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Racconti di Dominazione

IL PADRONCINO 6

By 15 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Prima di prendersi una doccia, William volle farsi ripulire da sabbia e sale dalle lingue delle sue troiette. Ne chiamò sei a pulirlo davanti, poi si stese sulla pancia e chiamò le altre sei a finire il lavoretto. Accompagnò quidi tutte le sue schiave sotto la doccia, divertendosi a insaponarle dappertutto, sia per metter loro le mani addosso (su tette e fighe si soffemò più che altrove..), sia per sincerarsi che fossero ben pulite per quando di lì a poco le avrebbe voluto assaporare in altre maniere. Quando sotto la doccia c’era Domiziana, sentì il bisogno di orinare.
– Cosa fa una brava schiavetta quando al padroncino scappa la pipì?- chiese in tono languido. Senza parlare, la ragazza si mise in ginocchio davanti a lui, spalancò la bocca e poi implorò:
– Dammi il tuo piscio, padroncino!-
William prese il cazzo in mano, mirò il dolce visetto della sua schiava e prese a innaffiarla. Quando sentì che la pisciata stava esaurendosi, posò il cazzo sulle labbra di Domiziana e le concesse direttamente in bocca le ultime gocce.
– E cosa si dice adesso, troietta?
Una volta bevuta tutta la pipì, la ragazza rispose:
– Grazie, padrone!- e si rialzò sorridendogli.
Lavate, asciugate e risistemate sulla passerella, naturalmente nude, William ordinò:
– Ciascuna si scelga una compagna: formate delle coppie. Ambra si avvicinò a Zaira, Luisa scelse Claudia, Ester si mise con Francesca e così via, sino a che le sei coppie non si furono formate.
– Adesso vi chiamo a due a due ‘annunciò – mentre le altre coppie si esibiscono in un abbraccio sensuale: voglio vedervi che vi baciate con la lingua ben fuori dalla bocca e vi accarezzate a vicenda.-
Bea e Nives furono le prime a doverlo raggiungere nel lettone, dove William le aspettava in piedi e con le gambe spalancate.
– Anche voi adesso vi baciate ‘ disse loro sorridendo- ma con palle e cazzo in mezzo alle vostre bocche’ e voglio ‘aggiunse- che mi accarezziate gambe e culetto. ‘ Spinse dolcemente le nuche delle ragazze verso le sue zone intime, godendosi bacetti e slinguazzamenti.
– Adesso, Bea, mi infili un dito nel culo- ordinò e diresse i movimenti dell’indice della schiava nel suo deretano. – Così muovilo piano’ infilalo un po’ più a fondo, adagio’ Brava ‘ disse beato, e poi aggiunse: -Adesso togli il ditino dal culo e ficcalo in bocca a Nives.- Questa spalancò la bocca, cacciò fuori la lingua per leccare, ma William volle che lo prendesse direttamente in bocca e lo succhiasse avidamente. Ripeté il giochino con tutte le altre cinque coppie, scambiando i ruoli tra le due ragazze che stavano in ginocchio ai suoi piedi.
– Adesso voglio scopare: Ambra, vieni qui e stenditi sulla schiena.-
Tutta nuda, la ragazza lo raggiunse sulle quattro zampe e si sistemò come le era stato ordinato.
– Claudia e Manuela mi leccano i piedi e Luisa mi ficca la lingua nel culo, mentre io scopo Ambra, o.k?.-
Ficcò il suo cazzo duro nella fighetta della prescelta, mentre le tre linguette lo eccitavano incredibilmente. Volle la lingua di Ambra sul collo, nelle orecchie e naturalmente in bocca. Quando sentì montare l’orgasmo, ordinò a Luisa di spalancargli le chiappe e di spingere la sua linguetta ben dentro il culetto: sborrò nella figa di Ambra con un ululato e poi si abbandonò completamente sopra di lei, rischiando di soffocarla, ma la schiava non osò certo protestare. Si sentì assopire e disse:
– Svegliatemi tra mezz’ora: voi tre leccatemi ancora per qualche minuto, poi scegliete voi chi verrà a lavorarmi con la lingua mentre io schiaccio un pisolino.-
Stava schiacciando anche Ambra, a dire il vero!, ma la ragazza trovò diverse posizioni per reggere il peso del suo padrone, che fu risvegliato quando aveva la lingua di Ester sul culetto e quelle di Ombretta e Zaira tra le dita dei piedi. Il suo cazzo ammosciato dalla bella sborrata era uscito dalla figa di Ambra: si distese sulla pancia, disse ad Ambra che era stava proprio brava e chiamò le tre ragazze che lo stavano leccando a ripulirgli l’uccello dalla sborra ormai incrostata. Infine annunciò:
– E adesso prepariamoci per scendere al ristorante per la cena!
Lasciò alle ragazze il tempo necessario per vestirsi (‘Come volete voi’, concesse) e di truccarsi. Le sue dodici schiave fecero a gara per sembrare la più bella e quando furono pronte, William le rimirò a lungo prima di esclamare:
– Possiamo andare!-

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