Skip to main content
Racconti di Dominazione

Il degrado non ha limiti

By 3 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Vi ricordate di Valentina, la 19enne lesbica e iper-sadica?
Bene, tenetela presente perché sarà fondamentale in questa storia.
Era passato un anno dal mio ultimo incontro con Lucia e le sue amiche e amici.
Io, simone, dopo alcuni mesi di vana attesa, le diedi per perse: ma la mia voglia, il mio bisogno sempre maggiore di sevizie e degradazioni sempre più pesanti non era certo scomparso.
Mi ‘divertì’ da solo e con l’aiuto di filmini e racconti su Milù fin quando una sera, vagando tra gli annunci erotici posai lo sguardo su foto e messaggio di un ragazzino di origine magrebina che diceva di vivere da diversi anni in Italia e di parlare perfettamente la nostra lingua;
ma non era certo quello l’aspetto che più mi intrigava. La foto: moro, occhi scuri, altezza media e, ciò che più mi arrapava in quel periodo, molto molto peloso.
L’annuncio diceva : sono Karim, un ragazzo di 19 anni, molto sadico e perverso, cerco uno schiavo totalmente sottomesso e con pochissimi limiti. Sono senza soldi e lo voglio ricco, solo e disposto ad ospitarmi e a servirmi 24/7. Tel. N. 3384765..
Era talmente arrapante che mi dissi provare non mi costa nulla, quando mi stanco lo caccio e cazzi suoi. Dopo parecchi dubbi un venerdì verso le 21 feci il numero.
‘Ciao Karim, sono simone e penso di corrispondere a tutti requisiti che chiedi nel tuo annuncio, se ti va possiamo vederci e poi valutare se funziona’ Con tono secco risponde ‘sentimi e sentimi bene schiavo del cazzo, si capisce solo dalla tua voce la merda inutile che sei; dammi il tuo indirizzo che tra poco ti raggiungo, ma ficcati bene in mente che sarò io a decidere se mi andrai bene e non tu; da quando sarebbero gli schiavi a prendere decisioni, stronzo?’. Gli do il mio indirizzo e dopo non più di mezz’ora sento suonare il citofono: è lui.
Gli apro la porta e bum, sembrava proprio il tipo che andavo cercando, altezza media labbra carnose, magrissimo, indossava un paio di jeans lerci e una canottiera bianca, ai piedi delle superga, lerce anch’esse.
Mi squadrò per circa un minuto e poi ‘allora coglione, ascolta bene le mie condizioni e poi dimmi se accetti o meno, chiaro?’ faccio cenno di sì e lui prosegue ‘allora, premesso che sarò io a valutare se sei la merda che voglio, in caso positivo le mie condizioni sono queste: tu sarai il mio servo, il mio cesso e ti farò tutto il cazzo che voglio. Più vitto e alloggio e 3mila euro mensili per le mie piccole spese. Inoltre voglio cocaina a fiumi sempre a disposizione. Voglio una risposta immediata, schifoso frocio’.
Mentre parla, con tono arrogante e lo sguardo da bastardo, si leva la canotta e mostra il suo petto e la sua pancia molto villosi. A tal vista non posso che dire immediatamente che accetto tutte le condizioni.
‘Bravo, merda, inizia a spogliarti completamente e poi scaldami un piatto che per stasera la bamba la offro io, nel senso che la metto io e tu stronzo cacci il grano: ho 5 pezzi, per te mille euro’. Eseguo al volo e ritorno in sala nudo come un verme col piatto caldo in mano: lui ci versa una bella dose (almeno due pezzi) e si fa un rigone di una spanna buona, poi me ne ‘offre’ altrettanta.
‘Ora inizia il gioco coglione e al primo ‘no’ sbatto la porta e non mi vedi più; in ginocchio e annusami i calzini, saranno leggermente sudati ma so che ti arrapa la cosa, brutta latrina lurida’. Diciamo che leggermente era molto eufemistica come definizione: il tanfo era fortissimo e il mio cazzetto dimostrò di apprezzare..
Dopo aver assaporato il tanfo terribile mi ordina di levargli un calzino e me lo ficca in bocca, non prima di averci sputato sopra un’abbondante dose di sputo. ‘Annusa per bene il piede schifoso’. Il piede, un 43 direi, è sporco e puzzolente anch’esso e mi ci butto senza indugi.
Mi strappa il calzino dalla bocca ‘tranquillo poi ci mettiamo l’altro. Intanto dimmi la merda che sei e se mi gusteranno le tue parole da frocio di merda ti lascerò pulire il mio piede che, come avrai visto, ne ha un certo bisogno’.
Le frasi mi vennero naturali ‘Karim sei un ragazzo bellissimo e io chiedo solo di essere il tuo sporco schiavo. Sono nato per essere usato nei peggio modi e ti garantisco che potrai farmi tutto quello che ti pare. Se e fin quando mi darai l’onore di servirti farò del mio meglio per soddisfare tutti i tuoi ordini. Potrai usarmi come cesso, la mia lurida bocca è a tua totale disposizione e il mio corpo è pronto a subire tutte le sevizie che ti divertono: senza alcun limite; io sono una lurida merda e lo so perfettamente quindi non potrò mai permettermi di porre obiezioni e se in un momento di debolezza dovessi mai rifiutare sei libero di farmi cambiare idea coi modi che preferisci. Per i 3000 no problem’.
Karim sghignazza e con aria schifata mi fa ‘hai parlato troppo, servo: te ne accorgerai presto’, mi tira un calcio nello stomaco e due malrovesci poi mi schiaffa il piede in bocca.
Cerco di leccarlo, ma mi è impossibile perché Karim me lo spinge a forza tutto in bocca fino al punto da provocarmi un getto di vomito. Al che toglie il piede ‘brutto stupido, mi hai sboccato addosso, ora lecchi tutto e ingoi il tuo schifoso vomito del cazzo!’
Eseguo, in un misto tra arrapamento e disgusto che mi provoca altri conati, ma sia pure a fatica riesco a portare a termine il mio compito.
Il suo commento è sprezzante: ‘cristo, sei davvero un essere schifoso e squallido: ora inizia il bello’ e mette un altro paio di righe sul piatto.
Dopo aver ‘consumato’, toglie i jeans e le sue gambe pelose hanno l’effetto che potete immaginare; si leva anche gli slip e mi consente di annusarli (stupendamente maleodoranti) prima di ficcarmeli in bocca.
‘Ora, inutile figlio di puttana frocio del cazzo iniziamo a farti pentire del tuo ‘puoi farmi tutto quello che vuoi’, ti massacro schiavo inutile’. Prende la cinta e inizia a frustarmi selvaggiamente colpendomi su tutto il corpo. Il supplizio dura almeno dieci minuti e mi riduce ad una bestia sanguinolenta. Non soddisfatto Karim mi ordina di portargli una bottiglia di aceto col quale mi cosparge abbondantemente le ferite provocandomi un bruciore indescrivibile.
‘Bene, essere immondo, per essere la prima volta hai sopportato abbastanza; ma era solo un piccolo test: subirai di molto molto peggio, ma voglio essere buono ‘ aggiunge sogghignando ‘ ti voglio premiare’. Mi estrae le mutande dalla bocca e, con un paio di calci nelle palle seguiti da un pugno nello stomaco, mi fa capire che devo sdraiarmi.
Quindi mi avvicina il culo alla bocca ‘lecca il buco per bene e infilaci la cazzo di lingua che mi devi stimolare per ottenere il regalino’; mentre lecco con gusto il buco del culo mi spara diverse scorreggie, segno premonitore della merda che mi riempie la bocca.
‘E’ arivato il tuo premio, frocio bastardo: ingoiala tutta latrina che se ne lasci anche solo un piccolo pezzo giuro che te ne faccio pentire, direi che venti calci nei coglioni potrebbero essere un buon metodo, ma non penso ce ne sarà bisogno perché la mia merda era proprio quello che volevi, brutto cesso, vero?’
Ha ragione e infatti ingoio tutta la sua abbondante cagata, non prima di averla masticata a lungo.
‘Schifosa bestia, dammi subito i soldi che me ne vado a scoparmi una bella fichetta. Da domani mi trasferisco qua. Ovviamente io dormirò sul letto e tu, da animale che sei, per terra, nudo e se prendi freddo me ne fotto’.
