. Ovviamente dovrai anche scusarti col cameriere e chiedergli il permesso, a parole tue, di svuotare le palle a questi signori e per ringraziarlo ti offri di cominciare dalle sue. Adesso muoviti stupida troia e non permetterti di fermarti più o ti mando in strada nudo come un verme e con una scopa piantata nel culo.” ormai totalemente arreso mi rivolto verso il mio pubblico e, praticamente come se mi stessi offrendo anche a loro, faccio cadere i pantaloni della tuta fino a terra, mi piego mostrando le chiappe ai miei padroni allargandole con le mani, poi alzo lo sguardo di fronte a me dove c’è seduto proprio uno del blog che impugna la sua videocamera con una mano e si tasta il pacco con l’altra; “ho fatto come mi avete ordinato e vi ho riportato il plug infilato nel mio culetto vergine che da adesso è tutto vostro, fatene quel che volete, siete liberi di usarlo o di farlo usare a chiunque, la mia bocca sarà sempre pronta a soddisfare quanti cazzi vogliate e a ripulirne la sborra che mi farete ingoiare. Da questo momento sono solo una troia svuotacazzi, ho tanto da imparare ma farò del mio meglio per accontentarvi.” Poi, non potendo usare le mani che dovevano restare sul mio culo aperto, volto lo sguardo per chiamare il cameriere che avendo ascoltato le parole di Petro, si avvicina contento sistemandosi il pacco vistosamente gonfio. Visto che dovevo essere troia ma anche un po’ incuriosito da quel gonfiore, mi piego ancora un po e carezzandogli il pacco con la guancia continuo “Vorrei innanzitutto scusarmi con lei per essermi vergognato di far vedere quanto sono troia” poi spostando un po la testa per guardarlo “mi piacerebbe anche soddisfare i miei padroni svuotando le palle a quei signori col braccialetto rosso” anche la mia faccia credo fosse adesso di quel colore per quello che stavo facendo, mi sentivo in fiamme e senza accorgermene mi stavo comportando proprio da troia. Mi ripiego verso quel cazzo che doveva essere bello grosso e baciandolo proseguo “per sdebitarmi, se mi permette di succhiarglielo, potrei comincare con lei.” Il cameriere stava gia aprendosi i pantaloni ma viene fermato da Pietro “Brava Lucia, vedi che sai essere troia se vuoi. Prima di continuare però girati, ti do il permesso di muoverti, ma non togliere le mani dal culo, fai vedere a tutti cosa ci hai infilato dentro. Adesso ti dono due cose che dovrai avere sempre con te, sono un righello ed il tuo nuovo telefono per essere sempre reperibile a svuotare i coglioni. Mi ha fatto molto piacere vedere che sai fare la troia, ma hai fatto un po di errori nel tuo discorsetto, non gravi vero, ma davi imparare da subito che ogni tuo errore sarà punito perciò, invece che come stabilito, registrerai il numero di telefono di tutti quelli del blog presenti stasera, del cameriere ovviamente e di tutti gli altri che sono qui con un cazzo di almeno 20cm. Ora prendi queste cose, vai da ognuno dei presenti e gli misuri il cazzo che provvederai ovviamente ad indurire; a quelli di cui dovrai registrare il numero di telefono devi fare una foto del cazzo bello ritto mentre lo impugni col righello per notarne bene la lunghezza e la larghezza. Utilizzarai la foto come immagine del contatto e come nome devi scrivere prima la misura del cazzo e poi il nome, così ce li hai tutti belli ordinati in rubrica in ordine di grandezza e vedi chi cazzo ti sta chiamando hahahah. A volte ti invierò direttamente un sms con un numero di telefono ed un nome scritto nello stesso modo per metterlo in rubrica, tu poi provvederai ad aggiungere la foto quando verrai contattato dal nuovo cliente. Dovrai comprare una borsetta che terrai sempre con te, per potere avere sempre a portata di mano righello, telefono e altri plug o cazzi finti che ti dirò di volta in volta. Ti do il permesso di tenere il telefono nella borsetta quando sei con persone che conosci, in tutti gli altri momenti anche in pubblico, dovrà essere appoggiato da qualche parte vicino a te o nella tua mano mentre cammini, ma sempre bene in vista, così che chiunque possa vedere l’immagine del cazzo quando il telefono squilla o ti arriva un messaggio. Il telefono è impostato per lasciare lo schermo acceso, quando perdi una chiamata o ti arriva un sms, con l’immagine relativa fino a che non leggi. Per farlo non dovrai mai coprirti, anzi devi dar modo ai più curiosi di poter allungare lo sguardo per leggere bene di che si tratta. I più audaci e intraprendenti che non si limiteranno a guardare, saranno premiati dalla tua più totale disponibilità. Chiunque riconosca in te una troia e ne voglia approfittare ne ha il diritto e non dovrai mai negargli niente. Da oggi tu sei solo una troia e dovrai esserlo anche quando non ci siamo noi se te ne si presentasse l’occasione. Ovviamente dovrai sempre registrare col telefono tutto ciò che ti capita per renderci partecipi delle tue avventure solitarie. Non devi neanche perdere tempo a spedire i filmati perchè è tutto collegato sul nostro account, così sia noi che gli utenti del blog ci potremo vedere i tuoi spettacoli in differita. La borsetta la puoi comprare tornando a casa, fino a quel momento devi tenere il righello in una mano e il telefono nell’altra.” Armeggia poi con qualcosa sotto il tavolo e tira fuori un altro plug anale. “Questo nuovo oggettino invece, che come noti è un po più grande e un po più lungo del primo, puoi riportarlo a casa al posto di quello che hai nel culo. Anzi, per ringraziare la