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Racconti di Dominazione

dolce estasi 1

By 22 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

La luna piena era splendida riflessa sulla superficie del lago accompagnata ma milioni di stelle, era un così bello spettacolo pensò Luisa per un breve momento, ma poi i suoi pensieri tornarono a qualche giorno prima. Luisa è una bella donna sulla trentina capelli scuri, lunghi, ricci che fanno da cornice ad un viso armonioso su cui spiccano due occhi verde smeraldo, fin da piccola è sempre stata orgogliosa dei suo occhi…ma poi crescendo si accorse che agli uomini interessava ben altro, e la sua quarta di seno e il sedere fantastico, come era stato definito, sembravano attirare molti sguardi. Due settimane prima si trovava in ufficio e come sempre ultimamente non c’era molto da fare, a parte accontentare un capo incontentabile, fare due chiacchiere con gli altri in ufficio e il ragazzo che veniva a caricare la macchinetta del caffè, fatto questo come tutte le mattine si sedette alla sua postazione al PC e aprì la chat a cui era solita collegarsi ultimamente. Attesa, dolce attesa, sapeva che lui c’era ma le aveva detto che doveva essere lui a contattarla, qualche minuto e poi il tanto atteso plin e il suo nome che lampeggia sullo schermo, solo una lettera M. Spesso nelle chattate passate scherzavano sulla scelta della lettera, e lui diceva che era un po come se fosse il capo di James Bond a cui tutti dovevano obbedire persino il governo britannico. Quel giorno invece era strano, più staccato dal solito, quando Luisa cercò di chiedere spiegazioni lui le disse che era per i problemi al lavoro ma che voleva parlare lo stesso con la sua bella Luisa, lei si sentì onorata da ciò e iniziarono come sempre a parlare del più e del meno fin quando lui non le chiese com’era vestita quel giorno, Luisa pensò non ci fosse nulla di male a dirglielo, quindi rispose. Sono vestita con un una camicetta, la giacca e la gonna, collant e scarpe col tacco, e attese…. plin, voglio più dettagli, colori, come sono abbottonate, e cosa indossi sotto, Luisa restò a fissare quelle parole indecisa su cosa rispondere poi un altro messaggio non ti va di giocare con me? O disobbedisci a M? Luisa sorrise e iniziò a scrivere la camicetta è bianca abbottonata fino al seno, un po si vede la scollatura, la giacca e la gonna cono nere, la gonna arriva sopra le ginocchia, le scarpe hanno un tacco a spillo 12 come vogliono in ufficio e porto calze autoreggenti con pizzo nero di intimo beh, un push-up e un perizoma e te?

M: interessante il push-up con il tuo splendido seno, io sono vestito elegante come sempre, camicia bianca cravatta nera e completo grigio, ma dimmi ti va di giocare con me?

Luisa: non so, a cosa vuoi giocare?

M: non ti preoccupare segui solo quello che ti dico

Luisa: va bene, giochiamo

M: per prima cosa voglio sapere quanti possono vederti in ufficio

Luisa: qui non mi vede nessuno a meno che non entrino ma la porta è chiusa

M: molto bene ora voglio che inizi ad accarezzarti il seno dolcemente sopra i vestiti

Luisa: ma non posso, e se qualcuno entra?

M: non volevi giocare? Se vuoi vado

Luisa: nono resta con me…faccio come vuoi

M: bene accarezzati..non preoccuparti a scrivere se non quando te lo chiedo, le mani ti servono per altro

Luisa: okay

la stanghetta lampeggia nella chat di Luisa mentre le sue mani iniziano a percorrere il suo seno da sopra i vestiti, lo accarezza amorevole premendo leggermente per sentire la stoffa strusciare sulla sua pelle

M: togli la giacca e slaccia la camicetta, e accarezzalo così

Luisa si sente imbarazzata vorrebbe non farlo ma il gioco la sta intrigando, fa come lui le dice, sente la sa pelle morbida che profuma ancora di bagnoschiuma sotto le sue dita sempre più sensibile, le sue dita entrano nel reggiseno

M: segui quello che ti dico non accelerare i tempi

Lei si stupisce del suo tempismo ma tira fuori le dita, continua ad accarezzarlo lo fa sobbalzare leggera con le mani, sente i capezzoli indurirsi contro la stoffa del reggiseno

M: sfila il seno dal suo nascondiglio e accarezzalo, arriva lentamente ai capezzoli, inizia ad accarezzarli, poi prendili tra le dita stringili piano e muoviti all’esterno, fallo 10 volte, dimmi quando hai fatto

Luisa non sa cosa fare, pensa ai rischi che corre se la scoprono ma la cosa si fa sempre più eccitante, mentre pensa a questo le sue mani si sono già infilate nel reggiseno e lo stanno accarezzando leggere ma presenti avvicinandosi sempre più ai capezzoli turgidi, pollice ed indice li stringono delicata e li tira all’esterno, una, due, tre, Luisa sente il piacere crescere, vorrebbe anche altro ma attende paziente e dieci

Luisa: fatto, non credevo potesse eccitarmi così

M: bene, sono felice che ti piaccia, ora stringi di più giocaci fin quando non ti scrivo

Le dita di Luisa si muovono sui capezzoli li tirano, ruotano, li stuzzicano, mentre senti che inizia a bagnarsi sempre di più, ma attende sempre più eccitata un messaggio che non arriva

M: togli il perizoma ma non toccarti, voglio che mi dici se lo hai bagnato

Luisa: tolto, non ho mai bagnato così un paio di mutandine

M: dimmi cos’hai sulla scrivania

Luisa: ho la tazza con tutte le penne i pennarelli il tubetto di colla la bottiglia di acqua oltre che il pc

M: bene, ora voglio che con una mano scendi ad accarezzare il tuo sesso dall’esterno senza entrare

La mano si muove da sola leggendo sullo schermo scende ad accarezzare, vorrebbe di più ma Luisa sente che si bagna solo al contatto con le dita, segue le grandi labbra accarezza il centro mentre la sente aprirsi vogliosa

Luisa: ho troppa voglia, dimmi cosa fare

M: ho detto di scrivermi solo quando te lo dico io, datti dieci schiaffi sulla fica bagnata

Luisa restò sorpresa dal suo tono non era abituata a sentirlo così, tanto meno a sentirlo usare termini volgari, ma la sua mano si mosse…

M: contali qui

Luisa: 1

Luisa: 2

Luisa: 3

Luisa: 4

Luisa: 5

Luisa: 6

Luisa: 7

Luisa: 8

Luisa: 9

Luisa: 10

Luisa si sentì la figa bagnata pulsare x il piacere, non aveva mai pensato che potesse ricevere così tanto piacere da una chat

M: com’è la tua fica?

Luisa: sto gocciolando per il piacere per favore fammi venire

M: no, non ancora, voglio che premi sul clito come fosse un campanello leggera sempre più pesante, stacca sempre il dito e non tenerlo lì troppo a lungo

Luisa sentì il suo dito sfiorare il suo punto più sensibile poi staccarsi, tornare più pesante, staccarsi e ancora, ancora, fino a sentirlo schiacciato nella fica ormai fradicia

M: accarezzati dal culo alla fica voglio che sia tutto bagnato

Le mani di Luisa si muovevano autonome senti il suo buchino quasi inviolato fradicio dei suoi umori prima di tornare sulla figa, stava godendo troppo, infilò due dita nella fica e le mosse sino a venire

M: fatto?

M: Luisa ci sei?

M: troia rispondi!

Luisa: scusa non ho resistito sono venuta…

M: il gioco non è finito, dammi il tuo numero di cell

Luisa: 389 458697

M: ora voglio che resti bagnata prendi un pennarello e infilatelo in quella fica fradicia che hai e tienilo dentro finché no ricevi un mio SMS

Luisa: ma non posso…..come faccio?

M: il perizoma lo terrà dentro, anzi infilane due nella fica da troia e uno nel tuo culo, da come grondavi deve essere bello lubrificato, fallo e basta

Luisa: non voglio farlo

M: bene allora sparisco ciao

Luisa: ASPETTA!

Luisa: va bene lo faccio

M: bene aspetta un mio SMS per toglierli a dopo

Luisa prese tre pennarelli e ne infilò uno nel buchino più stretto e due nella fica, sorprendendosi di quanto fosse bagnata, poi si ricompose per quanto possibile, ma la presenza dei pennarelli era fastidiosa, nonché poi scoprì molto eccitante. La giornata in ufficio trascorse per lo più tranquilla anche se continuava a chiedersi quando avrebbe ricevuto sollievo dai pennarelli, la sera a casa Luisa si stava preparando per un bagno caldo quando squillò il telefono

SMS: finita la giornata in ufficio? M.

Luisa: mi sto preparando per un bagno posso togliere i pennarelli?

M: non ancora, spogliati, prendi del ghiaccio e vieni in chat

Luisa: non so se mi va

M: non sembrava ti fosse dispiaciuto oggi, da brava vieni in chat

Luisa ripensò a come aveva goduto e rispose con un arrivo.

Il suo nome già lampeggiava sullo schermo

M: li hai tolti? Sei bagnata? Eccitata?

Luisa: no non li ho tolti, sono bagnata da oggi e un po eccitata

M: il ghiaccio è in cubetti?

Luisa: si presi dal freezer

M: prendi due cubetti e appoggiali sui capezzoli, li voglio duri e tesi al massimo

Luisa leggeva ed eseguiva

Luisa: fanno un po male

M: non preoccuparti, sono belli duri?

Luisa: si, e sto iniziando a bagnarmi di nuovo

M: inizia ad giocarci come oggi con le dita

la fica di Luisa si bagna solo leggendo mentre le dita cercano i due bulloncini duri e tesi e li tortura piacevolmente, passano alcuni minuti senza che lui scriva, ma lei non osa muoversi continuando ad eccitarsi

M: sei fradicia come una cagnetta in calore?

Luisa: si, dammi sollievo per favore

M: certo, togli i pennarelli dalla fica e infilali nel ghiaccio, poi infila un nuovo pennarello nel culo, lo voglio bello aperto non sentirai male è già eccitato e lubrificato da quanto coli troietta

Luisa: subito

M: come ti senti la fica libera?

Luisa: la preferirei piena mentre mi scopi

M: te la riempio subito, prendi il ghiaccio ed infilalo, tre cubetti bastano

Luisa sente il ghiaccio freddo entrare dentro di lei, cubetto dopo cubetto, sente che si scioglie gocciolando

M: sei piena di ghiaccio?

Luisa: si ma da fastidio

M: ora prendi i pennarelli ghiacciati e infilali nel culo al posto degli altri. Come ti senti?

Luisa: congelata

M: bene ora sei pronta x il bagno caldo, mandami un SMS quando esci

M ha abbandonato la chat

Luisa fissa lo schermo, si sente troia e congelata mentre sente gocce di umori miste ad acqua colarle lungo le gambe, va alla vasca mentre prende l’acqua sfila i pennarelli e cerca di tirare fuori il ghiaccio quasi sciolto….dopo il bagno un SMS lavata e profumata, non so se continuo a sentirti.