Dopo queste parole se ne va, salutandomi con un calcio nelle palle e due violenti schiaffoni in faccia.
Appena solo, mi attacco un paio di morsetti ai capezzoli e, con un grosso dildo in culo, mi sparo una sega che si conclude con un’abbondante sborrata.
E Valentina? Arriva nel prossimo capitolo.
Sono ormai tre settimane che ‘convivo’ con Karim, meglio che sono ospite del mio padrone che ormai considera a tutti gli effetti suo l’appartamento del quale sono solo intestatario.
Le sue pretese sono andate progressivamente crescendo con la mia riduzione ad uno stato di totale schiavitù.
Ho appena terminato di preparare la cena per il mio signore, nella speranza che abbia la bontà di sputare qualche boccone masticato nella ciotola da cani che mi spetta.
Karim entra e con l’abituale cortesia mi saluta ‘bestia del cazzo, c’è un nuovo gioco per te che avrà inizio stasera, molto molto divertente. Prima mangio la merda che mi hai preparato, poi avremo visite, coglione! Ah per stasera niente avanzi per te, non ne hai bisogno’ e mi ride in faccia, sganciandomi un paio di malrovesci.
Poco dopo suona il campanello e Karim, che mi aveva già fatto denudare, mi ordina di andare ad aprire in ginocchio.
Apro l’uscio e non credo ai miei occhi nel riconoscere Valentina (come potrei dimenticarla, anche se ora porta capelli cortissimi biondo platino?). Anche lei mi riconosce perché subito dice a Karim ‘cazzo, ma io la conosco questa bestia: ho già avuto il piacere di usarla un annetto fa!’ poi, rivolta alla sua accompagnatrice ‘Francy, stupida schiava, mi sa che non sarà facile per te battere questa merda: vedi di mettercela tutta, troia, che puoi immaginare le conseguenze di una sconfitta’. Battere, sconfitta? Non capisco di che parli Valentina.
Quanto a Francy, è una morettina con l’aria da brava bambina; ha 18 anni, ma ne dimostra non più di 15/16; molto carina, più alta di Vale (direi 1.75 come me), magra labbra carnose seno piccolo, culetto da favola.
Vale ordina alla sua serva di spogliarsi, cosa che Francy fa immediatamente mostrando meglio quanto sia fica.
Valentina, dopo averle assestato un calcio in pieno stomaco mi illustra la situazione ‘Dunque, lurido cesso, la faccio breve: lei è la mia schiava, come il tuo micro-cervello avrà intuito e con l’amico Karim abbiamo fatto una scommessa che vi riguarda. Apri le cazzo di orecchie che ti spiego le regole. Abbiamo fatto una scommessa sulle rispettive bestie. Una partita con 5 round. Tre saranno con noi due che sottoporremo voi schiavi a diverse prove, ma io sarò la tua aguzzina e Karim si occuperà di francy. Le atre due vedranno uno scontro diretto tra voi bastardi. Per quel che riguarda voi, lo sconfitto sarà per 15 giorni servo di me e Karim, ma anche della bestia che vincerà la sfida. Se vincerà la mia cagna, Karim dovrà subire la pena che deciderò di infliggergli, senza limiti, e viceversa dovessi vincere tu. Poi, naturale, lo sconfitto pagherà salato la pena che il suo padrone sarà costretto a sopportare!’.
‘Bene ‘ interviene Karim – la prova di questa sera è tra voi sub-umani; sarete armati di due frustini da cavalli e potrete picchiarvi con quelli o con calci, pugni, unghiate e qualunque altro modo. L’unica regola è che non ci sono regole. Noi potremo divertirci a insultarvi, spronarvi e a chiamare un time out a testa di 10 minuti durante i quali potrete nutrirvi e riprendere le forze. La prova finisce quando una delle due bestie si dichiarerà sconfitto.’
Valentina, dopo averci consegnato i due frustini, diede il via alla sfida, ripetendoci ‘bastardi, vale tutto e sarà bene che ci mettiate rabbia e odio che se ci doveste dare l’impressione di essere troppo teneri sono cazzi, chiaro cessi del cazzo? Ma prima una bella riga a testa, figli di vacca’ e stende 4 enormi stisce che tiriamo d’un colpo.
Francy si rivolge a me con uno sguardo pieno di odio ‘brutto pezzo di merda, inizia a pregare, perché ti massacro come manco ti puoi immaginare; giuro che ti faccio piangere bastardo!’.
Io mi sento un po’ a disagio in un ruolo che non è il mio e in più la ragazzina mi arrapa un sacco, ma cerco di concentrarmi sulle conseguenze di una sconfitta e mi faccio forza.
Francy parte con un ‘figlio di puttana rotto inculo, beccati questo’ e mi rifila un calcio nelle palle a tutta forza che mi lascia senza fiato. Mi accascio e la mia avversaria ne aprofitta per gettarmisi addosso e mi arpiona i capezzoli con le sue unghie taglienti. Karim, vedendomi in difficoltà, mi sprona ‘lurida cloaca, cristo santo, reagisci o ti massacro bastardo’ e Vale ‘vai zoccola uccidilo, voglio il sangue’. Riesco a liberarmi dalla presa e colpisco con un destro che le apre le labbra cui faccio seguire un sinistro ad un occhio che la butta a terra. Ormai non ho alcuna remora e, recuperato il frustino, comincio a colpirla senza alcuna pietà. Almeno dieci nerbate sulle tette, le gambe, la figa e poi calci sputi insulti ‘troia lesbica te lo faccio vedere io chi è il più forte’. Francy sembra incapace di reagire, è una maschera sanguinolenta e lacrimante. Vista la situazione, Vale decide di usare il suo time out, solleva da terra la sua guerriera malconcia e la minaccia ‘lurida troietta incapace, vedi di ripigliarti sennò ti schiaffo nuda in terrazza per tre giorni e tre notti’.
Durante il break veniamo nutriti con una ciotola a testa piena di merda dei due padroni e dissetati con un bicchierone di piscio.
Passati i dieci minuti, la lotta riprende ma dura poco perché una mia ginocchiata in mezzo alle gambe costringe a terra Francy, mi lancio su di lei e le agguanto le tettine con una forza che non immaginavo di avere e con una carica di rabbia cieca e impietosa. Voglio strapparle quelle tette del cazzo e non mollo la presa fin quando, in lacrime, Francy si dichiara sconfitta.
Uno a zero per me e, devo confessare, che mi sono scoperto un lato sadico che non conoscevo: insomma ci provavo gusto a vederla soffrire.
Valentina se ne va incazzata dando di inutile puttana incapace e inetta alla sua schiava e saluta Karim con un ‘aspetta a godere che hai vinto solo il primo round’.
Rimasti soli il mio padrone mi ringrazia concedondomi l’onore di fargli un pompino cui segue una grossa sborrata che ingoio con gusto.

Karim mi informa, mentre sta cenando, con me in ginocchio, nudo e un collare di metallo per cani a strozzo e il guinzaglio in mano sua che tra poco arriveranno Vale e la sua bestia per il secondo round della sfida.
Dà un forte strattone e, dopo aver sputato nella mia ciotola un pezzo di pane masticato mi intima ‘lurido schifoso frocio, non pensare che basti aver vinto settimana scorsa per godere; conosco bene quella stronzetta sadica di Vale e sono certo abbia preparato al meglio la sua troia perché detesta perdere e soprattutto non vuole pagare la scommessa. Quindi, figlio di gran puttana merdoso, vedi di non deludermi che se perdi ti garantisco che fino alla prossima volta la tua dieta sarà esclusivamente a base della mia merda; so che la adori, sporco cesso, ma una settimana intera non sarà così piacevole, te lo posso garantire anche perché la renderò diarrea pura con dei bei lassativi, capito bene coglione?’ Faccio di sì col capo e aggiungo ‘padrone giuro che ce la metterò tutta e se dovessi essere sconfitto sarò pronto a pagare la giusta punizione’.
‘Bene bastardo, stasera, in base alle regole, sarà Vale a decidere le prove che dovrete subire e sono proprio curioso di scoprire che cazzo si sarà inventata, anche perché io sevizierò la sua troietta e la cosa mi piglia parecchio, ah ah ah’.
