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Racconti di Dominazione

Il quartetto

By 3 Novembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il quartetto

Con il quartetto comincia il racconto di tutto quello che successe dopo la serata descritta in ‘ Dopocena a sorpresa ‘.

Io, Viviana, Michela e Stefano. Quattro amici che per divertimento si chiamavano il quartetto; quattro persone che facevano sesso tra loro con sommo divertimento. Le due mogli si scambiavano i rispettivi mariti senza problema ed i due uomini usavano ( letteralmente ) tutti i buchi delle due donne come se niente fosse; in più, ogni tanto, Viviana e Michela venivano donate ad altri uomini che dovevano soddisfare completamente.

Io e Viviana avevamo scoperto questo mondo dopo la serata passata con Michela e Stefano. Il nostro rapporto divenne più solido di prima, avevamo compreso la differenza tra amore e sesso e questo non fece altro che bene ai nostri sentimenti; le uniche regole d’oro che c’eravamo imposti erano: mai tenere nascosta un’avventura al consorte ed avvisarlo preventivamente, stare sempre attenti all’igiene ed alla salute dei partners occasionali e raccontarsi tutto nelle poche volte che solo uno dei due era presente.

Tutti e quattro avevamo preso la decisione di dare sempre la precedenza alle nostre due coppie, qualsiasi incontro con altre persone avrebbe sempre dato la precedenza alle serate organizzate fra di noi anche se l’appuntamento con terzi fosse stato preso prima.
Oltre alle serate organizzate tra noi spesso ci dedicavamo un week-end separato scambiandoci le mogli, così, intanto che io mi scopavo Michela a Firenze, Stefano si sbatteva Viviana nella loro baita in montagna. Baita che, naturalmente, era attrezzata di tutto punto; infatti, Stefano era un patito di BDSM e non si limitava a questo, era un fanatico della possessione, il suo massimo era immobilizzare Viviana legandola e bendandola e, dopo averla torturata un po’ ( con spilli, cera e frusta ), scoparsela così come l’aveva legata. Nelle loro due giorni mia moglie doveva andare in giro per casa completamente nuda, unici indumenti che aveva l’autorizzazione di indossare erano calze autoreggenti o con reggicalze, tacchi a spillo e, naturalmente, polsiere, cavigliere e collarino di pelle nera. Nelle giornate fredde Stefano le concedeva magnanimamente di indossare una tunica bianca trasparente.

Ogni domenica sera che si tornava a casa dopo questi week-end Viviana era completamente distrutta dalla stanchezza ma pienamente soddisfatta. Quando si preparava per andare a letto potevo ammirare il suo corpo che portava i segni delle torture subite; le scottature della cera, i segni del frustino e quelli delle corde che la obbligavano nella posizione scelta da Stefano.
Parlando di queste sue esperienze scoprii che la cosa, dopo un primo momento di repulsione, le piaceva; provava un brivido di piacere ad essere trattata in quel modo.

‘ Mi piace sentirmi un oggetto, mi piace dover servire ed essere umiliata così ‘ – mi disse una sera intanto che
guardavamo un film in TV ‘ ‘ Non credevo, ma l’essere costretta a subire queste cose, mi eccita da morire e
quando finalmente mi penetra, dopo avermi umiliata e torturata, raggiungo subito l’orgasmo ‘.

‘ Guarda che se dici così ti obbligo anch’io a farmi da schiava ‘ ‘ risposi

‘ Davvero ti piacerebbe trattarmi come fa Stefano ? ‘

‘ Guarda che intanto che Stefano di lega e ti frusta, io uso Michela nello stesso modo. E’ sempre sua moglie e
quello che tu fai adesso, lei è da anni che lo fa; quindi mi ha chiesto di trattarla in questo modo ‘

‘ Pensavo che fosse una cosa che faceva solo con me perché la moglie non gli permetteva di trattarla così ‘

‘ Che succede ?! Sei forse gelosa di non essere la sua unica schiava ? ‘

‘ No, figurati. Non è gelosia. E che credevo che la sua fosse una mania che doveva reprimere in casa, invece tu
mi stai dicendo che Stefano è proprio così. Ma perché nei nostri incontri a quattro non raggiunge certi livelli?’

‘ Forse non si azzarda perché teme che io non sia d’accordo’

‘ Ti piacerebbe vedere come vivo questi week-end ? ‘

‘ Certo, anzi mi piacerebbe in qualche occasione essere presente ed usarti come fa lui ‘
Decidemmo di inserire occasionalmente un BDSM cruento anche nel nostro rapporto.