La risposta arriva veloce: sbaglio o ti sei sempre eccitata con me? Non preoccuparti

Luisa: mi eccito ma non so se ti conosco ancora così bene

M: abbiamo due settimane per conoscerci, poi se mi vorrai incontrare ho una casetta sul lago che ha una splendida vista

Luisa: vedremo

Il giorno prima Luisa ricevette una busta contenente un mazzo di chiavi e una lettera, lesse attenta:
‘Le chiavi apriranno la casa sul lago, arriva per le 19, dietro questo foglio ci sono le indicazioni su come arrivarci, vestiti come ti dico: scarpe col tacco almeno 12cm, autoreggenti nere minigonna che lasci vedere il pizzo perizoma minimal maglietta aderente che lasci poco pensare alle tue fantastiche tette e un bel push-up, appena entrerai troverai una scatola indossa quello che ci troverai e aspettami. Non arriverò finché non varai eseguito. M’
Le istruzioni erano semplici, Luisa si vestì come le aveva detto, arrivò nel tardo pomeriggio alla casa, era piccola ma accogliente, prese una scatolina che trovò a terra ed andò ad esplorare la casa., trovò alcune porte chiuse a chiave ma non le dispiacque, si sistemò in soggiorno, la vista era fantastica le acque del lago erano blu scure leggermente increspate dal vento e il sole le colorava a tratti d’oro nel tramonto. Si sedette sul divano dando le spalle all’ampia vetrata e fissò la scatolina incuriosita, indecisa se aprirla, perché avrebbe voluto dire iniziare il gioco con M, ma la curiosità la sopraffece aprì e vi trovò una benda, due nastri di raso nero, due candele bianche grandi e un foglio con le istruzioni: ‘entra nella camera da letto e bendati dopo aver acceso le due candele su ciascun comodino, poi stenditi con solo le autoreggenti addosso e i due nastri di raso’ Luisa fissò le cose e le portò nella camera da letto, anche qui un ampia vetrata dava sul lago, poi tornò in soggiorno, aprì il frigo e prese da bere mentre la notte avanzava all’esterno. Trovò qualcosina da cucinarsi mentre l’orologio segnava le 21… due ore dopo l’appuntamento pensò Luisa, e nessuno è arrivato, andiamo fino in fondo, se non arriva me ne vado. Si diresse verso la camera, accese le candele e guardò fuori dalla finestra, la luna piena era splendida riflessa sulla superficie del lago accompagnata ma milioni di stelle, era un così bello spettacolo, poi si diresse al letto sdraiata si bendò i due nastri di raso a coprire il seno. Passarono alcuni minuti ma nulla cambiò, Luisa si mosse per alzarsi ma due labbra s’incollarono alle sue bloccandola, un lungo lento bacio sensuale si accese, le labbra si staccarono e una voce profonda e eccitante sussurrò Dove te ne vai principessa? Vuoi fuggire dal tuo regno?
Luisa si sorprese, non l’aveva sentito arrivare, non lo sentiva nella stanza, ma lui poteva vederla e sentirla, i nastri stavano lasciando il suo corpo, mentre lui le spostava le braccia verso l’alto, lo sentì mentre le legava i polsi al letto, poi più nulla. Luisa mosse la testa per cercare di percepire qualcosa, i sensi tesi al massimo, ma sempre nulla. Aprì la bocca per dire qualcosa ma un sssshhh da un angolo la zittì poi nulla, di nuovo la paura di essere abbandonata lì con i polsi legati al letto. Un dito, sì è un dito, delicato che percorre la gamba dal piede verso il ginocchio e poi su verso l’inguine, un leggero sospiro sfugge dalle labbra di Luisa, il dito prosegue verso l’alto sul ventre e poi sul seno, la gola e infine le labbra Luisa cerca di baciare quel contatto con M, ma si stacca appena tenta. Un nuovo contatto sul collo, umido, caldo, il fiato solletica la pelle, la sua dolce lingua la sta accarezzando, si Luisa pensò, è la lingua, le solletica il collo poi scende sul seno, ci si perde, solletica i capezzoli col fiato caldo, li lecca avidamente con la lingua, Luisa lo sente spostarsi da uno all’altro, poi sente la mano impossessarsi del capezzolo destro tirarlo dolcemente mentre il sinistro è tra le labbra dell’uomo succhiato avidamente e poi tirato delicatamente tra i denti. Luisa è persa nel piacere, dolore! Improvviso ai capezzoli mentre lui li stinge tre le dita tirandoli e lasciandoli subito dopo per tornare a leccarli avido, nuovamente il picare si muove in Luisa, geme e nuovamente dolore il capezzolo destro stretto tra i denti di lui, trattenuto in questa morsa, Luisa cerca di ribellarsi ma sente ancora più dolore finché lui non la lascia, sente la sua voce: stai buona o sentirai male davvero come hai appena sentito e di più. Luisa è eccitata e spaventata ma basta una sua mano a sfiorarle delicata la fica in fiamme per il piacere a farle scordare tutto, la lingua sul seno mentre le dita di lui si muovono esperte sul suo piacere.. un gemito di piacere le sfugge dalle labbra, lui sparisce, poi Luisa sente un contatto freddo stringerle i capezzoli e la sua voce: queste li terranno buoni, ora allarga bene le gambe mia puttanella che voglio farti sentire come si usa la lingua.
A queste parole le gambe di Luisa si spalancano autonomamente nuovamente la sua voce: sei una cagnetta in calore guarda come coli e mi dai subito la fica fradicia da troia che hai, mentre dice questo le lega le caviglie al letto…. silenzio…nessun contatto,Luisa sente solo la fica esposta a M e stringere i capezzoli, fa quasi male. Un nuovo contatto le mani di lui sulle tette tolgono le mollette che stringevano i capezzoli, gemiti di piacere e dolore fuoriescono dalle labbra di Luisa, poi sente la lingua bagnata di lui leccarle la fica facendosi strada verso il clito, lo cerca, lo lecca lentamente poi veloce, alterna, lo succhia tra le labbra mordendo delicato, a Luisa sembra di impazzire portata al massimo del piacere, sente le sue dita cercare la strada ed entrare nella fica fradicia due dita, poi tre, poi quattro, Luisa sente la sua voce: vuoi essere piena di me non è vero? E subito un gemito di piacere di Luisa si trasforma in un sì… lo sente, le dita di lui si fanno strada dentro di lei scopandola spingendo sempre di più, sente anche il pollice cercare di farsi strada, è stretta per la mano ma lui insiste spinge, fino alle nocche Luisa cerca di dirgli che è troppo stretta per la mano ma lui aumenta la forza e spinge tutta la mano dentro fino al polso Luisa grida misto di piacere e dolore mentre M si muove dentro di lei e le sussurra ora sei piena di me nella fica, tela sei fatta sfondare da una mano troia Luisa cerca di ribattere ma appena pare bocca si trova un cazzo di gomma in gola mentre lui le dice: succhia puttana lo so che ti piace, Luisa sente la gomma tra le labbra e non può fare altro se non quello che le dice lui, mentre sente la fica in fiamme con la mano di lui dentro che si muove, il piacere prende nuovamente il sopravvento, si sente gemere. M estrae la mano fradicia di umori e la spalma sul culo di Luisa, cerca di dire qualcosa ma con quel cazzo in bocca è impossibile.
Il buchino viene presto violato da un dito, mentre un altro si fa strada è stretto Luisa lo sente quasi dolere mentre M inizia a scoparglielo con le dita, la sua voce riempie nuovamente la stanza: lo voglio bello largo questo buco lo sai vero troia? Ci deve passare il mio cazzo! Detto questo le dita di lui spariscono e Luisa sente la sua cappella spingere per entrare, in un colpo di reni M spinge la punta nel culo di Luisa, altre due spinte ed è tutto dentro, Luisa si sente aperta da quel cazzo tanto agognato, mentre quello in gomma lascia la sua bocca per infilarsi in un solo colpo nella figa. Sentiti sei così aperta che ci balla questo cazzo, e così dicendo lo muove, Luisa lo sente che la fotte sempre più veloce, mentre sta per venire, Luisa si muove assecondando i colpi di lui mentre la sua voce la eccita ancora di più espone completamente la fica e il culo a quell’uomo che la sta facendo godere mentre un urlo di liberazione esce dalla sua bocca. M lascia che si calmi, la libera dal letto ma le impone di non togliere la benda, poi le sussurra: non è ancora finita Luisa si volta verso di lui come se lo potesse vedere ma poi le sue forti mani la girano mettendola a gattoni, la mano di lui si muove nuovamente sulla sua fica mentre con l’altra mano le infila il cazzo finto nel culo, Luisa geme ancora per il piacere mentre lui le dice: voglio che nella tua fica da puttana la mia mano ci stia comoda al caldo, devi potermela scaldare quando voglio capito troia?…nuovamente le nocche che sbattono, una spinta più forte e la mano entra mentre le braccia di Luisa cedono per la spinta. M si muove con la mano in lei aspettando che si abitui alla sua presenza poi piano esce, entra nuovamente ed esce, la scopa con la mano e Luisa gode di questo, sente che sta per venire di nuova ma M le parla, non così presto… sente che lui si stacca, stai lì ferma buona. Sente dei rumori poi lui torna, nuovamente la sua voce: ora vediamo se quel tuo buco di figa ha capito bene, Luisa si chiede cosa intenda fare poi sente freddo alla fica mentre lui le infila nuovamente la mano e le dice: l’ho infilata nel ghiaccio per vedere come me la scaldi, sente che la mano di lui la lascia per poi rientrare, brava cagna la sai scaldare bene la mano, ora girati!
Luisa si gira e lui la spinge vicino al muro dove ci sono due vibratori ad attenderla, glieli fa infilare e poi la sua bocca vicina all’orecchio: fammi sentire come una puttana della tua specie succhia il cazzo.
La mano di lei cerca il suo cazzo che le viene sbattuto in faccia, la lingua di Luisa lo cerca, inizia a leccarglielo lentamente sulla punta, cercando il punto più sensibile, lentamente scende con la lingua fino alla base e poi risale lenta sensuale, lecca nuovamente la cappella, alternando dolci colpettini a lente lunghe leccate. Bagna le labbra e lentamente avvolge la cappella mentre la lingua continua a leccarla in bocca, i gemiti di M iniziano a farsi sentire mentre Luisa si sofferma a succhiargli la cappella, lasciandola uscire dalle labbra per poi accoglierla nuovamente.
Lascia il cazzo scendendo verso le palle, inizia a leccarle seguendone il profilo mentre una mano s’impossessa del cazzo e lo sega, Luisa sente il sapore si M misto al suo nella sua bocca mentre i vibratori le danno piacere nella fica e nel culo. La lingua si muove sulle palle, le lecca e le succhia, per poi scendere ancora verso il buchino, lo trova con la punta della lingua ed inizia a leccarlo avidamente, la voce di lui la raggiunge eccitandola: mmmmm sei una brava puttana, lecchi bene come buna brava cagnetta in calore.
Luisa continua a leccarlo stuzzicandolo per poi risalire sul cazzo, lecca la punta la succhia scendendo sul cazzo, lentamente lo prende tutto in bocca fino in gola, Luisa inizia a muoversi con le labbra ben incollate al quel cazzo fin quando non sente una mano di lui appoggiarsi sulla sua testa e il suo cazzo muoversi sempre più a fondo e veloce, sente M ansimare sempre più rapido prima di venirle copiosamente in gola. Luisa ingoia subito il succo di quel fantastico cazzo ancora prima che la voce di lui la raggiunga… sei stata brava principessa, e hai già ingoiato.
Luisa sente la lingua di lui sulle sue labbra per poi entrare tra le sue labbra e baciarla in un caldo bacio poi di nuovo la sua fantastica voce: togli la benda fra 5 minuti metto un timer quando suona toglila, ti lascio una lettera
Luisa vorrebbe protestare ma non sa come, con quali parole, resta solo ferma sul letto mentre lui le dice: ci rivedremo presto non temere
Il tempo passa, il timer suona, Luisa leva la benda che non le ha permesso di vedere l’uomo che l’ha fatta godere, su un comodino una busta con una lettera…legge:
‘dolce puttanella mia, principessa del mio letto, sei fantastica come ti avevo immaginata dal primo giorno che ti ho vista in ufficio, non hai mai parlato molto con me ma da lunedì penso che cambierai idea, voglio che vieni in ufficio senza mutandine, le tue di questa sera me le porto via come souvenir, a luendì mia piccola puttanella

