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Racconti di Dominazione

Elisa e Massimo

By 3 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Elisa e posso dirmi una donna fortunata.
Non sono certo una bellezza da urlo, ma ho le misure hai punti giusti, una terza naturale che s’accompagna ad un’altezza di circa uno e settanta. Il mio viso, forse troppo ovale, &egrave incorniciato da una cascata di riccioli castano scuro che fanno da contorno ai occhi verdi e labbra sottili.
Sono riuscita, grazie ad una raccomandazione politica, ad entrare nella scuola con l’ultima infornata d’assunzioni e ora insegno matematica in una scuola superiore.
Dopo aver fatto le mie buone esperienze,,anche lesbo,,ho incontrato Massimo e dopo due anni ci siamo sposati. In realtà non &egrave certo un grande amante,,ma &egrave stato il primo uomo a farmi sentire davvero importante per lui e non solo un piacevole diversivo per qualche tempo.
Non gli ho mai messe le corna non perch&egrave non mi sia mai capitata l’occasione, ma solo per un senso di fiducia reciproca che non mi va di rompere. Certo a volte mi chiudo in bagno e mi masturbo furiosamente pensando a qualche vecchia fiamma ben più dotata di lui, ma poi tutto finisce li.
O almeno finiva…

Mi chiamo Massimo, sono un 34enne sposato da qualche anno con Elisa, una ragazza per la quale ho perso la testa fin dal primo momento in cui l’ho conosciuta. Come posso dire, ho subito notato in lei quel non so che che m’ha intrigato e di fatto sentirmi legato ad Elisa.
Faccio il ragioniere presso un’azienda di prodotti energetici, e mi definisco un ragazzo più o meno nella norma. Emh, ad essere onesto credo sia molto facile trovare ragazzi che siano più prestanti di me dal punto di vista sessuale. Fisicamente sono atletico, con una discreta muscolatura, ma il mio punto critico resta la mia dotazione, ma nonostante cio, ero esente da corna finora, perch&egrave con Elisa avevamo un rapporto di rispetto reciproco.

Tutto iniziò il giorno in cui mi convinse a seguirlo in palestra.
Dopo essermi letteralmente rotta le scatole facendo degli assurdi esercizi con lui, me ne andai al tapis roulant e iniziai a correrci sopra. Era anche un buon metodo per dare un’occhiata in giro, di certo non mancavano le bellezze maschili, anche se non ho mai amati gli uomini troppo muscolosi.
Per togliermi i cattivi pensieri inizia ad aumentare la velocità, il fiato certo non mi mancava, ma l’allenamento si.
Finì col ritrovarmi le gambe a pezzi e, solo dopo aver insistito, lo convinsi a tornare a casa. Li mi buttai subito sotto la doccia, senza dargli l’opportunità di farla insieme, anche per sfogare un po’ di rabbia che avevo nei suoi confronti.
Appena uscita misi l’accappatoio e mi buttai sul divano, sentivo che mi facevano male tutti i muscoli ma soprattutto quelli che avevo usati di più.
Lui mi raggiunse dopo essersi lavato sedendosi vicino a me.
‘Stanca amore ?’
‘Cazzo di domanda fai, sono a pezzi !’
‘Certo che anche tu non sei stata molto intelligente, hai corso come una pazza.’
‘Dovevo sfogarmi, ero davvero incazzata e mi stavo rompendo.’
‘Vuoi che ti faccia un massaggino ai piedi ?’
La sua offerta mi colse di sorpresa, non m’aveva mai detto di saper fare un massaggio, ma ero tanto a pezzi che avrai accettata qualsiasi aiuto.
‘Vediamo che combini’.
Massimo scivolò sul tappeto e mi prese i piedi in mano facendomi sentire la sua presa sui palmi e dopo su tutte l’estremità.
All’inizio sentì un lieve sollievo che col tempo iniziò a propagarsi su tutto il corpo finch&egrave non mi ritrovai in uno stato fra la rilassata e l’eccitata.