pazienza del cameriere chiedigli se per favore ti può aiutare a metterlo al posto dell’altro, poi ringrazi e cominci a misurare il cazzo a tutti e a fare foto.” Ed io che pensavo di riuscire a fermare questa storia presentandomi e facendo quello che volevano, che stupido, non c’è limite alla depravazione di questi bastardi, stavo praticamente cedendomi in tutto e per tutto a quei tre e chissà quanti altri e chissà quante altre umiliazioni sarò costretto a sopportare. E tutta quella gente che mi sta immortalando nella mia accondiscente sottomissione. Mille senzazioni mi riempiono, senza accorgermi allungo le mani tremanti per prendere righello e telefono in una mano e impugno quel plug con l’altra; mi sale un nodo in gola, abbonda di almeno due centrimetri in larghezza e tre in lunghezza. Non entrerà mai penso ma so gia come andrà a finire. Mi volto di nuovo verso il pubblico e il cameriere che attende. Nella sala era sceso uno strano silenzio, nessuno parlava più, tutti aspettavano solamente con le videocamere in mano pronti a riprendere il momento in cui avrei aperto bocca e dato il via ai giochi seri. Ero ora come un animale in trappola, tremavo tutto ma uno strano calore mi avvampava dentro e non so come mi uscirono di bocca queste parole: “Mi scusi tanto signor cameriere, ma prima di poterle svuotare le palle dovrei misurare il cazzo a tutti i presenti e fotografarne qualcuno. Per ringraziarla di attendere mi può infilare questo nel culo” e gli porgo sempre tremando il plug anale. Lui adirato me lo strappa di mano e mi dice con tono severo “brutta troia che non sei altro, ti permetti di dirmi cosa fare e in più nel mio locale? adesso ti faccio pentire di quello che hai detto” con una forza che non mi aspettavo mi fa girare e mi fa cadere in ginocchio, poi mi piega come fossi un pupazzo nelle sue mani in modo da tenere il culo verso l’alto mi ordina di allargarmi le chiappe ed eseguo impaurito senza fiatare, restando in quella posizione assurda. Quindi il cameriere libero di muoversi mi si mette di lato in modo da offrire una bella visione agli occhi di tutti di quello che stava per farmi. “Mi aspettavo che ci saremmo diverti Rino ma mica così tanto” sento dire alle mie spalle “Hai proprio ragione Marco non vedo l’ora di potermi divertire anche io con la mia troia. Nel mentre voglio registrare per bene la scena anche per gli amici del blog a casa” un attimo dopo lo vedo arrivare con la telecamera in pugno e fermarsi di lato per non dar noia alla visuale di tutti e per riprendere bene tutto. “Che questo serva di lezione a tutte le troie che pensano di venire nel mio locale a darmi ordini” e dicendo questo il cameriere mi sfila di colpo il plug dal culo prende un boccale di birra da un litro su un tavolo li a fianco e comincia a vuotarne il contenuto nel mio culo. Non me lo aspettavo e mi viene di istinto una scossa che gli fa mancare la mira. Un sonoro ceffone si abbatte sul mio culo e riecheggia in tutto il locale da quanto è forte. “non ti muovere altrimenti vado a prendere una bottiglia di spumante invece che un boccale di birra, così questo plug dopo ti ci sta largo dentro” resto immobile terrorizzato dalle sue parole e con le mani mi allargo ancora di più le chiappe cercando di agevolarlo il più possibile. Appena finisce di riempirmi l’intestino di birra con una mossa fulminea appoggia il cuneo al culo per evitare che esca e poi, piano piano ma con decisine, lo spinge tutto dentro finchè anche la parte più larga attraversa il buco del mio povero culo che era ancora vergine poche ore prima. Grazie all’apposita forma il culo mi si richiude con quel coso dentro e la base va ad aderire perfettamente alle mie chiappe. Soddisfatto, il cameriere mi ordina di girarmi guardando i clienti del suo locale e di sedermi in terra. Mi dice che devo essere una brava troia e che lo devo far vedere bene a tutti. Io ero ancora paralizzato in quella strana posizione, ancora scosso e dolorante per il trattamento subito. Fu la voce di Pierto a farmi tornare alla realta “vedi di muoverti, impara ad eseguire gli ordini di chi ha il diritto di trattarti da troia quale sei.” cerco di muovermi da quella posizione ma quel coso nel culo con la pancia piena di birra mi pigia da morire ed inevitabilmente mi esce una goccia trasparente dal cazzo penzoloni. “ma guarda un po come sgoccioli, sei proprio una gran troia in calore e ti vergognavi di farlo vedere, ma ti piace proprio essere umiliato davanti a tutta questa gente. Basta forzarti un attimo e fai tutto quello che ti si dice. Bravo, ma non ti permettere di sporcarmi il locale o ti faccio ripulire tutto con la lingua. Frugandosi in tasca prende due preservativi, uno me lo mette e l’altro lo fa girare intorno ai miei coglioni e al cazzo facendo un nodo per bloccare il preservativo che mi aveva appena infilato. “bene almeno non sporchi più ma guarda che mi hai fatto fare però. Per evitarti ulteriori punizioni sporcando ho dovuto toccarti il cazzo con le mie mani. Per ringraziarmi di ciò passerai di qua tutti i giorni per una settimana a chiedermi per favore di darti un po di sborra. Ora visto che non ho tempo da perdere dietro alle tue cazzate, fai quello che devi fare col righello e il telefono al mio cazzo poi però te lo fai sparire in bocca e lo succhi fino a che non hai ingoiato anche l’ultima goccia. Quando hai finito ti porto giù con me a svuotarti della birra. Nel mentre che mi fai il pompino inoltre devi