Passa una ventina di minuti e si presentano le due: io sono ovviamente ancora nudo e Karim mi manda a calci in culo ad aprire.
Non credo ai miei occhi quando vedo, subito dietro Valentina, sempre stupenda con un top di pelle nera, minigonna idem e un rossetto nero anch’esso che mi sputa addosso e rivolta a Karim ‘ciao caro, guarda cosa mi ha costretto a fare il tuo schiavo del cazzo per punire la mia bestia’: Francy entra in casa già nuda, è completamente rasata! ‘Ah, ci teneva tanto alla sua lunga chioma, la troia, guardala ora: calva come Demi Moore in quel cazzo di film. Dovevi vedere come piangeva mentre lavoravo di rasoio ma sono certa che le sia servito da lezione e stasera non ci saranno storie per la tua merda che lei sa già che le capita, se mai dovesse perdere ancora”, poi con tono strafottente dice a Francy di raccontare cosa le succederà in caso di un altro ko. ‘La mia padrona ‘ dice guardandomi con odio e cattiveria ‘ mi ha detto che se stasera non vinco, mi farà rompere il culo a sangue da dieci negri di fila, quindi succhia cazzi schifoso giuro che ti distruggo!’.
Karim interviene chiedendo alla sua collega cosa ha deciso per la serata e Vale ‘iniziamo con un bel rigone, poi spegniamo una siga a testa sulle bestie, ognuno decide dove, sempre senza alcun cazzo di limite. Diciamo 10 a testa e se nessuno getta la spugna passeremo ad altro, ma te lo dico dopo, sempre che il tuo stupido schiavo ci arrivi al dopo’ e, sghignazzando, mi cicca addosso. Ci facciamo la pista di coca e Vale proclama che sta a lei il primo colpo.
Si accende una Marlboro e mi ordina di sdraiarmi a terra a pancia in su e con le gambe aperte ‘deciderò al momento dove affondare la prima, brutto schifoso bastardo!’.
Mi sdraio e, dopo averne fumato meno della metà, mi si avvicina e guardandomi con aria perfida negli occhi urla ‘soffri lurido pezzo di merda, soffri cazzo!’ e mi spegne la cicca, piano piano in modo da aumentare il più possibile il dolore, su una palla. Lo fa muovendo la sigaretta su tutto il mio povero testicolo, poi con un tacco me la schiaccia seccamente in modo da acuire il bruciore con il tacco a spillo premuto con forza. Non riesco a trattenere un grido acutissimo che provoca l’ira di Valentina che mi allunga un calcio sul naso che provoca un’immediata pioggia di sangue. ‘Bene ‘ fa Karim ‘ ora è il mio turno. Mmm, fammi pensare ‘ aggiunge con la sua Lucky Strike in bocca ‘ sì direi di approfittare del tua ottimo lavoro, cara Vale’ e la sigaretta viene spenta, con studiata lentezza sulla pelata di Francy, provocando anche a lei un urlo lancinante.
Poi, senza un attimo di tregua, i due aguzzini si accaniscono per quanto riguarda me, in quest’ordine : entrambi i capezzoli, guance e, in un crescendo pazzesco, palme dei piedi, buco del culo e la decima sulla cappella. Piango letteralmente dal dolore (cosa che non mi capita certo spesso) ma sono fiero di aver resistito. La mia compagna di sventura, invece, viene ustionata, come me, su capezzoli, sotto i piedi e sul buchetto posteriore. Ma Karim, sempre più infoiato, brucia le sue ultime quattro cicche sui palmi delle mani della ragazzina, in piena fronte e conclude con il clitoride.
Ovvie le urla di Francesca. Subito Vale estrae dalla borsa due confezioni di alcool, ne passa una a Karim e le ustioni di entrambi vengono inzuppate senza pietà. Nessuno però si dichiara vinto, quindi Valentina dice a Karim ‘ehi amico, non possiamo andare avanti tutta notte, quindi facciamo una cosa più tosta e continuata e proseguiamo finchè una delle due schifezze non dice basta’. Prende un paio di aggeggi con un manico di plastica cui sono attaccate due placche metalliche che mi paiono circa 10 cm di lunghezza e 7 o 8 di larghezza. Le tengono sulla fiamma dei fornelli fin quando non diventano incandescenti, direi quasi un minuto e all’unisono le premono sui capezzoli di noi bestie.
Già il primo contatto è inimmaginabile e Valentina proclama ‘schifosi animali non le stacchiamo, fin quando uno dei due non dichiara la resa. Prima di procedere, ovviamente, eravamo stati entrambi legati ben stretti per impedirci qualsiasi movimento.
Non riesco a descrivere l’entità del male atroce che provoca quel cazzo di pezzo di ferro arroventato. Resisto quasi un minuto (Vale cronometrava e ci avvisava ogni dieci secondi) ma, dopo il 50, grido ‘Cazzoooo, basta ti pregooooo, ok ho perso’. Vale, ridendo come una pazza, leva l’infernale attrezzo e mi urla ‘ah ah, brutto schifoso bastardo lo sapevo che avresti ceduto; Karim ora devi lasciare che la mia troia si tolga una piccola soddisfazione’.
Karim mi sputa addosso e rivolto a Francy le dice ‘fagli pure quel cazzo che vuoi a questo idiota incapace che per lui sarà solo un aperitivo di quello che subirà la prossima settimana; vai pure senza pietà’. Non se lo fa ripetere e mi ordina ‘spalanca la tua fogna di bocca bastardo che ti faccio pagare tutto quello che ho dovuto sopportare per colpa tua, subito cristo!’. Io obbedisco lacrimando e vedo Francesca che si caccia due dita in gola e mi vomita in bocca, tappandomi il naso per farmi ingoiare tutto.
‘Non pensare che abbia finito, cesso da stazione’, avvicina il culo, sgancia 3 o 4 scorreggie micidiali cui segue un’enorme getto di diarrea. Dopo che ho ingerito il tutto Vale la strattona con forza e le fa ‘ora basta zoccola, andiamocene che ti do io da mangiare, sai bene cosa’. Così se ne va non prima di ricordare a Karim ‘ uno pari, torniamo tra sette giorni esatti per il terzo tempo, sempre che il tuo lurido schiavo non ceda ancor prima di cominciare’.
Karim replica ‘tranquilla Vale, intanto mangerà solo la mia merda per una settimana, poi la prossima volta starà a me la regia’.
Intanto, tra me e me penso ‘mi sono divertito l’altra volta a massacrarla, ma il finale di questa serata non mi è affatto dispiaciuto”
Dopo una settimana in cui Karim aveva mantenuto la sua ‘promessa’ di nutrirmi solo con la sua merda, peraltro per sua somma cortesia preparata in modi ogni giorno diversi, eccoci al terzo round.
Solo una breve citazione per una cena particolarmente fantasiosa: il mio splendido padroncino mi ha preparato un fantastico mix di diarrea, piscio, catarro e muco davvero irresistibile che mi sono gustato d’un fiato con estrema soddisfazione dato il lurido cesso che sono.
Ma torniamo alla serata: spettava a Karim la regia e ovviamente mi tenne all’oscuro di tutto.
Comunque si preparò con una mise speciale: cannotierina e slip di pelle nera e ai piedi un bel paio di stivali (il tutto pagato dallo schiavo del cazzo che sono, ovviamente), era davvero splendido.
Entrano Vale e la sua schiavetta Francy: la prima vestita come Karim di pelle nera, toppino, mini, e scarpe con tacchi a spillo, Francy invece porta solo un perizoma rosso e un paio di Superga (niente dalla cinta in su) ed è al guinzaglio della sua mistress come una brava cagna.
Vale, dopo avermi ciccato in bocca, si rivolge a Karim ‘allora, bello, la mia troia è pronta a fottere ancora il tuo pezzo di merda: qual è il programma?’.
Karim replica ‘innanzitutto chi vince è tutto da vedere, il bastardo si è mangiato solo merda per una settimana e non penso voglia fare il bis, per questa sessione ho pensato a un’ alternanza di degradazione massima e dolore; iniziamo dalla prima. Entrambi riempiremo una ciotola con vomito, scatarrate, muco nasale, cacca e piscio e le bestie dovranno ingurgitare il tutto entro 60 secondi, se una delle due ci mette di più la partita finisce subito; il resto te lo dico dopo, se arriveremo a un dopo”.
