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Racconti di Dominazione

contunua l’inganno, e cresce il piacere di sentirsi “presa”

By 16 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Riprendendo le fila del discorso, dopo l’episodio della discoteca, siamo tornati a casa dei fantomatici zii di Mirko rivelatisi un tranello, ovviamente la notte ho dovuto dormire con colui che, a suo tempo, era venuto in comunità a trovare il ragazzo spacciandosi per lo zio.
Altrettanto ovviamente, prima di cadere nel sonno più profondo, in quel letto sono successe delle cose tra me e lui che difficilmente nella mia vita dimenticherò

Appena arrivati a casa io mi sono trattenuta un po’ sul divano che era in soggiorno e con me si e trattenuto il tizio che era arrivato poco prima di cena. Manco a dirlo in meno di mezzo secondo lo avevo addosso. Le sue mani, sul viso, sul collo, sulle tette attraverso il vestito che ci ha messo un lampo ad abbassare e, tolto il reggiseno, me le palpava in modo osceno, pesante e che mi faceva male ma anche così da cominciare a piacermi, soprattutto quando mi ha preso l capezzolo in bocca , mentre con la mano armeggiava per aprirmi i pantaloni, cosa che tra la mia stanchezza e l’essere stordita e ubriaca, non gli è riuscita particolarmente difficile, facendomeli scendere fino a metà coscia.
Continuava a succhiarmi prima un capezzolo poi l’altro, me li mordeva leggermente facendomi sobbalzare, accompagnando i leggeri morsi all’affondo di due dita in figa nonostante io tenessi le cosce strette. Inutile dire che il miele della mia figa ci ha messo poco a sentire sulla sua mano il miele che dalla mia figa ha cominciato ad uscire abbondante, Ad un certo punto ho anche schizzato a causa di un orgasmo violento, l’ennesimo.
Lui mi ha subito portato la mano alla bocca per farsela pulire e io ho dovuto, mio malgrado obbedire leccandogli le dita una per una, poi dorso e poi palmo.
Mi ha preso la nuca, mi ha fatto abbassare la testa verso il suo pene e me lo sono ritrovata a contatto con le mie labbra. Lui: -LECCALO, LECCA LA CAPPELLA! Così ho fatto, come se fosse un gelato. Poi ha voluto che gli passassi la lingua su tutta l’asta, dai testicoli al glande un vai e vieni di tre o quattro volte; me lo ha infilato in bocca premendomi la nuca e costringendomi a sentire la cappella in gola; è venuto scaricandomi tutto lo sperma in bocca e ancora una volta, ho dovuto ingoiare tutto. Come al solito i conati di vomito sono arrivati ma non di più. Avevo nello stomaco lo sperma di quel porco.
Dopo essere andata in bagno in fretta e furia a cercare di ripulirmi con una doccia bollente che ho fatto durare a lungo, sono entrata in camera, dove lui, lo zio, era già steso sul letto. Io, avvolta in un asciugamano, ho ubbidito quando mi ha ordinato di avvicinarmi, immediatamente con la mano ha cominciato a risalire tra le mie cosce accarezzandomi e allisciandomi la parte internadi esse, io ero stanca, stordita, ubriaca,volevo dormire. Come è arrivato su vicino al sesso, io per facilitargli il compito cosicché mi lasciasse poi dormire, ho aperto un po’ le gambe, ma lui, devo ammetterlo, mi ha sorpresa, ordinatomi di stringere le cosce attorno alla sua mano dicendomi: tanto, le dita in fica te le infilo lo stesso e in più mi piace sentire il calore che sprigioni tra le cosce, calore di femmina eccitata e poi così tu senti meglio le dita dentro.
Stavolta mentre indice e medio mi esploravano dentro, il pollice stuzzicava il clitoride. Sono esplosa quasi subito serrando le cosce, muovendo i fianchi e tenendogli il polso per spingere quella mano ancora più dentro di me. Una volta calmata, mi ha steso sul letto dicendo: voglio scoparti la figa e senza pensarci mi ha praticamente di nuovo stuprata. Si è sistemato tra le mie gambe e con un solo colpo di reni mi ha sbattuto dentro tutto il suo arnese. Ero appena venuta, il pene in figa mi cominciava a bruciare Ho urlato AHHHIIIAAAAA PORCOOOO SEI UN PORCOOOOOO MAIALEE! lui ha detto subito: -SSSSSIIIIII, STRETTA!MMMGGGHHHHHHHH URLAA GRIDAA CHE TI FACCIO GRIDARE ANCORA DI PIUUU’ Lo sentivo ancora più duro di tutti quegli altri che mi avevano posseduta, più grosso, mi stava aprendo in due. Mi baciava in bocca, poi sul collo e spingeva dentro come un forsennato facendomi tremare tutta. Il suo cazzo ben piantato in figa cercavo di stringergli di più le cosce sui fianchi per cercare di parare i suoi colpi di cazzo in figa, ma allo stesso tempo gli avvolgevo i fianchi con le gambe affinché non uscisse da me.
Lui diceva SIIIIIIIIIIIIIIII cosììììììì cosce morbideee caldeeeeeeeeee le tue cosce sono un fornoooooo. Sentivo i muscoli interni della figa stringersi attorno alla cappella che mi sbatteva l’utero, mentre le pareti della vagina avvolgevano il membro. Sentivo la figa piena, riempita come pochissime volte prima, la differenza stavolta era che quel trattamento non ha fatto in modo che il porco si svuotasse le palle subito, anzi, la cosa è durata per una buona mezz’ora durante la quale ho avuto cinque orgasmi, con le unghie gli graffiavo la schiena e gliele piantavo sulle natiche così da non farlo uscire da me
Mi ha sussurrato all’orecchio con un rantolo: – Vengooooooooo, si è scericato mentre mi chiamava la mia svouotacoglioniiiiiiii siiiiiiiiii daii prosciugami le palle ahhhhhhh mi stai risucchiando tuttooooooooo ooohhhhhhhhhhhhhsssssiiiiiiiiiiiii.
Neanche a dirlo la notte abbiamo dormito nello stesso letto, questo ha permesso a lui di poter constatare che anche il mio sederino gli avrebbe procurati piaceri indescrivibili. Ci sono voluti crema, olio, burro, ma alla fine è riuscito nell’impresa dentro fino alle palle , bruciava, piangevo, non riuscivo a muovermi nonostante i suoi; Daii muoviti, muovi il culo, fammi godere! Con delle sculacciate mi costringeva a muovere fianchi e cosce, è venuto quasi subito Ci siamo addormentati.

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