stare a gambe larghe come una puttana che aspetta di essere infilata e devi muovere il culo e il bacino come se ti stessi impalando su un cazzo vero. Tutte le volte che prenderò la tua testa fra le mani per importi il movimento che voglio sul mio cazzo, con una mano, sempre senza smettere di muovere il culo, ti devi menare il cazzo alla velocita che di to io alla testa. Ti ho legato le palle per darti un po di vantaggio, ma non voglio che godi. Se quando hai finito col pompino sei venuto, prima di scendere nei bagni a farti svuotare fai vedere a tutti quanto ti piace la sborra e te la bevi tutta come farebbe una troia.” sapevo che non avrei mai vinto nenche quella scommessa ed anche il cameriere, che ridendo sotto i baffi non vedeva l’ora di farmi subire quella ulteriore umiliazione.”Inoltre non mi piace che si fanno discriminazioni nel mio locale, rispetto il volere del tuo padrone che ti ha portato qui, ma visto che hai mancato di rispetto a me, dopo che hai misurato un cazzo, se non si merita ne un pompino ne di finire sul tuo telefono allora gli fai una bella sega e lo fai sborrare in questo boccale. Così vanno via tutti contenti, mica mi vorrai lasciare mezzo locale col cazzo ritto perchè vuoi fare la troia con le pretese. Quando hai finito di misurarli tutti, per ringraziare quelli che si son dovuti accontetare della sega e adesso devono solo guardare, utilizzerai la sborra nel boccale per bagnare ogni cazzo prima di metterlo in bocca, cosi ad ogni pompino sentirai il sapore di quelli a cui lo hai rifiutato. A fine serata nel boccale non dovrà rimanere neanche una traccia di sborra. Visto inoltre che mi stai facendo perdere veramente un sacco di tempo ad insegnarti ad essere una tria come si deve e per ripagarmi di lasciartelo fare nel mio locale, mentre sei qua che misuri cazzi e fai seghe e pompini, faccio salire uno ad uno i miei colleghi, e senza smettere quello che stai facendo, cominci a fare un pompino anche a loro. Non possono perdere tempo per fare un piacere a te, allora te li ciucci anche se stai facendo una sega e se gia sei impegnato in un pompino. Se quando hai finito di svuotare le palle ai miei colleghi non sei ancora pronto col giro di pompini vuol dire che non sei una brava troia e per farti fare più esperienza ed avere magari un po più di contatti sul tuo telefono, ti mando uno ad uno anche i clienti del piano di sotto per misurare il cazzo anche a loro.” Finito il discorsone si apre i pantaloni e mi sbatte in faccia un cazzo mostruoso schizzandomi fili di succo trasparente del quale ne era tutto fradicio per l’eccitazione di quello che mi umiliava a fare. Prendo il rigello, lo appoggio vicino al cazzo ed impugno entrambi. Con la mano libera scatto la foto. La mia prima foto col mio telefono nuovo: la mia mano che impugna un cazzo di 24cm come si nota bene dal righello! Il suo nome appare per adesso l’unico della lista, 24_cameriere. E adesso mi aspettava il mio primo pompino ripreso da varie telecamere e con un pubblico di gente sconosciuta che presto avrebbe anche avuto modo di usare il mio corpo per il loro piacere. Fisso il cazzo del cameriere che si diverte a darmi colpetti con la cappella sulle labbra bagnandole di presborra ed eseguendo i suoi ordini, apro le gambe e comincio a muovermi come se mi stessi impalando sul cazzo di qualcuno e dovessi farlo venire col culo, cosa mai fatta tra l’altro. Ma la testa era partita, ormai non ragionavo più e mi muovevo mostrandomi a tutti come la peggiore delle troie. Sentivo il plug dentro che mi rovistava ogni angolo del culo grazie ai miei movimenti e la cappella mi sbatteva in terra alternativamente causandomi scosse di piacere che mi hanno fatto emettere un gridolino. Il cameriere non si è fatto sfuggire l’occasione ed è scivolato con la cappella attraverso le mie labbra socchiuse. Per la prima volta in vita mia, la mia lingua era a contatto con una cappella, e potevo adesso assaggiare il sapore di quello che fino ad adesso mi stava solo bagnando le labbra. Un gusto strano ma non sgradevole dopo tutto. Non sapevo cosa fare e mi limitavo a leccare la cappella che mi ero ritrovato in bocca ma senza muovere la testa. Vedendo che stavo fermo il cameriere mi prende la testa come fosse un pallone e comincia a muoverla piano avanti e indietro sul suo cazzo. Come ordinatomi impongo lo stesso movimento alla mia mano che gia era stretta sul mio cazzo, eccitato da morire per quello che stavo facendo. Incredibilmente essere ridotto senza volonta ad obbedire a qualsiasi cosa mi stava cominciando a piacere e se non era per quel preservativo che mi stringeva tutto sarei già venuto. Nonostante la vergogna che provavo il cazzo mi si era indurito con tutti quei trattamenti e i movimenti del mio bacino me lo facevano scorrere nella mano come se me la stessi scopando. Contento della velocita impostami il cameriere mi molla la testa per vedere se sto imparando e a malincuore smetto di menarmi il cazzo che adesso è dritto e non sbatte più sul pavimento con la cappella. La cosa mi dispiace un po’ cosi comincio a muovermi disperato su quel plug, per riuscire almeno a farmi sbattere il cazzo sulla pancia. La mia testa intanto non ha smesso di muoversi sul cazzo del cameriere e visto che ho le mani libere, cerco di impugnargli il cazzo per aiutarmi a farlo venire ma mi ferma ancor prima che possa toccarlo. “Troppo facile mia bella troietta, non vorrai mica usare le tue mani per farmi venire prima di te vero? Le mani le puoi usare solo per toccare il tuo di cazzo. Io voglio sentire solo le tue labbra la tua lingua e il calore della tua bocca. E visto che volevi fare il furbino ora ti faccio vedere come si usa la bocca di una troia. Cosi dicendo afferra nuovamente la mia testa e comincia a scoparmi in bocca cercando di affondare sempre di più e aumentando gradualmente la velocità. Allo stesso modo muovevo il mio bacino per far scorrere il cazzo nella mia mano che nuovamente lo stringeva, era come se il mio cazzo fosse la proiezione del suo che mi scorreva in bocca. Quando lui spingeva dentro io muovevo il bacino e il mio culo per far scorrere il cazzo dentro la mia mano. Ero talmente fuori di controllo che mimavo alla perfezione i suoi movimenti. Cominciavo anche a sentire un forte bisogno di svuotarmi la pancia ed avrei fatto qualunque cosa per farlo venire in fretta e poter andare in bagno. Il cameriere gradisce ed aumenta i suoi movimenti scopandomi la bocca come più gli piace fregandosene delle lacrime che mi scendevano e degli urti di vomito che mi uscivano quando cercava di farlo scendere giù tutto attraverso le tonsille. “che c’è, non dirmi che è troppo grosso. Guarda che molto presto te lo infilo tutto in culo fino a sbattere i miei coglioni sui tuoi. Le troie come te devono sapere ingoiare un cazzo per intero qualunque siano le sue dimenzioni. Devi imparare ad usare le tonsille come fosse il tuo buco del culo, come fosse la fica di una donna. Sforzati, rilassa la gola, non togliere neanche per un attimo la mano dal tuo cazzo e lasciami far entrare un paio di centimetri in più.” faccio come dice, cerco di rilassarmi e piano piano riesce a farmi scorrere il cazzo oltre le tonsille fermandosi un attimo. “lo sapevo che sei una troia nell’animo! è il tuo primo pompino e ti avrò già infilato 18cm su per le tonsille!” per farmi abituare mi scorre dentro lentamente godendosi il trattamento che le mie tonsille gli donano al cazzo e io sento invece che sto superando il punto di non ritorno e fra non molto non potrò più trattenermi dallo sborrare nel preservativo. Continuando a muoversi il cameriere mi dice “adesso per vedere se stai imparando facciamo fare un po di dentro e fuori al cazzo nelle tue tonsille, ogni volta che te lo tolgo di bocca voglio sentirti dire qualcosa di porco, che ti piace, che ne vuoi ancora, comportati da troia quale sei anche mentre esegui gli ordini. Quindi comincia a scoparmi un po le tonsille facendomi quasi vibrare il cazzo in mano, poi lo sfila d’improvviso lasciandomi la bocca vuota, la mia mano si ferma l’allontana dal mio cazzo e sento che la sborra che stava per uscire si blocca strozzata dal nodo del preservativo. Lui mi guarda aspettando le mie parole. “hai un cazzo favoloso a cui posso solo obbedire, ti prego scaricami tutta la tua sborra in bocca. Un cazzo così merita una bocca sempre pronta a soddisfarlo.” “Brava troia, ora riapri la bocca che riproviamo e dopo devi dire qualcosa di porco al tuo pubblico”. Riprende ad infilare il cazzo nella mia bocca lentamente avanti e indietro senza farlo uscire e spingendolo sempre un po più giù ad ogni affondo, si ferma di farlo entrare solo quando è quasi tutto dentro poi indietreggia poco poco per cominciare a farlo scorrere ancora su e giù. “Incredibile, se metti fuori la lingua son convinto che riesci a toccarmi le palle. Su avanti tirala fuori che voglio vedere se è vero” Con una fatica cane riesco a far uscire la lingua ma ovviamente ero ancora troppo distante dai suoi coglioni. “peccato non arriva, ma lasciala fuori che così mentre ti scorro in bocca mi puoi leccare il cazzo” e senza pensarci su ricomincia a muoversi sempre più veloce affondando anche di più perche sento veramente la mia lingua che gli tocca le palle. Lui contento del contato da altri due colpi e poi lo sflila tutto di nuovo lasciandomi ancora a bocca vuota, quindi rivolto a tutti dico: ‘Mi ha passato le tonsille con quel cazzone fino a farmi toccare le palle con la lingua. Sono una troia e aspetto solamente che mi riempiate di sborra.” Era troppo ricevere anche quello stupro mentale ed ho cominciato a sborrare senza neanche più bisogno di muovere la mano. Tutti si accorgono che vengo esattamente chiedendo di riempirmi di sborra e mi fanno un applauso generale, il cameriere invece infoiato dalla scena, mi ordina di spalancare la bocca e di tirare fuori la lingua, poi mi riprende la testa affondando il suo cazzo più che puà e riparte a scopandomi velocemente le tonsille. Riuscivo a respirare solo dal naso e a fatica. Ovviamente sono ancora costretto a menarmi il cazzo anche dopo essere venuto e mi sembrava che la sborra non finisse più di uscirmi. Il cameriere non ci vedeva dalla voglia di svuotarsi e a forza di scoparmi le tonsille come un animale è riuscito veramente a spingermi il cazzo fino in fondo, infatti, con la lingua adesso gli leccavo anche le palle oltre al cazzo. Credo che questo gli abbia fatto perdere completamente il controllo e senza smettere di scoparmi in bocca ho sentito il cazzo gonfiarsi e lo ha spinto così in fondo che il mio naso pigiava sulla sua pancia e sembrava quasi che tenevo in bocca anche le palle, la mia lingua invece di toccarle e basta ora le ricopriva interamente. Da quelle palle che la mia lingua massaggiava col suo calore ha cominciato a spararmi non so quanti schizzi di sborra direttamente nello stomaco. Contento mi sfila il cazzo di