Dopo essersi pippati un enorme striscia di coca, i nostri padroni, riempiono le due ciotole con gli ingredienti stabiliti: non vi dico l’arrapamento che mi prende nel vedere Vale ficcarsi due dita in gola e sboccare una marea di vomito, quindi aggiungere la sua merda parecchio cremosa seguita da tre potenti scatarrate e da tutto il resto. La stessa cosa fa Karim, poi mettono i due pasti per terra (a me spetta quello di Vale e viceversa per Francy).
Noi, dopo esserci completamente spogliati ci buttiamo sulle leccornie e, al via di Vale che cronometra, iniziamo a gustare la cenetta.
Passiamo entrambi la prova, io in 54 secondi, la mia avversaria in 57.
A quel punto Karim ci ordina ‘luride latrine, adesso rivomitate tutto, vi scambiate i piatti e li terminati entro 45 secondi, chiaro figli di vacche?’. Eseguiamo e rispettiamo i tempi, quindi si va avanti. Tocca alla prova di dolore e Karim si è inventato una cosina assai intrigante: dobbiamo reciprocamente siringarci i capezzoli con una siringa da 50 cl di soluzione salina.
Inizio io, infilo l’ago nel seno sinistro di Fra’ e inietto il liquido con studiata lentezza (so per esperienza che l’agonia è peggiore); Francy emette solo un gridolino quando l’ago le penetra il capezzolo ma poi sopporta come niente fosse.
Ora è il suo turno ‘brutto animale schifoso, ora ti faccio piangere, cazzo porco!’.
Subisco il medesimo trattamento senza particolari problemi. Questo comporta che la sfida deve proseguire e Karim benevolmente concede a Valentina di scegliere la tortura; lei che non si aspettava questa concessione, dopo pochi secondi di riflessione ci informa ‘schifose bestie, casualmente ho con me qualche ottimo e grosso sigaro cubano: dovete solo accenderli, fare tre o quattro tiri e poi, contemporaneamente, schiaccarveli addosso e spegnerveli sul corpo, dopo aver toccato col mozzicone intorno all’obiettivo. Tu Frà sulla cappella dello stronzo e lui sul tuo fottuto clito; poi, lo lo rifate sui reciproci buchi del culo, ah ah sono bravina, no Karim’. Lui la guarda con il solito ghigno sadico e risponde ‘sei fantastica, Vale, non mi deludi mai..’
Io e la mia ‘nemica’ ci lanciamo uno sguardo terrorizzato, del quale i padroni si accorgono e Vale, presa da un’improvvisa forma di compassione o molto più probabilmente per gustarsi lo spettacolo ci rinforza il limite di sopportazione del dolore con una abbondante dose di bamba.
Il risultato è raggiunto: una carica di adrenalina ci sale accompagnata da una rabbia di pari potenza. Frà mi sputa addosso e ‘brutto bastardo inetto, ora ti faccio soffrire come la bestia che sei, cazzo ti distruggo!’
Accendiamo i due Davidoff, belli grossi, e dopo qualche boccata Karim dà il via. Gli aguzzini ci legano, in modo da bloccarci le gambe allargate: le corde uniscono i miei piedi a quelli della serva e seduti uno in fronte all’altro iniziamo a guradarci in cagnesco, poi, con mossa decisa Francy appoggia il tizzone del sigaro sulla mia cappella, provocandomi un grido lancinante, acuito dal fatto che il sigaro percorre tutta cappella soffermandosi un paio di secondi su ogni punto; la mia determinazione non cede (grazie coca!) e faccio l’identica cosa sul clito di Francy, non certo meno sensibile. Infatti anche le sue urla sono disumane finchè entrambi spegniamo i rispettivi sigari con decisione.
Cristo, penso di avere una buona resistenza ma il male è davvero intenso e incontrollabile.
Vale, col solito sorrisino cattivo, ci dice ‘bestie, vi serve una bella disinfettata’ prende una boccetta di alcol e ne versa in abbondanza sulle parti ustionate. Il bruciore è indescrivibile e in continuo aumento al punto che la troia scoppia in lacrime. Per nulla turbata, Valentina estrae altri due sigaroni (Montecristo stavolta) ma rivolta a Karim osserva ‘tesoro, questa non si può gestire in contemporanea, quindi bisogna decidere chi avrà il primo colpo’.
Karim risponde con un cenno affermativo e ‘vero, Vale, ma ci vuole un sorteggio un po’ particolare per queste merde, non vorremo mica lanciare la monetina”
Vale concorda e propone una sorta di sfida nella sfida ‘facciamo così, riempiamo due bei pitali di piscio e chi finisce prima si conquista il diritto ad iniziare’.
Detto, fatto: a me viene dato il nettare di Vale e viceversa.
Al via, ingurgitiamo la maleodorante bevanda calda il più velocemente possibile, ma riesco a finire alcuni attimi prima, così mi conquisto il primo posto.
‘Francesca, schifosa puttana mettiti a pecora che ti sistemo per bene’. Lei pare un po’ riluttante ma non può fare altro che espormi il suo splendido culetto sodo.
Non vi nascondo che il mio primo istinto sarebbe quello di slappare l’invitante buchetto ma il dovere è dovere; quindi avvicino il mio bel Montecristo a quel buco da favola e, senza pietà, inizio a tocchettare i bordi. Francy si rimette a strillare e piangere disperatamente. Me ne fotto e con forza spengo a fondo il sigaro non prima di aver ben allargato le chiappe della poveretta così da colpire all’interno del buco del culo.
Frà supera prontamente l’immenso dolore che le ho provocato e ‘sei stato proprio bastardo, non sarò da meno, merda schifosa, anzi..’.
Mi metto in posizione e, in effetti, Francesca riesce nel non facile obiettivo di essere più crudele, picchietandomi con la punta rovente per almeno un paio di minuti prima di affondare dentro il mio lurido culo.
Dopo un’altra passata alcolica, perfino Karim è costretto ad ammettere ‘non possiamo proseguire che sennò finiamo per ammazzarli e ci togliamo il divertimento. Quindi, cara Vale, direi di giudicare pari questo turno’. Vale riflette un poco ma non può che dirsi d’accordo ‘ok Karim, ma prima di lasciarci mi sembra giusto consentire agli animali di sfogare il loro odio con un minuto esatto di lotta a mani nude. Se il tempo terminerà senza nessuna resa sarà patta’.
Nessuno solleva obiezioni (cosa peraltro non concessa a noi vermi) ed iniziamo a menarci di santa ragione. Pugni, malrovesci, calci e insulti di ogni genere ma il tempo scade senza che nessuno si dichiari sconfitto, quindi il punteggio resta uno a uno.
Karim ci comunica che il quarto tempo si svolgerà esattamente una settiamana dopo e lancia un’idea: ‘visto che noto con piacere che l’odio tra gli animali è andato in crescendo, mi sembra interessante che la prossima sfida sia gestita da loro stessi. Ognuno sottoporrà l’altro a una prova a sua scelta (senza alcun limite, ovvio) e vedremo se una cloaca riuscirà a costringere l’altra alla resa’. Vale si disse d’accordo e, non prima di avermi cacciato un secco calcio nelle palle e riempita la fogna con dense e abbondanti scatarrate rimette collare e guinzaglio alla sua cagna e, salutato Karim con un bacio in bocca, abbandona il ring.
Dovrò utilizzare questo intervallo per inventarmi qualche sevizia particolarmente pesante, anche se ormai sono ben consapevole che non è per nulla facile sconfiggere Franceschina.
Si arriva al giorno fatidico della quarta sfida tra me e Francesca: le regole erano già state stabilite al termine dell’ultimo round finito con un pareggio.
Dovremo a turno sottoporre l’avversario a una tortura o degradazione.
Senza limiti, come aveva tenuto a precisare Karim.
E toccava a me la prima prova.
Francy si presenta a casa mia (meglio di Karim) con una sorprendente tenuta da atleta, canottierina bianca, pantaloncini e delle adidas Stan Smith ai piedi.
