Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti di Dominazione

Come posso rifiutare? (3)

By 4 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

“Aaaaiaaaaa..” è l’unica cosa che riesce a dire… ma non riesco a ficcarglielo.
“Dante… ma che è sta storia, è vergine di culo?”
“No, no, ogni tanto lo facciamo, forse non è lubrif…”
“Dante!!!, Ancora ogni tanto…. Te l’ho detto prima, una femmina deve essere inculata quotidianamente… Com’è, allora non sei foggiano… non conosci il vecchio detto che un’inculata al giorno leva il medico di torno?… se no poi finisce che spendono un capitale per il bifidus regularis.”
Ho notato che quando lo tengo allegro Dante collabora volentieri, oppure (e credo che sia questo il caso), anche a lui piace vedere la moglie mortificata. Emanuela infatti non ride e ad ogni mia battuta stronza abbassa gli occhi.
Io non sono così, ne con amici, colleghi, ne con altre donne mi comporto in questo modo, tantomeno uso questo tipo di linguaggio… ma adesso questa parte fa al caso mio.
“Ok!… cosa stavi dicendo? non è lubrificata?… allora te la sfondo a secco!”
Provo due, tre volte. Lei continua a lamentarsi “Aaaiaaaa… non entra… che dolore” e poi “amò… amò… aiutoooo”.
“Dante sparisce e dopo alcuni secondi ricompare con una bottiglietta d’olio per massaggi”
“Ecco… noi usiamo questa… funziona.” Nel frattempo stavo sculacciando le chiappe di Emanuela per farla rilassare, non so se ha funzionato, però adesso ha il segno della mia mano sul culo.
Strappo il flaconcino dalle mani di Dante, infilo il beccuccio nel culo della moglie e spremo. Il contenuto si riversa nell’intestino della donna, come una specie di clistere, poi ne metto un pò sul cazzo, l’appoggio e spingo.
Wow, funziona, con un solo colpo è entrato violentemente tutto nel culo completamente pieno d’olio.
“Aaaaaarrrgggghhhh…” questa volta non è il classico ‘aia’, è un urlo tipico di chi ha avuto il culo sfondato, lo sfintere ha ceduto alla prepotenza di un cazzo della consistenza del marmo. Qualche secondo per farla abituare e poi… e poi… ecco appena si è rilassata… via! inizia la monta.
Stantuffo violentemente, avevo proprio voglia di questo, mi serviva proprio una femmina da sfondare, devo sfogarmi, togliermi la voglia e scaricare in fondo a questo culo tutta la sborra che ho. Sento le pareti del culo scivolare sul mio cazzo, lo sento veramente durissimo e sicuramente lo sente anche Emanuela. Il marito continua a baciarla e a farle le carezza al seno, almeno quando riesce ad infilare la mano, visto che tengo premuto il corpo della donna sul tavolo, che sussulta ad ogni mio colpo tra tintinnio di bottiglie e bicchieri. La moglie geme, per dolore? per piacere? Bho!, non sono venuto per far godere una donna, sono qui solo per potermi sfogare nel miglio modo possibile… però Dante cedo stia godendo, vedo la patta del suo pantalone notevolmente tesa… meglio così. Magari mi chiama di nuovo quando vuol togliersi lo sfizio di venere la moglie sfondata.
Il viagra mi sta venendo in aiuto, continuo così, a scartavetrarle il culo per 20 o trenta minuti. Lo tiro completamente fuori perché voglio vedere il risultato di tanto impegno. Certo, la fatica è stata ripagata. l’ano che prima era completamente serrato adesso non si chiude più… ci soffio sopra perché voglio farle sentire l’aria che entra libera nel suo retto… e anche per raffreddarla perché si sentirà il culo in fiamme. Lo spingo in fondo e lo tiro fuori completamente due, tre volte, il culo rimane sempre aperto… dilatato e ogni volta sento gemere Emanuela nella bocca di Dario che continua a baciarla e ad intrecciare la sua lingua. Lo ritiro fuori e… ma un momento… un momento… ma il mio cazzo è sporco! sta stronza mi ha sporcato il cazzo di merda! No, non va bene. Ok, a tutto c’è rimedio. Tiro su Emanuela, quando siamo faccia a faccia vedo sulle guance colatura di lacrime, sembra (anzi è) sconvolta. Le poggio una mano sulla spalla e la costringo in ginocchio, senza alcuno sforzo. Sicuramente la tregua data al suo culo è benvenuta, adesso è accucciata sui talloni, prendo la base del mio cazzo, per non sporcarmi le mani, e la ficco in bocca. Ha appena il tempo di accorgersi anche lei che il cazzo non è proprio pulito che si sente toccare la gola, avverte l’odore di culo e il sapore di merda. Devo tenerle stretta la testa, sembra voglia vomitare, o soffocare… non capisco. Non ha altra scelta, comincia a roteare la lingua soffocando i conati e inizia un’accurata operazione di pulizia. Continuo a parlare e fissare Dante negli occhi, concedo alla moglie qualche minuto per completare per bene l’operazione. Lo tiro fuori lucido di saliva e perfettamente ripulito.
