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Racconti di Dominazione

I piedi della vicina di casa

By 13 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La vicina di casa.

Maria è una donna sposata di trentacinque anni. I capelli sono biondi con qualche ciocca nera e le labbra sono piene ed invitanti. Spiandola dalla finestra della mia camera ho potuto osservare il suo corpo: i seni grossi e i fianchi leggermente larghi, come del resto ci si aspetterebbe da una madre di famiglia. Ora che è arrivata l’estate indossa sempre delle vestaglie che gli arrivano a metà coscia.

Ho sempre sognato di suonare il campanello della sua casa, che si trova sul lato opposto del viale, di fronte alla casa dei miei genitori. Quando lei aprirebbe la porta non le chiederei il sale o un po’ di pepe. Mi accuccerei subito ai suoi piedi, annusandogli gli zoccoli bianchi dal tacco in legno che porta sempre in questo periodo. Lei sfilerebbe lentamente la perfetta estremità, facendo strusciare candidamente il collo del piede sulla punta del mio naso, per poi porgermelo davanti al viso, davanti alla bocca, la lingua; per farsi leccare completamente la pianta e gli spazi fra le varie dita.

Dopo che Maria ha finito di stendere rientra in casa ed io mi allontano dalla finestra, sdraiandomi sul letto. Una mano che massaggi il cazzo e gli occhi chiusi.

– ‘Vedi come gli piace annusare la puzza dei piedi a quell’idiota?’ dice Maria alla figlia che, sdraiata sul divano, si sta facendo annusare i piedi da me.

Rossana ha diciotto anni, due in meno di me. Ha un fisico tonico perché gioca nella squadra scolastica di pallavolo e i capelli neri sono sempre legati in una lunga treccia che le arriva fino all’inizio del solco fra le natiche. I suoi piedini sono bianchi, piccoli, dalle dita perfette e paffute. Le unghie sono smaltate di nero.
In ginocchio, una mano che si sta segando il cazzo, ho il naso in mezzo al pollice e l’anulare e sto respirando, eccitato come un maiale, l’odore dei suoi piedi.

Prima di potergli annusare i piedi Rossana ha passato una buona mezzora a strusciarsi i piedi contro la mia faccia. I calzini sudati, in seguito all’allenamento di pallavolo, hanno percorso tutto il mio viso e ora sono appallottolati nella scarpe, al lato del divano.

– ‘è si mamma è proprio un cesso’, – dice ridendo Rossana ‘ ‘ma ora leccali per bene, voglio che mi pulisci i piedi con la lingua’, – mi ordina poi, mettendomi il piede sinistro davanti al viso.

Ubbidiente inizio a dare della ampie leccate, dal tallone fino alle dita, che succhio, per poi infilare la punta della lingua fra le varie dita, ripulendo tutto con estrema cura. Succhio il tallone, ciucciandolo con più forza rispetto alle dita, perché so che a Rossana piace e poi risalgo nuovamente tornando alle dita che ricomincio a succhiare e leccare.

Dopo cinque minuti apro gli occhi. Ho sborrato e il pensiero di Maria e la figlia Rossana è ormai solo un ricordo. Mi alzo dal letto e vado in bagno.

Prima o poi suonerò a quel campanello.

Tra fantasia e realtà, cose brutte e cose belle, su ioMilù è arrivato AraldoX. Per la gioia ( ??? ) di molti/e.

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