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Racconti di Dominazione

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By 28 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti mi chiamo Elena, ho 18 anni appena compiuti, porto la
seconda, di pantaloni una 40, sono alta 1r42;62 mora e col visino a
monella, mia madre Angela è la classica donna del sud un po grassoccia
ma con un bel viso due occhi neri e dei capelli corvini spettacolari, ma
soprattutto curve da paura nonostante la sua eta, fin da piccola mi ha
svezzata a son di sculacciate, la prima l’ho ricevuta a 9 anni e da lì
se ne sono susseguite parecchie, fino a quest’ultima.

Era un giovedì, non avevo punta voglia di andare a scuola e cosi
andai in giro con katia una mia amica, la mattinata passò all’insegna
del divertimento, fra un pettegolezzo e l’altro scattai diverse fotine
da mettere su facebook nel pomeriggio.

Rientrai a casa mia madre mi squadrò un attimo poi con voce gentile ‘
ciao Elena com’è andata a scuola?- io facendo finta di nulla ‘ come
sempre mamma come deve essere andata una palla totale- mia madre
guardandomi leggermente corrucciata ‘ Elena non dire così lo sai che
devi studiare per avere un futuro no? Non mi far passare ai metodi duri
per farti capire e- detto questo adocchiò il mestolo, io un po presa in
contropiede ‘ ma mamma i prof rompono a scuola, spiegano con una
lentezza unica che ti fa venire il latte alle ginocchia- lei si fece
dura ‘ vuoi continuare a lamentarti ancora? Se vuoi continuare fallo
pure ma ti ritroverai gomiti al tavolino signorina- sbuffai ‘ ecco lo
sapevo, prima mi chiedi come va poi quando te lo dico subito tiri fuori
le minacce, fammi un favore non mi chiedere più nulla. Mangio dopo- la
sua mano mi afferrò il braccio ‘ signorinella te mangi subito intese vai
a lavarti le mani e torna subito chiaro?- strattonai via il mio braccio
dalla presa sbuffando andai in bagno e sbattei la porta.

Tornai in salotto e vidi mia madre pronta col mestolo in mano, di
colpo ebbi un brivido, la mia voce si fece più bassa e intimorita -ti
prego mamma scusami non dovevo fare tutta quella scena- il suo sguardo
restò severo su di me, iniziando a battere sulla mano il mestolo ‘ vuoi
che da 30 salgano a 50?- io senza dire nulla a testa china mi posizionai
piegata al tavolo, mi levai i pantacollant portandoli a meta coscia,
poi titubante feci scendere anche le mutandine, con un ultimo sbuffo mi
chinai e strinsi le mani all’altro lato del tavolo appoggiandomi ormai
arresa col busto ad esso, mia madre facendo un sorriso d’approvazione
andò dietro di me.

Nella stanza si sentiva solo la sigla di beautifull, passò qualche
secondo poi ciack, piccole onde provocate dal colpo si espansero su i
miei glutei, le mani si strinsero al bordo, il mio corpo si alzò
leggermente dal tavolo per poi appoggiarsi nuovamente, un attimo di
silenzio poi di nuovo ciack, il secondo colpo potente e severo come il
primo, iniziai già a tremare leggermente, poi giù un altro aveva preso a
sculacciarmi velocemente, nelle punizioni veloci come le chiamava lei
non voleva perdere tempo, mi faceva mettere in posizione mi sculacciava
velocemente e poi mi sgridava, se mi muovevo o le facevo perdere tempo
me ne dava 20 colpi in più, e lo stesso se mi lamentavo dopo.

La cosa finì in 40 secondi circa, comunque dai miei occhi scendevano
già le lacrime per il male, restai ferma in attesa della sgridata che
non si fece attendere ‘ non voglio più sentire lamentele sulla scuola
capito? Tanto devi andarci se vuoi un futuro, non vorrai mica finire
come quelle ragazze costrette a lavorare qua e là sperando di trovare
chi le sfama perchè non si possono permettere un buon lavoro dato che
quando avevano la possibilità di costruirsi un futuro hanno pensato a
divertirsi? Poi dovresti sbrigarti a finire le superiori che ci vuoi
diventare vecchia? Scansafatiche, non dici niente?- io in lacrime -scusa
mamma hai ragione non dovevo lamentarmi, te fai tanti sacrifici per
mandarmi me a scuola e io non faccio che lamentarmi ‘ lei sorrise ‘ bene
vatti a dare una sciacquata e torna ‘ andai verso il bagno e mi
sciacquai.

Si pranzò tranquillamente poi verso le due mi misi in camera davanti
al pc, mia madre da salotto mi urlò ‘ Elena guarda di studiare ‘ io
sbuffando ma senza farmi sentire ‘ si mamma va bene. Faccio una cosa poi
studio promesso- dopo un attimo di silenzio ‘ va bene amore ‘ .

Presi la macchina fotografica, era una bella macchina digitale, me
l’avevano regalata il mese scorso al mio compleanno, d’allora non me ne
ero mai separata, la collegai ed iniziai a scaricare le foto della
mattinata passata in giro con la mia amica, ma proprio mentre le stavo
pubblicando su face entra mia madre in camera, non faccio in tempo a
girarmi che mia madre ha già visto le foto sullo schermo, i suoi occhi
si fanno piccoli, riconosco fin da subito quello sguardo e di solito non
porta niente di bene per me ‘ Elena cosa sono quelle foto?- io cerco
col mouse di eliminare la foto al volo prima che si accorga della data
scritta sopra, ma i soliti messaggi di conferma noiosissimi me lo
impediscono, quindi mia madre adesso arrivata alla scrivania vede la
data e l’ora sull’angolo delle foto, il tempo di dire ‘ no mamma ti- che
sento il suo braccio stringere il mio e alzarmi di peso dalla sedia,
vengo trascinata fino al letto poi in un colpo secco e deciso mia madre
mi abbassa di nuovo i pantacollant e si siede trascinandomi sulle sue
ginocchia, e giusto un batter d’occhio prima che la sua mano scenda
velocemente verso il mio sederino e lo colpisca, ciack ciack ciack
ciack, i colpi scendono veloci e decisi, mia madre è sempre stata troppo
brava nel punirmi, mi sento frustrata e impotente come una bimba di 10
anni, ed ecco che inizia la ramanzina ‘ com’è andata a scuola oggi? Come
al solito vero?- io piangendo già senza pudore ‘ scusa mamma era una
bella giornata e se ne voleva approfittare ‘ lei sorrise sarcasticamente
‘ ne volevate approfittare e? Invece approfittare della scuola per
mettere un po di sale in quella zucca vuota non ti viene mai in mente
vero?- ciack ciack altri sculaccioni severi, creava degli archi dal
basso verso l’alto colpendomi cosi in maniera molto precisa e dolorosa,
il mio culetto ormai doveva essere bello rosso ma mia madre non sembrava
che volesse smettere, io stringendo le mani alla coperta e cercando di
scalciare il meno possibile per non cadere ‘ scusa non succederà più te
lo giuro- lei si fermò ma non perchè si fosse impietosita davanti alle
mie promesse ma solo per tirarmi giù le mutandine e ricominciare, adesso
i colpi bruciavano ancora di più sul mio sedere indifeso, me le dava
con forza, ogni colpo mi sembrava di sentire degli aghi penetrarmi nella
pelle.