gola fino a lasciarmi in bocca solo la cappella e senza preoccuparsi di farmi riprendere fiato mi ordina di ripulirlo per bene e poi di dire a tutti quanto ti è piaciuto. Quindi visto che sei venuto fai vedere a tutti quanto ti pace la sborra bevendo il contenuto del preservativo. Soddisfatto di avermi fatto ripulire fino all’ultima goccia di sborra, mi toglie il cazzo di bocca, mi fa alzare e mi accompagna più vicino al pubblico per umiliarmi ancora di più. Scosso dall’orgasmo appena avuto e subito, senza più nessuna volontà mi sfilo il preservativo stando attento a non versare neanche una goccia di sborra lo alzo e dico. “grazie a tutti dell’impegno che usate per rendermi una vera troia, ringrazio il cameriere che è riuscito ad infilare tutti i suoi 24cm nella mia bocca da troia e a schizzarmi in pancia tutta la sua crema. Mi è piaciuto molto essere usato per farlo godere. Quando vorrà anche il mio culo sarà pronto ad accoglierlo. Scusatemi del tempo che vi faccio attendere per svuotarvi le palle a tutti ma sono ancora una troia alle prime armi. Grazie inoltre per aiutarmi a soddisfarvi.” Quindi spalanco la bocca tirando fuori la lingua, e alzando il preservativo sopra la mia testa, lo giro e faccio scivolare sulla lingua la mia stessa sborra ingoiandola piano piano davanti agli occhi di tutti. Poi me lo metto sul dito alla rovescia e me lo succhio come fosse un cazzo finendo di pulirlo per bene e mentre ripartono gli applausi e i commenti di qualcuno che dice che ho un futuro come troia finisco come ordinatomi ‘Grazie di avermi fatto scoprire quanto mi piace la sborra, la mia bocca sarà felice di esserne piena quando volete’.
“Sono molto contento di come ti sei comportato fino ad ora Lucia” dice Pietro che era rimasto seduto al suo posto. “Adesso fatti accompagnare al bagno dal cameriere e fai veloce a svuotarti la pancia che hai ancora un sacco di lavoro da fare. Tra l’altro mi sembra giusto quello che ha detto il cameriere, nessuno dovrebbe mai tornare a casa con le palle piene dopo che glielo hai preso in mano. Visto inoltre che stiamo usando il suo locale mi sembra giusto acconsentire alle sue richieste e farti conoscere anche dai clienti del piano di sotto. Quindi appena scendi ti scusi con tutti per essere una troia e per il tuo abbigliamento, infatti prima di scendere, i pantaloni della tuta devi lasciarli li dove ti trovi che così fai anche una bella sfilata tra i clienti del piano di sotto per arrivare al bagno. Nel mentre ti svuoti noi poi provvederemo a mettere sullo schermo che c’è giù, il video di quello che è appena successo per spiegare meglio a tutti quanto sei troia. Muoviti che tra poco di sperma te ne facciamo bere a litri.” Faccio per togliermi il preservativo dal dito ma il cameriere mi blocca “Quello lo rimetti in bocca fino a che non sei in bagno, puoi toglierlo solo per dire quel che devi dire, togliti svelto i pantaloni dalle caviglie, lasciali a terra e seguimi veloce che io devo lavorare mica come te che vai in giro a succhiare cazzi.” Faccio più veloce che posso e rosso in faccia e col mio dito in bocca a finire di assaporare la mia sborra dal preservativo, lo seguo giu per le scale, destinato ad essere umiliato davanti a chissà quante altre persone. Il solito brusio della sala del piano di sotto mutò in un surreale silenzio non appena uno dei clienti indicò la scala che collega i due piani. Non capita spesso di vedere quello per cui tutti erano rimasti abbasiti. Un trio veramente particolare. In prima linea io col preservativo che vestiva il mio pollice infilato in bocca modello ciucciolo per bambini, senza pantaloni ne mutande, con un telefono e un righello nell’altra mano e la mia strana camminata faceva capire bene cosa era quel quadrato nero che spiccava attaccato al mio culetto bianco. Dietro di me il cameriere si divertiva a schiaffeggiarmi il culo mentre scendevo le scale e a concludere, Rino con l’immancabile telecamera che non si perdeva neanche una scena di tutto quello che accadeva. Avevo troppo bisogno di andare in bagno e nella speranza di velocizzare le cose continuo la mia parte. “mi scuso con tutti per il mio abbigliamento. Oggi sono qua per essere trasformato in una troia svuotapalle. Adesso devo andare in bagno a liberarmi della birra che mi è stata rovesciata nel culo, ma quando torno sarò lieto di svuotare le palle a tutti quelli che lo vorranno. Padron cameriere qua sarà lieto di spiegarvi tutto. Ho ancora il sapore della sua sborra in bocca.” mi è uscito tutto di un fiato e sentivo le guancie in fiamme. Credo che la mia faccia fosse addirittura più rossa del mio culo preso a schiaffi dal cameriere! “Brava Lucia, mi è piaciuto il padrone. Impari in fretta. Vai in bagno mentre spiego la situazione ai clienti e lascia la porta aperta, non abbiamo tempo da perdere qua. Visto che stai diventando così brava, mentre caghi il clistere di birra che ti ho fatto puoi svuotare le palle ai miei cuochi. Ti piaceranno vedrai! prepara il righello che ne avrai bisogno.” Non ho neanche sentito le sue parole e le risate della gente tanta era la voglia di andare in bagno. Quel plug nel culo poi non mi faceva muovere bene, ma son convinto che senza avrei annaffiato il bar di birra. Rino mi seguiva ridendo con la telecamera ma senza proferire parola. Proprio come se stesse registrando un film. Entro nella sala bagni, tre urinatoi ed un bagno normale, chiuso! cazzo, c’è dentro qualcuno. E’ occupato! Saltello