Una sera uscimmo con Michela e Stefano per andare in un Club per passare una serata divertente con altre coppie. Prima di dedicarci agli altri bevemmo qualcosa tra di noi, ci sedemmo su dei divanetti e parlammo del più e del meno; tra i vari argomenti infilai una mia proposta a Stefano

‘ Senti Stefano, ho avuto un’idea e vorrei sapere se sei d’accordo. Visto che le due troie qui presenti sono
avvezze ad ogni cosa, mi piacerebbe poterle usare a mio piacimento contemporaneamente; e mi piacerebbe usarle nella vostra baita da solo. Ti spiacerebbe se per un week-end restassi da solo intanto che io mi godo le due vacche ? ‘

‘ E chi ti dice che sarei solo ? ‘ ‘ rispose ridendo ‘ ‘ intanto che voi siete in montagna io potrei scoparmi qualcuna, magari una che incontro stasera. In ogni caso non mi spiace, puoi fare quello che vuoi a patto che tu mi conceda tua moglie per un paio di serate nelle quali potrò farne ciò che voglio, anche farla scopare da altri in qualsiasi modo ‘.

Guardai mia moglie per capire cosa ne pensava; mi guardava con un’aria mista d’accettazione e paura.

‘ Sottoscrivo il patto, ma i segni che porterà non dovranno essere superiori a quelli che ha quando torna dai vostri week-end, inoltre le parti scoperte non dovranno essere toccate, OK anche per il pissing. Invece per lo Scat il no è categorico ‘.

Mi girai nuovamente ad incrociare lo sguardo di Viviana che annuiva soddisfatta. Le condizioni che avevo dettato erano esattamente quelle che aveva pensato lei.

Appena raggiunto l’accordo ci dedicammo completamente alla serata. Subito fummo avvicinati da tre uomini che passarono subito al sodo palpando le nostre mogli. Il primo si dedicò a Viviana, dopo essersi presentato portò subito la sua mano sul seno e cominciò a strizzarlo. Mia moglie chiuse gli occhi ed emise un sospiro di piacere. Gli altri due puntarono Michela che, come sempre, si dimostrò più zoccola di Viviana. Intanto che il primo le toccava il seno passando sotto la camicetta, lei baciò appassionatamente il secondo e guidò la mano dello sconosciuto tra le sue gambe.

Fu una bella serata, le nostre mogli parteciparono ad una gang-bang, si ritrovarono in una stanza con dodici uomini che le riempirono completamente. Io e Stefano trovammo due ragazze di venticinque anni che ci fecero toccare il paradiso, lui si scopò la mora ed io mi presi la rossa. I suoi capelli erano tutto un programma. Mossi e lunghi fin oltre le spalle davano proprio l’idea di una fiamma e lo sguardo dei suoi occhi verdi confermava che era un’assatanata. La scopai in tutti i modi e le riempii di sperma lo splendido viso. Alla fine io ero letteralmente sfinito e lei aveva una maschera di sborra che le ricopriva il viso ed i capelli. Il tutto colava sul suo seno prorompente, era così bella che le feci una foto con il telefonino così n’approfittai per farmi dare il numero del suo. Ero molto stanco così comincia a cercare gli altri. Trovai Stefano nella zona bar, aveva finito prima di me e stava amabilmente parlando con una bionda che si era seduta a gambe aperte sul suo bacino e gli mostrava il suo piccolo seno. Lo raggiunsi e gli dissi se non era il caso di recuperare le nostri consorti e tornare a casa visto che erano già le quattro del mattino. Mi rispose senza lasciare i capezzoli della bionda che, con maestria, stava pizzicando e tirando. Si alzò e cominciammo a cercare Viviana e Michela. Le trovammo nella stanza illuminata da neon rossi; erano completamente nude e piene di sperma ovunque, quasi addormentate tanto erano stanche. Rigagnoli di liquido seminale uscivano dai loro buchetti, oddio, nel caso di Michela non era propriamente un buchetto; il suo ano era ancora dilatato. Decisi di farmi altri ricordi della serata e feci altre foto con il telefonino aggiungendo a quella della rossa le foto di Viviana e Michela. Proibimmo alle due donne di pulirsi, avevano il permesso di togliere l’eccedenza ma per il resto dovevano restare così fino a casa; la nostra uscita dal locale fu salutato da un’ovazione di tutti i presenti che videro le condizioni delle nostre mogli.

Passò un mese nel quale progettai il week-end alla baita e feci conoscere la rossa a Viviana. Dopo aver visto la foto che gli avevo fatto mia moglie volle incontrarla. Si chiamava Morgana e subito entrarono in confidenza fino a farmi una sorpresa una sera.