tuo Massimilano

ufficio 2 corridoio A ti attendo alla pausa’

 

La sveglia sul comodino sta suonando, i suoni arrivano lontani mentre lentamente ci si sveglia. Luisa apre gli occhi e fissa l’ora: 6.30, ora di alzarsi pensa mentre esce da sotto il piumone, l’appartamento è freddo dopo la notte e Luisa si dirige svelta in bagno per una doccia bollente, l’acqua inizia a scorrere sulla pelle dorata, mentre i pensieri vagano agli ultimi giorni vissuti.

Un nome, questo risuona sempre più nella mente di Luisa, Massimiliano…non ricorda bene il suo aspetto, in ufficio non si sono quasi mai parlati, ma ricorda bene come le ha fatto vivere gli ultimi giorni; pensa a quell’ultima lettera, l’imbarazzo di andare in ufficio senza slip….

Luisa esce dalla doccia si asciuga veloce e va verso l’armadio, da una sbirciata al tempo fuori, sole, si mettiamo il completo bianco pensa mentre sceglie gonna e giacca abbinate color panna, una dolcevita leggera da indossare sotto,reggiseno, calze, Luisa fissa gli slip, poi sceglie un perizoma bianco in pizzo, con “filo interdentale” annesso e si fionda in macchina.

 

Ore 8.00

 

Il cartellino scorre nella fessura e il classico bip conferma l’entrata in ufficio, Luisa si dirige dritta nel suo posa la borsa nell’armadio e si mette al PC, nemmeno il tempo di accendere e l’icona della mail aziendale lampeggia, la freccetta del mouse è già lì, clik…la finestrella si apre:

 

1 messaggio: Massimiliano ufficio 2 corridoio A

 

Luisa apre il messaggio timorosa

 

“Mi piace questo tuo completino ti esalta il culo fantastico che hai, aspetto di giocarci tra qualche ora, non ritardare”

 

Poche parole ma Luisa si sente già osservata da lui in ogni singolo movimento che fa, ogni respiro.

Un nuovo lampeggio, icona nuovamente splende, Luisa timorosa va ad aprire il messaggio, aspettandosi un messaggio di Massimiliano, quando realizza che è del capo che le chiede di andare da lui per i soliti carteggi finalmente si tranquillizza e riprende la solita vita d’ufficio. I saluti con i colleghi degli uffici vicini, il ragazzo delle macchinette sempre gentile e carino, e l’ufficio del boss, maledettamente lontano e per andarci bisogna passare per il corridoio A. Luisa si avvia guardando i numeri sulle porte, trova la porta che cerca il 2 inciso nella porta in ottone e sotto il nome Massimiliano F., la porta è chiusa anche se Luisa la vorrebbe aprire dare un volto al suo piacere, poi un richiamo dalla segretaria del capo dal fono del corridoio e svogliatamente Luisa lascia questi ultimi pensieri. La mattinata trascorre tranquilla senza più interruzioni, Luisa sta per spegnere il PC prima della pausa pranzo quando vede l’icona lampeggiare con il disegno della busta, apre il messaggio: è di Massimiliano

 

“la chiave del mio ufficio è vicino al contenitore dell’acqua, ti lascio un tramezzino da mangiare, io esco a pranzo con i colleghi, quando torno ti voglio trovare lì sulla sedia che da le spalle alla porta già bendata”

 

Lo stomaco di Luisa protesta al pensiero di un solo tramezzino dopo la mattinata trascorsa senza colazione, spegne il PC e si avvia all’ufficio di Massimiliano, apre la porta e divora quello che lui le ha lasciato, vicino al piatto trova una benda, Luisa la guarda come in aria di sfida per poi cedere e indossarla. Il buio la avvolge e il tempo si dilata, minuti secondi non si contano più; la mente di Luisa si proietta su ciò che le sta per succedere.

Sente la porta che si apre la sua voce che saluta i colleghi, la porta si richiude alle sue spalle, e poi le sue mani fredde sul suo collo caldo, le dita che la accarezzano, le sue labbra calde e morbide che la sfiorano, Luisa inizia a sciogliersi a quei contatti. Le labbra di Massimiliano sono vicine al suo orecchio, Luisa sente già un lago tra le cosce desiderosa di molto altro, poi la sua voce bassa sensuale, “vediamo se hai fatto tutto come ti ho detto” e le mani di lui che le schiudono la giacca scendono sul suo corpo per alzarle la gonna. Nella mente di Luisa si accende un campanello, sa che non ha fatto come avrebbe dovuto, le mani di lui le sfilano la giacca e la dolcevita facendo attenzione a non toglierle la benda; poi oltrepassa la gonna facendole levare i collant. Sciaf, arriva netto senza preavviso in pieno volto, una lacrima scende dagli occhi di Luisa, e tenta di parlare “so che non avrei dovuto, ma faceva freddo, e poi m’imbarazza, e siamo in ufficio, e poi quasi non si vede…..” la sua voce è tremolante, attende un segno di Massimiliano, un contatto, il suono della sua voce, ma nulla, Luisa pensa che se ne sia andato e muove le mani per togliersi la benda, ma lui è lì ed attende come un predatore osserva la sua preda un nuovo schiaffo colpisce Luisa, poi le sue forti mani le afferrano i polsi legandoli dietro la sedia, la sua voce la raggiunge fredda “se ti muovi ne paghi le conseguenze” Luisa registra il messaggio ancora prima di comprendere le parole, le sue mani le aprono le gambe le fa passare sopra i braccioli immobilizzandola così, completamente esposta a lui. Lo sente armeggiare con qualcosa, sente che i fili del perizoma vengono tagliati e poi le viene sfilato, sente le mani di lui tirarle fuori il seno dal reggiseno, strizzarglielo facendole male, Luisa prova a sottrarsi alla presa senza successo, inizia a lamentarsi che le sta facendo male, “per favore perdonami, non succederà più.. ahi..mi stai facendo male….ti prego basta.”

Le mani di lui la lasciano, Luisa si solleva un po sicura di essere stata ascoltata e prova a parlare di nuovo:” potresti slegarmi e lasciarmi andare, farò tardi al mio ufficio…” attende, attende una risposta, qualcosa si posa sulle sue labbra, una mano di lui le tappa il naso, Luisa è costretta ad aprire la bocca per respirare, si rende conto che lui non aspettava altro e le infila una ball gag in bocca e gliela blocca bene dietro la testa la sua voce tagliente la raggiunge “non permetterti di parlarmi così cagna, non puoi parlare, e ora vediamo se protesti ancora” le sue mani nuovamente sul suo seno, lo tasta lo strizza facendole sempre più male, Luisa prova a protestare, ma si sentono solo suoni soffusi mentre la sua saliva inizia a fuoriuscirle dalle labbra. Poi un nuovo contatto, sente la sua lingua leccarle il seno piacevolmente, soffermarsi sui capezzoli che lentamente s’inturgidiscono, le dita di lui le sfiorano la fica, un breve contatto, poi uno schiaffo la colpisce, lì dove è più vulnerabile e la voce di lui che le riempie la mente “senti come sei bagnata, sei solo una troia, guarda come sbavi per godere, sei una lurida cagna in calore” le dita di lui vanno sul suo clito, inizia a torturarglielo dolcemente Luisa si perde in quel piacevole contatto, le parole di lui ancora nella sua mente che vorrebbe opporsi ma non riesce, il piacere è troppo, sente la mano di Massimiliano sulla sua fica che si bagna sempre di più, inarca il bacino mentre sta per venire, sente che si bagna in un lago di piacere mentre la mano di Massimiliano la lascia poco prima di venire…Abbandonata, così si sente Luisa, godendo senza realmente godere, poi sente la mano di lui trafficare sulla sua fica infila tre dita in un colpo solo, Luisa sobbalza per la penetrazione così dura, ma Massimiliano aggiunge subito un altro dito, poi sente che chiude la mano, spingendo per entrare con tutta, Luisa vorrebbe ribellarsi, sente che i tessuti cedono alla forzatura di quella mano, mentre le nocche passano entrando in lei un urlo di dolore le resta in gola. “Ti avevo avvisata che avresti sentito male se ti fossi ribellata e hai continuato a muoverti, questo è quello che si meritano le cagne come te!” la voce di lui è tagliente mentre esce rapidamente con la mano, Luisa si china in avanti per quanto possibile cercando di ripararsi, una mano di Massimiliano la prende per la gola mentre sente le sue labbra vicino all’orecchio “ora mi tengo i collant e la dolcevita il perizoma te lo infilo nella fica così forse ti tiene asciutta, ti slego non togliere la benda prima che sia uscito, ti aspetto qui alla chiusura, se non mi obbedisci sai che succede…non fiatare”

Luisa sente che le infila qualcosa nella fica e viene liberata, poi la porta alle sue spalle che si apre e si richiude, toglie la benda con le lacrime che rigano il volto, vorrebbe finire tutto qui, ma sente che non può fare a meno di lui, sa che quello che è successo è solo colpa sua. Si sistema come può indossando la giacchetta sulla pelle nuda, la gonna scende al suo posto ed esce tornando al suo ufficio, entra accende il PC

 

1 messaggio: Massimiliano ufficio 2 corridoio A

 

“ore 19.00 ricorda, entra e spogliati completamente nuda, sai che posso portarti dove nessuno ti ha mai portata, non deludermi più”

Lo sguardo di Luisa va in basso a destra, l’orologio segna le 16, solo tre ore per essere di nuovo nelle sue mani…..

