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Racconti di Dominazione

Il mio animaletto d’ufficio

By 19 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Dio mio..ma avete idea di cosa vuol dire avere il cazzo perennemente duro da quando entri in ufficio? E’ quello che sto vivendo da quando hanno assunto quella bella figliuola della Sheila. Ha 30 anni, qualcuno in meno di me, è alta, capelli scuri, mossi, molto lunghi (poi ho scoperto che son perfetti per un look stilo Eva perduta nel paradiso), due gambe ben lunghe e molto stuzzicanti, un culo ben duro e degno di nota. L’unica pecca è il seno. Praticamente inesistente, ma mica possiamo pretendere tutto no?

 

Per fortuna non lavora nel mio stesso piano, ma disgraziatamente, invece, ho sempre, ogni giorno, riunioni anche con lei per questioni amministrative. Lei cura le fatture e io le fatture le genero. Dobbiamo lavorare assieme. Fortuna, sofferenza, felicità.

 

Dopo 3 mesi di conoscenze, risate, chiacchiere, sigarette assieme e occhiate infuocate m’ero fatto un’idea ben chiara di lei. Mi voleva scopare. E io non avevo idee di diversa natura, anzi l’idea mi faceva decisamente eccitare, ma mai avrei pensato di riuscire ad avere una troia-schiava cosi vergognosamente vogliosa, eccitante e sfacciatamente cagna.

 

Dopo varie settimane in cui le provocazioni erano ándate oltre quello che si puó reputare normale tra colleghi, in occasione di una festa aziendale, giá quando metá della gente non sa neanche come si chiama e quanti drink ha bevuto, mi aveva gentilmente spinto verso il parco che cingeva la villa sussurrandomi semplicemente all’orecchio

‘ho voglia del sapore del tuo cazzo, vieni’.

 

Anche io avevo bevuto parecchio, ma mi ricordo perfettamente. Mi ricordo la mia schiena appoggiata a un albero…la sua voracitá nel abbassarmi pantaloni e bóxer alla caviglia, la sua espressione di trionfio quando il mio cazzo durissimo quasi le sbatte in faccia saltando l’elastico dei bóxer, il suo sorriso mentre diceva ‘lo sapevo’ (io l’ho preso come un complimento alle mie dimensioni) e la sua vorace bocca ingoiando il mio cazzo.

 

Ma anche se la situazione non è da tutti giorni, non è la prima volta che mi capita una situazione del genere, ma invece, è stata la prima volta in cui una donna ha saputo leggere esattamente, intuire in un secondo quello che adoro e no. Dopo essersi infilata il cazzo ben in gola..schiumando saliva in modo osceno ed eccitante..con il cazzo ben stretto nella destra e la bocca umida e con un filo di bava mi ha detto

‘tu sei un vero porco, so cosa ti fa contento’

..ed è qui che è avvenuta la svolta del nostro futuro rapporto. Mi solleva delicatamente il piede…mi sfila la scarpa e se la appoggia sulla spalla…e senza mollare mai la mano dal cazzo… si lancia nella piú soddisfacente, dedicata e profonda leccata di culo mai avuta in vita mia.

 

La sua lingua spingeva e leccava e la sua mano non mollava mai di segarmi mentre la sua voce mi arrivava non ben definita..ma intuivo qualcosa…del tipo ‘dio son un lago…adoro scoparti il culo con la lingua maiale’…cose extremamente eccitanti che aumentarono la mia giá profonda eccitazione..ma non v’era modo…mentre cercavo di toglierla da li sotto per fare anche io il mio…mi ha letteralmente fulminato con lo sguardo…l’ho lasciata fare…e lei per tutta risposta mi ha solo detto..’avvisami quando schizzi’..ed è tornata a lavorarmi il culo con la lingua..mordicchiandomi..leccandomi bagnandomi il modo osceno e muovendo la mano sempre piú velocemente..

 

Al mio solo ‘Sh..’ si è nuevamente infilata il cazzo in bocca e con due dita a giocare sul mio culo ha continuato a spomparmi fino a farmi godere in modo osceno nella sua gola… ho goduto come il maiale che mi diceva essere..avevo le gambe tremanti e il cazzo sgocciolante tra le sue labbra.. lei mi ha pulito gentilmente, mi ha rivestito..aggiustato bene scarpa e camicia, lisciato due pieghette..mi ha guardato e ha detto, ‘ora si che sei perfetto’ e senza dir null’altro siamo ritornati tra la folla…

 

La será poi prese altre pieghe, altri cocktail, lei che sparisce, io che torno a casa e mi trovo solo un sms che mi dice ‘hai un sapore fantástico, da porco maiale quale sei. A domani’.

 

E il domani, da quel giorno, è un domani eccitante, oscenamente voglioso. Quando arrivo in ufficio lei è il mio pensiero, per non parlare delle mail, i suoi messaggi, le allusioni…le volte in cui i 7 piani in ascensore non han fermata e lei mi fa vedere il suo intimo..la sua fica depilata la mattina precedente…i capezzoli duri…mi infila la mano nei pantaloni…la lingua in bocca…e poi questa mattina.

 

Oggi avevamo in progamma una uscita a pranzo con alcuni clienti, in un ristorante a 20km dall’ufficio…e questa mattina, quando abbiamo fatto un viaggio in ascensore noi due soli, lei mi ha semplicemente detto,

 

‘ricordi il pranzo di oggi? Sai ho deciso di rendertelo piú interessante’

‘ah si? Come? Verrai nuda? – dico io.

