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Racconti di Dominazione

Giulia la Zia, prosegue il racconto

By 17 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Nei restanti giorni di vacanza la zia (Giulia) si dimostrò completemente distaccata e tranquilla, perlomeno con me, nel senso che al di la di qualche battutina non mi ricattò con altre cose da fare per lei o le amiche.
A Marta invece non andò così bene, ma io seppi tutto qualche tempo dopo.
Durante quella notte e per le successive facemmo sempre sesso senza ausilio di apparecchi esterni, aveva tolto il vibra e non piu usato … o cosi credevo.
Il mattino seguente come da mia abitudine inforcai la bici da corsa per i miei soliti 40 km, mi preparai, tutina, casco, scarpe, mi avvicinai a Marta e gli diedi un bacio sulle labbra “ci vediamo dopo” le dissi,
notai una espressione un po preoccupata ma non gli chiesi nulla.
Ecco il resoconto di ciò che successe a mia insaputa quella mattina:
Giulia appena svegliata aveva ricevuto un sms da un suo amico che stava per raggiungerla al mare per un paio di giorni, a minuti sarebbe arrivato.
Incrociò Marta che stava preparando la borsa per il mare e gli disse “cara, sta arrivando un mio amico, alloggerà nella casa di fianco che si è liberata”, “bene” disse Marta,
“senti Marta, questo mio amico è un tipo, come dire, un po giocherellone in fatto di cose sessuali e io ho commesso un errore con lui, gli ho raccontato di Kevin e te e le mie amiche”, “sai, lui è un informatico, samnetta con ste cose moderne e sai cosa c’era scritto nell’sms di stamane?”,
“no, zia , dimmi”
“che se tu non starai al gioco con lui in questi due giorni, metterà online tutto il materiale che ha sul tuo ragazzo, foto, video, ecc. che purtroppo, e da scema gli ho girato”
“ma cazzo zia, come ti sei permessa, sei una grande stronza”
“ne ho le palle piene di questi ricatti di merda zia”
“Marta, scusa non era mia intenzioen arrivare a tanto, ma fidati che questo mio amico, Marco, è capacissimo di fare ciò che dice, no è la prima volta”
“cosa vuoi dire?”
“sono sua da qualche anno anche io, per via di una cosa che ho fatto, ma adesso non mi va di dirtela”
“cazzo zia, cosa mi farà fare sto porco?”
“non ne ho idea, ma magari ti divertirai, non credo tu volgi ach eil tuo ragazzo sia sputtanato”
“no, quello no, vabbe dai vediamo com’è e che cazzo vuole”
Dopo 5 minuti suonò il cellulare della zia, doveva essere lui che stava per arrivare e infatti sentimmo un’auo entrare nel vialetto, era una Porsche grigia, spense il motore e scese un uomo sulla cincquantina, capeli corti brizzolati, occhiali da sole, t-shirt, jeans  e scarpe da tennis che vestivano un fisico atletico “non è niente male pensai subito”
si avvicinò e zia le andò incontro, si salutarono, poi me lo presentò
“piacere sono Marco, vedo che ciò che mi ha raccontato di te Giulia corrisponde a verità, sei molto bella e … prosperosa”
“piacere sono Marta” dissi dandole la mano, lui la ignorò, mi abbracciò e diede un bacio sulle labbra, rimasi di sasso, ma non riuscivo a staccarmi, ero impietrita
si staccò lui, andò verso la macchina e prese un borsone e un sacchetto, venne verso di me, nel frattempola zia era rientrata a prendere qualcosa di fresco da beere,
“dentro il sacchetto trovi delle cosette”, “ho il tuo numero di cellulare, ti manderò degli sms, in qualsiasi parte o qualsiasi cosa tu stia facendo avrai 10 minuti per indossare ciò che ti diro, farti una foto e spedirmela, o sai già cosa accadrà al tuo ragazzo”
