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Racconti di Dominazione

Federica e Margherita

By 12 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

A volte la vita dello studente universitario può presentare delle piacevolissime sorprese.
Mi ero iscritto alla facoltà di Architettura e, per pagare gli studi e qualche extra, avevo trovato lavoro in un locale frequentato da studenti a pochi passi dall’università stessa. Così tre-quattro sere a settimana lavoravo lì ‘ facevo servizio ai tavoli e, all’occorrenza, gestivo anche la cassa ‘ Dalle 19 alle 2 di notte ‘ il tutto per una cifra più che dignitosa che mi permetteva di pagare la mia quota di affitto (eravamo quattro studenti a dividerci un trilocale) e mi avanzava ancora un discreto gruzzoletto.
Soprattutto al venerdì e al sabato sera c’era un discreto movimento di belle ragazze, a volte sole, a volte in gruppo, a volte con i fidanzati.
Una sera ebbi una visione: erano circa le 11 di sera quando vidi entrare due ragazze bellissime: alte, quasi austere, fiere nella loro bellezza ‘ occhi color ghiaccio, capelli nero corvino lisci lunghissimi, un seno da favola, una terza dire, vestite con un abitino attillatissimo, stivali con tacchi dieci e calze nere coprenti. Sembravano due gocce d’acqua ‘ scoprii poi che erano gemelle.
Si accomodarono ad un tavolino, fortunatamente, nella zona di mia competenza ‘ feci per portare loro la lista dei cocktail ma dissero che sapevano già cosa ordinare e mi chiesero due sex-on-the-beach.
Per tutta la sera non feci altro che cercare di incrociare lo sguardo delle ragazze e, in diverse occasioni, avevo ricevuto in risposta anche delle occhiate ‘interessanti ed interessate’ ma non avevo avuto il coraggio di andare oltre ‘ ero riuscito solo a sapere che si chiamavano Federica e Margherita ‘
Nel frattempo non perdono occasione per scambiarsi ‘strane’ effusioni, molto discrete ma, pur sempre effusioni che attirano la mia attenzione ‘ accavallando e scavallando le gambe, sistemandosi sempre i capelli ed i vestitini che, causa l’attrito delle poltroncine rivestite in velluto, tendevano sempre a salire. Arriva ora di chiusura, faccio cassa, le due ragazze pagano, mi salutano e se ne vanno.
La sera dopo la scena si ripete ‘ identico copione: arrivano verso le 11, ordinano ancora due sex on the beach, stanno lì a chiacchierare tra di loro, ignorando gli sguardi degli avventori maschi che le spogliavano con gli occhi, all’orario di chiusura si alzano pagano e se ne vanno ‘ L’eccitazione raggiunge livelli stratosferici quando le vedo uscire ancheggiando in maniera provocante e palpandosi il culo a vicenda ‘ ma anche stavolta non riesco a buttarmi a pesce.
L’occasione me la porgeranno, forse volutamente, la sera dopo: quando le vedo entrare, mi dirigo deciso verso il loro tavolino e chiedo, immaginando la risposta scontata ‘il solito sex-on-the-beach?’ ma loro mi spiazzano ‘no, stavolta vorremmo due negroni e, mi raccomando, buoni, carichi e ‘ corposi’. Ecco l’occasione che aspettavo: ‘beh, state alzando un po’ troppo il tiro per i miei gusti: dal sex-on-the-beach mi passate al negroni, così senza un po’ di pudore ‘ mi sbaglio o state fantasticando chissà quali avventure? Se volete, appena chiude il locale potremmo parlarne’
Federica e Margherita si scambiarono un paio di sguardi e poi accettarono ‘ Il primo match era terminato a mio vantaggio, ora veniva la parte più difficile: gestire bene il secondo match, passando in maniera dignitosa e decorosa, dalle parole ai fatti.
Arrivarono finalmente le 2 di notte e, con esse, la chiusura del locale; Margherita e Federica mi aspettarono fuori dal locale ‘ pronte a proseguire o meglio, cominciare, una serata che immaginavo ricca di emozioni ‘ ma non immaginavo minimamente quello che poi sarebbe successo.
Erano veramente due figure piuttosto enigmatiche: secondo me nascondevano qualche tremendo segreto che avrei scoperto subito dopo quando decisi di chiedere loro quale sarebbe stato il programma della serata: la risposta fu di quelle che scatenano, contemporaneamente, eccitazioni, fantasie e paure ‘sappi che siamo due gemelle, lesbiche ma non disprezziamo ogni tanto la compagnia sessuale di un maschio e che abbiamo anche la passione per il sadomaso e il fetish ‘ sappiti regolare! Sei sempre intenzionato a voler proseguire la serata con noi?’
La mia parte razionale voleva dire no, ma prevalse quella irrazionale spinta da una dose di adrenalina e testosterone a livelli da paura ‘accetto il rischio, se passare la serata in vostra compagnia si può definire rischio ‘ ok ci sto!’.
Scoprii che abitavano a poche centinaia di metri dal locale e quindi lasciai al locale la macchina e ci incamminammo insieme verso casa loro ‘
Una volta in strada, complice l’illuminazione stradale, decisamente più potente di quella del locale, mi accorsi che gli stivali erano in realtà cuissardes di tessuto scamosciato la cui lunghezza andava ben al di sopra delle ginocchia visto che scomparivano sotto il vestitino nero.
Arrivammo finalmente a casa loro ed io avevo già l’uccello in tiro che sembrava un barra d’acciaio e, in men che non si dica, ci ritrovammo completamente nudi o meglio, io, ero completamente nudo mentre loro due si erano limitate a sfilarsi reciprocamente gli abitini neri ed erano rimaste con i soli stivali ai piedi non senza essersi scambiate qualche linguata reciproca e qualche palpatina ad altissimo contenuto sensuale-erotico. Mi accorsi solo allora che non portavano biancheria intima né sopra né sotto e che gli stivali in realtà non erano stivali semplici come li possiamo intendere noi ma erano, realtà degli stivali-collant che terminavano con una fascia elastica in vita che serviva a tenerli su.
Margherita indossò anche uno strap-on di discrete dimensioni e, per un momento, temetti che fosse destinato al mio culo ma, per fortuna mi sbagliavo ‘ le due ragazze avevano in mente un uso diverso.
Margherita ci invitò tutti e due sul divano su cui si era precedentemente sdraiata: Federica si impalò sullo strap-on mentre io dovevo sodomizzarla ‘ che visione spettacolare che avevo: il culo di Federica era semplicemente stupendo, perfetto ‘ sodo così come le sue tette con cui stavo abilmente giocando.
Dopo qualche minuto di su-e-giù-entra-ed-esci sempre più ritmato Federica raggiunse un orgasmo che si manifestò con violenti contorcimenti ed un urlo liberatorio che credo sia stato udito anche in strada.
‘Questo è stato solo l’aperitivo’ dissero quasi simultaneamente ‘il bello deve ancora venire ‘ per te ‘ e per noi. Aspettaci qui mentre noi andiamo a cambiarci’ e sparirono entrambe in camera da letto.
Ne uscirono poco dopo, completamente trasformate in due perfette mistress: tutina in latex nero integrale aperta al cavallo e completa di guanti e di strap-on.
Questa volta toccò a Federica indossarlo ma non per sodomizzare Margherita ‘ stavolta mi disse sarebbe toccato a me!
La scena seguente fu degna di un aggiornamento del kamasutra: Margherita era sdraiata a pancia in su sul letto, con la testa penzoloni fuori dal letto, io mi dovetti piegare appoggiandomi, queste erano le loro richieste, sulle cosce di Margherita ed avrei dovuto masturbarle con la lingua la topa mentre lei mi avrebbe fatto un pompino e, da dietro, Federica, mi avrebbe fatto provare il suo strap-on ‘ e così avvenne.
Per fortuna lo strap-on di Federica era di dimensioni decisamente inferiori a quello che avevo visto prima e, comunque, la penetrazione fu l’ultimo atto di un massaggio cominciato con una buona dose di vaselina spalmata amorevolmente dalla meravigliosa mano guantata di Federica.
Quando Federica fu pronta per penetrarmi, Margherita cominciò il suo fantastico pompino dedicandosi con cura e maestria al mio bastone senza disdegnare anche le palle ‘
Passarono pochi minuti che Margherita cominciò a colare abbondantemente ed io le riempii la bocca con due o tre schizzi potenti, caldi ed abbondanti ‘ La sua bocca sembrava saldata al mio uccello, non uscì nemmeno una goccia e, quando finalmente la aprì, il mio uccello era completamente ripulito come se non fosse successo nulla.
Rimanemmo un po’ sdraiati tutti e tre sul lettone per riprenderci un pochino e parlando del più e del meno, mi raccontarono che avevano scoperto questo loro essere lesbiche intorno ai quindici anni e che all’età di diciannove se ne andarono a vivere insieme e, da allora, avevano sempre vissuto insieme dando sempre il massimo sfogo ai loro desideri sessuali e alle loro fantasie erotiche.
Fantasie per fantasie, mi feci coraggio e cominciai anche io a descrivere loro le mia fantasie o meglio, descrissi loro quella che era probabilmente la fantasia più ricorrente di tutte: essere in totale balia di una o due ragazze in abbigliamento da mistress che mi mettessero al centro di giochi sadomaso-fetish senza però esercitare alcuna pratica che lasciasse segni visibili sul corpo anche se temporanei, senza essere immobilizzato (dissi chiaramente che l’essere immobilizzato, era una cosa che mi eccitava sì ma che l’avrei accettata sono in un secondo momento quando si fossi instaurato un rapporto di reciproca fiducia) ed avendo, alla fine, la possibilità di un rapporto sessuale completo con le ragazze.
Mi risposero che avrebbero acconsentito ad un rapporto sessuale con me solo se avessi accettato di essere immobilizzato sul letto a braccia e gambe divaricate ‘ Dopo un momento di perplessità acconsentii ‘ volevo dare loro fiducia, sperando di non dovermene pentire.
