Skip to main content
Racconti di Dominazione

Che Sorella! il seguito

By 7 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

NOTA: Questo racconto è il seguito di “Che sorella!” di Lucrezia77 che ringrazio per i consigli, i suggerimenti e il permesso di proseguire la sua storia. Buona lettura.

Mi chiamo Amos e sono passati due mesi da quando avevo sorpreso mia sorella Angelica e la sua amica Sofia a lesbicare come porche assatanate nella stanza accanto. Nel vortice erotico che si era creato ero riuscito a scoparmi sia l’amica che la mia bellissima sorella. (Sorellastra a dire la verità, visto che si era trasferita a casa nostra con la compagna di mio padre da poco meno di un anno). Approfittare della situazione bollente di quel giorno fu un’esperienza unica e a quanto pare irripetibile’Gli ultimi due mesi sono stati un vero inferno per me. Dopo quel giorno Angelica aveva ripreso a comportarsi come la viziata di sempre. Musica a tutto volume a qualsiasi ora, lunatica e inaffidabile quando le si chiedeva un favore. Inoltre il suo carattere malizioso e perverso la spingeva ad avermi in pugno. Non passava giorno che non mi stuzzicava, sapeva che desideravo possederla di nuovo perciò mi provocava in ogni modo possibile, e non era certo difficile per lei! Angelica è bellissima, diciotto anni, una perla dagli occhi verdognoli e lunghi capelli biondi, un seno prosperoso su un fisico tonico, santa palestra, e un culetto sodo che mi fa impazzire. Complice l’arrivo dell’estate Angelica vestiva quotidianamente con minigonne e top aderenti. Non portava mai le calze e la vista delle sue cosce calde ed umide mi tormentava l’anima. Quando si prendeva gioco di me si sdraiava sul mio letto, mentre tentavo di studiare, per spalmarsi la crema sulle gambe; approfittava dell’assenza dei nostri genitori per girare per casa mezza nuda; mi raccontava ogni minimo particolare delle sue scopate per poi ritirarsi nella sua stanza appena io cercavo di baciarla. Avevo provato decine di volte a toccarla, a stringerla a me, ma dopo qualche risolino impertinente Angelica si era sempre dimenata. Mi toccava il pacco da sopra i pantaloni apostrofandomi:
‘Stronzetto è inutile che ci provi, ti puoi scordare la mia fica’.
Una sera mentre mi masturbavo entrò in camera mia e vedendomi con il cazzo in mano si tolse la maglietta sorridendo da porca consumata. Strinse con le mani le sue tette e mi disse:
‘Stai pensando a queste eh fratellino’.
Poi veloce come era entrata se ne andò lasciandomi affogare nei miei desideri. Angelica era diventata un’ossessione. Io ho vent’anni, ho una ragazza fissa e pure una compagna dell’università che mi spompina quando cavolo ci pare. Eppure l’unica cosa che voglio è penetrare Angelica, voglio la sua bocca e inculare il suo culo perfetto. Una sera facemmo una rara uscita insieme con alcuni amici comuni. Lei passò tutto il tempo a troieggiare con un tizio della comitiva, era seduta di fronte a me sui divanetti del locale. Accavallava le gambe mostrandomi le sue cosce e si sfiorava i seni con fare distratto. Ma continuava a fissarmi, si divertiva a farmi ingelosire a mostrare il suo totale controllo della situazione. A fine serata si scopò il ragazzo per poi raccontarmi quanto aveva goduto facendomi rodere dall’invida. Fu il punto di non ritorno. La mia ossessione per lei doveva essere soddisfatta, a tutti i costi. Dovevo trovare un modo per averla di nuovo. Non sapendo come fare decisi di trovare un suo punto debole, scoprire un suo segreto per poterla ricattare. Non riuscivo ad immaginare cosa potesse essere, ma era l’unica soluzione possibile. Un ricatto bello e buono, una promessa di silenzio in cambio del suo corpo. Così decisi di osservare bene le sue abitudini, il suo giro d’amici per trovare qualsiasi cosa mi potesse aiutare. Un giovedì sera decisi di pedinarla; mi ero accorto che aveva litigato per telefono tutto il giorno e di punto in bianco era uscita. Non avevo la minima idea di dove stesse andando, ma sentii che forse era la volta buona per scovare qualche suo impiccio.

