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Racconti di Dominazione

Frammenti di ……Ego.

By 9 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Frammenti di ”.Ego.

Busso prima due volte, poi una e ancora, dopo un attimo di silenzio tre volte. Era questo il segnale convenuto.
Dopo pochi istanti sento la serratura scattare e la porta schiudersi appena. Entro e ti trovo seduta composta sulla poltrona con gli occhi coperti da una benda e la tua sottoveste di seta nera.
Non dico nulla e vado a sedermi proprio davanti a te sull’altra poltrona, permanendo in assoluto silenzio e contemplandoti cerco di svuotare la mente.
Non sono mai stato un “master” convenzionale, il mio cervello ha delle meccaniche particolari e particolare è il modo di interpretare anche questo ruolo.
Passano alcuni minuti, in cui non stacco per un solo istante gli occhi dalla tua figura, ed a poco a poco sulla tua pelle e sui lineamenti del tuo volto si avverte nitido l’imbarazzo di questa’attesa. L’eco di quel silenzio nel chetare il mio animo subbolle il tuo.
Allora attendo, attendo e attendo ancora. Lo spettacolo del tuo corpo immobile a tenermi compagnia, a trastullarmi con le sue forme e le ombre su di esso adagiate che ad ogni respiro sembrano animarsi.
D’un tratto ti vedo meno tesa; probabilmente supponi di avermi imbrigliato in qualche tuo schema mentale, o di aver smascherato la trama del mio pensiero. Imparerai a tue spese, piccolo angelo, le correnti che sferzano il mio essere……imparerai, …imparerai.
Dunque mi desto, mi alzo e vengo verso di te che, da brava, rimani immobile . Passo una mano tra i tuoi capelli, di cui adoro la morbida e lucida consistenza e le profumose essenze che da questi promanano. Mi metto dietro di te e osservo la tua schiena, le tue spalle , la tonicità della tua muscolatura che mal cela le ore di palestra.
Ti chiedo di toglierti la maglietta, ….lentamente, voglio vedere ogni singola contrazione del tuo corpo. Esegui tutto con profonda maestria e lo specchio infondo alla parete mi restituisce un’immagine del tuo viso che denota un certo compiacimento.
Bisogna correggere certe deviazione!!! ‘.Non è certo per il tuo piacere che siamo qui ed inoltre, come sai,….ogni pretestuoso pretesto è linfa per straziarti l’anima e il corpo.
Ti dico di alzarti, di girare intorno alla poltrona e di poggiare le mani allo schienale. Ti faccio inarcare la schiena e divaricare un poco le gambe. Mi allontano un attimo da te e vado verso la tua borsa, c’è un piccolo lucchetto che ne impedisce l’apertura le cui chiavi ……..sono nella mia tasca.
Apro la borsa e senza indugiare e senza guardare prendo il frustino; torno verso di te sottolineando con dei colpi sul palmo della mano il mio incedere. Tu sai bene che da quella borsa può uscire qualsiasi cosa e che, da quella “cosa”, la mia corrotta mente può estrapolarne infiniti supplizi. ”.Leggo una certa tensione sul tuo viso ora!!!

Mi rimetto dietro di te e comincio a passare il frustino all’interno delle tue cosce ancora inguainate dalle calze; ne avverti comunque il freddo contatto….. ed è un brivido soffuso a rivelarmelo.
Lo so cosa aspetti, lo so cosa vuoi………. ma, francamente non me ne frega un cazzo, anzi la sola cosa che mi porta sprazzi di esilarante piacere è il negartela.
La tua sottomissione mal cela la tua inquieta natura che nutre se stessa di emozioni estreme; ma….. non è giunta l’ora di dissetare il tuo demone!!!!