per la seconda volta in poco tempo rimasei di stucco.
Detto ciò entro in casa e si mise a parlare con la zia delle solite cose, come stai , cosa hai fatto, ecc.
Entrai anche io, presi la borsa, misi il sacchetto che mi aveva dato nella borsa e congedandomi da loro andai in spiaggia.
Stesi l’asciugamano sul lettino, mi spogliai restando in costume bikini classico, mi spalmai la cremina e mi stesi, la mente, inutile negarlo era in subbuglio, cosa cazzo stava architettando Marco, non avevo aperto le scatole e i sacchetti, tralatro tutti numerati da 1 a 12, strano sto tipo …
Mi rilassai un po godendomi il caldo sole, quando sentii arrivare un sms … mi prese un colpo, rovistai nella borsa e lo presi … era lui, aprii il msg …
“prendi il sacchetto numero 1, fallo e dammi ok quando aperto”
lo presi e aprii, c’era un costume due pezzi nero, diedi ok di riposta, arrivo la replica
“ricordati hai 15 minuti per mettertelo addosso, farti una foto e inviarmela”
andai nei bagni della spiaggia, mi chiusi a chiave, mi spogliai del mio costume, presi l aparte sopra del suo costume, era adatto alla mia taglia di seno, ma, molto sottile di stoffa e quasi trasparente, i miei capezzoli si vedevano quasi e non copriva neanche tutta la tella, lo allacciai comunque,
presi la parte sotto, peggio che peggio, stesso tispo di tessuto, quasi trasparente, dietro era poco più di un filo, davanti non piu largo di 2cm, copriva appena le grandi labbra, lo idossai, presi il cellulare e mi feci una foto senza inquadrare il viso e gliela mandai …
arrivò subito la replica “non ci siamo capiti, coem so che sei tu? foto intera anche viso”, risposi “il viso no, o così o niente”, replica sua “ok, tempo due minuti e il tuo ragazzo sarà su inetrnet”, “ok cazzo te la mando”
scattai la foto e gliela inviai
uscii dal bagno per andare verso il mio lettino in spiaggia, ma per andarci dovevo passare davanti al bar, avevo addosso gli sguardi vogliosi di tutti i maschietti, ero nell’imabarzzo più totale, mi sentivo una grande troia …
raggiunsi il lettino, mi stesi coprendomi con l’asciugamano almenola prte sotto, mi arrivo un nuovo sms
“togli l’asciugamano e slaccia anche la parte sopra, metti in mostra le tette”
feci ciò che disse ..
per le restanti due orette non accadde nulla, poi di nuovo sms
“prendi la scatola nr. 5, ricordati i 15 min”
presi la scatola, la aprìì, rimasi schoccata dal vederne il contenuto, era un filo lungo circa 10 cm con una seri di palline di diametro cerescente, dovevo indossarle, giusto?, ma dove?
rispose alla mia domanda un nuovo sms
“vagina, ma devi farlo li sul lettino, puoi usare l’asciugamano per coprirti, una volta infilate tutte lascia un cm di filo che sporga dagli slip, che si veda”
feci cio che disse, misi sopra l’asciugamano, spostai lo slip sul davanti e iniziai a infilare le palline una a una, era tutta secca la mia patata  e ciò rendeva difficoltosa la faccenda, ma con pazienza e grazie ad un inizio di lubrificazione interna riuscii ad infilare il tutto, rimisi a posto lo slip e lasciai fuori il filo, poi tolsi l’asciugamano e scattai la foto che inviai
“bene, brava cominci a capire” mi rispose
“quando andrai a casa stasera metti solo una t-shirt sopra e slip, quello che indossi ora con tanto di filo che spunta fuori”
“ok” risposi

