Dopo aver confidato ad Alberto il mio desiderio di essere sottomesso da più cazzi, non parlammo della faccenda per qualche giorno.
Un pomeriggio tornò a casa, mi trovò seduto al tavolo a lavorare col computer e mi disse che se mi sentivo pronto per fare quell’esperienza potevamo farla anche il giorno dopo, aveva già stabilito tutto con una terza persona che aspettava da lui soltanto un messaggio di conferma del mio assenso. La cosa mi sembrò strana, chiesi di chi si trattava, non volevo mettermi certo in ballo con uno sconosciuto, ma lui mi disse di non preoccuparmi, sicuramente mi sarebbe piaciuta l’idea, in ogni caso una volta sul posto sarei stato liberissimo di rifiutarmi. Decisi di assecondarlo e gli dissi di sì.
La sera dopo ci recammo con la sua macchina in una elegante zona di periferia e la nostra destinazione fu una bella villetta. Il cuore mi batteva a mille, un po’ per il pensiero dell’esperienza che avrei fatto, un po’ per la preoccupazione di chi avrei trovato, ma di tutte le ipotesi che mi ero fatto, non avrei mai immaginato la soluzione che aveva trovato Alberto: era Chiara, la mia trans di fiducia da cui mi facevo scopare almeno una volta al mese prima di conoscere Alberto! Gli avevo confidato di Chiara, le avevo mostrato il suo annuncio e aveva fatto tutto di sua iniziativa!
Chiara mi guardò sorridendo ed era sempre una dea capace di farmi eccitare con un solo sguardo. Era sempre bellissima, vestita con un completino nero che tratteneva la sua quarta di seno, un viso che manteneva un’eccitante sfondo di mascolinità e un fisico tonico, di una persona che ci ha sempre tenuto alla forma fisica, incorniciato da due spalle robuste e muscolose: Chiara aveva 45 anni, ma come forma fisica teneva testa alla maggior parte dei trentenni, uomini o donne.
– Heyyy quanto tempo tesoro, da un bel po’ non vieni a fare la mia troietta, potrei anche sentirmi offesa, lo sai? Se non fosse stato per il tuo amico chissà quando ci saremmo rivisti
– Davvero ha fatto tutto lui?
– Certo tesoro, mi ha telefonato per prenotare un appuntamento, è venuto da me, abbiamo scopato, poi mi ha parlato di questo tuo desiderio e allora mi sono detta perché no? Lui è sempre stato così caro con me, anche se poi mi ha snobbato perché il cazzo se l’è trovato in casa
In tutto questo scambio di battute Alberto ridacchiava. Finiti gli onori di casa, dopo aver bevuto un calice di vino sul divano, fu automatico ritrovarci sul letto a baciarci tutti e 3 mentre i nostri vestiti rapidamente volarono via e ci trovammo nudi, ma fu da subito chiaro quale sarebbe stato il mio ruolo, del resto ero lì per quello.
Rapidamente infatti mi trovai in mezzo a loro due che accarezzavano il mio corpo mentre io stringevo già nelle due mani i loro uccelli che cominciavano a prendere turgore. Quello di Alberto ormai era il mio pane quotidiano, quello di Chiara, per quanto lo conoscessi, mi fece prendere consapevolezza di quanto fosse importante rispetto a quello di Alberto, che comunque aveva una mazza di tutto rispetto: quello di Chiara poi era un classico uccello da “sfonda culi”, cappella grossa e corpo che tendeva ad allargarsi verso la base, il tutto per più di 20 centimetri: per me era sempre stata una fatica prenderlo tutto in bocca e Chiara lo sapeva, infatti me lo porse dentro la bocca aperta con delicatezza, spingendo piano piano, ma durò poco. Chiara era una dominante nata e di colpo mi afferrò la nuca e me lo spinse fino in fondo alla gola provocandomi un conato. Lo tirò fuori dalla mia bocca ricoperto di saliva per poi ricacciarlo dentro, il tutto mentre cominciò a sputarmi e darmi schiaffetti sulla faccia
– Hai dimenticato come succhiarmelo, troia? Devo arrabbiarmi? Succhiamelo bene o ti picchio sul serio!
Io in questi casi riuscivo solo ad annuire e riprendere a succhiare, cercando di dare del mio meglio e un po’ ci riuscivo visto che Chiara, tra un insulto e uno sputo e un altro, cominciò a gemere di piacere e a bisbigliare pure qualche “bravo”. Dopo averlo succhiato a Chiara, passare al cazzo più sottile di Alberto e che ormai ben conoscevo, fu facile e cominciai a spompinare anche lui stando in ginocchio tra loro due in piedi che nel frattempo si accarezzavano, si stringevano i capezzoli a vicenda e si baciavano. Restammo in questa posizione per qualche minuto e i loro cazzi ormai erano diventati belli duri quando Chiara, ormai decisamente la padrona del gioco, si coricò sul letto e mi invitò a inchinarmi per continuare a succhiare. Mi misi quindi a gattoni continuando a spompinarla e a leccarle le sue palle belle grosse, cosa che lei adorava, mentre da dietro Alberto si mise a leccarmi l’ano massaggiandolo con le dita bagnate di saliva. Chiara gli disse di non entrare lui, voleva aprirmi lei per prima e allora si scambiarono i posti. Io la finii con la faccia sul cazzo di Alberto, disteso davanti a me, mentre Chiara si posizionò alle mie spalle strusciando il suo cazzo tra le mie natiche, si fece seria per un momento
– Visto che siamo tra amici e questa è una serata di divertimento e non di lavoro, io andrei senza preservativo. Sai che di me ti puoi fidare, ma se non vuoi lo metto subito
– Fai pure, tanto so che non lo fai con tutti
– Ora ti faccio godere tesoro
Si mise una punta di lubrificante sul cazzo, un po’ lo spalmò sul mio buchino ed entrò provocandomi una fitta: avevo preso altre volte il suo palo nel culo e raramente mi aveva fatto male sul serio, ma dovevo considerare una cosa: in altre occasioni stava lavorando, si doveva contenere, qua invece si stava divertendo e poteva andare senza limiti e me ne accorsi rapidamente. Cominciò a stantuffare come un martello pneumatico e lo sentivo durissimo e pulsante mentre scorreva dentro le mie viscere, non senza un certo bruciore, aveva l’abitudine di non esagerare certo col lubrificante. Il fastidio però durò poco e rapidamente cominciai a sentire il calore del piacere provenire dal mio intestino, il tutto mentre tra un affondo e un altro cercavo di non mordere il cazzo di Alberto che continuavo a spompinare allegramente: stavo realizzando il mio desiderio nascosto di essere sottomesso da due cazzi e la cosa mi piaceva tanto, mi sentivo una vera puttana e gemevo chiedendone ancora e ancora. Anche Alberto era eccitato dalla cosa, sentivo il suo cazzo durissimo e pulsante, tanto che mi dovette fermare, forse aveva paura di venire. Chiara intanto continuava a spingere per diversi minuti, poi uscì dal mio culo mentre indicò ad Alberto di prendere il suo posto.
Alberto mi fece invece mettere a cavalcioni su di lui, mi imboccò il cazzo che Chiara gli aveva lubrificato con una rapida succhiata e una punta di lubrificante e mi infilzò da sotto. Cominciai a cavalcarlo tenendo le mani sul suo petto, come tante volte facevamo in casa, ma a differenza di quanto lo facevamo in casa non potevo abbassarmi a baciarlo mentre scopavamo perché in quel momento dentro la mia bocca c’era un altro cazzo, quello di Chiara, che si era messa in piedi davanti a me con Alberto coricato in mezzo alle sue gambe divaricate.
Continuammo così per qualche altro minuto fino a quando Alberto non si scostò e mi lasciò a schiena in giù, passando quindi a penetrarmi alla missionaria con Chiara che invece si sedette sulla mia faccia porgendomi i suoi coglioni gonfi da leccare.
Dopo un po’ Alberto, ormai sudato e al limite, uscì dal mio culo dando il cambio a Chiara che, in posizione missionaria, dava il meglio di sé. Mi afferrò le gambe divaricate e puntò il suo uccello nel mio buco entrando con un colpo secco senza provocarmi alcun dolore, tanto era ormai aperto e lubrificato. Era sempre uno spettacolo vedere da sotto quel corpo statuario, con le spalle larghe, le tette tonde e gonfie e il ventre piatto e tonico, che affondava dentro di me, il tutto mentre ero passato a leccare le palle di Alberto.
Ormai però erano entrambi al limite, anzi, la resistenza di Alberto che mi volle inculare per qualche altro minuto a pecorina mentre io facevo un anal rimming a Chiara, mi stupì. Chiara disse
– Ora ti diamo da bere
Mi fecero mettere in ginocchio mentre loro due, in piedi, cominciarono a segarsi davanti alla mia faccia. Il primo fu Alberto che con un gemito sordo dei suoi mi lanciò 3 spruzzi della sua sborra in faccia: ormai sapevo come era la sua sborra e me la leccai dalle labbra assaporandola, poi fu il turno di Chiara che mi afferrò il mento e mi infilò il cazzo dentro la bocca sparandomi direttamente tutto il suo nettare nella gola mentre urlava
– Oh siii siii prenditelo tutto, bevi puttanaaa!!!
E io, da brava puttana, nonostante un piccolo conato per lo spruzzo profondo, ingoiai.
Eravamo sfiniti, ma il mio cazzo era rimasto durissimo per tutta la scopata e non ne potevo più, ci pensò Chiara che, dopo essere venuta, diventava di una dolcezza che contrastava col suo essere dura e dominante mentre scopavamo, a farmi venire rapidamente con un pompino dei suoi, uno di quelli a gola profonda che avrebbero fatto venire anche un morto in poche pompate, esattamente quello che successe.
Rapidamente ci ritrovammo tutti e tre distesi sul letto, nudi, fradici di sudore, con Alberto e Chiara che mi accarezzavano
– Ti è piaciuto tesoro?
– Non ho nemmeno parole
– Te la sei cavata bene, io non ci sono andata leggera e nemmeno il tuo amico mi pare
– Per niente, mi avete sfondato, ora come ci torno a casa?
– Ahh, ma tanto quello non è un problema, per ora, ci penserai più tardi
– Cioè?
Alberto intervenne
– Se sei d’accordo possiamo continuare…
Guardammo l’ora: avevamo scopato un’ora e mezza ed era quasi ora di cena.
Chiara disse
– Possiamo farci una doccia, mangiare qualcosa, e riprendere. Domani avete da fare?
– No
– E allora diamoci una pulita, poi riprendiamo…questo era solo il riscaldamento, vedrai
Accolsi la cosa con preoccupazione e grande eccitazione: sarebbe stata una lunga notte che io, e soprattutto il mio culo, ci saremmo ricordati a lungo…
(continua)
E il prossimo capitolo sarà anche meglio (ormai ne mancano un paio per completare la storia). PS: grazie per l'apprezzamento!
Bellissimo racconto, come detto in un altro racconto, da ragazzino ogni volta che venivo inculato riuscivo a venire senza toccarmi,…
Semplicemente notevole!
La vera natura di Alessia comincia a prevalere sulla sua educazione...
Devo confessare che ora sono confuso: inizialmente sembrava esserci una certa ritrosia, ma ora pare che il punto di vista…