“Senti Dante, un consiglio… io al porto tuo eviterei di slinguazzare con tua moglie… ma credo che sia una questione di gusti.”
Così dicendo la rimetto nella stella posizione di prima, le sfilo via il gonnellino (la voglio libera) e affondo in un colpo solo, tanto è completamente ricoperto di saliva. Lei geme, riprendo la monta che avevo interrotto. Certo che le pillole blu aiutano… ho perso il senso del tempo ma a giudicare da quanto sia arrossato il culo di Emanuela deve essere parecchio. Ok, basta così devo scaricarmi. Aumento il ritmo e l’intensità, Emanuela aumenta anche i gemiti, sarà sofferenza?… Bhè, lo spero. Il marito cerca di rilassarla con carezze sul volto, sulla testa, sul collo e riprende a baciarla, le lecca anche le orecchie. La moglie non riesce a rilassarsi più di tanto, ogni tanto tra un gemito e un’altro si sente “bruuuuciaaaaa…. aiaaa….”. Sto godendo veramente, un colpo più forte degli altri fa rovesciare la bottiglia di vino, ma Dante la raccoglie subito evitando che si svuoti sulla tovaglia. Ecco!… lo sento parte l’orgasmo e comincio a sparare sborra nel profondo del culo di Emanuela.
“E’ l’ora del clistere” dico alla coppia, le contrazioni sono parecchie… dopo un minuto credo di avere le palle a secco. Mi rilasso poggiando le mani sulla schema della donna. Lo faccio uscire lentamente, mammano che perde consistenza. Poi mi siedo (meglio dire mi accascio) sulla sedia. Sto diventando grande per certe monte. Ho il fiatone, mi manca l’aria, ma mi sento benissimo. Una stupenda sensazione, la pressione mi è calata di colpo, mi sento completamente svuotato. Allungo il braccio, prendo un bicchiere e lo riempio d’acqua questa volta, anzi da una coppetta prendo anche del ghiaccio che comincia a sciogliersi… ho sete, ho bisogno d’acqua fresca. Bevo, poi mi passo il bicchiere sulla fronte. Adesso va meglio, il respiro sta tornando regolare. Emanuela non si è mossa, è rimasta col busto sul tavolo, ha il buco del culo davanti alla mia faccia. Adesso che mi sono scaricato noto che è davvero rosso, probabilmente ha sofferto… meglio non passerò nel dimenticatoio. Dal suo culo dilatato colano dei rivoli lucidi d’olio, fino quasi alle caviglie. anche il suo respiro è affannato, l’ano si dischiude e tende a richiudersi a ritmo col il suo respiro. La scena è eccitante. Il marito è al suo fianco, continua a coccolarla. Poi si avvicina a me e ammira la mia opera: lo sfondamento della moglie. Credo sia compiaciuto ed eccitato contemporaneamente. Emanuela emette un flebile lamento. Prendo dalla coppetta un paio di cubetti di ghiaccio e li infilo nel suo culo.
Lei si tira su di scatto, prova fastidio, ma almeno si rinfresca un pò. Tenta di andare via verso il bagno. Dante la ferma, la tiene per un braccio.
“Ti andrebbe il tiramisù di mia moglie?”
“Veramente me l’ha già tirato su!”… ecco un’altra battuta del cazzo… magari risulto più simpatico… no… probabilmente no visto come storce il naso Emanuela. Ogni volta che fa così mi fa eccitare di nuovo.
