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Racconti di Dominazione

Cristina all’ospedale

By 27 Marzo 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Cristina &egrave distesa sullo scomodo letto dell’ospedale in compagnia di parenti e/o amici in attesa che l’orario di visita finisca.
Ti senti stanca e dolorante ma sai che tra poco passeranno le infermiere con i medicinali, compresi gli antibiotici e antidolorifici, che ti aiuteranno a sopportare meglio il dolore.
Però quella che aspetti con più ansia &egrave la tua medicina personale e segreta che stai ricevendo giornalmente, o quasi, dal tuo Sir.
&egrave questa che ti aiuta a sentirti viva! Le sensazioni sono forti e per qualche minuto la tua mente vola accanto a lui rivivendo quello che ti scrive.
&egrave in questi momenti e quelli successivi, quando inizi a digitare la tua risposta sul cellulare come un’adolescente, che ti senti libera da tutto e da tutti.
Non &egrave per il piacere in sé stesso che viene o ti procuri ma per le sensazioni che sciamano lentamente.
Ecco sei sola, finalmente, e subito entri nella mail per leggere i numerosi messaggi ricevuti da lui.
“Ma non lavora e non dorme mai questo? ” pensi iniziando a leggere il primo e mordendoti il labbro per il pensiero irrispettoso verso di lui.
Oggi però sei più stanca del solito e senza accorgetene ti addormenti fino all’arrivo dell’infermiere.
Ti senti scuotere con delicatezza e quando, con fatica, apri gli occhi non vedi nulla.
Ti stai allarmando quando una voce calma, calda e allo stesso tempo sicura ti tranquillizza.
Il tono &egrave affettuoso ma si capisce benissimo che può diventare duro e tagliente in un baleno.
Capisci che &egrave il nuovo infermiere e pensi che il motivo per cui non vedi nulla &egrave dovuto alla tua stanchezza accumulata in questi ultimi giorni.
C’&egrave qualcos’altro però che ti colpisce oltre alla mancanza della vista. E’ un leggero dolore alle ginocchia che non riesci a spiegarti.
‘Sono stata sempre al letto in questi giorni’ pensi
Ma poi risenti la voce, ora il suo tono &egrave duro, che dice
‘Cristina, sei venuta qui per dormire? Se &egrave così sappi che io non sono d’accordo!
Senti due mani sollevarti di peso fino a metterti in piedi
‘non ti muovere’ tuona la voce
lo senti muoversi alle tue spalle ma ora sei a bocca spalancata perch&egrave hai capito!
Lui non &egrave l’infermiere ma il tuo Sir. ‘Come &egrave possibile ciò? Cosa mi sono persa?’ pensi
Lui ti gira intorno. Lo capisci da quei leggerissimi e brevissimi contatti, da quei sfioramento su tutto il tuo corpo, che hanno il potere di farti smettere di pensare e di riportarti alla realtà, qualunque essa sia.
Cosa ti importa del resto? Stai con lui e questo ti basta.
I brividi percorrono il tuo corpo, i capezzoli si inturgidiscono, la fica comincia a bagnarsi, il clitoride pulsa in armonia con il cuore.
“Hai intenzione di dormire ancora? ” ti domanda con il suo tono più duro, quello che ti intimorisce ma che allo stesso tempo non ti fa paura perché tu hai fiducia in lui e sai che non farà male.
“No Sir, mi scusi”
“Ok allora ricominciamo da capo”
A quelle parole ti inginocchi e cerchi con le mani un contatto con il suo corpo e lo trovi all’istante. La cappella del suo turgido cazzo &egrave proprio alla portata della mano di fronte alla tua bocca.
“Mani dietro la schiena, subito” lo senti dire e tu esegui all’istante quello che era un rimprovero
La tua posizione ‘naturale’ &egrave quella! Braccia incrociate dietro alla schiena per mettere bene in mostra il seno e dargliene la possibilità di usarlo a suo piacimento.
A volte lo fa, lo accarezza, gioca delicatamente con i capezzoli, lo usa, mentre altre volte &egrave un po’ più doloroso e hai il sospetto che questa volta lo sarà.
Stranamente però mentre gli succhi il cazzo facendo un su e giù sempre più in profondità fino a farti mancare il respiro, fino a quando non lo senti sospirare di piacere, fino a quando non senti le sue mani impossessarsi della testa bloccandola nella posizione più profonda, fino a farti sentire i conati di vomito, per poi rilasciarti, darti la possibilità di tornare a respirare per poi riprendere.
Quando lo sognavi non era così! Era meno difficile ma anche meno bello. Prima sognavi di essere una sottomessa mentre ora sei la sua sottomessa. Questo pensiero, per quanto arduo può sembrare, aumenta la tua eccitazione.
Ecco senti il cazzo vibrare ‘ sempre di più ‘. ecco un fiotto denso di ‘.sciroppo ti va di traverso e cominci a tossire
L’infermiere, scusandosi per l’accaduto, accende la luce posta sopra il letto e ti passa un bicchiere d’acqua.
Quando la tosse &egrave passata ti saluta dicendo ‘ci vediamo tra tre ore, buonanotte’ e tu rimani delusa perch&egrave stavi sognando.
Però ti senti accaldata e eccitata.
Una mano si avvicina al clitoride per ‘calmarlo’ ma non puoi farlo così.
I suoi ordini sono diversi.
Allora cominci ad accarezzarti il seno sfrigolando i capezzoli come hai sognato che faceva lui migliaia di volte, la mano poi scende lentamente passando su tutto il corpo, i brividi si impossessano di te anche se sai che quella &egrave la tua mano e non la sua, tralasci il clitoride e la fica passando la mano dietro. Certo non &egrave facile ma inizi a carezzare le natiche, desideri che ci sia lui a farlo, stuzzichi perfino l’ano che boccheggia dalla voglia di essere violato dopo tanto tempo, vorresti metterci un dito, la tentazione &egrave grande, ma qui non lo puoi fare, i tuoi movimenti potrebbero attirare l’attenzione dell’infermiere, e allora lo sfiori solamente sentendo una fitta al cuore per il suo dispiacere, e finalmente arrivi al clitoride.
Appena lo sfiori l’orgasmo ti assale improvviso e devastante.
Ogni volta &egrave sempre più forte!
Continui fino a darti ancora piacere, ancora fino al secondo orgasmo più contenuto.
La fica sta colando. Dovresti fare un bidet ma non ti puoi alzare (ma pensi che sia più una scusa che altro) quindi la ripulisci con le dita che porti avidamente in bocca pensando fortemente a lui

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