La confusione dell’ora d’uscita movimenta l’ufficio, Luisa si trova davanti all’ufficio numero 2 timorosa di quello che troverà, lenta apre la porta, la voce di lui la raggiunge subito: ‘entra pure appoggia i vestiti sulla sedia di oggi e stenditi sulla scrivania, l’ho già sgomberata’
Lo sguardo di Luisa vaga per l’ufficio alla ricerca di lui mentre un passo dietro l’altro raggiunge la sedia, lo vede in un angolo che la osserva, è la prima volta che lo osserva davvero, abbronzato nonostante il freddo, capelli scuri corti messi in piega con il gel, occhi azzurri, come il ghiaccio, e un fisico niente male, frutto di ore di palestra pensa mentre si trova nuda di fronte a lui. Si stende sulla scrivania come le ha detto e la sua dolce voce le riempie la mente: ‘noto che hai deciso di obbedire, vediamo quanto hai intenzione di fare la brava…’ Luisa nota un sorrisetto sulle sue labbra, mentre le mani calde iniziano a sfiorarle la pelle dal piede sale lungo la gamba, la coscia leggera, Luisa non resiste dal divaricare un po le gambe, a qual gesto sente Massimiliano ridere ‘allora è vero che sei solo una puttana in calore, guarda come ti apri già a me, visto che ci tieni apri per bene queste cosce da vacca’ e così dicendo sculaccia Luisa sulle cosce mentre le apre.
Luisa si sente una vera troia, ma lui è in grado di farle fare cose che non pensava di poter fare, sente le mani di lui colpirla, un leggero dolore ai fianchi ma non si ribella, ‘vedo che stai iniziando a capire, ora sentiamo il dolce fiorellino della tua fica come sta’, Luisa sente la mano di lui aprirle le labbra mentre appoggia la mano e la passa completamente passando sul perizoma ancora ben dentro; ‘sento che sei ancora bagnata, ora voglio che vai a lavarti e ti asciughi per bene, voglio sentirla asciutta come non è mai stata, ma prima togliamo quell’insulso pezzo di stoffa da dov’è’ e così dicendo prende un pezzo di stoffa che esce dalla fica e tira velocemente fuori il perizoma, Luisa sente lo strappo e si siede per il colpo, gli occhi di lui la osservano, Luisa vorrebbe protestare ma abbassa lo sguardo e si dirige verso il bagno dell’ufficio, riesce a lavarsi ed asciugarsi in qualche modo per poi tornare di la. Nemmeno il tempo di rientrare che lui la afferra e la sbatte a 90 sulla scrivania, una mano sulla testa di Luisa la blocca in quella posizione esposta alla mercé di Massimiliano, mentre l’altra sua mano controlla se ha fatto un buon lavoro, le dita passano sulla fica trovandola asciutta, mentre risale verso il culo, trovandolo ancora umido per la recente detersione, Luisa sente la mano di lui lasciarla per tornare sul suo culo con uno sculaccione, sente la mano di Massimiliano stamparsi sulla sua pelle e le sfugge un gridolino di dolore ‘non sei nemmeno in grado di asciugarti abituata come sei ad essere fradicia, ora ti sculaccio per bene ogni parte ancora bagnata’ e così detto Luisa sente la mano di lui scendere ancora sul suo culo come se mirasse sempre allo stesso punto, un colpo dietro l’altro, prima da una parte e poi dall’altra, Luisa non riesce più a sopportare quella tortura e inizia a supplicare di fermarsi, Massimiliano la colpisce ancora come se nemmeno la sentisse, poi si allontana da lei, Luisa resta ferma con il sedere in aria, lo sente caldo e le fa male. Sente Massimiliano dietro di lei, le fa allargare le cosce e le passa un dito nella fica mentre le bacia il collo, la sua lingua le sfiora le pelle, Luisa accoglie con piacere quel contatto, Massimiliano le appoggia le labbra alla schiena e scende con lunghi lenti baci fino al suo culo, iniziando a leccarlo, Luisa inizia a gemere per il piacere che quella lingua le sta donando, poi sente la voce di lui leggermente divertita ‘ricordi cosa ho detto?’ Luisa timorosa chiede cosa ‘che avrei sculacciato ogni parte ancora bagnata…. e la tua fica si è bagnata’ a quelle parole Luisa cerca di sfuggire ma lui la blocca alla scrivania e la sua voce ritorna ‘ora devi stare ferma con la gambe bene aperte e la fica in mostra verso di me, se ti ribelli sai cosa ti accade’
Luisa sente la mano di Massimiliano accarezzarla nuovamente tra le gambe, poi un colpo improvviso, un urlo le esce dalle labbra, la mano di lui ancora appoggiata la massaggia alleviando il dolore, poi un nuovo colpo un nuovo urlo, Massimiliano la colpisce ancora le gambe di Luisa cedono e lui è lì pronto ad afferrarla, rimetterla in posizione, si appoggia a lei con tutto il suo corpo, Luisa sente che si abbassa i pantaloni e il suo cazzo appoggiarsi al culo, ‘dimmi che lo vuoi, dimmi che vuoi che ti apra’ Luisa apre la bocca ma il dolore al culo e alla fica si fanno sentire, le parole le restano in gola, riprova un’altra volta:’ desidero il tuo cazzo, lo voglio che mi apra i miei buchi’ la parole le escono quasi automaticamente, mentre sente Massimiliano spostarsi mentre la dice: ‘girati puttana e succhiami come mai hai fatto, fammi godere con la tua bocca e non ti tocco la fica e il culo’ Luisa si gira immediatamente e s’inginocchia fra le sue gambe, guarda per la prima volta quel cazzo, abbastanza lungo e grosso, le vene si notano lungo l’asta, mentre la cappella lucida spicca gonfia di voglia, la lingua si muove automaticamente verso quella visione, inizia a leccarlo solo sulla punta, dolcemente, stuzzicandolo nel punto più sensibile, scende con la lingua sull’asta e risale appoggiandola completamente, bagna quel cazzo con la sua saliva mentre una mano alla base lo stringe tra le dita ed inizia a muoversi su e giù. Luisa sente i sospiri di piacere di Massimiliano giungerle alle orecchie quando sposta le sua bocca sulle palle di lui
leccandole e succhiandole, mentre una sua mano la spinge più giù a leccargli il culo. Luisa sente il suo sapore sulla lingua mentre gioca con la lingua dando lente leccate, girandoci attorno, poi la voce di lui:’ succhia troia, succhiami il cazzo’ la bocca di Luisa si muove a quelle parole risalendo lungo l’asta e posando la labbra sulla cappella, le dischiude lentamente e le fa scorrere sul cazzo, stringe leggermente le labbra attorno all’asta iniziando a muoversi su e giù sempre più rapida fino a quando non si sente inondare la gola dalla sborra calda di lui che le sussurra ‘ingoia tutta da brava, voglio il servizio completo’, Luisa ingoia tutto mentre lui la sposta alzandosi e rivestendosi. Luisa resta sul pavimento a fissarlo, non sa cosa fare, ‘rivestiti, non voglio rivederti fino a quando non lo deciderò, sei una brava cagnetta, ricorda di venire sempre in ufficio senza slip e in autoreggenti, voglio avere i tuoi buchi sempre disponibili’ detto questo Luisa vede Massimiliano chinarsi verso di lei, le da una pacca sul culo ancora sofferente la bacia dolcemente su una guancia e le sussurra:’ questa sera non ti scorderai di me’ prima di sparire fuori dalla porta.
Luisa non capisce quelle parole, sicuramente non poteva dimenticare presto Massimiliano, e non avrebbe mai potuto, si riveste e sente la stoffa ruvida della gonna sfregarle la pelle ancora arrossata e irritata dal culo, improvvisamente comprende quelle ultime parole, solo camminando il movimento della stoffa le da maledettamente fastidio, si mette in macchina desiderosa più che mai di un bagno, ma la cosa che più preoccupa Luisa è quando avrebbe potuto finalmente rivedere Massimiliano.

Continua….

per commenti su questo e gli altri racconti ci sono su msn yshadowy@hotmail.it sono i miei primi racconti, spero vi possano piacere

 

Entrare in ufficio era una dolce tortura per Luisa sapendo che Lui lavorava lì e che non poteva vederlo ne sentirlo, soprattutto tutte le volte che andava dal capo e doveva passare davanti a quella porta. Pensava a come tutto era iniziato, un’innocente chat, un nick come un altro, semplice, solo una lettera M. Avevano iniziato a parlare, lui la capiva, la faceva ridere, poi aveva osato e il gioco come l’aveva chiamato lui era iniziato. Luisa non si era mai sentita così, come la facevano sentire le attenzioni che lui le dava, i nuovi piaceri a cui si stava scoprendo, poi la decisione di incontrarlo, la serata nella sua casa al lago… come aveva goduto in quei momenti; e poi l’ufficio, aver disobbedito alle sue semplici richieste, sentirsi sua, una proprietà da usare che non aveva fatto il suo dovere. Poi Massimiliano era sparito, non la voleva più rivedere finché non avesse deciso il contrario, e allora quella porta era diventata un attrazione, tutte le volte gli occhi si posavano sulla sua superficie sperando di poter intravedere quel corpo che le era stato permesso solo una volta di poter vedere.

Passare ancora una volta nel corridoio A, l’ufficio 2 che le passa a fianco mentre con gli occhi guarda la porta, e poi in fondo l’ufficio del capo, Luisa entra spedita come sempre, uno sguardo vago all’ufficio del grande capo per poi posarsi come sempre su quella figura bassa e fin troppo extralarge del capo; ma quella volta lo sguardo si fermò prima, seduto ad una sedia c’era qualcuno, Luisa poteva solo vedere la nuca, ma era certa fosse Lui.

Mille domande s’affacciarono alla sua mente, ora come avrebbe fatto? Lui non la voleva vedere e ora erano nella stessa stanza, se lei evitava il suo sguardo sarebbe bastato? Se fosse rimasta più indietro si lui sarebbe stato meglio? Non sapeva più che fare mentre sentiva la voce del capo invitarla a entrare. Luisa si fermò prima della sedia di lui, spostò la sedia offertale dal capo in modo da stare dietro alla sedia su cui non voleva posare lo sguardo. Il capo la guardò accigliandosi e iniziò a spiegare un nuovo progetto per aumentare la collaborazione fra colleghi e la produttività dell’azienda, in modo da conoscersi meglio, per questo il prossimo fine settimana sarebbero stati divisi tutti a coppie e a spese dell’azienda trasferiti in un albergo. La mente di Luisa andò subito al fine settimana che avrebbe trascorso con lui, pensò con timore e piacere a cosa le avrebbe potuto far fare, mentre il capo continuava nella spiegazione “sarete trasferiti venerdì sera alla chiusura due pullman vi aspetteranno all’uscita per portarvi all’albergo al mare, qui vicino, portate le valigie la mattina e saranno preparate a bordo in modo da velocizzare la partenza, il capo vendite Massimiliano ha chiesto espressamente di lei, e mi ha convinto dicendomi che c’è già un buon feeling collaborativo tra i vostri uffici, ora potete andare… ah Luisa, avverta lei i suoi colleghi del corridoio C, andate”

Luisa si alzò immediatamente ed evaporò dall’ufficio alla velocità della luce, per non farsi vedere da lui, pensando al prossimo fine settimana. Arrivata al suo corridoio fece il giro degli uffici per avvisare i colleghi e poi tornò al suo piccolo antro, finendo tranquillamente la giornata lavorativa.

