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Racconti di Dominazione

Il mio pegno

By 6 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

remetto che non sono una vera e propria autrice. Sono una donna di 32 anni che ha perso una scommessa e quindi devo raccontare in cosa costiste il pegno e rispondere educatamente, ad ogni domanda che mi rivolgerete.
La scommessa peraltro, l’ho persa con uno degli autori che scrive su questo sito.
I termini della scommessa erano questi: io sostenevo che il governo sarebbe caduto entro 28 ore, lui che non sarebbe sicuramente caduto in un tempo così breve.
Se avessi vinto io, lui si sarebbe iscritto ad un qualsiasi partito di destra, esibendomi la tessera. Se invece, avesse vinto lui, io per una settimana, ogni giorno mi sarei fatta sculacciare, con il sedere scoperto e con la cinghia, 20 colpi. Inoltre, oltre a raccontare l’episodio avrei dovuto rispondere a qualsiasi domanda mi venisse rivolta dai lettori di questo racconto. Rispondendo comunque sempre in maniera educata e veritiera.
Naturalmente la scomessa l’ha vinta lui.
Ieri sera mi sono recata da lui per pagare il pegno. Ovviamente la cosa non mi piaceva per nulla. Strano a pensare, ma ero più angosciata all’idea di stare con le mutande calate difronte ad uno quasi sconosciuto, che le cinghiate in se.
Comunque la posta era grossa per entrambi, ne ero consapevole prima di scommettere ed ora &egrave giusto che paghi.
Per arrivare da lui ho preso la strada più lunga e avrei fatto di tutto per allungarla ancora, comunque alla fine ero lì.
Devo dire che, pur nel contesto quasi grottesco della situazione &egrave stato gentile con me. Mi ha fatta accamodare e mi ha chiesto se volessi qualcosa, caff&egrave, t&egrave o simili. io mi sono accontentate dell’acqua, che peraltro non riuscivo quasi a bere perché le mani mi tremavano leggermente per la tensione. Lui mi ha detto che avremmo comincianto quando avessi voluto io. Ovviamente nulla mi avrebbe fatto stare meglio, e anzi gli dissi che preferivo iniziare subito.
Allora mi dise che se preferivo potevo andare ad abbassarmi gli indumenti in un’altra stanza e di chiamarlo quando fossi stata pronta.
Prima di chiamarlo mi sembrava surreale guardarmi le mutande e i jeans calati fino alle ginocchia. Mi sono coperta il pube e l’ho chiamato. Lui mi disse che dovevo mettere le mani dietro la testa e non corpirmi, per me non faceva parte del pegno, ma ero in una situazione molto imbarazzante, volevo finire presto e non mi sentivo nella posizione di ribattere a nessuno quindi ho fatto come mi ha detto.
Quindi mi ha sculacciate, ho sentito molto male anche se verso la fine ha fatto una sosta. Spero che oggi sia più “clemente”.
Potete farmi qualsiasi domanda alla mail martinamorri@yahoo.it

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