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Racconti di Dominazione

il pastore e le pecorelle

By 12 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Il pastore e le due pecorelle.

Il freddo &egrave davvero andato via anche quest’anno, nell’aria si sente il tepore dell’inizio della primavera, le notti ormai sono tranquille e calde. Abbiamo portato il gregge all’ovile alto perché la attorno ci sono ancora i pascoli migliori, &egrave in alto, siamo quasi nella vetta della montagna del Limbara. Quassù fra le querce e i corbezzoli troveranno larghi spiazzi per il pascolo, e così sarà fino alla fine dell’estate.
Da due mesi non ritorno in paese, da due mesi non vedo la famiglia, non vedo mamma e mia sorella, non vedo una donna vera da due lunghissimi mesi, le fantasticherie si fanno sempre più frequenti ma i ricordi sono sempre più sfumati e anche più tormentosi’ &egrave come se non riuscissi più a ricordare con esattezza come &egrave fatta una ragazza.
Stamattina &egrave venuto Alfio a trovarmi, viene dall’altro ovile, quello dietro il crinale, abbiamo chiacchierato, scambiare parole e un bicchiere di vino con un amico &egrave sempre un piacere ma ho capito bene che non &egrave messo meglio di me. Alfio &egrave il solito spara balle, appena può racconta un sacco di cazzate sui suoi incontri con donne di ogni genere’ io, nonostante i suoi racconti, sono sicuro che da mesi non fa altro che spararsi seghe a manetta come me! Magari qualche pecora’ forse quelle si, so bene che alcuni pastori dopo qualche settimana di solitudine si fanno le pecore, lui &egrave proprio il tipo’ io non lo sopporterei.
Ma poi, in paese le ragazze mica le trovi che ci stanno! Qualcuna si fa abbassare le mutande, ma poi la voce si sparge e succede sempre un casino. Io vado ogni tanto a Cagliari con la scusa di commissioni, dormo in una pensioncina di via Sassari, lo faccio da qualche anno, ogni tre o quattro mesi, e vado con le puttane! Ce n’&egrave di tutte le specie fra viale Trieste e la stazione dei treni, vecchie, giovani, grasse e magrissime.
Alfio &egrave un tipo violento, prepotente e presuntuoso, crede di doversi comportare da “Uomo” ma non capisce un cazzo delle cose, credo che non abbia mai letto altre cose che giornalini porno, e credo anche che non capisca un accidenti delle donne’ racconta certe cose’ ma secondo me sono solo fantasie di un cretino.
L’anno passato quando sono arrivato alla pensione ho visto che c’erano alcune ragazze, erano albanesi, tutte molto giovani. Io di solito andavo in via Dettori da una signora, vedova sui quaranta, parecchio sopra i quaranta, lei si procurava da vivere facendosi aiutare da qualche uomo, in cambio di servizi particolari’ io ci rimanevo anche due ore a casa sua, e mi sfogavo facendo quello che per mesi avevo soltanto immaginato al pascolo.
Quassù, quando sono solo, mi metto a pensare alla signora Lisetta, a quello che le ho fatto e a quello che lei mi fa. Spesso mi si ingrossa, spesso la devo accontentare’ la tolgo dai pantaloni e comincio a sfregarlo’ lo faccio a volte per ore, senza fretta; mica come fanno gli altri, due colpi velocissimi, vengono e via. Qui non c’&egrave nessuna fretta, si ha tutto il tempo che si vuole. Qualche volta mi porto un giornale con molte fotografie di gente che scopa, le ragazze le conosco a memoria.
Alfio mi ha raccontato di aver chiavato una del paese, che tra l’altro io conosco bene: “L’ho portata dietro il muro del cimitero, lei faceva finta che non voleva, e io le ho dato uno schiaffo, le ho sollevato la gonna, mi sono sbottonata e glie l’ho sbattuta tutta dentro, ” poi ha riso, “sai Vittorio, dieci colpi e ‘seu benniu intru a su gunnu” le sono venuto dentro la fica! E se rimane gravida peggio per lei’ quella &egrave una puttana peggio di Rosetta troddia droddia!”.
Dieci colpi’ io faccio il contrario, più dura e meglio &egrave, la signora Lisetta quando vado a trovarla dice di essere felice’ e ci credo’. E poi ho scoperto che anche alle femmine piace che non vieni subito. La signora mi dice esplicitamente che le piace come la scopo io, quando gode trattiene a stento le voci.
