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Racconti di Dominazione

Esseri

By 25 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi prendeva nel culo ogni sera, fino a perdersi, a prendersi, a perdermi nel mio sangue, nel suo sulle gengive che si spellava addentandomi la carne tatuata sulle scapole, fino all’asso. Gengive blu sangue, sangue degli angeli e capelli, fronte spaccata sulla scapola, sinistra, salvo il cornuto seduto alla sua destra.

‘ Piangi amore?

Piange amore e mi fa voltare in un complicato arabesco sospingendomi sotto le natiche il cuscino con l’impronta del mio addome. L’altra mano me la tiene sul cazzo adesso, immobile come un uccello alto sopra il terremoto e l’osserva da vicino bagnarsi, lacrima dopo lacrima.

‘ Ti prego amore, adesso.

Due movimenti successivi peristalticamente sincronizzati. Il primo le lascia lo sfintere avvinto al polso, con il secondo l’unghia del medio indugia quel tanto sul muscolo beante da costringer le lacrime a cambiar direzione, ad arrivar da dove si viene praticamente, per inchiostar oltre che il mio, il fondo sfondato anche del paradiso. Ride il diavolo, lei mi volta ancora e gli addenta il collo aprendogli la gola con un canino.

Strappo, come di sipario o di imene lacerato in un vicolo.

Un secondo affluente s’immette nel rivolo che mi separa in altre due metà la schiena e ci si perde e ne attinge lei per lubrificarsi le labbra secche per sempre: vuole la preda vuoto e subito e male, divarica le cosce, vuole la riempia di niente, mostra di nuovo i denti, vuole le ascolti da dentro la mente.

Vuole il malato chirurgo del suo cervello, ancora silenzio in risposta al suo appello.

‘ Godo.

Gode, come la morte d’esser ossa nell’inverno senza cibo della Vera esistenza.

per commenti: ri.produktion@gmail.com

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