La sera a casa prese la valigia, e restò a guardare l’armadio pensando a cosa prendere per par piacere a Massimiliano; al mare avrebbe fatto caldo pensò, soprattutto con le giornate di sole che si stavano aprendo. Prese due vestitini molto aderenti che le valorizzavano le forme, un paio di jeans, una maglietta, due reggiseni, il cassetto degli slip lo sorvolò quasi senza farci caso, prese un costume intero e un due pezzi, scarpe col tacco, ciabatte, infradito per la spiaggia, kit per il bagno, si fermò ad osservare i vari mucchietti sul letto prima di mettere tutto in valigia e pensò: si vede che è la valigia di una donna, non ci muoviamo senza mezza casa in valigia, spero ci sia tutto.

Venerdì mattina una catasta di valigie aspettavano di essere caricate sui pullman mentre Luisa entrava in ufficio per l’ultimo giorno, prima del fine settimana di collaborazione. La giornata trascorre tranquilla, poi a pochi minuti dalla chiusura un messaggio da Massimiliano: “appena sali prendi posto sul pullman vicino al finestrino e tieni per me il posto accanto al tuo, sarà un fine settimana delizioso!” Luisa fissava quelle ultima parola, cosa intendeva? Non avrebbe potuto comunque fare nulla, scese in ascensore e prese posto sul pullman assegnato, c’era solo un posto a metà dove i sedili erano liberi entrambi, si sedette ed attese. Lo vide arrivare con i colleghi mentre ridevano assieme, Luisa sentì sciogliersi solo vedendolo, alcuni colleghi lo seguirono e presero posto attorno a loro mentre Lui s’accomodava al suo fianco, Luisa sentì la sua mano posarsi sulla coscia nuda, e salire accarezzandola, sollevandole la gonna e scoprendola quasi completamente; la mano di Luisa si mosse per fermarlo, ma appena si mosse lui strinse la presa sulla coscia facendole quasi male, e lei si bloccò.

I pullman si avviarono, lui l’aveva solo toccata, senza dire una parola, solo la sua mano sulla sua coscia così vicina al suo piacere, si avviarono in autostrada diretti verso il mare, le mani di lui si mossero abbassando la sua scollatura e mostrando lo smile del seno, e accarezzandolo da sopra la stoffa della maglietta la guardò sorridendo, Luisa ricambiò il sorriso imbarazzata, Massimiliano le parlò:” tutto bene Luisa?” era la prima volta che la chiamava per nome pensò mentre rispondeva:” si, abbastanza sono solo un po imbarazzata potrebbero vedere” lo sguardo di lui cambio leggermente, Luisa capì di aver fatto un danno mentre lui rispondeva: “non devi quando stai con me, non ti esporrei mai a pericoli inutili” la fece girare verso il finestrino completamente, lasciano che lui le posasse le mani sul culo e risalisse sui suoi fianchi, sentì la mani di lui prendere la scollatura e tirare verso il basso lasciando che il seno uscisse, “così nessuno ti vede da qui” rispose e poi aggiunge con un sussurro: ”solo qualche camionista, sentiti onorata zoccola di entrare nelle loro fantasie mentre verranno pensando alle tette di una troia” Luisa vide chi dalle macchine alzava lo sguardo mentre il pullman sorpassava, sia i camionisti che apprezzavano le sue tette, e chiese: ”posso girarmi?” Massimiliano subito rispose:”alla prossima uscita, arrangiati” Luisa si sentì sollevata, poi lesse un cartello: prossima uscita 5km, un eternità penso in quella posizione. La mano di lui s’insinuò nella cintura, nella sua gonna sfiorandole la pelle del culo, mentre dopo l’uscita Luisa si girò seduta bene sul sedile e sistemandosi la maglietta, guardò la scollatura, troppo su pensò abbassandola, lasciando che parte del seno si scoprisse, lui sorrise, un attimo, Luisa pensò di averlo solo immaginato. I pullman imboccarono l’uscita, e poi una stradina un po dissestata, la sua mano salì lungo la coscia, posando il mignolo sulla sua fica, Luisa si ritrasse brevemente a quel contatto per poi tornate composta, sentì ad ogni buca, ad ogni dosso, quel piccolo contato accarezzarla torturandola dolcemente, pochi km ed arrivarono al hotel, lasciarono i pullman e presero possesso delle valigie guardando la struttura che si ergeva su di loro, un hotel di 7 piani nel nulla, una lunga spiaggia di fronte e un bosco di pini marittimi alle spalle, entrarono e la receptionist gli avvisò che erano gli unici ospiti che l’albergo era a loro completa disposizione, sarebbero stati sparsi per le varie stanza, i vari capi avrebbero avuto diritto alle suite che si trovavano agli ultimi piani. Luisa pensò fosse uno spreco, in tutto il personale contava circa 100 persona, almeno quello che era stato selezionato per quel fine settimana, e i capi erano solo 4, Massimiliano, Luca, Elisa e Andrea. Massimiliano arrivò con la chiave e salirono in ascensore al settimo piano, aprendo la suite che dava sul mare, posarono le valigie e Luisa si diresse immediatamente verso la balconata godendosi lo spettacolo, notò che c’erano delle sdraio e una vasca idromassaggio nel pavimento, rientrò notando che non era una suite ma un piccolo appartamento con tanto ci cucina se avessero voluto preparare qualcosa da soli, il soggiorno aveva un caminetto in un angolo, tappeti bianchi e divani ampi e comodi dello stesso colore che illuminavano la stanza, una stanza con letto a baldacchino dava sul fianco della spiaggia e una parte di bosco, mentre l’altra stanza con ampio letto dava sulla spiaggia con un ampia vetrata, il bagno era enorme pensò Luisa, tutto in marmo, ceramica bianca e finiture in oro. Massimiliano la chiamò: “Il capo mi ha dato carta bianca, noi capi possiamo fermarci qui quanto vogliamo, questo significa che possiamo stare assieme solo due giorni o molto di più, il progetto è già pronto c’è stato chi ci ha già lavorato per me, quindi ho intenzione di rilassarmi, e tu farai tutto quello che devi per accontentarmi, voglio sentire la tua voce solo se te lo chiedo, io dormirò nell’ampia stanza mentre te per questa notte dormirai su di un divano, quando ci troviamo soli devi restare nuda davanti a me, voglio ammirare lo spettacolo del tuo corpo da puttana, ora spogliati, la tua valigia è sequestrata, sceglierò che cosa dovrai metterti, ho portato dei vestitini adatti a te non temere. Su spogliati, mostrati a me!” così dicendo Luisa si sentì sempre più in trappola, se fosse stata buona forse sarebbe tornata in ufficio lunedì, ma non sapeva cosa aveva intenzione di fare Lui, come l’avrebbe vestita, mentre pensava a questo si spogliò completamente. Massimiliano le si avvicinò abbracciandola, stringendola tra le braccia, Luisa sentì il suo cazzo duro dietro i pantaloni mentre Lui cercava la sua bocca da baciare, la sollevò tenendola per il culo, Luisa fu costretta ad aggrapparsi a lui per non cadere, le sue labbra la lasciarono e le sussurrò:”non devi temermi, quando sei con me sei al sicuro, dovrai fare solo tutto quello che ti dico” e la sua lingua si posò sul suo orecchio seguendone il profilo, Luisa iniziò ad eccitarsi sentendo il cazzo di Massimiliano appoggiato a lui , le sue forti mani sul culo e il seno premere sul suo petto nudo, mentre la lingua l’esplorava l’orecchio, la posò sul divano scendendo con le labbra sul seno leccandolo dolcemente stimolando i capezzoli mentre scendeva lento con la lingua, Luisa stava già impazzendo per quella lingua, aprì le cosce aspettando qualche commento da Lui, che non arrivò, sentì solo la lingua seguire l’inguine scendendo e risalendo, prima da un lato, poi dall’altro, senza sfiorarle la fica, sentiva la lingua avvicinarsi alla sua apertura per poi allontanarsi in una dolcemente tremenda tortura, Luisa si sentiva un lago, le mani di lui la tirarono meglio a se mentre posava la lingua in una lentissima leccata dal basso verso l’alto e facendo gemere Luisa di pura estasi.

