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Coppia sottomessa – Capitolo 4

By 22 Aprile 2020No Comments

Mentre i tre ragazzi dopo la doccia si erano messi fuori nella veranda a fumare una sigaretta, Laura e Matteo ancora nudi si erano messi a cucinare come era stato loto ordinato dai giovani.
Terribilmente imbarazzati per quanto accaduto in precedenza non si rivolgevano la parola, se non per coordinarsi nella preparazione della cena. A Laura poco prima era stata concessa una veloce sciacquatina nel bidet del bagno per darsi una rinfrescata, mentre Matteo si era messo subito all’opera in cucina, con ancora il sapore di sperma in bocca.
Ad un certo punto i due sentirono che il tono di voce dei ragazzi in veranda era cambiato, come se stessero parlando con altre persone più lontane, ma senza capire l’argomento della conversazione. Quando dopo pochi minuti Nicola, Mattia ed Enrico rientrarono, avevano un sorrisetto perverso e malizioso stampato sul volto:
“Schiavi, abbiamo appena conosciuto i vostri vicini vacanzieri! Che persone squisite! Ci sembrava scortese non presentarci come si deve, farci una bella chiacchierata, quindi…aggiungete due posti in più che tra mezz’ora saranno qui a cena con noi!”.
Matteo e Laura rimasero impietriti nel sentire quelle parole: sapevano che i ragazzi non l’avevano di certo fatto per cortesia, ma per portare il grado di umiliazione ad un livello superiore.
“Adesso vediamo se tra i vostri stracci c’è qualcosa di adatto per la serata!” E così dicendo i tre ragazzi si recarono nella camera matrimoniale, dove iniziarono ad aprire cassetti e a svuotare le valigie e il grande armadio in modo confusionario. Matteo e Laura si lanciarono uno sguardo preoccupato. Pur non avendo mai fatto grandi conversazioni con i vicini, in quei primissimi giorni di vacanza li avevano incrociati più di una volta uscendo da casa per andare al mare. Sapevano solamente che erano italiani e avevano entrambi un bel po’ di anni in più di loro, quasi sicuramente tra i 50 e i 60: lei nonostante l’età era una bella signora probabilmente sulla cinquantina, più giovanile del marito, mora, rotondetta ma con tutte le forme al posto giusto per quel poco che avevano intravisto mentre prendeva il sole in giardino in costume, con un bel culone tondo e tette grosse e cadenti. Lui invece era un signore brizzolato, sicuramente con qualche anno in più di lei; pancia vistosa ma non grasso, e da quello che avevano notato per quelle poche volte che l’avevano visto era sicuramente uno di quelli a cui piace guardare una bella donna sbavando, che non si lasciava mai scappare l’occasione di lanciare uno sguardo in più alle ragazze che passavano per la strada diretta alla spiaggia, mantenendo sguardi fissi, morbosi, famelici e a tratti inopportuni che senza dubbio aveva dedicato anche a Laura.
A prima impressione comunque poteva sembrare una coppia tutto sommato simpatica, ma già dalla superficie si poteva scorgere una certa aria di superiorità nei confronti degli altri, probabilmente dovuta alla più che scontata  posizione lavorativa di rilievo e dalla conseguente ricchezza della loro famiglia.
Nel frattempo i tre ragazzi tornarono più che soddisfatti dopo la loro ricerca: “Schiava tu indosserai questo vestito” disse Enrico lanciandole un bellissimo abito nero da sera lungo che le aveva regalato il marito qualche anno prima, con scollatura ampia sul davanti e aperto sulla schiena, con la stoffa che si ricongiungeva solo pochi centimetri sopra al sedere. Laura tirò comunque un respiro di sollievo, perché tutto sommato era un abito molto elegante e la faceva apparire una donna di classe estremamente sexy, ma non volgare. “Metti anche queste calze autoreggenti e le scarpe con il tacco nere!”
Le calze erano sicuramente esagerate, un accessorio che aveva portato solo per l’intimità con suo marito, ma sotto il vestito lungo non si sarebbe visto niente quindi indossò tutto senza fiatare. Avrebbe poi voluto chiedere di poter indossare mutandine e reggiseno ma sapeva che sarebbe stato inutile: i ragazzi volevano farla sentire troia, e se si fosse permessa di fare qualche richiesta probabilmente avrebbe solo peggiorato la sua situazione.
Ma ovviamente peccò di ottimismo e l’illusione di apparire raffinata e di classe durò pochi istanti, perché ad un certo punto comparve Nicola con in mano una forbice, che iniziò ad usare per tagliare minuziosamente la parte sotto del vestito, che da lungo ed elegante passò ad essere un miniabito striminzito degno di una puttana da strada: infatti Nicola lo accorciò talmente tanto che arrivava malapena a coprire il culo sodo di Laura. Ad ogni passo si sarebbe sicuramente visto tutto, e l’assenza dell’intimo non sarebbe più stato un eccitante segreto. Inoltre l’ampia scollature e lo spacco sulla schiena che prima potevano apparire sexy, ora sembravano solo un invito a scoprire e ad usare senza tanti complimenti quel bel corpo  che era nascosto da pochissimo tessuto.
