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Racconti di Dominazione

Da Padrone a Schiavo…

By 14 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Un saluto doveroso va a tutti quelli mi hanno scritto in questi giorni per farmi complimenti, critiche e per darmi suggerimenti, vi ringrazio tutti e adoro, letteralmente adoro, poter avere un riscontro sui racconti.

Ovviamente i commenti femminili sono sempre ben accetti e mi fa veramente piacere sentire cosa ne pensano le donne dei racconti, ho avuto modo di poter parlare con alcune di voi e sono rimasto piacevolmente sorpreso dai vostri commenti sui miei racconti, grazie a tutte e non abbiate paura a scrivere!

Una piccola avvertenza, questo racconto potrebbe essere considerato da alcuni volgare per il linguaggio e per gli avvenimenti, (utilizzo il condizionale) non lo &egrave a mio parere ma &egrave semplicemente un modo per raccontare fantasie che noi tutti potremmo avere’

Ultimissima questione, anzi una richiesta, sembra strano sentirla dallo scrittore lo so, ma mi piacerebbe poter parlare con una Mistress reale per dare maggiore realismo ad alcuni racconti che ho in mente, non tirate subito a conclusioni frettolose amici miei, non sono un fanatico del bondage, o del sadomaso ma vorrei avere un riscontro e qualche,chiamiamolo così aiuto su alcune questioni’

Vedo già l’espressione delle vostre facce, ma faccio finta di nulla, non si può proprio dire nulla con voi eh?

Ora basta perdersi in chiacchiere e continuiamo a seguire l’avventura di Jaques, ripartiamo da dove ci eravamo interrotti’

Vedo che siete tornati da me per ascoltare il seguito della storia, sedetevi miei cari amici, in questa notte dove la luna ci mostra il suo vero volto di sangue, io sarò per voi il vostro Caronte e vi porterò via da questo luogo per farvi assistere agli eventi che andrò a narrare, ora silenzio, chiudete gli occhi, e ascoltate, sentite il rumore, le grida? Cosa ne sarà di Jaques? Scopriamolo insieme amici miei e non abbiate paura di confondervi con il loro mondo’

Non appena la vidi capii subito chi era, Jenna non era umana, ma una come noi, molto antica e piena di potere e malvagità, aveva lunghi capelli biondi e occhi di un azzurro così chiaro da sembrare di ghiaccio, lineamenti molto delicati che incorniciavo una bocca con delle labbra piene ed invitanti .

Era vestita con pantaloni di pelle nera e degli stivali alti fino a mezza coscia di pelle morbida, indossava un corpetto stretto che accentuava i seni e la vita sottile.

Sentii mia sorella dire in un sussurro: ‘Sono libera finalmente”

Mia sorella in qualche modo era libera, ma ora eravamo entrambi prigionieri di una creatura cento volte peggiore e perversa di Duncan.
Non ci uccisero subito ma fummo tutti e due legati con grosse catene e bendati, per evitare anche solo una piccola probabilità di sfruttare i nostri poteri, ci portarono via senza darci nemmeno il tempo di vestirci e,ormai divisi,ci fecero salire su diverse carrozze che partirono subito per una destinazione a me ignota; cercai di liberarmi con le mie ultime forze ma un colpo ben assestato mi tramortii facendomi svenire.

Rinvenni credo dopo molto tempo, senza forze e ancora legato e bendato, sentivo le braccia in tensione e le gambe leggermente divaricate anch’esse legate, ero nudo e sentivo una presenza molto vicina a me che mi fissava intensamente cercando di incunearsi nella mia mente per soggiogarmi e a un certo punto parlò:
‘Caro Jaques, mi ha stupito molto trovarti in quel luogo di perdizione e perversione, ma soprattutto vedere che ti stavi scopando tua sorella come se fosse una troia qualunque, e lei poi che miagolava come una gatta in calore anche dopo aver finito, ti &egrave piaciuto scoparti la tua sorellina vero? ‘