Luisa sentì la sue labbra afferrarle il clito dolcemente stringerlo, succhiarlo, facendola impazzire mentre sentiva due dita entrarle piano ed iniziare a scoparla, si sentiva sobbalzare sotto i colpi della sua mano mentre gemiti sempre più forti le uscivano dalle labbra, sentì che le dita aumentavano riempiendola bene e la lingua la leccava sempre più veloce, Luisa inarcò il bacino offrendosi completamente a quel piacere mentre godeva e ancora godeva, lo vide rialzarsi e baciarla sulle labbra mentre sentì il cazzo di lui duro strusciarsi su di lei, passare sulla fica fradicia, dal clito al culo, “implorami” le sussurrò la voce di Massimiano e la voce di Luisa carica si piacere riempì la stanza:” ti prego, ti supplico scopami, fammi sentire il tuo fantastico cazzo…..” non finì nemmeno di pronunciare quelle parole che si ritrovò a cavalcioni su di lui con il cazzo infilato in un colpo solo fino alla base, un urlo di piacere lasciò le labbra di Luisa, si sentì aperta da quel bellissimo cazzo, mentre iniziava a muoversi desiderosa di contraccambiare il piacere, di farlo godere, muovendosi sempre più veloce, cavalcandolo, sentì le mani di lui sui fianchi darle il ritmo stringendola ed attirandola verso di lui, le sue mai spostarsi sul seno stringendolo, portando quella stretta al limite tra piacere e dolore mentre si sentì nuovamente scossa da un nuovo orgasmo quando la sborra calda di lui la inondò. Massimiliano si girò restando dentro di lei, Luisa si sentì schiacciata dal peso di lui, mentre lui si osava su di lei sostenendosi appena e le sussurrò all’orecchio:” ti è piaciuto principessa?” Luisa registrò quelle parole con un nuovo piccolo spasmo di piacere: ”è stato stupendo” rispose, Massimiliano le sorrise: ”può sempre essere così piacevole se solo lo vorrai, ma dovrai impegnarti, vado a fare la doccia, te resta qui sul tappeto” così dicendo si sfilò da lei e andò in bagno, Luisa sentì l’odore del sesso riempire la stanza e pensò a come era stato stupendo, come ancora una volta l’aveva fatta godere, lo vide uscire dal bagno nudo, stupendo come un adone, sparì in camera e uscì rivestito stringendo qualcosa tra le mani, le sorrise sedendosi sul divano di fronte a lei e porgendoglielo: “tieni vestiti, scendiamo a cena, metti solo questo ti starà stupendamente mentre ti colo tra le gambe, naturalmente non puoi lavarti” Luisa prese il vestito alzandosi, sentì alcune gocce del piacere di lui lasciare la sua fighetta mentre s’infilava il vestito, si guardò allo specchio, la gonna arrivava appena sotto il culo, mentre la scollatura sulla schiena arriva appena sopra il solco, sul davanti la scollatura lasciava poco all’immaginazione, la stoffa la copriva giusta appena sopra i capezzoli, coprendola quel che bastava. Si volse a guardarlo, si trovò davanti a Massimiliano mentre le porgeva un paio di scarpe sue col tacco 12 e le sussurrava: ”sei perfetta” Luisa infilò le scarpe sentendo le cosce bagnarsi del Suo piacere. Arrivarono in ascensore, Massimiliano la bloccò facendole aprire la gambe e leccando là dove s’era bagnata per poi baciarla: “non lo vorrai sprecare” sorrise uscendo e dirigendosi verso la sala piena dei suoi colleghi, Luisa restò per un attimo in ascensore facendosi coraggio, lui si giro, un occhiata di fuoco e Luisa sentì i suoi piedi muoversi automaticamente seguendolo, sedendosi al suo fianco, gli occhi di tutti sul suo corpo, e i vari commenti dei colleghi maschi arrivare alle sue orecchie. “quando ci alziamo cammina davanti a me, apri le gambe ora che devo inzuppare il pane” un sussurro, Luisa eseguì senza fiatare arrossendo sulle guance mentre la mano di lui s’infilava tra le sue cosce con un pezzo di pane per poi portarlo portarlo alla sua bocca “assaggia, è ben condito” sorrise, “e dopo cena aspetto il dolce in camera…” Quella frase così sospesa fece correre la mente di Luisa non sapendo cosa l’aspettava poi.

 

Continua…

 

La porta della suite si chiuse alle sue spalle e la sua voce tagliente la raggiunse: “non farmi più girare per richiamarti, d’ora in avanti sarai sempre davanti a me, ora spogliati!” Luisa abbassò lo sguardo come un cagnetto bastonato e tolse il vestito porgendolo a Massimiliano che glielo strappò dalle mani “ti avevo offerto un’opportunità se non erro, sto sbagliando?” Luisa rispose quasi in lacrime:” no, ma…..” “MA COSA STUPIDA CAGNA? TI HO FATTA GODERE COME UNA TROIA IN CALORE E COSI’ MI RINGRAZI?” “no, ti prego perdonami, farò tutto quello che vuoi” Luisa si sente lo sguardo di Massimiliano sulla nuca: “non temere ne sono certo che farai tutto quello che vorrò” risponde con voce ora ferma e secca… una lacrima scende sulla guancia di Luisa chiedendosi cosa voleva dire. Sente la mano di Massimiliano accarezzarle dolce la testa, sfiorarle i capelli, Luisa quasi si rilassa, poi sente la presa farsi più, stretta, lui che le tira i capelli trascinandola sulla terrazza, geme per il dolore, sente le mani di lui tirarle i capelli tirandola in piedi e facendola piegare a 90 appoggiata alla transenna della terrazza “ora mettiamo le cose in chiaro!” Luisa si volta per poter vedere, vede la cintura nella sua mano prima che uno schiaffo la colpisca in pieno viso “girata troia e conta” un colpo secco raggiunge il culo, Luisa sente il rumore sulla sua pelle, e bruciare subito dopo un gemito di dolore sfugge dalle labbra di Luisa “conta cagna!” un nuovo colpo raggiunge il suo culo, un due esce assieme al gemito di dolore, e la risata sadica di Massimiliano la raggiunge: ”ahahahah pensi di cavartela così? Inizia da uno ahahah” Luisa inizia a parlare “Mi disp….aaaahhhhhhhhhhiiiii u-u-uno” “ti dispiacerà molto di più alla fine cagna, ora zitta, ogni parola in più è un colpo in più”

Un nuovo colpo raggiunge Luisa, un nuovo urlo di dolore e un due tra i denti, un nuovo colpo, il tre esce assieme all’urlo, una nuova cinghiata “QUATTROOOOOOOOOOO” Luisa sente le gambe cedere, si aggrappa alla traversa risollevandosi di peso mentre un nuovo colpo la colpisce, Luisa sente un dolore lancinante al culo mentre urla un cinque, le ginocchia cedono cadendo a terra, sente Massimiliano avvicinarsi: “ringrazia puttana, non hai avuto altro se non quello che ti meritavi” La voce di Luisa è rotta dalle lacrime: “ti ringrazio Massimiliano” risponde sottomessa la voce di lui la raggiunge nuovamente: “non chiamarmi per nome, non qui, e dammi sempre del Lei, chiamami Signore, Master, Padrone, quando siamo con gli altri chiamami Mas, indovina cosa ho abbreviato?” così dicendo Luisa vede che sorride sarcastico e con voce tremolante risponde: “La ringrazio Padrone per avermi punita” Massimiliano le si avvicina e le porge il dorso della mano ancora impugnando la cintura, Luisa avvicina le labbra alla mano che l’ha cinghiata baciandola “almeno su qualcosa ci arrivi cagna, vado a letto cono stanco, accomodati pure sul tappeto in soggiorno, sarà il tuo letto, voglio trovarti lì domattina pronta” detto questo Luisa vede i piedi di Massimiliano allontanarsi, lasciandola lì col culo dolorante umiliata, lentamente si rialza e s’accomoda sul tappeto cercando di prendere sonno, ma la pelle del suo sedere non glielo permette, finché non crolla.

 

Il sole sugli occhi è la prima cosa che Luisa sente, subito dopo il suo corpo le ricorda anche cosa è successo la sera prima, si stiracchia sul tappeto rendendosi conto che è solo l’alba, il sole entra dalle vetrate e non ci sono tende per fermarlo, la porta di Massimiliano è ancora chiusa, probabilmente sta ancora dormendo pensa Luisa rigirandosi. Sente il sedere ancora dolerle, ma nulla in confronto alla sera prima, poi pensa a come compiacere il suo Padrone senza dover nuovamente subire quel supplizio…Luisa si ferma un momento meditando, ora pensava a Massimo come al Padrone, nemmeno nei pensieri era più lui, anche se in fondo, forse era sempre stato così. Mentre pensa a questo s’avvia verso il bagno facendo meno rumore possibile, si lava tranquillamente dopo tutta la giornata trascorsa ieri, s’asciuga e si dirige al cucinino pensando di preparare qualcosa di buono per Lui.

Luisa si muove con passo felpato nel timore di svegliare Massimiliano mentre pensa a cosa potrebbe preparare, in frigo trova delle arance da spremere, un po di marmellata sulle fette biscottate, prepara la macchinetta per un caffè, l’orecchio viene attirato da un rumore nella camera, avvia la macchinetta che rapidamente lo prepara espandendo il profumo nella stanza, poi Luisa mette velocemente tutto su un vassoio e lo al tappeto, lo poggia accanto a se mentre si stende su quello che è stato il suo giaciglio mentre Massimiliano entra nella stanza. Luisa sente che le si avvicina timorosa di non aver fatto bene, poi con un po di coraggio parla: “Buongiorno Signore, le ho preparato qualcosa per la colazione, spero possa farle piacere che la sua umile troia l’abbia preparata per essere subito pronta per Lei” dicendo questa Luisa alza lo sguardo sul petto muscoloso di lui.

Massimiano prende posto sul divano vicino a lei, Luisa sente i suoi piedi sfiorarla, poi prende il vassoio: “mettiti a 4 zampe ho bisogno di un tavolino, muoviti!” Luisa esegue e sente la fredda superficie del vassoio sulla sua schiena nuda, poi lo vede allontanarsi un attimo, sente che traffica in stanza e poi torna “ora sta ferma ti spalmo della crema sul culo, se ti muovi o spandi qualcosa immagina che succede…” Luisa registra le parole e resta ferma mentre le mani di lui la massaggiano, sente che scende oltre il suo culo passando la mano anche sulla figa, impiastricciandola con la crema, sente una sensazione di fresco avvolgerle le chiappe e la fighetta, un vibratore le si para davanti agli occhi prima di sparire, Luisa lo sente mentre Massimiliano glielo spinge dentro attivandolo. Sente che si siede al suo fianco iniziando la colazione, mentre inizia ad eccitarsi, Massimiliano beve il caffè mangiando lentamente le fette biscottate, Luisa sente che inizia lentamente a perdere il controllo della ragione, spostando i suoi pensieri al vibratore che la sta facendo bagnare, vede Massimiliano sorseggiare molto lentamente la spremuta e una sua mano scendere a stuzzicarle il capezzolo, Luisa inizia a non capire più nulla, sente l’eccitazione crescere in lei mentre la vibrazione aumenta nella sua fica bagnata, vede che il suo Padrone la guarda senza fare una piega mentre lei inizia a muoversi lentamente, sente il vassoio sulla schiena dondolare, e cerca di controllarsi per non farlo cadere, ma è sempre più difficile, vede che il bicchiere vuoto della spremuta s’appoggia su di lei e sente la mano di Lui scendere a torturarle il clito, Luisa si sente in preda all’eccitazione, non riesce più a controllarsi iniziando a dimenarsi, sente che il bicchiere cade al suo fianco con un tonfo attutito dal tappeto, le mani di Massimiliano la lasciano. “porta il vassoio alla cucina tenendo bene dentro il vibratore, ti attendo sulla terrazza” Luisa si pente subito di aver fatto cadere qualcosa ricordando la sera prima sulla terrazza inizia ad avere paura, fa come lui le dice, poi lo vede accanto alle sdraio “mettiti a 4 zampe sulla sdraio avanti” Luisa si muove sulla sdraio come lui le dice, poi vede che le lega i polsi , sente una corda bloccarle anche le caviglie, poi la mano di lui sulla teta, gliela fa appoggiare alla sdraio esponendola completamente, poi sente che l’abbandona così mentre scariche di piacere le vengono ancora inviate dalla fica calda per il lavoro del vibratore. La voce di Luisa è carica di eccitazione e timore quando fuoriesce dalle sue labbra “Padrone?” una parolina carica di significato, in cerca di sicurezza, protezione, poi il suo ritorno, Luisa si sente più sicura anche se non sa cosa può accaderle, le importa solo che lui sia lì con lei.