Rientrai verso casa vestita come Marco mi aveva, diciamo suggerito, mi sentivo addosso gli sguardi della gente, camminare con quelle palline infilate

nella passera mi dava simultaneamente fastidio ed eccitazione e i miei capezzoli induriti ne erano l’evidente conferma.

Ero a metà strada quando il cellulare indicò l’arrivo di un sms … lo presi e lessi nel timore che fosse lui …

Era il mio ragazzo che mi avvertiva che stava tornando, sospirai per lo scampato pericolo, ma dopo solo un attimo arrivò un nuovo sms, lo lessi

“prima sono stato generoso, ti ho dato 15 minuti invece di 10, ora rimedio”

“sacchetti numero 2, hai solo 5 minuti”

mi sedetti su un panchina, aprii la borsa e presi il sacchetto numero 2,

per non farmi vedere lo aprii dentro la borsa, ero al tempo stesso impaurita ed eccitata,

era un oggetto simile agli stick che si usano per le ascelle ma un po più piccolo e affusolato, lo riconobbi al volo avendone già indossato uno, mandai sms di conferma “ok, aperto”

arrivò la conferma “bene, nel sedere e lo devi infilare lki dove sei, hai 3 minuti”

come cazzo facevo ad infilarmelo li sulla panchina del parco con tutto la gente che passava …

tirai fuori l’asciugamano e lo avvolsi attorno alla vita, mi copriva fino alle ginocchia, mi misi un po di lato sollevando il sedere, spostai il filo di slip e con non poco dolore lo infilai, ma non entrava era tutto secco, mi bagnai la mano di saliva, la passai sul vibra e ripetei l’operazione,

stavolta entrò, rimisi le chiappe sulla panchina e subito lo sentii spingersi più dentro fino a scomparire del tutto, solo una piccola parte restava fuori e mi accorsi che la mia mutanda speciale non l’avrebbe coperto, sarebbe stato ben visibile, scattai in qualche modo la foto e la inviai,

ma la preoccupazione maggiore era non sapere chi avesse il telecomando,

purtroppo per me lo seppi via sms di Marco “ho battuto all’asta su interner il telecomando di ciò che hai indossato, lui sa solo che chi ha addosso il vibra si trova dove sei tu ora, stesso parco, stessa ora, non sa altro, se indovina e ti scopre dovrai fare una cosa che vuole lui, una sola, qualunque essa sia, ma ha tempo solo 20 minuti da adesso, gli ho mandato un sms”

cercavo di restare il piu composta possibile, insomma di non dare nell’occhio,

al parco c’erano altre ragazze e donne, chi seduta leggeva, chi portava a spasso il cane, con un po di fortuna e molto controllo forse sarei passata inosservata …

le palline davanti cominciavano a darmi un certo fastidio, non so se potevo toglierle, ma nel dubbio rimasi con le mani bene in vista, non volevo far vedere che stavo armeggiando con qualcosa sotto l’asciugamano,

all’improvviso il vibra si accese, all’inizio era un vibrare leggero, azzo cominciavo a sentire la voglia crescermi dentro, la vagina cominciava a lubrificarsi e le palline stavano uscendo aiutate dalla contrazione delle pareti vaginali, dovevo restare calma,

la vibrazione aumentò, guardai in giro, da qualche minuto un ragazzo era entrato nel parco e si guardava attorno, poco dopo entrò una ragazza, capelli biondi lunghi, fisico snello, notai l’abbondanza di seno trattenuto dal costume, indossava un pareo che copriva la parte sotto, aveva in mano qualcosa, sembrava un cellulare in lontananza,

la vibrazione aumentò e anche le persone presenti ora nel parco aumentavano,

intanto le palline era per metà uscite provocandomi un principio di orgasmo, non avevo neanche gli occhiali da sole per nascondere l’eccitazione, Marco mi aveva proibito di farlo,

il ragazzo si stava avvicinando, era un ragazzino, avrà avuto si e no 18 anni, di primo pelo insomma,

si avvicinò e sorrise, eccolo, pensai, è lui,

“ciao, mi sai dire dove c’è un bar da queste parti?” evidente tentativo di cuccaggio