‘Non so chi tu sia e come faccia a conoscere il mio nome e tutte queste cose di me, in verità non m’interessa, ma puoi vedere da te,visto il potere che hai, come si sono svolti i fatti e per quanto riguarda Angélique”
‘Si dimmi sono curiosa”
‘Non posso darti nessuna risposta soddisfacente non avendone nemmeno io una, so solo che non avrei potuto resisterle un attimo in più”

‘Povero Jaques, hai scopato tua sorella e ora senti il rimorso che ti attanaglia, vivi ancora con convinzioni mortali anche dopo tutto questo, cerchi ancora di seguire il codice umano anche se tu non lo sei più’sei un illuso se pensi di poterti integrare nella civiltà di oggi, di poter vivere come facevi prima. Dovresti ringraziarmi per il potere che ti ho donato e invece sei qui a scusarti per una sciocca scopata con la tua sorellina”

A quelle parole sussultai violentemente, e capii il perché non ci avevano ucciso subito, Jenna era colei che mi aveva trasformato in un dannato, non avevo mai saputo chi fosse stato perché i miei ricordi si erano persi subito dopo la trasformazione e non ricordavo più nulla, era lei dunque la mia Master, la mia Padrona di sangue, lei poteva fare di me ciò che voleva ma ancora molti interrogativi mi affollavano la mente.

Allora, vedendo il mio stato d’animo disse: ‘Si hai capito chi sono, ho dato a te un potere cento volte superiore a tutti quelli che ho mai trasformato, ho fatto in modo che credessi che fossi libero e senza un padrone, che fossi un Erlain, un Vampiro nato Vampiro, ma non sei altro che mio.

Ho perso le tue tracce a un certo punto della tua vita ma ora eccoti qui nel ruolo che ti compete di Servo, cosa pensi Jaques, sei passato dallo stato di Padrone a Schiavo, che effetto ti farà essere al mio comando e dover subire qualsiasi mio capriccio? Ho già in mente di divertirmi molto con te prima di ucciderti ovviamente, sei un ribelle per noi e non possiamo lasciarti in vita, ma prima ti farò provare quello che molte volte hai fatto provare agli altri’ ‘

Sapevo bene che le sue non erano solo minacce gettate al vento ma che aveva in serbo per me un trattamento che non avrei mai immaginato, mi tolse la benda, sapendo bene che non avevo nessuna influenza su di lei e vidi che ero stato incatenato ad una ruota di tortura, la stanza era ricavata nella roccia e vedevo che era adibita a sala di tortura.

C’erano altre due persone nella stanza, erano due Serve vampire di Jenna, si vedeva dal loro sguardo perso nel vuoto e dalla carnagione molto chiara, erano nude anche loro, se si escludeva un collare borchiato al collo, avevano grossi seni tutte e due e la figa era completamente rasata mostrando il marchio della padrona proprio sopra il pube.

‘Ora, Jaques, vedremo come ti comporterai come schiavo, queste due Schiave eseguiranno gli ordini che io darò, ti porterò al culmine del piacere e non ti farò venire, vorrai morire pur di non continuare questo supplizio’

Fece girare la ruota mettendomi così a testa in giù e con un cenno del capo chiamo una Serva che iniziò senza tante cerimonie a leccarmi il cazzo e toccarmi con la mano le palle stimolandole, avevo la sua figa all’altezza della bocca e Jenna disse:
‘Leccagliela Schiavo, se non vuoi che ti frusti con il mio scudiscio’

Non volevo sottomettermi a lei, non volevo essere per l’eternità Schiavo di una donna così senza sentimenti e perversa e non feci quello che mi aveva richiesto.

‘Bene, vedo che ti stai rifiutando, sono contenta che tu lo stia facendo, mi permetterai di vederti soffrire ancora di più di quello che volevo’
Così dicendo prese il suo scudiscio e andando dietro di me cominciò a frustarmi con decisione sulla schiena, non sentivo particolare dolore, noi siamo più resistenti dei mortali, ma certo non era piacevole quel trattamento e dopo un po’ che continuava incessantemente cominciai a sentire il mio sangue colare e lei ogni tanto si avvicinava per leccarlo e subito dopo riprendere a scudisciare.
Nel mentre la Schiava continuava a pompare incessantemente senza nessun bisogno di essere sollecitata, avevo il cazzo ormai duro che scompariva nella sua bocca e sentivo la sua mano che mi stimolava le palle stringendole.