“Ecco, questo outfit ti si addice di più. Sei una troia e devi vestirti come tale!!” disse uno dei ragazzi ridendo.
“Ovviamente mutandine e reggiseno te li scordi perché buchi e tette devono sempre essere disponibili per qualsiasi evenienza, sia mai che saremmo costretti a punirti davanti ai nostri ospiti per qualche tuo atteggiamento sbagliato!”
“No vi prego davanti a loro vestita così no, farò tutto quello che volete ma vi prego non coinvolgiamo altre persone che conosciamo, per favore!!”
Dopo un attimo di silenzio, spezzato solo dal respiro profondo e agitato della donna, Nicola le ordinò: “Girati e piegati a novanta, subito”.
Laura preoccupata ubbidì senza pensarci due volte, tanta era la paura di essere punita e umiliata più duramente in seguito: ovviamente appena si piegò, il vestito salì lasciando scoperto ed oscenamente esposto il culo nudo. In mezzo secondo Nicola prese il telefono e scattò una foto, poi sempre con tono serio disse:
“Inoltra a… Cristian…Invia…. Ecco fatto, ora vostro figlio ha anche un primo piano di figa e culo della mammina puttana!” E come prova girò lo schermo per mostrare ai due coniugi il destinatario di quella foto oscena.
“Al prossimo NO iniziamo a mandare i video, siete avvisati schiavi”.
Ci fu un attimo di silenzio dove nessuno osò fiatare.
“Molto bene, proseguiamo. Per te cornuto una camicia e dei jeans andranno benissimo, ma per noi non sei da meno della troia che ti sei sposato, quindi anche tu meriti un particolare che ti faccia sentire speciale!” E così dicendo gli lanciò un perizoma rosso particolarmente striminzito, preso dalla valigia della moglie.
“Indossalo sotto i pantaloni, che se ci sarà da animare la serata e far divertire i nostri ospiti sei già pronto!”
Umiliato e a testa bassa Matteo infilò il perizoma della moglie, e fu costretto poi a ringraziare i ragazzi per il bel pensiero, tra le risate generali dei tre. Era ridicolo, con il cazzo a penzoloni che ovviamente non era per nulla contenuto da quel tipo di intimo. Finí poi di vestirsi e si rimise a fare quello che stava facendo senza obiezioni.
“Toh guarda, Cristian ha risposto: “Spaccate il culo a quella troia ragazzi! Quanto vorrei essere lì con voi!”. Persino lui muore dalla voglia di allargarti questo buco fatto solo per prendere grossi ca…”
Nicola non riuscì a finire la frase che sentirono suonare il campanello. Gli ospiti erano arrivati.
“Mi raccomando non fateci fare brutte figure,  altrimenti sapete cosa vi aspetta!”
Detto questo Mattia andò ad aprire la porta, accogliendo marito e moglie, Sabrina e Antonio. Li salutò con entusiasmo, baci e abbracci come se fossero amici da una vita. La coppia salutò i ragazzi, sorpresa per quella vivace accoglienza, finché gli occhi di entambi si posarono su Laura. Con il vestito ritoccato sembrava veramente una zoccola, e questo non passò inosservato, dato lo sguardo arrapato di Antonio e quello disgustato di Laura. Ma si salutarono cordialmente e si presentarono, visto che i loro rapporti erano sempre stati formali e limitati a veloci saluti.
Iniziarono quindi a fare conversazione amichevolmente e in tranquillità, e parlando venne fuori che mezz’ora prima i ragazzi si erano presentati come i nipoti di Laura e Matteo, venuti a fare visita agli zii durante le vacanze; una storia assurda ma che evidentemente non aveva creato particolari sospetti.
Tutto proseguì con la massima normalità anche durante l’aperitivo; a turno i ragazzi pensavano al bere e a portare degli stuzzichini, e si rivelarono persone a modo, cordiali, simpatici e per nulla maliziosi, irriconoscibili visto il trattamento che avevano riservato durante il giorno a Laura e a Matteo.
Tutto stava quindi andando per il meglio, finché non arrivò il momento di sedersi a tavola. Presa in disparte da Mattia, Laura si sentì dire quello che più temeva: “è ora movimentare un po’ la serata!”. Le fu chiesto di iniziare a troieggiare un po’ con la scusa di essere alticcia visto l’alcol bevuto durante l’aperitivo; vedendosi costretta ad ubbidire senza replicare, iniziò a fingersi mezza ubriaca e sfruttando il vestito striminzito diede un primo assaggio delle sue forme ai presenti; muovendosi con movimenti ampi infatti il vestito saliva lasciando scoperta una buona parte del culo. Faceva un paio di passi e poi lo riabbassava, sculettava vistosamente e lo risistemava, attirando così  tutti gli sguardi su di se, tant’è che Sabrina e Antonio ovviamente si accorsero che il suo atteggiamento era volutamente provocatorio, ma ingenuamente incolparono l’alto contenuto alcolico dei drink bevuti in precedenza per giustificare il comportamento spudorato di Laura.