La segue Valentina, sempre più incredibilmente arrapante con i capelli a caschetto tinti di nero (sembra proprio la sua omonima disegnata dal grande Crepax).
E’ la mia nemica a parlare per prima ‘lurido pezzo di merda fogna disgustosa, ho fatto una fatica del cazzo negli ultimi tre giorni per prepararmi come volevo a questa serata; te lo farò pagare tutto il mio sbattimento brutto figlio di una gran puttana!’
Io inizio a cacarmi sotto quando Vale ci illustra il lavoro preparatorio della sua schiavetta.
‘Sì, la troietta è stata proprio brava, da tre giorni la faccio sudare e le ho impedito di cambiarsi e lavarsi. E’ridotta a un pattume, eh eh eh’
Francy mi ordina di denudarmi e ‘succhia merda, comincia col lavarmi i calzini ma prima annusali per bene, ti piacerà di certo schifoso verme del cazzo’.
Immediatamente le tolgo le Stan Smith, avvicino il naso ai suoi piedi che emanano un puzzo davvero fetente. Cosa che non può che eccitarmi da sporco cesso che sono.
Nel mentre Vale che evidentemente ha deciso una sua partecipazione attiva inizia a riempirmi di calci fortissimi dappertutto come un’assatanata sputando i peggiori insulti che le passano per la mente ‘cane rabbioso dopo te li ingoi quei cazzo di calzini bastardo pezzente schiavo masochista di merda!’
Così dopo un paio di minuti Franceschina mi ficca con forza in gola entrambe le sue calze maleodoranti, talmente a fondo che non riesco a trattenere il vomito tra le risate sguaiate delle due.
‘Guarda, amore, te l’avevo detto che la merda si sarebbe sboccato addosso’
‘Brava Frà peccato che ora se lo dovrà rimangiare tutto il suo schifoso vomito’ e con un altro calcione in piena nuca mi costringe a terra a leccare la mia stessa sboccata.
Ingoio tutto con estrema fatica ma particolare gusto per il livello di degrado cui ero arrivato.
Ovviamente è solo l’inizio del mio calvario: Vale e la sua schiava-collega dopo avermi fatto sdraiare a terra si alternano nel spararmi una serie continua di scorreggie puzzolenti e rumorose che lasciano ben presto il posto a getti di merda molliccia e di vera e propria diarrea. Vale osserva divertita ‘ti avevo detto tesoro che quei lassativi avrebbero funzionato ma neppure io immaginavo così efficacemente’.
Francesca dopo essersi inginocchiata a leccare i piedi della padrona le rispose ‘mia splendida dea, ero certa che non ti saresti sbagliata, mai è successo e mai succederà, per questo io sarò tua e totalmente tua finchè non sarai stanca di me e mi butterai fuori dalla tua vita a calci e botte. Ma ora arriva il bello, il bastardo non ha certo finito di subire. Direi che possiamo passare alle maniere forti, se ti va’.
Vale annuisce con decisione e dice a Frà di dare il via alle sevizie.
La ragazzina non se lo fa ripetere (evidente che non aspettava altro) e dice ‘Cominciamo dai piedi della merda schifosa e lurida e conciamoli come meritano cazzo!’.
Si accendono due sigarette a testa, fanno qualche tiro e le gettano a terra.
‘Figlio di una puttana lebbrosa, spegnile con la palma del piede sinistro strusciandolo per bene sopra che se lo fai in un colpo secco passiamo ai sigari bastardo inutile’.
Obbedisco alla lettera procurandomi il massimo del dolore tra urla disumane che provocano la sadica risata delle due.
‘Brava latrina ‘ mi fa Vale ‘ ora stesso procedimento con l’altro fottuto piede”.
Riesco nel compito, concentrandomi sulla vendetta già programmata.
Ma prima che giunga il mio turno, i mei piedi ridotti a piaghe sanguinolenti vengono ficcati a forza in una bacinella colma di alcol.
Karim, si accorge della mia situazione disperata e mi aiuta con una bella spanna di coca, che mi ridà forza e accresce la mia voglia di ripagare la bimba della stessa moneta.
Prendo una pentola stracolma di cera e la metto sul fornello a fuoco massimo fino all’ebollizione. Karim chiede a Valentina di aiutarlo nell’immobilizzare Francesca, completamente nuda e legata in modo da toglierle ogni possibilità di movimento.
Leggo lo sguardo di terrore che la pervade ed inizio a versare la cera bollente, prima piano partendo da piedi e gambe, quindi un bel getto sul pancino e il rimanente in un colpo solo sulle tettine.
La reazione della troietta è indescrivibile: la sofferenza deve essere stata davvero bestiale.
‘Stupida puttanella, questa non te l’aspettavi è? Guardati sei ridotta come un’ ustionata del cazzo’.
Francy piange e grida come una pazza.
Subito però Vale giunge in suo soccorso ‘zoccoletta, dopo tutto è quello che ti mertitavi, ora facciamo entrare i rinforzi, ahah’.
All’improvviso si apre l’uscio di casa ed entrano otto ragazzini che ci vengono presentati come compagni di scuola di Francesca che mi informa ‘frocio di merda, questi mie amichetti non vedono l’ora di romperti il culo sfondato coi loro cazzoni e riempirti di sborra.
Sai sono tutti tra i 18 e i 20 anni e vengono da una settimana di totale astinenza che abbiamo ottenuto garantendogli che avrebbero potuto usare ed abusare di te, bestia immonda, come cazzo volevano. Sono tutti molto fichi, la maggior parte mori più un paio di biondini.
‘Forza ragazzi rompetelo di brutto’ li invita Vale.
Dopo essersi spogliati, a turno mi fottono senza pietà e mi sborrano in bocca una quantità enorme di sperma saporito e caldo.
Non posso certo negare che la cosa mi ecciti un casino visto il frocio del cazzo che sono, ma alla ventesima esplosione di sborra dopo inculate e pompini non ce la faccio veramente più ed alzo bandiera bianca.
‘Dio cristo ‘ fa Vale ‘ ero certa che ti avremmo massacrato e siamo 3 a 2 per noi, quindi, sempre che tu non voglia arrenderti prima, il prossimo incontro sarà quello del nostro trionfo. E tu Karim bello preparati che ho in mente qualcosina di veramente bastardo per te.’
Il mio capo la guarda e replica ‘aspetta prima di cantare vittoria, amica mia, che stavolta avete giocato sporco portandovi questi mocciosi, ma aspettatevi di molto peggio per settimana prossima. Quanto a te, verme schifoso, ti attendono alcuni giorni di fuoco: non solo ti nutrirai solo della mia merda, del mio catarro e vomito. Verrai anche frustato a sangue al mattino con un cane e di sera con bel gatto a nove code’ah e ognuna di esse avrà una lametta che ti riempirà di tagli; sempre che tu sia d’accordo animale, altrimenti mi firmi un atto di vendita per il tuo squallido appartamente alla cifra, bah diciamo di 100 euro che non voglio approfittarmi della situazione’.
Dovete sapere che il mio ‘squallido’ appartamento è di 200 metri quadri in Via Magenta, una delle zone più lussose di Milano, diciamo almeno 12mila euro al mq per un totale 240mila euro. Ovvia conseguenza è che, non solo per motivi economici, ma per la mia natura di totale masochista, mi getto ai piedi di Karim giurandogli che potrà ridurmi come merito che non porrò alcun limite alle sue crudeltà. ‘Ah, c’avrei giurato sporca sottospecie di animale’ e saluta con un bacio appassionato Valentina e con una ciccata la sua servetta.
Siamo a mercoledì sera, due giorni prima della nuova sfida tra il verme che scrive e Francesca, la dolce ma perfida schiavetta di Vale.
In questi 5 giorni Karim mi ha sottoposto al trattamento che mi aveva ‘promesso’ dopo la mia ultima sconfitta: da quel venerdì avevo mangiato solo i frutti più disgustosi del corpo del mio signore, merda, catarro e vomito con l’aggiunta di 30 colpi di cane ogni mattina e 20 del maledetto gatto con lamette la sera che mi avevano ridotto a un relitto umano (sub-umano).