Dopo molto tempo che venivo frustato Jenna si stancò di non sentire nessuna implorazione da parte mia, anche se il dolore si era fatto ormai molto forte, ma ormai pensavo che l’unica soluzione per me fosse quella di cercare di non assecondare le sue voglie, costringendola o ad uccidermi o sbattermi in qualche cella oscura ma vivo, in maniera tale da pensare a qualche possibile via dì’uscita.

Tornò davanti a me e fece smettere la Schiava di succhiare, il mio cazzo duro svettava imperioso e vedevo che anche Jenna non era indifferente alla vista, dopo poco disse:
‘Spero che le frustate ti siano servite per farti capire il tuo ruolo e che dovrai fare sempre ciò che ti dico, ora, leccale la figa Schiavo e bada a farlo bene altrimenti sarò costretta a iniziare a inciderti la carne con il mio marchio in punti non certo piacevoli per te”

Assentii dopo qualche secondo, non avevo più molte forze ed era inutile cercare di contrastarla in questa situazione, decisi di cambiare tattica e le dissi:
‘Farò ciò che vuoi mia Padrona”

La Schiava si riavvicinò di nuovo a me e mettendomi la figa davanti alla bocca, rincominciò a succhiare, iniziai così a leccargli la figa che era già bagnata, le leccavo il clitoride, le labbra e piano piano infilai la lingua dentro, facendo un movimento di dentro e fuori sembrava che la stessi scopando, sentivo che quel trattamento le piaceva molto, tanto che ora assecondava i miei movimenti permettendomi di infilare tutta la lingua dentro la sua figa.
A Jenna non piacque per niente che la sua Schiava facesse ciò e prendendola per i capelli la tolse dal mio cazzo che grondava saliva e dalla mia bocca sbattendola poi contro il muro e dicendole:
‘Stupida Schiava, cosa credi di poter godere come una cagna in calore in mia presenza? Lui &egrave mio,mio, e tu, non devi provare piacere ma fare solo ciò che ti dico’

Detto questo, fece avvicinare l’altra Schiava e girando di nuovo la ruota mi ritrovai con il mio cazzo davanti al culo della Schiava, che messa a novanta gradi, con le mani si allargava il culo in attesa di un ordine della padrona per iniziare a scoparsi il mio cazzo.

‘A ogni sbattuta che ti farai nel culo della mia Schiava io ti punirò, ti morderò e berrò il tuo prezioso sangue, ora iniziamo, Schiava infilatelo nel culo fino in fondo e rimani così fino a mio ordine’

Con un colpo secco se lo infilò tutto nel culo e rimase così ferma immobile, la Padrona allora fece la sua mossa, con un unghia mi aprii un ferita sul petto vicino al capezzolo e ci versò sopra la cera di una candela, il dolore era indicibile e iniziai a urlare e a contorcermi, mentre la Padrona rideva di gusto e continuava il suo trattamento sulla ferita.

Dopo poco ordinò alla Schiava: ‘Ora fattelo uscire tutto e reinfilatelo Schiava, voglio sentire le palle che sbattono ‘.

Così fece e sentii che il cazzo la penetrava fino in fondo e un gemito uscii dalla sua bocca, Jenna non se ne accorse e continuo a torturarmi, prese dei ganci di ferro e li sui capezzoli, stringendoli fino a quando non stettero fermi senza il suo tocco,fatto questo,li tirava verso il basso fino a quando la pelle non minacciava di rompersi,allora smetteva e ricominciava con l’altro, non potei non urlare di dolore anche questa volta, mi stava ferendo a morte poco per volta e non sapevo fino a quando sarei potuto andare avanti.