Angelica si incamminò a piedi. Era quasi il tramonto e mia sorella camminava spedita senza voltarsi. In lontananza e sull’altro lato della strada la seguivo. Il tacco alto la slanciava e il pantaloncino jeans le faceva un culo pazzesco. Sopra indossava la maglia bianca con i laccetti sui fianchi che io adoravo. Era arrapante come sempre, e non solo ai miei occhi. Non mi ci volle molto per accorgermi che un tizio la stava seguendo ad una decina di metri. Ogni tanto si toccava il pacco e potevo intuire che sussurrava qualcosa. Stava certamente commentando il corpo di Angelica. Quando mia sorella imboccò il sottopassaggio, che da sotto i binari della linea ferroviaria unisce il nostro quartiere a quello delle ambasciate, capii che la faccenda stava diventando pericolosa. Di là non ci passa mai nessuno, tutti preferiscono oltrepassare i binari per il ponte che passa ad un chilometro da qui. La fretta di raggiungere il suo appuntamento stava per cacciare Angelica in una terribile situazione. Decisi di accelerare il passo per raggiungere il sottopassaggio, l’uomo davanti a me era già entrato una decina di secondi dopo Angelica. Quando arrivai all’ingresso del sottopassaggio l’uomo era a pochi metri da lei. Angelica non si era accorta di nulla, quando con uno scatto l’uomo l’aggredì fu colta totalmente di sorpresa. Il balordo la strinse a se afferrandola per i fianchi con un colpo forte e secco del suo braccio sinistro; con il destro le palpò le tette da sopra la maglia scollata. Mia sorella urlò, ma l’uomo le mise una mano sulla bocca ricacciandogli in gola ogni tentativo d’aiuto. Poi le legò una bandana intorno alla bocca per impedirle di urlare nuovamente. Capii quello che stava per succedere, ma un po’ l’ansia e un po’ l’eccitazione del momento mi bloccarono. Invece di intervenire mi nascosi in silenzio dietro il cassonetto, posizionato a due metri da me dentro il sottopassaggio. Angelica era appena stata assalita da un pazzo che era chiaro l’avrebbe stuprata davanti ai miei occhi. La logica diceva che dovevo aiutare mia sorella, non sono un fuscello e avrei potuto affrontare benissimo il balordo in una rissa. Tuttavia l’idea di assistere allo stupro di Angelica annebbiò i miei sensi, eccitando ogni parte di me. Il mio cazzo era duro alla pari di quello dell’uomo che dopo averla sbattuta per terra era pronto a violentarla. Mi misi una mano sul cazzo e cominciai a masturbarmi godendomi lo spettacolo. L’uomo si era sdraiato sopra Angelica, bloccandola con il peso del suo corpo. Con un mano le sfilò il pantaloncino jeans accarezzandogli le cosce. Brutalmente e in un colpo solo le strappò la maglietta lacerando il reggiseno.
‘Mmmmpff” – Mia sorella continuava a mugugnare, cercando di scostare le mani dell’uomo che la palpavano ovunque, ma senza risultato.
‘Hai un corpo da sballo lo sai? Ora ti scopo puttanela’ – le disse il tizio mentre le strappò via le mutandine cominciando a frugare nella sua fica con tutta la sua mano destra. Poi cominciò a sbattersela con violenza, il suo cazzo stantuffava la fica di Angelica che aveva ancora le forze per ribellarsi.