Nei momenti di pausa avevo a lungo riflettuto sulla mia condizione, apprezzavo sempre più il mio essere schiavo e luridamente maso ma non potevo negare di essermi parecchio goduto i tormenti che io stesso avevo provocato alla bimba (la chiamo così perché, come già detto, non dimostrava più di 15 anni pur essendo maggiorenne).
Quindi, preso coraggio, illustro a Karim la mia strana idea ‘mio splendido e unico padrone, ormai sono certo del mio essere uno stupido schiavo e un masochista di merda e voglio essere ridotto come la mia stessa natura mi chiede, senza alcun limite; però mi sono anche reso conto che esiste in me un lato sadico che gode nel procurare dolore e umiliazioni. Per questo vorrei avanzare una proposta, sempre che vi possa soddisfare’.
‘Parla bastardo ‘ replica il giovane dopo avermi rifilato un sonoro malrovescio ‘ che sono curioso di ascoltare la tua troiata’.
‘Ecco, Karim, la mia idea sarebbe questa: dichiararmi sconfitto a due condizioni. La prima che non sia tu ma il tuo sporco servo del cazzo a subire, a tempo indeterminato, le sevizie e le degradazioni cui tutti e tre vorrete sottopormi. La seconda che a ogni incontro una mezz’ora sia dedicata a torturare Francy, cosa che peraltro certo non le dispiace’.
Karim, dopo averci pensato, mi fa ‘mollusco di merda non è idiota come immaginavo la tua proposta; serve solo qualche piccolo ritocco e poi la sottoporremo a Vale che ovviamente può rifiutare’.
Non mi parlò, come ovvio, dei ‘piccoli ritocchi’ partoriti dalla sua mente diabolica, finché non arriva il fatidico venerdì ed entrano Vale e la sua cucciola.
La prima a varcare la soglia è Vale, ancora col caschetto nero, come il rossetto, il giubbotto di pelle, la mini e gli stivali che indossa. La segue, al guinzaglio, Francesca, cui aveva ancora tagliato a zero i capelli e vestita da ragazzo con un paio di jeans scoloriti sotto i quali uno strano rigonfiamento faceva immaginare un fantomatico cazzo. Una t-shirt dei Metallica e le solite Stan Smith ai piedi completava il quadretto.
Vale saluta coll’abituale calore Karim (gli picchia la lingua in bocca) e con l’altrettanto solita cortesia il sottoscritto ‘brutta merda del cazzo, preparati a morire, cristo santo!’ e un bel calcio in pieno stomaco.
Karim, dopo una lunga slinguata, avanza la sua proposta ‘Vale, bellissima, la mia bestia mi ha lanciato una sua (si dice per dire) idea. Io l’ho rielaborata e ora te la propongo, fermo restando che la decisione sull’accettare o meno la proposta è tua e solo tua. Dunque, la merda è pronta ad ammettere la sua sconfitta, ma giustamente vuole essere lui stesso a pagarne il prezzo e saremmo noi tre a fargli tutto quel cazzo che ci gira, senza limiti e a fin quando non ci rompiamo i coglioni. Poneva anche la condizione che per una mezz’oretta a session sia Frà a subire le nostre voglie perverse. Naturale che il suo parere non abbia alcuna rilevanza, ma io avrei pensato a rendere un po’ più interessante questa proposta. Ogni serata inviteremo a partecipare (scegliendolo una volta a testa) una quinta persona che farà da padrone o padrona quando la vittima è il mio cesso e il contrario nel momento in cui toccherà alla tua piccola la parte della schiava. Che ne dici, Vale?’.
Valentina ci pensò un paio di minuti, prima di accettare la cosa, quindi aggiunse ‘non male, Karim, non male tanto per noi due ci sarà sempre e solo da divertirsi. Accetto, naturalmente dal prossimo incontro che dobbiamo organizzarci bene. Per questa sera, mi pare che la tua cloaca debba ammettere la sua sconfitta e, certo che la bimbetta non può avanzare obiezioni ma mi sembra corretto offrirle questa nottata per godersi il trionfo, utilizzando il porco perdente come meglio le aggrada”.
Il mio padrone annuisce all’istante e dice a Francesca ‘ per tre ore la bestia è tutta tua, fanne quello che desideri ma, inutile dirtelo, senza alcuna pietà’.
La ragazzina scoppia a ridere mostrando di accogliere con soddisfazione la scelta dei due superiori.
Mi sputa addosso e ‘ahahah, pezzo di merda schifosa, non poteva che finire così, ora mi gusto la vittoria. Spogliati completamente, bastardo, e spalanca la fogna che ti ritrovi al posto della bocca’. In pochi secondi sono nudo e in ginocchio con la fogna aperta. Francy comincia a riempirla: prima con un paio di scatarrate, poi tappandosi una narice alla volta, con un’abbondante dose di muco. Io la ringrazio come giusto ‘Francesca, sono un essere inferiore in assoluto e anche a te. Fai di questo schifo tutto quello che vuoi e, come diceva Karim, non avere pietà che uno schifo quale sono merita solo il peggio. Anzi è un onore per me essere massacrato da una creatura splendida quale tu sei’.
La baby non se lo fa ripetere ‘brava puttana inutile, ci sei arrivata; ora mostraci la merda che sei: fatti male da solo e tanto, che se non lo reputerò sufficiente aggiungerò volentieri il resto’.
Capisco di essermi cacciato in una pessima situazione, ma sono talmente convinto del mio essere abbietto che la cosa non fa che eccitarmi. Quindi prendo una pentola, mi ficco due dita in gola, la riempio di vomito e ingoio tutto insultandomi ‘Sì, cazzo, sono solo un’inutile bestia e mi merito solo dolore e degradazione’. Tolgo le Adidas dai piedi di Franceschina, ne assaporo il puzzo micidiale, le lecco i piedi con adorazione e passo a farmi veramente male.
Mi infilo in culo un petardo, appositamente acquistato, do fuoco alla miccia e lo lascio esplodere. Non contento, mi appiccico con lo scotch tre fiammiferi di quelli lunghi da sigaro sui cazzo di bastardi capezzoli, li accendo e li lascio consumare senza indugio. Mi guardo soddisfatto le merde nerastre e bruciacchiate e decido che non è abbastanza, quindi acchiappo un enorme fallo nero e senza alcun lubrificante me lo sparo rabbiosamente in culo. Sono in pieno delirio auto-lesionista, porgo un coltellino svizzero a Francy e la imploro ‘ti scongiuro, Francesca, arroventa la lama per almeno 5 minuti e scrivi sul mio corpo la parola che più mi si addice’. Francy mi guarda, sogghigna e dice ‘porco d.. figlio della merda con molto, molto piacere’, scalda la lama che diventa color porpora e con la punta incide la scritta ‘merda’ sul mio petto. Poi riempie una ciotola di alcol e me la getta violentemente sulla ferita. Io grido come un pazzo ma, invasato, le chiedo di infierire ancora e poi ancora e poi ancora.
Anche la mia torturatrice sembra aver perso il senno, mi copre di sale la piaga, si apre le chiappe e le caca sopra. Poi, non soddisfatta, abbassa jeans e slip, mostra un cazzo smisurato e mi fotte brutalmente. Infine, mossa a compassione, si decide a chiudere la serata ‘cazzo di d.., se non mi calmo finisco per ammazzarti. Non che me ne fotta una sega, ma voglio poterti massacrare ancora in futuro, quindi due cosette solo, giusto per dare una severa fine alla festa.
Mettiti con le gambe in alto e il micro-cazzo puntato sulla fogna aperta e sborrati in bocca. Ah, fallo prima che puoi perché ogni 10 secondi fin quando non vieni ti spengo una siga sulle chiappe e, se passi 30 e le tre cicche corrispondenti, ti spalanco le cazzo di chiappe con un divaricatore e butto un tizzone ardente dentro al culo bastardo.
Mi sistemo come ordinato da Francesca, cazzo com’è incredibilmente arrapante con la sua pelata e mi becco le tre spegniture prima di essere riuscito a venire. Passano altri 20 secondi, durante i quali la splendida fanciulla apre le mie chiappe al massimo. Lascia cadere, come promesso, il moccolo arancione dell’ennesima Marlboro che entra dritto dritto nel mio buco, finché tra le grida più animalesche non arriva finalmente un potente getto di sperma che ingoio con piacere. Un piacere incomprensibile a chiunque non sia un masochista all’ultimo stadio come me.