A un certo punto che questo trattamento andava avanti disse:
‘Vieni qua Schiava, ho un compito per te, dovrai ora pisciare addosso al mio nuovo Servo, voglio vederlo umiliato e pronto per potermi far godere leccandomi gli stivali’

Fu di nuovo girata la ruota e si avvicinò la Schiava che mettendosi di fronte alla mia faccia, incominciò a stuzzicarsi il clitoride e ad allargare le labbra, chiusi gli occhi e sentii dopo poco un getto caldo colpirmi prima il collo e poi la faccia, fui inondato di piscio caldo e sentivo ribrezzo per quello che mi capitava ma eccitazione, il mio cazzo era duro e Jenna se ne avvide dicendo:
‘Sei un porco Jaques, sapevo che ti sarebbe piaciuto essere mio Schiavo, sento che stai godendo come non mai ma questo &egrave solo l’inizio”

Avevo tutta la faccia bagnata e i capelli, ma cercavo di mantenere la bocca chiusa e gli occhi, dovevo fare qualcosa, non potevo continuare a subire questo trattamento, a un certo punto però capii che c’era qualcosa che non andava, le due Schiave avevano imprigionato Jenna in morsa terribile e ora la stavamo bendando per eliminare gran parte del suo potere.

‘Lasciatemi luride cagne in calore, come vi permettete di fare questo a me? Sono io che vi ho reso quello che siete, io vi ho dato la vita eterna”

Ma non poté continuare, fu sbattuta contro il muro e perse conoscenza, non capivo cosa stava succedendo ma anche solo questo cambio di situazione poteva rilevarsi utile per me, una delle due Schiave parlò per la prima volta:
‘Aiutaci a liberarci dalla nostra prigionia, troppo tempo abbiamo passato all’ombra di Jenna come le cagne, tu puoi cambiare la nostra situazione, salvaci de lei e saremo per sempre con te”

‘Sono troppo debole ora per poter fare qualsiasi cosa,devo dissetarmi,devo bere”

Detto questo tutte e due le Schiave iniziarono a liberarmi:
‘Fai presto te ne prego, tra poco rinvenirà e la sua collera spezzerà qualsiasi catena che noi potremmo metterle, dissetati con noi, ma fai presto”

Finalmente libero!

Stremato caddi in avanti, sentivo dolori in ogni parte del corpo, sanguinavo dalla schiena e le ferite non riuscivano a rimarginarsi per la troppa debolezza, Soraia, questo il nome di una delle Schiave, mi aiutò ad alzarmi e appoggiandomi la bocca sul suo collo mi disse:
‘bevi ora e riprendi le forze Jaques”

Affondai i denti nel collo e con un sospiro Soraia si lasciò andare alla sensazione di piacere che le pervase il corpo, sentivo il sangue scorrere in me, bevevo come un bimbo che si allatta dalla mamma; che magnifica sensazione stavo provando!

Mi staccai da lei non ancora sazio ma avendo paura di poterla uccidere, l’altra Schiava di nome Kira, si avvicinò e sdraiandosi mi porse l’interno coscia, affondai la bocca e incominciai ad assorbire anche la sua forza, sentivo l’odore della figa calda, sentivo che mi teneva la testa stretta e mi spingeva a bere ancora e ancora’

Ora ero di nuovo in me, l’energia mi scorreva in corpo, il cazzo mi pulsava tanto da farmi male e sapevo bene cosa fare ora: Jenna doveva pagare per quello che aveva fatto e io sarei stato il suo aguzzino’

Per ora mi fermo qui, troppo c’&egrave ancora da raccontare per questa notte, e vedo che siete abbastanza scossi così, si &egrave vero, non pensavate che potessi essere tramutato in Schiavo vero?

Questo &egrave quanto e lascio a voi giudicare il resto’ Tornate a trovarmi la prossima notte se non avete troppa paura di sentire il resto, andate ora amici l’alba si avvicina e scaccerà dal vostro cuore le ombre che si sono formate.

Come sempre per critiche e suggerimenti ma sopratutto se vorreste che continuassi la storia contattatemi all’indirizzo: demon80blonde@yahoo.com Per chi lo dovesse leggere spero piaccia come &egrave piaciuto a me scriverlo. Graditi ovviamente i commenti femminili.

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