“Va bene… un pò di dolce non si rifiuta mai”
“Cara, portaci il dolce che hai preparato.”
“Dante, dovrei andar….”
“Dopo, dopo… adesso portaci il dolce.”
Emanuela va in cucina camminando in modo goffo. Sicuramente i cubetti nel suo culo si stanno sciogliendo, e lei stringe per non colare lungo le gambe. Certo che stringere il culo dopo quello che gli ho fatto deve essere abbastanza difficile. Nel frattempo Dante prende alcune bottiglie e dei bicchierini, il classico limoncello fatto in casa e (per fortuna) una buona bottiglia di rum.
Emanuela ci porta delle coppette con un tiramisù particolarmente giallo, avrà pensato che un carico extra di uova poteva tornare utile, subito Dante si vanta di essere stato lui in persona a preparare il dolce.
Emanuela viene invitata a non abbandonarci e a gustare il dolce insieme a noi. Per tutto il tempo lei rimane seduta scomodamente, mangia il dolce e non alza gli occhi dal piatto. E’ seduta su un solo lato, poi, alternativamente passa il peso da destra a sinistra. Ora indossa solo la maglietta ed è completamente nuda dalla vita in giù. Sarà la sgradevole sensazione della fica nuda sulla sedia? Sarà perché le ho sfondato il culo e adesso brucia? sarà che il ghiaccio si è sciolto e adesso l’acqua vuol colare fuori?. Bhe probabilmente tutto insieme.
Intanto io e Dante continuiamo a chiacchierare di donne, ci sforziamo di chiamarle femmine. Ci sembra più appropriato. Inoltra usiamo un linguaggio chiaramente forzato e volgare, i discorsi sono del tipo che le donne in fondo sono solo dei contenitori di sperma, hanno il solo scopo sociale di svuotare le palle ai veri maschi, e via dicendo con cazzate del genere. Ok, in realtà non è che io abbia una grande considerazione delle donne, ma in questo gioco (gioco?) i discorsi sono volutamente amplificati al solo scopo di mortificare Emanuela. Lei ascolta, annuisce ma non partecipa attivamente al discorso, vorrei qualcosa di più, ma non credo posso spingere più di tanto. Intanto al secondo bicchiere di rum il mio cazzo, complice i discorsi e l’aspetto della donna così arrapante, torna a farsi sentire.
“Dante, io non vorrei essere maleducato e scortese come ospite… so che si sta facendo tardi, ma capisci che non posso andare via con quest’affare”. Così dicendo mi alzo impedì e mostro l’ennesima erezione. L’ammetto, non lo faccio tante volte di seguito, ma di solito non prendo la pillola azzurra, adesso spero che l’effetto svanisca presto.
“Ma figurati, l’ospite è sacro” riprende subito Dante. “Cara, pensi che ci sia altro sperma da prelevare, sai che è un compito tuo?”
La moglie non risponde.
“Cara cos’hai? Sarà stanchezza? Capisco… ma non vorrai farmi fare certe figure… tirati su dai… adesso il nostro ospite scegliere uno dei tuoi buchi dove depositare lo sperma che rimane… sei d’accodo?”
“Si Dante ” Emanuela si alza in piedi, si stende sulla schiena sul tavolo e divarica le gambe ” scegli pure in quale buco scoparmi !”
E si, adesso comincia a partecipare, no forse vuole solo sbrigarsi. Per un attimo guardo i suoi buchi, il culo è bagnato dal ghiaccio che è colato fuori, sulla sedia una pozzanghera.
La sollevo “Mettiamoci dove staremo più comodi… Fammi strada verso la camera da letto ” Ho intenzione di sbatterla dove dorme con il marito.
Dante ci segue, vede anche lui la moglie distendersi sul loro letto a dischiudere leggermente le gambe. E’ davvero eccitante con la sola magliettina addosso al centro del letto, il pelo biondo della fica quasi si confonde con il colore della pelle. Mi posiziono in mezzo alle sue gambe e le sollevo, il marito si è seduto sul bordo del letto, in un angolo, la sua erezione dentro i pantaloni è evidente. Lo guardo e gli sorrido. “Appena mi scarico anch’io te la lascio… mi raccomando… fanne buon uso”.