Alla pensione quel giorno ho adocchiato una ragazza, era giovanissima, molto carina, biondina con gli occhi celesti. Ho scoperto che faceva parte di un gruppo che batteva alla fine di Viale Trieste. Quella notte sono andato dalla signora Lisetta e ci sono stato fino quasi l’alba, e la mattina dopo mentre andavo al bagno ho incontrato quella ragazza che ne usciva. Ho attaccato bottone. Lei prima mi ha detto che era stanca e che sarebbe ritornata a letto perché aveva lavorato fino alle 4 del mattino, le ho sorriso e le ho detto che anche io avevo fatto quel lavoro più o meno fino a quell’ora, e lei s’&egrave messa a ridere e poi s’&egrave convinta a venire in camera mia. Ha voluto cinquantamila, s’&egrave infilata nel mio letto, mi ha preso l’uccello in mano e ha cominciato velocissima a farmi una sega, l’ho fatta fermare, “e che, mi fai venire subito?, per quella cifra devi fare meglio”.
Credo di averla fatta eccitare e poi &egrave un pochino cambiata, ma non &egrave stato un gran che, mi ha infilato il preservativo e si &egrave messa a gambe larghe, le sono entrato dentro e ho cominciato a scoparle, io, &egrave vero, ci ho messo un sacco di tempo perché pensavo di farle piacere, ma credo che mentre le stavo sopra lei si sia anche addormentata. La signora Lisetta per questo &egrave molto meglio, quanto più dura più le piace’ ne sono sicuro!
Adesso preparo il fuoco per stanotte, ne voglio anche approfittare per stare un po’ da solo, senza Alfio’ tutti questi ricordi mi hanno messo una voglia’
Mi allontano, mi sistemo su una roccia che domina la valle, mi sistemo sicuro che nessuno mi vede, socchiudo gli occhi e vedo le tette di quella albanesina, hiii, com’erano sode’ sento che ce l’ho gia dura, la afferro e prendo a massaggiarla, il profumo della resina di Lentischio &egrave inebriante, il piacere si accentua, faccio scorrere la mano lentamente dall’alto verso il basso, il respiro si fa più veloce, sento il sangue scorrere più velocemente.
Un rumore di rami spezzati mi giunge all’orecchio, mi fermo e apro gli occhi. Un cinghiale? Oppure &egrave Alfio che vuol fare qualche scherzo?
Silenzio’ Riprendo lentamente e circospetto, ma tenendo gli occhi e le orecchie aperte, il rumore si ripete, guardo meglio e vedo due figure che salgono verso la mia parte spostando cespugli senza badare a dove mettevano i piedi. Non vedo bene, chi sarà mai?
La sega &egrave compromessa porca accidenti, mi sporgo fino a che non vedo meglio. Forse &egrave la mia immaginazione, no, sono due ragazze, sono davvero due ragazze che se ne vanno in giro per la montagna! Incredibile!
Mi riabbottono velocemente e aspetto, dopo cinque minuti sono cosi vicine e controvento che ne sento il profumo. Le avverto della mia presenza senza spaventarle, vengono dritte verso di me.
Una &egrave bionda e l’altra &egrave bruna, una &egrave bianchissima e l’altra molto abbronzata, una &egrave vestita con minuscoli pantaloncini l’altra con una gonna corta, scarpe da tennis e maglietta, zaino e borraccia come fossero esploratrici’ sono tutte e due davvero molto carine, anzi, sono proprio davvero bone.
Ci incontriamo, si fermano e non paiono per nulla spaventate, chiedo spiegazioni.
Sono francesi, parlano poco l’italiano ma ci comprendiamo, mi dicono che stanno cercando un nuraghe, una studia archeologia e l’altra, credo abbia detto antropologia. Con una naturalezza incredibile mi chiedono se per caso potranno accamparsi nello spiazzo dell’ovile. Io sono preoccupato e scocciato’ Perché non sono arrivate ieri quando ero solo? Mi preoccupa quello che farà Alfio, cerco di spiegarmi senza volerle spaventare, ma loro rispondono che non hanno problemi’ Non hanno capito la gravità della situazione! Mi seguono. Poi succede quello che temevo, arriva lui e come le vede si mette a ridere, ‘E quelle manze dove le hai trovate?, brutto burdo d’un pastoraccio.’