In un attimo mi ritrovai immobilizzato da quattro manette che mi bloccavano polsi e caviglie; ero bloccato in piedi su una croce di sant’Andrea ‘
Margherita, indossati un paio di guanti di pelle nera che arrivavano fino quasi alla spalla, cominciò a masturbarmi con estrema dolcezza con una mano mentre con l’altra si dedicava alle mie palle, quasi con nonchalance ‘ mentre sua sorella Federica, si stava accingendo ad indossare un paio di mutande assolutamente particolari: in latex nere, presentavano due cazzi di gomma di dimensioni diverse: quello anteriore, più grosso, era dedicato alla sua figa mentre quello più piccolo, posteriore, avrebbe dovuto violare il suo culo mentre sul davanti era saldato uno strap-on di dimensioni ragguardevoli che di lì a poco avrebbe profanato il culo di Margherita.
La sfortuna volle che, per insopprimibili leggi di natura, dopo poco che Margherita mi stava masturbando mentre sua sorella la sodomizzava e, allo stesso tempo, godeva per i suoi due buchi pieni, venni copiosamente schizzando abbondantemente sui guanti di Margherita.
Una frazione di secondo dopo, lo sguardo inferocito di Margherita mi fulminò ‘lurido verme bastardo che non sei altro, come hai osato venire sui miei guanti spargendo tutto questo sperma? Adesso dovrai pulirlo per bene altrimenti ”
E mentre parlava si era alzata, allontanando sua sorella e, girando dietro la croce, mi venne dietro e senza che potessi proferire parola, mi tappò naso e bocca con una mano ordinandomi di leccare tutto e ripulirle il guanto ‘ quando ebbi finito con la destra mi lasciò un frazione di secondo di tempo per respirare e mi tappò nuovamente naso e bocca con la sinistra ordinandomi di fare lo stesso anche con l’altra mano.
A quel punto vidi Federica prendere un rotolo di nastro isolante piuttosto largo (circa 6-7cm) ed avvicinarsi con aria mista tra il sadico ed il malizioso a me ‘ti piacciono i giochi perversi sado maso, vero, brutto porco?’ e senza darmi il tempo di rispondere mi tappò il naso. Quando, per respirare fui costretto ad aprire la bocca, con una mossa fulminea mi infilò dentro una pallina di gomma piuma che andò ad occupare tutta la mia cavità orale impedendomi di fatto di respirare dalla bocca e, non contenta dell’operato, staccò una quindicina di cm di nastro isolante e me lo appiccicò a sigillare per bene la bocca.
Subito dopo mi slegarono per farmi sdraiare e mi immobilizzarono nuovamente ammanettandomi ai quattro ganci appositamente presenti sul pavimento non prima di avere steso sotto di me un telo di tessuto plastificato ‘ a turno si sedettero una sulla mia faccia e l’altra impalandosi sul mio cazzo e cominciarono a slinguarsi e masturbarsi a vicenda, poi cambiarono posizione e fu così che venni copiosamente nel culo di Federica.
Margherita disse a sua sorella che si sarebbe allontanata un secondo per andare in bagno e fu a quel punto che Federica le ricordò che quella poteva essere un’ottima occasione per testare il loro nuovo wc portabile ‘ un misto di paura ed eccitazione mi pervase quando Margherita acconsentì e, venendo verso di me con quella sua camminata fatale e provocante mi strappò il nastro isolante dalla bocca e mi liberò la bocca.
Solo allora capii quello che sarebbe successo di lì a poco. Infatti Federica tirò fuori dall’armadio uno sgabello imbottito in tutto e per tutto identico alla tazza del water ‘ era nero lucido, con uno sportello in basso nella parte anteriore. Sollevandomi, ero ancora legato ed immobilizzato, mi spinsero fino ad ad infilare la testa in quel buco fino alle spalle. Quindi Margherita ci si accomodò sopra mi ordinò di aprire bene la bocca e bere tutto quello che lei mi avrebbe passato ‘ Poco qualche goccia annunciò l’arrivo di un potente getto di nettare dorato, caldo, odoroso che fui costretto a bere e mandare giù ‘ era stata la mia prima esperienza di pissing e, onestamente, superata la strana sensazione iniziale, devo ammettere che l’ho trovata piuttosto piacevole.
A quel punto si guardarono in faccia con aria alquanto soddisfatta e dissero che per quella sera si erano divertite abbastanza, che io me l’ero cavata egregiamente e che avrei potuto farmi una doccia prima di andarmene.
Le ringraziai, mi feci la doccia, mi rivestii e, dopo averle salutate, me ne andai.
Speravo di rivederle al locale ma, dopo quella sera non si fecero più vedere ‘ mi dispiacque alquanto ma, mi consolai, pensando che probabilmente sarebbero andate a troieggiare in qualche altro locale e avrebbero trovato qualche altro ragazzo da mettere al centro delle loro attenzioni.
Sono sempre graditi i vostri commenti ‘ il_feticista@hotmail.it

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