su me stesso mentre Rino si abbassa a riprendere una goccia di birra che dal culo scivola giù attraverso la coscia. La porta alle mie spalle si apre ed entrano due neri vestiti da cuochi. “Ciao troia noi siamo Ali e Amehd, lavoriamo in cucina. Il cameriere ci ha detto che ti saresti preso cura dei nostri cazzi. Io e mio fratello veniamo dal Senegal. Sono almeno tre settimane che non trombiamo. Vedrai quanta buona crema che ti diamo da bere.” Detto questo si abbassa pantaloni e mutande e il fratello lo imita. Non posso fare altro che rimanere a bocca aperta da quello che vedo. Ora capisco le parole del cameriere riguardo al righello. Già da mosci quei due cosi facevano impressione. “Cosa cazzo stai aspettando? vuoi rimanere li impalato con la bocca aperta ancora molto? Sei proprio una troia dentro. Tra un po’ ti scende pure la bava dalla bocca. Tranquilla che te ne diamo quanto ne vuoi di cazzo. Adesso inginocchiati e vieni qua a quattro zampe come una brava cagnetta a baciarceli, così li fai diventare belli duri!” Quelle parole mi avevano colpito. Aveva ragione. Quelle due proboscidi mi avevano ipnotizzato e tutta quella situazione stava veramente trasformandomi, tirando fuori qualcosa di me che neanche conoscevo. Ho abbassato la testa in segno di scusa e senza dire ninete, mi sono inginocchiato e sculettando a quattro zampe, sono arrivato ai piedi di uno dei due. Solo allora ho alzato la testa e mi sono ritrovato quella proboscide ciondoloni proprio ad un centimetro dalle mie labbra. Mi sentivo avvampare dentro. Ho chiuso gli occhi e ho dolcemente baciato la punta della cappella poi me la sono messa in bocca succhiandola un po’ e facendogli sentire il calore della mia bocca. Magicamente sentivo quella carne calda crescere e indurirsi. Da vera troia ho sculettato poi fino al fratello riservandogli lo stesso trattamento. Quando mi son girato per tornare da Alì il suo cazzo si era alzato fino sopra l’ombellico, come del resto stava facendo anche il cazzo di Amhed. Sembravano due corni d’ebano che gli uscivano dalle gambe. Mille emozioni contrastanti mi stavano nascendo dentro a quella vista. Ma non riuscivo a sottrarmi alla situazione. Attratto come da una calamita, impugnando il righello ho registrato due nuovi numeri nel telefono. La mia mano bianca che misura il cazzone nero dei miei due nuovi padroni, che avendo due mostri di cazzo tra le gambe hanno acquisito automaticamente il diritto di esserlo, per come mi è stato ordinato. 28_Amehd, 30_Alì!.
Il rumore dello sciacquone mi fa togliere lo sguardo dal telefono, la porta del bagno finalmente si apre e ne esce un uomo sulla quarantina che si paralizza non appena ci vede. Non gli do il tempo di dire niente e scanzandolo un po di lato mi precipito nel bagno. Stavo per chiudere la porta ma poi mi ricordo dell’ordine del cameriere e non lo faccio. Avevo troppo bisogno e senza pensarci su mi sono stappato il culo dal plug e la birra ha cominciato a scendere ancora prima che mi sedessi. In quel momento mi sono scordato che non ero solo. Non mi fregava niente dei cuochi, del tipo che era nel cesso e tanto meno di Rino che stava girando un film porno di tutto rispetto con me come protagonista. Ero con le gambe larghe un po piegate, in una mano tenevo alto il plug che fino a poco fa mi tappava il culo e nell’altra il telefono dove era rimasta ancora ben visibile la foto che stavo ammirando del cazzo di Alì. Son rimasto così non so quanto tempo, con la birra che finalmente mi spruzzava fuori dal culo, poi son caduto a sedere sul cesso riaprendo gli occhi e piano piano riprendendo coscienza di dove ero. I due cuochi se la stavano ridendo da matti e il tipo continuava a fissare il plug che tenevo in mano e la foto sul telefono. “Non si preoccupi” disse Amehd “siamo in un cesso e quella è una troia a cui piace svuotare le palle alla gente. Non c’è bisogno neanche che le chiedi, basta che glielo metti in bocca e lei fa il resto.” In neanche due secondi il mio naso era spiaccicato sulla pancia di quel tipo mai visto prima che in un sol colpo mi aveva infilato tutto il cazzo in bocca. Fortuna che non era grande come quello del cameriere o dei cuochi. Non ho avuto neanche il tempo di misurarlo come ordinatomi, ma non mi era difficile tenerlo in bocca e forse non avrei dovuto riservargli quel trattamento, in ogni caso non ci ha messo neanche un minuto a venire. Non mi sembrava nemmeno del tutto duro e infatti, non è riuscito neanche a schizzare, inaspettatamente mi son sentito pisciare in bocca un po’ di sborra che mi son visto bene dal far cadere inghiottendola subito tutta. “Un cesso degno di nota. Perfino lo sborratoio. Ce ne dovrebbe essere uno in ogni bar. hahaha” e continuando a ridere se ne va come se non esistessi neanche. Mi ha fatto sentire veramente uno sborratoio. Un buco dove la gente infila il cazzo, sborra e se ne va. Intanto che pensavo a questo vedo avvicinarsi i cazzi dei due cuochi che reclamavano la loro parte ondeggiando minacciosi ad ogni passo. Mi hanno appoggiato quelle cappellone alle labbra insieme, come fosse una sola e ho cominciato a fare del mio meglio per leccarle e succhiarle all’unisono. Mentre avevo la bocca slargata a dismisura dai due senegalesi, mi suona il cellulare. I due non si fermano, anzi, mi bloccano la testa con le mani e cominciano a scoparmi la bocca alternandosi. “che cazzo aspetti a rispondere” – “una troia come te deve essere sempre pronta per tutti!”