“50 metri a destra” riuscii a mala pena a dire

se ne andò seguendo le mie indicazioni, non era lui

nel frattempo la ragazza era sparita, ma all’improvviso sentii una voce dietro di me

“quasi quasi me la facevi, mi erano rimasti solo 2 minuti, mando l’sms a quello stronzo con la scritta l’ho trovata”

si sedette di fianco sulla panchina, aprì la mano mostrandomi il telecomando

“per quello che mi sei costata spero ne valga la pena”

“piacere, Sabrina” e spense il telecomando

“lo stronzo mi ha detto che devo tirare un filo da te”

la guardai con stupore e sorpresa

“se è sul davanti, è già uscito quasi tutto, se è dietro, finché resto seduta non c’è pericolo”

“sono informata anche di questo, a dire la verità mi aveva detto che doveva essere tutto dentro il filo e che se fosse stato fuori le cose che tu avresti fatto per me sarebbero diventate due”

ero incredula … non sapevo cosa aspettarmi

“sei taciturna, bene … intanto vediamo di rimettere a posto il contenuto nella tua passera, ma non lo farò io”

“vedi quel boschetto li davanti a margine del parco, vai dietro quella siepe e quando ci sarai chiudi gli occhi, stendi le braccia e apri le mani, non aprire gli occhi per nessun motivo e lascia fare a chi ci sarà, sanno esattamente come e cosa fare”

“ti è tutto chiaro?”

“si”

mi incamminai verso il boschetto, erano rimaste dentro solo poche palline, rischiavo di perderle

nel tragitto il vibra si riaccese al minimo e camminare in quelle condizioni diventava difficile e doloroso

in qualche modo raggiunsi il boschetto e andai dietro la siepe

non c’era nessuno o almeno cosi credevo

chiusi gli occhi, sentivo rumore di passi

poi delle mani tolsero l’asciugamano, alzarono la maglietta

sentivo delle mani stendermi le braccia e aprire le mie di mani, poi una voce “stringi ciò che ti metteremo nelle mani”, sentii qualcosa di caldo e scivoloso sulle mani, forse saliva e al tempo stesso altre mani che spostavano lo slip esponendo la mia passera, il vibra aumentava di intensità,

sentii appoggiarsi nelle mie mani qualcosa di caldo e duro, erano senz’altro due cazzi, li riconobbi subito, poi delle mani chiusero le mie su quelle verghe, le stesse mani accompagnarono le mie su e giù,

riconobbi l’anatomia del cazzo, l’asta poi su fino alla cappella, mi stavo eccitando

nel frattempo altre mani avevano con tutta calma sfilato completamente le palline davanti, per poi allargare le mie grandi labbra con le dita e infilare di nuovo le palline fino all’ultima,

ero in estasi, le mie mani non avevo più bisogno di essere guidate, sapevano muoversi da sole,

sentivo gemere, poi sentii qualcosa accadere al cazzo di destra, sentivo il liquido salire da sotto, percorrere tutta l’asta fino alla cappella, e poi uscire, in quel momento la mia mano venne presa e portata davanti in modo che raccogliesse tutto il succo, poi la mia mano piena di sborra venne accompagnata alla mia bocca e una voce mi disse “leccala tutta”,

la cosa mi faceva abbastanza schifo, ma obbedii, leccai tutto, intanto l’inserimento era finito, ma la passera era ancora scoperta, sentivo una lingua appoggiarsi sul clito,

il vibra aveva smesso temporaneamente, il cazzo nella mano sinistra non ne voleva sapere di venire, strinsi di più e accelerai il ritmo, eccolo, sentivo il liquido salire, nel giro di qualche secondo la lingua si staccò dalla mia clito, venni messa in ginocchio, mi tolsero la mano dal cazzo, sentivo strizzare e stringere le tette, il cazzo mi venne infilato in mezzo alle tette, la sborra usci con violenza e mi colpì il viso, la solita voce “lecca tutto”, leccai quello che potevo …