Le ragazze lo salutano cordialmente e si guardano attorno, la bruna comincia a sistemare la roba, estrae dallo zaino una cosa che diventa una tendina a cupola, Alfio incomincia subito a fare lo stronzo, forse anche per il fatto che mentre si da fare per sistemare le loro cose la gonna di una delle due si solleva a tal punto da mostrare le mutande bianche, sono davvero piccoline.
‘Queste stanotte me le fotto tutte e due!’
‘Dai Alfio, non facciamo gli stronzi, magari non vogliono, quelle secondo me non sono qui mica per quello.’
‘E se non vogliono sarà più divertente! Lo sai che mi piacciono le puttanelle che urlano che non vogliono’ e chi le sente qui? Me le sento già’ smettila, fermati, no, ti prego, non farlo, sono vergine’ Troie! Tutte bagasse sono!’
Accendo il fuoco, adesso anche la biondina &egrave in gonna, s’&egrave infilata nella tenda ed &egrave riuscita con un vestitino corto. Mangiamo pane e formaggio, Alfio le fa bere del vino e non smette di guardarle, ride e ha una faccia che non mi piace, durante la cena s’&egrave seduto accanto alla Brunetta e ogni tanto la tocca, senza mai smettere di sparare oscenità e cazzate mentre continua a bere.
‘Alfio, accabbadda, smettila, lasciale in pace!’
‘Mudu dui’ Non rompermi i coglioni, sennò ti taglio la gola!’ e mi guarda con un’aria brutta come a dire che farebbe sul serio.
La biondina sembra un pochino ubriaca, e sembra più spaventata della bruna, Alfio adesso sta addosso alla bruna, e lei cerca di mantenere le sue mani lontane dalle tette. Lui cerca di accarezzarle le cosce. Poi succede quello che temevo, lui si solleva barcollando e le dice:
‘Adesso mia cagnetta vieni con me dietro la tendina, che ti faccio vedere una cosa, e lei lo guarda e risponde:
‘Non &egrave con la violenza che si fanno certe cose” io so che ha ragione, ma Alfio apre il coltello e la minaccia. La biondina pare terrorizzata, la brunetta la guarda e cerca di tranquillizzarla.
Alfio la prende per un braccio e si allontanano, spariscono dietro la tendina, lui la tiene per i capelli, io rimango immobile e cerco di scusarmi con la biondina, anche lei &egrave immobile e pare terrorizzata. Guardiamo Alfio sbottonarsi’ la tendina &egrave così piccola che non nasconde quasi nulla di quel che succede, le solleva la gonna e strappa con un gesto le mutandine, si sistema barcollando e prende a scoparla brutalmente, la brunetta, lei &egrave immobile contro una roccia. Dura meno di un minuto, Alfio si ricompone e trascina la ragazza accanto al fuoco.
Pare uno che abbia compiuto un atto di eroismo, ‘de balentia’, sorride soddisfatto, la guarda e ride, fa battute davvero cretine’
‘Ti &egrave piaciuto eh? se ne trovano pochi maschi come me in giro! Se fai da brava dopo te ne do un’altra razione!’ riprende a bere, fuma tre sigarette sempre seguitando a dire cretinaggini, noi siamo immobili e in silenzio, poi si mette una mano in mezzo alle gambe,
‘Il mio tronco ha di nuovo voglia di una figa!’ si solleva e si avvicina alla biondina, la fa sollevare con gesti bruschi, la porta dietro la tendina e la scopa ne più ne meno come ha fatto con la bruna. Io e la brunetta rimaniamo a guardare, lei prende un quadernetto e comincia a scrivere veloce qualcosa, continua fino a quando Alfio e la sua amica ritornano.
Alfio se ne va dentro la mia pinneta e si addormenta, io cerco di profittare per scusarmi con le due francesi, cerco di spiegare che &egrave un maiale, che io non sono affatto d’accordo con i suoi metodi, ma che, in fondo’ insomma, se loro se ne vanno in giro con quelle gonnelline, in posti dove ci sono persone che stanno mesi lontani da casa’
La brunetta mi dice di stare tranquillo, che in effetti lei sta scrivendo un articolo su queste cose, e che si aspettavano che potesse succedere’
‘Solo che, se magari lo avesse fatto diversamente’ Ma dimmi, come mai tu non ci sei saltato addosso come il tuo amico?
Le spiego quale &egrave la mia idea circa certe cose, e mentre parlo lei prende appunti. Sembra più una professoressa che una che &egrave stata appena violentata da un montanaro.
