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Racconti di Dominazione

Eva 1. La prima esperienza di sottomissione.

By 5 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments


Eva – La prima esperienza di sottomissione.


Eva è ora la serva di Master Adom.

Eva fino ad un anno prima era una piacevole signora di trentatre anni. Considerata da tutti una bella donna, dalla carnagione ambrata, gli occhi marroni e capelli castani che le ricadevano morbidi sulle spalle come un mantello di seta. Lavorando come commessa nel centro commerciale cittadino i suoi fianchi erano leggermente larghi e i seni pieni e rotondi con due larghe aureole rosee al centro. Era il classico corpo di una donna sposata da oltre dieci anni, lavoratrice da quindici e con due parti alle spalle:
Stupendamente erotico. A differenza di altre donne, le quali scoprono l’improvviso impulso di essere dominate in tarda età, Eva aveva sempre saputo e accettato il suo essere slave. Per questo motivo bisogna aprire uno spiraglio nel suo passato, più precisamente ai tempi delle scuole superiori quando Eva fece la sua prima esperienza di dominazione.

– Reminescenza 1 ‘ Scuole superiori.

‘Mi piace essere sottomessa” La voce flebile, quasi timida nel buio della stanza,
‘Ieri’ quando l’abbiamo fatto dietro’ e, e mi ai girato i polsi è stato bellissimo per me.’
Il cuore finalmente a smesso di battere all’impazzata, ora Eva è calma, aspetta con ansia e gioia la risposta del suo amato a questa strana rivelazione.
‘Essere bendata ti piace?’
‘Si’
‘Bene amore, allora domani voglio bendarti.

Tre giorni dopo.

‘Inginocchiati amore.’ Eva, eccitata e ubbidiente s’inginocchiò davanti alla voce. Era completamente nuda lasciando così in mostra i capezzoli duri per la voglia accumulata durante la notte. Gli occhi le erano stati bendati con un lungo pezzo di stoffa nera portato da Marco ed Eva ignorava dove potesse averlo trovato. Come accordato in precedenza, incrociò i polsi dietro la schiena e anch’essi le furono legati dietro la schiena, poi seguendo il copione prefissato apri la bocca spalancandola completamente. Era felice e se ne fregava se si sentiva cagna: Era quello che aveva sempre desiderato e perciò era inutile tornare indietro. Spalancò ancor di più la bocca fino a scoprirne i denti e mugugnando per lo sforzo nel cercare di aprirla maggiormente, alla fine nessuno avrebbe saputo di questa sua fantasia a parte Marco.

Marco e i suo tre amici stavano osservando con sguardi famelici la ragazza inginocchiata davanti a loro. Potevano vedere quanto fosse indicibilmente troia con i polsi legati dietro la schiena e gli occhi bendati. Inoltre Eva si stava impegnando come una pazza nel tentativo di spaccarsi la mascella. Uno di loro, Andrea, accese a tutto volume la radio creando così una copertura per le loro conversazioni.
‘Oh! Ma possiamo sborarle veramente?’ Disse cauto Carlo, grasso e basso alla destra di Andrea.
‘Certo è la mia zoccola ve l’ho detto, quando state per venire le prendete la testa e glielo mettete fino in gola, occhio che dobbiamo venire tutti insieme perché se no l’effetto sorpresa non funzionerà.’

Eva allentò i muscoli della mascella, lasciando comunque la bocca aperta. Stava per chiedere a Marco che cosa stava facendo quando sentì finalmente il cazzo di lui poggiarsi sul labbro inferiore.
‘Succhia troia!’
Al comando Eva allungò il collo, lentamente per non perdere l’equilibrio e strozzarsi con il cazzo in gola. Strusciò le labbra su tutta l’asta fino a sentire i peli pubici con la punta del naso. Il cazzo di Andrea le procurava un leggero fastidio nella gola e allo stesso tempo un calore inaspettato fra le cosce .

Andrea lasciò che Eva spingesse da sola la bocca lungo il cazzo facendo strisciare le labbra lungo l’asta fino a fermarsi alla base. Il naso schiacciato contro la sua pancia. A quel punto le mise le mani ai lati della testa iniziando a scoparle la bocca: La muoveva avanti e indietro lungo il cazzo fino a far comparire la punta della cappella e a quel punto sbatterle il naso contro i peli pubici. Più il tempo passava e più il ritmo aumentava, accompagnato dai gemiti soffocati di protesta emessi dalla cagna inginocchiata davanti a lui. Ad un certo punto, forse senza volerlo, Eva gli strofinò i denti lungo l’asta, toccando il massimo punto di piacere per un uomo. Andrea per evitare di venire le tolse il cazzo dalla bocca tirandosi dietro lunghi filamenti di bava che ricaddero sui seni di Eva.