Sollevo ancora le gambe e punto sul suo culo, lei capisce e fa una faccia veramente delusa, quasi contrariata, segue una smorfia di dolore quando affondo interamente in fondo al suo intestino, fino a quando le palle non si schiacciano contro le sue chiappe. Io resto qualche attimo a guardare la sua espressione sofferente, Dante invece fissa sotto le mie gambe, a voler ammirare il traforo che sto facendo al culo della moglie. Le alzo la maglietta per strizzarle una tetta e comincio a pompare. E’ la terza… e si sente. Passano almeno 10 minuti, ho le caviglie di Emanuela sulle spalle e il suo culo è in fiamme. Comincio una serie di affondi e poi lo tiro completamente fuori, pò di nuovo affondo e lo tiro fuori. Adesso siamo in due ad ammirare la mia opera, ormai lo sfintere è stato troppo sollecitato e stirato, adesso non si richiude più. Ci soffio sopra per cercare di raffreddarlo, in realtà mi serve per riprendere fiato. Voglio godere della visione del suo culo, la volto, la posiziono allo spigolo del letto, con le gambe protese verso terra ed ammiro il meraviglioso culo di femmina, il solco delle chiappe e i due buchi. Uno praticamente invisibile nello spacco della fica, e l’altro una vera voragine. Sembra voglia stringere, probabilmente le dà fastidio l’aria fresca che sale nel retto. Non ci riesce più di tanto. Solo qualche secondo di tregua, poi riprendo la monta. Dante è imbambolato, non distoglie lo sguardo dal culo della moglie mentre si accarezza il cazzo sopra i pantaloni tesi. Io stantuffo, poi stantuffo, poi stantuffo… non ce la faccio più, adesso sono stanco. Ero troppo preso dal culo di Emanuela che non ho pensato a riposarmi. Mi sfilo di colpo con un ‘flop’, la donna ha una smorfia, è veramente arrossata. Mi stendo sul letto con il cazzo svettante.
“Penso che adesso dovresti cavalcare un pò tu, cinque minuti di tregua”. Emanuela non controbatte, non dice niente. Sulle ginocchia si avvicina.
“No, girati, voglio guardarti il culo”, si volta, prende il mio cazzo e lo avvicina alla sua figa. La fermo, lo indirizzo verso il suo culo e affondo. “aiaaaa…aaancoraaaa”, un lamento? una supplica?… Bho! Adesso sono disteso con le braccia dietro la nuca, che bello, il calore del culo di Emanuela mi avvolge il cazzo, cavalca lentamente ma con costanza e decisione. Non è come me, ma credo voglia concludere prima che il suo culo si incendi, è costante e decisa… mi piace, la sborratona che gli ho depositato in corpo prima comincia a colare giù, mi sta sporcando il cazzo e le palle.
Dante è sceso ai piedi del letto e guarda la moglie, si gode la vista delle gambe aperte, il mio cazzo che scompare nel corpo della sua amata e le mie palle non più piene che sbattono. Passa una decina di minuti, anche Emanuela comincia a stancarsi… e poi anch’io voglio svuotarmi. La spingo via, e la posiziono a pecora. Le porgo prima il cazzo da pulire, è troppo bagnato di sborra, le faccio ripulire anche le palle. poi mi posiziono dietro e infilo fino in fondo e comincio la monta che mi porterà alla venuta. Tre, quattro minuti e poi sento l’orgasmo montare. Penso che forse non è giusto riempigli solo il culo e lo stomaco… forse anche la fica vuole la sua parte. un secondo prima di venire mi sfilo e affondo completamente nella sua fica, fino in fondo in un colpo solo. Fortunatamente per lei non è asciutta… non è che lo sfondamento del culo le è piaciuto?… Realisticamente sono state le attenzioni del marito… vabè, non importa. Il fatto è che appena arrivo con la mia cappella a sbattere contro il suo utero comincio a sborrare, uno, due, tre getti potenti… e poi continua pian piano. Non credo di averla riempita completamente, ormai le palle saranno completamente a secco, però me la sono goduta. Lei ha avuto un sussulto appena l’ho ficcato, forse aspettava di essere scopata in fica, ma non credeva un colpo solo, appena si è accorta che la stavo riempiendo ha guardato il marito con aria strana, con gli occhi sgranati. Anche il marito si è bloccato. Ma non è che non era protetta?… Non può essere… Bhè, se anche fosse cazzi loro, non si aspetteranno mica che scopi e poi sborri fuori come i ragazzini?. Nessuno dice niente, e quindi neanche io dico nulla. Il cazzo adesso si è ammosciato velocemente e si sfila da solo lasciando colare un filo di sborra fuori dalla fica fin sul lenzuolo. Però, avevo ancora qualcosa nelle palle, e non poca (che uomo!… o viagra?). Mi sollevo e mi lascio letteralmente crollare sulla poltrona ai piedi del letto, devo riprendere il fiato.