Tornai a casa dal lavoro e trovai mia moglie nella sua ‘uniforme da baita’.

‘ Ti piace la sorpresa ? Così ti alleni per il week-end ‘ ‘ mi disse

‘ Ti ringrazio tesoro. E’ davvero una gradita sorpresa ‘

‘ E non finisce qui ‘ ‘ continuò ‘ ‘ il resto della sorpresa è in camera da letto ‘

Appena entrai in camera mi venne una sincope. Morgana era sdraiata sul letto con mani e caviglie legate in modo da disegnare una X. Indossava un bustino in pelle nera che sorreggeva il seno senza coprirlo ed un perizoma trasparente che aveva un’apertura proprio sulla figa in modo da poterla penetrare senza togliere l’indumento. Era bendata con il foulard nero ed in bocca aveva una palla di gommapiuma fermata dietro la nuca de delle cinghie. Di fianco al suo corpo erano seminati sul letto tutti quegli attrezzi che tornavano comodi per una sessione BDSM.

Mi girai verso mia moglie con aria stupida e lei anticipò la mia domanda dicendomi:

‘ Parlando abbiamo scoperto che anche a lei sarebbe piaciuto provare quello che subisco durante i week-end, così ho deciso di farglielo assaporare e di farti godere di lei ‘

‘ Grazie amore e tu che ruolo avrai ? ‘

‘ Quello che mi darai tu. Posso partecipare, posso restare a guardare legata da qualche parte, posso fare quello che tu vuoi e per tutta la serata sarai il padrone di entrambe. Dovremmo ubbidirti senza esitazioni e subire le tue giuste punizioni se non sarai soddisfatto dei nostri servigi’ – disse inginocchiandosi a terra e abbassando lo sguardo

Incredibile, pensai, due donne meravigliose tutte per me senza nessun altro intorno, e le posso chiedere e fare qualsiasi cosa, quasi quasi faccio venire anche Morgana alla baita, tre donne per tutto il fine settimana alla mia mercé, davvero incredibile.

Viviana si alzò e mi consegnò una benda nera, si girò dandomi le spalle e portò le sue braccia dietro la schiena, capii l’invito; mi avvicinai a lei e bloccai con il moschettone le due polsiere legandole così le mani, mi avvicinai ancor di più fino a far appoggiare la patta dei miei pantaloni alle sue mani; subito cominciò a strusciarle sul mio pacco che già dava segni di impazienza; le misi la benda sugli occhi e gliela bloccai con un nodo, la feci girare ed inginocchiare ai miei piedi. Estrassi in mio cazzo e appoggiai la punta sulle sue labbra; subito inghiottì il mio arnese e comincio un pompino magistrale.

Fu una nottata fantastica, intervallammo momenti di puro sesso a bondage, fisting. Morgana e Viviana godevano come matte e, intanto che io mi dedicavo ad una di loro, l’altra si occupava dei piaceri saffici; ad un certo punto Morgana blocco la bocca di mia moglie con un bacio sensualissimo intanto che io riempivo le natiche di Viviana con degli spilli.
La nostra amichetta rossa si rivelò una schiava completamente sottomessa e ben preparata, non incontrai nessun problema con la dilatazione anale e neanche la cera sui capezzoli e sulla fighetta, che Viviana tenne completamente aperta con le mani, la fece ribellare, subiva tutto senza protestare nonostante il dolore.

Viviana non seppe resistere al giochetto della bottiglia solo che, essendo io l’unico uomo, si limitò ad un bicchiere che usò per raccogliere il mio sperma. Alla fine, quando eravamo completamente stremati disse:

‘ penso che la nostra troietta si sia meritato il premio ‘

fece inginocchiare Morgana per terra, con violenza le tirò i capelli per farle alzare la testa e poi, con tono perentorio disse:

‘ apri la bocca puttanella ‘

Morgana obbedì e subito la mia sborra fluii nella sua bocca; appena svuotato il bicchiere Viviana la baciò infilando la propria lingua tra le labbra della rossa per racimolare un po’ del mio succo, non soddisfatta dalla quantità trovata pulì con la lingua l’interno del bicchiere.

Alla fine ci addormentammo tutte e tre abbracciati nel nostro letto.

La mattina seguente fui svegliato dalle due donne con un pompino, Viviana si accorse del mio risveglio, lasciò il mio cazzo a Morgana, che continuò diligentemente il lavoretto, e mi baciò appassionatamente.

‘ Bensvegliato amore, come stai ? Sai, pensavo di portare alla baita anche Morgana. Ti piacerebbe avere tre schiave per tutto un fine settimana ? ‘

……… continua

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