‘No, qualcosa di piú sottile e provocante’

 

E detto questo si è girata…sollevando il vestito lentamente e mi ha fatto vedere. Quel suo splendido culo sodo e un plug viola ben incastonato nel suo culo.

 

Ed ha aggiunto ‘mi manchi últimamente, cosi un poco meno – sorride – e poi adesso l’avrai duro come adoro.

E detto questo, dopo un bacio, si è risistemata, occhiolino e via coi tacchi e sculettando.

 

 

Non è forse troppo?

La provocazione di quella troia della Sheila stava decisamente consumandosi nel mio basso ventre.

Quando la vidi allontanarsi dopo che mi aveva fatto vedere quel bel buttplug incastonato nel suo culo come se fosse un prezioso diamante, ero rimasto senza parole.

Troia si, l’avevo ben capito..ma cosi troia…era decisamente troppo.

Contavo i minuti che per andare con lei all’appuntamento di lavoro. Quando la passai dalla sua scrivania per dirle se era pronto, il suo sorriso giá mi fece capire che era pronta per il pranzo di lavoro e non solo.

Mentre scendevamo nel garage..mi diede un’altra conferma di quanto fosse vogliosa, mentre le nostre lingue si incrociavano e io le palpavo quel culo tonico mosse rapidamente la mano in alto, verso il buchetto..e mi ci si spinse contro il dito…ansimando e dicendomi ‘mi facevi cosi troia da tenere un plug nel culo tutta la mattina solo per farti eccitare, porco’?

Credo che la faccia del commerciale con cui ci incontrammo rifletteva come uno specchio la mia sorpresa ad avere una collega cosi provocante.

Il viaggio in auto fu molto strano. La chiamó il suo capo, per cui rimase al telefono per quasi tutta la parte del viaggio..ma questo non le impedi di continuare a provocarmi…appoggiandomi una mano sul pacco e strusciandosi in modo porco per poi farsi leggere il labiale che diceva ‘ ti piace il mio plug porco’.. o continuando ad aprire quelle gambe ben abbronzate e farmi vedere quanto era umido il suo perizoma…

Stavo scoppiando. Appena smise di parlare al telefono le spinsi con decisione la nuca sul mio pacco. Nient’altro..si fece strada tra i miei pantaloni, e cominció a succhiarmelo in modo osceno..guardandomi negli occhi..o cercando di farlo dato che stavo cercando di guidare e facendo un eccitante rumore di risucchio..saliva e bocca..ma arrivammo al ristorante.

Dover interrompere un cosi ben fatto lavoro di bocca non è affatto da me, ma il dovere..chiama. alcune volte. Al ristorante entrammo rapidamente in modalita ‘work’ ripassando l’argomento del pranzo di lavoro, e accordandoci sulla strategia da tenere, fino a quando il mio cellulare vibra. Erano i nostri commensali che tardavano almeno 10 minuti.

Conoscevo benissimo quel ristorante, Era un luogo abituale per riunioni di lavoro. Sollevai lo sguardo e le dissi solo. L’ultimo bagno a sinistra, in fondo, dietro l’angolo.

Capí perfettamente, altrimenti non avrebbe sculettato con quel modo provocante facendo anche cadere le chiavi che aveva in mano. Quando si piegó per raccoglierle, potevo chiaramente vedere il tondo del tappo del buttplug contro la sua gonna attillata.

Appena raggiunsi il bagno, mentre con una mano chiuedvo la porta, con l’altra la spinsi verso il muro. Zoccola le sussurrai all’orecchio mentre le sollevavo freneticamente la gonna sopra i fianchi.

Era oscenamente stupenda. Quel culo tonico spinto in fuori, il palmo delle sue mani contro le piastrelle della parete, il suo volto girato, quello sguardo svoglioso e la lingua in fuori. Strappai decisamente il perizoma e squitti come una troietta sorpresa, le misi una mano sulla bocca.

glielo spingi violentemente nella fica, era un burro. Il mio cazzo scivoló dentro cosi facilmente che mi stupii di quanto fosse fradicia. Cominciai a scoparla e l’attrito del plug nel culo mi stava facendo venire anzitempo, e anche lei ansimava e godeva come fossimo a casa, non in un ristorante pubblico.

Zitta – le dissi mentre le mordevo l’orecchio, ma non ci fu modo si zittisse..Mi stavo incazzando, voleva farci scoprire da tutti? E allora mi staccai..il mio cazzo scivoló fuori..afferrai con decisione il plug del culo e lo sfilai veloce..lanció un grido soffocato dalla mia mano, ma stava decisamente facendo troppo rumore.

Adesso zitta troia – le dissi e le spingi il suo plug che era stato tutta la mattina in quel suo bellissimo culo in bocca..la riempiva quasi tutta. E tenendola tappata cosi cominciai a spingere la mia cappella che sscivoló facile in quel buco oramai slabbrato dalla presenza mattutina.

Bastarono pochi colpi decisi e mentre lei godeva con un rantolo attutito dalla mia mano e dal plug che aveva in bocca, le scaricai tutta la mia sborra in quel splendido culetto.

Tornai al tavolo appena prima che entrassero i nostri commensali dall’ingresso. Pochi minuti dopo ci raggiunse anche Sheila, raggiante, splendida. Il plug? credo fosse nuovamente li, nel suo culo.

Cosa che lei mi confermó candidamente in un momento di distrazione dei nostri colleghi con un candido ‘mica vorrai che la tua sborra mi macchi il vestito’?

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