Mi era impossibile dire niente più di mmmphhfmm con quei due cazzi che mi fottevano le tonsille, potevo solo ascoltare mentre si gustavano allegramente a turno la mia bocca, era la voce di Pietro, il mio vero padrone, quello che mi aveva cacciato in questa situazione “Come va mia bella troia? Sento e vedo che ti stai divertendo. Anche troppo per i miei gusti! Qua sono io che comando. Sono io che mi devo divertire non tu! Tu sei una cosa mia! Sei la mia troia, il mio sborratoio personale! Sono io che decido quale cazzo devi succhiare e quanta sborra ingoiare. Ti avevo dato un compito veramente semplice: misurare ogni cazzo e solo quelli sopra i 20cm avevano diritto ad usarti. Gli altri, per nobile concessione del cameriere dovevi farli sborrare in un boccale di birra. Dove è il boccale? Ti sembrava forse quello un cazzo degno di nota? Quelli che ti stanno trapanando le tonsille lo sono! Volevo risparmiare il tuo culetto per un altra serata. Volevo farti abituare piano piano a prenderlo in culo, per farti sentire meno dolore possibile, ma tu sei una troia che non merita la mia clemenza. Non ho più intenzione di perdere tutto il mio tempo per benevolenza. Devi imparare ad obbedire alla lettera e che da quando sei entrato qua il tuo nome è Lucia la troia e non esisti. Sei solo un manichino da riempire di cazzi e sborra a mio piacimento. Ma adesso te lo faccio capire meglio, mentre continui a gustarti quei due cazzoni. Non solo lo sento, ma ti vedo sai? ti vedono tutti qua nel bar e ti vedono anche quelli su internet, perchè ho deciso di trasmettere la tua sottomissione live in streaming, sul tuo blog gratis e sul mio a pagamento. Posso fare di te quello che voglio, anche trasformarti in una puttana. Mi ero stancato di aspettare che uscissi dal bagno, e dopo aver spiegato a tutti chi eri mentre guardavamo il video di come ti ingoiavi il cazzo del cameriere, ho messo live sugli schermi nel bar quello che succedeva nei bagni. Giusto in tempo per vederti ingoiare la sborra di quello la. Allora mi hai fatto incazzare; ho messo tutto in streaming anche su internet e ho riunito i due piani del bar in uno. Saranno almeno 60 persone che aspettano col cazzo duro che li misuri tutti. Adesso ti faccio capire veramente che ti merita obbedire. Passami uno di quei due che stai spompinando e comincia a tremare bastardo che tra poco ti faccio fare la troia per davvero.” La mia testa e il mio corpo seguivano ancora il ritmo del cazzo che mi sbatteva in gola, mentre pensavo a quelle parole ed allungavo la mano col telefono, in attesa che uno dei due lo prendesse.