Lei parla e per me &egrave complicato capire esattamente quel che dice, parla di comportamento maschile, di indagine che deve portare a termine, di abitudini sessuali’ io cerco di capire, ma la visione delle loro gambe mi distrae, sono sedute e il guizzare delle fiamme illumina l’interno delle cosce della biondina, la brunetta ogni tanto si sposta e intravedo che ancora non ha più le mutandine’ certo, mi eccita la cosa, ma non riuscirei mai a comportarmi come quell’animale di Alfio.
&egrave tardi, le due francesine mi chiedono scusa dopo aver temporeggiato e si ritirano nella tenda, non chiudono la chiusura lampo, tanto’ per quello che servirebbe’
Accendono una luce all’interno, i loro corpi si stagliano contro il tessuto come se non esistesse, rimango accanto al fuoco ascoltando il russare del porco e a guardare le ombre, sento l’uccello che fa i capricci’ chissà se adesso potrò darci dentro senza essere disturbato.
Le vedo sfilarsi la maglietta, mi pare di vedere i loro seni, una, la bionda si appoggia e sfila le mutandine, entrambe infilano qualcosa che penso sia una camicia da notte. Adesso ce l’ho proprio duro, vado dietro un cespuglio da dove posso continuare a vedere quella specie di televisione’ ma che fanno? Non &egrave che si stanno accarezzando? Ma no! cosa vado a pensare’ due donne che si carezzano. Ma quelle si stanno baciando, giuro, non posso sbagliarmi, si stanno proprio baciando! Mi sbottono e comincio ad accarezzarmi l’uccello senza perdere una sola mossa di quel che succede nella tenda’ speriamo che non spengano la luce, ma loro continuano, e io lo stesso. Sono passati forse quindici minuti, non hanno smesso, adesso sono sdraiate e una sta accarezzando in mezzo alle gambe l’altra’ chissà chi &egrave delle due? Io ci vado piano, voglio farla durare il più possibile, mi avvicino un pochino per vedere meglio. Poi una frase pronunciata a voce alta e chiara mi fulmina:
‘Non hai idea di quanto ci piacerebbe che venissi dentro con noi”.
&egrave la voce della brunetta, ma con chi ce l’ha? Non certo con quello che l’ha violentata! E neppure con la biondina che &egrave dentro con lei.
‘Guarda che non ti mangiamo mica!’ prosegue.
Ma che stia dicendo a me? No, la fantasia gioca dei brutti tiri a volte, mi concentro su quel che sto facendo, mi distraggo fino a non accorgermi della presenza della ragazza, la brunetta, che mi guarda da un metro di distanza. Mi infilo l’arnese nei pantaloni e faccio finta di nulla’
‘Stavo facendo la pipì!’
‘Strano modo avete voi sardi di fare la pipì! Dai, vieni dentro che ci tieni compagnia, sai, fra di noi &egrave bello, lo facciamo se non abbiamo altro, ma con un’affare come quello che’ stava facendo la pipì’ beh, ci sembra più soddisfacente” faccio finta di non aver capito, ma lei prosegue:
‘Non avrai mica paura perché siamo due?’.
La seguo col cuore che scoppia e il coso duro come un bastone di ginepro.
Entro nella tenda, non &egrave davvero grande, due materassini di gomma e biancheria sparsa attorno, la luce colpisce la biondina che se ne sta sdraiata sul lato sinistro con le gambe leggermente divaricate e le ginocchia piegate, mi siedo in un angolo vicino all’ingresso, la brunetta entra dopo di me e quasi mi sfrega il sedere in faccia, scivola su un piede dell’amica, la afferro al volo e impedisco che le rovini addosso.
‘Come sei forte, hai delle belle braccia!’ mi guardo le braccia e penso a quanto lavorano.
Si siede sulla destra, prende ad accarezzare i capelli della compagna, lei la imita e mi guardano in silenzio, io sono imbarazzato e non so che fare. Se fossero la signora Lisetta, ma queste sono in due e mica sono come le ragazze del paese o come le puttane di viale Trieste’
La biondina mi fa una smorfia, ma non &egrave per prendermi in giro, credo sia altro, poi allunga la mano e la appoggia fra le gambe della bruna, lei sospira, comincia a massaggiare lentamente la figa dell’altra e, l’amica la imita. Il mio sesso che s’era abbassato riprende a tendere la stoffa dei pantaloni. “ma cosa stanno cercando di fare queste due?”.