Quando fu ora di sedersi a tavola, i ragazzi fecero in modo di fare sedere Laura vicino ad Antonio, affiancata anche da Enrico che avrebbe avuto il ruolo di darle gli ordini, che naturalmente non si fecero attendere.
Le disse infatti di iniziare a servire la cena nel modo più provocante possibile, per fare capire agli ospiti di essere solo una cagna in calore. Lei non poteva fare altro che continuare ad ubbidire e ad ogni passo, ogni volta che si sporgeva in avanti per posare le pietanze nei piatti, sentiva il vestito salire sempre più in modo imbarazzante; anche la scollatura non era da meno, e ad ogni spostamento era sempre più evidente che non portasse il reggiseno, fino al punto che quasi una tetta le uscí fuori mentre stava servendo Antonio, che se ne accorse ma fece finta di niente.
Quando finalmente Laura si risedette a tavola, fu ancora Enrico ad ordinarle cosa fare sottovoce: “Inizia a strusciare la gamba su quella di Antonio; se senti che il porco sta al gioco, inizia a massagiargli il cazzo lentamente sotto il tavolo da sopra i pantaloni”. E così Laura fece. Continuando a conversare amichevolmente come se nulla fosse, iniziò a muovere lentamente la gamba destra contro quella di Antonio. Passarono meno di dieci secondi, e Antonio fece subito capire che l’interesse era ricambiato, visto che le poggiò la mano sulla coscia, iniziando ad accarezzarla e a risalire lentamente verso la figa. Enrico, che osservava con la coda dell’occhio i movimenti sotto la tavola, diede una leggera gomitata al fianco di Laura, per incentivarla a ricambiare il massaggio erotico. Anche lei allora allungò la mano cercando di non farsi notare, e l’appoggiò sulla patta di Antonio, dove trovò una protuberanza bella pronunciata, segno che la situazione lo eccitava non poco. Iniziò allora un lento massaggio, e nel mentre sentiva il cazzo farsi sempre più duro. E anche Antonio ormai aveva raggiunto la metà desiderata: Laura lo sentì farsi largo tra le cosce, e quando le arrivò alla figa, percepì un suo tremolio di sorpresa nel sentire che non portava le mutandine. La mossa successiva però non si fece attendere. Stuzzicò per qualche secondo le labbra da fuori, poi con un colpo secco iniziò a penetrarla. Laura si lasciò scappare un piccolo gemito, che fortunatamente non fu colto da nessun altro dei presenti. Dopo poco tempo era già bagnatissima: Antonio sapeva usare bene le dita, ma la cosa che la eccitava di più era la situazione perversa a cui era stata obbligata a sottoporsi. Bastarono poche penetrazioni ed era già sul punto di venire, bagnata come non mai. Fece dei bei respiri profondi per non lasciarsi andare completamente; le sembrava di poter resistere, ma proprio in quel momento sentì inaspettatamente anche la mano di Enrico avvicinarsi alla sua figa. Quando la sua mano inevitabilmente entrò in contatto con quella di Antonio, l’uomo si bloccò all’istante preoccupato per essere stato scoperto dal giovane, ma Enrico lo fissò e con un cenno del viso gli fece capire di continuare. Perplesso ma rassicurato, Antonio con nonchalance continuó a masturbare la figa di Laura: rimase dentro ancora per qualche istante, poi si ritirò per lasciare spazio ad Enrico, continuando però ad accarezzarle l’interno coscia. Il turno del ragazzo durò una decina di secondi, in cui diede prova di saperci fare nonostante la giovane età. Poi fu di nuovo la mano di Antonio a rendersi protagonista, con affondi decisi e rapidi. Laura a quel punto non poteva più trattenersi, contorceva le gambe e si mordeva le labbra, e mentre con una mano continuava a toccare il cazzo dell’uomo come le era stato ordinato, con l’altra stringeva il bordo della tovaglia, come per tenersi appesa per non precipitare nel baratro dell’orgasmo e dell’umiliazione. Cercava di tranquillizzarsi, ma sentiva il cazzo di Antonio indurirsi sempre di più, avrebbe voluto sentirlo dentro di sé e ciò la faceva sentire una sporca puttana, perché suo marito era a pochi metri da lei, e Sabrina era letteralmente ad una sedia di distanza. Ma nonostante tutto, il suo unico pensiero era quello di venire. E quando finalmente fu sul punto di godere, sentì la voce di Sabrina urlarle contro: “Ma che cosa stai facendo?? Brutta puttana togli subito quella mano dal cazzo di mio marito!!”. Laura si bloccò all’istante.

CONTINUA….

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P.S. Se avete storie INTERESSANTI da raccontare o vostre fantasie eccitanti non esitate a scrivermi, potremmo trasformarle insieme in un bel racconto erotico!! 

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