Un applauso di Vale e Karim accoglie il gran finale e li sento accordarsi su a chi tocca portare l’ospite per la prossima settimana. Deciderà Karim.
La settimana passò con il solito ritmo, anche se Karim non fu molto presente; stava lavorando per organizzare l’ormai abituale session del venerdì.
Di conseguenza anche le sevizie che m’imponeva furono meno intense anche se quando il mio padrone usciva venivo incatenato a un calorifero con disposizione due ciotole, una per espletare i miei bisogni fisiologici (che poi ero tenuto a ingoiare), l’altra per abbeverarmi con acqua tiepida mischiata a scatarrate per insaporirla.
Non avevo idea di chi sarebbe stato l’ospite di venerdì e naturalmente non osai chiedere alcunché a Karim.
Finalmente il sospirato giorno arriva, Vale e Francy si presenteranno al solito verso le 21, ma il campanello di casa suona un’ora prima.
Karim mi ordina ‘pezzo di merda vai ad aprire in ginocchio che è il nostro invitato, ma prima spogliati verme del cazzo’.
Quindi si trattava di un ragazzo; mi spoglio e gattono verso l’uscio.
Ero certo che Karim non ci avrebbe delusi, ma devo dire che superò ogni aspettativa.
Steven, un suo amico tedesco era davvero un sacco carino e come ebbi modo di scoprire durante la serata totalmente privo d’inibizioni.
Biondo, occhi azzurri, capelli cortissimi, più di 1e 80, molto magro.
Karim lo accolse così ‘ciao schiavo del cazzo, stasera vediamo chi è più merda tra voi due bestie’ e gli pianta un calcione nelle palle che il biondino (sui 20 anni mi pare) incassa senza particolari reazioni. Poi si volge verso di me e mi dice ‘ciao, io sono Steven, uno schiavo del cazzo come te e sono frocio’: cosa di cui da immediata prova infilandomi la lingua in bocca per un bacio molto appassionato e appassionante’
Quindi Karim lo invita a calci in culo a denudarsi e Steven si libera rapidamente dei jeans e la canottiera che indossava, mostrando il suo splendido fisico. Istintivamente inizio a leccare i suoi piedi lunghi affusolati, almeno un 45 direi.
‘Brava merda, fai vedere a Steven che frocio di merda sei: fagli un bel bocchino ma prima leccagli il buco del culo che gli ho ordinato di non lavarsi per 5 giorni; naturalmente non si è cambiato né slip né calze’.
Eseguo con estremo piacere e costato che tanto i piedi che il culo sono parecchio odorosi.
Dopo averlo lavato per bene con la mia schifosa lingua gli succhio il notevole cazzo di oltre 20 cm e ne bevo la sborra con voluttà.
Poco dopo ci raggiungono le due ragazze: entra Vale col suo caschetto crepaxiano seguita da una Franceschina sexy come mai con una minigonna inguinale e una maglietta di velo che mostra le sue tettine da favola.
Vale, che conosce già Steven, si rivolge a Karim ‘mmm, abbiamo due cazzo di rotti in culo e masochisti luridi per le nostre peggiori perversioni, bravo tesoro ottima idea’.
Dopo avermi ciccato in bocca si bacia a lungo il mio padrone, quindi rivolta alla ragazzina ‘Frà, cagnetta bastarda, stasera ti sarà permesso sfogare il tuo lato sado e, naturalmente, la tua opinione sul genere maschile, anzi illustra subito alle bestie le tue idee sul sesso maschile’.
La ragazzina non si fa certo pregare, ci lancia uno sguardo disgustato e ‘i maschi in genere mi fanno letteralmente vomitare, se poi si tratta di due esseri subnormali come voi tutto quello che vi meritate è una valanga di insulti e torture, oltre alle degradazioni più schifose, non siete altro che luridi animali di merda, inferiori e bastardi e non vedo l’ora di massacrarvi fino al limite della sopportazione, cazzo bastardo!’
Queste gentili parole della candida Francesca sono accompagnate da una serie di calci, pugni, schiaffi e sputi a noi bestie che la ringraziamo leccandolo un piede a testa, come sempre sporchi e sudaticci.
Finiti i convenevoli Vale decide che è ora di cominciare con cose più serie e spiega ai due la sua idea sulla serata ‘divertente il totale disgusto della mia bimba per il sesso maschile, mi sa che sarà una nottata parecchio vivace ahah; se ti va Karim faremo a testa a decidere quali supplizi infliggere ai cessi e, per rendere la cosa più intrigante, se uno dei due dovesse a un certo punto dire basta proporrei che per punizione sia per alcuni giorni sessualmente a disposizione della bestia più resistente, oltre a mangiare solo la sua merda’.
Karim apprezza molto la proposta della sua collega e invita Francy a dare il via ai giochi ‘Frà, resti una cazzo di schiavetta ma mi eccita questo tuo disprezzo per i ragazzi, vediamo come lo dimostri’. La moretta sogghigna perfidamente e replica ‘Karim, tu come amico della mia padrona e signora fai ovviamente eccezione, ma queste due ributtanti larve sono un ottimo esempio dell’inferiorità del cosiddetto sesso forte.. Forte a parole, schifosi’ e ci rifila un paio di calci nello stomaco e una ginocchiata nei coglioni. Mi ordina di portarle la ciotola più ampia che ho in casa, la piazza sotto una sedia appositamente bucata nel mezzo a mò di cesso e tra forti rumori scarica un’enorme dose di merda semi-liquida, tale da riempire quasi all’orlo il vaso. Aggiunge qualche scatarrata, chiede agli altri due carcerieri di pisciare nel vaso e descrive loro la prima prova ‘ora, con estremo piacere, ficcherò la testa di una merda e poi dell’altra in questa che per due latrine del cazzo come loro è un’autentica delizia. Cominciamo col crucco, ah, Vale ti dispiacerebbe cronometrare? Farei 60 secondi a testa per il primo giro e 90 per il secondo’. Vale si complimenta per la bella idea e premia la schiavetta con uno sputo; prima di iniziare Karim stende cinque grosse strisce di coca che ci sniffiamo.
Dopo la tirata vedo Francy agguantare la testa di Steven e spingerla con forza tutta all’interno del contenitore, mentre Vale fa partire il tempo. Passato il minuto previsto la testa del biondino viene estratta e lui annaspa per la mancanza di fiato, aggiungendo ‘cristo, ne ho ingoiato almeno mezzo litro: fantastica Francesca, grazie’.
E’ il mio turno e anche la mia testa finisce completamente sommersa dal disgustoso miscuglio.
Oggettivamente disgustoso ma da libidine massima per una cloaca del cazzo come me.
Io pure ne ingurgito un’abbondante quantità e reggo i miei 60 secondi.
Prima del secondo giro Karim ci ordina di riempirci la bocca con una cucchiaiata di poltiglia maleodorante e di slinguarci scambiandola da fogna a fogna.
Tanto io quanto Steven eseguiamo con entusiasmo, di cui sono prova certa le erezioni di entrambi. Nessuno ha particolari difficoltà nel superare il secondo giro, cui segue un altro scambio a bocca a bocca.
Tocca al bellissimo marocchino ora che decide di passare a una prova incentrata sul dolore fisico invece che sulla degradazione. Dopo essere andato nella sua camera se ne torna con una pentola che mette sul fornello ‘è cera liquida, la facciamo bollire e la svuotiamo sui corpi delle bestie, sperando provochi delle belle ustioni’.
Guardo terrorizzato la cera che Karim porta all’ebollizione; ci fa sdraiare a petto in su e versa una piccola ma dolorosissima quantità di cera sui nostri petti (capezzoli compresi) provocando grida lancinanti. Per nulla intimorito versa altra cera su gambe e piedi prima del gran finale su cazzo e palle cui ha riservato la dose massima.
Vale ci guarda schifata e dice ‘cristo Karim sei un mago, li hai ustionati per davvero, sembrano due cazzo di aragoste’. In effetti, sia io che Steven siamo distrutti dal bruciore insopportabile che ci provoca lacrime di dolore puro.