‘Facci vedere cosa stavi facendo la fuori!’
‘Niente, stavo pisciando, non stavo facendo niente, e che”
‘Dai, non fare il bambino, ti ho visto bene che ti stavi divertendo, stavi spiando e ti piaceva guardarci, di la verità!’
‘Nooo, io? Spiare? Quando mai? Cosa dici”
‘Dai che ci piace guardare, come piace a te piace anche a noi. E poi, se ti piaceva da fuori, adesso, che vedi meglio, dovrebbe piacerti di più, o no?’ e prende a baciare la biondina sulle labbra, e lei ricambia’ vedo nettamente che lo stanno facendo davvero, con la lingua e succhiandosi a vicenda come fanno i fidanzati.
La brunetta infila due dita sotto le mutandine dell’amica, prende a muoverle con gesti che non danno dubbi, si, sta davvero toccandole la figa.
Si solleva, mi slaccia i bottoni, la tira fuori e la soppesa fra le mani’
‘Dai, &egrave proprio grossa, davvero bella. su, datti da fare anche tu! Dai che ne hai una voglia matta.’
L’amica la guarda con interesse’
“ma se le piacciono le donne?” penso stordito.
Io pian piano afferro la verga e incomincio a massaggiarla lentamente, loro mi guardano e poi riprendono a fare l’amore. La sento scoppiare, ma voglio farla durare più di ogni altra volta. Ho letto da qualche parte che le donne fra loro si prolungano il piacere fino all’inverosimile, sarà una bella sega questa.
Loro continuano a baciarsi e a toccarsi, la biondina geme, la bruna sembra il maschio, le si distende sopra, le sfila il vestitino e le succhia le tette’ Cristo santo come vorrei essere al posto suo. Ha un paio di tette che sembrano fatte di gomma, la lingua passa attorno ai capezzoli e loro sembrano neanche spostarsi, poi la bruna si sistema e scende più in basso. Oh Dio, non avevo mai visto una cosa del genere, ne avevo sentito parlare ma pensavo fossero tutte fantasie.
Adesso le sfila le mutandine, si piazza sulle ginocchia e si inchina sulla passera, ci ficca la lingua e comincia a leccarla come fosse un gelato. Ha la schiena tanto vicina a me che ne sento il profumo, mentre lecca muove il sedere come a provocarmi’ Ma io non sono mica di legno, questa se la sta cercando! Mi metto sulle ginocchia, senza smettere di masturbarmi allungo una mano e le accarezzo i glutei, quella non si ritira, anzi, li spinge contro di me. Mi abbasso i pantaloni e le mutande, adesso l’uccello &egrave libero e sembra impazzire, afferro le mutandine e le abbasso piano, lei chiude le gambe forse per permettermi di toglierle, e allora io lo faccio! Ha la figa completamente depilata, quasi come la biondina, lo spettacolo &egrave incredibile, quanto &egrave diversa da quella della signora Lisetta, o di quella albanese’
Prendo a massaggiarla senza smettere di massaggiarmi, un primo momento sento una sensazione strana, &egrave bagnatissima, e l’assenza di peli mi disorienta, poi afferro il concetto che &egrave meglio così. Una volta ho provato a baciare una donna in mezzo alle gambe. Adesso voglio provare, mi inchino un poco e la bacio. &egrave calda, bagnata, molto sporgente, liscia e morbida’ non &egrave affatto male. Lei sente la mia lingua e spinge indietro il culo. Mi trovo con la faccia dentro le sue natiche, rimango in quella posizione per molto tempo, adesso anche la bruna mugola, quanto e più della bionda. Nel frattempo ho il cazzo tutto un bollore, mi sollevo, lo afferro stretto e lo infilo fra quelle natiche, proprio in mezzo alla fessura, fra le labbra della figa. Prima lo appoggio, poi lo spingo dentro lentamente. La ragazza smette di leccare, si concentra, si irrigidisce a aspetta che io cominci a pompare, poi si riabbassa e infila il viso fra le cosce dell’amica. Io spingo lentamente ma a fondo, tanto da spingere anche lei in avanti e costringerla a strusciare la bocca sulla vagina di quella che sta coricata a gambe larghe, &egrave come se le stessi scopando tutte e due, quella nella quale sono dentro si &egrave fermata, aspetta la spinta per leccare l’amica, io spingo e lei lecca, mi ritraggo e lei scivola in basso, spingo ancora e lei succhia. Emette un gemito ad ogni spinta, e l’amica le fa da