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Racconti di Dominazione

Gli ordini della mia padrona

By 21 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Come dalla mia padrona sto per scrivere come ho eseguito l’ordine che ella mi ha dato ieri pomeriggio.
Stanotte ho guardato un bellissimo film porno, la scena più bella vedeva due uomini neri con dei cazzi enormi, a occhio più di trenta centimetri, che fottevano una minuta ragazza asiatica. Mi sentivo un lago tra le gambe e avevo una voglia di fottermi la figa con uno dei miei grossi dildi, ma resistetti e mi limitai a giocare con le mie tette e i miei capezzoli duri. Quando andai a dormire completamente nuda la figa colava ancora abbondantemente e il mio corpo nudo e sudato bramava sesso.
Stamattina mi sono alzata con la figa fradicia e il letto impregnato dei miei umori, avevo passato la notte a sognare scene di sesso sfrenato in cui venivo scopata da enormi cazzi neri che alla fine mi ricoprivano di sperma bianco e caldo
Verso le dieci ho iniziato a prepararmi, volevo essere molto troia. Indossai una canotta bianca piuttosto corta e aderente che non dava spazio alla fantasia, i miei capezzoli duri spuntavano provocanti e vogliosi da sotto la maglietta. Indossai anche una micro-gonna di jeans sfilettata sul bordo inferiore, che a stento nascondeva il mio culo, sotto ovviamente non indossai le mutandine, ai piedi un paio di scarpe da tennis. Verso le dieci e mezza arrivai all’ufficio postale, era gia pieno di gente ma riuscii comunque a trovare un posto a sedere. Di fronte a me un uomo intorno ai cinquantenni stava aspettando il suo turno.
Attirare lo sguardo di quel porco non fu facile, mi ero appena seduta e già stava squadrando il mio corpo e osservava voglioso i miei capezzoli. Mi divertii molto a immaginare i pensieri erotici che stava facendo.
Inizia a sorridergli maliziosa e notai subito il suo cazzo gonfiarsi sotto i pantaloni, lo vidi cambiare posizione per nascondere l’erezione. Mi diverto sempre a far eccitare gli uomini e a vedere come cercano di nascondere il proprio cazzo grosso.
Aprii le gambe quanto basta perché potesse vedere la mia figa depilata. Lo vidi strabuzzare gli occhi alla vista della mia figa bagnata e nuda. Mi sentivo una grandissima troia e avevo una voglia matta di prendere la faccia di quel porco e metterla sulla mia fica, volevo sentire come me la leccava, come succhiava i miei umori, e come mi avrebbe fatto sentire troia. Gli feci ammirare la mia fica per qualche minuto, poi giunto il suo turno tornai a casa.
Rientrai verso le undici e dopo essermi spogliata entrai in bagno e piscia. Presi un grosso vibratore e inizia a masturbarmi selvaggiamente la figa e il culo piegata sulla tazza del cesso, annusando l’odore del mio piscio.
Il mio corpo fremeva eccitato, la mia fica era fradicia e sensibile, i capezzoli duri e dritti. Mi sentivo una vera puttana mentre mi masturbavo pensando al porco della posta e a come lo avevo ‘torturato’. Immaginavo i grosso membri degli attori del film che mi inculavano selvaggiamente in tutti i miei buchi urlandomi quanto fossi una lurida troia e di come godevano mentre mi spaccavano il culo.
Venni in un tripudio di piacere e di liquidi che grondavano, come una fontana, dalla mia fica da troia in calore

Contattatemi per i vostri commenti un bacio.
Oggi pomeriggio sarò forse in chat

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