Non è finita per noi, manca Vale per terminare il massacro, mi chiedo cosa possa essersi inventata. Pure lei molto creativa: ‘Ho visto l’altro giorno un filmato dove la grande mistress tedesca Syonera brucia dei rami in un secchio in fiamme e frusta con violenza gli schiavi’.
Mi precipito a procurarle il secchio che riempie a metà di alcol. Quindi gli da fuoco e ci immerge un ramo che tiene nella fiamma per non poco tempo, tanto che quando lo estrae il legno sembra una fiaccola.
Senza esitazioni inizia a colpirmi con durezza su tutto il corpo già ustionato dalla cera. Non ho mai provato un simile tormento che si protrae fin quando il ramo non è totalmente spento. Immediatamente dopo allo stesso trattamento è sottoposto Steven che sviene dal male.
Tutti e tre scoppiano in una crassa risata e mi proclamano vincitore per non aver perso i sensi.
Di conseguenza il tedeschino sarà mio per cinque giorni consecutivi. Mio e di Karim, come lui si precipita a precisare.
Il prossimo venerdì sarà Vale a portare il suo ospite e uscendo, ci anticipa ‘porterò un’amichetta di Francy che è pazzamente innamorata di lei e sono certa si presterà a qualunque prova pur di portarsela a letto e il piatto forte della session saranno le ortiche con molti utilizzi particolari eheh. Karim vedi tu se invitare ancora anche il crucchetto o meno’.
Sabato mattina, Karim mi sveglia all’improvviso con un paio di calci in faccia e mi dice ‘brutta merda del cazzo, devo andarmene per qualche giorno, i motivi non ti riguardano coglione; conto di tornare per il prossimo venerdì. Tu gestisci Steven come cazzo vuoi, ma non esagerare che voglio trovarlo pronto per la prossima session, chiaro cesso?’.
‘Sì Karim, certo. Sicuro che non ti posso essere d’aiuto?’ ‘Testa di cazzo, se mi servissi ti userei senza aspettare la tua disponibilità patetica: tu sei mio e so benissimo che fai tutto quello che ti ordino. Fottiti schifosa merda’ e se ne va sbattendo la porta.
Vado nello sgabuzzino dove avevamo incatenato il biondino che doveva farci da schiavo per 5 giorni come deciso nella scorsa seduta.
Lo sveglio e, dopo avergli tolto catene e bavaglio, lo informo della novità.
Steven strabuzza gli occhi e si inginocchia ‘Simone, fammi tutto quello che desideri ma, ti prego, non avere pietà: voglio soffrire come la bestia che sono e merito solo il peggio.’
Lo guardo e la mia componente masochista prende il sopravvento ‘Steven, sei splendido e come sai sono un masochista schifoso come te: non penso che riuscirò a torturarti come mi chiedi. Sì mi sono scoperto un lato sadico, ma la mia natura è di essere schiavo quindi abbiamo un problema’.
Dopo qualche attimo di riflessione Steven risponde ‘un problema che possiamo risolvere, Simo, io sono frocio, tu bisex: entrambi siamo maso ma non ci dispiace qualche momento di ribaltamento dei ruoli; quindi, facciamo in questo modo: abbiamo 5 lunghi giorni e notti solo per noi due. Alterneremo i ruoli e, quando ci gira ci sevizieremo da soli e giochiamo a chi resiste di più, che te ne pare?’ ‘Una splendida idea, ecco che me ne pare. Fissiamo qualche regola di base. Nessuno dei due dovrà mai cambiarsi né lavarsi: ci conceremo come le bestie che siamo e adoremo il nostra reciproco lordume. Ci nutriremo l’uno degli scarti dell’altro, toccando i limiti estremi della perversione e soffriremo come mai: cazzo Steven sono già arra patissimo!’ ‘Non dirlo a me, cristo’, si spoglia completamente e mi chiede, anzi scongiura, di cominciare io a dominarlo.
Abbiamo una trentina di pezzi per darci forza ‘ penso ‘ mentre vado in cucina ordinando gli di seguirmi strisciando.
Apro sportelli vari da cui prelevo scatole di biscotti, brioche e vasetti di marmellata e miele.
Quindi prendo dal frigo un cartone di latte gelato e ordino al mio complice: ‘Riempiamoci all’inverosimile di cibo, poi un bicchierone di latte freddo, due dita in gola e ci sbocchiamo addosso. Il premio sarà 50 colpi di cane che ti affibbierò.
Steven non se lo fa ripetere: apre una confezione di frollini e se ne riempie la bocca. Faccio lo stesso e nel giro di venti minuti ci siamo ingozzati con due scatole di biscotti e tre croissant a testa. Colmo all’orlo due bicchieroni di latte gelido che ingurgitiamo in un battibaleno.
Entrambi nudi e con tutta quella roba nello stomaco sommata alla botta del liquido gelato non ci mettiamo molto a sboccare uno sul corpo dell’altro. La gittata è enorme, ci buttiamo per terra e cominciamo a leccarci dappertutto sguazzando nel vomito caduto sul pavimento.
Automatico il 69 che parte poco dopo, dico a Steve di non ingoiare la mia sborra che ce la sputeremo in bocca. Siamo talmente eccitati che un potente orgasmo non tarda a venire, le nostre bocche si avvicinano e lo sperma passa da una fogna all’altra in un’ordalia di porcellagine totale.
A quel punto un’idea splendidamente perversa spunta nella mia mente invasata; mi metto un paio di slip e dopo aver trangugiato un’altra abbondante dose di latte mi cago addosso.
Levo le mutande stando ben attento a non far cadere la mia merda, le appallottolo e le ficco nella bocca del cesso gridandogli: ‘Schiavo cesso soffoca nella mia merda mentre ti massacro, figlio di puttana’. Acchiappo il cane di bambù e inizio a colpirlo in ogni punto e sempre più forte. Non riesco a contare i colpi, ma sono sicuramente molti più dei cinquanta previsti, quando mi fermo Steven è ridotto a un ammasso sanguinolento sul quale infierisco con una doccia di alcol, per poi pisciargli addosso.
Il ragazzo piange e grida come un pazzo ma mi ringrazia pregandomi di non smettere, di massacrarlo a morte.
Per fortuna un momento di lucidità mi spinge a fermare la mia azione che avrebbe potuto avere conseguenze davvero tragiche.
Allora dico a Steven ‘cristo no, se proseguo ti ammazzo davvero e sei troppo bello per distruggerti: invertiamo i ruoli, come previsto’.
Steven non perde tempo nello switchare, mi stende a terra e dopo diverse scorregge riempie la mia lurida bocca da cesso con una grossa quantità di cacca molliccia e cremosa che ingurgito senza dubbio.
La giornata è cominciata alla grande! Ci prendiamo una pausa per spararci un rigone mostruoso e passiamo a un nuovo gioco.
Lo decide il tedeschino che lancia una sfida a chi si spegne più sigarette addosso.
Accecati dall’eccitazione, dalla coca e dal livello di masochismo ci deturpiamo il corpo con almeno dieci cicche a testa: sui capezzoli, lo stomaco, il buco del culo, le gambe.
Propongo di buttare a terra diverse caccole arroventate e spegnerle coi piedi scalzi.
E con quest’ ulteriore atto di autolesionismo si conclude la prima metà della..prima giornata.
I giorni e le notti seguenti ci vedono, con solo alcune ore di pausa per dormire, in un crescendo folle di porcate e sevizie.
Arriva il giovedì e siamo entrambi ridotti in uno stato indescrivibile.
Il tanfo che emanano i nostri lerci corpi è micidiale e passiamo un’ora buona ad annusarci e leccarci.
Infine lo guardo negli occhi e ‘cazzo, Steven, siamo stati troppo bene insieme, siamo fatti l’uno per l’altro; voglio farti una proposta. Andiamocene via insieme, in Germania. Ce la spasseremo alla grande e non faremo molta fatica a trovare aguzzini maschi e femmine. Dai, facciamo questa pazzia’. Ci pensa per pochi istanti, mi dà un lungo e appassionato bacio in bocca; facciamo le valigie e ci dirigiamo verso l’autostrada: direzione Berlino.

Leave a Reply