eco, &egrave come una scopata a due voci, a due gemiti. Guardo la schiena della bruna e gli occhi trasognati della bionda, ma ogni tanto guardo la verga entrare e riuscire bagnata da quella figa incredibilmente bella, continuo a lavorarmela per un sacco di tempo, adesso la biondina geme come una gatta in calore, la brunetta ha lo stesso ritmo, ma mi fa cenno con la mano di andare più veloce. Le accontento, lei mi afferra con la mano una gamba e quando spingo stringe, e capisco che vuole darmi il tempo’ lei stringe ed io spingo, lei stringe e io spingo, ora forte ora più piano a seconda della stretta. Le strette si fanno sempre più rapide le spinte aumentano. Ancora più veloci, più decise, più energiche, e io spingo a fondo e in fretta una dietro l’altra, spingo dentro la verga che spinge la bruna che succhia la bionda, sempre più svelto, svelto, sveltissimo. Poi incomincio a sentire la vagina contrarsi, capisco che la bruna sta per venire, la bionda ha gli occhi socchiusi e geme, ansima, dice frasi che non capisco, &egrave quasi senza fiato. Stanno venendo tutte e due, mi concentro su entrambe, raggiungono un orgasmo simultaneo, io quando capisco, smetto di trattenermi, mi sfogo chiavandole a un ritmo vertiginoso e lascio andare lo sperma a scorrere dentro la bruna, godono tutte e due, godo anche io, mi svuoto dentro lei, poi comincio a rallentare, rallentiamo all’unisono, ci rilassiamo insieme. L’ultima eiaculata, l’ultima contrazione l’ultima leccata.
Sono paralizzato, non vorrei sfilarlo, ma fra poco incomincerà a rammollirsi, capita sempre così, sia dopo una scopata che dopo una sega.
Ma la brunetta continua a sbaciucchiare il sesso della compagna, con infinita tenerezza, non voglio rompere l’incantesimo e lascio l’attrezzo dentro, lo sento ritirarsi impercettibilmente ma si ferma ancora quasi duro, lei comincia a contrarre i muscoli, la sento stringere il pene mentre chiude le chiappe, si muove avanti e indietro, sente la verga ritornare dura, si sfila e si sposta da un lato, solleva l’amica, le appoggia la schiena su di uno zaino, le allarga le gambe, mi tira per un braccio e mi fa mettere fra le sue cosce, mi afferra l’uccello, lo massaggia per essere sicura che sia duro come quando l’ha chiavata, lo punta sulla fessura della biondina. Lei mi guarda con occhi che definirei vogliosi, si allarga e mi fa cenno di entrare, e io entro! Con una mano le accarezzo i seni, con l’altra mi tengo la base del cazzo e contemporaneamente le massaggio la figa, l’amica si infila dietro di me, sento che prende in bocca un testicolo, lo succhia, poi si sposta e prende l’altro, sento anche che le sue dita frugano la passera dell’amica rendendo affollato il posto, le mie, le sue, il mio cazzo a strofinare si intrecciano. La lascio fare, afferro i fianchi della biondina e la sollevo piazzandomela meglio, la penetro ora con dolcezza ora con forza, sposto lo sguardo dalle sue tette che si sollevano affannate dal respiro e ondeggiano alle mie spinte, sento la bocca della brunetta leccare le palle e la base della verga quando esce dal pertugio bagnato. &egrave un’estasi, mi sembra di impazzire, adesso la biondina si pizzica i seni fra le dita, e con una mano va a frugarsi fra le cosce, afferra il mio membro e lo spinge dentro appena lo estraggo, sembra impazzire e comincia a gridare. Parla in francese, ma non credo stia recitando il rosario.
L’amica mi allarga le chiappe e mi mordicchia. Poi mi paralizzo, mi sta toccando l’ano, non &egrave possibile per un uomo! L’amica si spinge e continua a prendersi il mio sesso, io sono allibito, sono disorientato dal fatto che, al di la di tutte le mie immaginazioni, provo un forte piacere nel sentire il dito che mi accarezza. Devo trattenere e serrare lo sfintere per non fare brutte figure, ma lo trovo estremamente piacevole. Lei spinge e io spingo, lei ritrae il dito e io sfilo la verga dalla vagina dell’amica. Ci sincronizziamo, ogni volta che spinge il dito devo contrarre lo sfintere, e questo mi da l’impressione che indurisca ancora la verga.