Casa tua mi piace per due motivi: il primo è l’ampiezza delle stanze, la loro luminosità e sfarzosità; la seconda è il piano forte nel salotto alla cui vista mi sento sempre confondere lo spirito. Ti strattono i capelli per avvicinare il tuo caldo orecchio alla mia bocca: “muovi quel cazzo di culo a vai a suonare quel pianoforte come va suonato” . Quella punta interrogativa che apparve sul tuo volto fu immediatamente cancellata; deglutita dalla sonora e secca frustata che si abbatte sul tuo interno coscia.
Di te apprezzo anche quando, con molta perspicacia, comprendi in un lampo l’assenza di possibile “trattativa”.
Ti incammini dunque verso il pianoforte, seppur bendata, con quelle gambe che, anni di danza avevano forgiato di superba bellezza e voluttuoso disegno……………..!!!!!
No, …no, non devo lasciarmi sopraffare da due ossessioni assieme……prima voglio sentire della musica!!!!!
Fu molto gradevole e gradevole fu anche il trasporto con cui eseguisti il tutto in mio onore, con una devozione che si librava assieme al suono a saturare l’aere!!!
Ti interrogai con tono finto distaccato e canzonatorio sui tuoi trascorsi musicali: sei anni di lezioni!!!!? I quali sommati ai sette di danza e alle lezioni canto mi hanno reso l’idea della cazzo di adolescenza che ti è sfumata tra le dita, inseguendo un desio di perfezione che ti fu imposto. ….Questo spiega molto della tua personalità e mi permette di meglio comprendere l’origine di certe tue’.. “deviazioni” …..!!!!
Sorridi di queste mie digressioni…… per stavolta passi giacché anch’io ne sorrido…… e per fortuna sei bendata.
Terminato il momento ricreativo ed introduttivo e vista la leggiadra eccitazione che permeava il “Generale” decisi che fosse ora di esercitare lo “Ius” che il mio status mi concedeva. Cosi mi avvicinai sempre al tuo caldo orecchio e sussurrai un dolcissimo: “adesso piccola cagna vai a sdraiarti sul tavolo della cucina e fai sparire in lampo tutto quello che ricopre il tuo corpo tranne la benda , ovviamente!!!! ….Voglio scoparti la bocca come meriti!!!”
Devo dire che la velocità di esecuzione assieme alla sicurezza di ogni gesto è impressionante e qusto non mi consente di muovere obiezione alcuna; in un attimo sei nella posizione prescritta e perfettamente nuda.
Mi avvicino, slaccio con calma i pantaloni e passo il mio cazzo sul tuo viso, delicatamente ………..mi piace gustarmi il leggero contatto con il calore della tua pelle.
Sempre con calcolata lentezza percorsi ogni linea del tuo volto, soffermandomi con delizia sul bordo del tuo naso e sui contorni della tua bocca; più e più volte come una quieta danza. Poi una lieve pressione ti invita ad accogliermi dentro. “Adesso, lurida zoccola, mostrami la tua assoluta devozione; ‘succhia!!!”. Cosi sollevandoti la nuca dal basso ed accostando il bacino alla tua testa ecco immergermi nel tepore umido della tua bocca che subito inizia a spompinare con certosina lussuria. Mentre con le labbra e la lingua percorri ogni millimetro del mio arnese mi lasciavo scivolare fin quasi alla tua gola. Dall’alto di una prospettiva inconsueta,i miei occhi, nel mentre, si godono lo spettacolo candido del tuo corpo che ondeggia concupiscente.

Colgo le tue cosce strofinarsi tra loro anelando piacere ed ho subito un lampo; prendo il frustino che avevo poggiato sul tavolo accanto a te e lentissimamente disegno una linea che, dal incavo dei tuoi seni conduce alla tua piccola fica, imperlata dal nettare della tue voglie. Comincio a strusciare lievemente la parte terminale ed allargata sul pube e sulla tenera carne interna, il tuo caldo succo si spande lungo tutta la superficie. Ad accentuare la tua assoluta troiagine allarghi le gambe al massimo, sollevando il bacino alla ricerca del massimo contatto con il cuoio rasposo del frustino.
Allora mi immergo in te con più vigore e dalle contrazioni del tuo collo esposto capisco di esserti praticamente in gola. Cerco il tuo sguardo: “Noto sintomi di piacere?!”. “Quando cazzo ti ho detto che potevi concederti del piacere? Piccola cagna bastarda!!!!”. Poi, sempre tenendo il mio cazzo piantato nel fondo della tua gola, ti assesto una frustata secca sulla fica che ti fa sgranare gli occhi ed emettere un rantolio strozzato, mentre istintivamente serri le gambe. Mossa quanto mai inopportuna!!!!! Immediatamente un’altra frustata, sul fianco, dove la pelle, morbida e bianca, si stria immediatamente di rosso. “Richiudi un’altra volta quelle merdose gambe e ti riempio il culo di frustate!!!!! ‘Per sederti ti ci vorrà un mese!!!!!” “E’ chiaro?!!!!”
Le tue gambe si riaprono all’istante ed i tuoi occhi mimarono assoluto assenso.
Rimarcata la tua sottomissione e con essa accresciuta la mia eccitazione mi dedico con trasporto a godermi la tua bocca, che ora scopo con veemenza, stantuffando con animalesco impeto.
Giunto che fui al culmine, al momento di un piacere che fu emozione, affondo quanto più mi fu possibile inondanti di sborra .
Rimango così un tempo che non percepisco scorrere e quindi quantificare; incapace di ogni movimento che non sia sussulto. Poi la tua necessità di deglutire mi obbliga a ricondurre lo spirito nei confini del mio corpo. Esco da te che a fatica riprendi a respirare, tutta rossa in viso; sento il tuo respiro violento, affannato; Il tuo torace cercare la massima dilatazione.
Guardarti è sublime ….intanto lungo la parte inferiore del labbro qualche goccia del mio seme resiste beatamente!!!! Vorrei i tuoi occhi in quegli istanti……; ma desisto da questa brama istintiva; ……….sono certo sarebbe letale, la fine del gioco!!!!

Continua………

Per commenti, opinioni o quant’altro: codename_prometheus@live.it

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