Devo fumare, magari un pò di fumo serio… ma qui e meglio di no. Lei si è distesa pancia in su, le ginocchia sollevate e si è abbassata la maglietta. Ha la testa voltata verso il muro per non incrociare o sguardo di nessuno, un braccio sul volto quasi a volersi coprire e l’altro sul seno. Le gambe solo leggermente schiuse, si può vedere la fica chiusa, non usata, da cui cola lo sperma e va a finire nel buco del culo spalancato e incredibilmente rosso. Sicuramente adesso si sente per quella che in realtà e stata: il mio sborratoio personale.
Ancora voglia di fumare… quasi quasi mi congedo, ringrazio dell’ospitalità e vado via dalle palle. Guardo l’orologio… quasi le undici. Devo tornare a Foggia. Mi avvicino alla donna, le faccio una carezza e le do un bacio sulla guancia, lei mi tiene la mano… evidentemente adesso cerca solo coccole, certo lei non ha goduto… ma il marito servirà a qualcosa no?. Raccolgo le mutande e i pantaloni, Dante mi accompagna fuori, parliamo per qualche minuto. Non posso fare a meno di notare la sua eccitazione attraverso i pantaloni. Adesso che la moglie non c’è smettiamo di fare i volgari, parliamo da uomo a uomo, forse sarebbe meglio dire da uomo a cornuto… ma non sono il tipo che giudica i gusti degli altri. Ci lasciamo perché lui non ce la fa più, adesso deve scoparsela… magari eviterà per un pò di toccare il culo… meglio, mi dice che si dedicherà alla sua fica, e che anche lei adesso deve godere… Per un attimo mi incuriosisce vedere Emanuela devastata da un orgasmo… ma sarà per la prossima volta. Ci stringiamo la mano mentre vado via, l’ultima mia raccomandazione è di non darci dentro troppo, conosce benissimo la consegna di domani per clienti importanti, non foglio fare figuracce.
Appena fuori dal cancello mi rollo una canna e fumo… sono rilassato, avrò la pressione a due. Sul rettilineo Lucera Foggia sembra di essere quasi fermi, va bene così, vedo le divise catarifrangenti degli sbirri, hanno piazzato il solito autovelox i bastardi. Per una volta non devo piantare una frenata.
Mentre guido penso alla serata appena passata, penso al culo di Emanuela e a come l’ho lasciata… anzi li ho lasciati. Dante proprio stava per scoppiare, sicuramente adesso staranno scopando sul letto… no… credo sia più giusto dire fare l’amore. Immagino la scena: Dante si è denudato, disteso a fianco di sua moglie ha cominciato a baciarla, a succhiarle i capezzoli, magari gli ha sfilato la maglietta. Emanuela questa volta ricambia con abbracci e comincia a gemere… adesso di piacere. Poi il marito la penetra, immagino il cazzo durissimo e pronto ad esplodere che stantuffa nella fica troppo a lungo trascurata. Immagino lo sciacquettio che fa nel mio sperma, questo pensiero comincia ad eccitarmi di nuovo! Maledetto viagra, dovrebbe cominciare a perdere effetto a quest’ora, invece mi ritrovo di nuovo col cazzo dura, forse sono solo i pensieri. Passa per la mente l’immagine dei due avvinghiati, con lui sopra di lei… il cazzo che stantuffa nella fica, completamente rivestito di schiuma fatta dal mio sperma e poi cola lungo il solco delle sue chiappe. Sono di nuovo eccitato. Dante sfila il cazzo e anche lui ammira la sua opera, adesso i duo buchi sono entrambi aperti, e Emanuela sta godendo, lei si abbraccia, tira Dante dentro.