La brunetta esagera e infila il dito nel culo, ma a questo punto non m’importa più nulla, mi prendo il mio godimento e scaccio i pensieri’ d’altro canto &egrave una femmina, e lo fa mentre sto chiavando l’amica, e mentre lo fa si masturba velocissima’ No! non c’&egrave nulla di cui vergognarsi, nulla che svilisca la mia mascolinità. Credo che non dirò nulla agli amici di questo particolare.
E allora proseguo a scopare questa meravigliosa francesina, lei sobbalza a ogni assalto, sospira e emette urli secchi e acuti, l’amica &egrave attentissima, spinge il dito, si masturba e controlla l’amica.
Non so quanto sia andata avanti, io sono già venuto una volta, avrei avuto bisogno di alcune ore, ma non mi lamento, proseguo ad affondare ed estrarre l’uccello da quella insaziabile vulva. Le batterie della pila si sono quasi esaurite, una luce giallognola adesso mi impedisce di mettere a fuoco i particolari’ credo che queste due abbiano avuto già qualche altro orgasmo mentre io cerco di avere il secondo. La biondina riprende ad ansimare forte e veloce, mi giro e la brunetta ha ripreso a masturbarsi velocissima, quasi non vedo la sua mano, aumenta il ritmo delle spinte del dito dentro l’ano, affonda molto e mi costringe a spingere moltissimo, l’amica si &egrave allargata ed ha appoggiato i piedi sui lati della tenda, la bruna spinge, ha il dito completamente dentro di me, io spingo in fondo, e lei mi viene dietro, mi sfilo e lei lo sposta, lo fa roteare, sento l’unghia graffiare ma non fa male’ tutt’altro. L’amica urla, geme, credo che implori di farla venire. La brunetta mi costringe in un ritmo che, sono certo, conosce bene. Spingo, spingo ancora, sento che sto per venire, sento che anche loro stanno per venire, tutto s’annebbia, sento solo il piacere intorno al cazzo e nelle viscere, spingo e sfilo, sfilo e spingo tirandomi dietro quel ditino impertinente che tanto mi fa godere. sento la vagina contrarsi, stringersi a spasmi intorno al bastone, un colpetto, rallento, un’altra spinta, la estraggo quasi tutta, la ricaccio dentro, un altro spasmo e la spingo, una contrazione e la estraggo, anche il mio sesso adesso pare impazzito, si contrae, sussulta, si allarga e si contrae nuovamente, sento la vagina stringersi come se mordesse, infilo fino ai testicoli, mi fermo e riprendo, sento lo sperma che viene, lo sento inondare il canale senza fretta, adesso i colpi sono lenti e profondi, le contrazioni più frequenti, spingo solo quando sento contrarsi la figa, e appena quella si contrae il cazzo sembra gonfiarsi per contrasto. Stanno venendo tutte e due’ Nel momento che comincio a venire, la brunetta, incomincia a sfilare il dito, piano, lentamente, assecondando la fuoriuscita di sperma. Viene su ad ondate brevi, a ogni schizzo lei la estrae un pochino, millimetro dopo millimetro, e come lei la toglie il dito io non riesco a non dare un colpo di reni che riempie l’amica fino all’utero.
Una sensazione così non la potevo davvero immaginare, &egrave stato come svuotarmi davanti e dietro, ma il senso di vuoto veniva riempito da un senso estremo di piacere.
Estraggo completamente l’uccello quando non sento più il dito nell’ano. IL cazzo &egrave durissimo ancora, la biondina lo guarda con tenerezza, l’ultimo schizzo la coglie sul viso, lo afferra e lo stringe forte, quasi ci pianta le unghie, l’amica adesso &egrave accanto a noi, si tiene ancora la passera come a volerla strizzare, la bionda non riesce a chiudere le gambe e ride. La bruna le si accosta e le lecca lo sperma dal viso, la lecca dappertutto, la bacia sulle labbra, la accarezza. Poi si gira e comincia a detergere il mio cazzo con la bocca, l’amica si solleva e la imita, una a destra l’altra a sinistra, una succhia la punta e l’altra lecca la base.
Ci sdraiamo, loro ai miei lati, mi rilasso e non sapendo dove mettere le mani mi trovo ad accarezzarle fra le gambe. Si addormentano mentre le accarezzo, ma da fuori arriva il chiarore dell’alba.

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