Prima di prendersi una doccia, William volle farsi ripulire da sabbia e sale dalle lingue delle sue troiette. Ne chiamò sei a pulirlo davanti, poi si stese sulla pancia e chiamò le altre sei a finire il lavoretto. Accompagnò quidi tutte le sue schiave sotto la doccia, divertendosi a insaponarle dappertutto, sia per metter loro le mani addosso (su tette e fighe si soffemò più che altrove..), sia per sincerarsi che fossero ben pulite per quando di lì a poco le avrebbe voluto assaporare in altre maniere. Quando sotto la doccia c’era Domiziana, sentì il bisogno di orinare.
– Cosa fa una brava schiavetta quando al padroncino scappa la pipì?- chiese in tono languido. Senza parlare, la ragazza si mise in ginocchio davanti a lui, spalancò la bocca e poi implorò:
– Dammi il tuo piscio, padroncino!-
William prese il cazzo in mano, mirò il dolce visetto della sua schiava e prese a innaffiarla. Quando sentì che la pisciata stava esaurendosi, posò il cazzo sulle labbra di Domiziana e le concesse direttamente in bocca le ultime gocce.
– E cosa si dice adesso, troietta?
Una volta bevuta tutta la pipì, la ragazza rispose:
– Grazie, padrone!- e si rialzò sorridendogli.
Lavate, asciugate e risistemate sulla passerella, naturalmente nude, William ordinò:
– Ciascuna si scelga una compagna: formate delle coppie. Ambra si avvicinò a Zaira, Luisa scelse Claudia, Ester si mise con Francesca e così via, sino a che le sei coppie non si furono formate.
– Adesso vi chiamo a due a due ‘annunciò – mentre le altre coppie si esibiscono in un abbraccio sensuale: voglio vedervi che vi baciate con la lingua ben fuori dalla bocca e vi accarezzate a vicenda.-
Bea e Nives furono le prime a doverlo raggiungere nel lettone, dove William le aspettava in piedi e con le gambe spalancate.
– Anche voi adesso vi baciate ‘ disse loro sorridendo- ma con palle e cazzo in mezzo alle vostre bocche’ e voglio ‘aggiunse- che mi accarezziate gambe e culetto. ‘ Spinse dolcemente le nuche delle ragazze verso le sue zone intime, godendosi bacetti e slinguazzamenti.
– Adesso, Bea, mi infili un dito nel culo- ordinò e diresse i movimenti dell’indice della schiava nel suo deretano. – Così muovilo piano’ infilalo un po’ più a fondo, adagio’ Brava ‘ disse beato, e poi aggiunse: -Adesso togli il ditino dal culo e ficcalo in bocca a Nives.- Questa spalancò la bocca, cacciò fuori la lingua per leccare, ma William volle che lo prendesse direttamente in bocca e lo succhiasse avidamente. Ripeté il giochino con tutte le altre cinque coppie, scambiando i ruoli tra le due ragazze che stavano in ginocchio ai suoi piedi.
– Adesso voglio scopare: Ambra, vieni qui e stenditi sulla schiena.-
Tutta nuda, la ragazza lo raggiunse sulle quattro zampe e si sistemò come le era stato ordinato.
– Claudia e Manuela mi leccano i piedi e Luisa mi ficca la lingua nel culo, mentre io scopo Ambra, o.k?.-
Ficcò il suo cazzo duro nella fighetta della prescelta, mentre le tre linguette lo eccitavano incredibilmente. Volle la lingua di Ambra sul collo, nelle orecchie e naturalmente in bocca. Quando sentì montare l’orgasmo, ordinò a Luisa di spalancargli le chiappe e di spingere la sua linguetta ben dentro il culetto: sborrò nella figa di Ambra con un ululato e poi si abbandonò completamente sopra di lei, rischiando di soffocarla, ma la schiava non osò certo protestare. Si sentì assopire e disse:
– Svegliatemi tra mezz’ora: voi tre leccatemi ancora per qualche minuto, poi scegliete voi chi verrà a lavorarmi con la lingua mentre io schiaccio un pisolino.-
Stava schiacciando anche Ambra, a dire il vero!, ma la ragazza trovò diverse posizioni per reggere il peso del suo padrone, che fu risvegliato quando aveva la lingua di Ester sul culetto e quelle di Ombretta e Zaira tra le dita dei piedi. Il suo cazzo ammosciato dalla bella sborrata era uscito dalla figa di Ambra: si distese sulla pancia, disse ad Ambra che era stava proprio brava e chiamò le tre ragazze che lo stavano leccando a ripulirgli l’uccello dalla sborra ormai incrostata. Infine annunciò:
– E adesso prepariamoci per scendere al ristorante per la cena!
Lasciò alle ragazze il tempo necessario per vestirsi (‘Come volete voi’, concesse) e di truccarsi. Le sue dodici schiave fecero a gara per sembrare la più bella e quando furono pronte, William le rimirò a lungo prima di esclamare:
– Possiamo andare!-
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono