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Racconti di Dominazione

Eva 2. Un pomeriggio a casa del Padrone.

By 11 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments


Eva 2. Un pomeriggio a casa del Padrone.


Due piccoli anelli d’argento perforavano i capezzoli di Eva. Gli anelli erano uniti da una catenella, anch’essa d’argento. La catenella nel proprio centro ospitava un altro anello al quale era attaccato un successivo gancio terminante in una sottile catena lunga un metro. Questa catena finiva nella mano di Adom, affascinato come sempre nel guardare i capezzoli tendersi fin quasi a strapparsi. Non era mai successo che un anello rovinasse uno dei capezzoli di Eva. Master Adom dopo anni di esperienza conosceva i limiti di ogni disciplina e sapeva quando fermarsi. Era in contatto con altri Master che usavano la loro sub come una troia, una cagna. Alcune di esse, nemmeno passata una settimana si erano concesse su ordine del proprio Dom a più uomini. Adom le considerava zoccole e non slave. Altre invece dopo neanche un mese di relazione si erano fatte marchiare, Adom non le considerava.

Eva era inginocchiata al centro del soggiorno, a casa di Adom. Calze autoreggenti nere sfioravano delicatamente le sue gambe fino a fermarsi a metà coscia. Non indossava scarpe e la camicetta di seta era appesa alla sedia. Prima di conoscere Adom non aveva mai compreso l’importanza, il valore delle gambe di una donna. Che lei fosse una schiava e o una Padrona non faceva alcuna differenza. Da quando Adom le aveva fatto capire la sensualità e l’attrazione che emanavano ogni suo gesto era fatto per valorizzarle. Spesso si accorgeva in un bar, o del cameriere al ristorante, di come lo sguardo cadesse sulle sue gambe. A volte le accavallava e si passava la mano su una coscia provando piacere nel vedere il suo pubblico ipnotizzato dallo spettacolo offerto. Una semplice carezza su una calza. Un gesto innocente ma capace di catalizzare gli sguardi.

I polsi e le caviglie erano stretti in due bracciali di cuoio. Essendo in ginocchio la schiena doveva arcuarsi per fare in modo che le due estremità dei bracciali unissero polsi e caviglie. Le prime volte che le era stata imposta questa legatura riusciva a rimanere in piedi solo per pochi secondi, dopo crollava a destra o sinistra. La terza volta in cui aveva picchiato violentemente la testa contro il pavimento Adom le aveva ordinato di provare sul tappeto dicendole che le sessioni di trauma cranico non rientravano nei suoi piaceri. Avevano riso entrambi.

Le catenelle si alzano, si tendono. Subito dopo anche gli anelli prendono vita muovendosi dentro ai capezzoli e un gemito più di paura che dolore pervade la stanza. Lentamente Adom muove la catenella e in risposta vede i capezzoli di Eva tendersi sempre di più. ‘Aaah” Eva respira e geme in piccoli sussurri.
Dopo una decina di minuti la schiava viene liberata dai bracciali e fatta alzare. Sente le ginocchia doloranti per la scomoda posizione tenuta.
‘Succhiala cagna.’ Dice Adom consegnando una cintura con dildo interno alla schiava che subito inizia ad inumidirla con la bocca. Con lente leccate bagna bene la cappella di gomma nera per poi succhiarlo avidamente come in un normale pompino.
‘Indossalo’
Posizionandosi la cappella in mezzo alle gambe Eva eseguì l’ordine di Adom. Spingendosi il fallo all’interno della vagina gemette allargando le gambe fino ad infilarsi tutto il fallo dentro di sé. Finì l’operazione allacciandosi le due cinture sui fianchi. Ora se qualcuno la guarderebbe, vedrebbe solamente delle mutandine nere molto sexi senza immaginarsi il fallo che la penetra Eva.
‘Inginocchiati e fammi un bocchino!’
Inginocchiandosi Eva sbottona i pantaloni del Padrone, liberandogli il cazzo non ancora completamente eretto. Inizia a succhiarlo con movimenti della lingua esperti, leccando il massimo punto di piacere per un uomo, sotto la cappella. In breve il cazzo è completamente duro. Mettendo una mano a coppa inizia a massaggiare le palle, dure, a contatto con il palmo. Non passano più di dieci minuti che Adom gli mette una mano dietro la nuca, bloccandola. Eva sente le palle fremere e subito dopo la sborra fuoriesce dalla cappella nella sua bocca. Continuando ad andare su e giù lungo l’asta deglutisce l’abbondante dose di sperma ripulendo poi il cazzo del Padrone con la lingua. Finito il servizio abbottona i pantaloni di Adom rimanendo però in ginocchio. La cintura fallica non si è ancora fatta sentire, pensa fra se preoccupata. Rimanendo infatti ferma a succhiare il cazzo di Adom, il fallo all’interno di lei non poteva muoversi ed è certa che adesso le ordinerà qualcosa.
‘Inizia a gattonare in cerchio troia!’
L’ordine brusco le fa abbassare la testa. Non può fare altro che ubbidire essendo solamente una cagna e schiava nelle mani del Padrone. Lentamente inizia a muoversi compiendo un ampio cerchio lungo il salotto. Non finisce di fare il terzo giro che una frustata la colpisce sonoramente sul culo.
‘abbassati cagna’voglio incularti!’
Eva, per nulla sorpresa del fatto che Adom sia di nuovo con il cazzo duro, si abbassa toccando con la guancia il pavimento freddo e mettendo in mostra il culo per il piacere del Padrone.

Adom vede la cagna chinarsi, offrendogli il culo. Già con i pantaloni calati gli mette le mani sulle spalle bloccandola a terra e inculandola di forza, con colpi potenti, facendo sbattere continuamente le palle sulle natiche di Eva.

La schiava geme, urla sia per il dolore che per il piacere. Sente il cazzo di Adom penetrarla nell’intestino e i testicoli sbattergli contro il culo. Le continue spinte del cazzo fanno si che la cintura subisca continui colpi ed Eva impazzisce dal continuo piacere che la doppia penetrazione le provoca. Ad ogni colpo la guancia sfrega sul pavimento e la presa di Adom sulle spalle si fa più dura. Improvvisamente aumenta il ritmo e in breve tempo Adom gode eruttando la sborra nel culo della schiava. Eva sente la sborra invaderle l’intestino e poco dopo, vicina all’orgasmo e sentendo il Padrone sborarle dentro, gode anche lei urlando e facendo tremare lo cosce per l’orgasmo incredibile provocatogli dalla cintura.

Dopo un paio di altri colpi Adom si alza liberando la serva. Eva, senza bisogno di parole si inginocchia immediatamente davanti a lui pulendogli il cazzo dalla sborra e dai suoi umori. Quando il cazzo è completamente ripulito Adom se ne va ed Eva inizia a mettere a posto il soggiorno. La cintura fallica ancora dentro di lei.


Vi ringrazio ancora per le letture numerose. Per commenti e altro msn e la mail sono il seguente indirizzo:

recalio2009@gmail.comIn particolare sarei interessato a conoscere donne amanti del genere sia in chat come fantasia o che hanno avuto esperienze reali – Tutti gli altri sia per mail sia in msn, sono comunque i benvenuti. A presto.


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