Vedendo Elisa così a pezzi mi venne spontaneo cercare di darle sollievo in qualche modo, così mi offrii di farle un massaggio. Chissà perch&egrave ma sentivo dentro una voglia di accarezzare, toccare, massaggiare i suoi piedi.
Dovete sapere che Elisa ha dei piedi stupendi a mio modesto parere, sono abbastanza affusolati, slanciati. Ma ciò che salta agli occhi sono gli splendidi smalti che porta alle dita. Varia spesso il colore, ma quella sera aveva una tonalità sul rosso non troppo acceso. Era un colore che comunque colpiva lo sguardo e mi faceva annegare. Iniziai così a massaggiare i suoi piedi. Alternavo anche dei massaggi ai polpacci per far rilassare la gamba ma poi tornavo li, ai piedi a massaggiare. E più andavo avanti col massaggio e più sentivo dentro di me una strana sensazione, mi piaceva quello facevo e mi dava gusto, piacere, eccitazione. Si, eccitazione e dopo un po’ che ero li a operare il massaggio mi ritrovai ad avere, senza poter far nulla, un’erezione che era difficile da tenere a bada. Ancora un altro po’ e non avrei potuto resistere dal prendermelo in mano e dare libero sfogo alla mia eccitazione.

Anche se non &egrave certo molto dotato l’erezione di Massimo era evidente e, la cosa m’incuriosiva, così decisi di prendere una folle iniziativa.
‘Lo sai che sei bravo, solo che li sento un pochino secchi, magari un bacetto sarebbe un toccasana.’
Lui non mi rispose neanche ma mi prese un piede e cominciò a baciarlo con foga.
Il fatto di vederlo in ginocchio intento a baciarmi un piede m’eccitò ancora di più, sentivo i capezzoli farmi quasi male per quanto erano duri. Sapevo dell’esistenza del feticismo dei piedi femminili, ma mai mi sarei immaginata che il mio maritino facesse parte di quella categoria.
Solo che ormai volevo sapere fin dove potevo spingermi.
‘Li sento ancora secchi, quindi usa la lingua.’
Lo dissi come se fosse un compito assegnato ad uno dei miei studenti, in pratica non una richiesta, ma un ordine da eseguire.
Come prima lui non disse nulla, vidi solo scomparire la mia estremità fra le sue labbra.
Sentivo la sua lingua fra le dita e ciò mi provocò un fremito di puro piacere.
Slacciai l’accappatoio e presi a toccarmi il seno, il solo sfiorarmi i capezzoli mi mandò in estasi.
E poi come abbasso gli occhi c’era lui, mio marito che più che un uomo sembrava un cagnolino intento a leccare il suo padrone.

Come lei mi aveva chiesto, iniziai a baciare i suoi piedi. Baciavo prima un piede e poi l’altro. La sua pelle era a dir poco stupenda. Liscia e profumata, insomma era un piacere unico il contatto delle mie labbra sulla sua pelle. Mentre baciavo i suoi fantastici piedi e la mia erezione era a buon punto, sentì Elisa chiedermi di leccare i suoi piedi. Senza esitazioni, ormai coinvolto in quel vortice senza freni, presi a leccare i suoi piedi. Prima un dito completamente in bocca poi, ad un certo punto, avevo tutte le dita del piede nella mia bocca e leccavo e succhiavo con molta voglia. La mia lingua si intrufolava tra un dito e l’altro. Leccavo e succhiavo, con colpi veloci di lingua neppure avessi un lecca lecca in bocca. Ma come se non bastasse, ad accrescere la mia eccitazione, vidi Elisa ad un tratto liberarsi dell’accappatoio e mostrare il suo seno nudo, tutto il corpo nudo e toccarsi tutta eccitata..

La mano scivolò sempre più in basso fino ad arrivare al mio sesso ormai umido.
Una voglia irresistibile si era impadronita di me e non perso tempo a stimolarmi ulteriormente.
Aprì del tutto le gambe portando un piede sul divano e lasciandogli l’altro in bocca, poi m’infilai due dita dentro e presi a masturbami furiosamente.
‘Si leccamelo bene maialino mio…non sai come sto godendo.’
‘Amore &egrave tanto che volevo farlo, solo non trovavo il coraggio.’ mi disse staccandosi un attimo dal suo nuovo gioco.
‘Zitto e lacca…sto venendo…’
Ebbi un orgasmo di una violenza insolita, era quasi troppo per un semplice ditalino per di più frettoloso. Ma forse era più il senso di dominio sei suoi confronti che m’aveva sconvolta la mente,il fatto d’aver capito che usando il cervello, avrei potuto disporne a mio piacimento.

Quella visione mi scatenò qualcosa di incredibile dentro di me, qualcosa che fino ad allora avevo solo vissuto nei miei sogni più nascosti. Era una visione che mi mandava in tilt, leccavo e leccavo, mentre lei si sditalinava e si toccava tutto i corpo.
Vedevo due dita entrare e uscire dalla sua figa con un ritmo veloce e sentivo il suoi gemiti sempre più affannosi. Ormai mi sentivo completamente succube di quella situazione, avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa, io l’avrei fatta
Sentirmi dire zitto e lecca mi aveva dato la conferma che il mio ruolo li era del tutto marginale, dovevo solo assecondare i suoi piaceri, sperando magari di poter avere a mia volta un po’ per me.
Ero con quasi mezzo piede in bocca quando lei venne in un orgasmo potente. Diede una spinta col piede tale, che lo fece entrare ancora di più nella mia bocca fino a quasi soffocarmi. Credo che il mio volto era diventato rosso perch&egrave quasi soffocavo. Continuai a leccarlo ancora fino a che lei non si riprese dal suo orgasmo.

Quando mi ripresi lui era sempre li col mio piede in bocca intento a succhiarlo come io avrei fatto col suo cazzo.
Però avevo bisogno d’una ulteriore prova della sua sottomissione.
‘Scommetto che ce l’hai bello duro ?’
‘Si vuoi vederlo ?’
‘Si tiralo fuori.’
Massimo aprì il suo accappatoio ed il suo pene uscì fuori, era quasi più lungo del solito, si vedeva che era proprio alla spasimo.
Così gli misi l’altro piede sotto i testicoli per dargli un ulteriore stimolo.
‘Dai fatti una sega, ne hai bisogno.’
‘Ma qui davanti a te ?’
‘Si tanto lo so che ogni tanto te le fai in bagno o davanti al pc.’
Per un attimo si fermò per l’imbarazzo, ma subito dopo se lo prese in mano e cominciò a segarsi venendo poco dopo e schizzando il suo sperma sul mio piede.
‘Guarda cos’hai combinato ora pulisci e subito !’
‘Un attimo prendo un fazzoletto.’
‘No bello mio, hai usato la lingua fino ad adesso e ora continui con quella.’
‘Ma amore &egrave il mio sperma !’
‘Così saprai cosa provo io quando ti faccio un pompino e tu non lo tiri fuori.’ gli risposi scherzando.
Massimo iniziò così a leccare il suo piacere, all’inizio con piccoli colpi di lingua, ma finendo col leccarmi tutto il collo del piede, finch&egrave questo non fu del tutto pulito.
‘Ora possiamo andare a dormire, sono stanca.’
‘Ma Elisa io vorrei fare l’amore con te…’
‘Per stasera hai già sborrato abbastanza e poi lo sai che a me piace farlo a lungo e tu dopo un po’ crolli’.
Lui abbassò lo sguardo e mi seguì in camera da letto, umiliato ma felice d’aver realizzato un suo desiderio.
Di certo ora non mi sarei più annoiata col suo sesso del cazzo e già pensavo ad un nuovo gioco per umiliare ancora di più il mio marito maiale.

Appena mi chiese di segarmi rimasi un po’ imbarazzato. Ma bastò quel suo piede a stuzzicarmi le palle a far scattare la molla. Mi tolsi l’accappatoio di dosso e quasi con orgoglio me lo presi in mano e iniziai a masturbarmi. Mi segavo con foga e bastò poco per farmi venire e schizzare un po’ ovunque e anche sul suo piede. Subito lei, vedendosi il piede imbrattato, mi ordinò quasi di pulirlo. Era quasi un ordine. Pensai subito di doverlo pulire con un fazzoletto, ma Elisa invece voleva che continuassi a fare quello che avevo fatto fino a poco prima, cio&egrave leccare ! Speravo di cavarmela con altro, ma invece dovetti pulire il suo piede a suon di leccate ed assaporare il mio sperma. Era la prima volta per me. Lo pulii con molta cura nella speranza di ricevere in premio una bella scopata finale. Invece avevo fatto male i conti. Mi disse che per quella sera avevo goduto abbastanza e umiliandomi, andammo a dormire. Da quella sera qualcosa era cambiato nel nostro rapporto!

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http://serenathemiss.wordpress.com/

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