Continuavo a masturbarmi. Non avevo mai immaginato di trovarmi in una situazione simile, tanto meno Angelica! Lei è una ragazza viziata e sicura di sé che ha sempre tutto sotto controllo, subire un abuso del genere è di sicuro fuori dal suo pensiero. La vedevo ribellarsi e godevo ancora di più nel vederla sconfitta e in balia di quel pazzo. Intravedevo i suoi occhi riempirsi di lacrime, ma conoscendola capivo che non era tanto la paura della situazione ad opprimerla quanto l’umiliazione del suo orgoglio, ferito e consumato da quello che le stava facendo il suo assalitore. La violenza durò almeno quindici minuti, l’uomo le baciava il collo e le leccava i capezzoli con voracità. Ansimava e godeva rumorosamente. Dopo un pò Angelica smise di dimenarsi come una cagna in trappola, i suoi occhi erano pieni di lacrime, ma percepii dei gemiti di goduria. Con il bacino assecondava la violenza, ribellandosi a tratti ma senza troppa convinzione. Avrei dato qualunque cosa per ascoltare le oscenità che il pazzo continuava a sussurrarle all’orecchio. Il tizio le venne dentro accompagnato da un verso animalesco. L’uomo le accarezzò i capelli, come in un attimo di compassione poi la girò per incularla. Il culo perfetto di Angelica stava per essere devastato, mi masturbai con più foga perché vederla spaccata lì sarebbe stato l’apice. Tuttavia non mi accorsi che muovendomi da dietro il cassonetto intruppai su alcune bottiglie di birra vuote lasciate per terra. Nel farle rotolare feci un casino amplificato dall’eco del sottopassaggio. L’uomo si voltò e mi vide, cosi come mia sorella che sgranò gli occhi. In realtà non potevano scorgere le mie sembianze, dal loro punto di vista ero solo una figura nera all’imbocco del sottopassaggio. Il balordo capì che la festa era finita, e di colpo si alzò per fuggire in direzione opposta, lasciando mia sorella nuda sull’asfalto. Mi avvicinai e vidi Angelica scostare la bandana dalla bocca, piangeva con un braccio a coprirsi il volto e una mano appoggiata sulla pancia.
Vidi le sue cosce e la sua fica sporche di sperma, i capezzoli arrossati e la sua bellissima maglia bianca con i laccetti strappata ad un metro da lei. Era una visione arrapante come non potrei descrivervi, mi lasciai invadere dalla perversione e decisi che avrei continuato quello che il porco non aveva potuto concludere. Mi gettai su di lei, la rivoltai supina bloccandola di nuovo. Angelica colta di sorpresa non ebbe nemmeno il tempo di urlare. Si trovò in balia delle mie mani che le accarezzavano il culo e le tette da dietro di lei.
‘Ora ti inculo io, sorellina’ ‘ le sussurrai maligno.
‘Amos ma che faiii, lasciami bastardo’ ‘ urlò incazzata più che spaventata.
‘Te lo sfondo io il culo, stronza’.
Non la lubrificai neanche con un po’ di saliva, il mio cazzo la penetrò in un colpo secco. Tanto era il desiderio di incularla che spingevo con tutta la mia forza.
‘Non dirmi che non ti piace sorellina. Ti ho vista mentre ti scopava’.
‘Amos sei un bastardo! Hai preferito vedermi violentata che salvarmi, ti odio’.
‘Ma non dire cazzate, sei un puttanella e ho visto che ad un certo punto hai goduto stronza!’

Ero con il mio cazzo dentro il culo di Angelica. Pensai a tutte le volte che in questi due mesi mi aveva provocato senza mai concedersi. Sapevo che un giorno sarei riuscito a scoparla come quella volta con Sofia, ma mai avevo immaginato in un contesto così folle. Mia sorella era libera di urlare o protestare, tuttavia subì in silenzio l’inculata. Quando le venni dentro, inondandola per bene, si lasciò andare e riprese a gemere. La girai e ci guardammo negli occhi per dieci intensi secondi; lei mi baciò con passione accarezzandomi il torace da sotto la camicia.
‘Amos scopami ancora, sfondami’.
Deliziato dal suo incoraggiamento comincia a scoparle la fica, con meno violenza di prima, ma con maggior trasporto. Ero in paradiso. Di nuovo tra quelle gambe affusolate, la penetravo incurante che eravamo in un sottopassaggio alle nove di sera. La volevo lì, in quel momento estremo.
‘Più forte Amos, più forte. Puniscimi, lo so che vuoi punirmi’.
Le leccavo i capezzoli duri come marmo continuando a scoparla. Quando sentii sopraggiungere l’orgasmo tirai fuori il cazzo e le venni sulla pancia e le tette, lei mi guardava mordendosi le labbra, accogliendo il mio sperma su di lei. Mi accascia su di lei baciandole il colle. Lei mi accarezzava i capelli stringendomi con una dolcezza inconsueta.
‘Lo sai che sei uno stronzo vero?’ ‘ mi sussurrò all’orecchio.
‘Certo che lo so sorellina’ ‘ le risposi.
‘Non ho mai goduto come oggi Amos’.
Si era fatto buio quando ci alzammo e ci rivestimmo. Il suo pantaloncino jeans era ok, ma la sua maglia bianca era lacerata. Praticamente aveva mezze tette di fuori ‘protette’ solo dal reggiseno di pizzo. Feci per togliermi la camicia per coprirla ma lei mi fermò:
‘Non c’è bisogno Amos, lascia che mi guardino. Cosa vuoi che succeda? Al massimo qualche altro porco mi vorrà violentare, così tu lo potrai aiutare no?’.
Le sorrisi e tra me e me pensai:
‘Non sarà la sorella perfetta, ma come puttana è il massimo!’.

Commenti e suggerimenti a marco.dionisi@yahoo.com

Leave a Reply