Luisa sente le mani di lui sul suo culo, sente le sue dita sul buchino, sente che lo bagna con qualcosa, sente un dito di lui entrare, poi due, sente il vibratore scivolarle fuori preoccupata, ma non sente cambiamenti in Lui. Qualcosa s’appoggia sul suo forellino, e Luisa sente spingere, poi un urlo quando lui spinge con forza e si sente come se la stessero aprendo in due, ma Lui non si ferma nonostante Luisa cerchi di protestare di muoversi, di allontanarlo, si ferma solo quando è tutto dentro, Luisa non sa cosa sia, sente solo che è troppo per lei, il suo buchino le invia fitte mentre si sente piena fino allo stomaco, poi sente che le mani del suo Padrone si spostano sulla fica, aprendola, sente le dita di lui entrare, due, iniziano a muoversi, poi quattro, mentre Luisa protesta ancora per il dolore che sente, sente la mano abbandonarla, per mollarle un ceffone colpendola in piena fica, Luisa sente bruciare e qualcosa spingere dentro di lei, grande, grosso, Massimiliano no si ferma, Luisa urla ancora a quell’intrusione troppo grande per lei, poi lo sente armeggiare e le parla, calmo tranquillo: “non è stato troppo per te disobbedire al mio ordine di stare ferma, ora non sarà troppo per te farmi provare piacere, ora ti blocco questi due cazzi con il nastro adesivo, teli terrà ben incollati” mentre Luisa ascolta sente che una striscia le passa dall’ombelico fino al culo e un’altra le circonda i fianchi “ora scendo a fare una colazione decente, resterai qui finché lo vorrò” così dicendo Luisa lo vede uscire dalla stanza abbandonandola in quella posizione oscena con due cazzi ad aprirla in due.

 

Continua…

Luisa vedeva l’orologio alla parete, era passata mezz’ora da quando il suo Padrone l’aveva abbandonata sulla terrazza, sperava non l’avesse abbandonata. Sentì la porta aprirsi e lo vide entrare assieme ad un altra persona, i suoi occhi incontrarono quelli di Massimiliano, un occhiata e si rimise con la testa ben appoggiata alla sdraio. Sentì la sua voce nel soggiorno: ‘visto Luca che ti dicevo, era tutta scena altro che pudica, la nostra Luisa è una vera puttana, la vuoi provare?’ Luisa sentì una lacrima sul viso, si sentiva molto più umiliata che al solito, come quando giocavano loro due, sentì i passi dei due uomini avvicinarsi, ‘sai, da quando Massimiliano mi ha detto di te, che ti avrei provata non mi sono più lavato, quindi toccherà ora alla tua lingua pensare di farmi un buon bidet’ Luisa rabbrividì al pensiero di quello che doveva fare mentre sentiva l’uomo spogliarsi, poi uno strappo ai suoi capelli che le sollevava la testa mentre Luca si sedeva difronte a lei ‘ora vediamo come pulisci’ Luisa sentiva di doverlo fare ma non riusciva ad avvicinarsi a quel cazzo ancora per metà moscio che male odorava, le dita di Luca le tapparono il naso e non appena aprì la bocca le infilò tutto il cazzo fino alle palle in gola, Luisa sentì conati di vomito salirle per l’introduzione forzata e cercò di sottrarsi ma le mani dell’uomo le tenevano ben sopra il suo cazzo, quando Luisa pensò di non farcela più Luca la tirò per i capelli facendole riprendere fiato, Luisa sentì l’ossigeno nuovamente riempirle i polmoni mentre il cazzo di Luca ora completamente eretto pretendeva la sua bocca, Luisa estrasse la lingua cercando di non respirare quel cazzo mentre vedeva Massimiliano che la osservava seduto in disparte, lentamente prese confidenza iniziano a muoversi, Luca le dava il ritmo tenendola per i capelli mentre la sua bocca accoglieva e poi lasciava il suo cazzo, sentiva che ormai era fradicio per la sua saliva mentre Luca le bloccava la testa e iniziava a scoparle la bocca con ritmo sempre più frenetico e sempre più in fondo, finché non sentì caldi fiotti inondarle la gola, Luisa cercò di lasciare quel cazzo ma continuava a restarci schiacciata contro, finché non sentì che perdeva consistenza, solo allora la mani la lasciarono libera di alzarsi, uno schiaffo la colpì sulla guancia ‘e ora ingoia puttana, questi sono i miei ringraziamenti’ sentì la voce di Luca al suo orecchio, mentre ingoiava due nuovi schiaffi la colpirono. Poi l’uomo si diresse verso Massimiliano ‘una gran puttana, ingoia per bene il cazzo, bravo Mas stavolta hai scelto bene’ i due uomini risero poi Luca lasciò la stanza dicendo ‘credo che sia quasi pronta per conoscere Andrea’ poi la porta si chiuse, Massimiliano tornò sul terrazzo e iniziò a toglierle il nastro adesivo, Luisa aprì la bocca per parlare ma quando lo fece uno sculaccione la colpì. Sentì che il Padrone le toglieva i cazzi dai suoi buchi, li appoggiò davanti al suo viso lasciando che Luisa li vedesse, due cazzi di 25-30 cm e molto grossi si mostrarono agli occhi di Luisa, mentre li guardava sentì le dita di Massimiliano entrare in lei, iniziare a muoversi, sentì la la mano del suo Padrone entrava nella sua fica allargata senza problemi mentre le leccava il culo ‘così mi piace sentirti la fica un buco tropo largo che nessuno vorrà più tranne me, mentre questo qui dietro lo terremo stretto’ Luisa sentì la mano di lui muoversi dentro di lei portandola al limite del piacere per poi lasciarla senza soddisfarla. Le mani e le gambe le vennero liberate ‘resta lì’ un comando secco, Luisa s’immobilizzò, Massimiliano sparì per poi tornare, Luisa sentì qualcosa inserirsi tra le sue gambe ‘questo dovrai tenerlo dentro, ti terrà pronta per me, ora preparami l’idromassaggio ho bisogno di rilassarmi’ Luisa s’alzò e si diresse all’idromassaggio, regolò la temperatura in modo che fosse piacevolmente calda e attese sul bordo, sentendo che la nuova inserzione s’adattava ai suoi movimenti, vide il suo Signore tornare nudo ed immergersi nell’acqua dandole la schiena, ‘può quest’umile puttana farle un massaggio alle spalle Signore?’
‘Riponi la domanda chiamandoti schiava, questo sei per me, umiliati!’
‘mio Signore può quest’umile schiava tentare di rilassarla con le sue indegne mani sulle sue splendide spalle?’
‘muoviti!’
La mani di Luisa si posarono sulle spalle di Massimiliano iniziando a massaggiarle, con lenti movimenti studiati, dal collo a scendere sulle scapole, poi di nuovo su, lungo le spalle scendere sulle braccia, i movimenti lenti, pesanti, piacevoli nel tentativo di compiacere il suo Padrone, all’improvviso Massimiliano si girò tirandola in acqua con lui, la sua lingua sul suo orecchio: ‘sei brava con i massaggi, e non solo al cazzo’ Luisa si compiacette, il massaggio era piaciuto al suo Signore, mentre la girava su di lui ‘ma ora vediamo se il buchino è ancora largo per me’ e così dicendo appoggiò il cazzo al forellino spingendosi in quel fantastico culo in un colpo solo, le pareti cedettero ancora aperte dall’intrusione di prima, Luisa si stupì di non sentire dolore ma solo piacere per il cazzo del suo Signore affondato nel suo culo, ‘tienilo al caldo mentre mi rilasso’ Luisa si sedette ben appoggiata a quell’asta dentro di lei sentendola sussultare di piacere, le mani di lui si muovevano sul suo corpo andando a stimolarle i punti più sensibili, finché non le posizionò sui fianchi iniziando a muoverla, dandole un ritmo, Luisa iniziò a muoversi assecondando i movimenti, mentre sentiva i sospiri di piacere di Massimiliano ad ogni affondo, sentì che lo stava portando al piacere, la mano di lui si mosse sul suo clito iniziando a stimolarla, i movimenti divennero sempre più convulsi, Luisa sentì i denti di Massimiliano affondare nella sua schiena mentre veniva con nel suo culo assieme a lei, sentì che il suo cazzo non perdeva vigore, la girò facendole allargare le gambe le ginocchia appoggiate allo scalino in vasca, Luisa sentì che Massimiliano iniziava a muoversi pompando sempre più selvaggiamente mentre godeva del suo indegno culo, il suo cazzo entrava ed usciva sempre più veloce finché non la girò di peso, Luisa sentì il cazzo impiantarsi in gola mentre i caldi fiotti del piacere del suo Signore le inondavano la gola, rapida inghiottì mentre quel fantastico membro l’abbandonava, Massimiliano esausto s’abbandonò alla parete dalla vasca tirando a sé Luisa mentre diceva ‘vieni sopra di me cagnetta, sei stata brava con Luca, non preoccuparti non lo vedrai più se starai sempre così buona’ sussurrò mentre le accarezzava la testa , Luisa si godette quel momento pensando che se fosse stata davvero buona e brava si sarebbe evitata un nuovo schifosissimo incontro con Luca.

 

Luisa si svegliò sul divano dove l’aveva lasciata dormire Massimiliano, almeno non era il tappeto pensò, andò in bagno lavandosi e preparandosi alla nuova giornata, se tutto fosse andato bene, domani sarebbe tornata in ufficio al suo solito lavoro. Andò in cucina preparando la colazione per Massimiliano e mangiando un boccone veloce prima che si svegliasse, sentì che si era svegliato, portò il vassoio al divano e si mise 4 zampe. La pelle della schiena di Luisa sentì la mano del suo Padrone accarezzarla, “butta tutto a lavare scendiamo per la colazione” la sua voce era morbida, sensuale, Luisa quasi non capiva come poteva essere così mentre altre volte era così duro.

“Chiedo il permesso di poter parlare”, la voce di Luisa era quasi un sussurro temendo di rovinare il momento, Massimiliano rise appena “eheh, perla pure schiava”

“la vostra indegna schiava vorrebbe chiedere cosa il suo unico Signore intende farle indossare per scendere con lui” Luisa sentì che Massimiliano le se avvicinava le baciò l’incavo del collo:” sei tremendamente sexy così sottomessa docile cagnetta, va a prendere un tuo vestito, vediamo se mi compiaci” Luisa si sciolse leggermente al contatto delle Sue labbra poi andò alla sua valigia, rimasta chiusa fin ora, scelse un vestitino aderente, alzò il bordo della gonna piegandolo sotto in modo che arrivasse appena sotto il culo e lasciò due bottoncini della scollatura slacciati in modo che il seno s’intravedesse, lasciò che Massimiliano la guardasse indossare l’unica difesa contro il mondo esterno “molto bene, brava, però manca qualcosa….” le si avvicinò da dietro e le mise qualcosa al collo, Luisa sentì che stringeva appena, poi Massimiano la girò, “così se perfetta” le sorrise “devi sempre indossarla quando esci, per dopo ho una collanina più adatta, ti da ancora fastidio l’inserzione nella figa cagnetta?” Luisa si tastò il collo sentendo una collanina, poi si vide specchiata e le lettere MAS erano ben evidenti sul suo collo poi rispose “la vostra figa non sente più fastidio per il dono che le avete fatto Master”

“Sei adorabile così schiava sotto di me, come mia proprietà! Ora andiamo”

Luisa s’avviò aprendo la porta per lasciar passare Massimiliano, poi lo raggiunse al suo fianco chiamando l’ascensore per lui, gli sguardi dei colleghi vagarono sul corpo di Luisa mentre Massimiliano le posò una mano sul culo conducendola al posto, si sedette con le gambe leggermente divaricate, Massimiliano al suo fianco iniziò una conversazione con i suoi vicini mentre la vicina di Luisa le chiedeva come mai non si era quasi vista “beh, sai, c’è stato parecchio lavoro, Mas è uno dei capi, non era giusto che s’affaticasse troppo” rispose Luisa “si ma il capo voleva collaborazione tra i colleghi, io ho provato ad avvicinarmi a Luca, ma nemmeno mi ha degnata di uno sguardo” a sentire il nome di Luca Luisa ricordò cosa le aveva fatto subire e la fortuna della collega di non averlo toccato poi rispose “beh io e Mas è un po che collaboriamo tra uffici e sapevo che era parecchio stressato, così ho preferito subire io il grosso del lavoro” Luisa sentì la mano di Massimiliano sulla sua coscia che la accarezzava dolcemente mentre rispondeva, pronto a stringere se avesse detto una parola di più, ne era sicura, la collega stava per farle una nuova domanda, quando la colazione di Luisa fortunatamente la distrasse. Tornarono in ascensore, Luisa si trovò con i tre capi, Luca le dette quasi una pacca sul culo quando Massimiliano la tirò a se schivando la mano, “beh, che vuoi, non condividi più la puttana?” Massimiliano rispose tagliente”ti ricordo che è mia, che ti ho concesso un pompino perché non sei nemmeno in grado di farti una sega microcefalo, se sei qui è solo grazie a me” Luca lo guardò sbigottito e si zittì immediatamente mentre Luisa le era immensamente grata per averla difesa, alzò lo sguardo su Andrea e vide che la stava guardando “allora com’è stato questo fine settimana Luisa?” lei alzò lo sguardo incontrando quello di Massimiliano e rispose “molto produttivo, credo che l’obiettivo di collaborazione e di conoscersi meglio sia stato raggiunto tra me e Mas, anche se credo che una collaborazione continuativa potrebbe migliorare alcuni dettagli” Andrea sorrise chiedendo “ci sono stati grossi problemi nel conoscervi?”

Luisa:” ci sono stati alcuni grossi problemi, ma lavorando approfonditamente tutti i problemi si possono superare” Andrea si rivolse a Massimiliano “se la cava bene con i doppi sensi però, e anche a svicolare, te la sei trovata giusta stavolta” Luisa sentì le braccia di Massimiliano attorno alla sua vita Andrea guardò e disse “non temere non sono come quell’ingrato di Luca, ti sono ancora devoto e non oserei mai toccarla se non fossi te a chiederlo” l’ascensore raggiunse il piano di Luca che scese, un altro piano e Lucia e Massimiliano furono in stanza. Appena la porta si chiuse Lucia si tolse il vestito, Massimiliano le sfilò la collanina sostituendola con qualcosa di più duro e alto, Luisa si guardò nello specchio e vide che era un collare per cani, Massimiliano prese la collana “collare da esterno, e quello è il collare per quando sei con me, ora seguimi” Massimiliano andò al terrazzo, Luisa s’affacciò con lui, poi la fece piegare a 90 e le sfiorò il culo, Luisa rabbrividì bloccandosi all’istante poi sentì Massimiliano ridere “vedo che ricordi, molto bene” sentì che si appoggiava a lei, sentì al pelle di lui sulla sua, le sue labbra sul suo collo “non mi piace fare ciò che ho fatto, cerca di stare sempre buona e non ti succederà più” Luisa si stava già perdendo nelle sue labbra, sentendo una scossa di piacere per ogni cellula del suo corpo appoggiata al corpo del suo Padrone, le mani di lui l’accarezzavano lente Luisa sussurrò parlando: “cosa posso fare per compiacerla Padrone?” sentì la lingua di Massimiliano risalire lungo la colonna vertebrale e seguire il suo collo prima di rispondere “va di là, nella stanza non ancora utilizzata, sdraiati sul letto e attendimi “ Luisa andò nella stanza con il letto a baldacchino e vi trovò posati una benda e due nastri di raso, sorrise alla visione di quegli oggetti, pensando a come era cominciato, e come si sentisse nonostante tutto ancora al sicuro in quella stanza con Massimiliano. Si bendò e si sdraiò sul letto, i nastri sul ventre le braccia in alto aperte, come aperte erano anche le gambe, e attese…

sentì che Massimiliano entrava nella stanza, sentì la sua mano sul piede risalire lungo la gamba, la coscia, il ventre, tra il seno, sul collo e dolcemente accarezzarle il viso. Sentì la lingua del Padrone accarezzarle il collo, lambirle l’orecchio e infine cercare le sue labbra, Luisa le schiuse in un caldo bacio, sensuale e perverso. Le mani di Massimiliano scesero sul suo seno, Luisa sentiva mentre le stimolava i capezzoli rendendoli duri e turgidi, le mani di lui sui suoi fianchi, scendevano leggere mentre la sua lingua lasciava la sua bocca per affondare nelle tette, prima una poi l’altra, sui capezzoli leccandoli con la lingua, bagnandoli con la sua saliva, stringendoli dolcemente tra i denti, un morso più forte mentre Luisa sente il seno tirare e un urlo lasciare le labbra. “ora ti faccio provare le mollettine, sentirai come ti piaceranno” mentre diceva questo Luisa sentì due strette su capezzoli mentre la lingua di lui si dirigeva alla sua fighetta, sentì che la lingua la lambiva, l’accarezzava con lente leccate, mentre la svuotava, Luisa si sentì libera nonostante i muscoli fossero indolenziti, sentì la sua lingua di lui leccarla dal basso verso il clito, mentre le dita di lui iniziavano ad entrare in lei, sentì che la carezzavano dentro procurandole fitte di piacere unito al dolore per l’intrusione dentro di lei per un giorno intero. Sentì che le dita di lui la aprivano, mentre la sua lingua la accarezzava. Mentre il dolore ai capezzoli si faceva sempre più sentire, quasi insopportabile, sentì le mani di lui salire sul seno “le togliamo?” chiese lui e subito Luisa rispose “si la prego Padrone”, per poi pentirsi, non appena le mollettine si dischiusero un urletto di dolore le lasciò le labbra mentre i capezzoli venivano liberati. Luisa si mosse come per sottrarsi quando le dita di Massimiliano si posarono sui seni stringendoli fino a tirarle i capezzoli già doloranti strappando dolci urli per le orecchie di Massimiliano ad ogni nuova stretta.

Luisa sentì una mano insinuarsi tra le sue cosce “mmmh allora ti è piaciuto, senti come sei fradicia puttanella” le dita di Massimiliano la sfioravano come mai avevano fatto portandola verso il piacere per poi stringersi sul clito, facendole quasi male, Luisa sentiva come l’accarezzava dolcemente fino a farle quasi raggiungere l’orgasmo, sentì che inarcava il bacino per esporsi a quel piacere, Massimiliano tolse la mano, Luisa gemette, e uno schiaffo la colpì sulla fica, “rivolevi la mia mani cagna? Ore ce l’hai” un nuovo schiaffo la colpì Luisa urlò per il dolore, sentì la sua voce implorare il suo Padrone di smettere, Massimiliano la colpì di nuovo tenendo appoggiata la mano ed infilando le 4 dita in un colpo solo, “….sai cosa mi piace….” sussurrò, Luisa sentì che la voce del suo Signore era rotta dall’eccitazione, avrebbe voluto toccarlo, farlo godere ma immobilizzata al letto si sentiva impotente mentre la mano di lui scavava nella sua fica entrando sempre più a fondo, riempiendola completamente, lasciandola finalmente godere, Luisa sentì che la mano la lasciava, Massimiliano le tolse la benda e lei lo vide, il volto trasfigurato dal piacere mentre a cavalcioni su di lei iniziava ad imboccarla “apri quella fogna di bocca cagna mi ci voglio svuotare” Luisa sentì il cazzo riempirle la bocca sbattendole in gola mentre Massimiliano con colpi sempre più profondi la scopava fino a perdere il controllo e venirle ancora una volta in gola. Luisa vide Massimiliano appoggiarsi sopra di lei sfinito, poi iniziò a liberarla stendendosi al suo fianco, lei rimase immobile non sapeva che fare poi lui le chiese: “ti è piaciuto? e bermi?” Luisa rimase sbigottita da quella domanda, non se l’aspettava ma rispose: “tutto ciò che Lei mi fa mio Signore mi piace se piace anche a Lei, mi piace molto poterla bere, tenendo dentro di me una parte di Lei mi fa sentire ancora di più una sua proprietà” Massimiliano le sorrise guardandola negli occhi mentre la carezzava la testa, Luisa al contatto con quegli occhi subito li distolse sentendosi indegna di quello sguardo, la mano di lui si spostò sotto il suo mento sollevandole il viso mentre diceva “visto che ti piace così tanto bermi mettiti in ginocchio e bevi, mi scappa la pipì e non ho voglia di andare fino al bagno” Luisa eseguì senza fiatare sentendosi onorata che il suo Padrone l’avesse scelta per tenere dentro il suo corpo indegno una parte di lui, aprì la bocca attendendo il liquido dorato che avrebbe ingoiato “e non perderne una goccia” disse Massimiliano mentre le pisciava in bocca. Luisa ingoiò tutto e Massimiliano la accarezzò dolcemente su una guancia “va a vestirti scendiamo, i pullman ci aspettano per il rientro” così dicendo s’alzò e si diresse alla sua camera, Luisa si rimise il vestito della mattina slacciò il collare mettendolo in borsetta e rimettendosi la collanina, prese la valigia e in un attimo fu pronta, attendendo Massimiliano. Scesero assieme nella hall e s’avviarono per il viaggio di ritorno, seduti ancora uno accanto all’altro “da domani verrò a stare con te, questi due giorni sono stati molto utili per capire se si poteva vivere assieme, e visto come ti sei comportata non vedo l’ora di poterti avere sempre a portata di quello che mi va, stasera prepara la tua casa al mio arrivo, domani all’uscita dell’ufficio verrai da me e mi accompagnerai nella tua alcova” Luisa ascoltò quello che le stava dicendo rendendosi a stento conto di quello che stava per succedere, chiedendosi solo come avrebbe potuto servire al meglio il suo unico Padrone.

 

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