Eva tirò una lunga boccata d’aria appena il cazzo le fu tolto di bocca. Si sentiva una troia e un fuoco incredibile in mezzo alle gambe implorava di essere toccato. Rimpianse i polsi legati perché avrebbe voluto iniziare a masturbarsi, ma subito pensò che le cagne come lei dovevano prima soddisfare il loro Padrone e solamente dopo, se il Padrone lo voleva, potevano godere. Improvvisamente smise di fantasticare sul suo essere troia perchè il cazzo di Marco era tornato a chiedere piacere alle sue labbra.

Carlo osservò con sguardo estasiato la propria cappella adagiata comodamente sul labbro di Eva.
‘Tira fuori la lingua! Fai vedere a tutti il piercing da troia che ai!’
A parlare era stato Marco. La regola fondamentale era che solo lui avrebbe parlato alla troia. Eva non badò più di tanto al ‘tutti’ usato dal suo fidanzato e fece uscire la lingua mostrando un piercing argento. Iniziò a farlo scorrere lungo tutta la cappella stranamente più grossa di come la ricordava. Ovviamente non disse nulla e iniziò a succhiarla avidamente.
‘Adesso succhia troia! Ti piace il cazzo, ti piace essere umiliata?’
Impossibilitata a rispondere per l’enorme cazzo che occupava la sua bocca Eva emise un lungo lamento d’approvazione ottenendo l’effetto di far eccitare subito Carlo. Per non venirle subito in bocca gli tolse il cazzo imprecando a bassa voce. A differenza di Andrea però non si mosse e alzandosi il cazzo mise in mostra le palle grosse e dure piene di sborra. Fece un cenno a Marco il quale capì immediatamente cosa voleva l’amico.

‘Leccami e succhiami le palle troia!’

Ubbidiente Eva fece uscire la punta della lingua iniziando a leccare le palle di Carlo. Era la prima volta che Marco le chiedeva una cosa del genere e trovava strana la sensazione di leccargli le palle. Non era come succhiargli il cazzo, era più una sensazione ruvida come se fossero state rasate da poco e succhiandole sentiva i testicoli ‘vivi’, non un pezzo di carne dura come il cazzo. Fu quasi convinta di riuscire a sentirne la sborra dentro ma si disse fra se che era impossibile riuscire a sentire tanto.

Fabio intanto, continuando a menarsi il cazzo (come gli altri del resto) diede di gomito a Marco facendogli il segno che tra poco sarebbe dovuto tornare a casa. Su ordine di Marco, Carlo lasciò quel bellissimo buco per cazzi facendo posto all’amico. Continuò però a masturbarsi osservando la cagna inginocchiata ai loro piedi.

Fabio, considerato il più sfigato della compagnia in quanto ancora vergine riguardo al bocchino(e anche in tutto il resto), si avvicinò tremante e con la pelle d’oca ad Eva appoggiandogli la cappella sulle labbra.

Eva era contrariata perché gli erano state tolte le sue prime palle e perché avrebbe voluto succhiarle ancora. Per mostrare il suo dissenso e vendicarsi premette con forza i denti sulla cappella di Fabio e appena quest’ultimo spinse il cazzo dentro gemette di dolore.
‘Aaah! Puttana!’ urlò Fabio stringendo poi i capelli di Eva con forza facendola mugugnare a sua volta dal dolore.

Incazzato Fabio iniziò a spingere il suo membro con forza all’interno della bocca di Eva, sbattendole il naso contro i peli pubici e senza darle il tempo di riprendersi. Ad un certo punto Fabio le tolse il cazzo di bocca ed Eva lasciò fuoriuscire un lungo grumo di bava bianca, un misto di liquido seminale e saliva.

Fabio, ancor più eccitato alla vista della lunga bava bianca iniziò a scoparle la bocca con un colpo alla volta mettendogli il cazzo davanti alla faccia glielo infilava con forza fino alle palle per poi farlo uscire nuovamente dalla bocca sbattendoglielo poi in faccia. Scopava la bocca della cagna con forza, tirandole i capelli perché voleva sentirla gemere di dolore. Andò avanti in questo modo per una ventina di volte, giusto il tempo di inumidire il viso della troia inginocchiata davanti a lui. Quando si accorse che era sul punto di godere fece un cenno agli altri, già pronti per riempire il viso della ragazza inginocchiata di fronte a loro.

‘Adesso spalanca la bocca che sborro troia!’

Come un automa Eva spalancò al massimo la bocca, mostrando nuovamente i denti bianchi e tirando fuori di sua iniziativa la lingua.

‘Dimmi che la vuoi amore ‘ dimmi che vuoi che ti sborro in faccia!’

‘S’sì Marco, sborrami in faccia, lo voglio.’ Eva si stupii di essere riuscita ad arrivare a tanto. In effetti doveva ammettere che non aveva nessuna intenzione di ricevere lo sperma sul viso, ma come prima si disse che le cagne erano appunto queste: Ubbidivano anche se non provavano piacere nel farlo.

A quelle parole il primo a sborare fu ovviamente Fabio. Con un lungo gemito accompagnò gli schizzi di sperma che andarono a colpire la fronte e i capelli di Eva colandogli poi sulla benda. Fabio venne subito raggiunto da Marco il quale appoggiò il cazzo sul labbro di Eva, schizzandogli il primo getto sui denti e i successivi sulla lingua e le labbra. Striature di bianco sperma iniziarono a colarle dalle labbra per poi scivolare sul mento ed infine in piccole gocce caderle sui seni. Eva iniziava a sentire l’odore dello sperma che aveva sulla faccia. Stranamente pensò che le piaceva e si senti ancor più troia nel rendersene conto.
A questo punto avrebbe dovuto essere allarmata dalla troppa sborra, stava per chiederne a Marco il motivo quando un terzo cazzo le venne messo di forza fino in gola. Eva tossendo e sul punto di soffocare ingoio i fiotti abbondanti di sperma che ne uscirono. Non riuscii però a deglutirli a causa della copiosa sborata e presto la bocca le si riempi di sperma. Quando il cazzo le fu finalmente tolto fece colare il resto della sborra che ancora le rimaneva in bocca sul mento, sovrapponendola a quella precedente.

‘Liberamiii! Chi cè qua dentro? Riuscii finalmente ad urlare Eva.
‘Io sono l’ultimo cagna!’ Fu la risposta divertita di Andrea.
Eva non fece in tempo a replicare che Andrea le mise il cazzo davanti al viso, schizzandogli la sborra sul naso e sulla benda. Ora rivoli biancastri si univano e intrecciavano sul viso di Eva, colandogli sul seno e le cosce. L’odore dello sperma era ora molto forte perché Andrea le aveva sborato proprio sotto il naso. Eva pregò che tutto questo finisse presto perchè il fuoco in mezzo alla gambe era diventato insopportabile.
‘Baciaci il cazzo in segno di ringraziamento troia!’
Umiliata e frastornata Eva esegui l’ordine baciando tutte e quattro le cappelle. Venne poi lasciata in camera da sola mentre Marco andava ad accompagnare gli amici alla porta.

Al ritornò Marco liberò i polsi di Eva lasciando così a lei il compito di togliersi la benda dagli occhi perché gli faceva schifo toccare lo sperma degli altri.

‘Chi era amore quello con il cazzo enorme?’ Disse poi Eva guardando Marco.

‘Io, ovvio!’

‘Seee, magari’no dai chi era?’

‘Beh Carlo immagino, ci sono rimasto anch’io non credevo avesse una cosa simile, scusami amore la prossima volta chiederò ad un altro se vuole vedere una troia’

‘A si ‘ che anno detto quando li ai accompagnati alla porta? Pensano che sono la fidanzatina ingenua e troia o si sono insospettiti del fatto che non mi sono ribellata?’

‘Insospettiti amore? Ma va erano tutti eccitati come porci e ti considerano la mia ‘fidanzatina ingenua!
Ahahah se sapessero che in realtà sei stata te ad organizzare tutto”

‘Si in effetti essere solo bendata non mi pareva una cosa molto da sottomessa’ comunque ho già in mente un’altra esperienza’ prima ti ho chiesto del cazzo enorme non perché non lo volessi’ il contrario invece, inventiamoci qualcosa solo fra noi due e Carlo che dici? Non sarai geloso spero’

‘Geloso? Certo che sono geloso di quello stronzo dal cazzo enorme ma’ lui il cazzo e io la troia!’
Replicò con soddisfazione Marco.

‘Bene amore’ Disse sorridendo Eva. ‘Sono contenta che non ti crei problemi, ora però vado a togliermi tutto questo schifo che ho addosso e dopo preparati perchè ti ricordo che io non sono ancora venuta!’

‘Mmmh però pulisciti bene, non vorrei leccare roba altrui’ Disse Marco ridendo mentre Eva si incamminava verso il bagno. Eva era felice: Tra poco aveva intenzione di godere come una pazza, il suo fidanzato aveva accettato questo suo essere lato da troia senza problemi’ e l’enorme cazzo di Carlo la fece sognare su nuove piacevoli idee.

Sorridendosi davanti allo specchio, Eva iniziò a pulirsi il viso e il corpo dalla sborra dei quattro ragazzi che le erano venuti addosso senza sapere che in realtà lei era consapevole della loro presenza già dall’inizio. Era felice e contenta, aveva appena avuto la sua prima esperienza da sottomessa.


Le letture vanno molto bene e di questo vi ringrazio. Se avete commenti o altro da espormi inviatemi una mail o ditemelo in msn al seguente indirizzo:

recalio2009@gmail.com In particolare sarei interessato a conoscere donne amanti del genere sia in chat come fantasia o che hanno avuto esperienze reali – Tutti gli altri sia per mail sia in msn, sono comunque i benvenuti. A presto.


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