Non so che si sono detti ma il sorriso dei fratelli senegalesi non prometteva per niente bene. Alì, tirandomi per la testa per farmi camminare ma facendomi continuare a succhiare il suo cazzo mi ha riportato in sala, mentre Amehd si divertiva a frustarmi il culo col suo cazzone. Nel bar erano tutti nudi col cazzo ritto come mi era stato detto e applaudivano, non so bene se a me che subivo, o ai neri che mi trattavano come una troia portandomi al centro della sala, poi tutti si sono ammutoliti. Pietro si è avvicinato e mentre Alì continuava a scoparmi la bocca e il fratello dietro che aveva cominciato ad infilare un dito nel mio culo, mi ha stretto le palle con una mano facendomi male, avvicinandosi con le labbra al mio orecchio dicendomi “sei mia ricordalo! e ora te lo dimostro.” poi lasciandomi le palle e girandosi gridando verso la folla: “Da stasera questo ragazzo qua diventa Lucia, la mia troia. Ha deciso di sua spontanea volonta di venire qui e fare tutto quello che gli ordinavo ma ha molta strada da fare per diventare uno svuotapalle a mio comando.” anche volendo, non potevo replicare a quelle parole dato che Alì continuava a scoparmi la bocca, nel mentre vedo il cameriere passare con un boccale da un litro di birra e Pietro prendendolo ha continuato il suo discorso. “Avete tutti visto il video e ascoltato la mia storia mentre questa troia subordinata si gustava la sborra di un fortunato cliente senza il mio permesso. Quindi la faccio breve. Il boccale di birra lo mettiamo da parte per la prossima volta. Stasera la mia troia ha bisogno di essere riempita per bene e questo non serve. Ognuno di voi avrà il diritto di godere dentro il mio sborratoio! Il nostro amico Amehd col suo bel cazzone avrà l’onore di aprire i giochi e profanare questo bel culetto e di aprirci la strada. Poi sarà il turno di Alì. Nel mentre tu troia vedi di misurare velocemente tutti i cazzi dei presenti e non scordarti le foto capito? Ce la fai stupida troia a completare un ordine semplice come questo? C’è un sacco di gente quindi vedi di fare veloce. Lo so che Amehd nel mentre ti aprirà il culo ma lo hai voluto tu, e non smettere di succhiare Ali. Loro hanno la precedenza e mentre si divertono tu eseguirai il tuo compito da brava troia e misurerai il cazzo a tutti, quindi ci godremo in pace lo spettacolo di te infilato come uno spiedino dai nostri amici cuochi. Ti apriamo il culo come si deve stasera così impari a fare di testa tua! La prossima volta, anche se ti chiedo di succhiare il cazzo ad un prete mentre dice la messa, sono sicuro che ti muovi a farlo! La tua iniziazione sarà esemplare te lo assicuro. Amehd vieni a farti bagnare bene il cazzo da questa troia prima di sfondarle il culo. Avanti Lucia tira fuori la lingua e fagli un pompino come hai fatto al cameriere. Devi imparare ad ingoiare per intero tutti i cazzi che succhi. Devi usare la gola come la fica che non hai e la tua lingua deve sempre massaggiare le palle del cazzo che succhi proprio come hai fatto col cameriere. Ma vedi di fare veloce però ad ingoiarlo tutto stavolta, gli lecchi bene le palle poi te lo togli di bocca e gli chiedi gentilmente di spaccarti il culo. Tranquillo, le tue urla saranno soffocate dal cazzo di Ali che cercherà di farsi leccare le palle anche lui, prima di godersi il tuo culo; Quando anche le sue palle si saranno svuotate dentro di te, comincierà la giostra di cazzi nei tuoi buchi e ti useremo come lo sborratoio che sei. Quelli che hai misurato che hanno il cazzo sotto ai venti centimetri si potranno sfuotare nella tua gola gustandosi un bel pompino, mentre quelli sopra ai venti invece farciranno il tuo culo di sperma.”
Intanto Amehd si stava già impegnando per cercare di infalarmi quel cazzo mostruoso tutto in gola. Non si curava per niente di me e dei miei conati di vomito per avermi infilato più della metà del cazzo in un colpo solo “brava troia bianca bagnami bene il cazzo che poi ti apro per bene.” nonostante tutto l’impegno non riuscivo ad ingoiarlo tutto come voleva il mio padrone. Potevo a malapena toccare le palle con la punta della lingua, quel cazzo era lunghissimo; e come avrei fatto a fare lo stesso al fratello che ce lo aveva ancora più lungo? Le mie riflessioni vennero interrotte da Pietro che prese a spingermi la testa più che poteva. “Apri bene la gola troia, mi stai facendo fare tardi, è tutto il giorno che son qua per te e per cena voglio essere fuori di qua.” Ed ecco che ancora una volta, stupendomi, grazie al lavoro combinato dei due, la mia lingua stava massaggiando i coglioni di Amehd. “vedi che se ti impegni sai essere una brava troia. Continua, fai come ti ho ordinato.” Lentamente mi sono sfilato quel coso di gola, sembrava non finisse più, era completamente fradicio della mia saliva. Poi guardandolo negli occhi “per favore signor Amehd mi rompa il culo col suo cazzone così che tutti dopo possano goderne e sborrarci dentro.” Ridendo e dandomi della troia, torna alle mie spalle e mi dice di allargarmi bene le chiappe con le mani. Sento la cappella che si appoggia alla rosellina e comincia a premere per allargarla, poi si allontana e ritorna con più decisione e sento che il mio culo cede un po’ ma lui si ritrae ancora per affondare con più decisione una terza volta ed un dolore tremendo mi fa spalancare la bocca. Come previsto da Pietro il grido che stava per uscirmi, venne subito smorzato dal cazzone di Alì che prese a scoparmi le tonsille. “Hai fatto un bel lavoro con quella boccuccia da troia, mi hai riempito il cazzo di saliva e con un colpo sono entrato quasi tutto. Ora spingi col culo come se volessi cagare così ti faccio entrare anche il resto” Amehd non si tirava indietro di un millimetro e continuava a spingere il cazzo per farmelo entrare tutto dentro. Alì stava facendo uguale con la mia gola cercando di affondarci i suoi 30 cm e così anche lui mi spingeva verso il fratello ad ogni affondo. Allora ho fatto come mi ha detto Amehd, ho rilassato i muscoli del culo ed ho sentito quel palo scivolarmi dentro fino alla radice. Alì era riuscito a fare uguale nella mia gola e si gustava la mia lingua che gli massaggiava i coglioni. Sembravo proprio un pollo allo spiedo con un palo unico che mi passava dal culo alla bocca. La folla è andata in delirio, applausi flash di foto e i peggio appellativi da darmi si sprecavano. “Calma signori calma, mantenete le energie per sfogarvi con questa troia. Intanto venite a farvi misurare il cazzo e aspettate il vostro turno.” Così, col cazzo di Alì in bocca e quello di Amehd che mi trapanava il culo, ho cominciato a misurare i cazzi dei presenti…

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