Ti ho già raccontato di Fulvia.
Devi sapere che già in Conservatorio avevo un buona fama come oboista, spesso mi capitava di fare concerti come solista, anche se studiavo ancora.
Gli impegni mi costringevano alle volte a studiare anche la domenica.
In quelle domeniche potevo solo fare qualche telefonata alla mia ragazza.
Spesso i genitori di Fulvia andavano a passare le festività al paese, ad un centinaio di chilometri da Torino.
Lei quando poteva rimaneva a casa da sola…….
La sentivo strana al telefono, la voce arrochita, languida, alle volte i suoi discorsi erano evasivi……..
Più volte le avevo chiesto se non stava male, se aveva bisogno di aiuto, ma le risposte erano sempre negative, quindi tornavo ai miei studi, ma i dubbi mi giravano per la testa.
Una domenica pomeriggio in inverno, ricordo che pioveva, le telefono poco dopo pranzo, sapevo che era sola, volevo farle un poco di compagnia prima di mettermi al lavoro.
La sento strana, dal suono della sua voce sembra lontana……
Insisto, ancora una volta per sapere che succede….
Vieni, mi dice, fai in fretta, e vedrai……..
Salto in macchina, la mia gloriosa Fiat 500, e alla massima velocità possibile attraverso Torino sotto la pioggia.
Arrivo a casa di Fulvia, suono il campanello….
Viene ad aprirmi con una camicina da notte corta, di cotone, da bambina, disegnata a pupazzetti, i bei capelli rossi sciolti sulle spalle, gli occhi lucidi.
Mi prende per mano e mi accompagna in salotto,la televisione è accesa, il volume basso, trasmettono Domenica In.
Mi fa sedere in poltrona e mi dice di stare in silenzio, qualunque cosa succeda……….
Mi metto comodo e la osservo mentre si stende sul sofà, coprendosi con una copertina, riprendendo la stessa posizione che aveva prima del mio arrivo.
Per alcuni minuti se ne sta coperta fino al collo guardando la televisione, ma i suoi occhi sono fissi nel vuoto, non sono concentrati sullo spettacolo, un leggero sorriso increspa le labbra, tranquilla se ne sta accoccolata come una gattona al calduccio.
Ad un certo punto, lentamente, scosta la coperta e si scopre.
E’ a cosce divaricate, la camicia da notte si è alzata, scoprendo la figa, la pancia fino all’ombelico, la mano destra appoggiata sul pube si muove lentamente, quasi impercettibilmente.
Sono sorpreso, sento il viso avvampare, lei sorride più sfacciatamente questa volta, mi guarda fisso negli occhi, il suo sguardo è torbido e apre di più le gambe, fino a spalancarle completamente, ancora uno sguardo, e poi chiude gli occhi con un sospiro e inizia a toccarsi con maggiore decisione.
Devi sapere che Fulvia è assolutamente clitoridea, ama farsi sfondare in figa, ma per godere deve strofinarsi il clitoride.
Le piace farsi inculare mentre si sditalina è una delle cose che preferisce.
Continua il ditalino alternando momenti di quasi immobilità a lunghi minuti nei quali le sue dita volteggiano vorticosamente.
Perdo la cognizione del tempo.
Mi sfilo i pantaloni e lo slip, lei socchiude gli occhi e mi guarda il cazzo duro, socchiude le labbra e se le bagna con la lingua, il viso è quello di una troia in calore.
Mi siedo nuovamente e inizio ad accarezzarmi, alle volte si ferma la mano resta immobile per lunghi istanti, poi improvvisamente riprende vita, alle volte si schiaffeggia il clitoride, la stanza è piena dei suoi sospiri, non so se ricorda che io sono lì, vive in un mondo suo, gode senza urlare, solo aumentando la frequenza dei mugolii.
Non so quante volte ha l’orgasmo, tante , tante volte.
Ogni volta il viso si contrae di più, ho la sensazione che la masturbazione si faccia più violenta, quasi come se il clitoride chieda di essere strapazzato con più violenza.
Ogni tanto socchiude gli occhi e mi guarda, alle volte quando la mano è ferma, guarda la televisione, sembra riprendere conoscenza, ma poi inizia ancora a giocare con la sua figa, e la danza delle sue dita ricomincia.
Sempre più velocemente, sempre più violentemente………
Adesso si pizzica il clitoride, lo schiaffeggia……..
Nella stanza risuona il suono di quegli schiaffi osceni, dalla sua bocca esce un rantolo continuo………
E’ troppo.
La mia mano impugna con forza il cazzo,e godo.
Sborro.
Sborro sul pavimento.
Vengo rantolando anche io.
Troia, troia, troia, troia….
Ripeto a mezza voce questa parola…..
Con un ultimo sussulto Fulvia smette di torturarsi, scoppia in una risata di soddisfazione, mi guarda.
Io con il cazzo in mano.
Si stiracchia come una gatta alzandosi.
Si avvicina.
Pasticcione mi dice, mentre, sfilatasi la camicia da notte, la usa per pulire il pavimento.
E’ felice lo vedo nei suoi occhi.
Nuda mi abbraccia e mi bacia.
Si infila ancora sotto la copertina e, mentre io mi rivesto, mi racconta.
Mi dice che fin da bambina ha preso l’abitudine di masturbarsi, lo fa con arte ormai.
Cerca di rimanere sola a casa per farlo per ore, fino a non poterne più, fino allo sfinimento.
Fino a quando il clitoride le fa male, fino a quando non può più sfiorarsi.
Alle volte si addormenta mentre lo fa, ma risvegliatasi ricomincia.
La sua masturbazione, adesso che osservo il mio orologio, è durata più di un’ora…
Ma alle volte dura tutto il pomeriggio.. così mi dice….
Mi chiede cosa ne penso……..
Rispondo che sapevo già che fosse una puttana, fin falla prima volta che siamo stati insieme, ma non fino a questo punto.
Ridacchia e balzando dal sofà mi abbraccia e mi bacia di nuovo…………
La tua puttana mi dice……..
Si la mia puttana e adesso so come trattarti…
Mentre le dico queste parole le do una violenta strizzata alla figa….
Si piega per il dolore, ma il gemito è di piacere…
Ti ho fatto venire oggi perchè tu vedessi, per capire cosa voglio da te…
Così mi dice, e mi accompagna alla porta.
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono