Terminata quella memorabile scopata a tre ci prendemmo un momento di relax in vista del resto della serata che, stando a quanto detto da Alberto e Chiara, si preannunciava lunga e intensa.
Dopo una doccia e una cena leggera, il tanto necessario per rimetterci in forze senza appesantirci, restammo un po’ a chiacchierare nel salotto di Chiara come tre amici che si godono la serata. Chiara mi raccontò maggiori dettagli di come fosse stata contattata da Alberto e di come lui, che nel frattempo sorrideva compiaciuto pensando alla maxi operazione che aveva messo in piedi, mi avesse raccontato di me e dei miei desideri e di come Chiara avesse acconsentito a fare questa cosa in amicizia, senza pretendere di essere pagata e per altro nella sua abitazione privata, non nell’appartamento in centro in cui riceveva i suoi clienti e in cui ero stato svariate volte. Quando Chiara accennò al fatto di poter rendere la cosa ancora più estrema coinvolgendo altra gente di fiducia del suo giro, ebbi un fremito del quale Alberto si accorse subito, infilando una mano nei miei boxer e cominciando a segarmi lentamente. Era il momento che stavamo aspettando, quello in cui l’eccitazione e la voglia di ricominciare avrebbe ripreso il sopravvento.
Chiara ci prese tutti e due per mano e ci ricondusse nella sua camera da letto e rapidamente, i pochi vestiti che avevamo rimesso per la cena, volarono via e ci ritrovammo di nuovo tutti e tre nudi a parte Chiara che tenne le sue autoreggenti di pizzo nero (sapeva che la cosa mi eccitava da morire) ad accarezzarci, baciarci a vicenda e a segare i nostri rispettivi cazzi che già avevano ripreso il massimo della loro erezione.
Chiara si mise in piedi davanti a me porgendomi il suo cazzo marmoreo che io ripresi a succhiare e leccare per tutta l’asta come ormai avevo imparato a fare bene, col solito contorno di gemiti soddisfatti e di sputi, schiaffi e insulti, nel mentre Alberto si mise sotto di me e cominciò a leccarmi l’ano, il perineo e sotto lo scroto, aumentando notevolmente la mia eccitazione, mentre vedevo con la coda dell’occhio che si masturbava lentamente raggiungendo anche lui la piena erezione.
Dopo qualche minuto di questo preliminare, Chiara si staccò da me e aprì un cassetto dove era rinchiusa una notevole collezione di sex toys, li guardò a fondo, come se li stesse studiando e disse che ne stava cercando uno adatto per cominciare
– Serve uno di media grandezza, non troppo piccolo perché tanto non ti serve, ma nemmeno troppo grande per non aprirti subito. Questo dovrebbe andare bene
Alla faccia della media grandezza! Occupava tutto il palmo della sua mano, Chiara si accorse del mio turbamento e aggiunse, con quel tono conciliante e seducente che, unito alla sua voce lievemente androgina, mi avrebbe fatto accettare qualsiasi cosa
– Prima era solo un riscaldamento amore, ora viene il bello
Decisi di buttarmi fino in fondo e mi limitai a sorriderle mandandole un bacio, gesto che lei apprezzò con una risata.
Spalmò quel plug di lubrificante e me lo infilò senza troppi complimenti nel culo, inizialmente sentii una fitta di dolore, ma rapidamente cominciai a godermi quella sensazione di pienezza dentro il mio sfintere. Chiara era posizionata dietro di me messo a pecorina sul letto e infilava ed estraeva sempre più rapidamente quel grosso plug dentro le mie viscere provocandomi da subito un piacere enorme che potevo sentire irraggiarsi dal culo per tutto il mio corpo, il tutto mentre Alberto mi porgeva il cazzo che cominciai a leccare e succhiare lentamente come piaceva a lui.
Dopo qualche altro “metti togli” del plug nel mio culo, Chiara si rivolse ad Alberto
– “Ma prima di iniziare, non senti il bisogno di scaricare qualcosa?”
– “Eh sì, lo stimolo c’è”
– “Sei fortunato, abbiamo il water proprio qui”
Capii subito dove volevano andare a parare, ci alzammo e andammo in bagno, nudi, io col plug ancora dentro il culo tenuto da Chiara col palmo della mano per impedire che scivolasse via coi movimenti del mio corpo.
Mi fecero mettere in ginocchio dentro una bella vasca idromassaggio mentre loro due, in piedi davanti a me, si masturbavano i cazzi: non ci volle molto, Alberto fu il primo a inondarmi con un getto di urina che mi prese negli occhi facendomi scostare un attimo, ma mi rimisi subito con la faccia ben posizionata e gli occhi chiusi a godermi quel getto caldo che mi lavava la faccia, Nel frattempo riuscì a partire anche Chiara e rapidamente fui inondato da due zampilli caldi di urina: Chiara mi indirizzò volutamente verso la bocca e me ne feci cadere un po’ sulla lingua, aveva un sapore acre, ma non sgradevole.
– “Oh, ora che abbiamo usato il cesso possiamo riprendere i nostri giochi” fu il commento di Chiara, mentre Alberto ridacchiava. Una rapida ripulita con delle salviette profumate e potemmo tornare sul letto, dove Chiara mi estrasse il plug dal culo, mi passò un altro po’ di lubrificante, per poi tirarne fuori uno ancora più grosso
– “Questo ti dilaterà un po’ di più, pronti…VIA” e lo infilò di colpo
Questa volta mi fece male e mi scappò un gridolino, sentivo il mio sfintere teso e temevo volesse spaccarmi, ma Chiara era una maestra in queste cose e cominciò a farlo scorrere piano piano, dentro e fuori, per abituarmi al nuovo ingombrante intruso e in breve quella sensazione di dolore lasciò il posto ad altro piacere.
Andò avanti per un altro po’ di tempo, fino a quando non tolse l’ennesimo plug e decise che era ora di incularmi. Non si mise nemmeno lubrificante sul cazzo, si posizionò alle mie spalle e infilò tutto il suo cazzo dentro il mio culo. Abituato e allargato dai plug entrò liscio e scorrevole senza incontrare resistenza e non sentii più alcun dolore, ma solo la mia adorata sensazione di un palo di carne caldo che scorre all’interno del mio intestino. Nel frattempo Alberto si posizionò dietro di me e con Chiara cominciarono a darsi il cambio dentro il mio culo. Qualche pompata l’uno, poi si scostava per lasciar entrare l’altra. Spingevano forte entrambi, anche se Chiara aveva sempre quella marcia in più da toro da monta che in fondo mancava ad Alberto.
Alberto si mise supino sul letto e io mi accovacciai su di lui, dandogli le spalle, impalandomi sul suo cazzo e cominciando a saltare su e giù in una reverse cowgirl che fu apprezzata anche da Chiara, era una delle mie posizioni preferite
– “Guarda come cavalca la troia, ti piace”? Rivolgendosi ad Alberto
– “Devi vedere come la fa in casa, di solito resisto poco così” le rispose Alberto ansimando, il tutto mentre io mi compiacevo dell’essere così apprezzato per le mie doti da vera puttana.
Cavalcai Alberto così ancora per un po’, cercando di non portarlo al limite come ormai sapevo fare da tempo, finché Chiara disse che avrebbe voluto provare anche lei questa specialità della casa.
Si mise anche lei supina, io mi tolsi da Alberto e passai ad impalarmi con lei: fu meno facile, il suo cazzo comunque era più grosso e per quanto il mio culo fosse ormai aperto e grondante lubrificante e umori, riuscì a cavarmela e cominciai a saltare anche sul cazzo di Chiara mentre ansimavo e chiedevo di volerne ancora e ancora, il tutto mentre Alberto rifiatava un pochino e si baciava con Chiara che a un certo punto gli disse
– “Ormai è il momento”
– “Di cosa?” chiesi
– “Quello che avevamo progettato dall’inizio, tesoro” mi rispose lei.
Rimasi fermo, a cavalcioni col cazzo di Chiara puntato sul culo mentre Alberto si posizionò in ginocchio tra le mie gambe. Immaginai subito quali fossero le loro intenzioni
– “Volete entrarci in due? Siete matti voi due”
– “Ormai sei aperto e dovresti farcela, se proprio diventa insopportabile la smettiamo”
La mia sensazione era che non l’avrebbero comunque smessa nemmeno se mi avessero aperto veramente in due, quindi li lasciai fare. Mi posizionai alla bene e meglio, cercando di non far scivolare il cazzo di Chiara dal mio culo, mentre Alberto puntò la sua cappella sul mio buco. Spalmò altro lubrificante sul buco e cominciò a frugare con le dita alla ricerca di un pertugio nel mio sfintere già abbondantemente riempito da Chiara: già un dito mi faceva male, non osavo pensare a cosa sarebbe stato un altro cazzo, il cuore mi batteva a mille per l’eccitazione e la preoccupazione e cercai di prepararmi all’idea di sfilarmi da tutto se la cosa fosse diventata insopportabile. Finalmente Alberto pensò di poterci provare, puntò la sua cappella lubrificata nel mio ano e cominciò piano piano a spingere. Il dolore, provai un dolore che mi fece mancare il fiato, ma decisi di non dire niente per orgoglio e per l’eccitazione di voler comunque andare fino in fondo. Alberto spingeva piano piano fino a quando sentii che aveva rotto la resistenza maggiore e potei sentire anche il suo cazzo che scivolava dentro di me.
Ero senza fiato, avessi voluto gridare non ci sarei riuscito. Ero lì, coricato sulla schiena di Chiara, a contatto con la sua pelle e con le sue tette dure che mi premevano sulle spalle, il cazzo di Chiara infilato da dietro, quello di Alberto da davanti. Avevo due cazzi nel culo e come i miei due amanti cominciarono a spingere, trovando rapidamente un ritmo, rapidamente il dolore diventò una goduria estrema, mai provata prima, come se tutti i miei centri nervosi del piacere fossero stimolati nello stesso momento. Andarono avanti così per un po’, poi si sfilarono entrambi, lasciando colare lubrificante dal mio culo che sentii improvvisamente vuoto, non senza delusione.
Mi buttai su un lato sfinito, misi una mano dentro il mio culo rendendomi conto di come fosse ormai oscenamente aperto, ma Chiara e Alberto, che nel frattempo ridevano della loro impresa, non erano soddisfatti. Lo rifacemmo cambiando posizione, io mi misi a cavalcare Alberto questa volta di fronte e da dietro Chiara ripetè lo stesso gioco di infilarsi: ormai resistenza non ce n’era più e poterono fottermi tutti e due insieme. Questa volta spingevano come forsennati e mi insultavano, mentre io ansimavo e gemevo con i loro due bastoni che mi trapanavano il culo. Non so quanto andammo avanti, ma la mia resistenza era al limite ed ebbi un orgasmo prostatico di un’intensità mai avuta prima, cominciai a tremare e venni sul petto di Alberto: non era una venuta classica, ma come una lenta pisciatina in cui il mio sperma gocciolò fuori, provocandomi una sensazione come di una scarica elettrica in tutti i miei muscoli e tendini e non riuscì a trattenere le mie urla di piacere. Questo provocò l’immediata reazione di Alberto, ormai abbondantemente al limite, che con un “ahhhhhhhhh” intenso come non gli avevo mai sentito fare, venne inondandomi il culo di sperma caldo che potei sentire sparato dentro il mio intestino. Anche Chiara ormai era arrivata al culmine, ma lei uscì e cominciò a segarsi in faccia a me per poi rapidamente spararmi i suoi getti di sborra calda sulla faccia, che poi leccai avidamente dalle mie labbra assaporando il suo nettare caldo, appiccicoso e salato.
Ci ritrovammo così, esausti, io con lo sperma di Alberto che gocciolava fuori dal culo e le tracce appiccicose di quello di Chiara sulla faccia, disteso sul letto con i miei due amanti che mi accarezzavano dappertutto. Non ci furono parole, non c’era bisogno: avevamo fatto probabilmente una delle scopate più eccitanti delle nostre vite.
Nel frattempo si erano fatte le 2 del mattino e ritenemmo di non poter fare un altro giro, dopo un’altra doccia e qualche altra chiacchiera ci salutammo. Nel momento di andare via Chiara, dopo averci dato anche il suo numero di telefono privato, ci disse di avere tanti progetti per successivi incontri: era una professionista, ma anche una ninfomane che voleva scopare per divertimento, non solo per soldi. Aveva un giro in cui organizzava orge, incontri a tre e trasgressioni varie con sue amiche trans e amici uomini. Ci disse che ci avrebbe fatto sapere e con questa notizia, che non faceva che aumentare la mia eccitazione al pensiero di avventure ancora più trasgressive, tornammo a casa. Feci un ultimo pompino ad Alberto prima di dormire (meno male che non si sentiva pronto a un altro giro) e mi addormentai soddisfatto, pensando alle nuove e future avventure.
E il prossimo capitolo sarà anche meglio (ormai ne mancano un paio per completare la storia). PS: grazie per l'apprezzamento!
Bellissimo racconto, come detto in un altro racconto, da ragazzino ogni volta che venivo inculato riuscivo a venire senza toccarmi,…
Semplicemente notevole!
La vera natura di Alessia comincia a prevalere sulla sua educazione...
Devo confessare che ora sono confuso: inizialmente sembrava esserci una certa ritrosia, ma ora pare che il punto di vista…