poi venni rialzata, qualcuno mi tirò giù la t-shirt e mi avvolse l’asciugamano in vita

mi girò verso la panchina “aspetta 2 minuti, apri gli occhi e torna da lei”

feci come detto, ero esausta, ma anche un po incazzata, mi avevano portato al culmine dell’eccitazione senza farmi venire

ritornai sulla panca, lei stava mandando un sms credo di sapere a chi

“sono stati bravi? non incazzarti gli ho detto io di non farti godere, a quello ci pensiamo dopo, ho ancora una cosa da farti fare, giusto?”

“tra un po arriva il mio ragazzo, ci siamo dati appuntamento qui” gli dissi

“carina, non me ne può fregare di meno, chiamalo e digli di ritardare 20 minuti, per fare quello che ho in mente sono sufficienti”

“ho carta bianca con te sai?”

“lo so” dissi a malincuore

“seguimi” la seguì, ci incamminammo verso le cabine in spiaggia, arrivati davanti alla prima si fermò, aprì la porta, entra, mi spinse dentro e chiuse la porta a chiave, “ehi, non mi lascerai qui per caso”

“aspettami torno subito”, passarono non più di due minuti, la porta si aprì, mi prese per mano, mi accompagnò nei bagni, per fortuna deserti, venni spinta nel bagno degli uomini, lei entrò con me, “ascoltami bene, adesso ti metterò una bandana sugli occhi e la fronte, in modo che nessuno ti riconosca, poi ti siederai su quella seggiola di fianco al water e tieni aperta la bocca, vedi, qui non c’è carta igienica” mi fece sedere e legò l emani dietro la schiena, poi uscì “entreranno in 10”

entrò il primo, chiuse la porta dietro di se, sentìì un fruscio di indumenti, probabile il costume che scendeva, poi lo scroscio di pipi, quando fu terminato sentii una mano afferrarmi la nuca e un cazzo entrarmi in bocca “non cè carta igienica qui, puliscilo per bene” ero sconvolta, dovevo fare da bidet per 10 persone …

“ok brava, avrei voglia mi facessi un pompino, ma lei è stata irremovibile, devi solo pulire il cazzo dal piscio”

si staccò e uscì, la scena venne ripetuta per latre nove volte, ero esausta, ma stranamente l’eccitazione non era diminuita, anzi

poi doveva essere entrata lei, mi tolse la bandana, ma non mi slegò “è ora che anche tu goda, chiuse la porta, si mise davanti a me, tolse il pareo, abbassò gli slip e mi avvicinò la passera alla bocca,

la mia lingua era già sul suo clito , cercava di insinuarsi tra le labbra, avevo le mani legati altrimenti …

dopo un po sentii del liquido uscire dalla sua passera, lo raccolsi con la lingua e anche io ero molto umida

lei si ricompose, mi tirò in piedi, abbassò il mio slip e lo sfilo da un piede, allargò le mie gambe

mise la lingua nella mia bocca, le lingue si intrecciarono, le ripassavo i suoi umori che avevo leccato da poco

mi sfilò le palline e le lasciò cadere per terra, infilò due dita dentro e fuori simulando una scopata, venni con un gemito che sicuramente si sentì anche all’esterno

poi tutto finì, “ora vado, devo dire che ne sei valsa la pena, mi sei costata 120 euro, ma ci siamo divertiti, no?”

“ora puoi andare, ma prima devo fare una foto di te legata e passera al vento da mandare a chi sai”

fece la foto e la invio, mi arrivò un msg, era lui “brava, rivestiti e vai a casa”

Sabrina mi slegò, mi diede un bacino sulla guancia e mi disse “non preoccuparti per i vecchi bavosi che hai pulito, nessuno parlerà te lo garantisco, li ho in pugno da un po”

“non è detto che non ci si riveda” e cosi dicendo si congedò.

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