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Elisabetta: perdi a calcetto e ti fai rompere il culetto

By 29 Dicembre 20243 Comments

La partita di calcetto tra colleghi, magari un po’ troppo cresciuti, è un diversivo post lavoro che in molte ditte è normale fare.
Il classico gruppo whatsapp con 30 segnati e quando si organizza, si arriva sempre a 9 , disperati nel tentativo di trovare il famoso decimo giocatore tra amici e conoscenti vari.

Viene assunta nell’ufficio acquisti Elisabetta, una ragazza di 23 anni, alta poco più di 150cm , fisico tonico e allenato, capelli castani chiaro, una seconda ma con un sederino sodo che al suo passaggio fa girare chiunque.

Passati qualche mese, si ambienta e una volta che è entrata in confidenza con alcuni, si scopre che gioca a calcetto nella squadra femminile del paese dove vive a una quindicina di chilometri.

Un lunedì si inizia, in mensa, ad organizzare per il giovedì la classica partita e come ogni volta si arriva a nove.

“Se volete vengo io” disse Elisabetta:” non ho allenamento”

Il solito gruppetto accettó volentieri pur di giocare.

Nel pomeriggio sulla chat iniziarono i mille commenti sul fatto di fare le squadre con una ragazza, considerata debole.

Arrivó presto il giovedì e la partita non andó come ci si aspettava. Chi era con Elisabetta stravinse perché la ragazza dato l’allenamento e una media tra 15 e 25 anni in meno di età , poteva tenere testa ai giocatori improvvisati.

Il venerdì era nella chat con la premessa che poteva capitare che capitassero alcuni video o chat un po’ hosè.

Nei mesi successivi tutto procedeva regolarmente e arrivò la primavera.

I colleghi divennero amici e qualcuno ci provava spudoratamente con Elisabetta che essendo single non sdegnava le avance, tra cui Alessandro, che aveva 36 anni e normalmente era colui che lanciava le proposte del calcetto.

Una sera all’ultimo la partita era saltata e il ragazzo colse l’occasione di invitare la fanciulla a fare un aperitivo e lei non avendo impegni accettò.

La serata proseguì tranquilla e verso le 20.30 Elisabetta venne riaccompagnata a casa ma prima che scendesse dall’auto Alessandro le disse:” perché per la prossima settimana non facciamo una scommessa? Facciamo noi due i capitani e chi di noi fa più gol vince un premio “

La ragazza era molto competitiva e rispose:” troppo facile tu giochi in attacco e io indietro. Ti piace vincere facile.”

Ale rispose:” facciamo che gioco in porta, ma se accetti cosa ci scommettiamo sopra?”

“Tu da portiere e io fuori in campo e pensi di vincere?” Rispose Ely :” posso scommettere ciò che vuoi, tranne che mi scopi” disse ridendo.

“Unica regola devono essere persone che lavorano in ditta da noi. Massimo un cambio” disse Alessandro che aveva in mente un piano sicuramente.

“ ok va bene “ disse Elisabetta “ se vinco io, cena pagata al ristorante xxxxxx e post serata offerto da te, pareggio niente e se vinci te?”

Ale rispose:” hai detto che la figa non me la dai? Giusto?”

“Ovvio” disse lei.

“Perfetto semplicemente dato che vivi sola, la doccia la fai a casa, arrivo e mi apri la porta in accappatoio, poi chiusa la porta, lo fai cadere e resti nuda” commentó il ragazzo:” passiamo la serata così e ti lasci accarezzare. E vediamo come evolve la serata.”

“Ero certa che chiedevi delle porcate del genere ma accetto ad una condizione che per vincere la tua squadra deve vincere la partita e in contemporanea tu da portiere devi fare più gol di me. Prendere o lasciare”

“Giochi al rialzo. Ok ma allora rialzo dicendo che l’unica cosa che non posso fare se vinco è mettere il mio cazzo dentro la tua figa ma in bocca potrò “ sfidò il ragazzo.

“Tanto non vinci” disse Ely:” vada per questa scommessa, ti scrivo su Telegram tutto così non cambi le cose. Vado.”

“A domani carissima “ salutó lui.

Nei giorni successivi Ely arruolò i 4 colleghi che riteneva più forti mentre il quinto rifiutó: “dai Max gioca con me?”

Massimo:” ho già promesso ad Ale di giocare da lui e so che ha già assoldato Alessio”

Elisabetta trovó rapidamente i 5 colleghi tra i soliti del calcetto mentre Ale invece era tranquillo e chiamò dei colleghi che normalmente non venivano a giocare con quel gruppo.

Il giorno della partita si trovarono al solito campetto e la squadra di Elisabetta erano in maglietta bianca, mentre quella di Ale in arancione con le magliette numerate e personalizzate.

Questa cosa insospettiva Elisabetta e quando gli altri della sua squadra arrivano iniziarono a ridere.

Giacomo disse:” ma dai è la squadra del torneo a 7 della scorsa estate e manchiamo Roberto, Alessandro ed io. Ci divertiamo il livello sarà alto stasera”

Roberto:”Alessandro in porta fisso dal colore della maglia in nero arancio, ma Elisabetta cosa hai scommesso?”

“Perché dite così” chiese Ely:” ma se non gioca mai in porta Ale”.

Giacomo rispose:” tutte le estati facciamo un torneo amatoriale e Ale fa il portiere nella porta a 7, due di loro sono i centrali, Alessio il regista e Max l’attaccante, io Roby e Alessandro ci alterniamo con Vittorio ( il sesto in panchina) sulle fascie.”

La partita inizió poco dopo e si stabilizzò su uno 0-0 per oltre mezz’ora tra belle azioni e buone parate da ambo le parti.
Poi la squadra di Elisabetta su un rimpallo segnó ma nonostante il tiro fosse suo, venne deviato all’ultimo da un suo compagno, spiazzando Ale. Pochi minuti dopo punizione per la squadra di Alessandro e Alessio sul pallone chiamó uno schema, nulla valsero le urla di Giacomo che conosceva la mossa e da portiere Alessandro andó in gol totalmente libero 1-1. Quasi alla fine 2-1 dì Elisabetta, la stanchezza aumenta e qualche lacuna era inevitabile. 2-2 di Max e a 5 minuti dalla fine il tiro di Max caramboló sul piede di Ely, finì sul palo e poi contro il braccio di Roberto che involontariamente lo deviò in angolo. rigore.
Venne posizionato il pallone e Alessandro capitano e portiere si preparò al tiro. 3-2.
Una volta segnato chiamo lo schema e Max da attaccante si posizionò dietro ai difensori lasciando il solo Alessio a metà campo. Gli ultimi 4 minuti furono un assedio e dopo 6 tiri intercettati dalla difesa, 4 parate, il pallone caramboló ad Alessio che in contropiede segnò il definitivo 4-2 e tutti in doccia.

Tutti si complimentavano gli uni con gli altri per il livello veramente alto.

Elisabetta salutó e tornò a casa

Alessandro dopo la doccia la seguì.

La ragazza rispettò i patti e lo accolse in accappatoio e chiusa la porta lo tolse.

Andarono prima in cucina per un bicchiere di vino e poi la ragazza lo accompagnò in salotto. Avviarono un film a caso e tra una chiacchiera e l’altra Alessandro iniziò a massaggiarle tutto il corpo.

Poco dopo disse:”ora sei a mia disposizione e tocca a te spogliarmi” e aggiunse:” ovviamente devi farlo in modo sensuale “

Elisabetta troppo orgogliosa , obbedì.

Pochi minuti dopo erano nudi entrambi.

Alessandro iniziò ad esplorare il seno della fanciulla e poi a scendere verso una figa completamente rasata, prese le mani della fanciulla e la invogliò a toccare il pene che piano piano si induriva.

Elisabetta fu fatta sedere sul divano e si trovò davanti agli occhi ben 22 cm di carne e senti:” sta chiedendo un bacio e il giusto rispetto” commentó Alessandro.

Poco dopo , ponendole la mano sulla testa, l’accompagnó a prenderlo in bocca.

Elisabetta era veramente brava e dava un buon piacere ad Alessandro che piano piano affondava sempre più l’asta nella gola della ragazza.

Quando fu al limite, la fermò e la fece posizionare a pecorina e inizió a toccarle prima la figa , dove infiló prima un dito, poi un secondo e disse:” fai tanto la preziosa ma qui c’è un lago.” E con i suoi stessi umori le accarezzó il buchetto posteriore.

Alessandro le toccó il sedere marmoreo e fantasticò sul come sarebbe penetrarlo.

Il ragazzo si sdraiò sul divano e poco dopo finirono in una bellissima 69, ma data la differenza di altezza , lei, nonostante sentì la lingua di lui più sul buchetto posteriore che sulla figa, ma non ci diede il giusto peso, finché non sentì un dito profanarle il sedere. Non lo gradiva ma non disse nulla.

Poco dopo: “Ely, che ne dici se andiamo in un posto più comodo, cucina o camera?” Chiese Ale.

“Cucina, non credo di cedere da dartela e quindi non serve il letto” disse un po’ acida la ragazza

“Dato che siamo qui, appoggiati a 90 al tavolo” disse lui:” ho una sorpresa per te, chiudi gli occhi”

In pochi secondi fece il giro del tavolo e si riposizionó nella bocca . Intanto le bloccó i polsi al tavolo stesso.

La ragazza cercó di opporsi ma ormai era tardi. Poco dopo si trovò con anche le ginocchia e le caviglie fissate al tavolo stesso.

“Gli accordi devi mantenerli” ribadì lei.

“Per chi mi hai preso” rispose lui:” adesso gioco con questo culetto magico “ e spalmato sul dito un po’ di olio d’oliva che aveva preso sulla cucina, lo infiló nel sedere.

Elisabetta si irrigidì :” no li no. Non si entra. Eravamo d’accordo che non mi scopavi”

“Il tuo messaggio è chiaro, niente figa” è appoggiata la cappella, l’entrata fu assai semplice.

“Ahi non l’ho ahi ahi mai fatto” disse la fanciulla:” sono vergine”

“Eri vergine” e intanto affondava sempre di più nell’’intestino della ragazza:” forse era meglio darmi la figa”

“Fa male, esci” rispose Elisabetta:” esci per favore, puoi prenderti la figa ma mi stai spaccando il culo”

Alessandro continuó e una volta appoggiato il proprio inguine al sedere della fanciulla commentò:” tutto dentro mia cara” e lo sfiló di colpo, una volta appoggiatolo esternamente disse:”in pratica sono a metà schiena”

Il movimento fulmineo lasció Elisabetta senza fiato e senza parole e poco dopo sentì la penetrazione di Alessandro in figa.

L’ingresso fu come una lama calda nel burro, senza la minima opposizione. Il ritmo fu subito veloce e la ragazza iniziò a gemere di piacere in modo istintivo.

Dopo una ventina di minuti Alessandro si sfilò dalla figa e rientró nel sedere pochi secondi prima che Elisabetta potesse raggiungere l’orgasmo, ma il nuovo movimento nella zona limitrofa la fece impazzire tra un misto di piacere e dolore estremo.

Ely godette e poco dopo Ale si scaricava completamente nell’intestino di lei.

La ragazza era distrutta e una volta slegata, faticava a reggersi in piedi. Una volta rialzata si vedeva colare il buchetto posteriore dalla sborra di Ale . Lentamente a piccoli passi indicó ad Ale il bagno e lei si recò nel secondo.

Dopo una decina di minuti tornó e vide Ale che si rivestiva.

“Mi hai distrutta, ma me la sono cercata” disse la ragazza:” spero che non dirai nulla a lavoro per vantartene “

“Assolutamente muto ma a patto che ci divertiremo ancora” e le tese la mano

Si strinsero la mano per suggellare l’accordo.

Dopo diversi anni o post calcetto o al posto del calcetto, ogni settimana Elisabetta si concede ad Alessandro, nonostante siano 6 anni da quella prima volta.

Entrambi si sono sposati ma quel loro rito rimane a suggellare questa loro amicizia.

Alesuegiu

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