“Riempimi” gli dice, “Riempimi mentre godo, poi parte l’orgasmo… liberatorio dopo quello che aveva subito… si lascia andare scossa dai fremiti. Dante sente le contrazioni intorno al suo cazzo e non resiste. Anche lui è rimasto per troppo tempo eccitato e si libera… una scarica liberatoria. Passata l’onda del piacere lui è rimasto sopra di lei, a vicenda si carezzano i capelli, poi si baciano. Quanto il cazzo completamente afflosciato sfila fuori dalla fica, un’onda di spera viene fuori.
Mha, quanti pensieri… mi piace immaginarli addormentati così, uno di fianco all’altra, sprofondati in un sonno profondo mentre lui ripensa a quanto a visto , mentre due rivoli di sperma colano fuori dai buchi dilatati ed arrossati della moglie che dorme… Solo pensieri, magari si sono fatti una doccia e sono andati a letto così… forse…
Cazzo… sono arrivato a casa senza neanche accorgermene, ero troppo assorto e adesso sento il bisogno di scaricarmi. Trovo mia moglie stesa sul divano.
“Ciao, tutto bene? hai cenato?”
“Si, hai detto che cenavi fuori, al lavoro, però se vuoi c’è ancora del polpettone di carne… anche un dolce se ti và”
Parla senza neanche guardarmi, come al solito è incollata alla tv, tanto per cambiare ci sono degli stronzi chiusi in una casa, stranamente adesso non litigano, forse stanno scopando.
Idea al volo!!, Mi avvicino, tiro fuori il cazzo duro e lo avvicino alla sua bocca.
“Ma che stronzo… lo sai che non mi và… dopo tanti anni ancor non l’hai capito?”
Si, certo che l’ho capito, ma non smetterò mai di provarci… eppure tempo fa, non eravamo ancora sposati, qualche pompino come si deve l’aveva fatto. E’ proprio vero che le cose cambiano.
“E poi senti come puzza”. Bhè forse su questo ha ragione. Adesso sono sotto la doccia, lavo via il sudore, la stanchezza, ma non riesco lavar via l’eccitazione.
Quando finisco lei è già sotto le lenzuola, ma continua a guardare la tv. Mi stendo al suo fianco, poi le lecco i capezzoli e…… torno all’attacco. Appena tento di guidare la sua testa verso il mio cazzo mi becco un vaffanculo, niente da fare. Ok, ho capito, velocemente le salgo addosso e la scopo, comincio a stantuffare nella sua fica spanata. Dopo tanti anni di matrimonio, più quelli di fidanzamento, la sua fica ha ceduto. Bhe, negli ultimi anni non è che le ho dato tanta soddisfazione, mi sa che si è fatta un’amante. Almeno rompe meno i coglioni.
Lei mi tira via, mi fa stendere sulla schiena e poi sale cavalcioni dandomi la schiena. Per un attimo, ma solo per un attimo sono, mi passa per la testa che voglia attivamente scoparmi… poi noto che ha ripreso a seguire la tv. Guardo il suo culo che fa su e giù sul mio cazzo, non provo neanche a infilaglielo dietro… non ho voglia di sentire le solite storie. Il suo culo è quasi da ragazzina, più che un culo è un culetto, fianchi stretti, vita stretta, fisico esile e slanciato frutto di giornate intere in beauty farm, palestra e dieta perenne. Fa la fighetta, e se lo può permettere, ma quanto al sesso non è che sia mai stata tutto sto granché, anche se a vederla sembra una modella. Non ha niente in comune con il col da vera femmina che ho sfondato stasera. Chiudo gli occhi e mi abbandono, adesso sento che lei si sta masturbando furiosamente, il suo respiro è affannoso, geme mentre si martoria il clitoride. Sento un piccolo urletto mentre viene, la sua fica si contrae intorno al mio cazzo, sento copiosi gli umori scendere sulle mie palle e sulla mia pancia. Questo mi piace, mi abbandono e sborro anch’io. Non so quante gocce possono essere uscite. Lei si sfila e si distende accanto a me, si riconcentra sulla tv. Mi addormento nel giro di pochi secondi.
Nel mio sogno c’è il culo di Emanuela.
— Fine —

Leave a Reply