Dopo un minuto di silenzio dove si udivano solo i miei basta ti
prego, scusa ho capito non succederà più mia madre con tono serio ‘ dopo
chiamerò la mamma di Katia e cosi le diremo che invece di studiare
eravate in giro a bighellonare, così vedremo cosa dice- io a quella
minaccia mi sentii percuotere da un brivido di paura e sconforto ‘ ti
prego mamma no. Katia mi odierà se lo farai ‘ lei continuando più forte
quasi irritata da quella mia frase ‘ al massimo dovresti essere te ad
odiarla dato che in parte è colpa sua se sei a prenderle come una bimba
piccola sulle ginocchia di mamma, non ti vergogni? Volevo finire di
sculacciarti a 14 anni ma sei sempre stata cosi dura da dover essere
sculacciata anche dopo- sempre sotto i colpi ‘ quanto la fai lunga solo
perchè ho bucato una mattina e mi hai trovata a condividere le foto aia
mi aia fa male basta ‘ lei sempre colpendomi ‘ si ti piace condividere
le cose lo so sai? Come per esempio far vedere a tutti come freghi tua
madre? però credo proprio che le tue amiche non sappiano di come ti
punisce dopo tua madre vero?- io a quella frase sentii un calore
familiare al basso ventre e una scossa al cervello, cazzo mi accorsi che
quella frase mi aveva eccitata da matti, cercavo di tornare alla realtà
ma il mio pensiero vagava e fu in quel vagare che decisi che le mie
amiche dovevano sapere, ma non doveva essere una cosa fatta di mia
spontanea volontà, poi chiaramente non potevo dire a mia madre che
volevo farmi delle foto mentre mi sculacciava, cosi decisi che dovevo
farmi fotografare mentre mi sculacciava e poi condividere la cosa con
tutti, cercai di pensare al metodo giusto mentre venivo sculacciata
severamente e lo trovai, dovevo sfruttare l’emotività di mia madre.
-certo che no e poi non condividevo le foto perchè volevo far vedere
come ti prendo per il culo, quello mi diverto anche senza farlo vedere,
sei solo invidiosa di me perchè ho delle amiche e ci vado a giro e ci
condivido le mie cose su face mentre te non ne avevi alla tua età perchè
il pomeriggi dovevi lavorare in sartoria’i suoi occhi si fecero
piccoli, ecco il momento in cui aveva perso il controllo ‘ adesso hai
esagerato veramente, vai in bagno e prendi la spazzola di legno muoviti-
corsi in bagno a prendere la spazzola, quando tornai vidi la fotocamera
posizionata sul treppiedi e lei con il telecomando in mano.

Il mio cuore mi saltò in gola, ero eccitata all’idea ma adesso che si
stava trasformando in realtà mi spaventava, ma oramai era fatta, entrai
nella stanza, mia madre mi guardava con aria severa, mi misi in
posizione senza dire nulla, abbassai calzoni e mutandine e misi la
spazzola al lato del mio corpo come mi era stato sempre insegnato, mia
madre si avvicinò. Il silenzio nella stanza era totale sentivo solo il
mio respiro e i suoi passi che si dirigevano verso di me, prese in mano
alla spazzola e s schiarì la voce per poi pronunciare la condanna ‘ bene
non volevo usare attrezzi oggi per via che stamani ne avevi già prese
con la mestola, ma non mi lasci scelta, tieni il telecomando e adesso
voglio che tu faccia più foto possibile, dopo si sceglieranno assieme e
si metteranno quelle venute meglio sul tuo profilo, se fai la brava ti
permetto di condividerle solo con katia altrimenti ti costringerò a
renderle pubbliche a tutti anche a quelli non tuoi amici ‘ cominciai a
piangere per la vergogna ma il piacere stata inevitabilmente crescendo
dentro di me.

Mia madre si posizionò al mio lato destro poi alzò la mano e ciack la
prima sculacciata, nel frattempo pigiai il telecomando 5 volte, lei
compiaciuta ‘ brava continua ‘ i colpi andarono avanti, me ne stava
dando severi e duri, il mio sedere si faceva sempre più rosso, adesso
avevo due mezzelune viola vicino al centro, intanto cercando di
mantenere la posizione cliccavo con il telecomando per fare le foto, la
punizione finì solo dopo 70 colpi severi e duri, mia madre non parlava
nel mentre me le dava e basta, ogni colpo mi aveva provocato un dolore
incredibile , le mie suppliche non erano servite a nulla, non era uscita
una sola sillaba dalla bocca di mia madre che continuava a colpire
severamente, ma sapevo che sarebbe arrivata adesso la ramanzina finale.

Mia madre tocco il sedere e sorrise compiaciuta ‘ bene adesso sei
felice? ‘ io in lacrime e pigiando il telecomando ancora per fotografare
mia madre che controllava il suo operato ‘ no sei stata severa, anche
se la meritavo, pero ti prego non farmi condividere le foto- mia madre
mi guardò ‘ resta qua che parlo a katia adesso intanto prendi la
macchinetta e guarda le foto, cosi magari ti rendi conto di come devi
essere punita alla tua età per farti rigare dritta ‘ .

iniziai a scorrere le foto mentre sentivo mia madre chiedere a katia
di passarle la madre,nel mentre mia mamma uscii in terrazza cosi non
riuscii a sentire le frasi, nel frattempo imbarazzata ma eccitata mi
misi a guardare le mie foto, cavolo erano venute fin troppo bene, si
vedeva perfettamente mia madre col braccio alzato, il mio culetto rosso e
il colpo che si abbatteva, in due o tre si vedeva anche il mio volto
che urlava per il male in lacrime, misi tutte le foto migliori secondo
me nella cartella e aspettai mia madre.

La sentii rientrare salutando la madre di katia, e tornò da me ‘ bene
hai fatto? Adesso le mettiamo nel tuo profilo in maniera che le veda
solo katia, che povera resterà segregata in casa una settimana senza
poter uscire, l’unica cosa positiva per lei è che non verrà sculacciata ‘
io porsi la macchinetta a lei, la guardai mentre osservava le foto, il
mio sguardo si poso sui suoi piedi , si levò la ciabatta e cominciò col
piede a grattarsi il polpaccio, osservai il riflesso del suo piede nel
vetro, era molto bello, li guardavo spesso e li trovavo magnifici, anche
se purtroppo il massimo che avevo fatto era massaggiarli e baciarli
velocemente a volte senza dare nell’occhio, facendo finta di dare
bacetti innocenti, a cui erano seguite mie segrete leccate di labbra
ancora intrise del loro sapore, altre volte mi capitava di bagnarmi solo
stando al suo fianco nelle giornate estive a camminare per il mercato
sentendo la suola dell’infradito di pelle picchiettare sul piede ogni
volta che faceva un passo accompagnato dal rumore della pelle sudata che
si stacca dall’infradito prima di picchiare nuovamente su di essa dopo,
appena a casa mi ritrovavo l’infradito usati da mia madre nella mia
mano sinistra e l’altra mano in mezzo alle mie gambe mentre li leccavo
avida di quel sapore di sudore cosi aspro e salato e quel suo odore
pungente, ma chi non e feticista come me non può capire questa mia
passione per i piedini, anzi a volte mi sembra di essere matta, mentre
continuavo ipnotizzata ad osservare il suo piede mentre si grattava mia
madre mi guardò riportandomi allo stato di coscienza ‘ vedo che hai
fatto un’ottima selezione senza levare le più umilianti per te, adesso
vado in bagno al mio ritorno voglio vedere l’album ‘ annuii e mi misi al
lavoro, selezionai l’opzione fai vedere solo a chi permetto e scelsi
katia, dopo di che restai in attesa di mia madre.

Fece ritorno dopo venti minuti, si mise davanti allo schermo a
guardare l’album di 200 foto ‘ bene signorina spero ti serva di lezione,
dovrai tenerlo per una settimana poi potrai levarlo intese?- io annuii
senza dire nulla, si avvicinò a me abbracciandomi ‘ scusa se questa
volta sono stata severa ma è giusto che tu capisca che devi adempiere ai
tuoi doveri senza bighellonare altrimenti finirai come molte
disgraziate- io annuii. Appena mi madre uscii corsi in bagno, iniziai a
toccarmi davanti alle foto nella macchinetta, venni in un orgasmo
provato poche volte, tornata di là censurai mettendo una linea nera che coprisse la mia fica e cliccai su
condividi album con tutti gli amici , l’idea di mostrare il mio
culetto cosi segnato a tutti mi fece imbarazzare da morire, mi misi a
pensare a ciò che avrebbero pensato e detto quando visitando il mio
profilo sarebbero finiti a vedere il mio nuovo album ‘la punizione che
mi ha dato mamma per questa mattina ‘ restai in attesa di commenti, il
primo fu di katia ‘ cavolo tua madre ci ha dato dentro a quanto vedo,
dopo ti chiamo- per poi seguire con quelli dei miei amici che
sfottevano, mentre guardavo i commenti crescere la mia mano scivolo di
nuovo in mezzo alle gambe, dopo poco venni e cominciai a ricevere varie
telefonate da parte delle amiche/i, erano tutti preoccupati ma si
sentiva dalla loro voce che erano eccitati sotto sotto. il giorno dopo
venni assalita da tutti i miei compagni e mi toccò parlare rossa come un
peperone della punizione, poi oramai eccitata mi girai e alzai la
gonna per far vedere bene i segni dal vivo, il gesto fu accompagnato da
un brusio generale, alcuni appaudirono e altri risero, calai di nuovo la
gonna sentendo il prof entrare in classe, per i restanti 6 giorni mi
toccò spiegare spesso la punizione a persone diverse e venivo adocchiata
ed indicata da tutti in corridoio, posso dirvi che è stato un periodo
imbarazzante da morire ma il piu eccitante mai vissuto.

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